Iscrizione AIRE per gli italiani all’estero

Vantaggi e svantaggi dell'iscrizione AIRE per i soggetti che vogliono trasferirsi in modo stabile e duraturo all'estero.

L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero AIRE: vantaggi e svantaggi legati all’obbligo di iscrizione aire per tutti i soggetti che hanno effettuato un trasferimento di residenza all’estero in modo duraturo e stabile.


Il trasferimento della propria residenza all’estero, per motivi di lavoro o di svago, da parte di persone fisiche, è un aspetto delicato. Nella mia quotidiana attività di consulenza fiscale in ambito internazionale ricevo ogni giorno richieste di chiarimenti da parte di soggetti espatriati. Negli ultimi anni, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha intensificato i suoi controlli sulla residenza fiscale dei soggetti espatriati all’estero per individuare situazioni elusive o evasive.

Per questo motivo il trasferimento di residenza all’estero deve essere affrontato con la dovuta attenzione. Non sono rare, infatti, situazioni legate ad errori o omissioni che possono poi portare l’Amministrazione finanziaria ad applicare sanzioni per elusione o evasione fiscale nel nostro Paese. In un precedente contributo ho già affrontato il tema del trasferimento della residenza all’estero, al quale ti rimando per eventuali approfondimenti: “Trasferimento della residenza all’estero: la guida“.

In questo contributo, invece, intendo approfondire gli aspetti legati all’obbligo di iscriversi all’AIRE se si lascia il Paese stabilmente, e quali sono i vantaggi (e gli svantaggi) legati a questa iscrizione.

Che cos’è l’AIRE?

L’AIRE è l’acronimo dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. Si tratta di un registro che ha funzione alternativa rispetto all’Anagrafe degli Italiani Residenti. Tutti i cittadini italiani che si stabiliscono all’estero in modo duraturo e stabile hanno l’obbligo di iscriversi all’AIRE (con contestuale cancellazione dall’anagrafe) al fine di poter avviare un trasferimento di residenza all’estero valido ai fini fiscali.

Questa anagrafe non è altro che un archivio contenente i dati dei cittadini italiani che per qualsiasi motivo hanno deciso di trasferire all’estero la propria residenza. Si tratta di soggetti che, per vari motivi, soggiornano extra-confine per un periodo di tempo superiore all’anno solare.

L’AIRE è stata istituita nel 1990, con l’emanazione della Legge n. 470/88 (“Anagrafe e censimento degli italiani all’estero“) e del DPR n 323/89. Si tratta del decreto che regolamenta la materia degli italiani all’estero. Quello che voglio dirti immediatamente è che se stai pensando di trasferirti stabilmente all’estero l’iscrizione AIRE è adempimento fondamentale. Questa iscrizione, infatti, oltre ad essere un obbligo di legge, è un adempimento che ha una notevole importanza ai fini fiscali. Cercherò di spiegarti tutto questo nel proseguo di questo articolo, ma è importante che tu inizi a comprendere che non devi sottovalutare questo adempimento.

Chi deve iscriversi all’AIRE?

Sono soggetti obbligatoriamente all’iscrizione AIRE i cittadini italiani che:

  • Si spostano in modo stabile e duraturo all’estero, per un periodo almeno superiore a 12 mesi. Se ti sposti all’estero solo per qualche mese non hai obblighi di iscrizione AIRE;
  • Risiedono stabilmente all’estero, magari perché nati all’estero, con cittadinanza italiana;
  • Hanno acquisito la cittadinanza italiana ma vivono stabilmente all’estero.

AIRE e residenza fiscale del contribuente

Devi sapere che collegata all’iscrizione AIRE è la tua residenza fiscale. Infatti, ai sensi dell’art. 2 del TUIR, i soggetti che si trasferiscono all’estero mantenendo l’iscrizione anagrafica in Italia per oltre 183 giorni in Italia mantengono (salvo prova contraria a carico del contribuente) la residenza fiscale in Italia. Questo significa, ex art. 3 del TUIR, che si mantiene l’obbligo di dichiarare in Italia anche i redditi di fonte estera percepiti.

Devi sapere che, a partire dal 2024, vi sono delle sanzioni amministrative in caso di la mancata iscrizione all’AIRE (vedi nei paragrafo successivo). Il rischio che puoi correre è che tu venga cancellato automaticamente dall’anagrafe del tuo ultimo comune di residenza in Italia. Questa procedura viene attivata in caso di “irreperibilità” alla residenza, e comporta l’automatica iscrizione AIRE. Nonostante l’obbligatorietà della pratica, non sono previste sanzioni per chi non si iscrive all’AIRE. Inoltre, se dopo tutti gli accertamenti si accorgono che tu vivi e lavori all’estero, può venirti comunicata l’iscrizione di ufficio all’AIRE.

Adesso hai capito il motivo per cui l’iscrizione AIRE è così importante?!

Chi non deve iscriversi all’AIRE?

Non sono tenuti all’iscrizione AIRE i soggetti che:

  • Rimangono all’estero per un periodo inferiore ai 12 mesi;
  • lavoratori stagionali;
  • I lavoratori dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero (dipendenti di ambasciate, consolati italiani all’estero, etc);
  • I soggetti che svolgono servizio militare italiano in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO all’estero.

Se non ti ritrovi in una di queste casistiche significa che hai sicuramente l’obbligo di iscrizione all’AIRE.

Qual è il meccanismo di funzionamento dell’AIRE?

La tenuta dell’Anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero è di competenza dei singoli Comuni italiani. Ogni Comune, infatti, ha il proprio registro, che contribuisce a formare il registro nazionale, chiamato comunemente AIRE. Questo registro che non è altro che la sommatoria di tutti i registri comunali, ed è istituito presso il Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno.

Ogni sei mesi, ogni Comune italiano è obbligato a comunicare al Ministero, le nuove iscrizioni nei propri registri. Nello stesso periodo ogni Comune è tenuto a comunicare le nuove iscrizioni anche all’Agenzia delle Entrate. L’adempimento, infatti, rientra nell’ambito di collaborazione tra Comuni ed Agenzia delle Entrate per predisporre accertamenti mirati verso soggetti a rischio evasione.

Negli anni, infatti, l’iscrizione AIRE è stata un espediente per simulare trasferimenti di residenza esteri, in realtà mai avvenuti. Non sono rari i casi di contribuenti che hanno finto un trasferimento all’estero, al solo fine di eludere l’imposizione fiscale italiana. Vediamo adesso qual è la corretta procedura per effettuare l’iscrizione AIRE. Come vedremo di seguito, in questi casi, oltre alle conseguenze fiscali vi sono anche sanzioni amministrative che potrebbero essere applicate.

Come ci si iscrive all’AIRE, con quali modalità?

Effettuare l’iscrizione all’AIRE è molto semplice. A questo link puoi trovare la procedura di registrazione per effettuare online l’iscrizione AIRE.

Per iscriversi all’AIRE vi sono due modalità riepilogate nella seguente tabella:

TIPOLOGIADESCRIZIONE
Iscrizione direttaIl cittadino che intende lasciare l’Italia per oltre un anno, chiede al proprio Comune di residenza la cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente e l’iscrizione all’AIRE. Questo tramite procedura online vista nel punto precedente.
Iscrizione d’ufficioL’iscrizione d’ufficio viene effettuata direttamente dagli ispettori comunali, su segnalazione dei Consolati italiani all’estero. Iscrizione effettuata per verificare l’effettivo trasferimento all’estero del soggetto italiano che ha chiesto l’iscrizione all’AIRE.

Un aspetto importante che voglio chiarire è quello dell’obbligatorietà dell’iscrizione all’AIRE, per tutte le categorie di soggetti che possiedono i requisiti sopra citati. Come molti pensano l’iscrizione non è facoltà, ma un preciso obbligo di legge. I soggetti che non decidono di iscriversi spontaneamente all’AIRE, pur essendo in possesso dei requisiti, possono essere iscritti di ufficio. Questo nel caso in cui gli accertatori comunali, o l’Agenzia delle Entrate si rendano conto del fatto che sussistono le condizioni idonee all’iscrizione.

Esempio di iscrizione AIRE

Classico caso è quello della famiglia che si trasferisce all’estero per seguire il componente della famiglia che ha trovato lavoro oltre confine. In questi casi tende ad iscriversi all’AIRE soltanto il componente della famiglia che ha il contratto di lavoro. Mentre gli altri pur vivendo stabilmente all’estero non lo fanno, ma ne sarebbero obbligatoriamente tenuti. Questo comportamento ha delle conseguenze importanti, in quanto, porta a riconsiderare in Italia la residenza fiscale di tutta la famiglia. Per questo occorre prestare molta attenzione. Sul punto deve essere tenuto presente che la giurisprudenza consolidata non ammette trasferimento di residenza all’estero di un soggetto quando:

  • Il centro dei propri interessi familiari e/o
  • Il centro dei propri interessi economici

si trova stabilmente in Italia.

Quando iscriversi all’AIRE?

L’iscrizione all’AIRE può essere effettuata con due diverse modalità. Prima di recarsi all’estero, oppure una volta arrivati nel Paese ove si vuole stabilire la nuova residenza. In ogni caso bisogna ricordarsi che la Legge stabilisce che ogni soggetto che si trasferisce all’estero deve notificare il proprio trasferimento entro 90 giorni dalla data dell’espatrio. Vediamo adesso, più in dettaglio, le modalità valide per comunicare il proprio trasferimento all’estero.

Pre-iscrizione AIRE dall’Italia

L’iscrizione si effettua nell’ultimo Comune ove è stabilità la residenza italiana del soggetto. Occorre recarsi negli uffici comunali preposti dichiarando la propria volontà di recarsi all’estero per un periodo superiore ai 12 mesi. L’ufficio annoterà i dati del soggetto sia nel registro delle cancellazioni anagrafiche, sia in quello dell’AIRE.

L’iscrizione effettiva all’AIRE avverrà soltanto nel momento in cui il Comune italiano riceverà dall’ufficio consolare del Paese estero di destinazione il documento che attesti l’avvenuta iscrizione in loco. Solo da questo momento il soggetto risulterà essere iscritto all’AIRE.

Iscrizione AIRE dall’estero

L’iscrizione si effettua recandosi all’ufficio consolare competente e compilando l’apposito modulo di iscrizione, con il proprio documento di identità. La procedura è ormai totalmente informatizzata ed è sufficiente allegare la documentazione alla procedura online. Ogni consolato richiede particolari documenti da allegare all’istanza, come ad esempio una dichiarazione del datore di lavoro estero, o altre garanzie che diano prova dell’effettiva residenza all’estero, per periodi superiori a 12 mesi.

È possibile informarsi preventivamente utilizzando i siti internet delle varie ambasciate e consolati italiani all’estero. Dopo la compilazione del modulo, il consolato italiano lo invierà nell’ultimo Comune italiano di residenza del soggetto. Tale ente è chiamato ad effettuare la cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente e la contestuale iscrizione all’AIRE.


La procedura di cancellazione dall’AIRE

La cancellazione dall’AIRE può essere effettuata soltanto al verificarsi di una specifica esimente, riscontrabile tra le seguenti:

  • Rimpatrio dall’estero con conseguente iscrizione all’Anagrafe della Popolazione Residente (APR);
  • Morte del soggetto;
  • Irreperibilità presunta;
  • Perdita della cittadinanza.

Quanto il trasferimento all’estero viene meno e si decide di rientrare stabilmente a vivere in Italia è necessario effettuare la cancellazione dall’AIRE. L’obiettivo è quello di riportare la propria residenza nel Comune italiano nel quale si intende stabilire la propria dimora abituale. Prima di lasciare il Paese estero in cui si è vissuto bisogna informare il Consolato e richiedere la cancellazione dalla loro anagrafe consolare.

Certificato di rimpatrio

Vi verrà consegnato un certificato di rimpatrio, utile anche per l’esenzione fiscale dei beni personali che porterete con voi in Italia. Una volta in Italia è necessario recarsi al Comune competente e comunicare il proprio domicilio. Spetterà agli uffici comunali inviare un Ufficiale d’Anagrafe a verificare l’effettiva vostra residenza all’interno del Comune. In caso di rientro in Italia soltanto temporaneo potete mantenere la vostra residenza nel Paese estero (puoi farlo fino a un massimo di sei mesi). Oppure puoi iscriverti temporaneamente all’Anagrafe della Popolazione Residente in Italia e aspettate a comunicare il futuro espatrio nel momento in cui questo effettivamente avviene.


Mancata iscrizione AIRE: accertamento del Comune e sanzioni da 200 a 1.000 euro per massimo 5 anni

L’iscrizione all’AIRE è un diritto-dovere del cittadino (Legge n. 470/1988, art. 6) e costituisce il presupposto per usufruire dei servizi consolari forniti dalle Rappresentanze all’estero, nonché per l’esercizio di importanti diritti. Si evidenzia che la legge n. 213, art. 1, comma 242 del 30 dicembre 2023 ha introdotto una sanzione di massimo 1.000,00 euro per ogni anno di mancata iscrizione all’AIRE, per un massimo di 5 anni, per tutti i cittadini italiani residenti all’estero.

La violazione è ridotta, sempre che non sia stata già contestata e non siano già iniziate attività di accertamento, ad 1/10 del minimo se la dichiarazione è presentata con un massimo di 90 giorni.

Per questo è sempre più importante effettuare correttamente l’iscrizione AIRE al momento dell’intenzione di restare all’estero in modo duraturo e stabile. L’accertamento e la notifica della violazione devono essere notificati da parte del Comune di residenza del trasgressore, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui l’obbligo anagrafico doveva essere adempiuto.

Deve essere evidenziato che questa è una sanzione amministrativa erogata dal Comune che si accorge della violazione ma la stessa non toglie le sanzioni tributarie legate agli accertamenti di natura fiscale.

Quali sono i benefici dell’iscrizione AIRE?

L’iscrizione all’AIRE comporta alcuni benefici, solitamente riservati ai soggetti residenti in Italia, che possono essere espletati direttamente dal Consolato italiano all’estero. Come ad esempio il rilascio di certificati anagrafici, rinnovo passaporto, rinnovo patente di guida per chi risiede in paesi extraeuropei, fornitura certificato di residenza, ecc. Inoltre, i soggetti iscritti all’AIRE possono beneficiare del diritto di voto per corrispondenza, tramite il Consolato competente, che vi invierà al domicilio estero le schede elettorali. In caso di mancata iscrizione all’AIRE tutti questi servizi non possono essere espletati dal Consolato italiano all’estero, e quindi si dovrà tornare in Italia per effettuare queste pratiche.


AIRE e assistenza sanitaria in Italia

L’iscrizione all’AIRE comporta la perdita del diritto all’assistenza sanitaria di base in Italia. Questo aspetto è di fondamentale importanza: gli iscritti all’AIRE perdono il diritto ad avere il medico di base, l’assistenza sanitaria ospedaliera e l’acquisto di medicinali dietro il pagamento del solo ticket.

E’ possibile beneficiare soltanto dell’assistenza sanitaria urgente, ovvero quella garantita dal pronto soccorso, per un periodo di 90 giorni, anche non consecutivi. Per ottenere le prestazioni ospedaliere urgenti è necessario presentare un attestato rilasciato dal Consolato competente che attesta lo stato di emigrato. Tuttavia, se il trasferimento di residenza all’estero avviene in un Paese UE è possibile attivare la TEAM. Si tratta della tessera sanitaria europea che da diritto all’assistenza sanitaria in ogni Paese UE. La gratuità o meno di questa assistenza dipende dalle regole in vigore in ciascun Paese UE.

Copertura sanitaria di base

In mancanza dell’attestato del consolato, può essere sottoscritta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Atto in cui si dichiara, oltre al proprio stato di emigrato, che non si è in possesso di una copertura assicurativa pubblica o privata contro le malattie. Questo tipo di problematica può sorgere nel momento in cui si decide di tornare temporaneamente in Italia. In questo periodo, infatti, il soggetto non è coperto da alcuna copertura sanitaria di base.

Il consiglio che posso darti quindi, se risiedi all’estero, è di munirti di un documento che attesti il più possibile la vostra situazione. Sia questo la tessera sanitaria, per i residenti in Europa, che un certificato rilasciato dal consolato ed eventualmente il passaporto se attesta la data d’entrata in Italia. Documento che deve essere presente al momento del tuo ritorno temporaneo in Italia.

Tessera europea di assicurazione malattia

Ricordate comunque che, se trasferite la residenza all’interno di uno dei Paesi della Comunità Europea, potrete beneficiare del diritto alla TEAM: la Tessera Europea di Assicurazione Malattia. Ovvero il sistema di assistenza sanitaria in vigore nell’Unione Europea dal 2006. Sistema secondo il quale chiunque si trovi in un Paese europeo diverso dal proprio, per motivi di lavoro, studio o vacanza, può ricevere cure sanitarie adeguate. Cure in assenza delle quali sarebbe necessario interrompere il proprio soggiorno.

La TEAM è in vigore negli Stati UE:

AUSTRIABELGIOBULGARIA
CIPRODANIMARCAESTONIA
FINLANDIAFRANCIAGERMANIA
GRECIAIRLANDAITALIA
LETTONIALITUANIALUSSEMBURGO
MALTAOLANDAPOLONIA
PORTOGALLOREGNO UNITOREP. CECA
REP. SLOVACCAROMANIASLOVENIA
SPAGNASVEZIAUNGHERIA
ISLANDALIECHTENSTEINNORVEGIA
SVIZZERA

Per approfondire questi aspetti: “AIRE e Assistenza sanitaria all’estero: guida“.


AIRE e imposte sui redditi: le caratteristiche

L’aspetto principale da tenere in considerazione quanto si è tenuti all’iscrizione all’AIRE è quello fiscale. La nostra normativa fiscale, in particolare l’articolo 2 del DPR n. 917/86, prevede che i cittadini residenti fiscalmente in Italia siano tassati per tutti i loro redditi, ovunque essi siano percepiti (in Italia e/o all’estero). Mentre per i cittadini residenti all’estero (come i soggetti iscritti all’AIRE), la tassazione italiana è applicabile soltanto per i redditi ivi prodotti.

L’iscrizione all’anagrafe della popolazione residente in un comune italiano per la maggior parte del periodo di imposta costituisce un elemento formale di per sé sufficiente a determinare l’assoggettamento ad IRPEF del soggetto iscritto. Secondo quanto previsto dall’art. 2, co. 2 del TUIR (modificato dal modificato dall’art. 1 del D.Lgs. n. 209/2023, in vigore dal 2024), la mancata iscrizione AIRE è una presunzione legale relativa di residenza in Italia. Questo significa che il contribuente, con adeguata documentazione, ha la possibilità di dimostrare la sua effettiva residenza fiscale estera.

In ogni caso, l’iscrizione AIRE è fondamentale per ogni soggetto espatriato all’estero. Come detto, infatti, il cittadino italiano che cancella la propria iscrizione anagrafica comunale e si trasferisce all’estero è tenuto alla registrazione presso l’anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), che ha, appunto, la funzione di individuare i cittadini non più residenti nel territorio dello Stato.

La Corte di Cassazione ha ribadito che, da un punto di vista fiscale, l’iscrizione AIRE non costituisce una presunzione assoluta di residenza all’estero (vedasi Cassazione n. 961/2015 e Cassazione n. 9723/2015). Come detto, il contribuente ha la possibilità, dunque, superare il dato formale dimostrando che la propria residenza ed il proprio domicilio sono legati al Paese estero di immigrazione piuttosto che in Italia.

Dichiarazione dei redditi

Un soggetto espatriato ed iscritto AIRE, è chiamato ai seguenti obblighi fiscali con l’Italia:

  • Dichiarazione dei (soli ed eventuali) redditi prodotti in Italia: es. redditi da locazione, etc;
  • Pagare l’IMU in Italia su eventuali immobili detenuti.

Sotto il profilo reddituale il contribuente espatriato ed iscritto AIRE che non ha redditi prodotti in Italia può essere esonerato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. In caso di presenza in Italia di immobili tenuti a disposizione, l’effetto sostitutivo dell’IMU sull’IRPEF, esenta il contribuente dalla presentazione della dichiarazione. L’obbligo tributario è assolto dal pagamento dell’IMU.

Allo stesso modo devono essere trattati i redditi derivanti da attività di lavoro dipendente o autonomo esercitato in Italia: dovrai comunque fare la dichiarazione dei redditi sia in Italia che anche nello stato di residenza, dichiarando le tasse pagate in Italia e pagando soltanto l’eventuale differenza (grazie al meccanismo del credito d’imposta).

Oneri deducibili e detraibili per espatriati

È opportuno, infine, ricordare che se si ha la propria residenza all’estero vi sono comunque una serie di oneri che non si possono dedurre o detrarre nella dichiarazione dei redditi italiana. Non si ha diritto alla deduzione per le spese mediche, le spese per l’istruzione superiore o universitaria, ma soltanto per le spese erogate per attività culturali ed artistiche. Non si possono dedurre i contributi previdenziali ed assistenziali o le somme versate alle forme pensionistiche complementari o individuali, ma si possono dedurre le somme date agli istituti religiosi.

Nella dichiarazione non sono minimamente compresi i familiari a carico per cui non si ha diritto ad alcuna deduzione o detrazione d’imposta. Il consiglio che possiamo darvi è quello di affidarvi ad un dottore Commercialista per la corretta gestione degli adempimenti fiscali nel caso di un vostro trasferimento all’estero. Non sono rari i casi di soggetti trasferiti all’estero che si sono visti notificare avvisi di accertamento volti a riportare in Italia la residenza fiscale, in quanto il Fisco ha notato elementi che potevano indurre a pensare che la residenza estera fosse soltanto fittizia e voluta esclusivamente per eludere la tassazione fiscale italiana.

Mancata iscrizione AIRE: quali conseguenze?

In caso di mancata iscrizione all’AIRE, il trasferimento all’estero non rileva ai fini fiscali e si considera soggetto passivo d’imposta il contribuente iscritto per la maggior parte dell’anno nell’anagrafe dei residenti. Si tratta di una presunzione relativa di residenza fiscale in Italia (a partire dal 2024).

Per questo motivo occorre prestare davvero molta attenzione agli obblighi connessi all’iscrizione AIRE. A sancire questa presunzione è lo stesso art. 2 del TUIR (precedentemente citato), il quale prevede che il mantenimento dell’iscrizione anagrafica in Italia determini il mantenimento della residenza fiscale in Italia del contribuente. Questo, a meno di prova contraria del contribuente, che è chiamato a dover dimostrare con elementi documentali la propria residenza fiscale estera. Esempi di questa documentazione possono essere:

  • Certificazione di residenza fiscale rilasciata dallo Stato estero (in caso di Stato in Convenzione con l’Italia, certificazione ex art. 4 par. 1 della Convenzione);
  • Documentazione relativa all’abitazione di residenza permanente all’estero;
  • Utenze domestiche intestate con evidenza dei consumi;
  • Documentazione legata all’attività di lavoro svolta all’estero (es. buste paga, contratti, etc);
  • Documentazione relativa alle dichiarazioni dei redditi presentate all’estero, come soggetto ivi residente;
  • Pagamenti di imposte fatti all’estero;
  • Documentazione nominativa in grado di dimostrare interessi personali, sociali, culturali all’estero.

Naturalmente, l’obiettivo della documentazione è quello di convincere l’Amministrazione finanziaria della bontà della propria situazione. In caso contrario l’Amministrazione ha la possibilità di far partire una contestazione verso il contribuente che in mancanza di iscrizione AIRE non abbia:

  • Dichiarato tutti i suoi redditi in Italia (ex art. 3 del TUIR);
  • Dichiarato le sue attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero ai fini del monitoraggio fiscale e del pagamento delle eventuali imposte patrimoniali (IVIE ed IVAFE).

Pertanto, possiamo dire che l’effettivo trasferimento della residenza all’estero del contribuente non rileva fiscalmente fino a quando non risulti la cancellazione dall’anagrafe di un Comune italiano e la contestuale iscrizione all’AIRE. Oppure, ma sicuramente, la situazione si complica non poco, in caso di mancata iscrizione, con prova a carico del contribuente trasferito. Fattispecie sicuramente più complessa da gestire e soprattutto rischiosa.

Termini di accertamento

Da ultimo può essere opportuno ricordare i termini a disposizione dell’Amministrazione finanziaria per effettuare un accertamento. In caso di omessa dichiarazione dei redditi in Italia i termini di accertamento sono aperti sino al 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere presentata. Per questo motivo occorre prestare molta attenzione alla propria situazione personale.


Servizio di consulenza fiscale online

In questo articolo ho voluto dedicare la mia attenzione al metterti al corrente dell’importanza che riveste l’iscrizione AIRE in un trasferimento di residenza all’estero.

L’aspetto che non devi dimenticare è che il requisito formale dell’AIRE diventa sostanziale nel momento in cui l’iscrizione non viene correttamente effettuata. In questo caso, l’Amministrazione finanziaria ha dalla sua una presunzione relativa di residenza fiscale in Italia del contribuente. Questa presunzione diventa molto spesso difficile da superare, anche in caso di trasferimento di residenza effettivo all’estero. Per questo motivo occorre fare molta attenzione alla procedura da seguire nel tuo trasferimento di residenza all’estero. Prima di effettuare un trasferimento di residenza all’estero ricorda sempre di:

  1. Non sottovalutare il tuo passato;
  2. Programmare il tuo presente;
  3. Pianificare il tuo futuro.

Se stai pensando di trasferiti e vuoi sapere se dovete pagare delle imposte in Italia, il mio servizio di consulenza è a tua disposizione per offrirvi l’aiuto necessario a risolvere la tua situazione.

Analizzerò la tua situazione e ti indicherò come effettuare al meglio il trasferimento di residenza con un crono-programma, in modo da diminuire al massimo problematiche di doppia imposizione fiscale.

Domande frequenti

Cos’è l’AIRE?

L’AIRE è un registro tenuto dai comuni italiani che elenca i cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore a 12 mesi. È gestito dalle rappresentanze diplomatico-consolari italiane nel paese di residenza.

Chi deve iscriversi all’AIRE?

Devono iscriversi all’AIRE tutti i cittadini italiani che trasferiscono la loro residenza all’estero per più di 12 mesi. L’iscrizione è un obbligo legale e consente di accedere a servizi specifici.

Quali sono i vantaggi dell’iscrizione all’AIRE?

L’iscrizione all’AIRE permette ai cittadini italiani residenti all’estero di usufruire di alcuni servizi, come l’emissione o il rinnovo del passaporto, l’esercizio del diritto di voto per le elezioni italiane, e facilita la comunicazione con le autorità italiane.

Effettuare l’iscrizione all’AIRE influisce sulla residenza fiscale?

L’iscrizione all’AIRE di per sé non determina la residenza fiscale, che è stabilita in base a criteri specifici come il centro degli interessi vitali o il soggiorno per la maggior parte dell’anno. Tuttavia, può essere un indicatore della residenza fiscale all’estero.

Ci sono sanzioni amministrative per la mancata iscrizione AIRE?

Dal 2024 i Comuni che accertano la mancata iscrizione AIRE del soggetto trasferito possono applicare una sanzione da 200 a 1.000 euro per ogni anno di mancata iscrizione AIRE per un massimo di 5 anni.

Come si procede per l’iscrizione all’AIRE?

L’iscrizione all’AIRE può essere effettuata presso il consolato italiano nel paese di residenza, o tramite procedura online. È necessario fornire documenti che attestino la residenza all’estero, come contratto di lavoro o di affitto.

Cosa succede se non mi iscrivo all’AIRE?

Non iscriversi all’AIRE quando si è residenti all’estero per più di un anno è una violazione delle normative italiane. Ciò può portare a difficoltà nel ricevere servizi consolari e nella gestione di documenti come il passaporto. Sotto il profilo fiscale si può essere considerati fiscalmente residenti in Italia ed ivi tenuti al pagamento delle imposte in Italia.

Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.

23 COMMENTI

  1. Credo che gli svantaggi sono più dei vantaggi. Con la legge attuale invito a stare ben attenti perchè è da piangere poi, specialmente per il medico, lavoro, patente e tutto quello che poi vi acorgerete.

  2. Sto pianificando il mio spostamento in Romania, dove ho aperto una srl, ho un appartamento in affitto, vorrei avere qualche consiglio, grazie.

  3. Salve Federico,
    grazie per le informazioni. Sto valutando un’offerta di lavoro full time con contratto permanent in Arabia Saudita. La mia famiglia moglie e 2 figli grandi resterebbero in Italia.
    “Come viene intesa la tassazione in questo caso, avendo letto:
    Sul punto deve essere tenuto presente che la giurisprudenza consolidata non ammette trasferimento di residenza all’estero di un soggetto quando:
    Il centro dei propri interessi familiari e/o
    Il centro dei propri interessi economici”

  4. In questo caso sicuramente gli interessi familiari che rimangono in Italia finiscono per essere molto rilevanti nella determinazione della sua residenza fiscale. Naturalmente, per poter capire la sua residenza fiscale è necessaria una analisi complessiva della sua situazione. Nel caso ci scriva in privato per una consulenza.

  5. Mi pare di capire, in linea di massima, che sia più importante la “residenza fiscale” piuttosto che l’iscrizione all’AIRE, per quanto obbligatoria, e che sia più importante poter dimostrare ex post, in caso di accertamento, di esser stato effettivamente in un luogo estero 183 giorni.

  6. Sono un pensionato dell’ INPS . Ho intenzione di trasferirmi all’estero in un paese non convenzionato con l’Italia ed iscrivermi all’ AIRE.
    Vorrei sapere, per cortesia, se pagherò ancora l’ IRPEF , trattenendola dalla mia pensione.
    Grazie e complimenti per tutti gli articoli, tutti molto utili.

  7. Vorrei capire se, quando si è iscritti all’AIRE, si deve andare a cambiare/rinnovare anche il passaporto o se rimane lo stesso.
    Ho un esame ufficiale fra un paio di mesi e mi hanno chiesto il numero di passaporto che non posso cambiare altrimenti l’esame risulterebbe nullo. Nel frattempo vorrei iescrivermi all’AIRE. Mi potrebbe supporre un problema?
    Grazie

  8. Salve avrei una domanda.
    Una volta che si ritorna in Italia ed il comune è stato avvisato, si riacquisisce nuovamente l’ass. sanitaria? Grazie

  9. Salve . Invece io vorrei capire se deve iscriversi un studente al Aire che non lavora ( solo studia al Università in Olanda )e torna spesso a casa in Italia per diversi periodi . Considerando Covid lo studio viene svolto sempre online che permette di restare in Italia per periodi più lunghi e non solo per le vacanze o un fine settimana. Inoltre assistenza medica in Olanda è tutta privata e bisogna comprare una assicurazione che nel caso nostro sarebbe un peso economico non indifferente per la famiglia .
    Oltre la perdita di assistenza medica in Italia , la nostra famiglia perderebbe anche incarico fiscale della figlia ? Come funziona in questo caso ?

  10. L’iscrizione AIRE riguarda l’effettivo trasferimento all’estero della persona, chi rientra in Italia per diversi periodi nell’anno mantiene la residenza fiscale italiana. Se vuole approfondire la sua situazione personale ci contatti in privato per una consulenza, la aiuteremo.

  11. Salve avrei bisogno di una consulenza privata per analizzare la mia situazione.
    Sono un self employ e vivo a Londra da circa un anno. Sto valutando se iscrivermi all’Aire.
    E’ possibile avere un preventivo via e-mail ed un recapito telefonico?
    Cordialmente
    Claudia Nuzzo

  12. Salve… Avrei bisogno di una consulenza privata per analizare la mia situazione… grazie

  13. Se desidera una consulenza può contattarci in privato con la descrizione della sua situazione ed i suoi dubbi, le indicheremo il preventivo e tutte le informazioni sulla consulenza.

  14. Salve, ho intenzione di trasferimento in spagna, sono da solo, ho intestate case affittate con cedolare secca e sono amnistratore insieme ad altri 2 soggetti di una srl, non ho intestata la prima casa,
    Che problematiche ci sono per un eventuale trasferimento ed iscrizione all aire?

  15. Partendo dal presupposto che la definizione della residenza fiscale è di esclusiva spettanza dell’Agenzia delle Entrate sicuramente, in quanto scrive, vi sono collegamenti con l’Italia che devono essere tenuti in considerazione ed analizzati nel complesso della sua situazione.

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