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Creare un business online: la guida fiscale

Fisco NazionaleProfessioniCreare un business online: la guida fiscale

Come passare da un idea di business ad imprenditore e le modalità per avviare la tua attività online con gli adempimenti per dichiarare i tuoi guadagni al Fisco.

Come si crea un business online di successo? Questa è la domanda che mi viene posta ogni giorno da tantissimi nuovi aspiranti imprenditori. Non solo, tantissimi imprenditori che stanno già operando molto spesso non si rendono conto se stanno procedendo al meglio (o meno).

Per questo motivo ho deciso di realizzare questo articolo dedicato agli aspetti fiscali fondamentali legati alla creazione ed alla gestione di un business online su internet. L’argomento è sicuramente molto complesso in quanto business online vuol dire praticamente ogni attività economica svolta attraverso il web. Per questo motivo, troverai nel corso di questo articoli moltissimi link che ti rimanderanno ad altri articoli specifici di approfondimento già presenti su Fiscomania.com. In questo modo potrai andare ad approfondire solo gli aspetti che maggiormente ti interessano.

Che tu sia un libero professionista o un imprenditore che opera sul web in questo articolo troverai i riferimenti fiscali fondamentali per operare correttamente da un punto di vista fiscale. Tutto quello che troverai scritto è frutto della mia esperienza quotidiana in materia legata alla gestione di professionisti ed imprenditori da un punto di vista fiscale. 

Come nasce un’idea di business?

Il primo passo da compiere per passare da essere aspiranti imprenditori ad imprenditori veri e propri è individuare la propria “business idea“. Questo significa individuare un bisogno insoddisfatto del mercato e cercare di porvi rimedio, oppure mettere a reddito una nuova invenzione. Tieni presente che, oggi, i business online nascono ogni giorno ma quelli di maggiore successo nel lungo periodo sono quelli legati all’individuazione di nuovi mercati o per innovazioni tecnologiche (marchi, brevetti, licenze, etc) che vengono introdotte per la prima volta sul mercato.

Un imprenditore digitale, a mio avviso, è colui che è in grado di vedere un tesoro, dove gli altri non vedono niente. So che può sembrarti banale ma dalla esperienza di consulente aziendale, ho visto passare dal mio studio professionale davvero tanti imprenditori (o aspiranti tali). Di fatto, posso dirti che è riuscito ad avere successo soltanto chi ha creduto davvero nel suo progetto (a discapito di tutto e tutti), applicando la pratica ad un suo sistema di credenze. Quello che voglio dire è che un imprenditore arriva ad essere tale quando è in grado di tramutare in atti pratici i propri pensieri.

Ma, come si trova un’idea di business di successo? Beh, non è semplice. Leggendo online pare, invece, che sia facilissimo trovare idee di business in grado di farti diventare un imprenditore di successo in poco tempo. Tuttavia, se così fosse in giro ci sarebbero molti più imprenditori.

La realtà è che le cose semplici non esistono. Trovare un’idea di business vincente significa, come ti accennavo vedere qualcosa dove gli altri non hanno visto niente. Pensa a Jeff Bezos, quando è partito con la sua idea di business, non aveva idea di quello che sarebbe diventata la sua azienda oggi (Amazon), ma è riuscito a vedere più lontano degli altri, prima degli altri.

Il consiglio che posso darti è quello di leggere il passato. So che anche questo consiglio può sembrarti banale, ma leggere significa apprendere le nozioni che altri imprenditori di successo hanno avuto prima di te. Leggere la storia di questi imprenditori può aiutarti ad allenare la tua mente a ragionare come un imprenditore, a non avere paura di prendere decisioni importanti, ed a prendere spunto su come altri imprenditori di successo hanno ragionato in situazioni simili. L’apprendimento da chi ha avuto successo prima di te nel tuo settore è importante.

Non voglio dilungarmi ulteriormente su questo aspetto, non essendo mia materia di competenza preferisco concludere con queste mie opinioni personali.

Dall’idea di business al piano

Una volta che l’idea di business è concreta devi pensare a farla diventare un vero e proprio piano. Cosa significa questo? In pratica devi passare dalle idee ai numeri. Quello che voglio dire è che devi realizzare un prototipo di business plan. Si tratta di una simulazione numerica in grado di farti capire l’andamento economico e finanziario del tuo business.

L’obiettivo è quello di verificare la fattibilità della tua idea da un punto di vista economico, ma soprattutto finanziario. Non voglio sottolineare ulteriormente quanto questa fase sia importante. Attraverso il business plan puoi capire gli indicatori chiave (Key Performance Indicator) delle tue performance.

Sono in molti a credere che oggi il business plan in realtà non serve a niente, soprattutto se non stai per aprire una multinazionale ma una piccola attività economica. In realtà la predisposizione del business plan mette l’aspirante imprenditore di fronte ai primi problemi importanti. Mi riferisco all’individuazione di un mercato, del prezzo di vendita dei prodotti o servizi, ma soprattutto della raccolta del capitale per il funzionamento dell’impresa (dai canali bancari, al crowdfunding, fino ai casi in cui devono intervenire business angels e le società di venture capital).

Senza i numeri un progetto non prende vita nel modo giusto.

Non devi pianificare a lungo termine, è sufficiente programmare e aggiornare il piano rendendolo il più flessibile possibile alle tue esigenze. Se sei un E-commerce e lavori in dropshipping, ad esempio, puoi essere in grado di stabilire quante vendite devi realizzare per raggiungere il tuo punto di equilibrio. Ovvero il punto in cui i ricavi eguagliano i costi. Il punto in cui le vendite successive portano soltanto profitti.

BREAK EVEN POINT
Punto di pareggio tra ricavi e costi totali

Ho affrontato questo tema in questo contributo dedicato alla pianificazione strategica con il business plan:

Pianificazione Strategica: Business Plan per Start Up

Non fare il passo più lungo della gamba

Quello che sto per dirti adesso è un consiglio prezioso frutto della mia esperienza.

Le persone cercano di creare un business online e di lanciarlo nel modo più grandioso possibile.

Questo è estremamente sbagliato. Parti più in piccolo che puoi, magari facendo provare il tuo prodotto o servizio ai tuoi amici e alla tua famiglia. Dopodiché fallo testare a poche altre persone. Ricordati sempre che la miglior pubblicità è il passaparola e la soddisfazione dei tuoi clienti.

La cosa migliore è puoi fare è ragionare in piccolo. Prendi un obiettivo ambizioso, raggiungere un certo fatturato, o certo numero di visitatori, e scomponilo in parti più piccole. Allo stesso modo ricevono moltissime richieste di imprenditori che vivono in Italia e che vogliono partire aprendo direttamente un’impresa all’estero. Devi sapere che occorrono investimenti importanti per operare con una società estera e questo non è (solitamente) la scelta migliore per i nuovi imprenditori digitali. Ragionare per “piccoli passi” è migliore consiglio che tu possa ricevere, ti aiuterà a non perdere la bussola. Realizzare piccoli ma costanti obiettivi di aiuterà ad arrivare a traguardi sempre più grandi.

Il progetto per partire deve essere poco costoso da realizzare e deve prevedere costi di gestione molto contenuti. Se non riesci ad ottenere questi requisiti significa che molto probabilmente qualcosa non sta andando nel modo giusto. Per questo occorre sempre essere affiancati da professionisti nell’ambito della consulenza in questo settore.


Disciplina fiscale dei business online: aspetti fondamentali

Arrivati a questo punto è arrivato il momento di entrare nel vivo della questione ed analizzare gli aspetti fiscali fondamentali che devono guidare le tue scelte per un business online. L’obiettivo è quello di indicarti come gestire fiscalmente un’attività imprenditoriale sul web, senza dimenticarti che avere al proprio fianco un dottore Commercialista esperto in questo settore è fondamentale (al termine dell’articolo puoi trovare il link per metterti direttamente in contatto con me).

Prima di iniziare a leggere ricorda che partirò da aspetti semplici per poi arrivare a situazioni più complicate. Non scoraggiarti se non riesci a capire tutto quello che ti sto indicando (è comprensibile). Come detto, al termine di questo articolo puoi trovare il collegamento per metterti direttamente in contatto con me.

È possibile aprire un business online senza partita Iva?

Partita IVA

La gestione di un business online senza partita Iva è praticamente impossibile.

Non voglio spegnere sul nascere le tue idee di operare “non professionalmente“, ma senza una regolamentazione difficilmente potrai crescere con il business nel modo corretto. Sul punto voglio proporti un articolo dedicato alla prestazione occasionale. Si tratta di una disciplina che regolamenta una attività “non abituale“, “non professionale” e “non diretta da altri“. Questo significa che se l’attività online che svolgi si ripete nel tempo, effettui più vendite o consulenze, allora la prestazione occasionale non può fare al caso tuo.

Quindi, quando puoi utilizzare la prestazione occasionale?

Ad oggi le possibilità sono davvero limitate. La prestazione occasionale oggi può essere applicata solo per attività di vendita “occasionali“, quindi che non si ripetono nel tempo. Comunque, se sei interessato a questa normativa, questi sogno gli articoli che ho dedicato all’argomento:

ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO SULLA PRESTAZIONE OCCASIONALE PER ATTIVITA’ SUL WEB
Prestazione occasionale: funzionamento e limiti di utilizzo
Rimborsi spese nelle prestazioni di lavoro autonomo occasionale
Guida fiscale per hobbisti: come vendere prodotti home made

Quello che spero tu abbia assimilato da questi articoli è che la prestazione occasionale può aiutarti solo nella fase iniziale, ma che non può essere una soluzione a lungo termine. Nel lungo termine hai sicuramente bisogno di operare con la partita Iva.

Quali regimi fiscali per un business online?

Quello che ho cercato di spiegarti fino ad ora è che ci sono una serie di elementi diversi da prendere in considerazione per aprire partita Iva. Non in tutte le attività economiche la partita Iva si apre nello stesso momento. Ogni attività esercitata ha delle sue caratteristiche proprie. Gli elementi da prendere sempre in considerazione per capire sono:

  • La continuità e l’abitualità dell’esercizio dell’attività;
  • La professionalità, e l’esercizio in forma organizzata dell’attività.

Quando si è in presenza di questi requisiti si è obbligati ad aprire partita Iva anche se l’attività non ha prodotto alcun ricavo. L’aspetto che conta ai fini fiscali e la propensione del soggetto ad esercitare un’attività idonea a produrre reddito. Anche se, magari, per il momento il reddito non è stato generato. Deve essere ricordato che l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che con il termine abituale deve intendersi un’attività che si ripete nel tempo costantemente nel tempo e che necessita dell’impegno intellettuale o materiale per essere svolta. È considerata abituale anche la predisposizione dei mezzi necessari a svolgere quest’attività, come l’attività di marketing, pubblicità o promozione. Questo significa che la pubblicità su riviste o portali online o ancora l’iscrizione a portali legati a trovare incarichi online sono attività che richiedono da subito una partita Iva.

Ti faccio ancora qualche esempio.

Attività economica abituale: esempi

Un soggetto che effettua una consulenza informatica ad giornaliera un cliente al mese per 12 mesi, pur avendo lavorato per 12 giorni all’anno, è tenuto ad aprire partita Iva. Questo in quanto la prestazione è continuativa nel tempo, quindi abituale. A prescindere dal compenso percepito. Lo stesso soggetto che ha inserito la propria candidatura su portali online per la ricerca di incarichi, deve aprire partita Iva. Questo perché la sola predisposizione ad esercitare un’attività professionale in modo continuativo rende quell’attività abituale.

Se ci pensi bene questa attività è paragonabile a quella di un altro professionista, poniamo un avvocato. Soggetto che non ha ancora clienti, ma che ha aperto uno studio, e sta aspettando i suoi primi incarichi. Anche in questo caso vi è obbligo di operare con partita Iva.

Questo è l’articolo che ho redatto sull’argomento, in cui puoi ritrovare tutte le informazioni del caso: “Aprire Partita IVA: guida definitiva a tutte le casistiche“.

Casistiche particolari legate all’apertura della partita Iva

Gli aspetti legati alle possibilità di apertura della partita Iva sono davvero molte. Ricevo sempre tantissime domande legate alle possibilità di aprire partita Iva in situazioni particolari. Per questo motivo di seguito ti propongo alcune guide che ho realizzato. Ciascuna di queste riprende un argomento legato alla partita Iva e lo approfondisce. Sono sicuro che potrai trovare spunti interessanti, legati alla tua situazione attuale.

Come dichiarare al Fisco i guadagni online?

Anche se lavori o comunque guadagni dei soldi online sappi che anche questo tipo di introiti è soggetto a tassazione e va dichiarato all’Agenzia delle Entrate.

L’apertura della partita IVA non è importante soltanto perché permette di essere in regola. Con la partita IVA devi necessariamente operare con un preciso regime fiscale. Per quanto riguarda i business online, i regimi fiscali tra cui puoi scegliere sono essenzialmente due. Mi riferisco ai seguenti:

  • Il regime forfettario;
  • Il regime della contabilità semplificata.

Si tratta di due regimi fiscali molto diversi tra loro. Il mio obiettivo in questo momento non è quello di parlarti in dettaglio di questi regimi. Intendo fornirti soltanto qualche informazione generale. Di seguito troverai i link a tutti gli articoli di approfondimento che ho scritto.

Il Regime Forfettario per i business online

Il Regime Forfettario è un regime di vantaggio, valido per chi inizia un’attività e per chi intende rimanere in volumi di fatturato contenuti, sino a 85.000 euro annui. Tieni presente che per il primo anno di attività la soglia deve essere rapportata ai giorni di apertura dell’attività. Tale regime prevede particolari requisiti di accesso e permanenza, che ti invito a verificare con accuratezza.

Ho parlato approfonditamente di tali requisiti in questo articolo che ti invito a leggere: “Regime Forfettario: guida completa“. Quello che voglio sottolineare è che questo regime fiscale prevede una tassazione del 5% per i primi cinque anni di attività. Successivamente si passa al 15%, rispettando tutti i requisiti richiesti. Tuttavia, i costi sostenuti non possono essere dedotti analiticamente, bensì forfettariamente.

In questo regime è necessario versare contributi previdenziali obbligatori. Tuttavia, in alcuni casi è possibile beneficiare di una riduzione contributiva. Scopri se puoi beneficiarne anche tu in questa guida dedicata: “Agevolazione contributiva per imprenditori individuali in Regime Forfettario“.

Solitamente il regime forfettario per un business online è indicato per i professionisti. Mi riferisco a quei soggetti che operano online con la prevalenza del loro intelletto rispetto ai mezzi e all’organizzazione impiegati. Gli imprenditori individuali, come ad esempio i gestori di e-commerce, devono valutare con attenzione l’utilizzo di questo regime fiscale (sia per l’indeducibilità dei costi, sia per gli effetti che riguardano l’Iva sull’importazione dei beni dall’estero). Se desideri approfondire l’argomento ho approfondito gli aspetti principali del regime forfettario nei rapporti con l’estero in questo articolo: “Fatturazione delle operazioni estere in regime forfettario“.

Passiamo alla contabilità semplificata.

La contabilità semplificata per business online

La contabilità semplificata è il regime naturale di imprenditori e professionisti che non possono adottare il regime forfettario. Questo regime fiscale è sicuramente più costoso e più complesso del precedente, in quanto vi è:

Ho approfondito questo regime fiscale in questa guida dedicata: “Contabilità semplificata: le regole“. Quello che voglio dirti è che questo regime fiscale è indicato per gli imprenditori che operano in e-commerce. Soprattutto per quelli che producono o gestiscono un magazzino prodotti.

Alcuni consigli utili

Prima di concludere questa guida sui guadagni online e fisco è opportuno indicare che qualunque partita Iva deve procedere sempre alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Inoltre, si deve sempre rendicontare qualsiasi operazione, sia attiva che passiva in relazione alle regole del regime fiscale applicato. Inoltre, chi opera con un business online sul web, molto spesso, si trova ad avere a che fare con società estere.

E’ chiaro che tali rapporti devono essere gestiti sempre con la massima trasparenza, fatturando correttamente le prestazioni. Vi sono, infatti, delle regole precise di fatturazione nei confronti di committenti non residenti. Approfondiremo sicuramente insieme, in consulenza, anche questo aspetto. Il mio obiettivo, per i miei clienti è aiutarli a scegliere il miglior regime fiscale ad aiutarti ad implementarlo nel tempo. Farò la stessa cosa anche con te! Non è mia intenzione annoiarti con gli aspetti fiscali. Nel caso, sarò io ad occuparmene per te.

Di seguito puoi trovare il link ad alcuni approfondimenti relativi al regime fiscale legato ad alcuni business online di cui mi sono occupato.

Categorie professionali: come gestire fiscalmente l’attività

Avviare e gestire un E-commerce: adempimenti fiscali​

Aprire un business online: consulenza fiscale

Se hai letto questo articolo e ti stai rendendo conto che necessiti dell’analisi della tua situazione personale, per l’avvio di un’attività online ti invito a contattarci attraverso il form di cui al link seguente. Riceverai il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi sull’argomento. Ti indicheremo i passi da compiere per passare dalla teoria alla pratica, e se vorrai potremo assisterti nella tua attività per gli adempimenti fiscali obbligatori, ma soprattutto per assisterti nella crescita del tuo business online.

Soltanto con l’ausilio di un dottore Commercialista esperto in pianificazione fiscale e fiscalità internazionale, infatti, potrai essere sicuro di evitare di commettere errori, che in futuro possono esserti contestati e quindi sanzionati.

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    Federico Migliorini
    Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
    Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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