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Spagna: guida al sistema fiscale

Scheda fiscale della Spagna: il regime tributario per privati e imprese. L'imposta sul valore aggiunto. Agevolazioni fiscali per privati professionisti ed imprese.

CapitaleMadrid
Lingua UfficialeSpagnolo
MonetaEuro
Forma IstituzionaleMonarchia parlamentare
Convenzione con ItaliaSi

In questo report dedicato alla Spagna ti spiego il regime fiscale di tassazione di soggetti residenti e non residenti. Con la lettura di questo articolo puoi scoprire quali sono i vantaggi che un Paese come quello iberico è in grado di offrirti se decidi di trasferirci la residenza.

Il territorio spagnolo è costituito dalla zona continentale, le Isole Baleari, le Canarie e le enclavi di Ceuta e Melilla in Marocco.

La pressione fiscale è inferiore rispetto all’Italia. Per essere soggetti a tassazione, occorre avere la residenza fiscale, in base al principio del worldwide income. Sono considerati residenti fiscali coloro che esercitano una professione e percepiscono un salario. Le statistiche ufficiali dicono che ogni anno sono sempre più numerosi gli italiani che scelgono la vicina penisola iberica.

Il sistema fiscale della Spagna e i livelli di governo

La Spagna ha un sistema fiscale quasi federale, con tre livelli di governo. Il sistema fiscale spagnolo garantisce, infatti molta autonomia alle varie regioni in cui è suddiviso il Paese. La principale conseguenza derivante dall’autonomia regionale è un differimento del livello di imposte tra le varie aree, ed alcune delle differenze, seppur spesso minime, possono risultare molto vantaggiose per specifiche circostanze.

Ad esempio, le Isole Canarie sono caratterizzate da regimi fiscali speciali e rappresentano una meta prediletta per la creazione di impresa, grazie alla tassazione ridotta sulle pensioni.

Se desideri approfondire i regimi fiscali speciali che sono in vigore alle Isole Canarie puoi leggere questo articolo di approfondimento: “Ric e Zec due regimi fiscali di vantaggio per le isole Canarie” e se vuoi saperne di più contattaci per una consulenza personalizzata.

In particolare, nel Paese, una parte dell’imposta sul reddito delle persone fisiche viene ceduta alle comunità autonome regionali. Il processo di liquidazione dell’imposta è di conseguenza composto da due fasi:

  • Fase statale;
  • Fase complementare.

I governi regionali ricevono una quota del gettito fiscale complessivo, in particolare ricevono:

  • 33% del reddito delle persone fisiche;
  • 35% di IVA;
  • 40% delle accise sugli idrocarburi, tabacco, birra e alcolici;
  • 100% di accise su energia elettrica e registrazione degli autoveicoli.

Le entrate fiscali indirette vengono, invece cedute in base ad un indice di consumo del territorio. Le aliquote relative all’imposta sul reddito delle persone fisiche possono essere modificate dai governi regionali anche se la struttura conserva la progressione e la suddivisione in scaglioni di imposta. Il ricavato delle imposte sulle successioni e sulle donazioni, l’imposta di registro e le tasse sulle lotterie e gioco d’azzardo è interamente assegnato ai governi territoriali. Nel caso in cui la spesa stimata superi i potenziali ricavi, il governo regionale riceve un trasferimento compensativo da parte del governo centrale.

Categorie di reddito

Nel Paese sussistono, le seguenti categorie di reddito:

  • Lavoro;
  • Di capitale;
  • Di esercizio di attività economiche;
  • Guadagni e le perdite patrimoniali;
  • Imputazioni di reddito stabilite dalla legge.

Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpf)

L’imposta sul reddito delle persone fisiche, in Spagna (Irpf), trova applicazione per i soggetti residenti, secondo il principio del worldwide income. Sui soggetti non residenti fiscalmente grava l’imposta sul reddito dei non residenti (Impuesto sobre la Renta de los No Residentes, Irnr), la quale si applica soltanto sul reddito prodotto nel territorio dello Stato.

Per essere considerati fiscalmente residenti, occorre:

  • Risiedere per più di 183 giorni, durante l’anno solare, oppure
  • Aver stabilito nel Paese il centro dei propri interessi economici o la propria attività imprenditoriale o professionale.

Il reddito soggetto all’imposta sul reddito delle persone fisiche, comprende:

  • I salari e gli stipendi;
  • Redditi d’impresa o da attività professionale;
  • Reddito passivo come dividendi, interessi e plusvalenze.

L’aliquota totale è la somma di quella stabilita a livello statale e di quella regionale che varia tra le diverse Regioni della Spagna (comunità autonome). Ogni Comunità Autonoma ha la facoltà di stabilire le proprie aliquote aggiuntive, che si sommano a quelle statali. Di seguito, una panoramica delle aliquote IRPF per l’anno fiscale 2025, suddivise tra l’aliquota statale e quelle specifiche per le regioni di Andalusia, Isole Baleari, Comunità Valenciana, Catalogna, Murcia e Comunità di Madrid.

I soggetti non residenti sono tassati con aliquota del 24% sui redditi ottenuti nel territorio spagnolo o provenienti da fonti spagnole e con aliquota del 19% sulle plusvalenze e sui proventi di investimento finanziario derivanti da fonti spagnole. L’aliquota del 19% si applica ai soggetti non residenti, che risiedono in uno Stato membro dell’Unione Europea (UE) o dello Spazio Economico Europeo (SEE) con i quali esiste uno scambio di informazioni in materia fiscale.

Aliquote IRPF Statali 2025

Le aliquote statali per il 2025 sono applicate come segue:

Reddito Imponibile (€)Aliquota Statale
Fino a 12.4509,5%
12.451 – 20.20012%
20.201 – 35.20015%
35.201 – 60.00018,5%
60.001 – 300.00022,5%
Oltre 300.00024,5%

Aliquote IRPF Regionali 2025

Le seguenti tabelle mostrano le aliquote aggiuntive applicate dalle rispettive Comunità Autonome, che si sommano a quelle statali:

Andalusia

Reddito Imponibile (€)Aliquota Regionale
Fino a 13.0009,5%
13.001 – 21.00012%
21.001 – 35.20015%
35.201 – 60.00018,5%
Oltre 60.00022,5%

Isole Baleari

Reddito Imponibile (€)Aliquota Regionale
Fino a 10.0009,5%
10.001 – 18.00011,75%
18.001 – 30.00014,75%
30.001 – 48.00017,75%
48.001 – 70.00019,25%
70.001 – 90.00022%
90.001 – 120.00023%
120.001 – 175.00024%
Oltre 175.00025%

Valencia

Reddito Imponibile (€)Aliquota Regionale
Fino a 12.0009%
Da 12.001 a 22.00012%
Da 18.001 a 32.00015%
Da 30.001 a 42.00017,5%
Da 48.001 a 52.00020%
Da 70.001 a 62.00022,5%
Da 90.001 a 72.00025%
Da 120.001 a 100.00026,5%
Da 120.001 a 150.00027,5%
Da 150.001 a 200.00028,5%
Oltre 200.00029,5%

Catalogna

Reddito Imponibile (€)Aliquota Regionale
Fino a 12.45010,5%
Da 12.451 a 17.707,212%
Da 17,708,2 a 21.00014%
Da 21.001 a 33.00715%
Da 33.008 a 53.407,218,8%
Da 53.408,2 a 90.00021,5%
Da 90.001 a 120.00023,5%
Da 120.001 a 175.00024,5%
Oltre 175.00025,5%

Legge Beckham

La Legge Beckham è un regime fiscale speciale introdotto in Spagna nel 2005 per attrarre lavoratori stranieri altamente qualificati. Questo regime consente agli espatriati che si trasferiscono nel Paese per motivi lavorativi di essere tassati come non residenti, applicando un’aliquota fissa del 24% sui redditi da lavoro dipendente di fonte spagnola fino a 600.000 euro annui, per un periodo massimo di sei anni. I redditi di fonte estera non sono soggetti a tassazione durante questo periodo.

Requisiti per accedere al regime:

  • Non essere stati residenti fiscali in Spagna nei dieci anni precedenti il trasferimento.
  • Trasferirsi nel Paese in seguito a un contratto di lavoro con una società spagnola o per assumere il ruolo di amministratore in una società spagnola, a condizione di non possederne più del 25% del capitale.
  • Non percepire redditi attraverso una stabile organizzazione situata nel Paese.

È importante notare che, a partire dal 2010, gli atleti professionisti, come i calciatori, sono stati esclusi da questo regime fiscale. La denominazione “Legge Beckham” deriva dal fatto che il calciatore David Beckham fu tra i primi a beneficiare di questa agevolazione durante il suo periodo al Real Madrid.

Per usufruire di questo regime, è necessario presentare una richiesta formale alle autorità fiscali spagnole entro sei mesi dall’inizio dell’attività lavorativa. Una volta concessa, l’opzione rimane valida per sei anni, salvo rinuncia o perdita dei requisiti.

Questo regime offre vantaggi significativi per i lavoratori stranieri con redditi elevati che si trasferiscono nel Paese, permettendo loro di beneficiare di una tassazione ridotta sui redditi prodotti nel paese e di escludere dalla tassazione quelli di fonte estera.

Lavoro in Spagna: devo pagare imposte in Italia?

Per i residenti fiscali in Italia che percepiscono redditi da lavoro dipendente in Spagna, la Convenzione contro le doppie imposizioni tra i due paesi prevede che:

  • Tassazione in Spagna: Il reddito da lavoro dipendente è tassato nel Paese in cui l’attività lavorativa è effettivamente svolta;
  • Dichiarazione in Italia: Il medesimo reddito deve essere dichiarato anche in Italia.

Per evitare la doppia imposizione, l’Italia riconosce un credito d’imposta per le imposte pagate all’estero a titolo definitivo. Questo credito non può eccedere la quota di imposta italiana relativa al reddito estero.

Apertura di una società: Imposta sul reddito delle società (Is)

Le società residenti in Spagna sono soggette all’imposta sui redditi societari (Impuesto sobre Sociedades, IS), la quale trova applicazione secondo il principio del worldwide income. Il territorio spagnolo è costituito dalla zona continentale, le Isole Baleari, le Canarie e gli enclavi di Ceuta e Melilla in Marocco.

Le società residenti in questi ultimi due territori, in Navarra e Paesi Baschi sono soggette a regimi fiscali speciali.

Sono considerate società non residenti, le società non registrate secondo la legge spagnola e che non hanno la sede legale o la sede principale della gestione situata nel Paese.

A queste società grava l’imposta sui redditi dei non residenti (Irnr), quindi vengono tassate sugli utili commerciali e sui capital gains, ma soltanto in relazione al reddito di fonte spagnola. Per le società residenti, la base imponibile dell’IS è costituita dal reddito e dalle plusvalenze patrimoniali.

Aliquote applicate alle società residenti

L’aliquota dell’imposta sulle società residenti (IS) è pari al 25% a cui si applica una sovraimposta legata all’iscrizione alla Camera di Commercio. Sono soggetti imponibili dell’Is:

  • Le società per azioni;
  • Società a responsabilità limitata;
  • Holding;
  • Gruppi di interesse economico;
  • Fondazioni, le associazioni, le cooperative e le società di persone;
  • Il raggruppamento temporaneo di società;
  • Le società di capitale di rischio;
  • Fondi d’investimento;
  • Fondi pensione, per la regolamentazione o la conversione dei mutui ipotecari, per la conversione in titoli delle attività;
  • Infine, fondi di investimento garantiti.

Il periodo d’imposta coincide con l’esercizio economico, tuttavia in nessun caso può superare i dodici mesi.

L’aliquota ridotta del 15% si applica alle piccole società (inclusi gruppi di società), con utili fino a Euro 10 milioni, e alle società di nuova formazione per i primi due anni in cui viene registrato un utile. Le società del settore idrocarburi sono tassate al 30%.

Per determinare l’aliquota applicabile, gli utili maturati in un anno finanziario che inizi in una data diversa dal 1° gennaio, vengono attribuiti all’anno in cui ha avuto inizio l’anno contabile.

Società non residenti

L’aliquota applicata alle società non residenti che percepiscono reddito nella penisola iberica senza avere una stabile organizzazione è del 19% per i non-residenti dell’area dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo, e del 24% per i non-residenti in altre giurisdizioni.

I capital gains vengono tassati al 19%. Al reddito percepito tramite stabile organizzazione si applica la medesima aliquota applicata alle società residenti, ossia il 25%. Le società operanti nel settore idrocarburi sono tassate al 35%.

Le rimesse della filiale alla casa madre sono assoggettate ad un’ulteriore imposta del 19%, tranne in caso di:

  • Stabili organizzazioni residenti in un altro Paese Ue, a meno che il Paese non sia considerato paradiso fiscale;
  • Residenti in Paesi che hanno firmato un AFB con contenente una clausola relativa allo scambio di informazioni, tranne nel caso in cui l’accordo disponga diversamente.

Regime fiscale delle holding

Le holding (regime ETVE) sono società costituite in Spagna che beneficiano di un regime fiscale speciale. Questo regime prevede l’esenzione fiscale per i dividendi e le plusvalenze derivanti da partecipazioni in società estere. In particolare, il 95% dei dividendi ricevuti dalle controllate estere è esente da imposizione, mentre il restante 5% è tassato al 25%, risultando in un’aliquota effettiva dell’1,25%. Questo rende le ETVE strumenti efficaci per la gestione di partecipazioni internazionali.

I principali vantaggi offerti dalle ETVE includono:

  • Tassazione ridotta sui dividendi: Come menzionato, il 95% dei dividendi ricevuti è esente da tassazione, con un’aliquota effettiva sull’intero importo dell’1,25%;
  • Esenzione sulle plusvalenze: Le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni in società estere sono esenti da imposizione fiscale;
  • Esenzione sui dividendi distribuiti a soci non residenti: I dividendi distribuiti dalla holding a soci non residenti sono totalmente esenti da tassazione, a meno che i soci risiedano in paradisi fiscali;
  • Flessibilità nell’applicazione del regime ETVE: I soci possono optare per l’applicazione del regime ETVE in qualsiasi momento della vita societaria, offrendo flessibilità nella pianificazione fiscale.

Motivazioni per costituire una holding

La costituzione di una holding è particolarmente vantaggiosa per la gestione di partecipazioni in società estere. Questo strumento consente di ottimizzare la fiscalità a livello di gruppo, beneficiando delle esenzioni previste per dividendi e plusvalenze. È importante notare che le società il cui oggetto sociale è la gestione di patrimoni mobiliari o immobiliari non possono accedere al regime ETVE. Inoltre, per evitare la qualificazione come “società patrimoniali“, è necessario che il capitale sociale non sia detenuto per oltre il 50% da dieci o meno soci o da un gruppo familiare.

L’Imposta sul valore aggiunto

L’Imposta sul valore aggiunto viene applicata sulla fornitura di merci e servizi, con aliquota del 21%. Vi sono poi due aliquote ridotte al 10% e al 4%. L’aliquota del 10% si applica a taluni beni e servizi, come ad esempio l’acquisto di una proprietà di nuova costruzione, hotel e ristoranti, prodotti per la salute, attività di intrattenimento e sport. L’aliquota del 4% si applica ai beni considerati di prima necessità, come ad esempio alcuni alimenti, medicinali ed anche a prodotti di lettura (giornali, riviste, libri).

Ci sono, poi, dei regimi speciali con norme IVA, come quelli per le agenzie di viaggio, oggetti d’antiquariato e la produzione agricola e zootecnica.

Alcune attività professionali sono esenti da IVA, come quelle svolte dagli istituti finanziari e assicurativi e le commissioni percepite dagli agenti, le spese mediche e dentistiche.

Nelle Isole Canarie vige un regime speciale chiamato IGIC, acronimo di Impuesto General Indirecto Canario, che si applica, con una aliquota standard del 7%.

Un dazio speciale si applica poi anche alle importazioni e alle merci nelle isole Canarie.

L’Amministrazione finanziaria spagnola ha messo a disposizione dei contribuenti un nuovo sito web che, con aggiornamenti in tempo reale, raccoglie tutte le informazioni relative all’imposta sul valore aggiunto suddivise per sezioni. Il portale, contiene tutte le informazioni necessarie che permettono al contribuente di accedere alle procedure fiscali tradizionali e telematiche e ad altri aspetti della normativa fiscale, facilitando la ricerca. All’interno del portale anche un’ampia sezione dedicata alla modulistica che permette a imprenditori e professionisti di reperire tutte le informazioni sulla normativa fiscale societaria e di adempiere alle formalità necessarie per la presentazione delle dichiarazioni.

Altre tipologie di imposte

Imposta sulle attività produttive

In Spagna, è prevista poi, l’imposta sulle attività produttive, la quale trova applicazione per tutte le attività economiche gestite da persone fisiche e giuridiche. L’imposta sulle attività produttive, consiste, nell’applicazione di un importo forfettario stabilito dall’ente territoriale competente a seconda del territorio in cui si esercita l’attività, a cui si aggiungono o sottraggono dei coefficienti correttivi.

Imposta sugli immobili

L’imposta sugli immobili è dovuta dalle persone fisiche e giuridiche proprietarie di immobili. L’aliquota varia a seconda del Comune interessato.

Altre imposte indirette

Le imposte speciali di fabbricazione su alcool e bevande alcoliche, idrocarburi, prodotti del tabacco, elettricità sono le principali. Tra le imposte indirette, possiamo ritrovare, anche l’imposta sui trasferimenti patrimoniali (Impuesto sobre Transmisiones Patrimoniales y Actos Jurídicos Documentados).

Essa prevede tre aliquote:

  • 7% per i beni immobili e diritti reali su immobili;
  • 4% per beni mobili o semimobili;
  • 1% per diritti reali di garanzia, prestiti e cessione di crediti.

Aspetti dichiarativi

Il periodo di imposta decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno sia per le persone fisiche, sia per le persone giuridiche. La dichiarazione dei redditi deve essere trasmessa tra il 4 aprile ed il 30 giugno dell’anno successivo oggetto di dichiarazione. Solo per i contribuenti che hanno percepito esclusivamente un reddito da lavoro dipendente inferiore a 22.000 euro, esonerandoli dall’onere dichiarativo.

Il pagamento delle imposte deve avvenire contestualmente alla presentazione della dichiarazione. Tuttavia, è concessa la possibilità al contribuente di versare il 60% dell’imposta entro la data di presentazione della dichiarazione ed il 40% entro il 6 novembre del medesimo anno, senza che l’amministrazione finanziaria irroghi sanzioni ed interessi per tardivo versamento.

Le persone fisiche non residenti devono denunciare ogni reddito percepito con separate dichiarazioni e le scadenze dei versamenti e delle presentazioni dei modelli sono variabili in funzione della categoria di imponibile assoggettata ad imposta.

Le persone giuridiche devono presentare il modello dichiarativo e regolare il saldo del debito impositivo entro sei mesi e 25 giorni dalla chiusura del periodo d’imposta di riferimento, quindi entro il 25 luglio dell’anno successivo al termine dell’esercizio sociale. È previsto il versamento di tre acconti rispettivamente entro il giorno 20 dei mesi di aprile, ottobre e dicembre del periodo d’imposta in corso.

Convenzione contro le doppie imposizioni con l’Italia

La Spagna ha sottoscritto la Convenzione contro le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, firmata a Roma l’8 settembre 1977 e ratificata con Legge n. 663 del 29 settembre 1980. Essa è in vigore dal 24 novembre 1980.

Nell’ultima revisione semestrale della white list degli Stati che consentono un adeguato scambio di informazioni in materia fiscale, D.M. 23 marzo 2017, il paese è confermata tra gli Stati che consentono un adeguato scambio di informazioni in materia fiscale.

Regime fiscale delle Isole Canarie

Le Isole Canarie, pur essendo parte integrante della Spagna e dell’Unione Europea, godono di un Regime Economico e Fiscale (REF) speciale. Questo regime è stato istituito per promuovere lo sviluppo economico e sociale dell’arcipelago, compensando le sfide legate alla sua posizione geografica periferica.

Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche

Il sistema fiscale delle Canarie prevede aliquote progressive per l’IRPF, con le seguenti fasce di reddito:

  • Fino a 6.000 €: 19%
  • Da 6.001 € a 50.000 €: 21%
  • Da 50.001 € a 200.000 €: 23%
  • Da 200.001 € a 300.000 €: 27%
  • Oltre 300.000 €: 28%

Queste aliquote sono applicate ai residenti fiscali delle Canarie, ossia coloro che risiedono nell’arcipelago per almeno 183 giorni all’anno.

Imposta sul Reddito delle Società (IS)

Le imprese nelle Canarie beneficiano di un regime fiscale vantaggioso:

  • Aliquota ridotta del 15%: applicabile per i primi due anni di attività a partire dal primo esercizio in utile.
  • Aliquota ordinaria del 25%: applicabile dal terzo anno in poi.

Questo sistema è stato concepito per incentivare l’imprenditorialità e la crescita economica nell’arcipelago.

Imposta Generale Indiretta delle Canarie (IGIC)

Al posto dell’IVA, nelle Canarie si applica l’IGIC, con un’aliquota generale del 7%. Questo rende il carico fiscale sui consumi più leggero rispetto al resto del Paese.

Zona Especial Canaria (ZEC)

La ZEC è una zona a bassa tassazione creata per attirare investimenti e promuovere lo sviluppo economico. Le imprese registrate nella ZEC possono beneficiare di un’aliquota fiscale ridotta al 4%, a condizione che soddisfino specifici requisiti, tra cui:

  • Investimento minimo: realizzare un investimento iniziale in beni materiali o immobiliari.
  • Creazione di posti di lavoro: generare un numero minimo di nuovi posti di lavoro nell’arcipelago.

Questo regime è stato prorogato fino al 31 dicembre 2026.

Riserva per Investimenti nelle Canarie (RIC)

La RIC consente alle imprese di dedurre fino al 90% degli utili non distribuiti, a patto che questi vengano reinvestiti in attività economiche nelle Canarie entro un determinato periodo. Questo strumento mira a stimolare gli investimenti locali e la crescita economica.

Considerazioni per i non residenti

I non residenti che percepiscono redditi nelle Canarie sono soggetti a un’imposta fissa del 19% sui redditi generati nell’arcipelago, inclusi i proventi da locazioni immobiliari.

Regime fiscale delle Isole Baleari

Le Isole Baleari, pur essendo parte integrante del Paese, non dispongono di un regime fiscale autonomo come le Isole Canarie. Tuttavia, esistono specifiche agevolazioni fiscali a livello regionale che mirano a incentivare determinati comportamenti e supportare specifiche categorie di contribuenti.

Deduzioni fiscali per investimenti

La legislazione fiscale delle Baleari prevede diverse deduzioni sull’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPF) per i residenti che effettuano specifici investimenti o sostengono determinate spese. Tra queste:

  • Investimenti per la sostenibilità dell’abitazione principale: È prevista una deduzione fino al 50% per le spese sostenute per migliorare la sostenibilità e l’efficienza energetica dell’abitazione principale, con un limite massimo di 10.000 euro annui;
  • Locazione di immobili a categorie protette: I proprietari che affittano immobili a giovani sotto i 36 anni, persone con disabilità o famiglie numerose possono beneficiare di una deduzione fino a 400 euro, a condizione che la base imponibile non superi determinati limiti;
  • Spese per studi universitari fuori dall’isola di residenza: Le famiglie con figli che studiano fuori dalla propria isola di residenza possono detrarre fino a 1.500 euro per figlio, con un incremento a 1.600 euro per redditi più bassi, sempre nel rispetto di specifici requisiti.

Aliquote IRPF Regionali

Le Isole Baleari applicano aliquote aggiuntive sull’IRPF che si sommano a quelle statali. Queste aliquote sono progressive e variano in base al reddito imponibile. Ad esempio, per redditi fino a 10.000 euro, l’aliquota regionale è del 9,5%, mentre per redditi superiori a 175.000 euro, l’aliquota raggiunge il 25%.

Imposta sul patrimonio e successioni

Nel 2016, la legge finanziaria delle Baleari ha introdotto modifiche significative riguardo all’imposta sul patrimonio e alle successioni. In particolare, è stato previsto un aumento delle aliquote per i patrimoni più elevati e una riduzione delle esenzioni precedentemente applicate nelle successioni tra parenti stretti.

Contributi per Lavoratori Autonomi (Autónomos)

I lavoratori autonomi nelle Baleari sono tenuti al versamento di contributi previdenziali mensili. Grazie alla “tarifa plana”, i nuovi autónomos possono beneficiare di una quota ridotta di circa 80 euro al mese per i primi 12 mesi. Successivamente, l’importo dei contributi aumenta gradualmente, superando i 300 euro mensili dopo il primo anno.

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    Federico Migliorini
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    Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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