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Lavoro dipendente nel Regno Unito con residenza in Italia

Fiscalità InternazionaleTassazione di redditi esteriLavoro dipendente nel Regno Unito con residenza in Italia

La tassazione del reddito da lavoro dipendente percepito nel Regno Unito da parte di soggetto fiscalmente residente in Italia. Modello P60, buste paga, credito per imposte estere.

In che modo deve essere tassato in Italia il reddito da lavoro dipendente nel Regno Unito? In UK il periodo di imposta non è coincidente con l’anno solare. Questo determina una particolare modalità di tassazione, secondo il periodo di imposta solare italiano.

Ho deciso di scrivere questo articolo dopo una serie di contatti di clienti che avevano riscontrato il fatto di dover dichiarare in Italia il reddito da lavoro dipendente nel Regno Unito. Immagina di esserti trasferito in Inghilterra nella seconda parte dell’anno, e di aver accettato un’offerta di lavoro. Nell’anno successivo torni in Italia e ti accorgi che sei tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi, contenente anche i redditi esteri.

In una situazione come questa sei tenuto a dichiarare in Italia anche il reddito da lavoro dipendente percepito dal Regno Unito. Questo, in quanto, non hai rispettato i requisiti per il trasferimento della tua residenza fiscale. L’aspetto su cui voglio concentrare la mia attenzione è come, operativamente devi dichiarare questo reddito in Italia. Questo considerando che il Regno Unito e l’Italia hanno due periodi di imposta differenti.

Redditi da lavoro dipendente nella Convenzione Italia Regno Unito

Il punto di partenza per la tassazione in Italia di redditi da Lavoro dipendente nel Regno Unito è l’analisi della convenzione contro le doppie imposizioni sottoscritta dai due Paesi. In particolare, mi riferisco all’articolo 15, che tratta dei redditi da lavoro dipendente.

Al primo comma si parla di tassazione concorrente, mentre nel secondo dei casi di tassazione esclusiva del reddito nel Paese di residenza. Vediamo, in dettaglio, queste due casistiche.

Articolo 15, co. 1, convenzione Italia Regno Unito: redditi da lavoro dipendente

L’articolo 15, paragrafo 1, della Convenzione, infatti, in merito ai criteri di collegamento per la tassazione dei redditi da lavoro dipendente afferma quanto segue:

Una prima importante verifica da effettuare è relativa alla presenza dell’avverbio “soltanto” nel secondo paragrafo del comma 1. La sua presenza è di notevole importanza, in quanto se si verifica tale condizione, la tassazione del reddito estero viene effettuata solamente nello stato estero. A maggior ragione, la sua assenza comporta che il significato del secondo paragrafo sia inteso nel senso di una NON tassazione esclusiva del reddito estero nello stato estero. Bensì, non essendoci una tassazione esclusiva, vi è una tassazione concorrente tra i due Stati (stato estero di produzione del reddito e stato nel quale il soggetto è residente).

Articolo 15 comma 2 convenzione Italia Regno Unito: redditi da lavoro dipendente nel paese di residenza

Il comma 2 dello stesso articolo 15 della Convenzione prosegue affermando le condizioni affinché il reddito da lavoro dipendente possa essere tassato solo nello Stato di residenza fiscale del lavoratore. La disposizione riporta quanto segue:

Tali tre condizioni devono verificarsi simultaneamente. Questo significa che la mancanza di una di tali condizioni comporta la tassazione concorrente del reddito. Altrimenti, in presenza di tutte le condizioni richieste il reddito da lavoro dipendente dal Regno Unito deve essere tassato solo in Italia (Paese di residenza fiscale del lavoratore).

Le problematiche legate al diverso periodo di imposta tra Regno Unito ed Italia

Stante questa prima disamina sul contenuto dell’articolo 15 della Convenzione, emerge la particolarità legata al regime fiscale inglese, che non segue l’anno solare come in Italia. Nel Regno Unito, infatti, l’anno fiscale decorre:

  • Per le società: dal 1° aprile per terminare il 31 marzo dell’anno successivo;
  • Per le persone fisiche: dal 6 aprile al 5 aprile dell’anno successivo.

Pertanto la domanda da porsi è la seguente:

Come tassare il reddito percepito nel periodo aprile anno “n” – marzo anno “n+1” nella dichiarazione dei redditi italiana relativa all’anno di imposta “n” (periodo gennaio / dicembre)?

Cerchiamo, quindi, di dare una risposta a questa domanda.

Lavoro dipendente nel Regno Unito ma risiedo in Italia: la certificazione P60 del reddito

Il primo documento utile per risolvere il quesito è la Certificazione del reddito rilasciata dal datore di lavoro UK. Tale certificazione contiene il periodo di imposta estero, non coincidente con quello italiano. Si tratta, sostanzialmente, del modello P60.

Che cos’è e a cosa serve il modello P60?

Il modello P60 è una certificazione ufficiale che il datore di lavoro UK è obbligato a rilasciare ad ogni lavoratore dipendente in possesso del NIN. Ogni datore di lavoro è obbligato a fornire ai suoi dipendenti il P60 compilato in ogni sua parte, entro e non oltre il 31 maggio di ogni anno.

Il P60 presenta tutte le tasse pagate da quando si è stati assunti, le tasse che bisogna ancora pagare, il NIN, l’ammontare dei contributi pensionistici maturati. Ma anche il National Insurance corrisposto allo Stato, gli utili maturati e le detrazioni fiscali applicate. Il P60, infatti è fondamentale per compiere importanti operazioni fiscali in UK, come:

  • Chiedere il rimborso delle imposte eventualmente pagate in eccesso;
  • Fare domanda per i Tax Credits;
  • Come prova del proprio reddito qualora si decidesse di richiedere un prestito o accendere un mutuo.

Come si utilizza il modello P60 in Italia?

Il modello P60 è il documento che ti occorre (eventualmente assieme al Tax Return) per la dichiarazione dei redditi italiana.

Attenzione però!

Devi ricordare che il periodo di imposta italiano è diverso ad quello inglese. Per questo motivo questa certificazione non può essere utilizzata integralmente nella dichiarazione dei redditi italiana. Il P60, infatti, comprende (da un lato) redditi che non sono di competenza dell’anno fiscale italiano (periodo gennaio / marzo “n+1“) e dall’altro non include i redditi che, invece, sono di competenza dell’anno fiscale italiano (gennaio – marzo “n“). Questi redditi, infatti, sono presenti nella Certificazione di lavoro dipendente estero (P60) dell’anno fiscale precedente (aprile “n-1” / marzo “n“).

Dichiarazione del reddito da lavoro dipendente nel Regno Unito tramite due modelli P60

Operativamente, quindi, per dichiarare il reddito da lavoro dipendente nel Regno Unito è necessario chiedere la soggetto committente estero due certificazioni. Si tratta delle due Certificazioni del reddito che influenzano l’anno fiscale italiano. Si tratta delle seguenti:

  • Quella che va da aprile a dicembre del periodo di imposta italiano e
  • Quella relativa al precedente periodo di imposta UK, periodo gennaio marzo dello stesso anno.

Ad esempio, se mi trovo a dover dichiarare l’annualità 2023 in Italia avrò bisogno della certificazione inglese che va da aprile a dicembre 2023. Allo stesso tempo avrò bisogno anche della Certificazione del periodo di imposta precedente in UK, ovvero quella che comprende il periodo gennaio marzo del 2023. Questo, naturalmente, a condizione che il soggetto possieda anche la Certificazione dell’anno precedente. In alcuni casi, pensa al primo anno che lavori all’estero, non è possibile avere la Certificazione dell’anno precedente.

L’importanza delle buste paga nel Regno Unito

Oltre al possesso della certificazione (P60) è buona norma possedere anche copia delle buste paga relative al periodo di imposta italiano (gennaio / dicembre). Il possesso della busta paga può rendere più agevole il calcolo da effettuare:

  • Sia per quanto riguarda i tassi di cambio (Sterlina / Euro) da utilizzare (nel caso deve essere utilizzato il tasso di cambio effettivo al momento dell’incasso del reddito);
  • Che per gli importi da prendere in considerazione.

Lavoro dipendente nel Regno Unito: calcolo effettivo del reddito

Questo tipo di operatività si rende necessaria per determinare l’effettivo reddito e le relative imposte dell’anno dichiarativo italiano. In questo modo, altrettanto specularmente, i periodi mensili del periodo di imposta estero non devono essere dichiarati, in quanto non di competenza ai fini della dichiarazione dei redditi italiana.

Il nostro soggetto, quindi, dovrà presentare la dichiarazione in Italia inserendo:

  • Il solo reddito estero nel quadro RC sezione I del modello Redditi PF (NON andranno inserite le imposte estere nel campo “Ritenute”),
  • inserirà il numero di giorni lavorativi per il calcolo delle detrazioni e successivamente
  • Compilerà il quadro CE al fine di recupero dell’imposta estera divenuta certa e definitiva.

Questa è la modalità corretta di indicare il reddito da lavoro dipendente percepito in UK, qualora lo stesso si renda imponibile in Italia.

Consulenza fiscale online

In questo articolo ho cercato di riassumere tutte le principali informazioni necessarie se stai lavorando nel Regno Unito con residenza fiscale italiana. Il mio consiglio, se ti trovi in questa situazione è quello di rivolgerti ad un Commercialista esperto di fiscalità internazionale.

Solo in questo modo potrai avere la sicurezza di presentare in modo corretto la tua dichiarazione dei redditi. Se quanto indicato in questo articolo non ti è stato sufficiente e desideri sottopormi la tua situazione personale ed effettuare una call di consulenza, contattami!

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Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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