La Spagna, con il suo clima mite, la ricca cultura e le infrastrutture moderne, รจ diventata una meta ambita per i nomadi digitali. L’introduzione del visto per nomadi digitali nel gennaio 2023 ha ulteriormente facilitato l’accesso al paese per professionisti che lavorano da remoto. Questo articolo offre una panoramica dettagliata su come trasferirsi e lavorare in Spagna come nomade digitale, esaminando requisiti, procedure, vantaggi fiscali e aspetti pratici della vita nel paese.
Indice degli Argomenti
Cos’รจ il visto per nomadi digitali in Spagna?
Il visto per nomadi digitali รจ un permesso di soggiorno che consente a professionisti non appartenenti all’Unione Europea di vivere e lavorare da remoto in Spagna per aziende straniere o come freelance con clienti internazionali. Questo visto, introdotto come parte della “Legge sulle Startup” nel 2023, mira ad attrarre talenti internazionali e promuovere l’ecosistema imprenditoriale spagnolo.
Durata e rinnovi
Il visto ha una durata iniziale di 12 mesi, rinnovabile per un massimo di cinque anni. Dopo cinque anni di residenza continuativa, รจ possibile richiedere la residenza permanente in Spagna.
Approfondimenti utili:
Cosโรจ lo smart working?
Lo smart working (o lavoro agile) รจ una modalitร di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dallโassenza di vincoli orari o spaziali e unโorganizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalitร che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttivitร .
Si tratta, dunque, di un modo di gestire il lavoro, in particolare gestire gli spazi e gli orari di lavoro. In molti Paesi, soprattutto del nord Europa dove lo smart working รจ nato, era uno strumento sperimentato da anni, che ha consentito anche di valutare lโimpatto che ha sullโeconomia.ย
Chi sono i nomadi digitali?
I nomadi digitali sono persone che vivono in modo nomade, in costante movimento da un paese allโaltro. Si tratta di soggetti che sfruttano la tecnologia ed il web per gestire le proprie relazioni personali, ma soprattutto per lavorare.
I nomadi digitali sono diventati una categoria sempre piรน ampia di lavoratori. Ma chi sono e come lavorano?
In realtร , per individuare quelle che sono le due condizioni del nomadismo digitale, possiamo ricorrere a due criteri:
- La possibilitร di lavorare al computer;
- La possibilitร di lavorare senza doversi presentare in ufficio ogni giorno;
- Vita nomade, non stanziale. Il nomade digitale spesso non passa piรน di qualche mese nello stesso Stato.
Questo tipo di attivitร , quindi, non puรฒ essere esercitata da tutti, ma richiede che vi sia la possibilitร di operare online. Classici esempi di imprenditori che possono operare con queste caratteristiche sono: youtuber, dropshipper o comunque gestori di E-commerce, oppure imprenditori che effettuano vendita di infoprodotti. Naturalmente, le possibilitร sono ampie, anche un consulente informatico, un consulente aziendale o un professionista che opera su portali come Upwork potrebbe operare con un nomade digitale.
Se il tuo lavoro soddisfa questi requisiti, puoi facilmente diventare un nomade digitale. Quindi potresti decidere di stravolgere la tua vita e recarti in Spagna a lavorare solo grazie a queste due semplici condizioni. Gli effetti benefici della crescita produttiva di alcune lavoratori, infatti, ha indotto molte aziende a prolungare lo smart working.
Ad oggi, quindi, diventare un nomade digitale non รจ poi cosรฌ complicato, se si considera che molti sono stati tali almeno per un po’, nonostante sia stato piuttosto difficile girovagare per il Paese in piena pandemia. โLaptop lifestyleโ viene definito loย stile di vitaย delย nomade digitale: viaggiare, vivere e lavorare in gruppo, ognuno con il suoย laptop.
Lavorare in Spagna come nomade digitale: cosa significa?
Tra i vari paesi tra cui puoi scegliere, la Spagna ha molte caratteristiche che la rendono adatta per i nomadi digitali, pensiamo al clima temperato, un costo della vita piรน basso rispetto ad altre destinazioni, ma anche:
- Buone condizioni di vita
- Connessione internet veloce
- Comunitร internazionali ben consolidate sul territorio
- Ottimi collegamenti stradali, ferroviari, marittimi e aerei con gli altri paesi europei
Se sei un lavoratori dipendente, prima di trasferirti per un periodo lungo in Spagna e lavorare da remoto ti consigliamo di consultarti con la tua azienda. Esistono infatti degli obblighi fiscali sia per l’azienda sia per il lavoratore che variano in base alla durata dello spostamento, residenza in Europa o meno, assicurazione, ecc.
Discorso diverso per i lavoratori freelance o lavoratori autonomi, in cui la situazione รจ sicuramente piรน semplice e la tassazione per le prestazioni si applica in entrambi gli stati (Italia e Spagna).
Inoltre, la Spagna per attrarre smart workers ha introdotto la โresidencia no lucrativa Espaรฑaโ, un visto per i cittadini non UE che non lavorano in Spagna ma che vogliono viverci per un certo periodo purchรฉ abbiano un reddito da lavoro straniero (come appunto quello eseguito da remoto) o da pensione. In questo caso, lโunica cosa che dovrete dimostrare รจ quella di avere risparmi sufficienti sul vostro conto bancario.
La tassazione dei redditi dei nomadi digitali
Il concetto fondamentale per stabilire ove un soggetto sia tenuto aย pagare le imposte sui redditiย percepiti รจ quello di residenza fiscale. Una delle principali motivazione dei nomadi digitali รจ quella deiย vantaggi fiscaliย che si possono ottenere. Laย tassazione dei redditi delle persone fisicheย รจ differente in ogni Stato, pertanto i nomadi digitali preferiscono svolgere la propria attivitร e dove tassare i relativi proventi, nella maniera piรน vantaggiosa possibile.
Gli obblighi fiscali nello stato di provenienza
Nonostante la motivazione dei nomadi digitali sia quella di svolgere la propria attivitร allโesteroย al fine di ridurre la โpressione fiscaleโ della propria attivitร , questi non possono sottovalutare ilย permanere di obblighi fiscali nei confronti dello Stato di provenienza. Ogni Stato ha il potere di definire leย regole impositiveย valide allโinterno del proprio territorio. Tuttavia vi sono dei criteri riconosciuti a livello internazionale secondo cui taleย potere puรฒ essere esercitato anche oltre i confini territoriali, sempre che sussistano deiย criteri di collegamentoย tra lo Stato e lโelemento da tassare.
Nellโambito della fiscalitร internazionale, infatti, la tassazione dei redditi segue criteri di collegamento di natura:
- Personale.ย Mi riferisco, ad esempio ai concetti di residenza, domicilio, dimora, sede legale, sede amministrativa e luogo dellโoggetto sociale;ย
- Reale. Classico esempio รจ la tassazione nelloย Stato della fonteย del reddito.
Questi presupposti sono quelli utili a creare una sovrapposizione del potere impositivo di Stati diversi rispetto ai redditi prodotti a livello internazionale.
Il principio di tassazione dei redditi nello stato di residenza fiscale
La maggior parte dei Paesi applica criteri di tassazione basati sul principio dellaย worldwide taxation. Sulla base di questo principio ogni Stato ha il potere diย tassare tutti i redditi, ovunque prodotti, delle persone fisiche e delle societร che hannoย residenza fiscaleย nel proprio territorio. In Italia questo principio รจ sancito dallโarticolo 3 del TUIR.
La nozione diย residenza fiscaleย viene definita dai singoli Stati, pertanto puรฒ accadere che esso abbia portata diversa nei diversi Stati in cui un soggetto si trova ad operare. Tale situazione puรฒ provocare un disallineamento degli ordinamentiย nel definire il concetto diย residenza fiscale comportando in capo allo stesso soggetto laย residenza fiscaleย di due Stati oppure anche di nessuno degli Stati coinvolti. Tale situazione prende il nome di โdual residenceโ.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi vengono risolte attraverso lโapplicazione delleย Convenzioni contro le doppie imposizioniย stipulate tra gli Stati coinvolti. Nel nostro ordinamento la residenza fiscale delle persone fisiche รจ disciplinata dallโarticolo 2, comma 2, del DPR n. 917/86. Ai sensi di questa disposizione un soggetto si consideraย fiscalmente residente in Italiaย quando, alternativamente, per almeno 183 giorni:
- ร iscritto allโanagrafe della popolazione residente;
- Ha il domicilio (come centro dei principali interessi di natura personale e familiare) in Italia;
- Ha la residenza (ai sensi dellโarticolo 43 c.c.) in Italia.
- Ha una presenza fisica (contando anche le frazioni di giorno).
ร sufficiente il verificarsi di anche solo uno di questi requisiti per essere considerati residenti fiscalmente in Italia
Nomadi digitali ed i criteri che determinano la residenza fiscale italiana
Di seguito vediamo quali sono iย requisitiย per perdere laย residenza fiscale Italiana. ATTENZIONE! Tali criteri non sono alternativi, ma devono essereย rispettati congiuntamenteย per ottenere ilย trasferimento della propria residenza fiscale allโestero.
Iscrizione allโaire (anagrafe degli italiani residenti allโestero)
Il primo requisito per perdere la residenza fiscale italiana, di natura formale, รจ costituito dalla cancellazione dal registro della popolazione residente e conseguente iscrizione allโA.I.R.E.ย (Anagrafe degli Italiani Residenti allโEstero). Tuttavia lโiscrizione allโA.I.R.E.ย non determina una presunzione di effettivo trasferimento allโestero della propria residenza. Si tratta soltanto di unย requisito di natura formale, ma fondamentale perchรฉ in caso di sua assenza tutta la procedura di trasferimento non permette di โperdereโ laย residenza fiscale italiana. Oltre a questo requisito il soggetto che vuole trasferirsi allโestero deve verificare anche gli altri due requisiti seguenti. In mancanza di essi, infatti, il contribuente continua ad essere considerato soggetto fiscalmente residente in Italia ex art. 2 del TUIR.
Domicilio allโestero
Il secondo requisito รจ costituito dalย domicilio civilistico. Il domicilio,ย รจ legato al luogo dove si sviluppano le principali relazioni di tipo personale e familiare. Se il soggetto lascia in Italia la sua famiglia (es. moglie e figli piccoli), il suo domicilio rimane in Italia, e quindi la sua residenza fiscale.
Per effettuare un corretto trasferimento di residenza allโestero รจ necessario che il soggetto voglia effettivamente trasferire allโestero il centro degli affari e degli interessi personali. Si tratta di trasferire allโestero il proprio โcentro degli interessi vitaliโ. Con questo termine di origine convenzionale si intende sia i rapporti di natura patrimoniale che economica di un soggetto. Sono ricompresi nella definizione anche quelli familiari sociali e morali.
Residenza allโestero
Lโultimo requisito per individuare la residenza fiscale di una persona fisica รจ quello della residenza civilistica. La residenza, ex articolo 43 del Codice Civile si individua nel luogo dove essa dimora abitualmente. Per perdere la residenza fiscale italiana e poter acquisire quella estera รจ, quindi, anche necessario permanere effettivamente allโestero con lโintenzione di volervi rimanere stabilmente.
Come vedremo piรน avanti รจ questa la problematica principale del nomade digitale. Ovvero il fatto di identificare una residenza stabile in altro Paese, utile a dimostrare il fatto di avere una intenzione consolidata di stabilirsi in quel Paese. Quella che puรฒ sembrare una cosa banale e non necessaria, ai fini fiscali, invece, รจ fondamentale.
Worldwide taxation principle
Un soggetto fiscalmente residente in Italia รจ tenuto a dichiarare in Italia tutti i suoi redditi, ovunque percepiti. Questo, infatti, รจ quanto prevede il principio della World Wide Taxation, di cui all’articolo 3 del DPR n. 917/86.
In base a questo principio un soggetto รจ tenuto a pagare le imposte (ovunque esse siano prodotte e/o percepite), in un unico Stato, quello di residenza. Questo, salvo poi ottenere un credito di imposta per le eventuali altre imposte giร pagate nei Paesi ove i redditi sono stati percepiti. Riassumendo, quindi, un lavoratore Italiano che svolge la sua attivitร lavorativa e ha la sua vita allโestero, ha ugualmente lโobbligo del versamento delle imposte sul reddito anche in Italia in concomitanza di almeno uno dei seguenti requisiti:
- Essere residente in Italia, per almeno 183 giorni allโanno (la maggior parte dellโanno solare).
- Essere iscritto nelle anagrafi comunali della popolazione residente in Italia (quindi, non essere iscritto allโAIRE).
- Avere eletto nel territorio dello Stato italiano il proprio domicilio o la propria residenza , ai sensi dellโarticolo 43 del codice civile.
Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e spagna
Per la determinazione della residenza fiscale di un contribuente oltre alla normativa nazionale, occorre fare riferimento alla norma convenzionale. Sul punto, mi riferisco alla Convenzione contro le doppie imposizioni siglata tra Italia e Spagna. Questa, allโarticolo 4 individua come deve essere determinata la residenza fiscale dei contribuenti che applicano la stessa convenzione. In particolare, per prima cosa si deve fare riferimento alla norma interna dei due Paesi coinvolti.
In questo caso, la norma convenzionale rimanda alla norma interna italiana, secondo cui vale la presunzione assoluta di residenza in Italia in mancanza di iscrizione AIRE. Un soggetto iscritto allโanagrafe di un comune italiano per almeno 183 giorni (anche non consecutivi), in un anno, รจ considerato fiscalmente residente in Italia. Questo, indipendentemente dalla prova della sua presenza nel territorio del nostro Paese.
Questo aspetto, da solo, รจ sufficiente per doversi considerare residenti, salva la possibilitร di far valere la propria residenza estera in virtรน delle โrulesโ di cui allโarticolo 4 comma 2. Nel caso di presenza in Spagna continuativa รจ possibile essere considerato come residente in spagna in virtรน della norma spagnola. In questo caso, la residenza fiscale viene determinata guardando alle โtie breaker rulesโ. La prima di queste regole รจ quella che vuole individuare la residenza fiscale nello Stato ove il soggetto ha la propria abitazione permanente.
Per abitazione permanente si intende lโabitazione ove egli trascorre la maggior parte del tempo. Nel caso del lettore lโabitazione permanente รจ sicuramente in Spagna. Per questo motivo,ย la residenza fiscaleย dello stesso รจ sicuramenteย in Spagna.
Conclusioni
Lavorare in Spagna come nomade digitale รจ un’opportunitร interessante per chi desidera combinare una carriera flessibile con uno stile di vita dinamico e ricco di esperienze. Se desideri approfondire la tua situazione personale in merito alla tassazione dei nomadi digitali ed agli aspetti legati al trasferimento di residenza all’estero, contattaci per una consulenza fiscale online personalizzata.