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Tassazione Guadagni YouTube per creatori di contenuti

Fisco NazionaleProfessioniTassazione Guadagni YouTube per creatori di contenuti

La disciplina fiscale per dichiarare i guadagni derivanti da Youtube: apertura della partita IVA, adempimenti amministrativi e previdenziali.

La crescita del mercato digitale ha reso YouTube una delle principali piattaforme per la monetizzazione dei contenuti multimediali. Questo fenomeno, seppur allettante sotto il profilo economico, comporta numerose implicazioni fiscali per i creatori di contenuti. I guadagni derivanti dalla pubblicità AdSense, dalle sponsorizzazioni o dalle affiliazioni rientrano nelle categorie di reddito imponibile secondo la normativa italiana.

Questo articolo offre un’analisi dettagliata, con un focus particolare sul regime fiscale applicabile, l’obbligatorietà dell’IVA e la gestione dei redditi secondo le leggi vigenti.

Le fonti di reddito su YouTube e la loro natura fiscale

I metodi per guadagnare online sfruttando gli strumenti di avertising possono essere davvero tanti anche se non ha a disposizione un blog o un sito internet. Oggi YouTube è diventano uno dei principali canali di monetizzazione per moltissimi marketer e creator di tutto il mondo (vedi anche: “I principali metodi per guadagnare online“).

Le principali fonti di guadagno su YouTube includono:

  • AdSense: Ricavi generati dalla pubblicità visualizzata nei video. Si tratta della forma di remunerazione classica offerta dal canale, che consente di essere remunerati in relazione al numero di visualizzazioni delle campagne pubblicitarie visualizzate prima o all’interno dei video;
  • Sponsorizzazioni: Accordi diretti con aziende per la promozione di prodotti o servizi. E’ possibile utilizzare YouTube per promuovere un brand, ovvero un marchio di un prodotto o di una linea di prodotti. In questo caso vengono realizzati dei video dove, partendo dal contenuto, si va con informazioni essere chiare, sintetiche e pratiche a descrivere un prodotto offerto da terzi. In questo caso la monetizzazione avviene con la possibilità di poter testare gratuitamente o ricevere in regalo i beni da promuovere o prodotti di quel brand. In altri casi, invece, la remunerazione avviene attraverso meccanismi di affiliazione commerciale (ovvero si guadagna in percentuale alle vendite del prodotto ottenute dalla propria sponsorizzazione);
  • Contenuti premium e abbonamenti: Vendita di video esclusivi, membership o corsi online ed abbonamenti al canale per ricevere contenuti esclusivi;
  • Merchandising: Vendita di prodotti fisici legati al brand del canale. Questo metodo di remunerazione con YouTube presuppone che lo Youtuber abbia un business che offre determinati prodotti o servizi. In questo caso è possibile attrarre più clienti con la creazione di un video che promuove le offerte e caricarlo su YouTube;
  • La vendita a terzi del proprio canale – Proprio come un blogger che decide di vendere il suo blog, è possibile vendere il proprio canale di YouTube a terzi. Ricorda che i canali che attirano più traffico dai motori di ricerca (e quindi generano più soldi), sono quelli che attraggono le visite dei soli abbonati.

Ciascuna di queste entrate assume una diversa configurazione fiscale, in base alla continuità dell’attività e alla natura organizzativa del creatore.

L’obbligatorietà della partita IVA per i creatori YouTube

L’apertura della partita IVA è obbligatoria quando l’attività svolta è abituale e continuativa. Questo requisito prescinde dall’importo dei guadagni: anche un reddito modesto può richiedere la registrazione.

Il codice ATECO appropriato per i creatori di contenuti digitali è 73.11.02 (“Conduzione di campagne pubblicitarie e altre attività di promozione online“). Tale codice identifica chi genera reddito attraverso contenuti pubblicitari e sponsorizzazioni.

Contestualmente alla partita IVA vi sono anche altri adempimenti da rispettare. È obbligatoria anche l’iscrizione al Registro delle Imprese, tenuto presso la Camera di Commercio. Il costo dell’iscrizione al Registro ammonta ad 37,00 euro per diritti e bolli. Oltre al costo del diritto annuale per circa 88,00 euro (per le ditte individuali), oppure di 200,00 euro per le imprese iscritte nella sezione ordinaria.

Sul punto è opportuno confermare il fatto che, in questi casi la prestazione occasionale, non è applicabile. È obbligatorio dichiarare ogni guadagno ottenuto tramite programmi di affiliazione (Amazon, ClickBank, ecc.) e conservare report e documenti relativi alle transazioni effettuate.

Versamento dei contributi

Esercitare l’attività commerciale online, come quelle in oggetto, determina l’obbligatorietà dell’iscrizione alla Gestione IVS Commercianti dell’INPS. Tale gestione previdenziale prevede il versamento di contributi fissi per circa €. 4.800 annui, suddivisi in rate trimestrali. Questi contributi coprono sino a circa € 18.000 di reddito generato dall’attività, per redditi superiori, e fino al massimale previsto annualmente, sono previsti ulteriori versamenti con aliquota intorno al 24%. Da tale contribuzione sono esonerati soggetti che sono già iscritti alla gestione previdenziale dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.

Operazioni intracomunitarie: la gestione dell’IVA

Se i pagamenti AdSense provengono da Google Ireland, essi rientrano tra le operazioni intracomunitarie. Il creatore deve:

  1. Registrarsi al VIES;
  2. Includere il pagamento in fattura con reverse charge;
  3. Indicare l’importo nella dichiarazione IVA.

L’omissione di tali adempimenti può comportare sanzioni amministrative molto pesanti in materia di IVA.

La scelta del regime fiscale per gli youtuber

Una volta aperta la partita IVA il passo successivo è quello di scegliere il regime fiscale. Il regime fiscale è importante in quanto determina la deduzione dei costi, la tassazione dei ricavi e i connessi adempimenti fiscali.

Regime ordinario IRPEF

Il regime ordinario prevede l’applicazione delle aliquote progressive IRPEF in base agli scaglioni di reddito. In questo regime, il contribuente è obbligato a:

  • Presentare la dichiarazione IVA;
  • Tenere la contabilità ordinaria;
  • Iscriversi al Registro Imprese (se l’attività è di tipo imprenditoriale).

Questo sistema, pur garantendo la deducibilità delle spese effettivamente sostenute, comporta obblighi burocratici più onerosi. In alternativa alla partita IVA individuale, in alcuni casi, può essere conveniente pensare anche ad una società di persone o una società di capitali.

Approfondimenti utili:

Regime forfettario: vantaggi e limiti

Il regime forfettario è particolarmente vantaggioso per i piccoli YouTuber, in quanto:

  • Prevede un’imposta sostitutiva del 15% (ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività);
  • Esenta dall’obbligo di applicazione dell’IVA;
  • Consente una contabilità semplificata;
  • Determina il reddito imponibile attraverso un coefficiente di redditivà del 78% per le attività professionali.
Caratteristiche del regime forfettarioValore
Aliquota imposta sostitutiva15% (5% agevolato)
Limite di reddito85.000 € annui
Spese deducibiliForfettarie (22%)
Esenzione IVA
ContabilitàSemplificata

Questo regime, tuttavia, non permette di detrarre le spese effettivamente sostenute, limitando la sua convenienza in presenza di costi elevati.

Dichiarazione dei redditi: aspetti operativi

Regime forfettario

I redditi si dichiarano tramite il modello Redditi PF, inserendo il reddito imponibile nel quadro LM.

Regime ordinario

I redditi vanno inclusi nel quadro RG (redditi di impresa).

L’importanza della documentazione è cruciale: ogni pagamento ricevuto tramite AdSense o collaborazioni deve essere documentato e fatturato.

Le ritenute fiscali negli USA per YouTuber italiani con pubblico statunitense

Gli YouTuber italiani che ricevono guadagni derivanti dalla monetizzazione di contenuti visualizzati da utenti statunitensi devono considerare le ritenute fiscali in uscita applicate dagli Stati Uniti. Tali guadagni sono regolamentati dalla normativa fiscale americana, poiché Google LLC (che eroga i pagamenti AdSense) è un’entità con sede negli Stati Uniti.

Secondo la legislazione fiscale statunitense, quando un contenuto viene visualizzato da utenti localizzati negli USA, Google è tenuto a trattenere un’aliquota fiscale del 30% sui guadagni generati, a meno che non venga presentata un’apposita dichiarazione fiscale per ridurre o esentare questa trattenuta.

Come evitare la ritenuta del 30%

Per mitigare questa imposizione, gli YouTuber italiani possono compilare e presentare il modulo W-8BEN, che certifica la residenza fiscale in Italia. L’Italia e gli Stati Uniti hanno stipulato una Convenzione contro le doppie imposizioni che permette di ridurre l’aliquota fino al 15% sui guadagni derivanti dalle fonti statunitensi, previa corretta documentazione.

La procedura richiede:\n\n

  • Compilazione del modulo W-8BEN attraverso la piattaforma AdSense;
  • Indicazione del proprio codice fiscale italiano (TIN);
  • Dichiarazione della residenza fiscale in Italia, valida in conformità alla convenzione fiscale bilaterale. Particolare attenzione deve essere prestata all’indicazione dell’articolo della Convenzione con gli USA applicabile nel compilazione del modulo W-8BEN.

Di seguito un video esplicativo della situazione.

Esempio pratico

Vediamo, di seguito un esempio di questo impatto per gli youtuber non residenti USA. Ipotizziamo un creator residente in Italia che guadagna  $ 1.000 di entrate da YouTube nell’ultimo mese. Dei $ 1000 di entrate totali, il loro canale ha generato $ 100 da spettatori statunitensi. Di seguito sono riportati alcuni possibili scenari di ritenuta alla fonte: 

  • Il creatore non invia informazioni fiscali: la detrazione finale è di  $ 240  perché l’aliquota della ritenuta alla fonte se non invii un modulo arriva fino al 24% delle entrate totali. Ciò significa che fino a quando non avremo i tuoi dati fiscali completati, dovremo detrarre fino al 24% delle tue entrate totali in tutto il mondo, non solo quelle degli Stati Uniti;
  • Il creatore invia informazioni fiscali e richiede l’applicazione della Convenzione contro le doppie imposizioni (ove esistente): la detrazione fiscale finale è di  $ 15. Questo perché l’India e gli Stati Uniti hanno una relazione di trattato fiscale che riduce l’aliquota fiscale al 15% dei guadagni derivanti da viewer degli Stati Uniti; 
  • Il creatore invia informazioni fiscali, ma non è idoneo per un trattato fiscale : la detrazione fiscale finale è di $ 30. Questo perché l’aliquota fiscale senza un trattato fiscale è del 30% dei guadagni degli spettatori negli Stati Uniti.

Conclusioni

La tassazione dei guadagni YouTube rappresenta una questione complessa che richiede competenze specializzate. Per i creatori di contenuti, la scelta del regime fiscale corretto e il rispetto degli adempimenti tributari sono fondamentali per evitare rischi e ottimizzare il reddito netto. Solitamente, può essere di aiuto la redazione di un business plan per pianificare l’andamento e la sostenibilità negli anni futuri della tua attività.

Se desideri una consulenza personalizzata o ulteriori chiarimenti, affidati a professionisti esperti nella gestione fiscale delle attività digitali.

Consulenza fiscale online|Fiscomania.com

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    Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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