N26 è è un istituto bancario tedesco molto conosciuto, soprattutto nel mondo digitale. Questa istituto è conosciuto grazie all’introduzione in commercio di una applicazione web (app) che permette di avere sempre a portata di smartphone sia il conto corrente che la propria carta di debito. Si tratta, quindi di una app con cui è possibile aprire un conto corrente con una banca tedesca (“N26 bank“) ed ottenere una carta di debito Mastercard. Questo conto corrente è divenuto molto famoso, in quanto è possibile aprire un conto corrente estero online, senza bisogno di presenza fisica in Germania.
Si, tratta, quindi, di una semplificazione di non poco conto, soprattutto per i moltissimi marketer che desiderano un conto corrente online semplice da usare e sicuro. Tuttavia, quando si parla di conti correnti esteri occorre sempre tenere a mente gli obblighi fiscali legati all’Italia. Mi riferisco, in particolare, alla disciplina sul monitoraggio fiscale delle attività finanziarie estere, come i conti correnti, ed alla disciplina legata alla tassazione dei proventi finanziari di fonte estera. In questo articolo intendo andare ad analizzare quali sono gli obblighi fiscali di un soggetto fiscalmente residente in Italia che decide di aprire un conto N26.
Cos’è il conto N26?
Il conto N26 è un conto corrente fruibile mediante un’app. Con esso è possibile aprire un canale con una banca tedesca (N26 Bank). Dunque, si tratta di un vero e proprio conto corrente, facilmente gestibile dal proprio smartphone. L’app consente di aprire il conto in appena 8 minuti con IBAN italiano e di ottenere una carta di debito MasterCard utilizzabile in tutto il mondo senza maggiorazioni sui tassi di cambio.
Conto N26 ed obblighi dichiarativi in Italia
N26 è una banca tedesca che permette anche a soggetti non residenti in Germania di poter aprire un conto corrente online. Il successo di questo conto corrente è stato notevole e per questo ci arrivano moltissime richieste per capire come questo conto corrente debba essere dichiarato in Italia. Proviamo allora a fornire qualche chiarimento anche in base a quanto indicato dalla stessa banca tedesca sul suo sito (support.n26.com).
La prima informazione utile che è possibile ricavare dal sito è che a partire dal 26 marzo 2020 N26 bank opera in Italia “attraverso una succursale italiana al fine di offrire ai propri clienti un conto corrente con IBAN italiano“. Questo significa che, a partire da questa data i soggetti italiani che hanno aperto o apriranno un conto corrente, opereranno a tutti gli effetti con un conto corrente italiano. Andiamo ad analizzare, quindi, di seguito le due casistiche a disposizione per i soggetti residenti in Italia che hanno aperto un conto N26.
N26: conto corrente italiano aperto dopo il 26 marzo 2020
N26 opera ufficialmente in Italia dal 26 marzo 2020. Questo significa che se hai aperto un conto con noi dopo il 26 marzo 2020 e risiedi fiscalmente in Italia, il tuo conto N26 è a tutti gli effetti un conto corrente italiano e non devi effettuare dichiarazioni particolari. In linea generale, infatti, i conti correnti italiani non devono essere indicati nella propria dichiarazione dei redditi. Infatti, è la banca in veste di sostituto di imposta, ad adempiere per tuo conto agli obblighi anche di natura fiscale. In questo contesto la banca interviene nei seguenti aspetti:
- Con una giacenza media annua sul conto corrente pari o superiore a 5.000 euro, sei soggetto all’ordinaria imposta di bollo sui conti correnti (addebitata trimestralmente) per l’importo di 34,20 euro. In tal caso è direttamente l’istituto bancario a trattenere l’imposta dal conto corrente del correntista;
- Se mantieni un saldo fino a 100.000 euro, il tuo conto rimane protetto dal Fondo di tutela dei depositi;
- Se percepisci interessi attivi dal conto corrente sarà direttamente l’istituto bancario a trattenere l’imposta dovuta in Italia (imposta sostitutiva del 26%). Questo a meno che tu non scelta il regime della dichiarazione. In questo senso il consiglio è quello di verificare le condizioni contrattuali in essere con l’istituto.
In questo caso, sostanzialmente, gli eventuali obblighi fiscali con l’Italia vengono adempiuto dall’istituto bancario. Questo significa che, come per gli altri conti correnti italiani non ci sono obblighi dichiarativi ai fini del monitoraggio fiscale o dei redditi (tranne il caso del regime dichiarativo).
N26: conto corrente tedesco se aperto prima del 26 marzo 2020
Se hai aperto un conto con noi prima del 26 marzo 2020 con indirizzo di residenza in Italia, il tuo conto è considerato un conto estero (conto tedesco). L’apertura di un conto corrente all’estero è, in generale, un’operazione legale e consentita. Tuttavia, devi rispettare alcuni adempimenti richiesti dalla disciplina fiscale italiana. Si tratta, particolare, di rispettare la disciplina legata al monitoraggio fiscale di attività finanziarie estere, indicata dal comma 1 dell’articolo 4 del D.L. n. 167/90. Ai sensi di questa disciplina un soggetto fiscalmente residente in Italia è tenuto ad ivi dichiarare, nel quadro RW del modello Redditi, il possesso di attività finanziarie detenute all’estero.
Obbligo di monitoraggio fiscale e IVAFE
In particolare, per quanto riguarda i conti correnti esteri, la disciplina è la seguente:
- Per quanto riguarda le persone fisiche residenti in Italia, i conti esteri con una giacenza media annua superiore a 5.000 euro devono essere dichiarati nel quadro RW del modello Redditi. E’ necessario compilare il quadro RW con un rigo per ogni conto corrente estero detenuto. È prevista l’applicazione dell’imposta sostitutiva IVAFE, che per i conti correnti è di importo fisso pari a 34,20 euro (identico importo dell’imposta di bollo sui conti correnti italiani);
- Se il valore massimo giornaliero sul conto, invece, supera i 15.000 euro anche per un solo giorno nel corso dell’anno, oltre a versare l’IVAFE, si rende necessario andare a compilare il quadro RW della dichiarazione dei redditi, ai soli fini del rispetto della disciplina sul monitoraggio fiscale così come previsto dalla Legge n. 186/2014.
In questo caso devi rispettare gli obblighi legati alla disciplina sul monitoraggio fiscale e sul pagamento dell’IVAFE, al rispetto dei requisiti sopra indicati. Inoltre, ai fini delle imposte sui redditi, se il conto corrente ha generato interessi attivi, questi devono essere dichiarati nel quadro RM del modello Redditi, con l’applicazione dell’imposta sostitutiva del 26% (in alternativa è possibile applicare la tassazione ordinaria Irpef e fruire anche del credito per imposte estere).
Aprire un conto N26 può salvarmi dal prelievo forzoso?
In caso di conto N26 con Iban italiano sicuramente si è soggetti ad un eventuale prelievo forzoso. Da un punto di vista pratico l’istituto bancario residente in Italia che si occupa di aprire il conto corrente funge da sostituto di imposta. Questo significa che l’ente può addebitarti l’imposta di bollo dovuta sul conto, la tassazione sugli eventuali interessi attivi, e quindi può anche prelevare la tassa del prelievo forzoso. Mentre, per chi ha aperto un conto N26 tedesco le cose cambiano, non c’è sostituto di imposta italiano, ma questo non significa che il conto non venga assoggettato a prelievo forzoso, anche perché, come detto, tale conto è soggetto al monitoraggio fiscale nel quadro RW.
Per approfondire: |
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Prelievo forzoso sui conti correnti: cosa sta accadendo? |
Evitare il prelievo forzoso sui conti correnti |
Cosa rischio se non dichiaro il possesso del conto corrente estero?
In molti ancora oggi credono che essere in possesso di un conto corrente estero renda le transazioni che facciamo non rintracciabili dall’Amministrazione finanziaria. Per questo motivo questi stessi soggetti tendono a pensare che non sia opportuno dichiarare la presenza del conto corrente estero.
Consiglio di fare molta attenzione. Infatti, le autorità fiscali italiane hanno la possibilità di individuare conti correnti esteri non dichiarati e di ricondurre le relative operazioni al titolare (Direttiva 2011/16/UE). Attraverso l’adesione di oltre 200 paesi del mondo all’accordo sul Common Reporting Standard (CRS) si sta andando nella direzione di ottenere una trasparenza delle transazioni finanziarie e dei conti correnti detenuti all’estero da parte di soggetti residenti nei Paesi dell’accordo.
Tieni presente che non dichiarare un conto corrente estero potrebbe costarti molto caro. Le sanzioni per la mancata indicazione ai fini del monitoraggio fiscale di un conto estero partono, per un conto detenuto in Paese white list, dal 3% al 15% del valore del conto corrente (sanzioni che raddoppiano in caso di detenzione in Paese black list). Si tratta di sanzioni che vengono applicate per ogni annualità ancora accertabile.
Consulenza fiscale online
In questo articolo ho cercato di rispondere alla domanda legata alla modalità di dichiarazione del conto N26. Come hai visto la banca tedesca ha deciso di identificarsi in Italia e di operare come istituto bancario italiano dal 2020. Tuttavia, se hai aperto un conto corrente in data precedente al 26 marzo 2020 il tuo conto corrente rimane estero.
Per questo motivo devi verificare gli obblighi fiscali che ti riguardano. Si tratta, come abbiamo visto degli obblighi legati al monitoraggio fiscale e gli obblighi dichiarativi in caso di percepimento di redditi diversi di natura finanziaria. Naturalmente, le informazioni che ho raccolto per te, sul conto N26 derivano dal sito istituzionale dell’istituto, al quale ti rimando per approfondimenti. Se, invece, desideri ricevere informazioni maggiormente personalizzate e dettagliate sulla tua situazione personale, contattami.
Se hai letto questo articolo e ti stai rendendo conto che necessiti dell’analisi della tua situazione personale, ti invito a contattarci attraverso il form di cui al link seguente. Riceverai il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi sull’argomento. Soltanto in questo modo, infatti, potrai essere sicuro di evitare di commettere errori, che in futuro possono esserti contestati e quindi sanzionati.