La gestione patrimoniale è una forma di investimento mediante la quale il risparmiatore, tramite la sottoscrizione di un contratto (mandato di gestione), affida la gestione del proprio patrimonio a società specializzate ad operare per suo conto sul suo denaro, nei limiti del mandato sottoscritto. L’intermediario decide in autonomia come investire il capitale del cliente, nei limiti stabiliti nel mandato di gestione.


Le gestioni patrimoniali sono, pertanto, dei contratti di investimento tra la banca ed il cliente, mediante il quale il risparmiatore affida tramite un mandato la gestione il suo patrimonio ad un gestore. Il cliente effettua un conferimento di denaro tramite bonifico o dossier titoli e mediante i limii stabiliti nel mandato autorizza la banca a gestire il capitale investito. Il gestore non può utilizzare questi capitali per altre finalità ma deve, per legge, attenersi a delle linee guida conferite dal cliente.

I soggetti autorizzati alla gestione del patrimonio sono Società di Gestione del Risparmio (SGR), Società di Intermediazione Mobiliare (SIM) o player bancari abilitati a prestare questo servizio.

Qual è l’obiettivo della gestione patrimoniale? L’obiettivo è quello di ottenere una rivalutazione nel tempo del capitale depositato, esse sono riservate soprattutto ai clienti con ingenti capitali.

Vediamo meglio come funziona la gestione patrimoniale.


Come funziona?

Il funzionamento della gestione patrimoniale è molto semplice, mediante la sottoscrizione di un contratto il mandato di gestione, il cliente affida a società specializzate la gestione del proprio patrimonio. Il risparmiatore è chiamato a chiarire quali sono i suoi obiettivi ed il suo profilo di rischio dopodiché la società scelta si occuperà di trasferire su un conto a nome del cliente, presso una Banca Depositaria, il patrimonio.

Attraverso la procedura di profilazione, di cui ho appena parlato, viene associato un profilo di rischio ad ogni risparmiatore, il quale varia a seconda degli obiettivi e dei rischi scelti dal cliente.

La Società di gestione, invia, nei tempi che sono stati precedentemente accordati con il cliente, i rendiconti relativi alla situazione e all’andamento della gestione stessa, in modo tale che, il cliente, puoi decidere se e quanto proseguire sul mandato concesso alla Società stessa.

In un momento successivo, la Società scelta costruisce il portafoglio di investimento. Per quanto riguarda la durata, essa ha una durata indeterminata e il cliente può richiedere in qualsiasi momento il rimborso parziale o totale del suo capitale in tempi veloci.

L’obiettivo è quello di ottenere una rivalutazione nel tempo del capitale depositato.

Ci sono differenti tipologie di intermediari finanziari:

  1. Banche;
  2. Società di intermediazione mobiliare;
  3. Assicurazioni;
  4. Società di gestione del risparmio, ecc.

Differenze con i fondi comuni

Una delle principali caratteristiche della gestione patrimoniale che la differenzia dal fondo comune (in cui la gestione è collettiva) riguarda la gestione del capitale individuale. Pertanto, la gestione patrimoniale si colloca a metà tra un investimento in fondi e l’autogestione da parte del risparmiatore.

Il cliente, nella gestione patrimoniale, mediante il mandato di gestione indica caratteristiche di gestione del capitale, questo non avviene nei fondi comune.

Nei fondi comuni l’individualità del conferimento si smaterializza. Nella gestione patrimoniale invece esiste un conto intestato al cliente e tutte le operazioni sono registrate a nome del risparmiatore.

Considerando le indicazioni che il cliente è tenuto a fornire al gestore, è richiesto al risparmiatore di possedere una certa competenza al fine di effettuare le scelte migliori.

Tipologie

Il tipo di gestione può essere suddiviso in due grandi categorie:

  • Le gestioni patrimoniali mobiliari (GPM) in cui il patrimonio è investito principalmente in strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, ETF e derivati.
  • Le gestioni patrimoniali in fondi (GPF) in cui il patrimonio del cliente è investito in quote di fondi comuni.
  • Oppure le gestioni patrimoniali miste.

La gestione patrimoniale, inoltre, si distingue a seconda del mandato conferito, ovvero:

  • Senza un preventivo accordo con il cliente;
  • Mediante un preventivo accordo.

La durata della gestione patrimoniale è indeterminata.

Il risparmiatore può richiedere in qualsiasi momento il rimborso parziale, o anche il rimborso totale del capitale investito. 

Gestioni patrimoniali mobiliari

Le gestioni patrimoniali mobiliari (GPM) in cui il patrimonio è investito principalmente in strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, ETF e derivati. Solitamente viene offerto dalla banca, ricevendo il mandato di gestione da parte del cliente, al fine di gestire il proprio capitale.

Mediante i servizi di gestione patrimoniale mobiliare (GP) sono ritenuti interessanti per molti risparmiatori che possono delegare la gestione del proprio denaro ai professionisti senza preoccuparsi dell’investimento.

Come funziona?

Tutto quello che il cliente deve fare è conferire alla Banca il mandato secondo quanto stabilito da alcune linee guida che sono più o meno vincolanti per investire e gestire il capitale. L’obbiettivo è quello di ottenere una rivalutazione dello stesso.

Gestioni patrimoniali in fondi comuni

Le gestioni patrimoniali in fondi (GPF) in cui il patrimonio del cliente è investito in quote di fondi comuni, questa tipologia di gestione è rivolta a qualsiasi categoria di risparmiatori

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