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Come vendere prodotti artigianali online?

Vendere online prodotti artigianali (handmade) creando un business di successo restando in regola con la disciplina fiscale. Questo articolo è indispensabile per chiunque voglia realizzare prodotti in serie da vendere online, avviando la propria attività commerciale.

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Vendere online prodotti artigianali fatti a mano è il sogno di molti hobbisti. In passato mi sono già occupato del mondo degli hobbisti e delle regole che devono rispettare per restare tali e poter esporre e vendere i loro prodotti in tutta tranquillità senza alcun problema fiscale. Quello che, invece, voglio affrontare in questo articolo è il passo successivo che porta un hobbista ad avviare una vera e propria attività commerciale per vedere prodotti artigianali online.

Riuscire a creare una fonte di reddito alternativa per arrotondare o per avviare una vera e propria attività commerciale è il sogno di molti. Lasciare il proprio lavoro da dipendente ed avviare la propria attività individuale rappresenta un modello di business che molti vorrebbero sfruttare. Tuttavia, niente è facile come potrebbe sembrare: non è sufficiente creare fantastici prodotti artigianali fatti a mano e sperare di riuscire a vendere online. Questo è soltanto il punto di partenza. Oltre a tecnica, conoscenze di web marketing e di social media, serve anche conoscere tutte le modalità di gestione degli adempimenti legati al mondo delle vendite online.

In questo contributo puoi trovare tutte le informazioni necessarie ad aprire un business online legato a prodotti handmade, rimanendo in regola con la disciplina fiscale in tema di esercizi commerciali al dettaglio e vendita in e-commerce.

Quale strategia utilizzare per vendere prodotti artigianali online?

Prima di analizzare in modo più accurato i passi necessari per avviare la tua attività di vendita di prodotti artigianali è opportuno avere ben chiari quali sono i punti essenziali senza i quali non è possibile avere successo nel mondo del business online:

  • Avere un’ottima piattaforma online su cui vendere i prodotti artigianali;
  • Offrire un prodotto hanmade che la concorrenza non possiede (differenziazione di prodotto);
  • Sviluppare un ottimo piano di marketing.

Senza avere ben chiari questi elementi avere successo sul mercato dell’e-commerce è davvero difficile. Sono davvero pochi gli artigiani che sono riusciti a vendere i loro prodotti senza aver curato nei dettagli questi singoli aspetti. Proviamo a vedere questi elementi con maggiore dettaglio.

La piattaforma online per la vendita di oggetti homemande

Per vendere prodotti artigianali sul mercato del Web è necessario trovare una piattaforma online in grado di ospitare i prodotti, le immagini, le descrizioni ed i prezzi delle proprie creazioni. Questa piattaforma può essere un sito web proprietario oppure una piattaforma di e-commerce già esistente, ovvero un marketplace.

Vendere lo stesso prodotto sul proprio sito web oppure su un marketplace può avere conseguenze molto diverse: vendere sul proprio sito nel breve termine è molto difficile, ma vendere nei marketplace, è difficile per l’elevata concorrenza. Quindi come fare? Vediamolo insieme.

I marketplace

Ad oggi il principale marketplace online per la vendita di prodotti artigianali fatti a mano è Etsy.com. Si tratta di un portale dove vengono aggregati prodotti handmade provenienti da tutto il mondo. Il vantaggio principale nel rivolgersi ad un portale del genere è sicuramente l’altissima mole di visitatori giornalieri che questo portale è in grado di garantire. Si tratta di visitatori altamente profilati che sono disposti a fare acquisti di questo genere di prodotti. Il principale svantaggio legato a questi portali è legato all’elevatissima concorrenza.

Pensate a milioni di altri artigiani di tutto il mondo che vendono il vostro stesso prodotto. Senza un feddback di vendita del 100% quante probabilità ci sono che gli acquirenti acquistino proprio il vostro prodotto?! Per questo se non avete prodotti differenti dalla massa, i marketplace possono non essere il migliore sistema per vendere online i propri prodotti artigianali fatti a mano.

E-commerce personale

Realizzare un sito di e-commerce personale può essere un modo per lasciare da parte la concorrenza dei grandi marketplace, ma come abbiamo visto, per vendere online occorrono visitatori. Quindi anche questa soluzione, almeno inizialmente ha un problema, creare visite e convertile in possibili acquirenti. A fronte di questo aspetto un e-commerce proprietario offre il vantaggio di poter gestire direttamente tutto il sito, quindi di garantirvi la massima personalizzazione in tutto il funnel di vendita.

Se ci pensate bene, personalizzare la vetrina dei prodotti a vostro piacimento e il funnel di vendita può essere davvero vantaggioso. Tutto questo a patto di riuscire a trovare una mole di visitatori in grado di innescare il processo di vendita.

Soluzione per le start-up

Come riuscire, quindi, a sfruttare i visitatori dei marketplace e la personalizzazione del funnel di vendita del sito di e-commerce? La soluzione è complementarietà. Un’attività in fase di start-up difficilmente potrà sostenere i costi legati a campagne di web marketing, anche se altamente mirate e profilate verso il pubblico di riferimento, o almeno non tutti i commercianti saranno disposti ad assumersi il rischio di questo investimento.

Per questo aprire la propria pagina in un grande marketplace diventa indispensabile, ma è opportuno inserire in questa pagina molti riferimenti che invitino il visitatore nel vostro e-commerce. Insomma, il marketplace non deve funzionare come strumento di vendita, ma come elemento in grado di veicolare i visitatori dal marketplace generico al vostro sito di e-commerce, in modo che il visitatore sia portato a entrare nel sito e a visitarlo per chiudere la vendita. In questo modo il visitatore se attratto dai prodotti esposti, tenderà a tornare direttamente sul sito di e-commerce, lasciando il marketplace.

Marketing per E-commerce

L’obiettivo di ogni e-commerce è la vendita, e per questo è necessario strutturare un accurato piano di marketing. Il marketing è quell’insieme di strumenti che ci permettono di promuovere e fare conoscere l’oggetto della vendita. In questo caso il sito di e-commerce rappresenta la vetrina da fare conoscere, utilizzando lo strumento di ricerca più potente, ovvero Google.

Ciò che lo spider di Google cerca sono i contenuti presenti in un sito web: testi da leggere, immagini da analizzare, video da scansionare, meta description e moltissime altre cose. Per raggiungere l’obiettivo di essere visti, quindi correttamente indicizzati su Google, è necessario fornire dei contenuti. Offrire a Google un e-commerce con soltanto qualche prodotto, magari bellissimo, con bellissime foto e molto altro, significa non dargli la possibilità di posizionare i risultati sul suo motore di ricerca.

Come si può ovviare a questo problema?

La soluzione migliore è sicuramente quella di creare un blog, oppure inserire descrizioni molto dettagliate all’interno di ogni scheda prodotto. La cosa migliore sarebbe cercare delle keyword per le quali si vuole essere trovati dal motore di ricerca e cercare di ripetere le stesse, in modo armonioso all’interno dei testi e delle descrizioni. Questo vi permetterà di ottimizzare la vostra SEO onpage.

Strumento di pianificazione di parole chiave

Lo strumento chiave da utilizzare per raggiungere questo obiettivo, ovvero ottenere una migliore SEO delle vostre pagine, è lo “Strumento di pianificazione di parole chiave di Google“. Si tratta di uno strumento totalmente gratuito (all’interno di Google AdWords), in grado di far capire in modo semplice ed intuitivo quali sono le parole o frasi chiave in grado di fornirti la più alta probabilità di posizionamento all’interno delle gerarchie del motore di ricerca.

Nonostante questo prezioso strumento sia offerto gratuitamente saperlo utilizzare per migliorare la propria SEO onpage, non è semplice. Quello che la maggior parte degli esperti di posizionamento sui motori di ricerca non dice, è che per un sito di nuova costituzione riuscire a posizionarsi per parole chiave ad alta concorrenza è praticamente impossibile (almeno che tu non investa migliaia di euro in agenzie professionali, anche se i risultati non sono comunque garantiti).

Autorità di Google

Ogni sito Web costituito da poco appare per Google come uno dei tantissimi siti Web con scarsa autorità, quindi da non posizionare in testa alle varie ricerche. Questo avviene indipendentemente dal fatto che tu sai un fenomeno nel tuo campo e nemmeno che i tuoi contenuti siano di altissima qualità. Per tutti, almeno inizialmente, la lotta è contro gli spider di Google, per riuscire ad ottenere maggiore autorità, quindi posizionamenti migliori sul motore di ricerca.

Ai nostri fini quando utilizzerai lo Strumento di pianificazione delle parole chiave per capire come posizionare il tuo e-commerce in modo da vendere online prodotti artigianali fatti a mano, dovrai pensare esclusivamente di filtrare i risultati per una concorrenza bassa. Una volta trovate parole chiave a bassa concorrenza ma in grado di avere un buon numero di visite, potrai pensare di ottimizzare il contenuto dei tuoi post, in modo da valorizzare le parole che desideri posizionare.

Una volta trovate le parole chiave e iniziata la costruzione dei contenuti del sito è necessario ottenere anche dei backlinks. Essi rappresentano il parametro più importante con cui Google valuta l’autorità di un sito. La qualità di un sito Web, quindi la sua autorità, sono determinati in base al numero ed alla qualità dei link che riceve da altri siti Web. Maggiore autorità hanno i siti dal quale si ricevono backlinks, migliore sarà il ritorno in termini di autorità, che avrà il sito che ha beneficiato del link.

Come ottenere, quindi backlinks?

La strategia migliore è quella di andare a fare la stessa cosa, ovvero inserire un link nei confronti di altri siti, che magari vendono prodotti complementari o accessori rispetto a quelli da noi realizzati ed inseriti nel sito di e-commerce. In questo modo è possibile creare dei network o delle sinergie tra soggetti che creano prodotti artigianali handmade, portando un vantaggio per tutti.

Prodotti artigianali handmade

Fino ad adesso abbiamo visto su quali portali operare e come riuscire a costruire un piano di marketing SEO oriented per riuscire ad essere ben posizionati su Google, ma per vendere è necessario avere un prodotto unico. Come tutti i prodotti artigianali handmade anche il vostro sarà sicuramente un prodotto unico sul mercato che si differenzia dagli altri per un particolare, per un materiale un colore od una funzione.

Riuscire a realizzare un prodotto unico sul mercato sarà l’unica cosa che vi permetterà di essere visti e apprezzati dai visitatori, che vi sceglieranno esclusivamente in base a questo parametro. Il parametro del prezzo, almeno per i prodotti artigianali handmade, è scarsamente importante. Chi acquista uno di questi prodotti lo fa per la sua unicità, e non per ottenere un prezzo più vantaggioso. Questo aspetto non deve essere trascurato. Fare battaglie di prezzo non vi servirà ad aumentare le vendite, piuttosto a diminuire i profitti. Realizzare prodotti unici, questo deve essere il vostro vantaggio competitivo in grado di consentirti di restare sul mercato.

Realizzare il magazzino prodotti

Pensare di realizzare un business legato alla vendita di prodotti handmade, è necessario essere in possesso di almeno un piccolo portafoglio di prodotti. In genere non servono serie molto ampie ma è necessario avere circa tre linee di prodotti principali, differenziando ciascuno in almeno 3/4 tipologie diverse. Questo vi permetterà di poter accontentare un maggior numero di clienti ed avere un portafoglio prodotti semi-professionale. Ad esempio, se vendi accessori di abbigliamento, avere due o tre linee diverse di cravatte, sarà sufficiente, così per ogni altro prodotti che realizzi. Allo stesso modo, se vendi collane od orecchini, ti sarà sufficiente creare o differenziare due o tre tipologie diverse per ogni campione.

Una volta trovato il portafoglio prodotti, dovrai realizzare un certo numero di articoli che ti consenta di creare il tuo magazzino. Perché devo creare un magazzino? La risposta è semplice, perché non sempre avrai il tempo a disposizione per realizzare il prodotto su commissione. Nella fase iniziale di start-up probabilmente sarai in grado di realizzare il prodotto che vendi su commissione, visto che no ci saranno grossi volumi di vendita, ma quando il volume delle vendite aumenterà realizzare su commissione diventerà impossibile. Per questo realizzare un piccolo magazzino è importante per capire come funziona la vendita con magazzino e ti sarà utile per capire di quanto dovrà essere aggiornato e con quale periodicità.

Quali modalità di vendita di prodotti artigianali?

Se si vuole avere successo, imparare a non improvvisare è importante. Sapere come gestire un magazzino prodotti non è facile ed è meglio commettere errori quando ancora non si ha un grosso volume di vendita ed è possibile rimediare, senza perdere clienti o soldi. Fate attenzione però, realizzare i prodotti da mettere in magazzino ha un costo, quindi non esagerate con i volumi di prodotti da mettere in magazzino, questo per evitare di farvi spendere grosse cifre all’inizio dell’attività.

Con questo sistema, comunque, avrai già creato la scorta di magazzino necessaria per poter iniziare a creare tutto il resto. Ovviamente non potrai sapere il numero di ordini verso cui andrai a dirigerti. Potresti avere moltissime richieste, oppure potresti non vendere niente per mesi. Da questo punto di vista dovrai studiare un piano di gestioni degli ordini abbastanza accurato, secondo una di queste due possibilità:

  • Se hai deciso di vendere online prodotti artigianali fatti a mano, allora dovrai ottimizzare il tempo di elaborazione degli ordini, rispetto ai tempi di spedizione.- La prima possibilità è quella di informare l’utente– proprio nella pagina informativa sulle spese di spedizione – riguardo all’aggiunta di un tempo di elaborazione compreso in 1 – 2 giorni.- Altrimenti potresti calcolare il tempo di elaborazione all’interno delle spese di spedizione;
  • Se invece hai deciso vendere prodotti artigianali fatti a mano offline, allora il problema non si pone nemmeno: quando presenterai la tua linea di prodotti all’interno di un negozio, valuterai attentamente il volume di affari e la media di vendita giornaliera di ogni prodotto. In questo modo potrai garantire uno standard di prodotti da rivendere.

Qual è il momento giusto per aprire partita Iva?

Devi sapere che ci sono una serie di elementi diversi da prendere in considerazione per aprire partita Iva. Non in tutte le attività economiche la partita Iva si apre nello stesso momento. Ogni attività esercitata ha delle sue caratteristiche proprie.

Gli elementi da prendere sempre in considerazione per capire se e quando devi aprire Partita Iva sono:

  • La continuità e l’abitualità dell’esercizio dell’attività;
  • La professionalità, e l’esercizio in forma organizzata dell’attività.

Quando si è in presenza di questi requisiti si è obbligati ad aprire partita Iva. L’apertura della partita Iva con questi requisiti si rende necessaria anche se l’attività di per se non ha prodotto alcun ricavo. L’aspetto che conta ai fini fiscali e la propensione del soggetto ad esercitare un’attività idonea a produrre reddito. Anche se, magari, per il momento il reddito non è stato generato.

Tuttavia l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che con il termine “abituale” deve intendersi un’attività che si ripete nel tempo costantemente nel tempo e che necessita dell’impegno intellettuale o materiale per essere svolta.

È considerata abituale anche la predisposizione dei mezzi necessari a svolgere quest’attività. Come ad esempio la pubblicità su riviste od online o ancora l’iscrizione a portali legati a trovare incarichi online. Come il caso del famoso portale di incarichi per freelanceUpwork o altri simili.

Apertura della partita Iva al superamento di soglie di reddito: falso!

Spesso si tende a fare confusione tra soglia di ricavi (i famosi €. 5.000) e obbligo di apertura della partiva Iva. Niente di più sbagliato!

ricavi non sono mai un parametro di riferimento che da solo può stabilire se di deve o meno aprire partita Iva. Il concetto fondamentale che obbliga all’apertura della partita Iva può essere così sintetizzato:

Abitualità + Continuità dell’attività = Apertura della partita IVA

Questa semplice equazione è l’unico parametro di riferimento per stabilire quando sia arrivato il momento di aprire partita Iva. Tuttavia, una definizione precisa di questi due elementi non è mai stata fornita con chiarezza dall’Amministrazione finanziaria.

Per questo motivo, è necessario valutare attentamente caso per caso, se lo ritenete opportuno con il nostro ausilio, per verificare la necessità di aprire partita Iva. Tuttavia, possiamo darvi quale considerazione aggiuntiva per aiutarvi a stabilire se anche voi siete obbligati ad aprire partita Iva. Quello che dovete ricordarvi è che:

qualsiasi attività si considera svolta in maniera abituale e continuativa nel momento in cui è svolta con regolarità e sistematicità

Apertura della partita Iva e svolgimento contemporaneo di lavoro dipendente

Infine, un ultimo aspetto che è sempre fonte di dubbio o di domande, riguarda la possibilità di aprire partita Iva quando si sta svolgendo un’attività di lavoro dipendente. La risposta è affermativa, ma ci possono essere alcune limitazioni per i soggetti che sono dipendenti pubblici. Oltre a questa regola, dovete tenere a mente anche le seguenti considerazioni pratiche:

  • Partita Iva e lavoro dipendente – I soggetti che già svolgono un attività di lavoro dipendente a tempo pieno o parziale non sono automaticamente esonerati dall’apertura della partita Iva.
  • Ripetitività nel tempo della prestazione – Ripetitività, regolarità, stabilità e sistematicità dell’attività: sono queste le caratteristiche contraddistinguono l’abitualità e la continuità della prestazione. Se effettuate attività che si ripetono nel tempo in termini di frequenza, considerate chi esercita un’attività a cicli periodici (ad esempio tutti i weekend), deve necessariamente aprire partita Iva;
  • Esclusività della prestazione – Per l’apertura della partita Iva nulla conta l’esclusività della prestazione;
  • Reddito annuo – Come più volte ribadito il reddito non ha alcuna importanza per l’obbligo di apertura della partita Iva, anche se è un elemento da tenere in considerazione.

In pratica la partita Iva deve essere aperta ogni volta che un soggetto svolge un’attività in maniera costante nel tempo. Osservando queste semplici osservazioni vi sarà più agevole capire se anche voi dovete aprire partita Iva per lo svolgimento della vostra attività. Ricorda che l’apertura della partita Iva è un adempimento obbligatorio, e non facoltativo. Restare ad operare in maniera privata quando, invece, si dovrebbe agire in modo professionale, è una fattispecie che in caso di controlli dell’Agenzia delle Entrate viene severamente punita. Considera che, se viene contestata la mancata apertura della partita Iva, l’Agenzia delle Entrate vi contesterà la mancata fatturazione delle operazioni e vi chiederà di pagare tutta l’Iva non versata. Inoltre, da un punto di vista reddituale andranno a verificare la tassazione dei proventi che avete percepito.

Per questo motivo, dovi prestare la dovuta attenzione. Fare da soli spesso è controproducente, l’insidia può essere sempre dietro l’angolo!


Come si apre la partita Iva?

Una volta chiarito quali sono i soggetti tenuti all’apertura della partita Iva vediamo quali sono i passi necessari per aprirla. Prima di tutto, ricordo che sarà il tuo Dottore Commercialista a pensare a tutti questi adempimenti. Tuttavia, è sempre opportuno conoscere cosa bisogna fare per diventare a  tutti gli effetti imprese o professionisti. Come prima cosa è necessario predisporre e compilare il seguente modello di apertura della partita Iva rilasciato dall’Agenzia delle Entrate: Modello AA7/9 AA9/12 apertura della partita IVA link per scaricarlo.

Modello necessario sia in caso di prima iscrizione sia in caso di variazione dei dati precedentemente comunicati. Il modello dovrà contenere i vostri dati anagrafici, indirizzo, domicilio fiscale e codice fiscale. Nel modello si dovrà scegliere il codice attività ATECO, ovvero il codice con il quale l’Agenzia delle Entrate identifica le varie attività economiche.

La scelta della struttura operativa del tuo business

Il primo passo da compiere è quello di scegliere la corretta struttura operativa con cui operare. La struttura operativa è quella che può determinare la riuscita o meno del tuo business. Operare singolarmente può essere la scelta migliore se si è da soli, oppure se il business è di minori dimensioni.

Se invece si tratta di avviare un business più strutturato è opportuno pensare ad una struttura più complessa che possa maggiormente darti garanzie. Mi riferisco alla possibilità di avviare l’attività sotto forma di società di persone o di capitali.

Si tratta di due tipologie societarie molto diverse tra loro che presentano entrambe vantaggi e svantaggi. Per farti un esempio, le società di persone presentano il vantaggio di avere costi di gestione meno elevati ed una gestione diretta e personale dell’attività. Al contrario lo svantaggio è che non vi è separazione patrimoniale tra società e socio. Questo aspetto spesso può essere controproducente. Allora è il caso di avviare l’attività con una società più strutturata che garantisce separazione patrimoniale tra socio e società. Mi riferisco alla SRL.

La cosa importante che devi ricordare è individuare la migliore struttura possibile per il tuo business.

È impossibile definire a priori quella che è la migliore struttura possibile.

Ogni business ha le sue caratteristiche, per questo è importante avere al proprio fianco un Dottore Commercialista esperto con cui analizzare la situazione. Se vuoi al termine dell’articolo puoi trovare le indicazioni per contattarmi.

La scelta del regime fiscale da applicare con la partita Iva

Inoltre dovrà essere inserito il regime fiscale a cui il soggetto decide di aderire. La scelta del corretto regime fiscale per la vostra attività, e il più indicato per le tue caratteristiche personali ti farà risparmiare molti soldi. In generale, la scelta del regime fiscale dipende dalla struttura del business che hai individuato nel punto precedente. Per questo è fondamentale il confronto con il Commercialista. Sbagliare regime fiscale o ancora peggio fare da soli, può rivelarsi una mossa pessima, soprattutto in caso di errori.

Provo a farti un esempio, se adotto immediatamente una struttura societaria complessa e strutturata come quella di una SRL potresti non avere benefici, nemmeno dagli adempimenti contabili e fiscali obbligatori. Operare con una società di persone, o ancora meglio in Regime Forfettario, aiutano ad avere minori costi di gestione.

La cosa può essere vista anche al contrario. Un business di grandi dimensioni non può essere gestito correttamente con una struttura societaria non adatta. Per approfondire questo argomento vi rimando all’articolo riguardante il “Regime fiscale forfettario“.

La tenuta delle scritture contabili

Infine, l’ultima indicazione da inserire nel modello di apertura della partita Iva è il luogo dove eventualmente, saranno tenute le scritture contabili. Tale luogo solitamente è quello dove viene esercitata l’attività, oppure il domicilio del Commercialista, se sarà lui a tenere la contabilità della tua attività.

Il modello può essere stampato e compilato a mano con consegna all’Agenzia delle Entrate, oppure direttamente scaricando il software a disposizione ed effettuare l’invio telematico. In generale gli obblighi contabili dipendono dal regime fiscale adottato. Per questo motivo, come indicato anche in precedenza devi scegliere correttamente la struttura migliore per il tuo business.

Gli aspetti previdenziali collegati alla partita Iva

Accanto agli aspetti fiscali devono essere tenuti presenti anche quelli previdenziali. Sia per le imprese che per i professionisti è necessario procedere con la regolarizzazione della propria posizione nei confronti dell’ente previdenziale di riferimento. L’individuazione del corretto ente previdenziale dipende principalmente dalla categoria professionale di appartenenza. Se sei un lavoratore autonomo che non ha una cassa professionale di riferimento dovrai iscriverti alla Gestione Separata INPS. Al contrario se sei un professionista con un Albo professionale l’istanza di iscrizione dovrà essere effettuata presso la Cassa previdenziale dell’Ordine di appartenenza.

Nel caso del lavoratore autonomo l’iscrizione alla cassa previdenziale o alla gestione separata deve essere effettuata separatamente rispetto alla Comunicazione Unica. Per quanto riguarda, invece, gli imprenditori le cose cambiano. Commercianti ed Artigiani sono obbligati all’iscrizione alla Gestione INPS di riferimento. L’iscrizione avviene tramite Comunicazione Unica. Tali soggetti sono obbligati a versare annualmente contributi fissi nella misura di € 3.800 annui.

Il versamento dei contributi avviene con periodicità trimestrale (febbraio, maggio, agosto, novembre) con modello F24. Tali contributi fissi coprono circa € 15.000 di reddito dell’attività. Al superamento della soglia scatta il versamento di ulteriori contributi da versare in percentuale sul reddito con una aliquota del 24%.

L’agevolazione contributiva per gli imprenditori in regime forfettario

I soggetti che operano in regime forfettario hanno diritto di beneficiare di una agevolazione che consente loro di ridurre i versamenti previdenziali. L’agevolazione consiste nel poter beneficiare di una riduzione del 35% dei contributi previdenziali previsti annualmente come obbligatori.

Al fine di poter beneficiare di questa agevolazione i soggetti che operano in Regime Forfettario sono tenuti ad effettuare una comunicazione all’INPS. Tale comunicazione deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica entro il 28 febbraio di ogni anno.

La comunicazione deve essere presentata per la prima annualità di applicazione di questo regime previdenziale e rimane valida fino a quando permangono i requisiti per l’applicazione del Regime Forfettario.

Partita Iva ed analisi dei costi di gestione

Al di là di quanto si possa pensare, aprire la partita Iva non presuppone il sostenimento di costi iniziali. Gli unici costi sono quelli legati alla connessione internet, per l’invio telematico del modello AA9/12. Tuttavia, però, ci sono dei costi di gestione e, ovviamente, dopo l’apertura si dovranno iniziare a pagare le tasse e i contributi all’INPS o all’eventuale cassa di previdenza istituita per la vostra attività.

Si tratta di adempimenti obbligatori che devono essere gestiti con cura e adeguatamente pianificati con il vostro consulente, al fine di programmare adeguatamente i pagamenti in tempo. In generale il costo del Commercialista in questa prima fase è nullo. Egli solitamente vi farà sicuramente una tariffa a forfait per l’apertura e la gestione annuale dell’attività.

Il costo della tariffa annua, invece, varia in funzione della mole di lavoro che necessita la gestione e che sono una diretta conseguenza della tipologia della natura delle prestazioni e della quantità di movimentazione. Quindi, l’onorario annuale che potrà chiedere un dottore Commercialista, sarà diretta conseguenza delle caratteristiche dell’attività. In particolare del regime fiscale prescelto, del volume d’affari, della presenza di operazioni con l’estero o con paesi black list o di particolari regimi speciali Iva si può registrare un maggiore o minore impegno del professionista a cui si assocerà un più o meno alto onorario annuale.

I nostri consigli in merito all’apertura della partita iva

Con questo articolo ho voluto cercare di fare chiarezza in un ambito ancora poco chiaro, e dove in rete circola ancora molta disinformazione. Per capire, quindi, se devi o meno aprire partita Iva per la tua attività, il mio consiglio è quello di verificare sempre lo schema che ti ho mostrato sopra:

Abitualità + Continuità = Apertura della partita Iva.

Sicuramente questo non sarà sufficiente ad eliminare tutti i dubbi. Per approfondimenti o analizzare le singole situazioni personale avete a disposizione i commenti, a cui certamente risponderò, oppure se desideri maggiore privacy scrivimi contattandomi in privato per una consulenza. Se avete hai letto con attenzione, a questo punto dovresti essere comunque in grado di capire se la tua attività deve essere esercitata con partita Iva.

Se la risposta che vi siete dati è positiva, non spaventatevi, possiamo esservi di aiuto ad affrontare l’avvio della vostra attività, sia da un punto di vista fiscale, contabile e amministrativo. In ogni caso per approfondire gli aspetti legati all’apertura della partita Iva e gli adempimenti connessi potete consultare alcuni nostri contributi sul tema: a questo link potete trovare tutti i nostri articoli sul tema.

Gli skills fondamentali per l’avviso di un’attività in proprio

Ricordatevi che avviare un’impresa o un’attività di lavoro autonomo non è un’avventura da affrontare da soli. Qualsiasi sia la vostra business idea, affinché abbia successo è indispensabile crearsi attorno un team di lavoro vincente. Anche il miglior “self made man” non può avere, da solo, tutte le competenze necessarie che occorrono per raggiungere il successo, ovvero:

  • Flessibilità e approccio olistico;
  • Strategie commerciali;
  • Tecniche di marketing e social media;
  • Competenze amministrative, fiscali, contabili;
  • Capacità relazionali e di leadership.

Ogni soggetto deve capire quali sono le sue skill naturali e farsi affiancare da un team che abbia le competenze chiave per completare il proprio background. Il rischio, in questi casi non può che essere quello dell’insuccesso. Per questo avere ben chiari questi aspetti fin dall’avvio della propria attività è un elemento fondamentale.

L’attività di controllo sui venditori da parte dell’agenzia delle entrate

Con l’art. 13, comma 1, D.L. n. 34/2019 ha previsto l’obbligo a carico dei marketplace online (come Etsy, ma anche molti altri), ovvero degli operatori che, avvalendosi di piattaforme elettroniche facilitano la vendita a distanza, di trasmettere i flussi di vendita dei propri iscritti all’Agenzia delle Entrate. Questa comunicazione dei dati deve essere effettuata con cadenza trimestrale.

A cosa serve tale monitoraggio? L’Agenzia delle Entrate dichiara, nella propria pagina dedicata all’adempimento, che tali dati verranno utilizzati per monitorare il volume delle vendite a distanza dei beni. Di fatto, non esistendo un regime di vendita occasionale per artigiani e commercianti, questo permetterà la segnalazione di diverse posizioni irregolari presenti sui marketplace anche da diversi anni. Come abbiamo detto più volte in vari articoli, la vendita occasionale di beni non esiste, chi vende online deve farlo con partita Iva.

Lo stesso portale Etsy, ha reso noto che tutti gli operatori che vendono con il loro portale devono obbligatoriamente indicare il numero di partita Iva, invitandoli a registrare tale dato per procedere con la comunicazione dei dati delle vendite all’Agenzia delle Entrate.

Quello che possiamo dire è che la comunicazione dei dati delle transazioni effettuate da parte dei vari marketplace online permetterà di effettuare dei controlli incrociati da parte dell’Agenzia delle Entrate. I controlli riguarderanno l’incrocio tra i dati presenti in dichiarazione dei redditi e quelli trasmessi dai marketplace. In questo modo le Entrate potranno verificare la corretta indicazione dei redditi percepiti in dichiarazione. In questo modo tutti gli operatori che vendono (irregolarmente) senza partita Iva rischieranno un accertamento fiscale, con sanzioni importanti. Inoltre, tali dati verranno condivisi con il Registro delle Imprese, con l’Inps e l’Inail, che potrebbero a loro volta volta far partire accertamenti per l’iscrizione d’ufficio a tali enti. Per questo motivo il consiglio non può che essere quello di regolarizzare immediatamente la propria posizione con tutti gli enti coinvolti.

Consulenza fiscale legata all’apertura della partita iva per imprenditori e professionisti

Se stai pensando di avviare una nuova attività hai sicuramente bisogno di un commercialista che possa affiancarti ed aiutarti a prendere le decisioni migliori. Mi occupo da anni di aspetti fiscali legati a professionisti e PMI. In particolare ho specializzato la mia attenzione sugli aspetti di Fiscalità Internazionale che questi soggetti riscontrano ogni giorno nella loro attività.

Se la tua attività ha riflessi in ambito internazionale ti consiglio di rivolgerti a qualcuno che conosca concretamente questi aspetti e come devono essere gestiti.

Se hai queste caratteristiche e stai pensando di avviare un’attività, contattami!

Insieme fisseremo una prima call conoscitiva, ove mi spiegherai la tua situazione e le tue intenzioni di avviare l’attività. A quel punto ti offrirò le prime indicazioni e il preventivo per la mia assistenza annuale. Fisseremo delle call periodiche oppure degli appuntamenti in Studio per seguirti passo passo e fornirti di tutta l’assistenza di cui necessiti.

14 COMMENTI

  1. Salve,
    mi servirebbe un consiglio su come inquadrare l’attività di vendita di quadri dipinti a mano di mia produzione. Per la vendita utilizzerei eBay ed Etsy per poi creare un sito proprio. I quadri non saranno dei prodotti unici ma prodotti in serie, l’attività non sarà svolta occasionalmente ma professionalmente. Come locali di produzione utilizzerei quelli abitativi.
    L’attività può essere considerata come commerciale con codice ateco 47.91.10 per il commercio elettronico al dettaglio o come artigiana con l’iscrizione all’albo delle imprese artigiane? Oppure potrò essere inquadrato come lavoratore autonomo con codice ateco 90.03.09 “altre creazioni artistiche e letterarie” e iscrizione alla gestione separata inps?

    Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.

  2. Per risposte di questo tipo ci contatti in privato per una consulenza. La aiuteremo ad avviare la sua attività nel modo migliore.

  3. Salve, sono un artigiano che produce gioielli in argento, vorrei sapere se posso vendere i miei prodotti su Amazon. A quanto ho riscontrato, posso solo avere un sito di vetrina e non posso vendere su un marketplace. Grazie

  4. Se lei opera professionalmente come artigiano può farlo, se è un hobbista, invece, solo sito vetrina.

  5. Buongiorno, lavoro per debitoor programma di fatturazione.
    Volevo prima di tutto dire che apprezzo molto il vostro lavoro e che prendo spesso spunto dai vostri contenuti in quanto sono i più affidabili e chiari che si trovano in giro.

    Volevo un chiarimento su un argomento che mi è stato domandato più volte a cui non sono riuscito a dare un risposta chiara: se un professionista, artigiano o semplicemente rivenditore con partita IVA già avviata decide di vendere su un e-commerce, deve presentare nuove documentazioni o avere un tipo di licenza diversa per iniziare a fatturare da questa vendito non più solo offline?

    Volevo anche riportare che il vostro link interno che rimanda al regime forfettario su questo articolo non è più funzionante.

    Grazie

  6. Salve Marco, grazie davvero. Mi fa molto piacere avere il riscontro di chi legge il blog. Per quanto riguarda la tua domanda per operare online, un negozio fisico deve presentare una SCIA, se il Comune ove opera la prevede, per quanto riguarda l’avvio del commercio online. Se il comune non prevede niente si può operare avendo cura di rispettare gli aspetti fiscali legati al portali di vendita online. Senza dimenticare gli obblighi di certificazione e fatturazione differenziati per quanto riguarda la vendita.

  7. Buongiorno, sono un’artista e vorrei vendere le mie opere on-line su sito privato o su Amazon ma, non avendo P.IVA, potrei aprire una posizione a regime forfettario e gestione separata con codice ateco 90.03.09(altre creazioni artistiche e letterarie)? Grazie

  8. Gabriella per poterle rispondere e per inquadrare correttamente da un punto di vista fiscale e previdenziale la sua attività ho bisogno di maggiori informazioni. Se vuole mi contatti in privato per una consulenza, la aiuterò a risolvere i suoi dubbi ed inquadrare nel modo corretto la sua attività.

  9. Buonasera,
    con una mia amica creiamo decorazioni di carta per eventi, come hobby. Vorremmo vendere le nostre creazioni e la nostra idea, almeno per il momento e visto il poco tempo da dedicare alla produzione, è poter vendere occasionalmente, quando ci viene richiesto, tramite passa parola e non su piattaforme online, sponsorizzando però i prodotti sui social. Abbiamo bisogno di aprire partita IVA?
    Grazie,
    Eliana

  10. vorrei aprire la PI per i miei gioielli artigianali tuttavia al momento ho fatto 3 vendite in due anni tramite Etsy, è vero che con un volume di affari così basso si rischia di venire segnalati per partita iva falsa o qualcosa del genere, cioè come se in realtà si evadesse? il mio problema è che prima della pandemia ero intenzionata ad aprirla per poter partecipare alle fiere di settore che mi avrebbero permesso di posizionare il prodotto nei negozi ma con la pandemia è tutto fermo chissà fino a quando e online vendo poco o nulla, ora mi trovo in un limbo in cui la mia attività è bloccata e aprire la PI sarebbe forse una perdita di soldi

  11. Quello che le posso dire è che senza partita IVA si espone a rischi e sanzioni. Forse è utile attendere che passi questa situazione ed iniziare l’attività in modo regolare in tempi migliori.

  12. Buonasera, ho un negozio artigianale di Tappezziere con p.iva e codice ATECO da artigiano, non ho mai avuto la vendita al dettaglio quindi non abbiamo obbligo di fare scontrino fiscale, ma solo fatture semplificate o fatture elettroniche in base al lavoro eseguito.
    Volevamo allargare il business a piattaforme di vendita online, ma quindi dobbiamo presentare una SCIA? E che tipo di ricevuta dobbiamo fare per ogni vendita effettuata online successivamente? Grazie in anticipo per la vostra cortese risposta.

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