Quando una persona titolare di un conto corrente muore, si apre un complesso processo di successione che coinvolge gli eredi, le banche e l’adempimento di numerosi obblighi fiscali. In questo articolo, esploreremo le principali questioni legate alla successione di conti correnti, comprese le normative di riferimento, gli obblighi degli eredi e come procedere per ottenere l’accesso ai fondi del defunto.
La successione dei conti correnti
La successione ereditaria prevede il trasferimento dei beni del defunto ai suoi eredi, inclusi i conti correnti bancari. Il processo inizia al momento del decesso e implica la gestione di una serie di formalità amministrative e fiscali, volte a garantire che gli eredi ottengano i beni spettanti secondo la legge o un eventuale testamento.
Il processo di successione dei conti correnti in Italia è regolato principalmente dal Codice Civile, in particolare agli articoli 456 e seguenti, che disciplinano l’apertura della successione. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate fornisce linee guida per la dichiarazione di successione e per il pagamento delle relative imposte.
Blocco del conto corrente alla morte del titolare
Al decesso del titolare del conto corrente, la banca è tenuta a bloccare immediatamente il conto per evitare operazioni non autorizzate fino alla completa identificazione degli eredi legittimi. Durante questo periodo, sono generalmente consentite solo operazioni di pagamento di debiti pregressi o spese funebri, purché già autorizzate prima del decesso.
Documentazione necessaria per lo sblocco
Per ottenere lo sblocco del conto corrente bancario, gli eredi devono presentare alla banca una serie di documenti, tra cui:
- Certificato di morte del defunto;
- Dichiarazione di successione, che deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla morte;
- Atto notorio o dichiarazione sostitutiva per dimostrare la legittimità degli eredi.
La dichiarazione di successione e gli obblighi fiscali
Uno dei passaggi fondamentali per gestire la successione del conto corrente è la presentazione della dichiarazione di successione. Questa deve essere predisposta dagli eredi (o per il tramite di un professionista) entro 12 mesi dal decesso. La successione serve a dichiarare formalmente l’eredità all’Agenzia delle Entrate, indicando tutti i beni del defunto, compresi i conti correnti, ed eventualmente ad effettuare la liquidazione dell’imposta di successione.
Imposta di successione
L’importo dell’imposta di successione varia in base al grado di parentela tra il defunto e gli eredi e al valore del patrimonio ereditato. Le aliquote previste sono:
- 4% per coniugi e parenti in linea retta (figli, nipoti), con una franchigia di 1 milione di euro per ciascun erede;
- 6% per fratelli e sorelle, con una franchigia di 100.000 euro;
- 8% per altri parenti fino al quarto grado e per soggetti estranei.
Quando non è necessaria la dichiarazione di successione?
In alcuni casi specifici, la dichiarazione di successione potrebbe non essere necessaria. Ad esempio quando il patrimonio complessivo del defunto non supera i 100.000 euro e non ci sono immobili coinvolti. Tuttavia, questa esenzione non si applica se il conto corrente è cointestato.
Successione di conti correnti cointestati
La gestione dei conti correnti cointestati può variare a seconda delle condizioni di firma:
- Firma congiunta: Il conto viene bloccato interamente fino alla conclusione della successione;
- Firma disgiunta: Solitamente, la parte intestata al defunto viene bloccata, mentre il cointestatario sopravvissuto può continuare a operare sulla propria quota.
Divisione del conto corrente tra gli eredi
Una volta completata la dichiarazione di successione e assolti gli obblighi fiscali, il conto corrente può essere sbloccato, con l’intestazione degli eredi. In alternativa, gli eredi possono cliente la liquidazione dei fondi, con il saldo che viene diviso pro quota. La banca eseguirà la divisione in base alle quote spettanti, come stabilito dal testamento o, in assenza di testamento, secondo le regole della successione legittima.
Tipologia di conto corrente | Blocco del conto | Operatività successiva |
---|---|---|
Conto singolo | Blocco totale | Divisione tra eredi dopo la successione |
Conto cointestato (firma congiunta) | Blocco totale | Ripristino delle operazioni dopo successione |
Conto cointestato (firma disgiunta) | Blocco parziale | Il cointestatario può continuare a operare |
Erede residente all’estero e conto corrente
Nel caso in cui, tra gli eredi vi sia un soggetto residente all’estero (iscritto AIRE) la banca al momento dello sblocco del conto non potrà prevedere l’apertura di un conto corrente cointestato con eventuali altri eredi. Per i residenti all’estero l’unica possibilità è data dall’apertura di un conto corrente per residenti all’estero in cui destinare la propria quota.
Presenza di un conto titoli
In caso di presenza nell’asse ereditario di un conto titoli, il valore degli stessi deve essere diviso tra gli eredi secondo le quote spettanti in base alla legge o al testamento. Ogni erede potrà decidere se mantenere gli strumenti finanziari intestati a proprio nome, vendere i titoli o trasferirli su un altro conto.
Quando un conto corrente non va in successione
Esistono alcune situazioni in cui il conto corrente non rientra nella successione. In particolare, si tratta delle seguenti:
- Designazione di beneficiario: Se il defunto aveva designato un beneficiario, i fondi del conto corrente potrebbero passare direttamente al beneficiario senza entrare nel patrimonio ereditario;
- Trust: Se il conto corrente è stato trasferito in un trust prima della morte del titolare, i fondi vengono gestiti in base alle regole del trust, evitando la successione. Naturalmente, questo tipo di soluzione deve essere attentamente valutata e pianificata in anticipo, anche in relazione alle caratteristiche del trust, come strumento di protezione patrimoniale e facilitazione successoria dei del patrimonio.
Esempio pratico di successione di un conto corrente
Immaginiamo il caso di Mario Rossi, titolare di un conto corrente bancario presso una banca italiana, deceduto senza lasciare testamento. Mario aveva un saldo di 50.000 euro sul suo conto corrente e due eredi legittimi: sua moglie Anna e suo figlio Luca. Vediamo come si svolge il processo di successione del conto corrente.
Alla morte di Mario, la banca viene informata tramite il certificato di morte, e il suo conto corrente viene immediatamente bloccato. Da quel momento, nessuna operazione può essere effettuata sul conto fino a quando gli eredi non avranno completato le formalità della successione.
Gli eredi, Anna e Luca, devono raccogliere e presentare alla banca i seguenti documenti:
- Certificato di morte di Mario;
- Atto notorio o dichiarazione sostitutiva di atto notorio, che certifica la posizione ereditaria di Anna e Luca come unici eredi;
- Dichiarazione di successione, che Anna e Luca devono presentare all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla morte di Mario, indicando il saldo del conto corrente.
Supponiamo che il patrimonio di Mario, compreso il saldo del conto corrente e altri beni, ammonti a 300.000 euro. In base alla normativa, la moglie e il figlio di Mario, essendo parenti in linea retta, avranno diritto a una franchigia di 1 milione di euro ciascuno. Poiché il valore del patrimonio non supera tale soglia, non dovranno pagare l’imposta di successione. Tuttavia, è necessario comunque presentare la dichiarazione di successione.
Una volta completata la dichiarazione e sbloccato il conto, la banca procederà a dividere il saldo tra gli eredi. In base alla legge italiana, in assenza di testamento, la successione si applica in questo modo:
- Anna (la moglie) ha diritto al 50% del saldo, cioè 25.000 euro;
- Luca (il figlio) ha diritto all’altro 50%, ossia 25.000 euro.
Dopo che la banca ha verificato tutti i documenti, i fondi sul conto corrente vengono distribuiti. Anna e Luca possono disporre delle somme loro spettanti, prelevando o trasferendo i fondi su un nuovo conto a loro nome.
Conclusioni
La successione di conti correnti richiede un’attenta pianificazione e il rispetto delle normative vigenti. Gli eredi devono affrontare una serie di adempimenti per sbloccare i fondi e completare il processo successorio. È consigliabile rivolgersi a professionisti legali e fiscali per evitare errori e garantire che tutte le procedure vengano seguite correttamente.
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