La Camera di Commercio è un’organizzazione che offre servizi e supporto alle imprese. L’apertura della partita Iva comporta anche l’iscrizione alla Camera di Commercio (CCIAA), tuttavia, questo adempimento non è sempre obbligatorio, in quanto, sussistono delle attività in cui non è necessaria l’iscrizione al Registro delle Imprese.
Il Registro delle Imprese è l’anagrafe delle imprese, esso contiene i dati principali, come la costituzione, modifica, cessazione delle imprese con qualsiasi forma giuridica e settore di attività economica, con sede o unità locali sul territorio nazionale, nonché degli altri soggetti previsti dalla legge. Si tratta di un gigantesco archivio che contiene i dati principali di ciascuna impresa (denominazione, statuto, amministratori, sede, attività svolta, etc) e tutti i successivi eventi che le hanno interessate l’impresa dopo l’iscrizione. Attraverso l’anagrafe del registro è possibile scaricare i bilanci e le visure camerali delle imprese residenti in Italia.
L’iscrizione al Registro delle Imprese comporta alcuni costi, occorre, difatti, pagare mediamente tra i 250 euro e i 300 euro per la prima iscrizione e tra i 60 euro e i 110 euro ogni anno.
Indice degli Argomenti
Che cos’è la Camera di commercio
La Camera di commercio è un ente autonomo di diritto pubblico che svolge funzioni di interesse generale per le imprese curandone lo sviluppo nell’ambito locale e l’archiviazione delle principali informazioni societarie. L’iscrizione in Camera di commercio, ovvero al Registro delle Imprese, è un adempimento obbligatorio per tutte le imprese residenti in Italia. L’obiettivo di questo ente è quello di favorire la promozione delle attività economiche del proprio territorio e fornire supporto amministrativo alle realtà economiche territoriali.
Le Camere di commercio, benché sottoposte alla vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, godono per effetto del decreto legislativo n. 112 del 1998 di una certa autonomia, rientrando tra le amministrazioni pubbliche che compongono le cosiddette “autonomie funzionali“.
L’ambito territoriale di riferimento è variabile: può andare da una città ad una circoscrizione di livello intermedio (provincia, come in Italia, regione, etc.). Esistono, inoltre, anche camere di commercio internazionali per favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Le camere di commercio possono essere a loro volta associate in organizzazioni nazionali, come Unioncamere in Italia, o internazionali, come Eurochambres a livello europeo e l’International Chamber of Commerce (ICC) a livello mondiale.
Cos’è il numero REA di un’impresa
Il Numero REA, sigla che sta per “Numero Repertorio Economico e Amministrativo“, è un numero composto da 6 cifre e dal codice della Provincia/Camera di commercio che l’ha assegnato che serve ad identificare la posizione di un’impresa all’interno del REA.
Il numero REA è conosciuto anche come numero di iscrizione CCIAA. Sono iscritti al Repertorio Economico Amministrativo: tutti i soggetti iscritti nel Registro Imprese, per le notizie di carattere economico riguardanti l’azienda, come l’apertura e la chiusura di unità locali. Il numero REA si trova nella parte iniziale della visura camerale, ossia quel documento che contiene tutte le informazioni relative ad un’impresa iscritta al Registro delle Imprese o al REA. Il REA è un archivio pubblico che integra i dati del Registro Imprese con informazioni di carattere economico, statistico e amministrativo. Il numero REA viene attribuito anche a soggetti per i quali non vige l’obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese.
Chi si deve iscrivere al REA
Sono obbligati all’iscrizione al REA: gli esercenti attività economiche, compresi i soggetti iscritti o annotati nel Registro delle imprese e nelle sue sezioni speciali. gli imprenditori con sede principale all’estero che aprono sul territorio nazionale una o più unità locali.
Cos’è infoimprese
Infoimprese è un’iniziativa delle Camere di Commercio italiane. Il suo scopo principale è quello di offrire un punto di riferimento online dove è possibile trovare informazioni ufficiali e sicure sulle imprese iscritte al Registro delle Imprese. Attraverso l’utilizzo di questo portare è possibile accedere a:
- Informazioni anagrafiche di tutte le imprese italiane attive, non cancellate, in liquidazione o soggette a procedure concorsuali;
- “Vetrine promozionali” create dalle stesse imprese, dove possono inserire informazioni aggiuntive come la presentazione aziendale, la descrizione di attività , prodotti e servizi, la classe di fatturato, l’attività di export, i canali di vendita, i marchi, le certificazioni, l’attività di commercio elettronico, l’indirizzo della sede operativa, i contatti (telefono, fax, email, sito web).
Che cos’è la visura camerale
La visura camerale è un documento informativo contenente i dettagli di tutte le imprese iscritte nel Registro delle imprese. I principali dati contenuti nella visura camerale sono: denominazione, forma giuridica, sede legale, unità locali, codice fiscale, partita Iva, codice ATECO, tipo di attività svolta e informazioni sull’organo amministrativo ed eventuali cariche sociali. È possibile richiedere due tipologie di visure camerali:
- La visura ordinaria: è un documento informatico che contiene le principali informazioni di un’impresa che sono indicate nel Registro delle Imprese, come le informazioni legali, quelle economiche e amministrative di una società ;
- La visura storica: è un documento digitale che riassume tutti i dati dell’impresa a partire dalla sua nascita. Rispetto alla visura ordinaria aggiunge la storia delle modifiche avvenute dalla prima costituzione al momento in cui è stata richiesta la visura.
Come scaricare visura camerale con SPID
Il Cassetto Digitale delle Imprese può essere consultato direttamente dalla sito web impresa.italia.it. È necessario effettuare la registrazione al sito utilizzando l’identità digitale SPID di secondo livello oppure le credenziali della Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Quali attività devono iscriversi
L’attività più importante svolta dalle Camera di Commercio è la tenuta del Registro delle imprese. Il Registro delle Imprese, come è stato detto, contiene i dati principali di ciascuna imprese (denominazione, statuto, amministratori, sede, eccetera) e tutti i successivi eventi che le hanno interessate dopo l’iscrizione, offrendo, pertanto, un quadro completo della situazione giuridica di ciascuna impresa. Tuttavia, l’iscrizione al Registro delle imprese è obbligatoria per tutti coloro che svolgono attività economia sotto forma di impresa. Pertanto, coloro che hanno intenzione di aprire un’attività d’impresa devono iscriversi al Registro delle imprese. In particolare, devono iscriversi al Registro delle imprese coloro che svolgono una delle seguenti attività :
- Produzione di beni e servizi;
- Trasporto di cose o persone;
- Bancaria e assicurativa;
- Intermediazione nella circolazione dei beni;
- Agricola, secondo determinati volumi di affari.
Liberi professionisti
I liberi professionisti non devono iscriversi alla Camera di commercio, devono soltanto aprire partita Iva, iscriversi al proprio albo ed alla propria cassa professionale o alla gestione separata, se non c’è un albo professionale a cui è possibile iscriversi.
Per approfondire:
- Professionisti senza albo: regolamentazione e fatturazione.
- Contributi previdenziali dei professionisti: la deduzione.
- Soggetto extracomunitario e lavoro autonomo.
Registro imprese: sezione ordinaria e speciale
Il registro imprese si suddivide in due sezioni distinte:
- Ordinaria
- Speciale, a seconda della classificazione del soggetto.
Devono iscriversi nella sezione ordinaria:
- Imprenditori che esercitano un’attività destinata alla produzione di servizi e di ben;
- Attività bancaria o assicurativa;
- Società commerciali;
- Società cooperative, anche europee;
- Consorzi con attività esterna e le società consortili;
- Gruppi Europei di Interesse Economico (G.E.I.E.);
- Enti pubblici economici che hanno per oggetto esclusivo o principale un’attività commerciale;
- Aziende speciali o consorzi fra gli enti locali;
- Società estere con sedi secondarie in Italia.
Devono iscriversi nella sezione speciale:
- Imprenditori agricoli;
- Piccoli imprenditori;
- Imprese artigiane;
- Società semplici;
- Start up innovative;
- PMI innovative;
- Società tra avvocati e professionisti.
Quanto costa l’iscrizione
Il diritto camerale è un prestazione dovuta annualmente alla Camera di commercio da parte di tutte le imprese iscritte o annotate al Registro Imprese. Il diritto è dovuto alle sedi delle Camere di Commercio ove la società ha la sede legale. Ovvero le unità locali, sedi secondarie o uffici di rappresentanza. Nel caso di trasferimento delle sedi, unità o uffici in altra provincia, il diritto è dovuto alla Camera di commercio in cui è ubicata la sede legale al 1° gennaio dell’anno in corso.
L’iscrizione comporta il sostenimento dei costi per la prima iscrizione, i quali si aggirano intorno ai 250 euro ed i 300 euro ed il costo dei diritti camerali annuali, tra i 60 euro e i 110 euro da pagare ogni anno. Inoltre, a questi costi devono essere aggiunti il compenso dovuto al professionista, il costo per l’apertura della PEC ed il costo sostenuto per la firma digitale.
Soggetti obbligati ed esclusi
Sono obbligate al pagamento annuale del diritto camerale dovuto alla Camera di commercio, le seguenti categorie di soggetti:
- Imprese individuali iscritte o annotate nella sezione ordinaria e speciale;
- Società a Responsabilità Limitata (anche unipersonali). Le Società per Azioni e Società in Accomandita per Azioni;
- Società di persone (Società in nome collettivo e Società in Accomandita Semplice);
- Le Società semplici agricole;
- Società semplici non agricole;
- Società cooperative e consorzi;
- Enti economici pubblici e privati;
- Aziende speciali e consorzi previsti dalla Legge n. 267/00;
- Geie – Gruppo europeo di interesse economico;
- Imprese estere con unità locali in Italia;
- Società consortili a responsabilità limitata per azioni.
Sono escluse dal pagamento del diritto camerale le imprese nei confronti delle quali:
- Sia stato adottato un provvedimento di fallimento o di liquidazione coatta amministrativa (salvo l’esercizio provvisorio dell’attività );
- Le imprese individuali che abbiano cessato l’attività nell’anno e abbiano presentato la domanda di cancellazione dal Registro Imprese entro il 30 gennaio dell’anno successivo;
- Le società ed altri enti collettivi che abbiano approvato il bilancio finale di liquidazione nell’anno precedente e abbiano presentato la domanda di cancellazione al Registro Imprese entro il 30 gennaio dell’anno successivo;
- Le cooperative nei confronti delle quali l’Autorità Governativa abbia adottato un provvedimento di scioglimento nell’anno.
Per approfondire: Diritto camerale: modalità di calcolo e di versamento.
Sezione speciale del Registro delle imprese
Per i soggetti iscritti nella sezione speciale del Registro delle imprese, il diritto camerale è dovuto secondo quanto di seguito riportato:
Tipologia di impresa | Sede Legale | Unità Locali |
---|---|---|
Imprese individuali (*) | € 44,00 | € 8,80 |
Società semplici non agricole | € 100,00 | € 20,00 |
Società semplici agricole | € 50,00 | € 10,00 |
Società tra Avvocati ex D.Lgs. n. 96/01 | € 100,00 | € 20,00 |
(*) Per imprese individuali si intendono: piccoli imprenditori, artigiani, coltivatori diretti, imprenditori agricoli.
Il tributo è dovuto anche dai soggetti iscritti al REA, i quali corrispondono un diritto annuale nella misura fissa pari a € 15,00.
Sezione ordinaria del Registro delle imprese
Relativamente alle imprese iscritte nella sezione ordinaria del Registro, le misure sono le seguenti:
Tipologia di impresa | Sede Legale | Unità Locale |
---|---|---|
Imprese individuali | € 100,00 | € 20,00 |
Tutte le altre imprese | Aliquota per scaglione di fatturato da € 100 a € 20.000 | 20% del dovuto per la sede legale |
Il diritto da versare si determina sommando gli importi dovuti per ciascuno scaglione, considerando la misura fissa e le aliquote per tutti i successivi scaglioni fino a quello nel quale rientra il fatturato complessivo realizzato dall’impresa nell’anno oggetto di indagine.
Come si effettua il pagamento del Diritto camerale
Il diritto camerale per le imprese obbligate deve essere versato:
- In unica soluzione;
- Con il modello F24, utilizzando il codice tributo “3850” da indicare nella sezione “IMU ed altri tributi locali“.
I termini di versamento sono diversi a seconda che l’impresa si sia iscritta nel Registro delle imprese:
- In corso d’anno, nel qual caso il versamento deve essere effettuato, tramite il modello F24 o direttamente allo sportello camerale. Entro 30 giorni dalla presentazione della domanda di iscrizione o di annotazione;
- Ovvero in anni precedenti, nel qual caso il termine di versamento coincide con quello del primo acconto delle imposte sui redditi.
Il diritto annuale deve essere versato con arrotondamento all’unità di euro secondo le modalità indicate dalla nota MISE 3.3.2009 n. 19230.
Che cos’è la visura camerale
La visura camerale è il documento che fornisce informazioni su qualunque impresa, individuale o collettiva, iscritta al Registro delle Imprese tenuto dalle Camera di commercio, dell’Industria, Artigianato ed agricoltura (presente in ogni provincia). La visura camerale può essere di due tipologie differenti:
- Visura ordinaria: contenente le principali informazioni su un’azienda, quali i dati anagrafici, partita IVA, la data di costituzione, natura giuridica, codice REA, e-mail certificata, stato dell’attività , capitale sociale, numero di dipendenti, partecipazioni in altre società , amministratori, soci e loro cariche;
- Visura storica: contenente, oltre alle informazioni della Visura ordinaria, la storia delle modifiche subite dalla società fino al momento in cui è stata richiesta la visura. Riporta dunque tutte le iscrizioni e i depositi degli atti nel Registro Imprese avvenuti dal momento della costituzione societaria.
Questo documento risulta utile per verificare l’esistenza di una società , ma anche per valutarne la solidità . Grazie ad essa, si può venire a conoscenza di dettagli su un’azienda che permettono di valutare meglio le collaborazioni con altre aziende ed evitare eventuali rischi.
Le visure camerali possono essere richieste liberamente da aziende, professionisti del settore giuridico ed economico (notai, commercialisti ecc.), ma anche da privati cittadini. È possibile ottenere una visura recandosi presso le sedi provinciali o collegandosi al sito www.registroimprese.it, o rivolgendosi ai distributori, operatori professionali che hanno accesso alle banche dati camerali sulla base di un contratto sottoscritto con Infocamere.
La visura camerale non ha valore di certificato e non è quindi opponibile a terzi. Il certificato va quindi richiesto appositamente (il certificato consiste nella dichiarazione della corrispondenza dei dati ivi contenuti con quanto dichiarato dalle imprese e va quindi necessariamente rilasciato da un pubblico ufficiale, cioè dai funzionari preposti delle Camere di commercio).
Visura camerale ordinaria
La visura camerale ordinaria rappresenta un documento ufficiale di fondamentale importanza, rilasciato dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, meglio nota come CCIAA. Questo documento funge da vera e propria carta d’identità aggiornata di un’impresa regolarmente iscritta al Registro delle Imprese.
Nel dettaglio, la visura camerale ordinaria offre un’istantanea precisa della situazione aziendale al momento della sua emissione. Tra le informazioni che vi si possono trovare, spiccano innanzitutto i dati identificativi dell’impresa, come la denominazione o ragione sociale, il codice fiscale e la partita Iva, la forma giuridica assunta (che può variare da una società a responsabilità limitata a una ditta individuale, passando per società per azioni e altre forme), l’ubicazione della sede legale con l’indirizzo completo e l’eventuale presenza di unità locali dislocate altrove. Non mancano poi l’indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC anche dell’amministratore), ormai indispensabile per le comunicazioni ufficiali, e l’indirizzo del sito web aziendale, qualora esistente.
La visura prosegue fornendo dettagli cruciali sulla costituzione dell’impresa, come la data in cui è stata fondata, l’ammontare del capitale sociale (se previsto dalla forma giuridica), la descrizione dettagliata dell’attività economica svolta, definita come oggetto sociale, e l’eventuale durata stabilita per la società . Un’altra sezione importante è dedicata ai titolari di cariche o qualifiche, dove vengono riportati i dati anagrafici degli amministratori, dei soci, dei sindaci e di eventuali altri soggetti con poteri di rappresentanza, unitamente all’indicazione precisa del ruolo ricoperto e dei relativi poteri decisionali.
Utilità della visura ordinaria
L’utilità di questo documento è molteplice e si manifesta in diverse situazioni. Innanzitutto, è fondamentale per verificare l’effettiva esistenza e la regolarità di un’impresa, consentendo di accertarsi della sua iscrizione al Registro delle Imprese. Inoltre, si rivela uno strumento prezioso per acquisire informazioni su potenziali clienti, fornitori o partner commerciali, permettendo di valutare la loro affidabilità e solidità prima di avviare una collaborazione. La visura consente anche di comprendere la struttura aziendale e di identificare le persone che hanno il potere di rappresentare legalmente l’azienda, aspetto cruciale per la stipula di contratti o per qualsiasi interazione formale. Non da ultimo, la visura camerale ordinaria è spesso richiesta per adempiere a vari obblighi amministrativi e burocratici, come l’apertura di un conto corrente bancario, la partecipazione a gare d’appalto o la sottoscrizione di accordi. Anche nel contesto di operazioni immobiliari, come l’acquisto di un immobile da parte di una società o l’affitto di locali commerciali, la visura camerale rappresenta un documento informativo essenziale.
Visura camerale storica
La visura camerale storica rappresenta un documento ufficiale rilasciato dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, ma con una peculiarità fondamentale: essa non si limita a fornire un’istantanea attuale dell’impresa, bensì ne ripercorre l’intera evoluzione nel tempo, dalla sua data di costituzione fino al momento della richiesta. Questo documento offre quindi una prospettiva completa e dettagliata sulla vita di un’azienda, registrando tutti i cambiamenti e gli eventi significativi che l’hanno caratterizzata nel corso degli anni.
Nel contenuto della visura camerale storica si ritrovano, in forma di registro cronologico, tutte le informazioni presenti nella visura ordinaria, ma arricchite dalle modifiche intervenute nel tempo. Questo significa che, oltre ai dati identificativi attuali dell’impresa come la denominazione, il codice fiscale, la sede legale e l’oggetto sociale, la visura storica documenta le eventuali variazioni di questi elementi. Ad esempio, si possono consultare le precedenti denominazioni o ragioni sociali che l’impresa ha assunto, i trasferimenti di sede legale avvenuti nel corso degli anni, le modifiche all’oggetto sociale che hanno ampliato o ristretto il campo di attività , e le variazioni relative alle unità locali.
Un aspetto particolarmente importante della visura storica riguarda la compagine sociale e gli organi di amministrazione. Il documento registra le nomine e le cessazioni di tutti gli amministratori, soci, sindaci e procuratori che si sono succeduti nel tempo, indicando le date di inizio e fine delle rispettive cariche e i poteri ad essi conferiti. Questo permette di ricostruire la storia della governance aziendale e di identificare le persone che hanno avuto un ruolo chiave nella sua gestione. Allo stesso modo, vengono documentate le variazioni del capitale sociale, come aumenti o riduzioni, e le eventuali operazioni straordinarie che hanno coinvolto l’impresa, come fusioni, scissioni, trasformazioni o trasferimenti d’azienda.
Le finalità di utilizzo
La visura camerale storica si rivela uno strumento di inestimabile valore per diverse finalità . In primo luogo, è essenziale per condurre analisi approfondite sulla storia e sull’evoluzione di un’impresa, fornendo un contesto temporale fondamentale per comprenderne la situazione attuale. È particolarmente utile nelle operazioni di due diligence, dove è necessario ricostruire il percorso di un’azienda per valutare eventuali rischi o opportunità . Anche in caso di contenziosi legali o procedure fallimentari, la visura storica può fornire elementi probatori cruciali per ricostruire i fatti e le responsabilità .
Inoltre, questo documento è spesso richiesto per verificare l’esistenza di eventuali precedenti pregiudizievoli a carico dell’impresa o dei suoi amministratori passati, offrendo una maggiore trasparenza e sicurezza nelle relazioni commerciali. Può essere utile anche per scopi di ricerca storica o di analisi di mercato, consentendo di studiare le dinamiche del tessuto imprenditoriale nel corso del tempo.
Come si richiede una visura camerale
La verifica dell’iscrizione può essere richiesta sia da azienda, sia da professionisti del settore giuridico o economico, per esempio notai e commercialisti. Anche i cittadini privati possono richiederla, rivolgendosi direttamente agli sportelli della camera di commercio competente su quel territorio, o meglio, sul territorio dove l’azienda ha sede legale. Ovviamente, ci sono altri metodi per ottenere una visura camerale, i quali sono:
- Online, tramite il sito del Registro imprese e utilizzando Telemaco, lo sportello telematico delle camere di commercio italiane;
- Tramite gli operatori professionali, i quali possono accedere alle banche dati camerali sulla base di un contratto stipulato con Infocamere.
NB: Chi non fosse registrato a Telemaco può accedere soltanto alle visure ordinarie e non quelle storiche, mentre l’utente registrato ha a disposizione tutte le tipologie di visure camerali.
Per poter ottenere la visura, occorre presentare i seguenti documenti:
- La denominazione e il codice fiscale, se si tratta di un’impresa individuale;
- La partita IVA, nell’ipotesi di una società .
Quali sono i costi
Se un soggetto volesse avere informazioni riguardo la propria impresa, quest’ultimo può ottenerli in modo completamente gratuito. Gli basterà accedere al portale utilizzando la Carta Nazionale dei servizi, oppure può rivolgersi allo Sportello per l’identità digitale, quindi SPID o CIE. Per il resto, i costi per richiedere una visura camerale variano in base alla tipologia, ordinaria oppure storica. Anche la natura dell’impresa ha il suo peso nel calcolo dell’importo da pagare per questo servizio.
Conclusioni e consulenza fiscale
In questo articolo ho cercato di riepilogare tutte le informazioni utili per le partite Iva che devono iscriversi in Camera di commercio, nel Registro delle Imprese. Come hai potuto vedere questo adempimento riguarda esclusivamente le partite Iva individuali e le società (di persone e di capitali) che esercitano attività di impresa. Questo significa che, come detto, tutte le attività professionali sono escluse da questo obbligo. Per i soggetti che esercitano contemporaneamente attività di impresa ed attività professionale l’obbligo di iscrizione riguarda esclusivamente l’attività di impresa.
Il consiglio che posso darti è sempre quello di affidarti, per l’avvio della tua attività ad un dottore Commercialista esperto e preparato soprattutto in relazione alla tipologia di business che intendi avviare. Una consulenza specifica con un esperto può sicuramente aiutarti ad inquadrare correttamente la tua attività ed a capire quali sono i tuoi obblighi, sia fiscali che amministrativi, per arrivare preparato al momento in cui dovrai aprire l’attività . Come cerchiamo di ripetere in questo sito ormai da tempo, partire nel modo corretto con la propria attività fa risparmiare tempo e denaro nel tempo, perché ti permette di concentrarti fin da subito, su quello che sai fare meglio, ovvero far crescere la tua attività , lasciando ad altri gli aspetti fiscali ed amministrativi.
Se hai letto questo articolo e ti stai rendendo conto che necessiti dell’analisi della tua situazione personale, ti invito a contattarci attraverso il form di cui al link seguente. Riceverai il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi sull’argomento. Soltanto in questo modo, infatti, potrai essere sicuro di evitare di commettere errori, che in futuro possono esserti contestati e quindi sanzionati.