Tutte le volte in cui si effettua attività di vendita online in modo abituale è continuativo nel tempo è necessario operare con partita IVA. Amazon è la piattaforma di vendita online maggiormente utilizzata nelle economie occidentali, dove l’unica possibilità per operare senza partita IVA è la sottoscrizione di un piano individuale (fino a 40 articoli venduti mese), mentre per il piano professionale la posizione IVA è obbligatoria. Tuttavia, per chi opera da privato con piano individuale occorre prestare attenzione alle segnalazioni legate agli obblighi DAC7, superati i 2.000 euro di vendita o le 30 transazioni.
Pertanto, la possibilità di operare online per vedere su un marketplace come Amazon è davvero limitata se si opera come privato. Mentre, se ci si inquadra come venditori professionali, si ha la possibilità di operare sfruttando appieno le potenzialità del portale, ove domanda e offerta si possono felicemente incontrare.
Indice degli Argomenti
L’attività di vendita online sui marketplace
La vendita online affascina e, nel contempo, rende molto più facile la possibilità di raggiungere ottimi risultati. Quando si vuole vendere online tramite marketplace online da privati (senza partita IVA), occorre tenere presente che vi sono delle limitazioni. Ogni portale, infatti, prevede dei piani per soggetti privati, ma con limitazioni al numero di transazioni che si possono fare.
La vendita online “occasionale”
Ebbene, se vendiamo in maniera occasionale, magari beni usati, allora non si deve adempiere ad alcun obbligo fiscale. In questo caso sarà sufficiente eventualmente rilasciare una ricevuta non fiscale all’acquirente. Ricevuta nella quale certificherai il bene venduto e il compenso percepito dalla vendita. È bene ricordare che in caso di vendita di beni non è possibile usufruire delle c.d. “prestazioni occasionali” e che non vi è alcun limite al di sopra del quale è necessario aprire una partita Iva. L’unico aspetto da tenere in considerazione deve essere la non abitualità della vendita.
Se hai bisogno di maggiori info sulla compilazione della ricevuta: “Compilazione della ricevuta: guida“.
Gli obblighi di comunicazione DAC7
Inoltre, l’introduzione degli obblighi di rendicontazione secondo la Direttiva UE DAC7, obbliga i singoli portali a comunicare alle autorità fiscali dei vari paesi i dati personali dei soggetti privati che superano le seguenti soglie:
- 30 transazioni nell’anno;
- 2.000 euro di compensi di vendita percepiti.
Superare queste soglie significa dover dichiarare il reddito percepito ma, soprattutto analizzare bene (anche con l’ausilio di un commercialista esperto), la propria posizione. Infatti, superate queste soglie si rende necessario l’utilizzo professionale del portale, attraverso la sottoscrizione di un piano che richiede necessariamente l’inserimento del numero della propria partita IVA. Si tratta, quindi, di passare da un’attività privata ad un’attività commerciale, quindi di impresa.
L’attività di vendita online su Amazon può essere svolta seguendo uno dei due modelli descritti di seguito.
Amazon FBA e FBM: differenze
Su Amazon, vi sono due specifiche tipologie di venditori. La prima è quella del Seller Individuale (Amazon FBM), che non ha bisogno di utilizzare i servizi di magazzino e inventario. L’altra invece è il Seller Pro (Amazon FBA) che necessita di servizi di magazzino e controllo di inventario per cui accede agli strumenti di controllo messi a disposizione dal portale per fare consultazioni, report e quanto altro contro il pagamento di una fee fissa di $ 39,99 mensile.
La vendita professionale su Amazon
Il venditore che decide (volontariamente o per il superamento delle soglie) di operare professionalmente, quindi, con partita IVA, deve rispettare le regole IVA legate al commercio elettronico. In particolare:
- Se la vendita riguarda beni materiali si parla di commercio elettronico indiretto;
- Se la vendita riguarda servizi di tele-radiodiffusione o beni immateriali si parla di commercio elettronico diretto.
Di fatto, ognuna di queste modalità di vendita deve essere analizzata in relazione al bene o servizio venduto. Nella mia attività di consulenza verso nuove imprese di e-commerce, dedico molto tempo ad approfondire queste regole, in quanto sono la base per l’imprenditore che vuole operare nel mondo online.
Apertura della partita IVA
Come detto, quando l’attività commerciale volta a vendere su Amazon viene svolta in modo abituale e continuativo, si rende necessaria l’apertura di una partita IVA. Questo in quanto i beni venduti dovranno soggiacere alle regole Iva del DPR 633/72. Ricordo sempre, a tale scopo, che operare professionalmente è indipendente dal volume dei guadagni ottenuti o dal numero di ordini ricevuti nell’attività.
La partita IVA si apre quando si esercita un’attività abituale e continuativa di vendita, ovvero quando siamo organizzati e pronti a vendere, indipendente dal numero di operazioni concluse. In ogni caso, se intendi aprire un negozio online, devi fare attenzione a rispettare alcuni passaggi burocratici obbligatori. Si tratta di adempimenti che riguardano tutti gli e-commerce e che consentono di essere in regola con la normativa fiscale. Una volta superati questi adempimenti sarai finalmente in grado di dedicarti esclusivamente alla tua attività di vendita.
Il consiglio che posso darti è quello di affidarti ad un dottore commercialista esperto in questo settore. In modo che possa essere lui, sotto tua delega, ad adempiere a queste formalità. Se non hai un consulente di fiducia non esitare a contattarmi. Vediamo comunque, i passaggi da effettuare per avviare un’e-commerce.
Il codice ATECO per l’e-commerce
Per aprire partita IVA è necessario presentare all’Agenzia delle Entrate lo specifico modello AA7/11 nel quale dovranno essere compilati specifici campi riguardanti il codice di attività da utilizzare (codice ATECO 47.91.10 – “Commercio al dettaglio di qualsiasi prodotto effettuato via internet“). Tale codice è stato oggetto di importanti aggiornamenti con l’introduzione dell’ATECO 2025, in vigore dal 1° gennaio 2025 e con obbligatorietà dal 1° aprile 2025. Da questa data è cambiata la classificazione che non si basa più sul canale di vendita (online o fisico), ma sulla categoria merceologica dei prodotti venduti. Se un’impresa vende prodotti online, dovrà identificare il codice ATECO specifico della categoria merceologica a cui appartengono quei prodotti. Ad esempio, chi vende abbigliamento online deve utilizzare il codice relativo al “Commercio al dettaglio di abbigliamento“, e così via.
La scelta della forma giuridica e del regime fiscale
La scelta della forma giuridica da utilizzare è una delle più importanti per l’imprenditore. Solitamente, nella mia attività di consulenza valuto queste opzioni:
- Partita IVA individuale per chi può rispettare i requisiti del regime forfettario;
- La società in accomandita semplice, da utilizzare solo in casi particolari;
- La SRL, la scelta ottimale per chi vuole una struttura efficiente.
La scelta non è semplice e dipende da diverse variabili. Per questo motivo ti raccomando di affidarti a professionisti (dottori Commercialisti abilitati), esperti nel settore dell’E-commerce. Altrimenti contattami così potrò aiutarti ad individuare il migliore regime fiscale per te, e potrò assisterti nell’avvio della tua attività e poi per tutti gli adempimenti fiscali successivi.
Iscrizione al Registro delle Imprese e SCIA in Comune
Essendo la vendita di beni un’attività commerciale è necessario comunicare l’inizio della tua attività al Registro delle Imprese. Il registro è tenuto presso la Camera di commercio di competenza. Camera di commercio che vi rilascerà un numero di iscrizione. L’iscrizione al Registro delle imprese richiede il versamento di diritti annui da versare. Inoltre, deve essere presentata la SCIA, presso il comune di riferimento (sede dell’attività), allo sportello unico per le attività produttive del comune (c.d. “SUAP“).
Iscrizione all’Inps nella sezione gestione commercianti
L’Inps richiede l’iscrizione obbligatoria alla gestione commercianti. Tale gestione prevede il pagamento di quattro rate annuali di contributi fissi di circa €. 1.100 ciascuna, se non si superano i €. 18.000 di reddito annuo. Tali contributi sono dovuti obbligatoriamente a prescindere dal reddito percepito dall’attività.
Un aspetto importante da considerare è quello legato alla prevalenza dell’attività. Tali contributi sono dovuti dai soggetti che effettuano E-commerce, come attività prevalente. Questo significa, in pratica, che da tale contribuzione sono esonerati soggetti che sono già iscritti alla gestione previdenziale dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. Questo perché è prevalente l’attività di lavoro dipendente rispetto a quella dell’attività imprenditoriale. Si tratta di un aspetto molto importante su cui può dipendente l’avvio o meno della tua attività. E’ di fondamentale importanza che tu possa consigliarti con un esperto, per valutare la prevalenza o meno dell’attività nel tuo caso.
E-commerce e business plan
Naturalmente, di tutti questi aspetti si occuperà il vostro consulente fiscale di fiducia, con cui potrete avviare anche business plan per programmare l’andamento della vostra attività nei primi anni di vita. Attraverso un business plan ben fatto potrai avere un riscontro immediato sulle potenzialità e sul ritorno economico del business che vuoi avviare. E’ indispensabile effettuare un business plan prima dell’avvio dell’attività. Ti consentirà di avere maggiore sicurezza nelle scelte che andrai ad effettuare.
Come creare un account venditore su Amazon?
Vediamo adesso la seconda parte di questa guida, ovvero come creare il proprio account venditore su Amazon. Una volta espletate tutte le formalità burocratiche è necessario andare ad avviare la propria attività. Indispensabile per vendere sul portale è possedere un proprio account venditore. Vediamo insieme come creare l’account in pochi minuti.
Procedura passo per passo
Crea il tuo Account personale
Il primo passo per la creazione del tuo account venditore su Amazon è quella di collegarti al sito di shopping online. A questo punto devi cercare la voce Account e liste che si trova in alto a destra e fare clic sul pulsante Accedi. Nella nuova pagina aperta, inserisci le tue credenziali d’accesso nei campi Indirizzo e-mail o numero di cellulare e Password e pigia sul pulsante Accedi.
Se non hai mai fatto un acquisto su Amazon e non hai ancora un account, fai clic sul pulsante Crea il tuo account. Devi digitare i tuoi dati nei campi Il tuo nome, Email e Password. Successivamente devi cliccare sul bottone Crea il tuo account. A questo punto la creazione del tuo account personale è conclusa.
Crea il tuo account venditore
A questo punto per vendere non ti resta che creare il tuo account venditore. Fai nuovamente accesso al tuo account, fai clic sulla voce Account e liste, scorri la pagina verso il basso e seleziona l’opzione Vendere presente nel box Altri account.
Nella nuova pagina aperta, devi cliccare sul pulsante Registrati ora. Inserisci nuovamente la password del tuo account e fai clic sul pulsante Successivo. Adesso, specifica il tuo Paese di cittadinanza e il tuo Paese di nascita tramite i menu a tendina Seleziona una paese e digita la tua data di nascita nel campo apposito. Seleziona, quindi, un tuo documento d’identità tramite il menu a tendina sotto la voce Documento d’identità e seleziona una delle opzioni disponibili tra Carta d’identità e Passaporto. Dopodiché dovrai inserire il Numero e la Data di scadenza. Prosegui nella registrazione indicando il tuo indirizzo di residenza e il tuo numero di telefono. Devi scegliere un’opzione tra Chiamatemi e Inviatemi un SMS per verificare la tua identità. Digita, quindi, il codice di verifica ricevuto nel campo PIN a utilizzo unico e fai clic sui pulsanti Verifica e Salva.
Opzioni di pagamento e fatturazione
A questo punto dovrai fare molta attenzione, perché i passaggi seguenti avranno implicazioni fiscali. Quindi, se non sai cosa stai facendo ti consiglio di parlarne prima con il tuo Commercialista di fiducia. Nella sezione Imposta metodo di pagamento, devi inserire i dati della tua carta di credito nei campi Numero di carta, Data di scadenza e Nome del titolare della carta di credito. Devi assicurarti che l’indirizzo di fatturazione mostrato sotto la voce Indirizzo di fatturazione sia corretto e fai clic sul pulsante Salva. Adesso, indica il nome da dare al tuo negozio nel campo Inserisci il nome del tuo negozio e clicca sul pulsante Inizia a pubblicare offerte per salvare i dati inseriti. Per concludere la registrazione, fai clic sul pulsante Attiva la verifica a due fasi e apponi il segno di spunta accanto a una delle opzioni tra Numero di telefono e App di autenticazione per ricevere il codice di verifica utile per effettuare l’accesso al tuo account.
Conclusa l’attivazione della verifica a due fasi sei pronto per vendere sul portale!
La restituzione dei beni venduti e la disciplina IVA
Laddove il cessionario restituisca i beni al venditore, ad esempio esercitando il diritto di recesso, occorre esaminare quali sono i riflessi nella normativa Iva. Nel caso in cui il venditore abbia emesso fattura, allo stesso è consentito utilizzare la procedura di variazione (nota di credito) prevista dall’art. 26 del DPR n. 633/1972. Se invece il venditore non ha emesso fattura od altro documento fiscale (classico esempio di cessione B2C), lo stesso dovrà fornire la documentazione che consenta l’identificazione degli elementi necessari a correlare la restituzione al medesimo bene risultante dal documento che prova la vendita originaria quali:
- Generalità del soggetto acquirente;
- Ammontare del prezzo rimborsato;
- Codice dell’articolo oggetto di restituzione;
- Codice di reso (quest’ultimo deve essere riportato su ogni documento emesso per certificarne il rimborso).
In questo caso occorre andare a modificare il registro corrispettivi tenuto dal venditore, in quanto non appare particolarmente agevole l’emissione di una nota di credito non collegata all’emissione di una precedente fattura.
È possibile pagare zero imposte sul reddito
Tra i tanti vari sogni che gli italiani sono soliti fare, senza dubbio, uno dei primi è proprio quello di pagare meno tasse. Un qualcosa che potrebbe divenire, però, anche una concreta realtà. Quando si pensa, ad esempio, sul come pagare zero tasse su Amazon, entrano in gioco vari problemi. Primo fra tutti quello della residenza fiscale del venditore. Infatti, se la legge italiana non preclude affatto la possibilità di avere una società all’estero, dall’altro, se si ha la residenza in Italia, si deve sapere che si è obbligati a pagare le imposte:
- Sui redditi che sono prodotti in Italia;
- Sui redditi prodotti all’estero.
Inoltre, vi possono essere delle problematiche importanti legate all’utilizzo di una società estera, come ad esempio la disciplina sulle CFC, oppure l’esterovestizione. Per questo motivo occorre prestare la dovuta attenzione (se vuoi saperne di più contattami per una consulenza).
Società all’estero inutile se si ha residenza fiscale in Italia
Quindi, nel come pagare zero tasse su Amazon, non solo si deve ipotizzare di avviare una società all’estero, ovviamente andando a preferire un luogo prodigo in agevolazioni fiscali, ma si deve anche considerare e valutare la questione della propria residenza. Quindi, in poche parole, seppure si abbia una società in un paradiso fiscale, se si è residenti in Italia si è costretti a pagare le tasse.
Perciò, con la sola costituzione di una società offshore, alla fine, in tema di fisco e tasse, non si è risolto un granché! Ovviamente, scelte del genere, non possono essere fatte a cuor leggero e, tanto meno, dall’oggi al domani. Infatti, seppure si possa prendere la residenza all’estero sulla carta, ovvero in maniera fittizia, e di casi più o meno famosi ve ne sono davvero tanti, non ci si deve dimenticare che questo preclude il fatto di rimanere sempre in Italia.
Non a caso, il centro della propria vita dovrà essere sostanzialmente diviso tra il paese estero e il proprio, dato che si potrà restare in Italia meno di 6 mesi all’anno. Quindi, se da un lato è una grande opportunità da un punto di vista fiscale, dall’altro comporta una radicale modifica del proprio stile di vita. In linea generale, dunque, prima di adottare la decisione di prendere la propria residenza all’estero, sarà bene consolidare il proprio business, cioè è opportuno arrivare ad un certo volume di affari.
L’importanza della pianificazione fiscale internazionale
Deve essere evidenziato come con la vendita su Amazon si possono raggiungere, in pochi mesi, delle cifre di considerevole valore. Pertanto, in conclusione, il come pagare zero tasse su Amazon, viene ad essere concretizzato da due fattori, il primo quello della costituzione di società all’estero, preferibilmente in un paradiso fiscale, e il secondo dal prenderne la residenza.
Sul punto è opportuno precisare che questo tipo di soluzione non è applicabile per tutti. Pensare a soluzioni di questo tipo è possibile soltanto pensando ad un cambiamento radicale della propria vita, prendendo in considerazione il fatto che l’apertura di una società all’estero è costoso, e si devono tenere in considerazioni le implicazioni legate a dover comunque operare in mercati come l’Europa e gli Stati Uniti. Se volete approfondire questi aspetti e valutare con un esperto la vostra situazione personale per operare in regola con le normative fiscali nazionali e convenzionali, contattatemi.
Per approfondire: Trasferimento di residenza all’estero: guida.
Posso operare su Amazon con una società offshore?
Vendere su Amazon, offre, indiscutibilmente, enormi vantaggi come, ad esempio, quello di poter raggiungere facilmente diversi mercati. Ma posso operare su Amazon con una società offshore?
Senza dubbio, per sfuggire a quelle che possono essere le tassazioni e ad ogni altro tipo di adempimento in materia fiscale, sono molte le persone che sognano di avviare una società offshore. Tuttavia una cosa è fantasticare e un’altra è diventare un imprenditore di una società offshore. Quindi, per comprendere se si possa operare su Amazon con una società offshore, la prima cosa che è indispensabile fare e proprio quella di sapere di cosa si tratta.
Cos’è una società offshore?
Per società offshore, si intende un ente che è andato a stabilire quella che è la propria sede legale presso un paese che risulterà essere diverso rispetto a quello in cui, solitamente, si vanno a sviluppare i propri affari principali. Di solito, quando si ipotizza di stabilire la propria sede legale in un altro paese, si pensa di andarlo a fare in quello che viene ad essere considerato come paradiso fiscale.
Per paradiso fiscale, un imprenditore italiano, fa riferimento preciso ad un qualsiasi paese ove la tassazione media risulti essere inferiore di almeno la metà rispetto a quella italiana o nulla. In pratica, per godere dei vantaggi derivanti dall’avvio di una società offshore, non sempre è richiesto il trasferimento di ricchezze, ma sarà sufficiente che nel paese prescelto abbia la sede legale la struttura della società.
In più, tra i vari benefici offerti dai paradisi fiscali, spicca il fatto che le amministrazioni locali impediscono uno scambio totale delle informazioni con le autorità appartenenti ad altri paesi e anche se ci sono accordi di scambio informazioni, hanno lasciato una back door o uscita d’emergenza.
Funzionamento di una società offshore
Sempre sul tema se posso operare su Amazon con una società offshore, è utile conoscere come concretamente funzioni una società offshore. Principalmente, il meccanismo di funzionamento che va a regolare l’attività svolta da una società offshore, è identificabile nella separazione tra la proprietà e la detenzione di tutti cui beni che, in sostanza, si desidera tutelare, oppure si vuole sfruttare economicamente.
Il fatto che il mercato di riferimento con Amazon sia il mondo, automaticamente, questo non comporta il fatto che si sia una multinazionale. Per godere di agevolazioni fiscali, quindi, sarà necessario avere una società con sede legale magari, basata a Dubai oppure ad Hong Kong.
Amazon, dunque, andando a concludere, consente di vendere, attraverso il suo marketplace a nazioni, praticamente, in quasi tutto il mondo.
ATTENZIONE! |
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In ogni caso, il consiglio che posso darti è sempre quello di prestare la massima attenzione. Le autorità fiscali nazionali ed europee contrastano fortemente l’utilizzo di società offshore per scopi di evasione o elusione fiscale internazionale. Devi considerare vari aspetti se hai intenzione di aprire una società di questo tipo per evitare di ritrovarti in accertamenti fiscali difficilmente superabili. |
Consulenza fiscale online
Vuoi aprire un negozio online e vuoi essere in regola con il Fisco? Vuoi vendere su Amazon? Hai dubbi sull’applicazione della disciplina fiscale riguardante il commercio elettronico (E-commerce)?
Se hai risposto in modo affermativo ad una di queste domande, allora non aspettare!
Nella mia attività di consulenza aiuto e-commerce a comprendere le corrette modalità di applicazione dell’IVA, ed anche ad individuare (per i business già strutturati), possibilità di internazionalizzazione verso mercati esteri.
Puoi contattarmi direttamente attraverso l’apposta pagina di consulenza online. Ti risponderemo nel più breve tempo e risolvere insieme i tuoi dubbi, e ti consentiremo di avviare la tua attività di commercio elettronico. Avrai inoltre la possibilità di ricevere un preventivo personalizzato per la nostra assistenza fiscale continuativa per il tuo business online.