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Come fatturare a Google Adsense?

Guida all'attività per i gestori di portali web che decidono di monetizzare attraverso la cessione di spazi pubblicitari con Google Adsense. Simulazioni reddituali e guida all'attività.

Scopri come fatturare a Google Adsense ed essere in regola con l’Amministrazione finanziaria. Le fatture sono emesse a Google Ireland, e sono non soggette ad IVA ai sensi dell’articolo 7-ter del DPR n 633/72. Scoprirai come predisporre la fattura ed inviarla a Google. 

Se hai letto il mio articolo dedicato alla tassazione dei proventi derivanti da banner pubblicitari sui siti web (“Banner pubblicitari dei siti web: tassazione dei proventi“), sono sicuro che avrai compreso come questa attività si inquadri tra quelle di tipo imprenditoriale. Infatti, l’esercizio di un’attività commerciale è sempre svolta in forma imprenditoriale indipendentemente dalla durata e dal volume dei compensi raggiunti nell’anno. Tra le tantissime piattaforme pubblicitarie presenti sul web, la più famosa ed anche utilizzata, è quella promossa dalla stessa Google: “Google Adsense“.

Se hai deciso di leggere questo articolo probabilmente anche tu gestisci un sito internet ed utilizzi Google Adsense (o altri sistemi), per la vendita di spazi pubblicitari. Quello che troverai in questo articolo è la corretta gestione fiscale di questo tipo di attività.

Molti Marketer, infatti, operano con forme pubblicitarie senza preoccuparsi di come gestire da un punto di vista Amministrativo e fiscale l’attività. Per questo motivo ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza sull’argomento, fornendoti tutte le informazioni di cui hai bisogno. Scoprirai quando è necessario aprire partita Iva e tutti gli adempimenti per gestire questo tipo di attività pubblicitaria.

Quanto si guadagna ospitando spazi pubblicitari sul proprio sito?

La maggior parte dei blogger che gestiscono siti di piccole o medie dimensioni non riesce a guadagnare grandi cifre con l’advertising online. La maggior parte dei siti italiani che utilizzano queste forme di monetizzazione riescono soltanto abbattere i costi di gestione del sito. Posso assicurarti che arrivare a questo punto è già un ottimo inizio.

La pubblicità online, infatti, riesce ad essere remunerativa soltanto su portali con centinaia migliaia di visite al giorno. Tutti gli altri, purtroppo devono accontentarsi delle briciole. Lavorando con continuità ed impegno sul proprio progetto web, tuttavia, è possibile trasformare AdSense in un’entrata economica interessante. Un guadagno che in alcuni casi può anche permettere di vivere senza doversi dedicare ad altro. In questi casi, quando i proventi di Google AdSense iniziano ad essere veramente interessati è necessario pensare concretamente a regolarizzare la propria situazione da un punto di vista fiscale.

Oggi molti marketer che utilizzano anche Google Adsense per monetizzare i propri siti. Da questo mi sono reso conto che ancora oggi vi è molta confusione per quanto riguarda la dichiarazione fiscale dei propri guadagni online. Pensa, che ancora oggi ricevo tantissime domande sulla possibilità di non aprire partita Iva quando si usufruisce dei servizi di Adsense.

La risposta non può che essere negativa ovviamente!

Quello che molti pensano è che non dichiarando i problemi si risolvano. Quello che invece non sanno è che quando si raggiungono cifre importanti si può pensare ad una più appropriata pianificazione fiscale che, se gestita correttamente può portare ad un notevole risparmio fiscale.

Ad oggi non esiste online una guida che aiuti a capire come gestire fiscalmente i guadagni percepiti da Google Adsense. Per questo motivo ho deciso di scrivere per te questa guida pratica, frutto della mia esperienza sul campo.

Come funziona Google Adsense?

Prima di passare all’esame degli adempimenti, una piccola premessa sul funzionamento del servizio “Google Adsense“. Si tratta di uno strumento pubblicitario, offerto da Google. E’ uno strumento che permette ai titolari di un sito web proprietario di concedere l’inserimento di banner pubblicitari sul proprio sito.

Gli spazi pubblicitari offerti alla pubblicità sono oggetto di asta promossa da Adsense con le aziende investitrici. Ogni spazio pubblicitario è, infatti, venduto al miglior offerente. Il proprietario del sito, l’editore, riceve un compenso in denaro (in base al numero di esposizioni o di click sull’annuncio) corrisposto con cadenza mensile.

Per poter essere ammessi al circuito pubblicitario di Google Adsense è necessario che il sito sia ritenuto idoneo da Google ed è necessario un certo numero di visitatori unici giornalieri. Se hai un nuovo sito, il primo passo è sicuramente quello di essere ritenuto idoneo. Puoi registrare il tuo sito a questo link: “Goggle Adsense“. Google opera in Europa attraverso la società Google Ireland Limited, una società con sede in Irlanda.

Passaggi per fatturare a Google AdSense

  1. Iscrizione a Google AdSense:
    • Prima di tutto, devi avere un account Google AdSense. Se non ne hai già uno, puoi iscriverti sul sito web di AdSense. Dovrai fornire dettagli come il tuo sito web, informazioni personali e dettagli bancari;
  2. Configurazione del tuo account:
    • Una volta che il tuo account è stato approvato, devi configurarlo correttamente. Questo include inserire i dettagli di pagamento e fiscali. Assicurati che tutte le informazioni siano accurate e aggiornate;
  3. Generazione di guadagni:
    • Guadagni tramite Google AdSense inserendo annunci su tuo sito web o canale YouTube. Quando i visitatori interagiscono con questi annunci (ad esempio, cliccandoci sopra), generi entrate;
  4. Soglia di pagamento:
    • Google AdSense ha una soglia di pagamento minima che devi raggiungere prima di poter ricevere un pagamento. Questa soglia varia a seconda della valuta, ma generalmente è di circa 70 euro circa;
  5. Ricezione dei pagamenti:
    • Una volta che hai raggiunto la soglia di pagamento, Google elaborerà il tuo pagamento nel ciclo di pagamento successivo. I pagamenti vengono di solito effettuati entro la fine del mese seguente;
  6. Modalità di pagamento:
    • Google AdSense offre diverse modalità di pagamento, come trasferimento bancario elettronico, assegni e altri. Puoi scegliere il metodo che preferisci nelle impostazioni del tuo account;
  7. Fatture e documentazione Fiscale:
    • Google AdSense fornisce automaticamente una dichiarazione dei guadagni ogni mese. Tuttavia, non fornisce una fattura tradizionale;
    • Per scopi fiscali, dovresti conservare le dichiarazioni dei guadagni fornite da AdSense e includerle nella tua documentazione fiscale;
  8. Considerazioni fiscali:
    • I guadagni da AdSense sono considerati reddito imponibile. Dovrai dichiararli nella tua dichiarazione dei redditi personale o aziendale, a seconda della tua situazione.

Come si crea un account su Google Adsense?

Prima di pensare alla fatturazione devi capire che il primo passo per la monetizzazione del tuo sito web passa attraverso la creazione di un account personale su Google Adsense. Devi prestare attenzione al fatto che possono iscriversi a questo portale soltanto siti web con dominio di secondo libello (si tratta dei siti con estensioni: .it, .com .info, etc). Questo aspetto è molto importante e spesso frutto di confusione da parte di molti aspiranti imprenditori.

Una volta chiarito questo aspetto per registrarti su Google Adsense devi collegarti alla pagina principale (vedi immagine sotto) ed andare sul pulsante registrati ora. A quel punto devi inserire tutti campi richiesti, compreso un indirizzo email. Al momento della registrazione al portale devi prestare molta attenzione alla tipologia di registrazione, tra “privato” o “azienda“. La distinzione è molto importante, in quanto ha impatti sulla fatturazione dei proventi. Se ti registri come azienda devi inserire il tuo numero di partita Iva e l’indirizzo di svolgimento dell’attività.

Home page google adsense
Home page google adsense

Il passo successivo è quello di copiare sul tuo sito web un codice che ti verrà fornito e che deve essere inserito nel pannello di amministrazione del sito nella sezione “head“. Per l’implementazione di questo codice ti consiglio di seguire direttamente le istruzioni di implementazione fornite da Adsense, tenendo presente che potrebbero volerci anche alcuni giorni per la procedura di verifica.

Come aggiungere il metodo di pagamento su Adsense?

Trattandosi di una guida fiscale non intendo entrare in dettaglio di come puoi monetizzare il tuo sito web, come si creano unità pubblicitarie e quali possono essere le migliori strategie di monetizzazione. Una volta iniziata la monetizzazione ti accorgerai che Adsense richiede il raggiungimento di una soglia minima di guadagni prima di poter chiedere l’effettuazione del pagamento. Prima di questo momento devi andare ad aggiungere un metodo di pagamento. In questo modo, Adsense, al momento del raggiungimento della soglia minima di 70 euro potrà trasferirti le somme guadagnate.

Per aggiungere un metodo di pagamento devi andare nella sezione “metodi di pagamento” e selezionare la voce “aggiungi metodo di pagamento”. In questa sezione puoi trovare i campi da compilare per l’inserimento dei dati per il bonifico bancario. Devi inserire il codice IBAN, il codice BIC SWIFT. A questo punto sei pronto per ricevere i pagamenti.


Google Adsense e aspetti fiscali

Come detto l’esercizio di un’attività di tipo commerciale, come quella pubblicitaria, deve essere gestita in forma imprenditoriale. Questo significa, necessariamente dover operare in regola con gli adempimenti fiscali, contributivi e amministrativi. Non devi dimenticare, infatti, che operare al di fuori di questi adempimenti, ti rende passibile di sanzioni amministrative pecuniarie. Per questo motivo non devi farti cogliere impreparato.

Per vendere direttamente spazi pubblicitari all’interno di un sito web, la normativa fiscale prevede necessariamente l’apertura di una partita Iva. Questo, in quanto, tale tipologia di attività ha carattere continuativo (i banner pubblicitari sono presenti sul sito in maniera continuativa). Per questo non è possibile ricorrere ad altre forme o regimi diversi dalla partita Iva (la prestazione occasionale, pertanto non è applicabile). Una volta arrivati a questo punto, il passo successivo è quello di rivolgerti al tuo dottore Commercialista di fiducia. Senza un valido esperto ti sarà difficile adempiere a tutti gli adempimenti necessari alla gestione fiscale del proprio sito web.

Per questo motivo ti consiglio di non affidarti ad un Commercialista qualunque. Devi trovare un vero esperto di questo campo. Al termine dell’articolo, se lo vorrai, trovi il link per metterti direttamente in contatto con me! Quello che voglio dirti è che devi vedere il tuo consulente come un valore aggiunto per l’attività che stai svolgendo. Andiamo ad analizzare, adesso, i principali elementi che possono creare fonte di incertezza, da un punto di vista fiscale.

Il codice attività (ATECO) per guadagni pubblicitari da Google Adsense

La domanda che maggiormente mi viene posta online, per chi inizia ad utilizzare Google Adsense, riguarda il corretto codice attività. Quando si apre partita Iva, infatti, è necessario che venga individuato il corretto codice attività che meglio rappresenta l’attività economica svolta. Per l’advertising online i codici attività da utilizzare possono essere alternativamente:

Non ci sono altri codici attività che si possono utilizzare per intraprendere questo tipo di attività. Non fidarti delle prime informazioni che trovi online, verificale sempre, e verifica l’attendibilità della fonte!

Attività commerciale

In caso contrario, se non disponi di una partita IVA, è necessario avviare una vera e propria attività commerciale. Per cui, oltre alla partita IVA si rende obbligatoria anche l’iscrizione al Registro delle Imprese, gestito dalla Camera di Commercio. Il costo dell’iscrizione al Registro delle imprese ammonta a circa 35,50 euro per diritti e bolli. Oltre al diritto camerale di 88,00 euro se piccolo imprenditore e di 200,00 euro per gli iscritti nella sezione ordinaria.

Nel caso in cui il sito web sia gestito già da un’impresa commerciale (ad esempio un negozio di abbigliamento, che apre il suo sito web di E-commerce), questi adempimenti saranno già stati effettuati. Per cui basterà comunicare l’esercizio dell’attività di gestione di spazi pubblicitari, utilizzando i codici attività visti in precedenza.

Gestione previdenziale

Per gli esercenti attività commerciale, oltre agli adempimenti amministrativi è anche obbligatoria l’iscrizione a una forma previdenziale. Le opzioni sono due presso l’INPS:

Non bisogna però fare confusione. Le due gestioni non sono alternative. La scelta dell’una o dell’altra è dipesa dal tipo di attività esercitata. Se l’attività svolta è al 100% di gestione di spazi pubblicitari, allora è obbligatoria la scelta della Gestione Commercianti dell’INPS. Viceversa, se viene svolta sul web anche altra attività (web marketing, consulente informatico, tecnico web, etc.) e l’attività pubblicitaria tramite Google Adsense è soltanto accessoria (attenzione all’accessorietà dell’attività, verificala sempre con l’ausilio del tuo commercialista), allora è prevista l’iscrizione alla Gestione Separata INPS.

Tra le due gestioni previdenziali INPS, sicuramente la Gestione Separata presenta dei vantaggi non indifferenti. In questo caso, infatti, i contributi si pagano in base al reddito che si produce, mentre, nel caso della Gestione Commercianti, c’è un minimo fisso all’anno da pagare a prescindere dal reddito (circa 4.000 euro), oltre a contributi aggiuntivi al superamento di un reddito imponibile. Tieni presente che se operi in Regime Forfettario, puoi valutare la richiesta della riduzione contributiva del 35%, ne ho parlato in questo articolo: “Riduzione contributi INPS 35% per forfettari“.


Come emettere fattura a Google Adsense?

Per tutti i soggetti passivi Iva stabiliti nel territorio nazionale è obbligatorio emettere fattura anche per le operazioni carenti del requisito della territorialità. Tra cui vi rientrano anche quelle relative alle operazioni svolte per Google Adsense. A questo punto dobbiamo capire come fatturare a Google Adsense per essere in regola con la normativa fiscale italiana. Google svolge ogni attività dalla propria sede in Irlanda e, pertanto, secondo la legge fiscale in materia di Iva viene considerata un soggetto passivo comunitario. Google stessa, sul proprio sito, precisa che i pagamenti sono eseguiti da Google Ireland, azienda costituita ai sensi della legge irlandese.

La territorialità Iva in reverse charge

Secondo le direttive comunitarie e le leggi fiscali interne in materia di Iva, i servizi pubblicitari forniti a Google Adsense sono soggetti al meccanismo dell’inversione contabile (c.d. “Reverse Charge“). Si tratta di una norma secondo cui nelle prestazioni di servizi tra due soggetti passivi Iva comunitari (in questo caso il prestatore italiano e il committente Google Irlandese), l’Iva deve essere assolta dal soggetto destinatario (committente della prestazione), cioè Google Adsense. Il regime Iva di inversione contabile (“revese charge“) prevede che Google riceva la fattura in Irlanda senza l’apposizione dell’IVA da parte del soggetto italiano che emette la fattura. Google Adsense, infatti, non è tenuto a pagare l’Iva al proprio fornitore di servizi italiano (che, pertanto, né la incasserà né sarà tenuto a versarla allo Stato italiano), ma verrà assolta con particolari meccanismi contabili dalla società di Google in Irlanda.

La fattura da spedire

La fattura da emettere e spedire a Google dovrà essere così intestata:

La Fattura deve essere inviata a questo indirizzo all’indirizzo email: [email protected]. Nella fattura, dopo la descrizione dei servizi effettuati, come ad esempio:

dovranno essere indicati i riferimenti alla normativa Iva relativi all’applicazione dell’inversione contabile. Sulla fattura deve essere indicata la dicitura “revese charge“, e facoltativamente potrà essere inoltre specificato quanto segue:

 In questo modo verrà rilevato che l’Iva non è dovuta in Italia, ma nello stato in cui è residente Google Adsense (Irlanda).

La fattura elettronica

Il soggetto, operatore economico italiano è obbligato ad emettere fattura elettronica. Questo, in quanto, la controparte dell’operazione Google Ireland è soggetto comunitario. L’emissione della fattura elettronica consente di assolvere alla comunicazione c.d. Esterometro. Di fatto, l’emissione della E-fattura esonera da questo ulteriore adempimento. L’emissione della fattura elettronica riguarda anche i soggetti che operano in regime forfettario.

Compilazione elenchi Intrastat

I contribuenti che vendono servizi pubblicitari a Google AdSense devono iscriversi obbligatoriamente al Vies (archivio dei soggetti fiscali abilitati alle operazioni intracomunitarie), ed hanno anche l’obbligo di comunicare trimestralmente (salvo i compensi non siano superiori a €. 50.000,00, ove le comunicazioni Intrastat sono mensili) gli elenchi Intrastat con tutte le prestazioni e gli importi a favore di Google Adsense.

Sono esclusi dall’adempimento Intrastat i contribuenti che operano con il cosiddetto “regime dei minimi” e con il “regime forfettario“.


Compilazione della dichiarazione dei redditi

I proventi dei guadagni pubblicitari derivanti dall’uso di Google Adsense una volta fatturati devono essere riportati in dichiarazione dei redditi, all’interno del modello Redditi Persone Fisiche. Il quadro del modello Redditi varia a seconda dell’attività svolta dal soggetto, professionale o commerciale. In ogni caso, l’aspetto peculiare da tenere in considerazione è che, mentre i professionisti seguono un criterio di cassa nella determinazione dei compensi (fatturano soltanto i compensi incassati nel periodo d’imposta).

I commercianti, invece, devono seguire il criterio di cassa/competenza economica, secondo il quale è necessario fatturare tutte le prestazioni incassate/pagate in quel periodo d’imposta ed in alcuni casi quelle di sola competenza dell’esercizio. Questo significa, per quanto riguarda i guadagni derivanti da Google Adsense, che i professionisti dovranno fatturare i guadagni effettivamente bonificati nell’anno. Mentre i commercianti dovranno fatturare anche i guadagni dei mesi di competenza dell’esercizio ma non ancora pagati (ad esempio i guadagni di dicembre bonificati a gennaio dell’anno successivo, saranno fatturati a gennaio dal professionista. Mentre il commerciante dovrà inserire fatture da emettere a dicembre dell’anno precedente, per il principio di competenza).


Google Adsense: è sempre attività di impresa?

Altro aspetto molto importante che spesso è fonte di errore riguarda l’attività commerciale. Infatti, come detto, l’advertising online è sempre da considerare attività commerciale. Quindi, d’impresa. Tuttavia, si deve sempre verificare l’attività prevalente, qualora ne venga esercitata più di una. Se stai già esercitando un’attività professionale di lavoro autonomo (avvocato, commercialista, architetto, geometra, consulente, informatico, etc.) con autonoma partita IVA, l’attività di gestione pubblicitaria tramite Google Adsense rappresenterà per te un’attività accessoria. Attività che dovrà essere comunicata all’Agenzia delle Entrate, attraverso l’indicazione di un secondo codice attività legato alla promozione di spazi pubblicitari in internet. E’ una semplificazione non di poco conto, non dimenticarla!

Google Adsense e simulazioni di tassazione e contribuzione

Una delle domande che maggiormente mi vengono poste riguardo a questo articolo riguarda la soglia minima per avviare un’attività di impresa relativa alla fatturazione dei proventi pubblicitari a Google Adsense. Per questo motivo ho deciso di effettuare due simulazioni numeriche per farti capire l’impatto di operare in forma d’impresa. La prima simulazione riguarda la possibilità di operare, in forma di impresa, sfruttando i vantaggi del regime forfettario. La seconda simulazione, invece, riguarda la fatturazione con il regime della Contabilità semplificata.

Simulazione reddituale in regime forfettario

Il regime forfettario è un regime fiscale di vantaggio dedicato ai contribuenti di minori dimensioni. La soglia massima si fatturato raggiungibile è di 85.000 euro annue. Per operare in questo regime è necessario non avere partecipazioni in società di persone o di capitali e non percepire redditi da lavoro dipendente superiori a 30.000 euro annue.

Ipotizziamo un reddito mensile proveniente da Google Adsense di 500 euro. Vediamo, di seguito tassazione e contribuzione in Regime Forfettario.

Da questa simulazione possiamo dire che partendo da 6.000 euro annui di proventi a fine anno rimangono circa 1.400 euro di reddito al netto di imposte, contributi e costi vivi. Possiamo, quindi, riassumere che, per operare in regime forfettario senza rimetterci occorre incassare almeno 4.550 euro di reddito, ovvero un incasso di almeno 475 euro mese. Come vedremo di seguito, la simulazione cambia, di molto, se non si può operare in Regime Forfettario ed è necessario utilizzare la contabilità semplificata.

Simulazione reddituale in contabilità semplificata

La contabilità semplificata è il regime fiscale ordinario degli imprenditori (che non possono fruire del regime forfettario). Si tratta di un regime fiscale più complesso, che prevede l’applicazione dell’Iva e in alcuni casi dell’Irap sui compensi percepiti. Il reddito imponibile viene determinato dalla differenza tra ricavi imponibili e costi deducibili ai sensi del TUIR. È obbligatoria la fatturazione elettronica e la tenuta della contabilità Iva. Vediamo di seguito la simulazione reddituale in contabilità semplificata.

Da questa simulazione emerge chiaramente come per arrivare a sostenere una partita Iva in contabilità semplificata occorrano almeno 7.000 euro annue di ricavi da Google Adsense. Altrimenti imposte, contributi e costi vivi arrivano ad assorbire completamente il tuo reddito. Il consiglio che posso darti è quello di affidarti ad un dottore Commercialista esperto. Se non ne hai uno di riferimento contattaci! Saremo pronti ad aiutarti ed affiancarti nell’avviare la tua attività di impresa in questo settore.


Consulenza fiscale online

In questo articolo, sotto forma di guida, ho voluto riepilogarti quanto per la mia esperienza è importante per operare correttamente con Goggle Adsense. Naturalmente, affinché questa guida possa esserti veramente utile mi occorre anche il tuo aiuto. Commentando l’articolo con la tua esperienza aiuterai altri lettori a capire meglio come devono gestire la propria attività e potrai condividere la tua esperienza con gli altri. Per qualsiasi informazione, dubbio o chiarimento riguardante la corretta modalità di fatturazione a Google Adsense lasciatemi un commento. Altrimenti, per avere una consulenza personalizzata ed eventualmente scegliermi come consulente fiscale, contattami attraverso il seguente link:


Domande frequenti

Come prendere soldi da Google Adsense?

Google una volta raggiunta la soglia di guadagno di 70 euro permette di inserire il metodo di pagamento per ottenere l’accredito. L’unica modalità di pagamento prevista da Google è il bonifico bancario. Pertanto, è opportuno andare a compilare nel proprio account la parte relativa alle modalità di pagamento.

Come vengono tassati i guadagni fatti con Youtube?

Chiunque monetizzi attraverso la sua attività su YouTube è tenuto infatti a dichiarare i propri guadagni, e di conseguenza a pagare le relative tasse. Quindi, se sei uno youtuber devi sapere che è obbligatorio operare con la partita IVA per dichiarare all’Erario i tuoi guadagni, indipendentemente dal volume annuo dei compensi che hai raggiunto.

Quanto si guadagna con Google Adsense?

Google addebita agli inserzionisti un importo per ogni clic sull’annuncio pubblicitario. I publisher ottengono il 68% dell’importo dei clic (o il 51% quando si tratta di AdSense per la ricerca). Le commissioni che ricevi dipendono fortemente dalla concorrenza e dal CPC (cpc cost) nella nicchia. Inoltre, alcuni banner vengono pagati per impression, quindi per ogni visualizzazione da parte dell’utente. Come avrai capito per ottenere guadagni da questo tipo di monetizzazione devi raggiungere un numero molto elevato di utenti.

Come ti paga Google Adsense?

L’unica modalità di pagamento accettata è il bonifico bancario. Nella sezione del tuo account dedicata ai pagamenti “dati dei pagamenti” devi andare ad inserire il tuo codice IBAN ed il codice BIC SWIFT per la transazione bancaria internazionale. I pagamenti vengono effettuati mensilmente al superamento della soglia minima di guadagno (70 euro).

Come collegare l’account?

Creare e collegare un account AdSense
Accedi a YouTube Studio.
Nel menu a sinistra, seleziona la scheda Monetizzazione.
Fai clic su INIZIA nella scheda Registrati a Google AdSense.
Quando ti viene richiesto, inserisci la password dell’account YouTube ed esegui nuovamente l’autenticazione se necessario.

Quando riceverò i pagamenti?

Il ciclo di pagamento di AdSense è mensile. Se hai completato i passaggi per ricevere un pagamento, quest’ultimo verrà emesso tra il 21 e il 26 del mese. Durante questo periodo, nella pagina “Transazioni”, verrà visualizzata una voce indicante che il pagamento è in corso.

Quante visualizzazioni del sito servono per guadagnare con le Ads?

Per guadagnare 50 euro al giorno col proprio sito servirebbero almeno 125.000 visite al giorno.

Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.

97 COMMENTI

  1. Salve, purtroppo non c’è un indirizzo email dove inviare le fatture a Google. E’ necessario procedere all’invio per posta. Non ci sono attualmente altre modalità.

  2. Salve. Una domanda in merito al discorso contributivo legato ad professionista già iscritto ad albor e cassa. Gli incassi derivanti da Google Adsense, come ben spiegato in questo articolo, non concorrono a formare altra base imponibile Inps. Questo vale anche per qualsiasi altra forma di ricavo pubblicitario derivante da altre agenzie o da contratti stipulati direttamente con determinati clienti?

  3. Salve,
    nell’articolo si fa riferimento al fatto che la gestione previdenziale obbligatoria: si parla di gestione commercianti o di gestione separata, a seconda dei casi. Qualsiasi sia la sua attività i guadagni Adsense devono essere dichiarati sia da un punto di vista fiscale che previdenziale.

  4. Grazie per la celere risposta. Ero arrivato alla prima riflessione leggendo questo passaggio del vostro articolo: “Per questi soggetti è importante sottolineare che è escluso l’obbligo di pagamento dei contributi previdenziali se il professionista è già iscritto ad altra forma previdenziale. Sia i professionisti che già pagano la Cassa di Previdenza del proprio ordine o albo che i lavoratori dipendenti (full time), non sono tenuti al versamento di altri contributi previdenziali”

  5. Si, nel passaggio intendo dire che un soggetto iscritto ad una cassa di previdenza, non è obbligato ad aprire una posizione Inps, per i contributi relativi ai guadagni da banner. Tali redditi, e quindi anche i contributi andranno versati alla propria cassa di previdenza. Non c’è esenzione contributiva.

  6. Salve, io ho un canale youtube associato a Google Adsense che nel 2015 ha generato un guadagno di circa 700€ per dichiararli quindi dovrei aprire la partita iva o ho un modo piú semplice per farlo in quanto ho deciso di non proseguire disabilitando la monetizzazione ed il 2015 è stato l’unico anno in cui il canale ha generato un guadagno. Grazie

  7. Salve, trattandosi di prestazione continuativa, quella relativa ai guadagni derivanti da banner pubblicitari (Google Adsense), deve essere percepita con l’apertura della partita Iva. Tuttavia se la prestazione è chiusa e non sarà proseguita potrà dichiarare questi incasso sotto forma di prestazione occasionale.

  8. Salve,
    mi trovo a fatturare per la prima volta un accredito da parte di Adsense sul mio conto corrente.
    Essendo un forfettario mi ritrovo a fatturare senza iva e vorrei capire se la mia fattura è corretta.
    Ad esempio su un importo di €100,00 io fatturo € 100 IMPONIBILE
    non inserisco la marca da bollo essendo un’operazione UE, e metto la dicitura “Reverse Charge”.
    E’ corretto?
    Ringrazio anticipatamente

  9. Salve, per i contribuenti in regime forfettario la fattura ad Adsense deve essere emessa rispettando le regole proprie del regime. Dovrà essere indicata la dicitura “inversione contabile”, ai sensi dell’articolo 7-ter del DPR n. 633/72. Si ricordi di inviare la fattura ad Adsense.

  10. Buongiorno,

    avrei bisogno di chiarimenti analoghi per il sito freelancer.com. In questo caso si tratta di prestazioni di servizi a soggetto extra UE (Australia). Un’ulteriore domanda è circa la data di emissione della fattura in regime di partita iva: va emessa quando maturo gli importi o quando decido di incassarli?

  11. Se emette fattura a soggetto extra UE per prestazione di servizi la fattura è non soggetta ad Iva ex articolo 7-ter DPR n. 633/72. La fattura si emette, al più tardi, al momento del pagamento del corrispettivo.

  12. Buongiorno, nel vostro articolo si dice che “per vendere direttamente spazi pubblicitari all’interno di un sito web, la normativa fiscale prevede necessariamente l’apertura di una partita iva”. Dopo una ricerca, anche tramite l’amministrazione finanziaria, non ho trovato alcun riferimento normativo che attesti questo. Potete gentilmente fornirmi tale riferimento?

  13. Non esiste un riferimento normativo specifico, ma in generale quando si esercita un’attività abituale e continuativa si deve operare professionalmente con partita Iva.

  14. Salve, avrei una domanda un po’ articolata. Sono pensionato ma la mia pensione è di 5500 euro circa.
    Quindi usufruisco della no tax area. Posso aprire la partita iva per fatturare i guadagni di google adsense?
    Cosa succede alla mia pensione se per esempio il mio reddito totale (pensione più adsense) fosse di 10000 euro circa? Devo pagare contributi comunque? Se si nuova posizione contributiva?
    Grazie

  15. Se lei ha guadagni derivanti da Google Adsense deve dichiararli obbligatoriamente con partita Iva, non ha alternative. L’esercizio di questa attività è considerata attività commerciale, quindi da esercitare solo con partita Iva. I guadagni derivanti dall’attività sconteranno l’Irpef assieme ai suoi redditi da pensione. Per quanto riguarda i contributi essendo lei pensionato non avrebbe ulteriori contributi da versare. Se sta già percependo guadagni deve aprire partita Iva.

  16. Grazie della risposta. Si certo aprirei partita Iva senza alcun dubbio.
    Per l’irpef che intende di preciso che “sconteranno l’irpef”?
    Che comunque continuerò ad avere la no tax area o che pagherò l’aliquota irpef anche per la parte della pensione che ora non pago?
    Grazie ancora

  17. Pagherà l’aliquota Irpef su tutti i redditi (pensione + altri redditi) se supera l’importo delle detrazioni spettanti.

  18. Salve,
    nell’articolo avete scritto “Sono esclusi dall’adempimento Intrastat i contribuenti che operano con il cosiddetto “regime dei minimi“, vorrei quindi chiedervi se la medesima condizione si possa applicare al regime forfettario.
    Grazie e complimenti per la qualità dei Vostri articoli.

  19. I contribuenti in regime forfettario devono presentare il modello Intrastat relativo alle operazioni di servizi effettuate.

  20. E quale sarebbe questo indirizzo? Inoltre, se per un motivo X non vengono inviate (ma dichiarate cmq nelle ns dichiarazioni dei redditi) cosa succede?

  21. La cosa importante è che siano dichiarate, ma la fattura deve essere spedita al committente.

  22. Salve, io ho maturato sul conto adsense circa 80 euro. Se io decido di non prelevarli e di lasciarli lì e quindi lasciare che maturino, devo lo stesso dichiararli con partita IVA oppure è inutile?

  23. Lei deve dichiarare con partita Iva quello che incassa effettivamente. Se lei non ha disponibilità della somma, perché la lascia sul loro conto, non è tenuto a dichiararla. La dichiarerà quando incasserà la somma sul suo conto corrente.

  24. è bello vedere che il proprio commento è stato cancellato.sara’ perche’ ho detto cose in contrasto con l’articolo? cose veritiere che rendono l’articolo molto impreciso?

  25. Il suo commento riguardava un altro articolo, ed è stato pubblicato. Non faccia confusione.

  26. Quindi in pratica, essendo lavoratore dipendente con Reddito> 30K, per dichiarare 80 euro maturati su Google Adsense e pagarci sopra le tasse (immagino una trentina d’euro) dovrei aprire una partita IVA spendendo diverse centinaia di euro, per di più Partita IVA a regime ordinario (il forfettario non è possibile in quanto ho il reddito dipendente “elevato”). In pratica tutti i possessori di piccoli siti come me (saremo migliaia) che utilizzano Adsense solo per abbattere i costi di gestione del sito sono COSTRETTI dallo Stato ad essere evasori.
    Sono a dir poco allibito…
    Chiedo solo se a questo punto avendo così poco da dichiarare conviene più NON DICHIARARE o dichiarare in ALTRI REDDITI, REDDITI DIVERSI la cifra in modo che in caso di controlli almeno risulta che ho pagato le tasse su quella cifra (potrebbero contestare solo la mancata iscrizione alla camera di commercio).
    grazie

  27. La considerazione è senza dubbio corretta per quanto riguarda la partita Iva. Sicuramente avendo importi limitati da dichiarare conviene imputarli a redditi diversi. Tuttavia, se dovessero accertarle un’attività continuativa quello che rischia non è solo la mancata iscrizione alla camera di commercio, ma più che altro la mancata fatturazione delle operazioni.

  28. salve
    io adesso guadagno circa 1500 euro al messe da google adsense quale partita iva devo fare
    guadagno su 20.000 all’anno è come faccio la dichiarazione die guadagno
    è quanto devo pagare di tasse grazie

  29. Salve Michael, è impossibile risponderle con queste informazioni. Se vuole possiamo fissare una consulenza per approfondire la sua situazione indicarle il miglior regime fiscale per lei e fare una simulazione delle imposte che andrà a pagare. Se interessato mi faccia sapere.

  30. Gentile Dottor Migliorini, so che la fattura elettronica non è obbligatoria se uno dei due soggetti non risiede in Italia (il caso di google). Se decidessi comunque di emettere per piccoli compensi adsense fattura elettronica potrei forse essere esentato dalla compilazione della dichiarazione intrastat oppure nulla cambierebbe?
    Grazie mille!

  31. Salve Roberto, anche con la fattura elettronica non si è esentati dalla comunicazione intrastat. Se opera in contabilità semplificata dovrà anche presentare la comunicazione c.d. Esterometro.

  32. Buongiorno, sono un impiegato senza partita iva che nel tempo libero gestisce un sito che aiuta associazioni sportive non profit, alle quali viene fornita una minima consulenza annuale in regime di ritenuta d’acconto per attività occasionali ben al di sotto dei limiti previsti. Il volume d’affari è irrisorio (<2k€ totali) e per rientrare delle spese sono stati pubblicati i banner di Google su alcune pagine web, che producono circa 100€/mese. Come possono essere gestite considerando che i costi di gestione di una partita IVA sono già superiori a quanto ricavato, tolte le spese? Non c'è assolutamente altro modo di farlo? Perchè altrimenti non mi vale nemmeno la pena andare avanti. Grazie!

  33. Salve Davide, non vale la pena inserire Adsense e gestire i costi di una partita IVA per quelle entrate. La cosa migliore è togliere i banner ed aspettare il momento che questi possano renderle entrate maggiori, in modo da poter sostenere i costi di una partita IVA.

  34. Gentile Federico, ho un dubbio.
    Ho un caso nel quale devo rifatturare un costo di “google Ireland”. La fattura originaria è quindi intra soggetta ad integrazione e inversione contabile (€ 500 in pratica senz’iva). Quando vado a rifatturare il costo, aggiungo l’iva (€ 500,00 +iva)? Oppure posso rifatturare senz’iva in qualche modo?

  35. Salve Franco, la rifatturazione di un costo segue la disciplina IVA del servizio sostenuto. Tale servizio è imponibile IVA in Italia, quindi anche la rifatturazione segue la stessa disciplina IVA.

  36. Gentile Federico
    Lavoro con Google AdSense da 6 mesi e ho guadagnato circa € 3000 al mese (18000 )
    Non ho aperto Partita IVA .
    Non ho inviato alcuna fattura a Google
    Cosa bisogna fare per continuare?

  37. Salve Aristotele, Google non deve inviarle nessuna fattura, è lei che deve regolarizzare la sua posizione fiscale italiana, altrimenti rischia sanzioni pesanti. Se vuole ne parliamo in privato in una consulenza legata all’avvio di una nuova attività di impresa legata all’advertising online. Nel caso la potremo seguire noi per tutti gli aspetti fiscali.

  38. Buongiorno , mi occupo di web marketing da poco in regime forfettario , CODICE ATECO 620200 .
    Per alcuni servizi uso acquistare la pubblicità da google ads , e avendo sede in Irlanda , mi chiedevo se devo comunque scaricare le loro fatture ed aggiungere l’iva la 22 oppure è un’operazione inutile non potendo scaricarla ?
    Grazie mille

  39. Ho riscosso un importo molto limitato (diciamo un centinaio di E l’anno e questo è stato il primo in assoluto). Vorrei per favore sapere cosa rischio:
    a) in caso di mancata dichiarazione totale;
    b) in caso di dichiarazione, ma imputazione come reddito diverso (senza quindi emissione della fattura) nel caso mi venisse contestata la continuità della prestazione.
    Se la multa è tra il 100 ed il 200% della tassa come ho letto, la cifra è davvero irrisoria, al livello di una birra con gli amici.
    Però vorrei capirne qualcosa di più.
    Grazie,
    Vincenzo.

  40. Salve Vincenzo, la sanzione ai fini dei redditi può andare fino al 240% dell’imposta dovuta, e poi una sanzione ai fini Iva che arriva al 180% del valore. Questo è quanto sta rischiando per ogni annualità irregolare.

  41. Salve, gestisco qualche sito internet sui quali vi è adsense per un totale di circa 2k mensili. Sono un dipendente pubblico e non posso aprire partita iva, ma voglio regolarizzarmi. Se aprissi srls affidando amministrazione al commercialista?

  42. L’unico modo che ha per regolarizzarsi è quello di costituire una SRL ove un soggetto terzo assume la qualifica di amministratore. Con i proventi attuali, tuttavia diventa difficile avere dei vantaggi con una SRL.

  43. Buongiorno Dott. Migliorini e grazie per il dettagliato articolo.

    Personalmente intendo regolarizzare la mia posizione fiscale per quanto riguarda le entrate di AdSense.
    Che lei sappia è necessario cambiare il tipo di account su AdSense? Lo chiedo perché tempo fa ho aperto lo stesso account come soggetto individuale.

    Sono profano ma credo di dover comunicare in qualche modo i miei dati fiscali a Google Ireland, oltre a inviargli la fattura mensilmente.

    Grazie

  44. Salve Alberto, per fatturare nel modo corretto è necessario cambiare il suo account in un account aziendale (e non più privato), in modo che Google abbia i suoi riferimenti aziendali.

  45. Io ho circa 10.000 visite uniche mensili, guadagni irrisori. In dieci anni che ho attivato adsens ho riscosso solo due volte 70 euro circa, sono obbligata comunque a dichiarare il compenso e fare tutto ciò che hai elencato? In tal caso, sarebbe assurdo. Potresti chiarirmi per favore se incorro in qualche spiacevole sorpresa?

  46. Salve Rosa, l’attività legata allo sfruttamento di banner è attività commerciale di tipo imprenditoriale e deve essere gestita come indicato nell’articolo. Non conta il volume degli incassi ma il tipo di attività svolta. Per questo il consiglio, per evitare problematiche fiscali, è quello di evitare i banner se non si può gestire fiscalmente in modo corretto l’attività. Le sanzioni in caso di controllo riguardano la mancata fatturazione, eventualmente la mancata dichiarazione del reddito, e le eventuali mancate autorizzazioni amministrative.

  47. Ho partita iva con codice ateco 62.01 – produzione di software non connesso all’edizione Importanza: prevalente svolta dall’impresa. é un problema se emetto fattura a google AdSense?

  48. ti ringrazio per aver condiviso questa conoscenza con noi, Federico. Ho una domanda: ho partita IVA in regime forfettario come giornalista. Se volessi aprire un blog e quindi monetizzare i miei articoli tramite il circuito Adsense o simili, può bastarmi il mio codice ATECO o devo obbligatoriamente allargare? Perché questo per me comporterebbe un grave problema ai sensi della gestione della previdenza, ora totalmente legata alla cassa previdenziale per giornalisti.

  49. L’attività di monetizzazione di un blog Enrico è considerata attività commerciale (con obblighi INPS). Tuttavia, puoi considerarla attività secondaria fino a quando non ci saranno guadagni più importanti, allora dovrai necessariamente operare con tutte le formalità del caso, anche previdenziali.

  50. Buongiorno dott. Migliorini,
    Nel caso di una persona che ha solo un piccolo reddito annuo generato da prestazioni occasionali, da quello che ho capito dovrebbe aprire partita IVA, e aprire un’attività commerciale. Per cui ci sarebbero da sostenere i costi annuali di cui ha parlato (iscrizione al Registro delle imprese € 35,50 per diritti e bolli, diritto camerale di € 88,00 se piccolo imprenditore e di € 200,00 per gli iscritti nella sezione ordinaria).
    Mi chiedevo per quanto riguarda l’INPS è necessario aprire una posizione e a quanto ammontano i costi annuali?
    In linea generale a quanto ammontano approssimativamente i costi totali fissi anche nel caso in cui la monetizzazione in alcuni mesi fosse minima?
    Per quanto riguarda la gestione, a parte l’aiuto iniziale da parte vostra, per avviare correttamente il contribuente , sarebbe possibile proseguire mensilmente da soli e chiedere l’intervento di un professionista solo per la dichiarazione dei redditi oppure nei costi mensili da sostenere bisogna includere anche quelli relativi a professionisti del settore come voi?
    In parole povere, se da Adsense si riuscisse a guadagnare qualcosa come 200 € mensili, resterebbe qualcosa dopo aver sostenuto tutte le spese possibili e immaginabili?
    …perché qui bisogna valutare se chiudere il programma con Adsense o portarlo avanti con la speranza che si possa migliorare.
    Grazie

  51. Liliana, se desidera una consulenza personalizzata sarò felice di aiutarla. Quello che le posso dire è che se riesce ad operare in Regime Forfettario può operare con partita Iva anche con guadagni minimi, come quelli che indica ed anche il costo dell’assistenza fiscale è ridotto. Altrimenti, con questi volumi, se il Regime Forfettario non è applicabile è meglio sospendere l’attività. Se desidera una simulazione numerica mi scriva in privato.

  52. Salve, volevo aprire un sito web per la visualizzazione di volantini, in questo caso devo aprire una partita iva? Se si con quale codice? Volevo aggiungere anche una sezione Promo dove mettere sconti e omaggi messi a disposizione dai negozianti, se aggiungo questa sezione è necessaria la partita iva? Come ultimo step volevo inserire AdSense, in questo caso la partita iva è d’obbligo, giusto? anche se i guadagni saranno irrisori? Grazie mille. Saluti

  53. Per l’analisi di situazioni personali per le quali è richiesto maggiore dettaglio, come nel suo caso, se vuole ci scriva in privato per una consulenza. La aiuteremo a risolvere i suoi dubbi.

  54. Buongiorno Dottor Migliorini. Oltre a Google AdSense, esistono altre aziende d’intermediazione pubblicitaria alle quali i proprietari di siti web si possono rivolgere per cedere degli spazi pubblicitari sui propri siti. Una di queste (se non la più famosa dopo Google AdSense) è Media.net, i cui annunci permettono di monetizzare i contenuti dei propri siti web con accesso esclusivo alle ricerche delle reti Bing e Yahoo! (rispettivamente, il secondo ed il terzo motore di ricerca più usati al mondo dopo Google). Ho letto però che la sede globale di Media.net è a Dubai: in questo caso, essendo una prestazione di servizi effettuata ad un’azienda al di fuori dell’Unione Europea, il blogger che decidesse di avvalersi di questa rete di pubblicità contestuale, sarebbe soggetto alla compilazione dell’esterometro? Se così fosse, sarebbe soggetto ad un tale obbligo anche il blogger che opera in regime forfettario?

  55. Faccio riferimento a Youtube di cui i proventi vengono pagati con adsense.
    Secondo me c’è un problema di interpretazione della legge fiscale. Mi spiego meglio: Se possiedo un sito e-commerce, di cui sono titolare, con vendita di prodotti o vendita di spazi pubblicitari sul medesimo sito che gestisco personalmente, allora è giusto pensare che sono attività di vendita non occasionale in quanto il mio sito è online 24h/24 7/7 e dunque c’è bisogno della partita IVA.
    Ma nel caso di Youtube è diverso. E spiego il motivo: Google è l’azienda che percepisce i compensi derivanti dalle pubblicità, stipula contratti e tratta direttamente con le aziende. L’utente youtube è un “veicolo” di cui Google si serve per smistare la pubblicità che gli viene commissionata e pagata. Di conseguenza, non sono io che ospito la pubblicità (perchè non stipulo contratti), nè il mio canale (che erroneamente viene inteso come un sito personale aperto 24h/24 che fa attività commerciale) ma Google che si serve semplicemente dei miei numeri Youtube per veicolare la pubblicità e in cambio mi pattuisce una cifra. Che poi questa cifra che mi viene pagata da Google debba essere dichiarata al fisco non c’è dubbio ma non sono io che amministro il procedimento e non vedo perchè devo essere iscritto alla camera di commercio come venditore di spazi pubblicitari versando contributi INPS come se si trattasse di un sito personale aperto 24h/24.
    Inoltre, secondo la legge italiana, ogni sito che viene inquadrato dal fisco come attività commerciale o vendita elettronica (sia di spazi pubblicitari o di altri prodotti) deve esporre obbligatoriamente nel proprio sito, per legge appunto, il numero della propria partita IVA, cosa che non è possibile fare in un canale youtube.
    Tra l’altro, ogni iscrizione fatta ad un generico account Google, che viene fatta anche in automatico quando si acquista uno smartphone android, si ha accesso di default a numerose piattaforme tra cui Google Mail, Google Drive, Google Maps, Google Play, e anche Youtube.
    Quindi non può essere definita attività lavorativa in quanto la piattaforma Youtube offre ai suoi utenti la possibilità di dividere i suoi guadagni. Tutt’altro sarebbe aprire un blog, o un sito personale con l’intento di vendere spazi pubblicitari e amministrarli in prima persona.
    Credo che il fisco italiano e la burocrazia italiana stia sbagliando qualcosa, incassando soldi dalle partite IVA che non hanno motivo di esistere.
    Ribadisco che parlo ovviamente di Youtube/Adsense e l’obbligatorietà di avere la partita iva per questo tipo di incassi.

  56. Salve, vorrei chiedere un consiglio. Sono un dipendente pubblico ospedaliero. Per hobby 1 anno fa ho creato un sito puramente informativo di interesse medico-sanitario. Mi chiedevo, visto che è un sito abbastanza visitato, se potessi o meno utilizzare adsense, e se si, come dovrei agire fiscalmente.
    Grazie

  57. Per l’analisi di situazioni personali per le quali è richiesto maggiore dettaglio, come nel suo caso, se vuole ci scriva in privato per una consulenza. La aiuteremo a risolvere i suoi dubbi.

  58. Buongiorno,
    avrei un quesito da porvi: anni fa mi occupavo amatorialmente di creazione siti web e per lavorare con wordpress aprii un account adsense. Anni dopo ho accidentalmente eliminato l’account gmail collegato a quell’account adsense quindi, non ricordandolo più, non vi posso più accedere ne recuperare. Oggi ho un canale youtube che potrebbe monetizzare ma ovviamente non riesce perchè manca il collegamento adsense. Pensavo di aggirare questa cosa facendo creare un nuovo account gmail e adsense a mia moglie trasferendo poi su di lei successivamente la proprietà del canale. Immetterei la destinazione del pagamento su un conto paypal mio, in modo da poter essere io a pagarci le tasse. La domanda è: chi risulterebbe fiscalmente obbligato ad aprire la partita iva in futuro? sarebbe chi riceve i compensi da youtube o chi è proprietario dell’account adsense?
    grazie

  59. L’obbligo di dichiarare i compensi spetta al soggetto che esercita l’attività economica che deve essere anche il soggetto che incassa i compensi. In ipotesi diverse potrebbero esserci conseguenza per il soggetto che incassa i compensi (consiglio di prestare attenzione). Se vuole approfondire ci contatti in privato per una consulenza, la aiuteremo.

  60. Buongiorno,
    sono in procinto di mettere online una piattaforma di annunci che si baserà su 2 fonti di introito/monetizzazione:
    1. Google Adsense
    2. Pagamento al caricamento dell’inserzione (cioè per ogni inserzione inserita, un pagamento di tot €)

    Possono questi due codici ateco fare a questo specifico caso? Se sì, un’eventuale meccanismo di fatturazione automatica per i pagamenti delle inserzioni inserite (punto 2), è compliant con l’eventualità di offrire questa possibilità aprendo partita iva come autonomo?

  61. Salve, se si è in regime forfettario si è comunque tenuti ad emettere la fattura con la dicitura “Reverse Charge”? Per questo tipo di fattura è necessario applicare la marca da bollo?
    Grazie,
    Giovanni

  62. Salve dott. Migliorini, gestiamo un blog (eventualmente da registrare come testata giornalistica) già accettato nel programma Adsense, che al momento non riuscirebbe a coprire le spese della Gestione Commerciale. Parliamo di cifre molto basse, quantificabili in poco più di 1000 euro annui. Aprendo un’associazione con Partita Iva e inglobando il sito, potremmo inserire il codice Ateco di Adsense come secondario rispetto ai fini associativi e quindi essere esenti dai 3800 euro annui? Gli eventuali requisiti affinché risulti secondario sarebbero solo economici (inteso come entrate)? Grazie mille

  63. L’associazione deve essere aperta se si perseguono fini legati ad una associazione. Poi se l’associazione è proprietaria del sito web può monetizzarlo con partita Iva, seguendo le regole previste per le associazioni. Fare il contrario ovvero aprire l’associazione per fare solo attività commerciale, è qualcosa non permesso dalla normativa e su cui fare molta attenzione. Se vuole proseguire ci contatti in privato per una consulenza.

  64. “Se stai già esercitando un’attività professionale di lavoro autonomo (avvocato, commercialista, architetto, geometra, consulente, informatico, etc.) con autonoma partita IVA, l’attività di gestione pubblicitaria tramite Google Adsense rappresenterà per te un’attività accessoria.”

    Salve, ma questo vuol dire che in tal caso non si è tenuti a versare i contributi minimi del regime commercianti? Perché io sapevo che solo i lavoratori dipendenti non sono tenuti a versarli in caso abbiano proventi da AdSense (ovviamente minori rispetto allo stipendio).

  65. Salve,
    Non riesco a capire e trovare informazioni per come pagare le tasse su dei guadagni tramite Youtube/AdSense a fine anno. Dei guadagni su video.

    E’ l’unico guadagno che ho e volevo sapere informazioni per come pagare le tasse sui guadagni.
    Devo stampare i dati dei pagamenti ricevuti per poi dichiarare per pagare le tasse ?

    Purtroppo c’e molta confusione perche’ Youtube non toglie direttamente le tasse dai guadagni ma bisogna pagare le tasse da soli.

    Qualche consiglio ?

  66. Buongiorno.

    Vorrei capire, da lavoratore dipendente, quale è l’introito massimo annuale percepibile dalle visualizzazioni del proprio canale YouTube affinché questi possano essere inseriti nella voce “Altri introiti” della dichiarazione dei redditi senza dover per forza aprire la partita IVA.

    E, materialmente, come si trasmettono al caf. Cioè come si fa a prenderli da Adsense per poterli girare al caf che mi fa la dichiarazione dei redditi?

    Grazie per le delucidazioni

  67. Non esiste alcuna quota, quel tipo di attività è da considerarsi abituale e quindi da esercitare con partita Iva e tutte le autorizzazioni del caso. Bisogna prestare molta attenzione perché in caso di controlli si può incorrere in sanzioni importanti. Se vuole approfondire ci contatti in privato per una consulenza, la aiuteremo.

  68. Salve, io ho un sito web e gestisco le pubblicità tramite Google Adsense. Forse si tratta di una domanda stupida, ma poiché lo sto ancora risistemando non ho ancora entrate tali da poter richiedere un pagamento da parte di Adsense. Devo già aprire un partita iva o posso aspettare fino a quando non avrò la possibilità di accedere a quei soldi?

  69. Buon pomeriggio, questo mese ho ricevuto i primi proventi provenienti da google Adsense ma essendo un dipendente pubblico ho letto che non mi è possibile aprire partita iva: se questo fosse vero come dovrei dichiararli?

    Grazie per la cortese risposta.

  70. Se non ha autorizzazione ad operare come lavoratore autonomo (da dipendente pubblico), deve cessare l’attività di advertising online, non le sarebbe permessa. Questo è quanto le possiamo dire genericamente con queste informazioni.

  71. Salve, ho una partita IVA con codice 620200. Sono una SEO copywriter e ho anche n. 3 siti web personali con i quali genero circa 300€/mese in pubblicità AdSense. Posso riscuotere questo credito o non sono in regola? Grazie

  72. Gentile dott. Migliorini,
    sono una dipendente pubblica con un reddito maggiore di 30.000 Euro annui. Attualmente inserendo la pubblicità su un mio canale Youtube (adSense), ho una rendita mensile di 250 Euro.
    Non ho alcuna intenzione di riscuotere ora questi ricavi, ma aspetterei di accumulare almeno 15.000. Quindi i primi ricavi sarebbero previsti per il 2025.
    1) Devo dichiarare i redditi sin da ora, anche se li percepirò nel 2025? Oppure devo dichiararli nel 2026?
    2) Posso aprire la Partita Iva nel 2025 o devo aprirla sin da ora?
    3) Ho accumulato sinora 3.000. Non avendo aperto la Partita Iva rischio qualcosa? Quale sanzione?
    4) Mi consiglia di proseguire o di togliere i banner?
    Grazie

  73. Il consiglio è di fare molta attenzione, perché l’attività è già in essere ed è attività commerciale (che come ha visto ha specifici requisiti da rispettare), inoltre i dipendenti pubblici hanno un vincolo all’esercizio della propria attività. Per questo consiglio di fare attenzione, confrontarsi con il suo commercialista, oppure contattarci per una consulenza.

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