In questo contributo andremo ad analizzare la disciplina del distacco del personale dipendente in aziende estere. In particolare, mi riferisco ai criteri di collegamento legati alla territorialità dei redditi da lavoro dipendente in caso di distacco. Infatti, in alcuni casi di distacco del personale all'estero, al posto dell'ordinaria tassazione Irpef si deve applicare la retribuzione convenzionale, di cui all'articolo 51 comma 8-bis del DPR n. 917/86 (TUIR).
In questa analisi ho preso ad esempio anche alcuni quesiti pervenuti da parte dei lettori sull'argomento, ed ho predisposto alcune risposte in modo da aiutare a comprendere come comportarsi fiscalmente in queste situazioni. L'obiettivo che mi sono posto è quello di fornire soluzioni pratiche a problematiche relative alla doppia imposizione internazionale di redditi fornendo la soluzione di alcune fattispecie più critiche che sono state prospettate. Andiamo ad analizzare, quindi, di seguito la tassazione legata al personale dipendente in distacco all'estero.
Le modalità di lavoro dei dipendenti all'estero
I lavoratori dipendenti che operano all'estero per conto di un datore di lavoro italiano possono farlo attraverso una di queste forme:
Trasferta: con la trasferta la prestazione di lavoro da parte del lavoratore dipendente (a favore del proprio datore di lavoro) è resa fuori sede. Il mutamento del luogo della prestazione è a carattere provvisorio (è previsto il rientro certo nella sede originaria di lavoro);
Trasferimento: il trasferimento comporta il definitivo mutamento del luogo della prestazione lavorativa;
Distacco: comporta il mutamento non definitivo del luogo di lavoro. In tal caso la prestazione è resa presso e a favore di altro soggetto, c.d. "soggetto distaccatario".
In particolare, di seguito andremo ad analizzare meglio il distacco internazionale dei lavoratori dipendenti.
Il contratto di lavoro: legislazione applicabile
La fattispecie del distacco internazionale è caratterizzata dall'invio all'estero di lavoratori assunti in Italia con contratto di lavoro subordinato. Per quanto riguarda la normativa europea in materia di distacco transnazionale è data dalla Direttiva 96/71/CE sul distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi transazionale. Sotto il profilo giuridico i principi guida applicabili prevedono due seguenti criteri (Regolamento CE n. 883/2004):
Per i lavoratori subordinati: il lavoratore è soggetto alla legislazione dello Stato membro UE in cui il datore di lavoro ha la sede legale e la sede operativa;
Per i lavoratori autonomi: il lavoratore è soggetto alla legislazione dello Stat membro UE in cui si trova il centro di interesse delle sue attività.
In particolare, l'art. 12 del Regolamento n. 883/2004, come modificato dall'art. 1, par. 1, n. 5) del Regolamento UE n. 465/2012 prevede che:
La persona che esercita un'attività subordinata in uno Stato membro per conto di un datore di lavoro che vi esercita abitualmente le sue attività ed è ...
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