Negli ultimi anni, l’economia digitale ha trasformato le opportunità di guadagno, rendendo sempre più accessibile per chiunque diventare un imprenditore del web. Tuttavia, mentre guadagnare online può sembrare semplice e veloce, la corretta gestione fiscale dei guadagni sul web è un aspetto spesso sottovalutato.
Per questo ci sono moltissimi soggetti che avviano, in modo del tutto indiscriminato, qualsiasi tipo di attività online, dal social media manager, allo youtuber, fino ad arrivare al mondo del commercio, come l’e-commerce ed il dropshipping ma anche le affiliazioni commerciali ed i banner pubblicitari (es. Adsense), senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze fiscali di quello che stanno facendo.
Questo articolo offre una guida dettagliata per comprendere le regole fiscali per chi desidera avviare un’attività digitale in Italia.
Indice degli Argomenti
I guadagni sul web: modalità e tassazione
Nel contesto dei guadagni online, ci sono diverse modalità attraverso cui è possibile generare reddito. Vediamo le principali:
- E-commerce e dropshipping: Vendita di prodotti fisici tramite negozi online, spesso senza possedere un magazzino fisico (dropshipping);
- Marketing di affiliazione: Promozione di prodotti o servizi di terzi tramite il proprio sito o blog, ricevendo una commissione per ogni vendita;
- Banner pubblicitari (AdSense): Guadagno attraverso l’ospitalità di annunci pubblicitari;
- Vendita di servizi digitali: Offerta di consulenze, corsi, o servizi professionali online.
Ogni tipo di attività genera redditi soggetti a regole fiscali differenti e richiede l’apertura di una partita IVA, a seconda dell’abitualità dell’attività.
Abitualità dell’attività e partita IVA
Nell’ambito dei guadagni derivanti dal web, sia che si tratti di banner pubblicitari, che di attività di affiliate marketing, tali prestazioni sono sempre prestazioni abituali e continuative nel tempo. Ospitare banner o affiliazioni varie sul blog, effettuare attività di vendita, consente di raggiungere un profitto soltanto attraverso un utilizzo abituale di questi strumenti online. Per questo motivo le prestazioni di lavoro autonomo occasionale non possono che essere un’eccezione rispetto all’apertura della partita IVA.
L’aspetto che deve essere sottolineato, in questi casi, è che non vi è alcun limite reddituale al sopra del quale è obbligatorio aprire partita IVA. L’unico aspetto da tenere in considerazione è l’abitualità della prestazione svolta. Per essere ancora più chiaro provo a fare un esempio. Un soggetto che ospita una campagna di marketing sul proprio blog, certamente sta effettuando un’attività di gestione di campagne pubblicitarie in maniera abituale. La campagna, infatti, viene tenuta online in modo continuativo nel tempo (per essere maggiormente profittevole). Per questo motivo, obbligatoriamente, si rende necessaria l’apertura della partita IVA. Ricordo, inoltre, che il numero della partita IVA deve essere obbligatoriamente reso visibile sul sito.
Esempio pratico
Supponiamo che un blogger ospiti banner pubblicitari in modo continuativo sul proprio sito. Questa attività rientra nella gestione di campagne pubblicitarie abituali, per cui è necessaria l’apertura di una partita IVA, indipendentemente dai guadagni mensili o annuali.
Che cosa succede se apro in ritardo la partita Iva?
Come indicato in precedenza molti di voi credono che sia necessario interfacciarsi con gli adempimenti fiscali solo quando i guadagni derivanti dal blog iniziano a diventare consistenti. Come abbiamo detto questa impostazione è sbagliata e rischia di costare caro. Infatti, qualora vi sia una contestazione a seguito di un accertamento fiscale, possono essere applicate diverse sanzioni. In particolare, mi riferisco alle sanzioni amministrative per:
- Ritardata apertura della partita Iva;
- L’omessa applicazione e versamento dell’Iva;
- L’omessa comunicazione di inizio attività in Camera di Commercio ed in Comune (attraverso la SCIA);
- L’omessa comunicazione all’INPS relativa all’iscrizione alla Gestione artigiani e commercianti.
Per questo motivi, trovarsi con questo tipo di contestazioni può essere deleterio per la prosecuzione della tua attività online. Il consiglio, quindi, è quello di valutare, fin da subito l’implementazione degli aspetti fiscali rilevanti per la tua attività di blogger online.
Adempimenti fiscali per attività legate ai guadagni online
Se tutto questo non è stato sufficiente a scoraggiarti, e sei ancora deciso ad intraprendere questa attività in maniera abituale, è necessario che tu presti la dovuta attenzione a tutti gli obblighi fiscali previsti dalla normativa. Si tratta degli adempimenti richiesti per l’avvio di un’attività economica, legata alla gestione fiscale di un blog, che di seguito vi riassumiamo:
Apertura della partita IVA
Si tratta del il primo adempimento fiscale da rispettare. Vi permette di diventare soggetti economici ai fini fiscali. Aprire partita IVAa non costa niente. Per farlo è sufficiente presentare l’apposito modello presso l’Agenzia delle Entrate, scegliendo il regime fiscale più adatto alle vostre caratteristiche, tra contabilità semplificata e regime forfettario. Determinare il regime fiscale più adatto è una delle prime sfide. Tra regime forfettario, ordinario, e contributivo, la scelta dipende da vari fattori, inclusi il volume d’affari, il tipo di attività e le spese previste. Una scelta non ottimale può comportare oneri fiscali maggiori o mancate opportunità di risparmio fiscale.
Codici Ateco per le attività online
L’apertura della partita IVA richiede la scelta di un codice Ateco appropriato. Per esempio:
- 73.11.02: “Conduzione di campagne marketing e altri servizi pubblicitari” è un codice tipico per chi ospita pubblicità sul proprio sito.
- 70.21.00: “Pubbliche relazioni e comunicazione“, per attività legate al marketing di affiliazione e gestione di contenuti.
Scegliere il codice corretto è importante per evitare errori fiscali e per dichiarare correttamente l’attività svolta.
Per capire quale codice Ateco utilizzare nella tua situazione abbiamo riassunto i principali in questo articolo: “Lavoro sul web: i codici ATECO da utilizzare“.
La gestione IVA |
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per chi opera nel web, capire quando e come applicare l’IVA, specialmente in transazioni transfrontaliere o digitali (come vendita di software, servizi online, ecc.), può essere complesso. Le regole IVA possono variare a seconda del cliente (azienda o consumatore) e della sua ubicazione. |
Le problematiche di fiscalità internazionale |
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Per chi opera a livello internazionale, si pone il problema della doppia tassazione e della comprensione degli accordi di doppia imposizione. Trascurare questi aspetti potrebbe portare a conseguenze fiscali rilevanti. |
Iscrizione alla Camera di Commercio
L’iscrizione è obbligatoria, in quanto ai fini fiscali la conduzione di campagne pubblicitarie rappresenta un’attività commerciale. Attività per la quale si è obbligati all’iscrizione presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio della provincia di residenza. L’iscrizione comporta il sostenimento dei diritti annuali, per circa 80 euro in caso di esercizio dell’attività in forma individuale.
Iscrizione alla Gestione Commercianti dell’Inps
L’esercizio di questa attività commerciale obbliga il blogger ad effettuare l’iscrizione alla Gestione commercianti dell’Inps. Si tratta di una gestione previdenziale obbligatoria, che prevede il pagamento di contributi fissi (per circa 4.800 euro annui), a prescindere dal reddito generato dall’attività, che coprono un reddito generato fino a circa 15.000 euro. Maggiori informazioni e approfondimenti su questo regime previdenziale potete trovarle in questo articolo dedicato: “Contributi INPS artigiani e commercianti“;
Tutti questi adempimenti, potranno essere assolti attraverso l’ausilio del tuo dottore Commercialista di fiducia a cui deciderai di rivolgerti e a cui potrai affidarti per la gestione dei tutti gli adempimenti fiscali.
Come funziona la gestione commercianti Inps?
Il problema maggiore che devono sopportare coloro che svolgono un’attività commerciale, come i blogger che percepiscono guadagni sul web, è rappresentato dai contributi fissi da versare alla gestione commercianti dell’Inps. Si tratta di contributi trimestrali fissi da versare ogni anno per oltre €. 3.800, che finiscono per scoraggiare la maggior parte dei soggetti interessati ad avviare questo tipo di attività.
Il rischio, principale, infatti è che i contributi da versare superino i guadagni sul web ottenuti nell’anno. Applicando il “regime forfettario“, è possibile superare, almeno in parte, questo tipo di problema. Infatti, i contribuenti che esercitano attività di impresa, possono chiedere la riduzione dei contributi dovuti alla gestione commercianti del 35%. In pratica sia i contributi fissi che gli eventuali contributi in percentuali dovuti annualmente potranno essere versati in misura ridotta, potendo beneficiare di una riduzione effettiva del 35%. Per esercitare questa facoltà è necessario effettuare una specifica richiesta. Tuttavia, l’unico inconveniente è dato dal fatto che la riduzione contributiva non consente di ottenere un’intera annualità contributiva. Ovvero, non si riuscirà a maturare un intero anno di contributi previdenziali ai fini pensionistici.
Un bel vantaggio questo, specialmente per i soggetti che percepiscono guadagni sul web di alcune centinaia di euro l’anno. Per poter beneficiare di questo particolare regime contributivo agevolato è necessario inviare all’Inps un’apposita comunicazione telematica in sede d’iscrizione. Oppure per coloro che sono già iscritti, entro il 28 febbraio dell’anno di decorrenza dell’agevolazione contributiva.
Per approfondire: “Regime forfettario e contributi Inps“.
La gestione dell’IVA per le attività online
L’IVA è un altro aspetto cruciale per chi opera nel web, specialmente per chi si occupa di commercio elettronico o servizi digitali. Vediamo i principali punti da considerare.
Quando applicare l’IVA?
- Vendite a privati italiani: L’IVA deve essere applicata nella misura standard;
- Vendite transfrontaliere nell’UE: Le regole variano a seconda che il cliente sia un’azienda o un consumatore privato;
- Vendite extra-UE: Le esportazioni verso paesi extra-UE sono generalmente fuori dal campo di applicazione dell’IVA.
L’IVA nel dropshipping
Nel dropshipping, la gestione dell’IVA può essere complicata poiché coinvolge tre attori: il fornitore, l’intermediario e il cliente finale. L’IVA si applica in base alla residenza del cliente e alla posizione del fornitore. È fondamentale consultare un commercialista esperto per evitare errori costosi.
Per approfondire: “Servizi digitali complessi: territorialità IVA e imposte sui redditi“.
Doppia tassazione e fiscalità internazionale
Per chi opera a livello internazionale, la questione della doppia tassazione è una delle problematiche più rilevanti. La doppia imposizione si verifica quando lo stesso reddito è tassato in più paesi. Fortunatamente, l’Italia ha stipulato accordi bilaterali con molti paesi per evitare questo problema.
Come evitare la doppia tassazione?
- Convenzioni contro la doppia imposizione: Questi accordi stabiliscono quale paese ha il diritto di tassare un determinato reddito;
- Credito d’imposta: È possibile richiedere un credito per le imposte già pagate all’estero, al fine di ridurre il carico fiscale in Italia.
Conclusioni e consulenza fiscale online
L’adempimento di obblighi burocratici e contabili, come la tenuta della contabilità, la fatturazione elettronica, la dichiarazione dei redditi, può essere oneroso, soprattutto senza un adeguato supporto professionale.
Come ti sei potuto accorgere l’argomento dei guadagni derivanti dalla gestione di un blog, da un punto di vista fiscale certamente non è semplice. Specialmente se si considera la moltitudine di informazioni non corrette che si trovano su internet (spesso scritte anche da non addetti ai lavori). Per questo motivo se intendi intraprendere seriamente l’attività di monetizzazione di un blog il consiglio che posso darti è quello di analizzare da subito le possibilità di monetizzazione anche sotto il profilo fiscale. Per questo motivo diventa fondamentale rivolgersi ad un dottore Commercialista esperte nel settore. Solo in questo modo, infatti, potrai avere la sicurezza di ricevere consigli certi e soprattutto potrai da subito individuare aspetti che possono portarti da subito a seguire la corretta strada per la gestione del tuo business online.
Se stai navigando nelle acque complesse della fiscalità legata al mondo del web, ricorda che non sei solo. Affrontare da soli le sfide fiscali può essere intimidatorio e complesso, specialmente in un ambito in rapida evoluzione come quello digitale. Per questo, ti invitiamo a considerare il valore di un servizio di consulenza fiscale online. Con l’aiuto di esperti qualificati, potrai ricevere consigli personalizzati, soluzioni su misura per la tua attività, e supporto nelle questioni fiscali più intricate. Che tu sia un nuovo imprenditore digitale, un freelance, o un operatore di e-commerce, la consulenza fiscale online può fornirti le chiavi per una gestione fiscale ottimale, aiutandoti a evitare errori costosi e a massimizzare le tue opportunità. Non esitare a far leva su questa risorsa preziosa per garantire la salute e la crescita della tua attività nel mondo digitale.