Arrivano delle novità interessanti per i possessori di Partita Iva, con la bozza del nuovo Decreto Sostegno. Sono previsti contributi a fondo perduto per chi ha un’attività o lavora come autonomo, e gli aiuti possono arrivare anche a 150.000 euro.

I titolari di Partita Iva sono al centro delle nuove misure, perché hanno sofferto la crisi economica legata allo scoppio della pandemia e alla limitazione ai lavori, causata dalle chiusure delle attività.

Bar, ristoranti, centri sportivi e aziende di produzione hanno rallentato i lavori, vedendosi diminuire di fatto il guadagno economico. Per questo motivo, stanno cambiando i metodi di applicazione dei contributi a fondo perduto.

Se negli scorsi mesi era prevista l’erogazione in base ai codici ATECO, con il nuovo Decreto Sostegno, la cifra destinata alle Partite Iva varierà, in base alla differenza effettiva di fatturato con gli anni precedenti.

Partita IVA

I nuovi aiuti a chi ha partita iva arrivano anche a 150.000 euro

I sostegni previsti per le Partite Iva dipendono dalle perdite economiche effettive che le attività hanno subito, e la cifra destinata al titolare o al lavoratore autonomo è variabile.

Il calcolo va fatto sulla differenza tra il fatturato di gennaio 2021 e quello dello stesso mese nel 2019.

L’attività che chiede i sostegni deve essere in grado di dimostrare che sia avvenuta una perdita economica corrispondente ad una certa somma.

In base al guadagno effettivo di gennaio e febbraio 2019, gli aiuti verranno così ripartiti:

  • Del 20% per il titolare di Partita Iva con ricavi che non superano i 400.000 euro
  • Del 15% per il titolare di Partita Iva con ricavi che non superano 1 milione di euro
  • Del 10% per il titolare di Partita Iva con ricavi che non superano i 5 milioni di euro

Questo tipo di sostegno è proporzionale a quanto si guadagnava in precedenza, facendo riferimento alla differenza con il momento attuale.

I mesi di gennaio e febbraio 2021, hanno dimostrato quanto ancora incerto sia il panorama economico, in particolare a seguito delle disposizioni che nuovamente vietano gli spostamenti e limitano ulteriormente le attività lavorative.

Chi può chiedere i nuovi aiuti del Decreto Sostegno

Questa nuova forma di aiuto è determinante per le Partite Iva che sono in sofferenza economica dallo scoppio della pandemia, e ne possono beneficiare i titolari di azienda che hanno un ammontare totale di ricavi inferiore ai 5 milioni di euro, relativamente al 2019.

Per chiedere i contributi, sarà necessario presentare domanda, che attesti la sussistenza delle condizioni, direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Oltre alla condizione di non superamento dei 5 milioni di euro, è necessario che il fatturato totale di gennaio e febbraio 2021 sia minore in una misura calcolata su due terzi rispetto al fatturato degli stessi mesi del 2019. In pratica, bisogna dimostrare che i guadagni sono diminuiti di molto, negli ultimi due anni.

E’ importante ricordare che anche chi ha aperto Partita Iva da un tempo relativamente breve (dal primo gennaio 2019), può chiedere il contributo anche in assenza della condizione di perdita così incisiva dei guadagni.

Sono previste invece ulteriori misure di sostegno, che verranno comunicate nei prossimi giorni, per tutte le attività che ruotano intorno al mondo dello sport da neve. Turismo e sci hanno subito un crollo importante per alcune regioni italiane, e le perdite economiche per gli impianti da sci sono state totali.

Chi non può chiedere i nuovi aiuti del Decreto Sostegno

Non possono avvalersi dei nuovi contributi a fondo perduto per le Partite Iva le attività che sono cessate nel momento di attivazione del decreto. Non sono quindi incluse tutte quelle aziende, attività, negozi o lavori autonomi che hanno chiuso definitivamente. Ma non solo.

Sono esclusi anche i titolari di Partita Iva che l’hanno aperta dopo l’attivazione del Decreto Sostegno, oltre che ai lavoratori del settore pubblico (Articolo 74 del TUIR):

“Gli organi e le amministrazioni dello Stato, compresi quelli ad ordinamento autonomo, anche se dotati di personalità giuridica, i comuni, i consorzi tra enti locali, le associazioni e gli enti gestori di demanio collettivo, le comunità montane, le province e le regioni non sono soggetti all’imposta.”

C’è un’altra categoria che non può richiedere i sostegni, si tratta di intermediari finanziari o società di partecipazione.

Alcuni settori lavorativi, come quello dello spettacolo, hanno già dichiarato che i nuovi aiuti a chi ha Partita Iva non saranno sufficienti a coprire le perdite economiche che dall’arrivo della pandemia hanno completamente cambiato il mondo del lavoro.
Questi settori stanno già chiedendo un rinforzo ai sostegni, in attesa di una pubblicazione ufficiale che possa tutelarli ulteriormente.

Nuovi aiuti a chi ha Partita Iva: la sanatoria

Oltre agli aiuti diretti alle Partite Iva, il Decreto Sostegno ha l’obiettivo di migliorare la situazione generale dell’economia delle imprese, un aiuto alla ripresa a partire da titolari e aziende che potenzialmente possono offrire posti di lavoro.

Oltre al contributo a fondo perduto, si aspettano nuovi aiuti ai comuni di montagna le cui attività sono risultate completamente sospese, e verranno nuovamente rimandate le attività di recupero crediti per quanto riguarda le cartelle esattoriali (con riferimento al periodo 2000-2015).

Il nuovo decreto terrà conto inoltre di tutte le disposizioni per salvaguardare nuovamente la sicurezza e garantire il distanziamento sul posto di lavoro, per limitare la diffusione della pandemia da Covid-19 e delle recenti nuove varianti.

Riassumendo, chi ha Partita Iva potrà presentare una domanda allAgenzia delle Entrate per ricevere un sussidio apposito in base alla perdita economica effettiva, con un occhio di riguardo per i comuni montani. L’invio delle cartelle esattoriali non estinte sarà ancora rimandato, ma non solo.

E’ prevista anche una sanatoria verso le sanzioni su eventuali scorrettezze nelle dichiarazioni degli anni passati. La sanatoria sarà effettiva nel caso in cui l’azienda dimostri di aver avuto un calo delle rendite drastico (almeno il 33% del fatturato del 2019).

Aiuti in arrivo a chi ha Partita Iva: lavoratori autonomi e professionisti

Una delle novità introdotte dal Decreto Sostegno riguarda da vicino i titolari di Partita Iva che lavorano da autonomi o svolgono una professione specifica, a cui sono destinati dei nuovi aiuti. Riassumendo lo schema dei sostegni in base alle perdite specifiche, si può chiedere il nuovo contributo a fondo perduto se, rispetto al 2019, la perdita è stata almeno del 33%. Questa cifra vale sia per chi ha un’azienda, sia per gli autonomi.

La percentuale va calcolata in base a precisi dati di entrate e uscite, e la domanda per l’Agenzia delle Entrate deve effettivamente essere fedele alla realtà. Una delle misure per cui il Decreto Sostegno è ancora in bozza riguarda proprio la presentazione della richiesta.

Alcune ipotesi parlano di un’autocertificazione che dichiari sotto propria responsabilità di aver perso almeno il 33% del fatturato, presentando le dovute carte. Ancora non è conosciuta la tempistica con cui verranno erogati i sussidi, ma quello che sta trapelando in questi giorni riguarda da vicino gli autonomi, che lavorano con Partita Iva svolgendo ruoli professionali.

Gli aiuti non saranno solo destinati ai possessori di Partita Iva che conducono un’attività, ma anche ai lavoratori autonomi che coprono ruoli professionali. L’estensione degli aventi diritto a ricevere i sussidi è una novità rispetto ai bonus degli scorsi mesi, perché prevede di aiutare una fascia maggiore di persone, sostenendo così la ripresa.

Mentre in passato gli aiuti erano indirizzati solo a chi aveva specifici codici ATECO, con il nuovo decreto questo verrà modificato, come abbiamo visto, in base ad un calcolo economico.

Non solo aiuti alle Partite Iva: altre misure previste dal Decreto Sostegno

Il Decreto Sostegno, oltre ad aiutare nuovamente le Partite Iva, rallenterà ancora le misure di recupero credito delle cartelle esattoriali, proporrà nuove norme di sicurezza per le aziende e rifinanzierà nuovamente alcuni sostegni già esistenti.

Cassa integrazione, reddito di cittadinanza e di emergenza saranno rinnovati, in modo da aiutare non solo le Partite Iva in difficoltà, ma anche tutti i cittadini che hanno perso il lavoro.

La cassa integrazione è una soluzione a cui le aziende hanno potuto appoggiarsi, seppur con qualche ritardo, per evitare di agire con licenziamenti collettivi.

Il nuovo Decreto Sostegno ha l’obiettivo di aiutare le Partite Iva anche su questo punto, prorogando la cassa integrazione ulteriormente per tutte quelle imprese che ancora non possono tornare a lavorare a pieno ritmo.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

6 COMMENTI

  1. Salve ,sono titolare di una gastronomia a padova ho aperto il mio negozio nei primi di febbraio del 2020 ho chiuso a metà marzo x la pandemia del covid ho avuto delle perdite e affitti arretrati da pagate ho riaperto a giugno ma ho continuato ad avere perdita un casino di bollette da pagare cercavo con i pochi clienti di percepire qualcosa lavorando x pagarmi le bollette ad agosto chiusura nn c’era più nessuno in giro la gente avendo ricevuto il bonus dallo stato x le ferie .A settembre riapro lavoricchiando sempre x pagarmi le bollette e il necessario x la gastronomia ma tutto oggi nn riesco ancora a pagarmi l’affitto del negozio tanto ché la proprietaria dei muri della gastronomia mi ha mandato la sfratto nn so’ PIÙ cosa devo fare tutti i miei risparmi buttati al vento .vorrei sapere sapere se c è la possibilità se posso avere l’aiuto dello stato

  2. Ma le P IVA che hanno aperto l’ attività a dicembre 2019 cosa devono fare? Chiudere? Lo chiedo in quanto non sono contemplate per i sussidi. Per lo Stato i nuovi non esistono. Amarezza. Immensa amarezza.

  3. Ma perché i parrucchieri non rientrano MAI IN NESSUN BONUS RISTORI E NON CI DANNO MAI UN’EURO IL NOSTRO CODICE ATECO NON ESISTE ……abbiamo solo il DOVERE DI PAGARE TUTTO SENZA SCONTI NE AGEVOLAZIONI!!!!!!

  4. Ho chiuso la partita iva a febbraio 2021,nel 2020 ho subito perdite del 100%,perchè escluidono chi ha chiuso la partita iva ma nel 2020 ha subito perdite immani?

  5. anche io ho chiuso a fine 2020 per non sprofondare ancora dipiù nei debiti, purtroppo non rientro ad avere nessun aiuto anche se la stagione 2020 (nel turismo) e andata malissimo, certo che chi fa queste leggi e proprio un cretino che non sa niente di cio che segue avendo una attività, io ho ricevuto lo scorso anno una volta 600.00, una volta 1.000, e una volta 3.600.00euro, non ho pagato luce per 4.000 euro, gas per 5.000 e acqua per 2.500.00 e contributi per 6000 , e affitto dell’azienda 50.000.00 euro se non chiudevo la partita iva questo anno sarebbe stato peggio visto come si stanno muovendo i nostri politici.

  6. Sono una autonoma con partita I.V.A, ho 62 anni, vorrei sapere se posso avere un sussidio non riesco più a lavorare lavoro non c’è mi trovo in difficoltà e non riescono più a onorare I miei debiti, grazie.

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