La Certificazione unica è uno dei documenti fiscali fondamentali ai fini della presentazione della dichiarazione dei redditi, sia per i pensionati che per i lavoratori dipendenti. Per il periodo d’imposta 2023, la scadenza per l’invio e la consegna della certificazione unica, è il 16 marzo 2024.
La trasmissione telematica delle certificazioni uniche contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione dei redditi precompilata può avvenire entro il termine di presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (modello 770), ossia entro il 31 ottobre 2024.
La CU 2024 deve essere emessa ed inviata dal soggetto che ha effettuato il pagamento, ossia il datore di lavoro (sostituto di imposta) nel caso dei lavoratori dipendenti, dall’INPS per i pensionati.
La disciplina fiscale, prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria in caso di invio del modello CU oltre la scadenza, oppure nel caso di errori di compilazione che richiedano annullamento e sostituzione della Certificazione inviata. Ogni errore o ritardo da parte del contribuente viene sanzionato, ma in modo diverso a seconda del tempo trascorso dalla sanatoria dell’omissione o dall’errore.
Per approfondire: “Certificazione Unica Redditi da Lavoro autonomo“
Indice degli Argomenti
Le scadenze per la Certificazione unica 2024 lavoratori dipendenti e autonomi
Come anticipato, vi sono delle scadenze precise che riguardano la presentazione della Certificazione unica relativa ai lavoratori dipendenti e autonomi. Questa scadenza è collegata alla predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata che l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti a partire dal prossimo mese di aprile. Pertanto, occorre tenere in considerazione le seguenti scadenze di presentazione del modello CU 2024 (per dipendenti ed autonomi):
- Per la certificazione unica CU 2024 dei dipendenti il termine di scadenza perentorio è il 16 marzo 2024, ed è previsto il medesimo termine sia per l’invio telematico sia per la consegna al percipiente;
- Per la certificazione unica CU 2024 autonomi l’Agenzia delle Entrate prevede un termine variabile di invio. Per tale motivo le certificazioni uniche CU 2024 autonomi possono essere inviate:
- Termine di presentazione ordinario per i redditi imponibili 16 marzo;
- Per redditi esenti o non dichiarabili entro il termine di scadenza del modello 770/2024 ovvero il prossimo 31 ottobre (salvo proroga ovviamente).
Sanzioni Certificazione unica 2024: guida
Sanzioni Certificazione unica CU 2024: cosa rischia il datore di lavoro/contribuente e quando si applicano tali sanzioni?
Innanzitutto occorre tenere presenti i riferimenti normativi essenziali per le sanzioni sulla Certificazione Unica. Tali riferimenti sono i seguenti:
Queste disposizioni normative hanno riformato il sistema delle sanzioni previste a carico del datore di lavoro in caso di ritardo, omissione ed errori nella redazione ed invio telematico della Certificazione unica. Vediamo, di seguito, riassunte in tabella le disposizioni del sistema sanzionatorio in ambito di CU. Secondo quanto previsto dall’art. 4, co. 6-quinqies, DPR n. 322/98 per ogni Certificazione:
- Omessa;
- Tardiva;
- Errata;
Si applica la sanzione amministrativa pecuniaria di base fissa pari a 100 euro. La sanzione si applica per ciascuna delle certificazioni uniche oggetto di errore o ritardato invio, fino ad un importo massimo di 50.00 euro. Questo sistema sanzionatorio si rileva particolarmente severo, in quanto in quanto la sanzione fissa si applica in deroga all’art. 12 D.Lgs. n. 472/91, ovvero senza la possibilità di beneficiare del cumulo giuridico. Operativamente, questo si traduce nel fatto che se un sostituto di imposta invia tardivamente 20 Certificazioni, la sanzione applicabile è pari a 2.000 euro.
Certificazione unica errata e ritrasmessa nei 5 giorni successivi
Nel caso di errata trasmissione della Certificazione unica, con invio del modello corretto nei 5 giorni successivi (21 marzo) la sanzione amministrativa non è applicabile. Tuttavia, sul termine dei 5 giorni per l’invio ritardato con sanzioni ridotte occorre fare due precisazioni:
- In caso di certificazioni uniche re-inviate dopo scarto da parte dell’Agenzia delle Entrate, i cinque giorni decorrono dalla data contenuta nella comunicazione di scarto ricevuta (così come precisato dalle istruzioni ministeriali che rimandano alla circolare numero 195/1999 del Ministero delle Finanze);
- In caso di certificazioni uniche di cui ci si accorge di aver omesso o inviato dati incompleti, allora i cinque giorni vanno considerati a partire dalla data di scadenza del 16 marzo.
Correzione Certificazione unica nel termine di 60 giorni
L’unica modalità attualmente prevista per poter beneficiare della riduzione delle sanzioni per la certificazione unica 2024 è effettuare un nuovo invio entro 60 giorni dalla scadenza ordinaria. In caso di correzione della certificazione unica la sanzione è ridotta ad 1/3 e quindi è pari all’importo di 33,33 euro per ogni CU corretta e nuovamente inviata. In questo caso si riduce anche l’importo massimo di sanzione applicata al sostituto d’imposta, che passa da 50.000 a 20.000 euro. Questa possibilità è prevista soltanto nel caso in cui l’invio riguardi certificazioni uniche contenenti dati errati già trasmesse entro la scadenza del 16 marzo 2024. Non si applica il ravvedimento operoso sulle sanzioni nel caso di regolarizzazione successiva ai 60 giorni dalla scadenza.
Tabella: sanzioni certificazione unica 2024 dipendenti ed autonomi
Di seguito ho deciso di predisporre una tabella riassuntiva con le sanzioni attualmente previste in caso di ritardo, errori ed omissioni in materia di Certificazione Unica CU 2024 (l’ex modello CUD). La tabella è suddivisa nella colonna fattispecie ed in quella con la relativa sanzione prevista.
CASO | FATTISPECIE | SANZIONE AMMINISTRATIVA PECUNIARIA |
---|---|---|
SANZIONE BASE | Certificazione unica omessa, tardiva o errata | 100 euro per singola certificazione con limite massimo di 50.000 euro per anno e sostituto dì imposta |
CORREZIONE NEI 5 GIORNI | Certificazione unica errata trasmessa entro il 16 marzo, poi corretta e re-inviata entro 5 giorni | nessuna sanzione |
CORREZIONE NEI 60 GIORNI | Certificazione unica errata trasmessa entro il 16 marzo, poi corretta e re-inviata entro 60 giorni | 33,33 euro per singola certificazione con limite massimo di 20.000 euro per anno e sostituto d’imposta |
Modello F24 versamento sanzione
Le sanzioni amministrative pecuniarie connesse all’omesso o ritardato invio della Certificazione Unica per lavoratori dipendenti ed autonomi devono essere versate utilizzando il modello F24. Tale modello deve essere compilato nella sezione “Erario“, utilizzando il codice tributo “8906“ – SANZIONE PECUNIARIA SOSTITUTI DI IMPOSTA. In particolare, il modello F24 deve essere compilato nel modo seguente:
CAMPI DEL MODELLO F24 | COME COMPILARE IL CAMPO |
---|---|
(1) codice tributo: | indicare 8906 |
(2) rateazione/regione/prov/mese rif: | indicare il mese di riferimento, ad esempio 04 |
(3) anno di riferimento: | Anno d’imposta per cui si effettua il pagamento, nell’esempio 2022 |
(4) importi a debito versati: | indicare l’importo a debito, nell’esempio 5.000,00 |
(5) importi a credito compensati: | non compilare |
(6) TOTALE A: | somma degli importi a debito indicati nella Sezione Erario |
(7) TOTALE B: | somma degli importi a credito indicati nella Sezione Erario, non compilare se non sono presenti importi a credito |
(8) SALDO (A – B): | indicare il saldo (TOTALE A – TOTALE B) |
(9) codice ufficio: | non compilare |
(10) codice atto: | non compilare |
Modalità di invio della Certificazione unica
Il flusso di dati relativo alla Certificazione unica deve essere inviato dal sostituto di imposta telematicamente. In particolare, il sostituto di imposta ha la possibilità di adempiere all’obbligo di comunicazione effettuando:
- Un invio unico di tutte le certificazioni, sia quelle relative al lavoro dipendente che quelle relative al lavoro autonomo;
- Invii separati, ad esempio nel caso in cui le certificazioni di lavoro dipendente siano predisposte da un consulente del lavoro e le certificazioni di lavoro autonomo siano invece affidate ad un commercialista;
- Invii separati anche nel caso di invio di sole certificazioni di lavoro dipendente, qualora risulti più agevole per il sostituto.
Certificazione unica: approfondimenti
Se desideri approfondire la tematica legata alla Certificazione Unica puoi visionare i seguenti articoli collegati:
ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO |
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– Certificazione Unica non consegnata: cosa fare? |
– Certificazione Unica per le locazioni brevi: condizioni e compilazione |
Conclusioni
In conclusione, la Certificazione unica è un documento cruciale nell’ambito della fiscalità italiana, che svolge un ruolo essenziale nella corretta dichiarazione dei redditi da lavoro dipendente e autonomo. La sua importanza è sottolineata dalle severe sanzioni previste per i datori di lavoro che non rispettano gli obblighi di emissione e consegna di tale certificazione ai propri dipendenti o collaboratori autonomi. Queste sanzioni servono da deterrente per garantire trasparenza e correttezza nell’ambito della dichiarazione dei redditi e, in ultima analisi, per prevenire l’evasione fiscale. È quindi fondamentale per i datori di lavoro comprendere appieno i loro doveri in merito alla Certificazione unica e agire di conseguenza per evitare penalità.
Domande frequenti
sostituti di imposta che erogano redditi da lavoro dipendente o autonomo sono obbligati a emettere la Certificazione Unica.
100 euro per singola certificazione con limite massimo di 50.000 euro per anno e sostituto dì imposta
Sì, i datori di lavoro possono emettere una Certificazione unica correttiva in caso di errori o omissioni nella versione originale. Tuttavia, è consigliabile evitare errori per prevenire complicazioni e possibili sanzioni.
I lavoratori dovrebbero confrontare le informazioni contenute nella Certificazione unica con i propri documenti di reddito e pagamenti ricevuti. In caso di discrepanze, è consigliabile contattare il datore di lavoro per chiarimenti o correzioni.