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Strategie di marketing per professionisti: guida

Fisco NazionaleProfessioniStrategie di marketing per professionisti: guida

Strumenti e strategie di marketing per liberi professionisti per differenziarsi dalla concorrenza ed aumentare le strategie di vendita dei propri servizi. Personal branding, marketing online e business plan.

Fare marketing per il professionista vuol dire promuovere la propria attività partendo dai contenuti: le strategie di marketing e comunicazione dovranno essere valutati secondo criteri di opportunità, efficacia e rispetto della deontologia professionale. Questa semplice guida si propone di fornire una panoramica degli strumenti oggi a disposizione per fare marketing nel mercato dei liberi professionisti, partendo dai tradizionali canali di promozione dell’attività professionale e arrivando ai più nuovi strumenti che offre il web.

Il personal branding

Nel mercato dei servizi professionali, oggi un avvocato, commercialista e consulente del lavoro, o qualsiasi altro operatore di servizi professionali ad alto valore aggiunto è chiamato a costruirsi un brand utile a distinguersi nel mercato professionale. Oggi, a differenza degli anni passati, il passaparola non è sufficiente per il professionista. Essere professionisti eccellenti, essere bravi, preparati, esperti può e deve sposarsi perfettamente con la bravura nel saperlo comunicare agli altri. Comunicare cosa si sa fare, come, e perché non esisto nel mercato, oggi è l’imperativo.

Il tuo Personal Branding è la ragione per cui un cliente, un datore di lavoro o un partner ti sceglie

Essere professionisti eccellenti vuol dire anche saperlo comunicare al pubblico. Questo vuol dire, tra l’altro, fornire un servizio all’utenza, in quanto grazie alla chiarezza della nostra informazione avrà elementi utili per poter scegliere con cognizione di causa il professionista più adatto alle proprie esigenze. Per questo di fondamentale importanza è la costruzione del proprio “brand“.

Cos’è il personal branding per un professionista?

Il personal branding per un professionista significa creare e promuovere un’immagine coerente e riconoscibile di sé stesso, con lo scopo di differenziarsi sul mercato e costruire una reputazione che rispecchi le proprie competenze, valori e il modo di operare. In pratica, fare personal branding significa presentarsi al meglio al proprio pubblico target, evidenziando ciò che rende unico il professionista rispetto alla concorrenza.

L’obiettivo principale del personal branding è di far sì che un professionista venga riconosciuto come un esperto affidabile e competente nel proprio settore. Questo permette non solo di attrarre clienti e opportunità di lavoro, ma anche di costruire relazioni solide e significative all’interno del proprio ambito professionale.

I passaggi fondamentali del personal branding

1. Definire la propria identità e posizionamento

Il primo passo per fare personal branding è identificare i propri punti di forza, valori e competenze distintive. Chiedersi: “Qual è il mio valore aggiunto? Cosa mi distingue dagli altri professionisti del mio settore?“. Il posizionamento è la chiave per capire quale spazio si intende occupare nella mente del cliente ideale.

2. Identificare il target di riferimento

È fondamentale sapere a chi ci si rivolge. Un professionista deve comprendere chi sono i suoi potenziali clienti o collaboratori e cosa si aspettano. Avere chiaro il proprio pubblico target consente di adattare il messaggio e la propria presenza per essere rilevanti e persuasivi.

3. Creare e curare la propria immagine online

Nel contesto attuale, la presenza online è imprescindibile. Questo significa avere:

  • Un sito web personale: che racconti la storia, le esperienze e le competenze del professionista.
  • Profili sui social media: LinkedIn, in particolare, è essenziale per i professionisti, ma anche altre piattaforme possono essere rilevanti a seconda del settore. È importante che il contenuto sui social media sia coerente, interessante e utile per il target di riferimento.

4. Condivisione di contenuti di valore

Il personal branding si basa anche sul diventare una voce autorevole nel proprio campo. Per farlo, un professionista dovrebbe condividere regolarmente contenuti che dimostrino la propria competenza, come articoli, post su blog, video o podcast. Condividere contenuti di valore aiuta a costruire credibilità e a rafforzare la propria reputazione di esperto.

5. Networking e relazioni

Un elemento cruciale del personal branding è il networking. Creare connessioni significative con altri professionisti, partecipare ad eventi e conferenze e interagire attivamente con il proprio pubblico sono attività che contribuiscono a far crescere la propria rete di contatti e aumentare la visibilità.

Approfondimenti utili:

Esempi di strumenti e strategie per il personal branding

StrumentoDescrizioneEsempio di Utilizzo
Sito Web PersonaleUna vetrina online che mostra competenze, esperienze e valoriBlog con articoli su temi di settore
Social Media (LinkedIn, Twitter)Piattaforme per condividere aggiornamenti e interagire con il pubblicoPost con consigli, articoli di approfondimento
Pubblicazioni e BlogScrivere articoli per blog o riviste di settorePubblicare case study che dimostrano esperienze di successo
Video e WebinarCondivisione di contenuti in formato videoCreare video su YouTube o tenere seminari online
Networking OfflinePartecipare a eventi, conferenze e workshopEssere relatore in una conferenza di settore

Strategie di marketing: come distinguersi sul mercato?

La professione di avvocato, commercialista, consulente del lavoro, notaio, architetto (solo per citarne alcuni) è un’attività intellettuale, una prestazione di servizi e non un prodotto. Così, tradizionalmente, le professioni intellettuali a differenza delle attività commerciali si sono pressoché disinteressate di tutto ciò che avrebbe portato ad aumentare la propria visibilità, al di fuori dei canali classici quali scritti su riviste, libri, docenze e la classica attività di PR svolta one to one.

Oggi per un professionista è fondamentale non solo essere preparato, ma anche saperlo comunicare. Essere bravo è diventato tanto importante quanto il farlo sapere in modo efficace. Allo stesso modo per il professionista non basta fornire servizi per la propria clientela, deve essere in grado di farlo sapere in modo che ciò diventi un asset, un segno distintivo della propria attività rispetto a quella di migliaia di altri colleghi.

Il professionista, è portato tradizionalmente a pensare che i propri clienti sappiano capire la qualità del lavoro prestato, così come i prospect sappiano cogliere le differenze tra la propria attività professionale e quella dei colleghi. Il cliente spesso non sa (e non può) cogliere tali differenze se il professionista non sa metterle in evidenza, non sa comunicarle e fare di esse elementi distintivi. Alcuni addirittura pensano che sia sufficiente essere bravi e non debba essere svolta alcuna attività di comunicazione (promozionale) sulle proprie competenze o sui punti di forza, perché ciò sminuirebbe la professionalità. Insomma, comunicare non è opportuno per un professionista, perché vista come un’attività di vendita di prodotti, e mal si addice all’attività professionale.

Comunicare e promuovere la propria attività è oggi indispensabile, ma ancor più è saperlo fare. Agli occhi dei nostri potenziali clienti tutti i professionisti di uno stesso ambito sono pressoché equivalenti. Sarà compito del professionista quindi capire quali sono i propri punti di forza, cosa è utile comunicare, a chi ci si vuole rivolgere, quali canali utilizzare e come far percepire i punti qualificanti della propria attività.

Individuare i propri punti di forza

Queste domande possono aiutare a capire meglio cosa proponiamo, come proporlo, dove siamo forti e cosa comunicare per distinguerci:

  • Cosa mi differenzia oggi dai miei colleghi/concorrenti?
  • Quali sono i punti di forza della mia professione?
  • Quali informazioni possono davvero interessare i miei potenziali clienti?
  • Se dovessi scegliere solo una informazione che riassuma più di tutte la mia professionalità, quale sceglierei?
  • In che cosa ritengo di differenziarmi dai miei concorrenti?
  • Quali servizi, tra quelli che propongo nella mia attività, sono più apprezzati dai miei clienti?
  • Ho qualche specializzazione nella mia attività?
  • I miei futuri clienti cercano un professionista specializzato nella loro problematica, oppure generalista?

Queste solo alcune delle domande che possono permettere di fare chiarezza e quindi di poter man mano effettuare scelte mirate in ambito comunicativo e promozionale della propria attività professionale. Un errore da non compiere per il libero professionista oggi è cercare di differenziarsi dai concorrenti per il prezzo. Questo dovrebbe essere l’ultimo degli elementi per cui il cliente vi dovrebbe scegliere. Essere scelti principalmente perché siamo “meno cari” del concorrente vorrebbe dire che il cliente non ha  percepito nessun altro elemento distintivo se non quello economico. Ciò comporterà, tra l’altro, che il cliente sarà disposto a cambiare il proprio professionista non appena un altro risulterà economicamente più vantaggioso, a scapito della fidelizzazione.

Fare marketing tradizionale

Fare marketing per il professionista vuol dire far parlare di sé, farsi conoscere e far conoscere le proprie competenze e la propria esperienza. Come fare? Innanzitutto occorrono delle strategie di marketing che abbia l’obiettivo di portare il professionista a distinguendosi dai concorrenti. E’ necessario, quindi, intercettare tutto ciò che può colpire l’interesse e la curiosità del pubblico, e dei proprio clienti.

Rientrano in queste attività l’organizzazione di eventi di vario genere, di cui il professionista si rende sponsor o promotore: eventi culturali, eventi con scopo di solidarietà, eventi sportivi. Vi sono studi professionali, per esempio, che sostengono iniziative sociali, che attribuiscono borse di studio, oppure che accolgono stagisti. Per gli studi di dimensioni maggiori, anche le attività di media relations possono avere un senso, in quanto portano a conoscenza dei media le operazioni più importanti seguite dai professionisti.

Altre iniziative con scopo di marketing sono le attività dirette a farsi conoscere da nuovi potenziali clienti. Rientrano tra queste attività l’organizzazione di attività formative, oppure come relatori per enti di formazione. In entrambi i casi il public speaking rappresenterà una delle formidabili strategie di marketing per dimostrare le proprie competenze e colpire con la propria professionalità e capacità comunicativa. Tra le iniziative dedicate alla formazione e al public speaking, rientrano anche le attività formative organizzate dal professionista presso i propri clienti in occasione di particolari eventi o manifestazioni.

Sempre nell’ottica di farsi conoscere da nuovi clienti rientrano tutte le attività autorali, in cui i professionisti si propongono come autori di articoli per magazine, quotidiani, riviste. Anche l’essere autore di libri tecnico-giuridici può rappresentare una tra le più importanti strategie di marketing, soprattutto perché aumenterà la vostra immagine professionale.

Restano poi le sempre valide attività di PR, public relation, attraverso la frequentazione di particolari ambienti, quali Associazioni di categoria, Circoli, Club, ma anche attività ancora più amene come aperitivi, feste, cene, inaugurazioni. Infine, creare e mantenere sempre vivo un nutrito network di contatti e conoscenze è sempre una fonte importante di business.  In ogni caso, ed in qualunque epoca, i contatti interpersonali sono e resteranno sempre fondamentali.

Utilizzare il web per fare marketing

Il professionista per aumentare il proprio Personal Branding può servirsi anche di strumenti messi a disposizione dal Web. Con web marketing si intendono tutte quelle attività e quegli strumenti web attraverso cui dare visibilità, promuovere, far parlare di sé, entrare in contatto con nuovi clienti. Per fare questo il punto di partenza è il sito web del professionista e i profili personali dei professionisti sui principali social network.

Rispetto all’azienda, il professionista ha minori necessità (e anche minori budget da investire) per fare marketing e soprattutto, le sue azioni dovranno essere in linea con il proprio profilo, targettizzate, e rispettose del Codice Deontologico della professione. Distinguiamo allora azioni pubblicitarie da azioni dirette ad aumentare la visibilità non pubblicitarie. Le prime si caratterizzano per l’utilizzo di banner pubblicitari, di azioni pay per click, di emailing, di programmi di affiliazione, tutte attività che sconsiglio di compiere, per un professionista o uno studio professionale.

Molto più opportune e convenienti sono invece tutte le azioni di marketing dirette ad aumentare la visibilità del sito, la qualità del posizionamento e dei contenuti, la presenza mirata nei Social media maggiormente in target con la vostra attività. Parliamo quindi di azioni dirette a:

  • migliorare il posizionamento del sito (SEO);
  • posizionare il sito con key words mirate;
  • essere presenti e attive sui principali social media (LinkedIn, Twitter, Google+, Facebook);
  • essere presenti e attivi nei gruppi dei potenziali clienti sui social network (gruppi di aziende, imprenditori, direttori del personale, manager etc);
  • migliorare il sito con contenuti mirati (articoli, news, video);
  • presenza nelle principali directory internazionali.

Per il professionista sfruttare la viralità del web, che corrisponde al buon vecchio passaparola, sia la cosa più utile ed efficace. Per fare ciò è necessario che il sito internet sia alimentato continuamente da contenuti nuovi, utili, ben scritti e mirati. Logicamente se il professionista e il suo studio possono permetterselo, l’ideale sarebbe avere all’interno del proprio team un esperto marketing che sviluppi un piano, che organizzi azioni mirate, sappia fare ricerche di mercato ad hoc e gestire tutto questo.

Professionisti: utilizzare i social media

Punto di partenza deve essere il sito internet, che deve essere coordinato con i social media attraverso uno specifico account. Altra cosa saranno gli account social di ciascun professionista dell’eventuale studio professionale. Quindi i primi due step devono essere:

  • apertura di un sito internet;
  • apertura di account presso i principali social media.

La logica, anche nell’uso dei social media, è che il sito rappresenti sempre la landing page per la lettura dei contenuti postati sui social media. In concreto, ciò vorrà dire che articoli, news, press, video e ogni altro contenuto dovrà essere prima di tutto inserito nella relativa sezione del sito internet e solo dopo, mediante link di rinvio, dovrà essere inserito sui social media. In questo modo gli utenti vedranno sui social la pubblicazione e quando vi cliccheranno sopra per leggerne il contenuto verranno rinviati alla relativa pagina del sito, entrando nel sito internet, che avranno così possibilità di conoscere.

I social media hanno in sostanza la funzione principale di amplificatore di visibilità, di strumento di diffusione dei contenuti su diverse tematiche. Unica eccezione alla regola, di postare sul sito i contenuti e inserire il relativo link sui social, è rappresentato dai video. In questo caso, infatti, è meglio fare il contrario: aprire un canale Youtube dove inserire i video relativi alla professione, e richiamare tali video sul sito internet. La ragione è che è sempre meglio non appesantire troppo il sito con contenuti media (foto e video) che ne rallenterebbero il funzionamento. Inoltre, così facendo si sfrutta al meglio la socialità di Youtube, ad oggi uno dei principali social media al mondo in termini di popolarità.

I social media che possono essere molto utili per un professionista sono:

  • Google+;
  • Linkedin;
  • Twitter;
  • Youtube;
  • SlideShare.

In funzione del target obiettivo potrebbe essere utile anche Facebook; Pinterest potrebbe essere interessante se il professionista dovesse sviluppare un certo numero di infografiche, o avesse un portfolio di immagini (per esempio un professionista che si occupi di real estate o di IP/IT).

Fare strategie di marketing utilizzando i contenuti è un’ottima scelta per un professionista. Le regole da seguire sono: pubblicare costantemente contenuti, meglio se quotidianamente e con cadenza non inferiore alla settimanale; pubblicare contenuti originali, utili, interessanti; scrivere in modo semplice e fruibile dall’utente finale; scrivere in modo sintetico; suddividere lunghi interventi in liste puntate; curare l’editing dei testi; inserire link ad altre fonti; inserite i contenuti sui social network e nei gruppi di LinkedIn e Google+ in funzione dell’argomento trattato; partecipate alle discussioni commentando i contenuti di altri e rispondendo ai propri; limitate su Twitter il retweet di contenuti di terzi limitandolo a quelli davvero utili; tenere distinti gli account privati da quelli “pubblici“.

Piano di marketing per professionisti

Vediamo adesso quali sono i vari step con i quali può essere costruito un piano di marketing per professionisti. Poiché il professionista non vende prodotti come un’azienda, le regole da seguire saranno decisamente più semplici e veloci rispetto a quanto accade in ambito commerciale. Dunque cercheremo di sintetizzare alcune regole fondamentali nel marketing adattandole alle concrete esigenze e alla reale fattibilità per un professionista.

Swot analysis

Punto di partenza è la consapevolezza degli obiettivi che si vogliono raggiungere nel medio e nel lungo periodo (3 anni) e delle risorse a disposizione. L’acronimo SWOT, tipico della terminologia marketing (SWOT analysis), riassume i passaggi fondamentali per fare questa chiarezza:

  • S = (stengths) punti di forza del professionista;
  • W = (weaknesses) punti di debolezza del professionista;
  • O = (opportunities) opportunità presenti nel mercato;
  • T = (threats) minacce possibili da affrontare.

Attraverso la matrice di SWOT a quattro quadranti, si lavorerà sulla consapevolezza, chiarezza e definizione degli elementi utili per implementare strategie di marketing partendo dalle esigenze e dalla caratteristiche proprie di ogni settore e di ogni professionista.

Analisi di mercato

Il passaggio successivo riguards l’analisi del mercato di riferimento, considerando sia il target, quindi i possibili utilizzatori dei servizi del professionista, sia i competitors con cui si gareggia. Si tratta di definire le caratteristiche del mercato di riferimento: cosa cercano i clienti, cosa offre il mercato. Da un lato si lavorerà sul presente (domande e offerte) e dall’altra sul futuro: cosa fare per differenziarsi. Quest’ultima la vera sfida che hanno i professionisti. Se togliamo la fascia degli studi legali d’affari, per tutti gli altri il mercato, di fatto, è uno sconosciuto.

Definire gli obiettivi

Il passo successivo è definire gli obiettivi del professionista. L’acronimo SMART riassume i passaggi per definire obiettivi “ben formati“:

  • S = Specifici e concreti;
  • M = Misurabili;
  • A = Accessibili (nella disponibilità dell’interessato e non legati a comportamenti o eventi fuori dal controllo dell’interessato);
  • R = Realistici;
  • T = Temporalmente definiti.

Le leve sulle strategie di marketing

Una volta lavorato su questi aspetti relativi alla chiarezza, consapevolezza e definizione degli obiettivi, si passa alle strategie di marketing da seguire. Si aprono qui tre possibili scelte strategiche che comporteranno diverse strade da percorrere:

  • Leadership di mercato – In questo caso il professionista ha scelto di distinguersi dai competitors per la propria eccellenza. Il professionista si propone come leader di mercato in un determinato settore. La leva marketing su cui punterà sarà dunque la qualità, l’organizzazione, l’eccellenza;
  • Differenziazione – Con questa scelta il professionista opta per distinguersi dagli altri in modo da uscire dall’anonimato. La leva su cui punterà sarà l’originalità di alcuni servizi, l’innovazione, la tecnologia;
  • Specializzazione – In quest’ultimo caso caso il professionista opta per la specializzazione, quindi segmentazione del mercato il mercato e focalizzazione su specifiche attività e aree.

A questo punto il professionista ha raccolto tutte le informazioni e ha definito le strategie di marketing più opportune per aumentare il proprio business.

Il business plan

Poiché tutte le attività di cui sopra richiedono tempo, energie, persone dedicate, è necessario anche per il professionista redigere un business plan. Trattasi di un budget dedicato alle attività di marketing. Devono essere, dunque, dunque tenute distinte le strategie di marketing che definiscono in base all’analisi SWOT la direzione verso cui muoversi e i punti di forza e debolezza, dal piano operativo, che invece definisce cosa fare per raggiungere gli obiettivi e in che ordine procedere. Siamo di fronte al planning, che prevederà oltre a quanto detto anche momenti di verifica e di aggiustamento delle strategie di marketing e del conseguente piano di azione.

Un business plan aiuta a rispondere a domande essenziali come:

  • Quali sono i miei obiettivi a breve, medio e lungo termine?
  • Come intendo posizionarmi nel mercato rispetto ai miei concorrenti?
  • Quali risorse mi serviranno per raggiungere i miei obiettivi?

Esempio di business plan per un libero professionista

SezioneContenuto
Executive SummaryDescrizione breve della tua attività
Analisi del MercatoTarget, concorrenza e tendenze del settore
Analisi SWOTPunti di forza, debolezza, opportunità e minacce
Descrizione ServiziServizi offerti e valore aggiunto
Piano MarketingPrezzi, strategie promozionali, branding
Obiettivi e KPIDefinizione di obiettivi misurabili
Piano OperativoGestione delle attività quotidiane
Piano FinanziarioPrevisioni di fatturato, costi e flusso di cassa

Approfondimenti utili:

Pubblicità per professionisti

La pubblicità per i professionisti comprende tutte quelle azioni di promozione che mirano a far conoscere i propri servizi a potenziali clienti. Parliamo di figure come avvocati, medici, consulenti, architetti e altri professionisti che vogliono raggiungere il pubblico giusto e migliorare la propria presenza sul mercato.

A differenza delle aziende che vendono prodotti, i professionisti offrono servizi basati su competenze e fiducia. Pertanto, la pubblicità deve essere mirata e comunicare la competenza, l’affidabilità e il valore aggiunto che il professionista offre ai suoi clienti.

È importante ricordare che per alcune categorie professionali, la pubblicità può essere soggetta a regolamentazioni specifiche. Per esempio, gli avvocati o i medici devono rispettare regole deontologiche che limitano le modalità con cui possono fare pubblicità. In questi casi, è essenziale garantire che la pubblicità sia:

  • Veritiera e trasparente: Non deve creare aspettative irrealistiche o false promesse;
  • Senza comparazioni ingiuriose: Non è permesso fare pubblicità che denigra altri professionisti o che faccia confronti non supportati da dati oggettivi;
  • Informativa: Deve informare il cliente senza pressioni ingannevoli, in modo da permettere una scelta consapevole.

Esempi di pubblicità per i professionisti

Tipo di PubblicitàEsempioVantaggi
Google AdsAnnuncio per “Consulente fiscale a Milano”Alta visibilità nei risultati di ricerca
Facebook AdsPromozione di un webinar per piccole impreseRaggiungere un pubblico specifico con interessi mirati
Guest BloggingArticolo su blog di settore legaleAumenta l’autorevolezza e la visibilità
Volantini LocaliVolantini distribuiti presso studi mediciPubblico target locale
Collaborazioni ProfessionaliAccordo con un notaio per referenze reciprocheAcquisizione clienti mirata e partnership strategiche
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    Andrea Baldini
    Andrea Baldinihttps://fiscomania.com/
    Laurea in Economia Aziendale nel 2014 presso l'Università degli Studi di Firenze. Collabora stabilmente nella redazione giornalistica di RadioRadio nel ambito fiscale. Appassionato da sempre di Start-up, ha il sogno di diventare business angel per il momento opera come consulente azienda nel mondo delle Start up. [email protected]
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