La figura del copywriter o articolista freelance, è una delle figure professionali che negli ultimi anni si è diffusa maggiormente, specialmente con l’arrivo dello smart working. Diventare copywriter e articolista non significa necessariamente dover aprire una partita IVA, perché questa mansione può essere svolta anche con il lavoro autonomo occasionale, ovvero per arrotondare quando è già presente un primo lavoro.
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Copywriter vs l’articolista
Nel mondo del web il ruolo del copywriter è divenuto sempre più importante, non solo per avere contenuti qualitativamente superiori, che offrono maggiori possibilità in termini SEO, ma soprattutto per la gestione a 360 gradi di tutto quello che riguarda il copyright di un sito che voglia ottenere visibilità e notorietà nel tempo.
Articolista e copywriter sono professioni molto simili, ma non del tutto identiche. Tali figure si possono distinguere in questo modo:
- Il copywriter solitamente scrive testi di diverso tipo, di diversa lunghezza e con obiettivi diversi. Può lavorare per esempio per una agenzia web e fornire i testi per slogan pubblicitari, siti web, campagne di sponsorizzazione sui social media, newsletter. In questo caso il settore e le modalità di scrittura sono dettate dalle esigenze dei clienti, o dell’azienda per cui lavora;
- L’articolista solitamente si occupa di scrivere articoli su una o più tematiche in particolare, e può scrivere online per testate, blog e magazine riportando informazioni molto specifiche per il settore per cui scrive.
Anche se a grandi linee si può fare questa distinzione, tuttavia i confini tra le due professioni possono non essere così netti, perché un copywriter esperto può anche svolgere lavori come articolista, e viceversa. Infine, è anche possibile formarsi e lavorare come pubblicista o giornalista, in base al percorso di studi e all’esperienza sul campo in un settore specifico.
Può lavorare come professionista indipendente, ovvero con una propria attività di lavoratore autonomo, aprendo una partita IVA con apposito codice ATECO. Oppure può decidere di lavorare come dipendente di un’azienda specializzata in questo genere di servizi, oppure per una agenzia web o di comunicazione. Le possibilità non finiscono qui, perché può anche decidere di aprire un proprio blog oppure scrivere libri e e-book online. Lo smart working offre numerose possibilità in questo senso, anche grazie a piattaforme online come Amazon che mettono a disposizione delle sezioni apposite per i libri digitali.
Può essere opportuno, infine, delineare le differenze tra articolista e correttore di bozze in quanto quest’ultimo si occupa di andare ad individuare e correggere eventuali errori di sintassi o ortografia dello scrittore. Si tratta di un’attività online molto particolare in quanto è necessaria un’ottima padronanza della lingua per andare a migliore o correggere il testo degli articolisti o degli scrittori prima della pubblicazione di un testo.
La disciplina fiscale del copywriter
Avviare un’attività di copywriter richiede una attenta analisi degli aspetti fiscali maggiormente rilevanti, fin dal momento dell’inizio dell’attività. Di seguito andiamo ad analizzare gli aspetti maggiormente rilevanti. Naturalmente, per l’analisi degli stessi sulla tua situazione personale è importante l’ausilio di un Dottore commercialista esperto.
Lavoro autonomo occasionale
Chiunque abbia deciso di intraprendere la strada per diventare copywriter si sarà sicuramente imbattuto in uno dei tantissimi articoli che sponsorizzano l’avvio di attività professionali, rilasciando semplicemente delle ricevute al committente fino a quando l’ammontare percepito annualmente non supera i €. 5.000. Ebbene, tutto questo, è bene ribadirlo ancora una volta non è corretto, e non corrisponde minimamente a quanto prevede la normativa fiscale.
Innanzitutto volendo operare correttamente, possiamo dire che è possibile, nel caso in cui l’attività sia di natura occasionale (esercitata non più di un paio di volte all’anno), emettere delle semplici ricevute per prestazioni occasionali, da rilasciare all’agenzia di pubblicità (o al soggetto committente), al momento del pagamento del corrispettivo in denaro.
Le ricevute, se emesse nei confronti di un soggetto dotato di partita IVA (Impresa o professionista) devono riportare l’indicazione della ritenuta di acconto del 20%. Il committente, in questo caso è chiamato a versare con modello F24 la ritenuta entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui è stato effettuato il pagamento del compenso.
Quanto detto sinora, resta valido soltanto nel momento in cui la prestazione sia svolta in modo del tutto non abituale e in modo non continuativo nel tempo. Se un soggetto si accorda con un’agenzia o con un blogger per la scrittura di 4 articoli al mese, da fare nel fine settimana, non significa che siamo di fronte a qualcosa di occasionale, ma di un’attività che prosegue nel tempo, quindi del tutto abituale e continuativa. Discorso diverso se il soggetto si accorda per la scrittura di 10 articoli in un mese, e poi non prosegue ad esercitare questa attività per il resto dell’anno. In ogni caso, il limite di €. 5.000 annui, è un limite che riguarda soltanto gli aspetti previdenziali, e non quelli fiscali. Non bisogna fare confusione. Quando un’attività professionale è svolta in modo continuativo ed abituale è sempre necessaria la partita IVA, indipendentemente dal volume dei compensi percepiti.
Apertura partita IVA
Come avrete capito stabilire se l’attività che state facendo è occasionale oppure abituale e continuativa è fondamentale, in quanto in questo secondo caso diventa obbligatoria l’apertura di una partita Iva. In pratica quando l’attività di copywriter freelance che stai esercitando diventa abituale è necessario regolarizzare la propria posizione sia da un punto di vista fiscale che contributivo. In questi casi i passaggi fondamentali da seguire sono quelli indicati di seguito.
Codice attività per il copywriter
L’apertura della partita IVA avviene presentando un’apposito modulo di richiesta all’Agenzia delle Entrate (AA9/12), in formato telematico o cartaceo, nel quale deve essere indicato anche il codice attività legato all’attività svolta. Attualmente dobbiamo dire che non esiste un codice attività proprio della professione. Per lavorare come articolista o copywriter di professione, è possibile scegliere tra i seguenti codici ATECO:
Codice attività | Descrizione |
---|---|
70.21.00 | Relazioni pubbliche e comunicazione |
63.99.00 | Altre attività dei servizi di informazione NCA |
74.90.99 | Altre attività professionali NCA |
La scelta dipende dalla modalità in cui viene svolta l’attività, gli obiettivi e la tipologia di clienti per cui si lavora. Se non si è sicuri di quale codice ATECO scegliere, è sempre possibile aggiungerne più di uno. Per aprire la Partita IVA è consigliato avvalersi di un commercialista, tuttavia è possibile anche procedere in autonomia tramite l’Agenzia delle Entrate.
Iscrizione alla gestione separata dell’Inps
La gestione separata è un regime previdenziale che copre tutti i professionisti privi di una cassa previdenziale obbligatoria, come è il caso dei Copywriter. Questa gestione prevede versamenti due volte all’anno in concomitanza dei versamenti fiscali. Da un punto di vista fiscale è inquadrato come un professionista, quindi, l’avvio della sua attività non necessita di iscrizione al Registro Imprese, a meno che l’attività sia solo una delle tante svolte, ed allora bisognerebbe interrogarsi meglio sull’inquadramento (visto che molte volte questa attività è solo una delle tante svolte, magari insieme all’attività SEO o di webmaster vero e proprio), dell’attività svolta in modo prevalente e delle altre che saranno soltanto accessorie.
Per questo motivo vi consiglio di rivolgervi sempre ad un Commercialista preparato ed esperto nella materia esperto in modo che possa rendervi edotti su tutti gli adempimenti fiscali obbligatori e sulla tenuta della vostra contabilità.
La gestione separata è un regime previdenziale che copre tutti i professionisti privi di una cassa previdenziale obbligatoria, come è il caso dei correttori di bozze. Questa gestione prevede versamenti due volte all’anno in concomitanza dei versamenti fiscali. L’iscrizione alla gestione separata può essere attraverso l’accesso al proprio cassetto previdenziale accessibile dal portale web dell’INPS. L’iscrizione deve essere effettuata entro il termine di 30 giorni dal momento di apertura della partita IVA, in quanto si tratta di adempimento obbligatorio.
Il versamento dei contributi avviene in percentuale (stabilita annualmente dall’istituto) da applicare sul reddito imponibile determinato ai fini fiscali dal professionista. I versamenti avvengono con modello F24 nei termini di versamento delle imposte sui redditi (30 giugno e 30 novembre di ogni anno).
Partita Iva e regime fiscale
Con l’apertura della Partita Iva il soggetto che intende avviare la propria attività di Copywriter freelance è chiamato anche scegliere il regime fiscale da applicare. Per i professionisti può essere vantaggioso, se si possiedono i requisiti, aderire al c.d. “Regime forfettario“.
Il regime forfettario
Il regime forfettario è il regime fiscale naturale, di vantaggio, a cui possono accedere i professionisti che ne verificano i requisiti di accesso e di permanenza. Uno dei vantaggi di questo regime è la presenza di un’imposta sostitutiva con un’aliquota molto bassa del 5% o 15%, pertanto, non si pagheranno né IRPEF, IRAP o altre imposte addizionali. Al reddito imponibile così determinato è applicata un imposta sostitutiva del 5% (per i primi cinque anni), che poi a regime passa al 15%. L’accesso al regime forfettario, nonché il mantenimento dello stesso negli anni successivi, è possibile per i soggetti che possiedono determinati requisiti. In generale, è possibile accedere a questo regime essendo in possesso dei seguenti requisiti:
- Ricavi e compensi non superiori a 85.000 euro annui;
- Percepimento di redditi da lavoro dipendente o pensione non superiori a 30.000 euro annui;
- Non deve essere superata la soglia di 20.000 euro per le spese relative all’assunzione di dipendenti;
- Non essere in possesso di quote di partecipazione a società di persone o associazioni;
- Non devono esserci partecipazioni di controllo in SRL che svolgono attività analoghe o riconducibili a quella professionale esercitata.
Qualora il regime forfettario non possa essere applicato è necessario valutare una diversa soluzione, come ad esempio:
- La partita IVA individuale in contabilità semplificata, oppure
- L’apertura di una SRL.
Anche in questi casi è utile valutare queste opportunità con un Commercialista esperto.
Contabilità Semplificata
La contabilità semplificata è un regime fiscale alternativo al forfettario, che prevede l’applicazione dell’IVA e delle ritenute d’acconto in fattura. Il professionista, quindi, deve tenere la contabilità relativa ai costi (pagati) e ai ricavi (incassati) per ogni anno. Trimestralmente dovrà essere liquidata l’IVA derivante dalla differenza tra
Conclusioni e consulenza fiscale online
Sappiamo bene che aprire partita Iva possa spaventare, soprattutto i giovani che si apprestano per la prima volta ad avviare un lavoro da freelance. Le cose a cui devi badare attenzione sono prima di tutto quelle fiscali. Resta lontano da chi ti promette di trovare strani escamotage per non pagare niente, o strani giochini per evitare la tassazione. Prima di trovarti in guai veri quando ci saranno i controlli fiscali. Quello che dovete fare è affidarvi a un commercialista esperto e preparato, e poi iniziare ad entrare nella mentalità di una partita IVA.
Se desideri analizzare la tua situazione personale è importante essere consapevoli delle implicazioni fiscali e dei potenziali rischi coinvolti. In questi casi, la consulenza di un dottore Commercialista è essenziale per garantire la conformità alle leggi fiscali internazionali e minimizzare gli impatti fiscali negativi. Inoltre, un professionista esperto può aiutarti a valutare i vantaggi e gli svantaggi di diverse opzioni fiscali, come ad esempio quelle individuate in questo articolo. Contattaci per ricevere il preventivo per una consulenza personalizzata.