Vuoi capire come guadagnare su YouTube? Hai percepito dei guadagni da YouTube e non sai se e come devi dichiararli al Fisco?

YouTube è il portale online dedicato ai video più grande del web. Supporta tutte le forme di video come clip, media televisivi, video musicali, video blogging, cortometraggi e video educativi. Questo servizio di hosting video consente agli utenti di caricare e condividere video personali, e di guardarli legalmente. Gli utenti in genere caricheranno contenuti video tramite il sito web del servizio di hosting.

L’hosting video memorizza il video sul suo server e offre agli utenti la possibilità di abilitare diversi tipi di codici embedding o collegamenti, che consentono agli altri di visualizzare il contenuto video. Su YouTube quindi gli utenti possono guardare e condividere delle sequenze video.

Il principio dei canali permette agli utenti del sito, privati o professionisti, di raggruppare i video che caricano sullo stesso unico profilo pubblico. Sfruttando questo sistema potrai ottenere guadagni importanti. Per questo motivo ho deciso di realizzare questa guida, dedicata a come guadagnare su YouTube. Cominciamo!

Perché monetizzare attraverso il canale Youtube?

YouTube è una piattaforma che solitamente ospita video realizzati direttamente da chi li carica. Tuttavia, spesso contiene materiale di terze parti caricati senza autorizzazione, come ad esempio spettacoli televisivi e video musicali. Il rispetto del regolamento del sito, che vieta l’Upload di materiale protetto dal diritto d’autore se non se ne è titolari, si basa su una verifica “Ex Post”, ovvero è un’espressione latina che significa “dopo il fatto” cioè “a posteriori”, di quanto proposto dagli utenti.

Da qualche anno ormai è diventato possibile guadagnare con un proprio canale YouTube. Infatti, questa piattaforma consente l’incorporazione dei propri video all’interno di altri siti web e si occupa anche di generare il codice HTML necessario. È possibile accedere alla piattaforma connettendosi al Web con PC, Tablet e con dispositivi aventi funzioni analoghe. Inoltre YouTube concede a utenti che hanno caricato almeno un video e che non hanno infranto le Norme della Community l’Upload illimitato che è riservato solitamente ai Partner. Inoltre YouTube concede a utenti che hanno caricato almeno un video e che non hanno infranto le Norme e la Community, l’Upload illimitato che è riservato solitamente ai Partner.

Sapevi che si può guadagnare con Youtube?

Oggi YouTube è diventano uno dei principali canali di monetizzazione per moltissimi marketer e creator di tutto il mondo (vedi anche: “I principali metodi per guadagnare online“). La possibilità di creare un proprio canale su cui caricare contenuti video consente di collegare il proprio account Adsense per guadagnare dalle inserzioni pubblicitarie che YouTube inserisce nel video. Si tratta della pubblicità che viene mostrata prima dei video o direttamente all’interno degli stessi.

Per poter guadagnare con YouTube è necessario iscriversi al programma e diventare partner del sito. Per essere accettati nel programma, occorre essere in possesso di un discreto numero di views, tanti video caricati sul canale e non si deve compiere infrazioni relative al copyright o al regolamento interno di YouTube. Una volta verificate tutte queste condizioni l’iscrizione viene accolta ed è possibile essere partner del programma di monetizzazione.

Devi considerare, tuttavia, che le possibilità di generare guadagni consistenti non sono così elevate. Infatti, per generare dei guadagni considerevoli con YouTube è necessario avere un pubblico consistente. In realtà sono molto poche le persone che riescono a vivere di solo YouTube, inteso solamente con il ricavato dalle pubblicità, anche se comunque molte più persone riescono a guadagnare grazie alla promozione personale che YouTube, con la sua vastissima portata di pubblico, permette di compiere.

Sicuramente non sarà facile riuscire a raccogliere milioni di euro dal tuo canale YouTube (anche se c’è una possibilità che possa accadere), ma sicuramente è possibile monetizzare efficacemente i tuoi video di YouTube per guadagnare un buon reddito online extra.

Qual’è il modello di business per guadagnare su YouTube?

I metodi per guadagnare online sfruttando gli strumenti di avertising possono essere davvero tanti anche se non ha a disposizione un blog o un sito internet. Negli ultimi anni un metodo che sta riscuotendo successo è quello legato alle campagne di advertising dei video all’interno di YouTube. In pratica, il meccanismo è semplice, si inserisce un video all’interno della piattaforma video di Google e poi aderendo ad uno specifico programma di affiliazione pubblicitaria, legato ad Adsense, saranno pubblicate prima del video varie inserzioni pubblicitarie: più il video ottiene visualizzazioni maggiori saranno i guadagni pubblicitari del proprietario.

I metodi di guadagno attraverso YouTube

Quello che vogliamo fare in questa guida è andare ad analizzare come questa modalità di guadagno online si inserisce nel nostro sistema tributario e fiscale, cercando di capire come funziona e come sfruttare al massimo l’opportunità di guadagno offerta dal canale di video più famoso del Web. In particolare, vediamo le seguenti:

  • Pubblicità a pagamento – Il primo metodo di guadagno con YouTube è quello di inserire la pubblicità a pagamento all’interno dei propri video. Si tratta della forma di remunerazione classica offerta dal canale, che consente di essere remunerati in relazione al numero di visualizzazioni delle campagne pubblicitarie visualizzate prima o all’interno dei video;
  • Sponsorizzazione di brand terzi – E’ possibile utilizzare YouTube per promuovere un brand, ovvero un marchio di un prodotto o di una linea di prodotti. In questo caso vengono realizzati dei video dove, partendo dal contenuto, si va con informazioni essere chiare, sintetiche e pratiche a descrivere un prodotto offerto da terzi. In questo caso la monetizzazione avviene con la possibilità di poter testare gratuitamente o ricevere in regalo i beni da promuovere o prodotti di quel brand. In altri casi, invece, la remunerazione avviene attraverso meccanismi di affiliazione commerciale (ovvero si guadagna in percentuale alle vendite del prodotto ottenute dalla propria sponsorizzazione);
  • Rilascio di recensioni a pagamento di beni o servizi – È possibile fare soldi da YouTube producendo un video per un cliente e mettendo in risalto i benefici del suo prodotto. Questo metodo può essere molto redditizio ma è necessario disporre di un canale con molti iscritti. Si tratta di una modalità di remunerazione diretta legata alla recensione di un prodotto, da utilizzare con cautela, in quanto la promozione di prodotti scadenti può danneggiare il “brand” dello Youtuber;
  • Promuovere i propri prodotti o servizi – Questo metodo di remunerazione con YouTube presuppone che lo Youtuber abbia un business che offre determinati prodotti o servizi. In questo caso è possibile attrarre più clienti con la creazione di un video che promuove le offerte e caricarlo su YouTube;
  • La vendita a terzi del proprio canale – Proprio come un blogger che decide di vendere il suo blog, è possibile vendere il proprio canale di YouTube a terzi. Ricorda che i canali che attirano più traffico dai motori di ricerca (e quindi generano più soldi), sono quelli che attraggono le visite dei soli abbonati.

Come vengono tassati i guadagni derivanti da YouTube?

La domanda che molti Youtuber si pongono e se e come devono dichiarare i proventi che percepiscono al Fisco italiano. Quello che c’è da sapere è che al momento in Italia non esiste ancora una  vera e propria regolamentazione giuridica o fiscale che definisca come devono essere dichiarati i guadagni on-line.

Per questo su internet si trovano informazioni spesso non corrette. Si tratta di info lasciate anche da personaggi che non hanno niente a che vedere con il mondo fiscale, nate come tentativo di rispondere alla confusione che ancora regna su questi argomenti. Anche io ho potuto notare come ci siano molte informazioni non corrette. Per questo motivo ti invito a seguire soltanto fonti attendibili e certificate per le info fiscali.

Per capire come dichiarare al Fisco i tuoi guadagni online, devi monitorare e rendicontare i guadagni che ti arrivano dalle varie forme di advertisement. Come detto, non essendoci una normativa specifica, per dichiarare questi proventi dobbiamo utilizzare gli strumenti che abbiamo a disposizione per dichiarare gli altri tipi di reddito previsti dalla normativa fiscale (Testo Unico delle Imposte sui redditi, DPR n. 917/86).

Come dichiarare i guadagni derivanti sa spazi pubblicitari online

Per l’Amministrazione finanziaria l’attività di gestione di banner pubblicitari all’interno di un sito web o di un video internet è considerata un’attività economica di tipo abituale. Questa attività, quindi, deve essere necessariamente gestita attraverso l’apertura di una partita IVA. Questo in quanto l’attività di gestione dell’advertisement avviene per 365 giorni l’anno, in quanto i video rimangono su YouTube per un tempo illimitato. Questa premessa è alquanto doverosa, e costringe a fare delle riflessioni. La prima è che se il proprio canale non possiede milioni di iscritti, e quindi di visualizzazioni, difficilmente si possono guadagnare cifre importanti.

I piccoli Youtuber che ospitano banner pubblicitari sono tenuti a regolamentarsi tramite l’apertura di una partita IVA, per dichiarare i guadagni, spesso davvero esigui, e per questo è bene capire se è conveniente aprire la partita Iva. Sicuramente l’apertura della partita Iva ha un costo, legato sia alla consulenza del Commercialista che ti seguirà nei vari adempimenti fiscali periodici, ma soprattutto per quanto riguarda i versamenti previdenziali obbligatori.

Esercitare l’attività di gestione di campagne pubblicitarie online è considerata attività commerciale e come tale si è tenuti a versare contributi fissi all’Inps per oltre €. 4.000 annue, suddivise in rate trimestrali. Si tratta di cifre che molti Youtuber non riescono nemmeno a generare. In questo caso aprire partita Iva non consentirà nemmeno di coprire tutti i costi di gestione.

Tieni presente che le considerazioni che valgono per l’advertising online sono replicabili anche per le altre forme di guadagno che abbiamo analizzato in precedenza, come le affiliazioni commerciali.

La prestazione occasionale non è utilizzabile

So già quello che stai pensando, ovvero di ovviare all’apertura della partita IVA, utilizzando la prestazione occasionale. Mi trovo molto spesso a fare consulenza fiscale a youtuber, e il consiglio è quello di prestare molta attenzione a non commettere errori, soprattutto all’inizio della propria attività di guadagno. Ebbene, quando si esercita un’attività commerciale, come quella legata ai banner pubblicitari (o i guadagni legati alle affiliazioni con i vari brand sponsorizzati) la prestazione occasionale non è mai utilizzabile. Per questo motivo non puoi operare in modo non professionale, ma la partita IVA per l’esercizio di attività commerciale si rende indispensabile.

Se non rispetti queste disposizioni potresti essere passibile di sanzioni amministrative molto pesanti in materia di IVA. Fati attenzione!

Quindi, meglio lasciar perdere la pubblicità su Youtube? 

Dalla mia esperienza di consulente posso dirti che per guadagni esigui di qualche centinaia di euro all’anno, ovvero quello che la maggior parte degli youtuber, riesce a guadagnare, è meglio non monetizzare. In questi casi, che sono la maggioranza, il costo legato all’esercizio di un’attività imprenditoriale è ben superiore ai guadagni che riesci ad ottenere. Per questo l’attività diventa non economicamente conveniente. Tuttavia quando si hanno a disposizione più di qualche migliaio di views e i guadagni iniziano ad attestarsi intorno a più di qualche migliaio di euro all’anno, si potrebbe pensare di tenere in sospeso i pagamenti pubblicitari sull’account Adsense. Si tratta di sospendere i pagamenti ed aspettare che questi raggiungano cifre più importanti, tali da coprire i costi necessari all’apertura della partita IVA. Questa pratica, può permettere, solo per poco tempo di ovviare al problema, ma fai attenzione perché non può essere una soluzione valida nel lungo termine.

A questo punto assieme al tuo Commercialista di fiducia (se non ne avete uno possiamo pensarci noi), potrai costruire il tuo business plan per pianificare l’andamento e la sostenibilità negli anni futuri della tua attività.

Quali sono gli adempimenti fiscali ed amministrativi di uno youtuber professionista?

Se hai deciso di operare come uno youtuber professionista devi sapere quali sono i passi da compiere per essere in regola. Proviamo a schematizzarli:

  • Effettuare l’apertura della partita IVA, per l’esercizio di attività di impresa;
  • Iscrizione in Camera di Commercio (costo circa 120,00 euro annue);
  • Iscrizione alla Gestione commercianti dell’INPS (4.000 euro annue, dovuti indipendentemente dai guadagni percepiti);
  • Verificare eventuali obblighi di presentazione della SCIA al Comune ove è situata la sede dell’attività.

Proviamo ad analizzare questi adempimenti di seguito, con maggiore dettaglio.

Apertura della partita Iva per Youtuber

Una volta arrivato a questo punto, il passo successivo è quello di rivolgerti al tuo dottore Commercialista di fiducia. Potrai delegarlo per tutti gli adempimenti necessari all’avvio della tua attività, legata alla gestione del sito web. L’attività legata ai proventi da banner pubblicitari può essere la tua attività principale. Oppure, se hai già un altra attività (professionale o imprenditoriale), con autonoma partita IVA, questa rappresenta per te un’attività accessoria. In ogni caso, sei chiamato a comunicare l’avvio di questo tipo di attività all’Agenzia delle Entrate.

L’indicazione avviene attraverso l’iscrizione di un codice attività legato alla promozione di spazi pubblicitari in internet. I codici attività da utilizzare possono essere, alternativamente, i seguenti:

  • Codice attività Ateco 73.11.02 – “Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari”;
  • Codice attività Ateco 73.12.00 – “Attività delle concessionarie pubblicitarie”.

Contestualmente alla partita IVA vi sono anche altri adempimenti da rispettare. E’ obbligatoria anche l’iscrizione al Registro delle Imprese, tenuto presso la Camera di Commercio. Il costo dell’iscrizione al Registro ammonta ad 37,00 euro per diritti e bolli. Oltre al costo del diritto annuale per circa 88,00 euro (per le ditte individuali), oppure di 200,00 euro per le imprese iscritte nella sezione ordinaria.

La scelta del regime fiscale per gli youtuber

Una volta aperta la partita IVA il passo successivo è quello di scegliere il regime fiscale. Il regime fiscale è importante in quanto determina la deduzione dei costi, la tassazione dei ricavi e i connessi adempimenti fiscali. Sotto questo punto di vista, il regime fiscale migliore è il Regime Forfettario. Si tratta di un regime fiscale di vantaggio che consente di gestire in modo semplice la propria partita IVA. Le caratteristiche principali del regime forfettario sono le seguenti:

  • Il reddito di impresa viene determinato esclusivamente in base al criterio di cassa. Ovvero sulla base dei ricavi o dei compensi percepiti nel periodo d’imposta, su cui è applicato un coefficiente di redditività;
  • Le spese per l’esercizio dell’attività non possono essere dedotte dal reddito. Fanno eccezione dei contributi previdenziali versati nell’anno di imposta;
  • Il reddito imponibile così determinato è soggetto ad imposta sostitutiva del 15% (ridotta al 5% nei primi cinque anni di attività);
  • Ai fini IVA il soggetto che applica il regime è considerato alla stregua di un consumatore finale (salvo alcune tipologie di operazioni internazionali);
  • E’ esclusa l’applicazione di studi di settore e degli Indicatori di Affidabilità Fiscale (ISA);
  • Gli esercenti attività d’impresa hanno la facoltà di applicare, ai fini contributivi, un regime agevolato che consente la riduzione dei contributi minimi da versare.

Per approfondire: “Regime forfettario: requisiti e vantaggi“.

Tuttavia, nel caso in cui per te non si renda applicabile il regime forfettario, l’alternativa è l’applicazione del regime ordinario dell’IRPEF, con una partita IVA individuale. In alternativa alla partita IVA individuale, in alcuni casi, può essere conveniente pensare anche ad una società di persone o una società di capitali. Ho scritto alcuni articoli su questi argomenti che sicuramente possono esserti utili.

Per approfondire: “Quando è vantaggiosa la società di persone per il mio business?“.

Per approfondire: “Srl semplificata: quando conviene costituirla?“.

Qualsiasi sia la scelta che prenderai per la gestione dei proventi legati all’attività di uno youtuber il consiglio che possono darti è quello di affidarti sempre ad un consulente fiscale esperto in questo settore.

I contributi previdenziali per uno Youtuber

Per gli esercenti attività commerciale, oltre agli adempimenti amministrativi è anche obbligatoria l’iscrizione a una forma previdenziale. Se l’attività svolta è al 100% di gestione di spazi pubblicitari, allora è obbligatoria la scelta della Gestione Commercianti dell’INPS. Si tratta di un regime previdenziale che prevede il versamento di 4 rate obbligatorie annue per complessivi 4.200 euro. Il versamento di questi contributi copre un minimale di circa 15.000 euro annue. Superato il quale è necessario versare ulteriori contributi, calcolati in percentuale, con aliquota del 24%. Da tale contribuzione sono esonerati soggetti che sono già iscritti alla gestione previdenziale dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.

Per approfondire: “Gestione commercianti INPS: aliquote e contributi“.

Le ritenuta in uscita dei guadagni USA per gli youtuber italiani con viewers statunitensi

Youtube è tenuta a detrarre le tasse per gli Stati Uniti da tutti i canali, anche quelli di proprietà di creatori che non risiedono negli Stati Uniti. Questo aspetto è molto importante è deve essere tenuto in considerazione da tutti gli youtuber residenti in Italia.

Questa particolare modalità con cui YouTube gestisce la tassazione dei compensi in uscita verso youtuber non residenti deriva dal Capitolo 3 dell’Internal Revenue Code degli Stati Uniti. YouTube ha la responsabilità di raccogliere informazioni fiscali da tutti i creatori che monetizzano al di fuori degli Stati Uniti e di trattenere le tasse quando il reddito viene guadagnato dagli spettatori negli Stati Uniti. Questo significa che non tutte le entrate saranno interessate, ma solo quelle guadagnate dagli spettatori negli Stati Uniti. Un breve video da YouTube spiega tutti questi aspetti.

In una pagina di supporto, Google che eroga i compensi pubblicitari della piattaforma YouTube delinea anche chiaramente un esempio di questo impatto per gli youtuber non residenti. Esempio: un creator in Italia guadagna  $ 1.000 di entrate da YouTube nell’ultimo mese. Dei $ 1000 di entrate totali, il loro canale ha generato $ 100 da spettatori statunitensi. Di seguito sono riportati alcuni possibili scenari di ritenuta alla fonte: 

  • Il creatore non invia informazioni fiscali: la detrazione finale è di  $ 240  perché l’aliquota della ritenuta alla fonte se non invii un modulo arriva fino al 24% delle entrate totali. Ciò significa che fino a quando non avremo i tuoi dati fiscali completati, dovremo detrarre fino al 24% delle tue entrate totali in tutto il mondo, non solo quelle degli Stati Uniti. 
  • Il creatore invia informazioni fiscali e richiede l’applicazione della Convenzione contro le doppie imposizioni (ove esistente): la detrazione fiscale finale è di  $ 15. Questo perché l’India e gli Stati Uniti hanno una relazione di trattato fiscale che riduce l’aliquota fiscale al 15% dei guadagni derivanti da viewer degli Stati Uniti; 
  • Il creatore invia informazioni fiscali, ma non è idoneo per un trattato fiscale : la detrazione fiscale finale è di $ 30. Questo perché l’aliquota fiscale senza un trattato fiscale è del 30% dei guadagni degli spettatori negli Stati Uniti 

Questa modalità di applicazione delle ritenute in uscita dagli USA (c.d. “withholding tax“) riguarda i creatori negli Stati Uniti, ma interesserà il resto del mondo. YouTube ha bisogno di informazioni fiscali aggiornate entro la fine di maggio 2021, altrimenti verrà effettuato un taglio predefinito del 24%, il che, ovviamente, sarebbe dannoso per molti che si affidano alla piattaforma per guadagnarsi da vivere.


Fatturazione dei guadagni pubblicitari

Se desideri avere maggiori informazioni sulla fatturazione a Google Adsense, non esitare a contattarmi. Per avere maggiori informazioni puoi fare riferimento a questo articolo dedicato all’argomento: “Fatturare a Google Adsense ed essere in regola con il Fisco“. Qualora tutto questo non dovesse esserti sufficiente puoi contattarmi per ricevere una consulenza personalizzata. Posso assisterti su tutti gli adempimenti legati a questo tipo di attività. Sceglieremo insieme il miglior regime fiscale e potrai affidarti a me per tutti gli adempimenti fiscali.

Guadagno online con YouTube: i consigli

YouTube è il più grande portale internet dedicato alla visione di video di ogni categoria o genere. Pensate che circa ogni minuto vengono caricate sul portale circa 100 ore di video diversi, e che ogni istante milioni di persone da tutto il mondo si riversano sul portale per guardare i video che preferiscono. Ebbene se sei anche tu un marketer avrai capito immediatamente che questo, se adeguatamente sfruttato, potrebbe essere un immenso bacino di utenza da sfruttare per guadagnare online.

L’avere a disposizione milioni di utenti che utilizzano una piattaforma può essere sfruttato a proprio vantaggio, ma soltanto se si riesce a produrre contenuti di qualità e si riesce a pubblicare contenuti sempre nuovi e aggiornati. Se leggete i maggiori esperti di marketing e di social media, vi sentirete rispondere che le pubblicità con caratteristiche visuali sono quelle che maggiormente riescono a convertire in quanto è possibile emozionare e quindi ad invogliare l’utente verso il prodotto. Avete notato come negli ultimi anni sono nati i webinar, ovvero lezioni, corsi, e guide tutte online, con video pubblicati su YouTube, nessun settore escluso: dalla musica all’arte, dal mondo del Web fino ai settori più disparati, tutti a produrre video.

La qualità dei contenuti

Come districarsi e riuscire ad avere successo su un portale pieno di video come YouTube. Abbiamo visto come i guadagni siano direttamente proporzionali al numero di visualizzazioni ottenute dal video. Sicuramente non è semplice, serve costanza in quanto per farsi conoscere è necessario pubblicare un certo numero di video, ma sopratutto serve pubblicare con costanza, in modo da fidelizzare gli utenti, ed invogliarli a seguire la puntata o il webinar successivo. Ma tutto questo può essere sufficiente? Assolutamente no.

L’aspetto fondamentale per avere successo sul Web, in qualsiasi campo, è la qualità dei contenuti. Pubblicare contenuti di scarsa qualità o su argomenti che non si conoscono in maniera approfondita non permetterà di arrivare al successo. La concorrenza è talmente alta e la capacità degli utenti di riconoscere contenuti di qualità è alta, quindi l’unico modo per invogliarli a guardare i vostri video è offrire qualcosa di nuovo di professionale dedicato ad una specifica nicchia di mercato.

Un’altro metodo da sfruttare per guadagnare con YouTube è il metodo indiretto, ovvero, se sei un libero professionista, o un imprenditore con un brand da promuovere, allora aprire un canale YouTube, può essere uno strumento in grado di farti conoscere ad un pubblico più ampio rispetto a quello che solitamente visita il tuo blog. Insomma, YouTube può essere sfruttato per lanciare la tua attività e farti conoscere da un bacino più elevato di utenti che saranno canalizzati sulla tua pagina Web.

Come guadagnare con YouTube: consulenza

Avete avviato il vostro business su Youtube e volete sapere se è sostenibile l’apertura di una partita Iva? Possiamo realizzare per voi un business plan legato ai video che avete già pubblicato e che volete monetizzare. Volete ricevere una accurata pianificazione fiscale della vostra situazione reddituale per capire come ridurre al massimo il vostro carico fiscale? Contattateci, vi risponderemo nel più breve tempo.

Se poi vuoi condividere la tua esperienza con i guadagni derivanti da Youtube,  lasciaci un commento di seguito.

Youyuber: FAQ

Da quanto si inizia a guadagnare su YouTube?

Per iniziare a guadagnare su YouTube serve aver accumulato almeno 4000 visualizzazioni nell’arco degli ultimi 12 mesi. Ciò detto, le visualizzazioni non hanno un impatto diretto sul fatturato totale che si può trarre da YouTube.

Come faccio a ritirare i soldi su YouTube?

Una volta monetizzato il video, si va sul proprio canale e si clicca sulla voce “Monetizza”, poi si dovrà passare alla voce “Gestione video”, dopo si va su “Impostazione canale”, poi si cliccherà su “Monetizzazione” e poi su “Come verrò pagato” e associa ad AdSense Account.

Come funziona la monetizzazione su Youtube?

La monetizzazione media di youtube per 1000 visualizzazioni varia da 0,5 a 2 USD in base alla posizione dei visitatori e del pubblico di destinazione. I numeri variano molto, ma la maggior parte dei canali ottiene una media di 0,5 USD per 1000 visualizzazioni.

65 COMMENTI

  1. Ciao Federico e grazie per la guida, molto utile, avrei una domanda, ti spiego la mia situazione, io sono un lavoratore dipendente a 36 ore settimanali con uno stipendio di circa 1000 euro al mese, avevo intenzione di aprire un canale su youtube per guadagnare qualcosina, senza grosse aspettative, se riuscissi a guadagnare 2000 euro in un anno lo riterrei già un successo, volevo chiederti se anche nel mio caso di lavoratore dipendente sono obbligato ad aprire partita iva e a versare all’imps i 3200 euro

  2. Certamente è necessaria l’apertura di una partita Iva quando si percepiscono guadagni derivanti da advertising online. Tuttavia, potendo dimostrare che la sua attività principale è quella di lavoro dipendente, potrà evitare il pagamento dei contributi fissi Inps alla gestione commercianti. Questo le permetterà di pagare esclusivamente le imposte sul reddito generato (e non anche i contributi previdenziali). Se vuole maggiori info sull’apertura della partita Iva mi contatti in privato.

  3. Ciao Federico ho trovato molto utile la tua guida e avrei una domanda. Io sono un lavoratore dipendente e ho permesso ai miei figli ancora minorenni di aprire un canale Youtube che ha avuto subito un gran successo tanto che fin dal secondo mese hanno iniziato a guadagnare dai 200 euro fino ai 900 al mese di dicembre. I versamenti vengono fatti da Google adsense a mio nome e sul mio conto corrente essendo loro minorenni come mi devo comportare fiscalmente per star tranquillo.Premetto che il canale è stato aperto a marzo 2016 ed è da maggio che sono partiti i guadagni.

  4. Salve Roberto, per essere in regola con il Fisco deve aprire partita Iva come commerciante e fatturare le prestazioni ricevute da Google Adsense. Bisogna valutare una serie di aspetti, come il tipo di regime fiscale che può applicare e se può essere esonerato o meno dal versamento dei contributi previdenziali alla gestione commercianti. Se vuole maggiori informazioni mi contatti in privato.

  5. Non credo che sia corretto aprire una partita iva nel caso di youtube..L condizioni di utilizzo parlano chiaro: NON sei proprietario del “tuo” canale, quindi di fatto, NON vendi nessuno spazio dal momento che NON sei proprietario e non hai nessun diritto su di esso ( google si riserva infatti di rimovere tutto il canale a suo insindacabile giudizio). I ricavi andrebbero considerati come pura collaborazione, come una sorta di vendita “porta a porta” ovvero, prestazione OCCASIONALE, con il limite dei 5000. Diverso essere proprietari di un sito web.

  6. Il fatto di esercitare un’attività commerciale non ha niente a che vedere con l’essere proprietari del canale. Se tu percepisci guadagni pubblicitari, da un canale tuo o di terzi, stai effettuando un’attività commerciale, da esercitare con partita Iva e tutti gli altri adempimenti. Posso condividere solo in parte il tuo ragionamento.

  7. Salve, ho aperto un canale l’anno scorso e sto cominciando a guadagnare tramite youtube, sono un lavoratore dipendente con regolare contratto , ma avendo anche questa ulteriore entrata volevo sapere come dichiararla, e visto che parliamo di entrate “extra Stipendio”che si aggirano sui 1000/1500€ mensili, a fine di quest’anno la cifra comincerà a diventare decisamente sostanziosa, volevo dunque sapere eventualmente come mettermi in regola col fisco per evitare mazzate, aprire una partita iva essendo già un lavoratore dipendente è comunque una scelta giusta?, o basta dichiarare il guadagno “extra” in fase di dichiarazione 730?
    Grazie.

  8. Quando si esercita un’attività abituale nel tempo è obbligatorio aprire partita Iva, anche se nel frattempo si è lavoratori dipendenti. Continuare senza partita Iva, in caso di controlli, la espone a sanzioni, e al fatto che sarà chiamato a versare l’Iva su tutti gli incassi percepiti. Considerato anche che gli incassi che percepisce iniziano ad essere consistenti non aspetterei ulteriormente a regolarizzare la sua posizione. Se vuole la contatto in privato per maggiori dettagli.

  9. Salve, ho un canale youtube che mi ha fruttato dalla sua apertura (ottobre 2016) ad oggi maggio 2017, 2100 euro però avevo capito che si dovesse aprire una partita iva raggiunti i 4000 euro in un anno, quindi non ho mai pagato nulla. Cosa devo fare?

  10. Deve regolarizzare la sua posizione aprendo adesso partita Iva, e dichiarando queste entrate, la partita Iva dipende dalla continuità dell’attività e non da soglie di reddito. Se vuole la contatto in privato.

  11. Ti parlo per esperienza personale….. Quando carichi un video e vengono mostrate le pubblicità tramite Adsense,è vero che si guadagna tramite CPM (guadagno ogni mille views) e tramite CPC (guadagno per ogni singolo click).Questo solo teoricamente pero’…….In realta’ gli annunci che vengono pubblicati,sono all’incirca al 95% Cpc, ed il 5% (quando va bene) pagati in CPM. Quindi teoricamente potresti fare 100.000 views e guadagnare pochissimo se i banner non vengono cliccati. Ho avuto giornate con 50.000 views in cui ho guadagno come altri giorni in cui ne avevo 10.000…..Il click sui banner incide quasi totalmente.Poi è normale che piu’ Views fai,in teoria piu’ Click avrai

  12. salve
    ho iniziato l’attivita’ di youtuber ) e tramite una societa’ estera ricevo compensi in base al numero di visualizzazione tramite pubblicita’.Mi sembra di capire che si tratta di advertising online.Devo aprire partita Iva?Quali altri passi devo effettuare per essere nel giusto con il fisco?il guadagno dovrebbe aggirarsi intorno ai 50000 euro annui.
    grazie aspetto vostre notizie

  13. Sicuramente dovrà aprire partita Iva ed iscriversi alla gestione commercianti Inps. Se vuole la contatto in privato, siamo a disposizione per offrirle la nostra consulenza legata agli adempimenti fiscali.

  14. Salve a tutti ho aperto un canale da due mesi e ho già monetizzato tutti i video. Avrò 20.0000 visualizzazioni credo. Ma stiamo parlando di neanche 10 o 20 euro di entrate.. ho sentito che se nn si superano e 5.000 euro lanno nn serve aprire la partita iva . E vero? Se vero voi mi potete aiutare?

  15. La monetizzazione è continua nel tempo, quindi, a prescindere dal volume dei compensi ottenuti è necessario operare con partita Iva. Le informazioni che ha ricevuto non sono corrette. Se vuole siamo a disposizione per fornirle la nostra assistenza fisale. Ci faccia sapere.

  16. Salve, io sono uno youtuber che da poco sta guadagnando sui 1000 euro circa… Secondo lei quando dovrei cominciare seriamente a preoccuparmi per mettermi in regola? (e’ vera la storia dei 5000 euro del lavoro saltuario?) Nel caso in cui mi arrivasse una penale, quanto potrebbe ammontare la somma? Grazie in anticipo

  17. Ciao,ma se svolgo l’attività di youtuber e non supero i 30 giorni lavorativi annuali,devo comunque aprire la partita iva?Grazie per la sua disponibilità

  18. Deve aprire partita Iva, è un’attività commerciale. Impossibile sostenere che lei ha tenuto online i video solo per 30 giorni all’anno, le pare?!

  19. Salve posso essere contattato, io ho un canale YouTube con un guadagno attuale di 3000€ e vorrei sapere come procedere con la partita iva

  20. Ho un canale youtube le mie entrate provengono da visualizzazioni fatte nei paesi esteri, per quale motivo dovrei pagare le tassa in italia?

  21. Gentilissimi buongiorno.
    Per chi ha già una partita iva da libero professionista (poniamo medico, avvocato o come nel mio caso nel regime dei minimi) è necessario fare una qualche modifica alla partita iva o dichiarazione?
    Faccio la domanda pubblica perché magari interessa anche qualcun altro, ma se vuole ci sentiamo in privato.
    Cordiali saluti

    MM

  22. Salve Mattia, certamente si, occorre fare una serie di comunicazioni sia in Camera di commercio che in Comune, perché si avvia anche un’attività commerciale, ovvero un’attività di impresa. Questo significa che si dovranno tenere separatamente due contabilità distinte e codici attività diversi. La gestione poi dipende anche dal tipo di regime fiscale applicato. In parole povere, se ha un Commercialista che la segue penserà a tutto lui, se invece non ne ha uno è arrivato il momento di sceglierne uno competente. Se vuole sono a sua disposizione, anche per seguirla in modo continuativo.

  23. E’ possibile che al momento della dichiarazione dei redditi questi guadagni si possano inquadrare come derivati da Diritto D’autore ? le pubblicita’ vengono inserite all’interno di un opera di proprieta’ intellettuale del creatore di contenuti e quindi sfruttano tale opera che e’ in teoria protetta.

  24. Lei non cede a terzi il diritto di sfruttare la sua opera dietro compenso. L’attività è legata all’affiliazione commerciale. Lei è affiliato ad un circuito pubblicitario che inserisce i banner sulla sua opera. Affinché ci sia sfruttamento del diritto di autore è necessario avere un contratto firmato da qualcuno che si impegna a monetizzare per lei l’opera, attraverso la cessione della stessa a terzi, riconoscendole una royalties per ogni vendita. Come vede sono due aspetti diversi, questo anche per l’Agenzia delle Entrate. Faccia attenzione

  25. Chiaro, dovrebbe essere quello che fa’ la Partnership che e’ intermediaria con Yt. Grazie della risposta.

  26. Gentilissimo, grazie per la risposta. Non mi era arrivata la notifica sulla mail. Al momento sono in una fase di decisione. La ringrazio pertanto per la sua disponibilità, che terrò certamente a mente.

  27. Salve, come ci si comporta se, pur avendo regolare partita iva, la partner youtube emette autofattura? Come dovrei contabilizzazione il mio credito? Grazie

  28. Non riesco a capire la sua domanda. Comunque per domande di questo tipo mi contatti in privato.

  29. Buongiorno a tutti. Ho aperto a gennaio 2018 partita iva con regime forfettario per i guadagni sul mio canale YouTube. Ora sono una ditta individuale ma ho la gestione separata inps e non sono iscritto alla camera di commercio. Leggendo questi commenti mi è venuto il dubbio che forse il mio commercialista avrebbe dovuto iscrivermi come impresa commerciale. Posso eventualmente cambiare adesso e sarebbe consigliabile?

  30. E’ sicuramente consigliabile fare la modifica. L’attività che sta svolgendo non è attività professionale ma commerciale. A mio avviso dovrebbe modificare la sua posizione fiscale e contributiva. Consiglio di farsi seguire da qualcuno esperto in questo ambito.

  31. Salve,
    il mio canale youtube sta andando bene e vorrei collegare Adsense per accumulare un pò di guadagni bloccando i pagamenti.
    Volevo aprire partita iva in un secondo momento e farmi pagare tutto solo allora.
    Ho spiegato al mio commercialista questa cosa ma mi ha detto che non è possibile
    e dice che potrò fatturare solo guadagni generati dopo aver aperto la partita iva,
    non quando non la avevo ancora.
    Io pensavo prevalesse il principio di cassa.

  32. Se andrà ad operare in regime forfettario, vige il principio di cassa, e se andrà ad operare in regime di contabilità semplificata può adottare il criterio di “cassa”, sulla base dei documenti inviati o ricevuti. Si avvalga di un consulente esperto in questi ambiti. Se vuole siamo a disposizione.

  33. Buongiorno,
    vorrei sapere una cosa: aprendo un canale Youtube senza collegarlo ad Adsense, guadagno solo sulle visualizzazioni dei miei video e, se ho capito bene, non devo aprire la partita IVA. Ma come devo essere inquadrata fiscalmente per pagare le tasse sui miei guadagni?

  34. Se si ottiene in guadagno, indipendentemente da Adsense, da attività online, è necessario inquadrarsi fiscalmente e operare con partita Iva. Se ha bisogno di maggiori info la contatto in privato.

  35. Salve sono uno YouTuber professionista da qualche anno, ho già partita IVA. Mi hanno da poco proposto l’affiliazione ad un network (support.google.com/youtube/answer/2737059?hl=it) che oltre a vari servizi promette di farmi risparmiare tasse pagandomi secondo le normative sui diritti d’autore. In pratica sostengono che loro percepiscono gli introiti derivanti da AdSense e poi li rigirano (nella misura del 95%) a me sui quali peròio pagherò l’IRPEF solo sul 60% (ho meno di 35 anni).
    Ora ail mio dubbio è: si può fare anche nel caso di uno youtuber che pubblica video quasi tutti i giorni come me, oppure mi propongono una forzatura per la quale rischio sanzioni? Posso, in altre parole, accedere all’agevolazione anche se la mia attività di produzione di queste opere di “ingegno” (i video) è tutt’altro che occasionale.

  36. Ci sono una serie di elementi da valutare in una proposta come questa. Diciamo che se non effettuata correttamente rischia sia lei che questa azienda di incorrere in sanzioni. Da un punto di vista economico, non vedo perché dover rinunciare a parte dei compensi, visto che comunque ha già partita Iva aperta. Se vuole ne parliamo meglio in consulenza.

  37. Salve, sono il titolare di un canale youtube che attualmente genera incassi mensili abbastanza elevati, ma una parte di questi circa un terzo, sono DONAZIONI di spettatori effettuate durante delle dirette live in streaming. Come dovrei comportarmi a livello fiscale con queste ultime?

  38. Per chi esercita un’attività commerciale le donazioni sono reddito e devono essere fatturate. Se ha bisogno di maggiori info o di un consulente fiscale a cui affidarsi, la contatto in privato.

  39. Per Twitch vale lo stesso? Le live su twitch rimangono per massimo 2 settimane poi vengono eliminate quindi come si procede? E per le donazioni tramite paypal?
    Grazie in anticipo.

  40. Vale esattamente la stessa cosa. Poco importa se il video rimane nel tempo, quello che conta è l’abitualità nell’esercitare questa attività allo scopo di avere un ritorno economico. Le donazioni in ambito commerciale non esistono, sono reddito. Se vuole approfondiamo il tutto in consulenza e valutiamo come operare nel modo corretto, ma soprattutto nel modo più conveniente per lei.

  41. Buongiorno,
    Vi ringrazio molto per le vostre delucidazioni. Una domanda:
    se sono un lavoratore dipendente ma voglio anche guadagnare qualche extra con un eventuale canale youtube penso che la soluzione migliroe sia aprire una partita iva a regime forfettario. MA viste tutte le spese iniziali da sostenere (e quelle annuali) voi consigliate giustamente di tenere i ricavi bloccati su adsense. Quindi voi comunque consigliate di cominciare ad aprire il canale e pubblicare contenuti senza aver ancora aperto la P.IVA e nel momento in cui youtube mi contatterà per aprire una partnership e monetizzare i mei video io potrò accettare ma dovrò scegliere l’opzione di tenere i ricavi bloccati su adsense in modo da poter accumularli con gli anni ed una volta ottenuto un certo ricavo costante aprire la partita iva forfettaria (oppure devo aprirla appena youtube mi contatta per la partnership?) e cominciare a pagare tutte le spese che ora potrò finalmente sostenere?
    Grazie mille per le informazioni,
    Luca

  42. Salve Luca, le consiglio sicuramente di iniziare ad avviare il canale senza la monetizzazione. Dovrà riuscire ad avere davvero molte visite per monetizzare concretamente. Solo quando avrà raggiunto un discreto numero di follower e visualizzazioni e consigliabile avviare la monetizzazione. In questo modo con i ricavi riuscirà a pagare i costi fiscali. Altrimenti rischia soltanto di trovarsi a pagare costi per ricavi da monetizzazione che ancora non arrivano.

  43. La ringrazio, anche se leggo nel vostro articolo che ” tuttavia quando si hanno a disposizione più di qualche migliaio di views e i guadagni iniziano ad attestarsi intorno a più di qualche migliaio di euro all’anno, si potrebbe pensare di tenere in sospeso i pagamenti pubblicitari sull’account Adsense” poichè in un’altro commento di una certa Carlotta il suo commercialista le diceva che ciò non era possibile ma lei però faceva riferimento al prinicipio di cassa: alla fine è la cosa che più mi preme capire poichè io posso cominciare a pubblicare video e magari dopo un certo successo con qualche migliaio di views youtube mi contatta per la partnership ed in quell’istante io devo sapere come comportarmi e come funziona il fatto di tenere bloccato il ricavo su adsense.

  44. Luca se il pagamento è sospeso non c’è incasso, il soggetto non ha a disposizione il denaro. Bisogna tenere in considerazione questo aspetto.

  45. Salve Federico, ho un canale su youtube e le cose vanno molto bene, solo che vorrei parlare con una persona competente per mettermi in regola. Potrei avere una consulenza via mail o meglio anche per telefono? Mi faccia sapere presto. Grazie mille

  46. per Facebook è la stessa cosa o essendo in Irlanda cambia qualcosa? io ho attivato la monetizzazione dei video facebook

  47. Buongiorno, una domanda mi sorge spontanea. Mettiamo il caso che io inizi a produrre video di qualità e con il programma adeguato di Youtube inizi a monetizzare i video ma SOSPENDA i pagamenti per iniziare ad accumulare un budget necessario per l’avvio della futura attività , non ricevendo quindi alcun pagamento da Youtube stesso….

    Ecco, in questo caso sono comunque obbligato ad aprire la partita IVA? Oppure finché materialmente non ricevo i soldi sul conto corrente posso stare “tranquillo” e concentrarmi su business plan ed attività correlate?
    Grazie mille.

  48. Quello che indica può essere un modo per guadagnare tempo per piccoli periodi al momento iniziale, ma fiscalmente quello che conta è che lei sta operando in forma di impresa, anche se non sta incassando. Se le occorre qualche settimana di tempo prima di aprire partita Iva è una soluzione possibile, per tempi più lunghi è una soluzione che non la rende in regola, occorre operare con partita Iva.

  49. Buongiorno, ho letto con interesse il suo articolo, ma ho un dubbio.
    La professione di Youtuber, non facendo riferimento a un ordine o albo, fa capo alla Gestione Separata INPS. Su questo non discuto.
    Però mi sembra che tale professione dovrebbe rientrare nella sezione dei liberi professionisti (non degli esercenti attività commerciali), e quindi richiedere il versamento di contributi a percentuale, con aliquota pari al 25,72% sul reddito imponibile. Voglio dire, in altre parole, che i contributi dovrebbero essere commisurati al fatturato, senza contributi fissi o minimali da rispettare.
    Se è corretto il mio assunto, cioè che l’attività di Youtuber rientra nella sezione liberi professionisti, è corretto sostenere che gli Youtuber che traggono unicamente il loro guadagno dai banner pubblicitari (senza vendere magliette o gadget, per dire) non sono tenuti al versamento delle 4 rate obbligatorie annue per complessivi €. 4.200?
    Cordiali saluti.

  50. Per l’Agenzia delle Entrate questo tipo di attività è da considerare attività di impresa, non attività professionale, con tutte le conseguenze del caso, come indicato nell’articolo.

  51. Buongiorno,
    da quel che leggo nei commenti sopra riportati sembra che se si ha un’attività principale quale quella di lavoratore dipendente con guadagni nettamente superiori a quelli generati dalla pubblicità sul proprio canale YouTube (diciamo che le entrate dalle due fonti potrebbero essere in un rapporto di 20:1) serve la partita IVA ma non l’iscrizione alla gestione commercianti INPS.
    E’ corretto? In questo caso quindi le uniche spese che rimarrebbero sarebbero l’iscrizione alla camera di commercio e le tasse sui guadagni, oltre ovviamente al commercialista per la gestione deli aspetti fiscali. Sto sbagliando qualcosa?
    Grazie

  52. La risposta sull’inquadramento fiscale e previdenziale deve essere effettuata guardando in dettaglio la situazione di ciascuno, delle risposte valide in ogni caso non ci sono, l’articolo non può che presentare indicazioni generiche. Consiglio di valutare bene la sua situazione con il suo commercialista, altrimenti ci scriva per una consulenza, la aiuteremo.

  53. Salve,
    provo a fare questa domanda poiché credo che molti siano in questa situazione e non si trovano delle risposte certe. Dalle risposte fornite nei commenti mi sembra di capire che: per un dipendente statale a t.i. a tempo pieno è di fatto impossibile in alcun modo effettuare un’attività di questo tipo (al di là della convenienza o meno per aprire partita iva bisognerebbe chiedere il part-time). A questo punto l’unica cosa possibile sarebbe chiudere l’account AD-Sense immagino e non incassare la pur esigua cifra accumulata? L’Agenzia delle Entrate a mia richiesta ha risposto “Essendo incerta la distinzione tra abitualità e occasionalità, l’Amministrazione finanziaria si è sempre espressa che la valutazione circa l’esistenza dell’uno o dell’altro elemento deve essere fatta dall’ufficio competente caso per caso, sulla base delle fattispecie concrete che di volta in volta vengono in considerazione.”
    Grazie comunque per l’articolo.

  54. L’Agenzia delle Entrate sostanzialmente afferma che ogni valutazione sarà fatta in sede di accertamento sull’abitualità o meno dell’attività, ma di fatto questo tipo di attività è sicuramente abituale. L’esposizione della pubblicità è continuativa, come i video pubblicati, che rimangono sul portale nel tempo. Se vuole approfondire siamo a disposizione per una consulenza.

  55. Buonasera, un dipendente di poste italiane t.i. , può intraprendere attività di youtuber? Intendo con monetizzazione…grazie mille

  56. Un lavoratore dipendente, che voglia aprire la partita iva per svolgere una seconda attività che non sia in concorrenza, può farlo, naturalmente fuori dall’orario di lavoro e senza nessuna autorizzazione. E’ bene comunque sempre verificare l’esistenza, nel proprio contratto di lavoro, di eventuali clausole che impediscano lo svolgimento di altre attività e che se presenti possono anche condurre ad un licenziamento per giusta causa.

Lascia una Risposta