Vuoi sapere se e come devi tassare i guadagni derivanti dal trading online? In questo contributo le indicazioni su come indicare questi proventi nella tua dichiarazione dei redditi e con quali modalità di tassazione.


Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente diffusione dell’utilizzo di piattaforme online (per lo più straniere) per l’effettuazione di investimenti finanziari di varia natura. L’attività di trading online (detto anche TOL) si è sviluppata ad un ritmo molto elevato, portando molte persone, ad effettuare direttamente investimenti finanziari senza l’intermediazione di intermediari italiani. Questa attività, infatti, si caratterizza per l’utilizzo di internet come canale di contatto con la clientela per l’esecuzione dei servizi di negoziazione per conto terzi e di ricezione e trasmissione ordini di investimento da parte di investitori privati. Sia la Consob, con la Comunicazione n. DI30396 del 2000, la quale riconosce agli intermediari piena libertà di ricorrere ad Internet per la prestazione dei propri servizi, sia l’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 71/E/2016, in risposta ad un interpello, sono intervenute andando a disciplinare l’attività di trading online da parte di intermediari ed investitori privati.

In questo contributo intendo andare ad analizzare le modalità di tassazione e di indicazione in dichiarazione del redditi (modello Redditi Persone Fisiche), dei guadagni derivanti dall’attività di trading attraverso l’ausilio di intermediari non residenti. Faccio riferimento sia agli obblighi fiscali connessi alle imposte dirette legate alla tassazione dei proventi finanziari legati agli investimenti, sia alla disciplina sul monitoraggio fiscale di investimenti finanziari esteri.

IMPORTANTE:
In questo contesto è utile sottolineare che è consigliabile sempre effettuare trading attraverso intermediari autorizzati dalla Consob ad operare in Italia. Questo anche in relazione alla possibilità di possibili truffe informatiche.

Quando deve essere dichiarato il conto trading?

La prima regola da ricordare è che la detenzione di un conto trading con intermediario non residente in regime dichiarativo comporta sempre l’espletamento di obblighi fiscali in Italia. Questo significa che, in ogni caso, indipendentemente dal fatto che siano state realizzate operazioni (con realizzazione di plusvalenze o minusvalenze), gli obblighi dichiarativi rimangono.

L’errore più comune che viene commesso in questi casi è credere che se non si effettuano operazioni realizzative nell’anno, non si abbiano obblighi fiscali. Altro errore riguarda il fatto che spesso si ritiene che un investimento di importi minimi possa portare all’esonero da obblighi dichiarativi. Purtroppo queste informazioni non corrette si diffondono online molto velocemente e possono portare, in caso di controlli, ad una contestazione fiscale, con applicazione di sanzioni anche molto elevate, da parte dell’Agenzia delle Entrate.

La detenzione di un conto di trading estero (con intermediario finanziario non residente) comporta sempre l’obbligo per il contribuente residente in Italia di presentare la dichiarazione dei redditi. In particolare deve essere presentato il modello Redditi Persone Fisiche per:

  • Assolvere (in ogni caso) gli obblighi legati al monitoraggio fiscale delle attività finanziarie detenute all’estero, attraverso la compilazione del quadro RW. Tale quadro deve essere compilato anche per assolvere, eventualmente, alla determinazione ed al versamento dell’IVAFE (Imposta patrimoniale sulle attività finanziarie estere);
  • Dichiarare (solo qualora vi siano state operazioni realizzative) i proventi (generalmente capital gain, dividendi, interessi, etc) derivanti dagli investimenti effettuati con intermediario non residente in regime dichiarativo. In questo caso è necessario andare a compilare, a seconda dei casi, il quadro RT, il quadro RM o il quadro RL.

Deve essere evidenziato che anche nel caso in cui nel corso del periodo di imposta si sia realizzato esclusivamente delle minusvalenza, gli obblighi dichiarativi rimangono. Inoltre, la presentazione della dichiarazione dei redditi con l’indicazione della minusvalenza realizzata consente di poterla recuperare (a compensazione di eventuali plusvalenze realizzate nei quattro anni successivi).

Deve essere tenuto presente che per trading online, si fa riferimento a qualsiasi tipologia di investimento finanziario detenuto all’estero. Rientrano in questa categoria il conto titolo, l’investimento azionario, obbligazionario, il Forex, le opzioni binarie ma anche gli investimenti in ETF ed in valute virtuali.

Cosa succede se non dichiaro il conto trading?

L’Amministrazione finanziaria oggi è in grado di ricevere informazioni sui conti trading esteri dei contribuenti attraverso le informazioni che derivano dagli accordi internazionali sullo scambio di informazioni. Ogni anno, le autorità fiscali estere di oltre duecento Paesi si scambiano i dati relativi agli investimenti finanziari detenuti da contribuenti residenti in altri Stati. Questo scambio di informazioni determina la possibilità di effettuare controlli incrociati con i dati dichiarati dai contribuenti. In caso di anomalia l’Agenzia delle Entrate, a seconda dei casi può:

  • Inviare una lettera di compliance: un invito alla regolarizzazione spontanea dell’irregolarità da parte del contribuente, nel caso in cui la dichiarazione dei redditi sia stata presentata ma contenente degli errori. Le sanzioni per infedele dichiarazione e per il mancato monitoraggio fiscale possono essere ridotte con l’utilizzo del ravvedimento operoso e la presentazione di una dichiarazione dei redditi integrativa;
  • Un avviso di accertamento: si tratta di una vera e propria contestazione, con sanzioni piene che riguardano l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi con in aggiunta anche le sanzioni per omesso monitoraggio fiscale. Le sanzioni sono molto importanti, e possono esserci delle complicazioni nel caso in cui gli investimenti esteri siano detenuti in Paesi non collaborativi.

Tutti questi aspetti sono già stati approfonditi in altri articoli presenti sul sito e che ti invito a leggere se desideri approfondire i profili sanzionatori e l’attività di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Quali redditi genera l’attività di trading?

L’effettuazione di investimenti finanziari con intermediari non residenti, abbiamo detto che viene realizzato sfruttando il c.d. “regime dichiarativo“. In questo regime tutti i proventi realizzati dalle operazioni finanziarie devono essere dichiarati dal contribuente investitore. Come anticipato nel paragrafo precedente l’investitore in regime dichiarativo è obbligato, ogni anno, alla presentazione della propria dichiarazione dei redditi. Tale obbligo riguarda sia gli adempimenti legati al monitoraggio fiscale (ed all’IVAFE), sia eventualmente, quelli legati alla dichiarazione dei proventi derivanti dal trading. In quest’ultimo caso le tipologie reddituali che si possono realizzare possono essere:

TIPOLOGIA REDDITUALEDESCRIZIONE
REDDITI DI CAPITALESi tratta di proventi prodotti a fronte di un impiego di capitale e si caratterizzano per la concessione di capitale a terzi in cambio di un provento, sotto forma di interesse o di dividendo. Tali proventi si dichiarano nel quadro RM del modello Redditi.
REDDITI DIVERSI DI NATURA FINANZIARIASi tratta sempre di proventi che derivano dall’impiego di capitale ma si manifestano sotto forma di plusvalenza derivante dalla differenza tra valore di cessione e valore di acquisto del titolo negoziato. Tali proventi si dichiarano nel quadro RT del modello Redditi.

In linea generale si parla di rendite finanziarie per racchiudere i redditi di capitale ed i redditi diversi di natura finanziaria in uno stesso insieme.

Come sono tassate le rendite finanziarie in Italia?

Il criterio di collegamento utilizzato per la dichiarazione dei proventi derivanti dagli investimenti finanziari è la residenza fiscale del soggetto percettore. Questo significa che se nell’anno “n” il contribuente residente in Italia effettuare un’operazione di vendita di titoli (ad esempio) realizzando una plusvalenza, tale reddito diverso di natura finanziaria deve essere dichiarato ed assoggettato a tassazione in Italia. La stessa considerazione vale anche se nel periodo di imposta lo stesso soggetto incassa dividendi o interesse (redditi di capitale).

La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è disciplinata dall’art. 67, co. 1 del TUIR. Tale disciplina prevede una tassazione differenziata dei proventi, con due differenti aliquote di imposta sostitutiva:

TASSAZIONE SOSTITUTIVADESCRIZIONE
12,5%Proventi derivati dai Titoli di Stato
26%Proventi derivanti da ogni altra tipologia di investimento

Vedasi anche la Risoluzione n. 102/E/2011 dell’Agenzia delle Entrate.

IMPORTANTE:
L’aspetto principale da evidenziare riguarda il fatto che i redditi generati dalle rendite finanziarie non si cumulano con gli altri redditi ai fini del calcolo IRPEF.

Dichiarazione delle rendite finanziarie in regime dichiarativo

Il regime dichiarativo è disciplinato dall’art. 5 del D.Lgs. n. 461/1997. Secondo questo regime è il contribuente stesso che deve provvedere alla dichiarazione dei redditi derivanti dagli investimenti effettuati. Inoltre, è lo stesso soggetto a dover calcolare e versare l’imposta sostitutiva del 26% in presenza di proventi. In caso di minusvalenze, l’eventuale eccedenza potrà essere portata in deduzione delle plusvalenze realizzate nei quattro periodi di imposta successivi. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate specifica come, trattandosi di attività finanziarie estere, il soggetto persona fisica che le ha detenute ovvero ne è ancora in possesso, dovrà procedere, mediante l’ausilio della documentazione fornita dai broker esteri, a dichiarare tali rapporti con gli intermediari stranieri. Si tratta degli obblighi legati al monitoraggio fiscale delle attività finanziarie detenute all’estero.

Quali obblighi dichiarativi per l’investitore italiano?

Per adempiere correttamente a tutti i suoi obblighi fiscali l’investitore che effettua trading online deve presentare il modello Redditi PF compilando:

QUADRI DA COMPILAREOBBLIGO
QUADRO RWObblighi legati al monitoraggio fiscale di attività finanziarie detenute all’estero, e determinazione e versamento dell’IVAFE 1. Il possesso di attività finanziarie estere determina l’obbligo di assoggettamento all’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero (Circolare n. 28/E/2002).
QUADRI RT, RM o RLObblighi legati alla determinazione ed alla tassazione della plusvalenze finanziarie realizzate

Aspetto peculiare del regime fiscale dichiarativo per le rendite finanziarie riguarda la tassazione posticipata dei proventi conseguito. Con questo regime fiscale, infatti, la tassazione avviene solo in seguito alla presentazione della dichiarazione (e non al momento dell’effettivo realizzo del provento).

La base imponibile per le plusvalenze finanziarie

Una volta individuata la corretta tassazione delle plusvalenze finanziarie è opportuno analizzare come si arriva a determinare la base imponibile. Il calcolo dell’imponibile, sia che si tratti di operazioni finanziarie sul mercato Forex ovvero di opzioni binarie, si basa su quanto prescritto dall’articolo 68, comma 8, del DPR n. 917/86. Questo articolo prevede la determinazione dei redditi di cui all’articolo 67, comma 1, lett. c-quater) del DPR n. 917/86 mediante la somma algebrica dei proventi e degli oneri, percepiti o sostenuti. I costi legati all’attività di intermediazione del broker non sono oneri deducibili fiscalmente.

Le minusvalenze

Le minusvalenze realizzate in un periodo di imposta possono essere compensate con le plusvalenze nei 4 periodi di imposta successivi. Se entro questo periodo (4 anni) le plusvalenze non riescono a compensare l’ammontare delle minusvalenze, il residuo non potrà più essere utilizzato. Le minusvalenze possono essere compensate solo ed esclusivamente con plusvalenze della stessa natura. Questo significa che la compensazione può avvenire solo tra strumenti finanziari e non con redditi di altra natura.

Il versamento delle imposte

In caso di adozione del regime dichiarativo, le imposte dovute (imposta sostitutiva e/o IVAFE) devono essere calcolate in fase di Dichiarazione dei Redditi e pagate successivamente tramite modello F24.


Cenni sul regime del risparmio amministrato

In caso di effettuazione di investimenti finanziari con intermediari non residenti è possibile optare per il regime del risparmio amministrato?

La Risoluzione n. 71/E/2016 dell’Agenzia delle Entrate in merito all’esercizio dell’opzione per il risparmio amministrato ex articolo 6 del D.Lgs. n. 461/1997, ha specificato come tale scelta possa manifestarsi solo alle seguenti condizioni:

  • Esistenza di uno stabile rapporto di mandato, di deposito, custodia o amministrazione presso banche, società di intermediazione mobiliare, società fiduciarie e società di gestione del risparmio residenti in Italia. Nonché presso stabili organizzazioni in Italia dei medesimi soggetti non residenti, Poste Italiane S.p.A. e agenti di cambio;
  • Necessità che i soggetti di cui al punto precedente, intervengano in tali rapporti in veste di intermediari professionali o come controparti.

Questo in quanto i broker esteri che intervengono nelle transazioni, non risultano idonei ad agire come sostituti d’imposta in Italia. La regola generale che possiamo desumere dalla risoluzione in commento è che ogni qualvolta si opera con intermediari (broker) esteri si deve operare in regime dichiarativo.

Per approfondire: “Come scegliere tra risparmio gestito ed amministrato“.


Esempio pratico di dichiarazione di investimento finanziario estero

Al fine di apprendere nel modo migliore quanto detto sinora vediamo un esempio numerico. Un soggetto persona fisica residente fiscalmente in Italia decide di investire in azioni attraverso l’apertura di un deposito titoli detenuto da parte di un intermediario non residente.

Importazione dei dati in dichiarazione dei redditi

Nel caso prospettato, il broker estero non è abilitati ad agire come sostituto d’imposta in Italia. Pertanto, non essendo possibile per il contribuente, optare per il regime amministrato, quest’ultimo risulta obbligato ad indicare i redditi diversi derivanti dai rapporti in oggetto nel quadro RT del modello Redditi Persone Fisiche. Secondo quanto previsto dal regime dichiarativo.

Fase 1 – dichiarazione dei redditi diversi

I redditi originatesi dai rapporti che il contribuente detiene con i broker esteri rientrano, tra redditi di capitale ex articolo 67, comma 1, lett. c-quater) del DPR n. 917/86. Pertanto, devono essere dichiarati nel quadro RT – Plusvalenze di natura finanziaria, Sezione II, righi da RT 21 a RT 30 del Modello Redditi Persone Fisiche. Il rigo RT 21 accoglie i differenziali positivi e negativi originatesi dell’effettuazione dell’investimento finanziario. Nei righi deve essere indicato il corrispettivo percepito ed il costo sostenuto in modo da determinare l’eventuale minusvalenza ovvero plusvalenza da assoggettare ad imposta sostituiva pari al 26%.

La Sezione II è pertanto compilata nel seguente modo:

  • Rigo RT 21 in cui viene inserito il totale dei corrispettivi positivi derivanti dalle vendite effettuate;
  • Rigo RT 22 in cui viene inserito il totale dei costi ovvero dei valori d’acquisto;
  • Rigo RT 23 in cui viene inserita la somma algebrica dei differenziali positivi e negativi, che genererà una plusvalenza/minusvalenza. Se si è originata una plusvalenza, la stessa deve essere riportata al rigo RT 26 non essendo presenti eccedenze di minusvalenze (rigo RT 24 e rigo RT 25);
  • Rigo RT 27 nel quale viene calcolata l’imposta sostitutiva. Il medesimo valore deve essere riportato anche al rigo RT 29, se non vi sono eccedenze di imposte precedenti.

L’importanza della certificazione del broker

Per poter presentare la dichiarazione dei redditi in modo corretto è indispensabile la certificazione degli acquisti e vendite di titoli rilasciata dal broker estero. I broker sono tenuti a rilasciare questo tipo di documentazione sapendo che l’obbligo dichiarativo è posto a carico degli investitori. Non esiste, ad oggi, una classificazione standard dei dati che l’intermediario deve fornire. In alcuni casi, infatti, i dati possono essere incompleti, oppure devono essere rielaborati per renderli fruibili per la dichiarazione dei redditi.

Fase 2 – obblighi di monitoraggio e calcolo IVAFE

Le attività finanziarie gestite mediante l’ausilio di broker esteri rientrano tra i rapporti finanziari stipulati al di fuori del territorio dello Stato. Date le premesse appena fatte e seguendo quanto precisato dall’Amministrazione finanziaria nella Risoluzione n. 71/E/2016 tali attività devono essere dichiarate nel quadro RW con il duplice obiettivo di assolvere gli obblighi legati al monitoraggio delle attività detenute all’estero, sia ai fini del calcolo dell’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero). Nel caso, trattandosi di tre distinte attività finanziarie, devono essere compilati tre diversi righi – RW 1, RW 2 e RW 3.

Trading Online: compilazione del quadro RW

Le colonne da compilare nel rigo RW 1, RW 2 e RW 3 sono le seguenti:

  • Colonna 1 in cui viene indicato il codice di possesso che risulta pari a 1 (proprietà);
  • Colonna 2 nella quale deve essere indicato se il contribuente risulta il titolare effettivo (codice 2);
  • Colonne 3 in cui viene indicato il codice di individuazione del bene;
  • Colonna 4 che localizza il Paese estero di detenzione delle attività finanziarie secondo l’elenco redatto a cura dell’Agenzia delle Entrate;
  • Colonna 5 in cui viene espressa la percentuale di possesso, pari al 100% in tutti e tre i righi.

Le indicazioni numeriche del quadro RW

  • Colonne 7 e 8 dove sono specificati, rispettivamente, il valore iniziale e quello finale delle attività finanziarie. L’Amministrazione finanziaria stabilisce l’obbligo di indicazione del valore di mercato all’inizio ed al termine di detenzione dell’attività. Valore in assenza del quale, è possibile indicare il valore nominale, se non è possibile ottenere neanche quest’ultimo allora dovrà essere inserito il valore di rimborso. In assenza del quale va indicato il valore d’acquisto. Per il rigo RW 1 ed RW 3 è stato inserito il valore di mercato (codice 1), invece per il rigo RW 2 deve essere indicato il costo d’acquisto (codice 4);
  • Colonna 10 che evidenzia i giorni di possesso dei beni;
  • Colonne 11 dove viene determinata l’IVAFE il cui valore è calcolato ponderando il valore indicato in colonna 8 con la percentuale ed il periodo di possesso applicando l’aliquota pari allo 0,2%;
  • Colonna 14 in cui è inserito il credito d’imposta a fronte del versamento delle imposte estere eventualmente versate;
  • Colonna 15 in cui viene indicato l’importo dell’IVAFE dovuta al netto di eventuali crediti d’imposta (colonna 14).

Successivamente alla compilazione del rigo RW 1, RW 3 e RW 2, al rigo RW 6 Sezione IVAFE si avrà la seguente situazione:

Il totale dell’IVAFE dovuta che risulta dalla somma delle imposte calcolate sulle attività finanziarie detenute all’estero.


Consulenza fiscale online

Stai valutando se operare nel trading online? Stai investendo nel mercato del Forex o delle opzioni binarie e vuoi sapere come devi procedere per sapere se devi o meno pagare le imposte in Italia? hai investito attraverso un conto deposito titoli estero? Hai un broker estero e vuoi conoscere se sei tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi in Italia?

Come ho cercato di evidenziare in questo articolo è necessario prestare particolare attenzione ai propri obblighi dichiarativi in Italia legati agli investimenti esteri. È molto importante conoscere da subito i propri obblighi in modo tale da arrivare preparati alla dichiarazione dei redditi. Il consiglio è di capire immediatamente la documentazione utile alla dichiarazione che viene rilasciata dagli intermediari, in modo da valutare se è utile e fruibile, o se carente o necessita di rielaborazione.

Affidati al servizio di consulenza fiscale online. Potrai contare sulla consulenza di un professionista preparato, che ti aiuterà a sciogliere tutti i tuoi dubbi. Non aspettare. Segui il link seguente per per il mio servizio di consulenza fiscale online.

Se, invece, desideri capire come sia possibile evitare la tassazione sul capital gain derivante da investimenti finanziari ti lascio alla lettura di questo articolo dedicato: “Come posso evitare la tassazione sul trading online?“.


Note:

1 – Tali attività devono essere indicate, ai sensi dell’art. 4, comma 1, ex D.L. n. 167 del 28 giugno 1990, convertito con modificazioni dalla Legge n. 227 del 4 agosto 1990, nel quadro RW della propria dichiarazione annuale dei redditi. Questo in quanto tali rapporti sono suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia (Circolare n. 38/E/2013);

144 COMMENTI

  1. Buongiorno,

    posso fare una domanda?

    Esempio: se nel corso di un anno si investe 2.000€ in un broker estero e fra vari profitti e perdite il conto scende a 1.400€ e dopodichè si decide di prelevare questi 1400€ (quindi con una perdita di 600€), perchè si ha capito che ancora non si è abbastanza preparati per il trading, si è tenuti a compilare il quadro RW? Il conto sarebbe a zero a fine anno in quanto prelevato il saldo restante dopo aver subito una perdita di 600€.

    Grazie mille per l’aiuto.

  2. Deve tenere in considerazione due aspetti. Il primo è la tassazione delle plusvalenze generate dall’attività di trading. Il secondo è la disciplina sul monitoraggio fiscale. Sono due aspetti diversi. L’indicazione del conto corrente va fatta solo se si superano i requisiti previsti dalla norma e non in tutti i casi. Per questo motivo è fondamentale farsi assistere da un consulente esperto e preparato su questi aspetti.

  3. Buongiorno,
    facendo trading con Etoro nel giro di poco sono stati fatti tra vendite e acquisti un migliaio di movimenti.
    Per la dichiarazione è sufficiente compilare il quadro rw riportando le plusvalenze/minusvalenze al 31-12.
    Premetto che non sono stati fatti prelievi dal conto etoro.
    Grazie

  4. Nel quadro RW non si indicano questi valori. Bisogna fare attenzione. Se vuole possiamo aiutarlatramite consulenza ad inviduare i quadri corretti ove insire le plusvalenze e come compilare correttametne il quadro RW.

  5. Buongiorno,

    da Settembre 2017 faccio trading con Etoro. Investo in azioni e criptovalute (Bitcoin, ecc). Volevo capire se:

    1) devo dichiarare questi redditi/perdite
    2) quale sezioni devo compilare
    3) c’è un reddito minimo sotto il quale posso non dichiarare nulla o comunque non è soggetto a tassazione
    4) se non prelevo alcuna somma dal mio conto online, devo dichiarare lo stesso eventuali redditi o perdite

    Grazie

  6. Sicuramente deve compilare il modello Redditi PF, non ci sono redditi minimi e il reddito si dichiara indipendentemente dalla percezione sul proprio conto italiano. Le consiglio di avvalersi della consulenza di un professionista esperto in questo ambito per i calcoli e la compilazione della dichiarazione.

  7. Buongiorno
    Nel 3017 ho investito con etoro copyfind cripto ecc.
    Non ho mai prelevato.
    Cosa debbo fare?
    Grazie

  8. Bisonga analizzare la situazione sicuramente per la compilazione del quadro RW del modello Redditi, con l’indicazione dell’investimento effettuato. Poi si deve verificare se vi sono state eventuali plusvalenze/minusvalenze dagli investimenti fatti. Se vuole la contatto in privato per una consulenza o se ha bisogno di un commercialista che la segua per la dichiarazione dei redditi.

  9. La ringrazio per la risposta,ma le voglio chiedere un’altra cosa: gli anni passati non era in vigore la legge che sotto i 10000 euro non c’era obbligo della dichiarazione?
    Mi sbaglio?
    Grazie nuovamente

  10. Questo limite oggi è 15.000 euro ma vale solo per i conti correnti esteri, ed è un limite parziale. Nel senso che anche non superando la soglia, non è detto che il conto non vada dichiarato. Bisogna analizzare la situazione.

  11. Buon giorno, nel 2017 ho prelevato e chiuso il conto con due broker. per poter fare la dichiarazione dei redditi ho fatto richiesta della certificazione acquisti e vendite. fino ad ora non l’ho ricevuta. Cosa mi consigliate di fare?

  12. Deve continuare a chiederla, non ci sono alternative. Poi affidarsi ad un Commercialista esperto in questo ambito. Se vuole siamo a disposizione.

  13. buongiorno,
    io ho appena iniziato a fare il trading on-line (diciamo a Febbraio 2018), vorrei sapere come e quando dovrei pensare a dichiarare il redditto?
    scusa ma ho già fatto più di 2 prelievi cosa succede?

  14. Salve,

    effettuo trading online dal 2017 ma per ora sono più in perdita che in attivo, ovvero ho depositato solle per 1500€ e mi sono rimasti 200€ ovvero una perdita di 1300€.
    nel corso dell’anno ho fatto versamenti e prelievi ma se eseguo l’estratto conto del broker, unico documento che rilasciano, mi trovo con le prdite sopra citate.

    come posso fare per regolarizzare il tutto con il fisco?

  15. Buongiorno dottore,

    ci sono alcuni broker esteri che hanno una succursale in Italia e che offrono il regime amministrato ed i fondi dei clienti italiani vengono depositati presso conti segregati in una banca italiana (es. Unicredit). Optando per il regime fiscale amministrato naturalmente sarà il broker stesso a versare le imposte. In questo caso, dato che i fondi non sono all’ estero ma in una banca italiana ed il broker agisce come sostituto d’imposta, il cliente non deve nemmeno preoccuparsi del quadro RW, giusto?

    Ringrazio in anticipo per la risposta.

  16. Se è confermato quello che mi scrive e l’intermediario è italiano e si opta per il regime amministrato non c’è obbligo di compilare il quadro RW.

  17. Buongiorno,

    ho bisogno di un breve chiarimento e spero che Lei mi possa aiutare. Ho capito come viene determinata la plus/minusvalenza e l’imposta da pagare, ma su un altro articolo online ho letto qualcosa che non riesco a capire. Cito il passaggio dell’ articolo sotto:

    “In caso di regime dichiarativo, l’investitore riceve il capital gain al lordo delle imposte. Ciò significa che dovrà essere lui a calcolare e versare le imposte secondo le scadenze previste per la dichiarazione dei redditi. Lo strumento dovrà essere il metodo LIFO (last in first out = l’ultimo a entrare è il primo a uscire), determinando così sia il rendimento ottenuto che le imposte da versare.”

    Sinceramente non riesco a capire come si dovrebbe adottare il metodo LIFO nel trading sul forex? Non è sufficiente presentare tutti gli estratti conto del broker al proprio commercialista per determinare plus e minusvalenze e l’imposta da pagare? Che cosa c’entra il LIFO?

    In attesa di un Suo gentile riscontro.

  18. Il LIFO è un metodo che serve per determinare l’eventuale plusvalenza da tassare. A fare il calcolo dovrebbe essere l’intermediario con cui opera, ma se così non è farà il calcolo il commercialista.

  19. Grazie mille.

    un altra domanda: non avendo avuto 5.000€ e di giacenza media e non avendo superato 10.000€ non si è obbligati a compilare il quadro RW, giusto?

    é possibile contattarla in privato per qualche informazione ed eventuale consulenza futura?

  20. Buongiorno
    cortesemente avrei bisogno di un breve chiarimento in merito al calcolo dell’ IVAFE. Nel articolo si parla di “giorni di detenzione”. Se si opera nel mercato Forex/CFD con un broker estero e nel corso dell’ anno si fa 100 operazioni (tutte documentate nella piattaforma del broker) si deve calcolare i giorni di detenzione per ogni singola operazione?
    Esempio:
    EUR/USD buy (chiuso dopo 5 giorni) 5 giorni di detenzione
    USD/JPY sell (chiuso dopo 10 giorni) 10 giorni di detenzione
    etc..
    Si deve tener conto di ogni singola operazione?
    Ringrazio in anticipo per una Sua risposta.

  21. Prima di tutto c’è da verificare la consistenza media, e comunque si eventualmente contano i giorni in cui il conto è stato aperto.

  22. Buongiorno,
    vorrei chiederVi un’informazione in merito alla dichiarazione dei redditi per quanto riguarda l’attività di trading online.
    Il broker che utilizzo per svolgere questa attività ha sede a Cipro e non fa da sostituto d’imposta, quindi con il regime dichiarativo bisogna provvedere autonomamente a dichiarare le plusvalenze e quindi le operazioni che sono state chiuse nell’arco dell’anno tramite compilazione del modello Unico, e pagamento tramite f24 con un’aliquota del 26%.

    Quest’anno ho scaricato il rendiconto relativo all’anno 2017, dove all’interno sono presenti tutte le operazioni dell’anno, il capitale investito e la plusvalenza, che però sono tutti in Dollari Americani.
    Sono stato da un commercialista, ma anche lui ha parecchi dubbi per la conversione in Euro.
    Come posso fare a dichiarare la plusvalenza in Euro di tutte le operazioni avvenute in un anno, dato che il valore Dollaro-Euro cambia giornalmente?
    Dal sito della Banca d’Italia ho scaricato i tassi di cambio Dollaro-Euro sia giornalieri, sia la media annuale.
    Chiedo cortesemente un aiuto al fine di poter adempiere al corretto e regolare pagamento delle tasse dovute.

    Grazie per l’attenzione.

  23. La conversione deve avvenire, come precisato dalla stessa Agenzia delle Entrate, al cambio medio mensile per ogni mese dell’anno.

  24. Buongiorno,
    dallo scorso anno svolgo l’attività di trading online su una piattaforma di un broker residente a Cipro.
    Nello scorso anno ho realizzato profitti e perdite. Mi è stato riconosciuto un bonus ed ho dovuto sostenere un rollover feet. Tutto questo come riportato sulla certificazione rilasciatami dal broker estero.Vorrei sapere se l’imponibile da considerare nella dichiarazione dei redditi, che dovrò presentare quest’anno, è dato da profitti – perdite + bonus – rollover feet.
    Attendo una Vs. risposta e saluto cordialmente.
    Maria

  25. Quello che deve indicare in dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi è il totale degli acquisti e il totale delle cessioni effettuate. La differenza individuerà la plusvalenza o minusvalenza generata.

  26. nel 2017 ho fatto un pò di trading utilizzando un broker con sede a Cipro.
    L’importo investito è stato esiguo: circa 450 USD ed ha generato una plusvalenza di USD 1300.00 (per lo più generato da operazioni di copy trading.
    Come devo procedere con al dichiarazione, considerando che le operazioni sono state molteplici, da importo unitario irrisorio (l’estratto conto risulta composto da 99 pg)

  27. Per compilare la dichiarazione le serve il totale acquisti e il totale vendite effettuate nell’anno. Poi c’è da considerare la consistenza nel quadro RW per il monitoraggio fiscale. Se le serve aiuto sono a disposizione per una consulenza.

  28. @Fiscomania: É una domanda che interesse anche a me. E se invece non si ha più investimenti all’ estero? Esempio: deposito di 500€ con broker estero, faccio minusvalenza e arrivo a 400€ e decido di prelevare tutto e chiudere il conto. A fine anno quindi non ho più alcun conto estero, ne fondi all’ estero. Devo compilare il quadro RW o non serve? Grazie.

  29. Dovrà compilare il quadro RW per il periodo dell’anno in cui ha avuto in essere l’investimento finanziario estero.

  30. Grazie. Ho letto che il 2xmille del quadro RW però si paga soltanto se l’imposta da pagare è sopra i 12€. Altrimenti l’imposta non è dovuta. Se l’imposta non è dovuta, si deve comunque compilare il quadro RW? Quali sanzioni potrebbero esserci se l’imposta NON è dovuta e NON si compila il quadro RW? (fra l’altro mi sembrerebbe assurdo compilare il quadro RW se non c’é nulla da pagare). Grazie mille.

  31. Buongiorno,
    per dichiarare la plusvalenza in Euro di tutte le operazioni avvenute in un anno in Dollari, posso fare il cambio dollaro euro giornaliero? Ovvero il cambio al prezzo di acquisto di un’azione e poi il cambio al prezzo di vendita?
    Inoltre dopo posso trovare la circolare dell’agenzia delle entrate dove precisa come vanno effettuati i cambi, se giornalieri o tramite media mensile? Avete un link?
    Grazie

  32. Il quadro RW se ci sono i requisiti deve essere comunque compilato anche se l’imposta da versare è inferiore al minimo. La compilazione è dovuta ai fini del monitoraggio fiscale.

  33. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito come effettuare correttamente i cambi. Se vuole mi contatti per una consulenza.

  34. @Fiscomania: grazie per il chiarimento. Per curiosità: Se l’imposta non è dovuta perchè sotto soglia e non si compila il quadro RW ai fini del monitoraggio fiscale, l’eventuale sanzione qual’é? E c’è differenza nella sanzione se l’imposta non è dovuta e non è stato compilato il quadro RW e se l’imposta invece è dovuta?

    Grazie.

  35. Buonasera,

    io faccio trading online su criptovalute ed azioni, queste ultime in società prevalentemente americane. Ho capito che sicuramente devo compilare il quadro RT ed RW. Devo anche compilare il quadro RM nella dichiarazione dei redditi?

    Grazie in anticipo

  36. Per capire i quadri da compilare bisogna analizzare i redditi che ha percepito e da quali forme di investimento sono derivati. E’ impossibile dare risposta senza anlizzare la documentazione.

  37. Buongiorno,

    Provo a riformulare la domanda sperando di darle abbastanza informazioni. Sono una persona fisica residente fiscalmente in Italia che investe nel Trading Online attraverso le opzioni binarie, in criptovalute ed azioni, mediante l’ausilio di un intermediario estero. Se sto capendo bene, dovrei compilare il quadro RT – sezione II (imposta 26%) e il quadro RW (una sola tabella perchè è un solo intermediario estero + l’IVAFE). Il quadro RM non ho capito se devo compilarlo e spero lei ora mi sappia rispondere. Al momento, non sto valutando altre informazioni per la decisione dei quadri da compilare. E’ corretto o devo considerare anche altro?

    Grazie in anticipo

  38. Manuel deve fare attenzione il quadro RW si compila per investimento e non per intermediario. Per il resto se vuole sono a disposizione per una consulenza.

  39. Salve,
    ho un conto di trading estero. Nel caso di minusvalenze, va comunque compilato il quadro RW e va pagata l’IVAFE anche se il valore iniziale è minore del valore finale?
    Grazie

  40. Ci sono regola da rispettare sia per il quadro RW che per l’eventuale Ivafe da pagare. Se vuole ne parliamo meglio in una consulenza personalizzata.

  41. Buonasera,

    io ho delle minusvalenze su conto trading online in dichiarativo, il mio datore di lavoro ha già consegnato il modello con i redditi da lavoro dipendente. Devo necessariamente consegnare il modello con quadro RT? se si devo compilare nuovamente anche la sezione riguardante il reddito lavorativo? anche nel caso in cui non voglia più svolgere quest’attività e non sono interessato a compensare plusvalenze future?

    Grazie per la disponibilità

  42. Lei per dichiarare i proventi deve presentare autonomamente il modello Redditi PF e non il modello 730. Se si tratta solo di minusvalenze, comunque, non è obbligato ad inserirle in dichiarazione.

  43. Ma è vero che bisogna inserire una riga per ogni investimento/trade? Mi pare assurdo e quasi impossibile. Se faccio 3-4 trade ogni giorno (tenendoli aperti per pochi giorni) alla fine dell’anno dovrei compilare 1.000righe??

    Nota: Dall’altra parte pagare l’ivafe solo sull’importo che sta sul conto trading a fine anno, senza tener conto dei singoli trade effettuati durante l’anno non ha senso, perché allora l’ivafe da pagare sarebbe molto meno e si potrebbe semplicemente togliere a dicembre buona parte dei fondi dal conto trading estero. Ma vedo che dappertutto sul web c’è scritto che si fa semplicemente così, quindi una sola riga da compilare e non 1.000 righe (una per ogni piccolo trade)

  44. Per gli investimenti dello stesso tipo effettuati con uno stesso intermediario è possibile inserire gli importi totali annuali dell’investimento, ma a patto di conservare una documentazione analitica di tutti gli investimenti ed i disinvestimenti effettuati nel corso dell’anno.

  45. Buona sera sono capitato qui nella speranza che possiate darmi delucidazioni riguardo il da farsi sulla dichiarazione dei redditi, allora la mia situazione è questa, a Gennaio 2017 ho aperto un conto trading online su future con un broker americano con filiali in giro per l’europa e nel mio conto in UK ho versato 3500 euro che ora sono diventati circa 3200, la mia domanda è, devo dichiarare lo spostamento dei 3500 o l’apertura di un conto trading?? vi ringrazio per la pazienza

  46. Bisogna analizzare la situazione e capire se ci sono gli estremi per dichiarare le eventuali plusvalenze e poi se necessario indicare i dati per il monitoraggio fiscale. Se vuole mi contatti in privato per una consulenza e per l’eventuale compilazione dei quadri che le occorrono per la dichiarazione dei redditi.

  47. IVAFE:

    Fiscomania giugno 14, 2018 at 8:11
    Per gli investimenti dello stesso tipo effettuati con uno stesso intermediario è possibile inserire gli importi totali annuali dell’investimento, ma a patto di conservare una documentazione analitica di tutti gli investimenti ed i disinvestimenti effettuati nel corso dell’anno.

    Domanda:
    Vedo che in altri siti c’è chi ritiene che bisogna calcolare l’Ivafe per ogni singolo trade. C’é qualche riferimento normativo o una risoluzione specifica dell’Agenzia dell’Entrate o altro a conferma del fatto che basta guardare l’importo totale del conto di trading oppure è solo la prassi comune?

  48. Questo è quanto riportato nelle istruzioni del modello Redditi PF. L’Ivafe non va calcolata per singolo trade, semmai la tassazione della plusvalenza.

  49. @ Fiscomania giugno 18, 2018 at 7:24
    Questo è quanto riportato nelle istruzioni del modello Redditi PF. L’Ivafe non va calcolata per singolo trade, semmai la tassazione della plusvalenza.

    Ma allora vale sia per il calcolo dell’Ivafe che anche per il quadro RW? In altre parole, se ci sono svariati trade cfd su indici ed azioni europee e non, la riga RW da compilare è una sola??

  50. Buonasera,

    una domanda: le persone residenti in Italia possono aprire un conto con un broker che non ha la licenza Consob oppure è una cosa illegale? Per esempio un cittadino italiano può aprire un conto trading con un broker australiano con regolamentazione australiana (ASIC) ma non quella europea o della Consob?

    Grazie per l’aiuto.

  51. Un rigo del quadro per ogni trader con cui opera. Mantenendo per ognuno il prospetto riepilogativo.

  52. Non è illegale farlo, ma facendolo non ci saranno tutele in caso di frodi. E’ un suo rischio.

  53. @Fiscomania: capisco. Quindi una regolamentazione come quella australiana ASIC tutela solamente i residenti in Australia e non vale per i clienti europei?

  54. @Fiscomania: forse allora non ho capito bene io? Perchè nell’ ultimo post aveva scritto che in caso di frode non sarei tutelato. Però se la regolamentazione ASIC vale per chiunque, una tutela c’é?

  55. Non è tutelato da norme europee, dovrà sottostare alla regolamentazione a cui aderisce l’intermediario estero.

  56. @Fiscomania: perfetto, grazie per la spiegazone. Chiedevo questo perchè mi sembrava di aver letto sul sito della Consob che se un broker non ha autorizazzione/regolamentazione Consob allora non è autorizzato ad operare in Italia. Per questo chiedevo se come cittadino italiano è legale operare con questi broker?

  57. Non può operare in Italia per questo dico che il rischio è suo in caso di problemi. Ci sono tante persone che operano con broker che ufficialmente in Italia non potrebbero operare, ma è un loro rischio.

  58. Grazie, quindi finchè si dichiarano i guadagni, non si incorre a problemi o sanzioni perchè il broker é autorizzato Consob? È questo che mi premeva sapere prima di depositare del denaro con un broker australiano. La ringrazio per la disponibilità.

  59. Grazie. Posto che non credo ci siano limiti di valore nel dichiarare plusvalenze, c’è qualche limite alla dichiarazione di deposito? Ovvero, se io apro un conto depositando 1000€ devo dichiarare questo in qualche riquadro o solo eventualmente le plusvalenze? Grazie ancora

  60. Se si aprono attività finanziarie all’estero si deve verificare la loro entità ai fini del monitoraggio fiscale in dichiarazione dei redditi. Per maggiori info mi contatti per una consulenza.

  61. Una domanda:
    Ma se con broker/banca italiana in regime amministrato, acquisto azioni usa o dax e al 31/12 dell’anno, queste azioni sono presenti in portafoglio, l’anno successimo devono essere indicate nella dichiarazione dei redditi?
    ossia bisogna compilare il riquadro RW relativamente ad investimenti esteri fatti da residenti in italia anche se si è in regime amministrato?

    Grazie

  62. Pertanto, come già chiarito dalla circolare n. 38 del 23 dicembre 2013, l’esonero dalla compilazione del modulo RW è previsto per le attività finanziarie e patrimoniali affidate in gestione o in amministrazione agli intermediari finanziari residenti. Nel suo caso non deve preoccuparsi.

  63. Salve, ho un importante quesito da porre che probabilmente è di interesse per molti altri soggetti come me.
    Ho aderito nel 2017 ad un broker estero, nella fattispecie Trade12, al quale ho fatto versamenti per alcune migliaia di euro tramite carta di credito tutti eseguiti nel 2017. Ho quindi fatto trading fino ai primi mesi del 2018 andando in consisente attivo. Purtroppo però ho scoperto che Trade12 è tra quei broker banditi dalla Consob e ritenuti illegali e soprattuto che non paga gli invesitori. Presunti truffatori insomma. In realtà una piccola parte dell’importo che ho investito, circa il 30%, mi è stata pagata (nel corso del 2018), ma tutto il resto, per non parlare dei profitti, sembra essere impossibile da recuperare.
    Da parte del broker non riesco ad ottenere altri prelievi e neanche le attestazioni dell’attività svolta e l’unica cosa che posso ottenere è la lista dei movimenti originata come report dalla piattaforma Metatrader con la quale effettuo il trading.
    A questo punto non so come sia giusto comportarmi ai fini della dichiarazione dei redditi per quanto riguarda i versamenti eseguiti nel 2017, ma soprattutto nella dichiarazione che dovrò fare il prossimo anno per giustificare le entrate ottenute come prelievo durante questo anno, ma che sono solo una parte di quanto ho versato.
    Potete indicare una linea guida che possa aiutare le vittime di questo raggiro per evitare anche la beffa di eventuali multe da parte dell’Agenzia delle Entrate?
    Grazie

  64. Nonostante il raggiro deve operare correttamente e dichiarare consistenze e plusvalenze incassate. Non è possibile fare diversamente. Dichiarerà solo la plusvalenza effettivamente percepita. Per maggiori info mi contatti in privato per una consulenza.

  65. Salve. Nel corso dell’anno 2017 ho generato consistenti minusvalenze legate a perdita su azioni acquistate da istituto di credito italiano in regime sostituto d’imposta, minusvalenze documentabili e certificabili dalla Banca stessa, recuperabili entro il 2022 – Da febbraio 2018 opero nel trading on line su un conto segregato con una singola società domiciliata a Cipro , con la quale sto ottenendo discreti profitti. Volevo sapere se le minusvalenze accantonate dalla perdita sulle azioni italiane col mio istituto di credito in regime di sostituto d’imposta possono essere utilizzate a compensazione delle eventuali plusvalenze derivanti dal trading on line in regime dichiarativo.
    Inoltre , in merito agli importi da conti esteri , vorrei sapere se il limite di non dichiarabilità fissato a 15.000€ è riferito al capitale investito o alla plusvalenza generata dal capitale investito.
    Grazie.

  66. Buongiorno. Opero con trading on line con GTCM che ha la sede a Cipro. Il mio account manager sostiene che i proventi da Trading fino ad un limite massimo di 15.000€ possono non essere dichiarati sul 730 in italia , e mi ha invitato a chiedere informazioni dettagliate sul tema ad uno specialista. Potreste darmi informazioni sulla questione?Grazie.

  67. Salve avrei necessitá di una consulenza relativa ad etoro e dichiarazione. Puó ricontattarmi? Grazie

  68. Se le minusvalenze generate sono tassare in regime del risparmio gestito o amministrato non sono cumulabili con quelle del trading. Per l’altra domanda il limite di 15.000 riguarda i conti correnti. La gestione e tassazione delle plusvalenze o degli investimenti finanziari è altra cosa. Se vuole approfondiamo il tutto in privato e le spiego come dovrà comportarsi sia ai fini della tassazione che del monitoraggio fiscale delle attività finanziarie estere.

  69. Lorenzo, le informazioni che le hanno fornito non sono corrette. Si deve prima di tutto rispettare la normativa sul monitoraggio fiscale delle attività finanziarie estere (che ha delle esimenti), e la disciplina riguardante la tassazione di eventuali plusvalenze percepite (ove non ci sono esimenti). Se vuole possiamo fissare una consulenza in cui analizzerò in dettaglio la sua situazione personale per indicarle se e cosa dovrà dichiarare in Italia e la documentazione occorrente. Se poi avrà bisogno di un commercialista per la predisposizione e la presentazione della sua dichiarazione dei redditi sono a disposizione per un preventivo.

  70. Buongiorno. Il mio broker mi sta offrendo alcune posizioni protette , per le quali , in caso di chiusura il “loss” , mi viene riconosciuto sotto forma di Cashback , il riaccredito del 30% coperto da tale assicurazione parziale . Vorrei sapere se anche le somme provenienti da questi bonus sono soggette a tassazione del 26% in regime d’imposta dichiarativo. Grazie.

  71. Per saperlo occorre visionare i contratti per capire di che tipo di strumento si tratta, potrebbe essere un derivato, una polizza assicurativa o altro. E’ impossibile rispondere con queste informazioni.

  72. buonasera, ho un conto Etoro, volevo sapere come devo comportarmi per la dichiarazione dei redditi, se non ho mai ritirato sul mio conto corrente i profitti, cosa devo portare per compilare il modello 730? e nel caso non ci siano profitti devo dichiarare ugualmente il conto etoro?

  73. Lei è obbligato a dichiarare plusvalenze nel modello Redditi PF e rispettare la normativa sul monitoraggio fiscale delle attività finanziarie detenute all’estero. Questi sono i suoi obblighi come investitore che opera con il regime dichiarativo. Per maggiori info siamo a disposizione per una consulenza in cui le spiegheremo il tutto in dettaglio e se vorrà potrà affidarci la presentazione della sua dichiarazione dei redditi.

  74. Non ho mai capito una cosa, se faccio un bonifico di 1000 euro ad un broker per fare trading poi nel conto deposito del broker ho 1000 euro (- spese di commissione) però può essere che non li utilizzi tutti per acquistare dei titoli. Per esempio se utilizzo 100 euro del conto trading per acquistare qualcosa poi sul campo RW cosa devo mettere: 100 euro o l’intero deposito di 1000 euro? Grazie

  75. Se ha bisogno di aiuto nel compilare il quadro RW mi scriva a questa mail: [email protected] per una consulenza. Altrimenti sul sito trova diversi articoli che parlano della compilazione del quadro RW, magari possono esserle utili per avere maggiori informazioni.

  76. Buonasera, ho due conti esteri di trading per operare sul forex con giacienze inferiori a 5000€ vanno comunque dichiarati? mi sembra di aver capito che se non superano certa soglia non c’e’ l’obbligo di dichiararli,giusto? Grazie per la risposta

  77. Un conto è la dichiarazione ai fini del monitoraggio fiscale, che ha precisi limiti. Altro conto è la dichiarazione dei proventi che arrivano dall’attività di trading, che è sempre obbligatoria. Se vuole ne parliamo con maggiore dettaglio in consulenza.

  78. Buongiorno,

    sono dipendente pubblico e vorrei fare trading online. So che un eventuale secondo lavoro deve essere autorizzato dal mio datore di lavoro ma nel caso di Trading online non devo avere nessuna autorizazzione, giusto? Perchè non è da considerarsi come un secondo lavoro?

    Grazie per l’aiuto.

  79. Salve, per quanto riguarda la dichiarazione ai fini del monitoraggio fiscale, esiste un limite o va sempre dichiarata nel quadro RW? ho un conto trader per il forex che non ha mai superato i 4000 euro e una plusvalenza di 100 euro. Devo dichiarare solo il quadro RT? è corretto?. Quali sono le scadenze per il pagamento del modello redditi p.f. e la presentazione on line all’agenzia delle entrate? Grazie mille!!!

  80. Buongiorno vorrei sapere a quale tipo di tassazione è soggetto in Italia un profilo Twitter con partita I.V.A. che offre consigli e segnalazioni su azioni del mercato U.S.A. e che per questi servizi prevede il pagamento di una quota giornaliera di $25. In attesa Vs risposta cordiali saluti

  81. Salve Enzo, quello che le posso dire è che questo tipo di attività è un’attività imprenditoriale. Per avere maggiori dettagli è necessario capire quale regime fiscale sta utilizzando con la sua partita IVA. Nel caso mi scriva pure in privato a questa email: [email protected].

  82. Buonasera,
    Sono andato al caf per dichiarare il conto estero sui cfd con unico e le minusvalenze e mi sono accorto ora che hanno sbagliato compilando la SEZIONE I invece che la II del quadro RT. Posso modificare la dichiarazione?
    Inoltre nel quadro RW nella colonna 3 è stato scelto il codice 14. Quale sarebbe più appropriato per il trading sui CFD?
    Cordiali saluti

  83. Buon giorno, ho fatto il 730 tramite caf per i redditi da lavoro dipendente, famigliari a carico e spese sanitarie avendo un credito. Non mi hanno fatto il modello redditi aggiungendo le plusvalenze 2018 da forex con broker inglese perché non lo sapevano fare. Mi hanno detto che posso fare il modello redditi pf anche solo per le plusvalenze e allora l’ho fatto con il programma dell’agenzia delle entrate. Ma alla fine mi crea f24 ma non mi trasmette il modello redditi. Io ho dichiarato nel modello solo i quadri rt e rw o dovevo importare tutti gli importi del 730? Il quadro 20 del rw avendo una giacenza intorno ai 2000 euro ho barrato solo monitoraggio, è giusto? Devo farla entro il 31 luglio la dichiarazione? Grazie.

  84. Salve Roberto, se lei presenta il modello Redditi deve presentarlo a rettifica del 730 con tutti i suoi redditi. Non avrebbe dovuto presentare il modello 730, questo è il problema. Per risolverlo deve mandare via un modello Redditi a rettifica del 730. Il mio consiglio è di rivolgersi ad un Commercialista esperto in questi ambiti.

  85. Buongiorno dottore,

    una domanda in merito al monitoraggio fiscale. Come posso sapere dove si trovano i miei soldi? Per esempio nel caso di broker che hanno sede legale all’ estero ma hanno una succursale in Italia: come faccio a sapere se i miei fondi sono depositati in Italia o all’ estero?

    Grazie per l’aiuto.

  86. Salve Dan, se i soldi fossero in Italia l’intermediario dovrebbe farle firmare un contratto di gestione in regime amministrato gestito o regime della dichiarazione. In assenza di questo vuol dire che non c’è un’amministrazione italiana dell’intermediario.

  87. Buongiorno dottor Migliorini, grazie per la risposta.

    Altra domanda, sempre simile alla prima: se il broker ha sede a Cipro ed una succursale in un altro stato europeo, per esempio in Germania, come faccio a capire dove stanno i miei fondi? Dipende dalla nazionalità dell’ IBAN che viene usato per fare il deposito? In generale con i broker esteri come si fa a capire dove stanno i propri soldi? Oppure è sufficiente indicare il paese dove il broker ha la sede legale?

  88. Buongiorno dottore,

    se si è un lavoratore dipendente in un azienda e si fa trading nel tempo libero, nella dichiarazione dei redditi oltre ai quadri RT e RW si deve comunque compilare anche i quadri RC e RN che si riferiscono ai dati della certificazione unica (CU) del datore di lavoro.

    Ringrazio per l’aiuto

  89. Buongiorno dottor Migliorini,

    grazie per la risposta. Quindi è giusto indicare anche i quadri RN e RC anche se naturalmente questi redditi sono già stati tassati in quanto da lavoro dipendente. Ho inoltre notato che dal portale telematico dell’ agenzia dell’ entrate questi campi sono comunque già precompilati. Quindi è corretto? Grazie.

  90. Mi conferma quindi che se devo dichiarare quadro RW ed RT per il trading online, devo comunque anche compilare il quadro RC e RN se lavoro come dipendente?

  91. Buongiorno dottor Migliorini. La ringrazio per la risposta. In merito alla mia ultima domanda: essendo un lavoratore dipendente ho notato che sul portale dell’ Agenzia delle Entrate i quadri RC e RN sono già precompilati in automatico. Presumo che questi dati siano stati ripresi automaticamente dalla certificazione unica (CUD). È corretto? Quindi se non ho altri redditi da dichiarare oltre al trading non mi devo preoccupare dei campi RC e RN in quanto già compilati dal software dell’ Agenzia? In poche parole: è normale che questi campi siano già compilati dopo essersi registrato sul portale dell’ Agenzia delle Entrate? Ringrazio per l’aiuto.

  92. Salve Max, l’Agenzia delle Entrate precompila la dichiarazione con i dati in suo possesso, ma non è detto che siano corretti, ad esempio se vi sono altri redditi imponibili IRPEF il quadro RN deve essere rivisto. Per i redditi da trading non ci sono influenze sul quadro RC e sul quadro RN. Consiglio comunque la massima attenzione.

  93. Buongiorno dottor Migliorini il broker straniero mi chiede il 26 per cento da pagare in tasse all’estero a me sembra strano oltretutto non ho nulla in mano dicono che non si può decurtare dal denaro che dovrebbero mandarmi mi sa di truffa !! ho ribadito a loro che le tasse si pagano in Italia senza che io mandi altri soldi può darmi info?

  94. Buongiorno,
    sono in fase di valutazione apertura conto presso brpker per trading CFD (forex, indici, materie prime). I broker esteri hanno delle condizioni decisamente più vantaggiose rispetto a quelli che offrono il servizio di sostituto di imposta in italia, però esiste il problema della gestione dell’approccio dichiarativo. Vorrei pertanto chiederle se gentilmente mi fa capire:
    1) come funziona in sintesi il sistema dichiarativo; quali sono gli obblighi e se esistono delle soglie di plus valenze al di sotto delle quali non si pagano tasse e/o non si è tenuti alla dichiarazione relativa;
    2) Sui conti demo: mi conferma che sinché non si mettono soldi reali nel conto estero, aperto solo in demo attualmente, non si è tenuti a nessuna dichiarazione in italia?
    3) Che tipo di report / documentazione dovrebbe fornire il broker estero per poter poi fare i conti? Quando ho chiesto info, mi hanno risposto di non avere alcun report dedicato ed utile alla dichiarazione italiana;
    4) Esistono dei tool predisposti in excel per il calcolo esatto da inserire in dichiarazione?
    Grazie

  95. E’ impossibile risponderle in un commento, se vuole ci scriva in privato per una consulenza. Quello che le posso dire è che i broker esteri fanno fatica a fornire le informazioni utili per la dichiarazione dei proventi, quindi consiglio di fare attenzione, altrimenti è possibile avere problemi in sede di dichiarazione dei redditi.

  96. Salve, se è stato aperto un conto su broker estero, si è depositata una somma e la si è prelevata senza fare operazioni (magari anche chiudendo anche il conto), si è tenuti a dichiararlo? In caso affermativo, per le plusvalenze immagino basti mettere 0?

  97. Buongiorno, vorrei sapere come viene trattato il funded trading: una società di traders con sede a Londra, che opera per conto proprio con capitali propri, mi ha offerto di gestire un conto finanziato dalla stessa assumendosi il rischio delle perdite e condividendo i guadagni generati dalla mia attività di trading.
    Diventa un’attività di lavoro autonomo? Dovrei essere autorizzato dalle autorità di controllo finanziario?
    Grazie

  98. Per l’analisi di situazioni personali per le quali è richiesto maggiore dettaglio, come nel suo caso, se vuole ci scriva in privato per una consulenza. La aiuteremo a risolvere i suoi dubbi.

  99. Buonasera,
    Riguardo il mio conto estero sui futures, quindi in valuta dollaro, nel quadro RT ho provveduto al calcolo della relativa plusvalenza/misusvalenza tenendo conto della conversione media per ogni mese.
    Ho un dubbio per il quadro RW, il valore iniziale/finale dev’essere quello reale in dollari (quindi valore di mercato) oppure devo fare la conversione e scegliere un valore nominale?
    Ringrazio anticipatamente per eventuali consigli.

  100. Sul sito trova un articolo dedicato alla compilazione del quadro RW, che ha regole proprie anche per le conversioni di valuta. Altrimenti, qualora le info a disposizione non dovessero essere sufficienti ci contatti per una consulenza.

  101. Buongiorno dottor Migliorini, una cosa poco chiara, cui si sentono pareri discordanti tra gli esperti è se le commissioni devono esser prese in considerazione, quindi aggiunte a tutte le operazioni positive e negative per il calcolo della minusvalenza/plusvalenza da riportare nel quadro RT. Cordiali saluti e buon proseguimento…

  102. Buongiorno dott. Migliorini.

    Sono cliente presso un broker estero che offre diverse piattaforme di trading. (Metatrader 4 e Metatrader 5). Ho fatto un deposito scegliendo di operare con la piattaforma Metatrader 4 ma ho notato che non mi piace e quindi ho scelto di operare con Metatrader 5 e ho fatto un giroconto del mio capitale da un conto all’ altro. Sul primo conto i soldi depositati ci sono stati soltanto per un giorno e non è stata eseguita alcuna operazione in quanto ho subito fatto il giroconto di tutto il capitale da un conto all’ altro. Volevo sapere se in questo caso in merito al monitoraggio fiscale va dichiarato soltanto il secondo conto (conto con cui opero) oppure anche il primo (dove i soldi ci sono stati soltanto per un giorno e poi sono stati trasferiti sull’ altra piattaforma)? Entrambi i conti/piattaforme sono con lo stesso identico broker. Grazie.

  103. Per l’analisi di situazioni personali per le quali è richiesto maggiore dettaglio, come nel suo caso, se vuole ci scriva in privato per una consulenza. La aiuteremo a risolvere i suoi dubbi. In generale, le posso dire che anche il primo conto deve essere dichiarato per il monitoraggio.

  104. Buonasera, vorrei cortesemente sapere come viene trattato fiscalmente in Italia il funded trading:. In pratica mi è stata offerta una collaborazione con una societa ( FTMO ) di traders con sede a Praga, In pratica viene messo a disposizione del trader un conto demo con capitali fittizi ogni operazione verrebbe poi trasposta in reale dalla stessa FTMO la quale a fine mese ti riconosce un compenso pari al 70% del profitto che le tue operazioni hanno generato In tanti mi hanno detto che si tratta di un lavoro che si connota come consulenziale e quindi da partita iva non essendoci da parte mia alcun investimento di capitali personali e quindi non soggetti alla tassazione classica da capital gain.

    Grazie

  105. Trattasi di attività di impresa, non di attività di investimento. Per l’analisi di situazioni personali per le quali è richiesto maggiore dettaglio, come nel suo caso, se vuole ci scriva in privato per una consulenza. La aiuteremo a risolvere i suoi dubbi.

  106. Nell’articolo non è specificato se è tassato solo il denaro che si ritira sul proprio conto corrente oppure se viene tassata la plusvalenza, sia che sia ritirata sia che rimanga presso il broker.

  107. Il presupposto per la tassazione si ha nel momento in cui si ha la disponibilità del denaro, indipendentemente dal fatto che lo stesso venga lasciato sulla piattaforma di investimento, reinvestito o portato sul conto corrente.

  108. Buonasera dottor Migliorini,

    vorrei sapere se gli interessi positivi/negativi (costo overnight per intenderci) devono essere presi in considerazione per il calcolo della plus/minusvalenza? Oppure l’importo si calcola senza gli interessi percepiti? Se ho una plusvalenza di 5.000€ e interessi positivi di 10€ e interessi negativi di 5€ la plusvalenza diventa 5005€? Oppure rimane 5.000€? Come devono essere gestiti questi interessi cossidetti “swap”? Grazie.

  109. Le commissioni degli intermediari dei broker e dei portali non sono deducibili fiscalmente, non devono essere considerate nel calcolo della plusvalenza, ma avranno impatto finanziario sull’operazione.

  110. Buonasera dott. Migliori, in merito alle commissioni broker.. opero con Fineco e fino allo scorso anno ero in regione amministrato . Il capital gain che pagavo era sottratto alle commissioni di negoziazione…
    Faccio un esempio, se ottenevo 100 € di gain pagavo il 26% quindi 26 euro ma nello zainetto fiscale le commissioni (5 euro nel mio caso) mi risultavano come Minus e compensate con la successiva plusvalenza.. è corretto ? Anche quest’anno che sono in dichiarativo posso detrarre del commissioni dalle plusvalenze ? . Grazie per la cortese risposta.

  111. Buongiorno,

    durante l’anno 2018 ho avuto una minusvalenza di 500€ facendo trading nel Forex. Il mio commercialista ha indicato la minusvalenza giustamente nel campo “RT93 sez II” nella dichiarazione per l’anno 2018 per il “zainetto fiscale”. Per la dichiarazione dell’ anno 2019 però mi sono affidato ad un altro commercialista che ha riportato la minusvalenza di 500€ del 2018 nel campo “RT92 sez I” invece di “RT93 sez II”. Credo che questo si tratti di un errore e volevo sapere se si tratta di un errore grave oppure trascurabile? Adesso che farò la dichiarazione per l’anno 2020 riporterò la minusvalenza del 2018 nel campo corretto RT93 sez II.
    Ps. Finora non ho mai compensato minsuvalenze con guadagni e quindi la minusvalenza di 500€ a tutt’ oggi non è stata compensata. Attendo un suo gentile riscontro e ringrazio.

  112. Per poterle rispondere sarebbe necessario visionare le dichiarazioni e la documentazione di supporto. In ogni caso è necessario che la dichiarazione dell’anno precedente sia correttamente compilata, altrimenti si rischiano accertamenti in caso di incongruenze tra due dichiarazioni successive nel tempo.

  113. Grazie per la risposta. Quindi il commercialista che ha commesso l’errore dovrebbe rettificare la dichiarazione? Oppure posso farlo io? Purtroppo non ho trovato nulla sul sito dell’ AdE. Grazie per un gentile riscontro.

  114. Buongiorno, grazie per il suo articolo molto chiaro. Potrebbe chiarirmi un dubbio in merito all’obbligo o meno della compilazione del quadro RW nel caso di trading effettuato con azioni estere ma tramite un itnermediario italiano (FIneco Bank) con un conto amministrato.
    In questo caso ho verificato che viene applicata la Tobin Tax esclusivamente sul possesso mensile di azioni Italiane. Non viene calcolato nulla sulle azioni estere a parte l’eventuale imposta su plusvalenza.
    Quindi il mio dubbio è se per tali azioni – anche se detenute per un solo giorno – devono essere poi dichiarate a mia cura nel quadro RW ?

  115. Come indicato nell’articolo il possesso di attività finanziarie determina sempre obblighi ai fini del monitoraggio fiscale ed in alcuni casi anche ai fini IVAFE. Per approfondire se vuole ci contatti in privato per una consulenza.

  116. Salve dottor Migliorini, vi è una cifra minima da dichiarare dai guadagni derivati da trading? Mi spiego meglio. Sono uno studente senza busta paga o partita iva, non ho mai fatto dichiarazioni di nessun tipo. Io ho effettuato una registrazione ad un broker tedesco che in cambio della registrazione mi ha rilasciato un’azione gratuita da 50€ (che io non ho pagato) e che successivamente ho venduto per prelevarla sul mio conto bancario al prezzo di 51€. Quindi la plusvalenza è da considerarsi 1€ o 51€ visto che non l’ho comprata ma è stato un bonus omaggio del broker? Se è da 1€ va comunque dichiarata e devo fare il modello 730 per 26 centesimi? Grazie per la risposta

  117. Buonasera, io mi sono iscritto ad una piattaforma di trading, quale mi ha regalato 20€ sotto forma di azione che io ho subito venduto in negativo.
    Devo inserire l’operazione nella dichiarazione dei redditi?

    Grazie mille

  118. Buongiorno dottor Migliorini,

    continuo a non trovare una spiegazione univoca. È vero che ai fini del calcolo delle plusvalenze si usa la somma algebrica della totalità degli acquisti netti e della totalità delle vendite nette (divisi per intermediari e tipologia), mentre ai fini del calcolo dell’imponibile IVAFE bisogna usare il metodo LIFO (con la stessa suddivisione)?
    Grazie in anticipo.
    R.

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