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Marketing multilivello (MLM): la disciplina fiscale

Chi percepisce provvigioni dall'attività di network marketing è obbligato ad aprire partita Iva se i compensi percepiti superano l’importo di euro 6.410,26. Se si rimane sotto questa soglia non vi è obbligo di aprire partita Iva.

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Probabilmente avrai visto gli inviti su Facebook e Instagram o potresti essere stato invitato ad eventi organizzati sull’argomento. Gli schemi di marketing multilivello (MLM) sono un grande business e apparentemente si trovano ovunque. Possiamo davvero pensare che il multilevel marketing sia un buon metodo per fare soldi?


Il Multilevel marketing (MLM) è una forma di vendita diretta dove solitamente i venditori vendono i prodotti direttamente ai consumatori oltre a incoraggiare e procacciare nuovi venditori in modo da venire ricompensati non solo per le vendite effettuate ma anche per quelle compiute da altri venditori da essi reclutati. 

Per questo aspetto è ritenuta una controversa strategia di marketing.

Forme fraudolente di marketing multilivello sono le vendite piramidali camuffate e come tali sono sanzionate come illegali. Molti schemi piramidali provano a spacciarsi per MLM legali. Tuttavia alcune fonti definiscono tutte le forme di MLM, comprese quelle legali, come schemi piramidali.

Cos’è un MLM o marketing multilivello? 

Non esiste un modo semplice per descrivere cosa sia un’attività di marketing multilivello (MLM). Le persone all’interno di MLM possono chiamarlo vendita diretta o network marketing

In genere un MLM è una grande organizzazione composta da centinaia di persone che vendono merci e servizi come prodotti di bellezza, candele, prodotti per la pulizia e libri da casa. 

Un MLM può essere facilmente identificato da tre cose: 

  • Sei chiamato ad acquistare uno starter kit per aderire al MLM e diventare un venditore. Il kit includerà alcuni dei prodotti che venderai, cataloghi che puoi utilizzare per mostrare i prodotti a potenziali clienti e potrebbe includere il costo di un sito web personalizzato;
  • Farai iscrivere altre persone per diventare venditori e acquistare uno starter kit. Questi sono conosciuti come reclute o “downline” del business
  • Guadagnerai anche una commissione dalle vendite. Di solito guadagni anche dei soldi se le tue reclute “downline” ottengono buoni risultati. 

Spesso i venditori di MLM utilizzano i social media come Facebook per contattare potenziali clienti. Oppure, potrebbero ospitare “feste” online utilizzando Facebook o Instagram Live, o nella vita reale in cui l’obiettivo è mostrare e vendere i loro prodotti. 

Il network marketing è un buon modo per fare soldi? 

Potresti essere tentato di aderire a un MLM, forse per guadagnare qualche reddito extra. Oppure potresti vederlo come un trampolino di lancio per avviare la tua nuova attività in proprio. 

Gli elementi da considerare

Tuttavia, guadagnare effettivamente da un MLM è davvero molto difficile. In questi termini devi considerare: 

  • Quanto costa aderire al MLM (questo potrebbe comportare l’acquisto di un costoso kit iniziale o l’acquisto anticipato di azioni);
  • Quanto devi vendere per recuperare il costo del tuo kit iniziale;
  • Quanti beni o servizi devi vendere un mese per iniziare a guadagnare commissioni; 
  • Quanto tempo devi dedicare al lavoro per guadagnare quella commissione. La tua tariffa oraria è anche vicina al salario minimo? 
  • Se esiste un importo minimo che devi vendere ogni mese per rimanere un rappresentante del MLM;
  • Quanto costano i prodotti per l’acquisto da parte dei clienti. Se fossi un potenziale cliente, penseresti che abbiano un buon rapporto qualità-prezzo? O cerchereste alternative di valore migliore? 
  • Quante persone sono già rappresentanti dello stesso MLM nella tua zona? Potrebbe essere difficile vendere i prodotti nella tua zona se hai troppa concorrenza;
  • Devi reclutare persone in azienda per guadagnare di più? 
  • Sei disposto a infastidire costantemente amici e parenti per incoraggiarli ad acquistare i tuoi prodotti o unirsi al tuo MLM? Dovrai fare affermazioni audaci che non sono state scientificamente provate? 

Attenzione alle promessi di arricchirsi facilmente

Prima di iscriverti dovresti essere realistico su quanti soldi puoi guadagnare e quanto tempo dovrai spendere per guadagnare quei soldi.  Potrebbe essere utile parlare con qualcuno che conosci che era un membro di un MLM. O forse potresti unirti a un gruppo di supporto di Facebook per ex membri di MLM.  

Potresti porre queste domande anche al tuo reclutatore MLM, ma ricorda che ne trarranno vantaggio se riusciranno a iscriverti al MLM, quindi potresti non ottenere risposte completamente trasparenti. Fai attenzione a qualsiasi MLM che fa affermazioni irrealistiche che puoi “arricchirti rapidamente“. Se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è. Dovresti anche considerare l’impatto che avrà sulle tue relazioni con amici e familiari, soprattutto se formeranno la maggior parte della tua base di clienti.

Qual è la differenza tra il marketing multilivello e uno schema piramidale? 

Gli schemi piramidali sono illegali. Puoi riconoscere che sei di fronte ad uno schema piramidale quando l’obiettivo principale della tua attività non è quello di promuovere beni o servizi, ma reclutare altre persone ad entrare nel marketing multilivello.

L’unico obiettivo dello schema piramidale è quello di reclutare altre persone per il programma. Sostanzialmente, questo è l’unico modo per fare soldi. Questo significa che la maggior parte delle persone che aderiscono a uno schema piramidale perderà denaro. Solo poche persone, ovvero quelle in cima alla “piramide” faranno soldi. 

Un MLM potrebbe avere una struttura piramidale simile, tuttavia, un MLM legittimo vende un prodotto reale e dovrebbe essere possibile guadagnare soldi (anche se non necessariamente molto) senza dover reclutare altri per il MLM. Tuttavia, in molti MLM è molto più redditizio reclutare altri che guadagnare commissioni dalle vendite. Per questo motivo il consiglio è quello di prestare sempre molta attenzione prima di aderire a questi programmi. 

Come capire se siamo di fronte ad uno schema piramidale?

Come anticipato i sistemi piramidali hanno tra i loro tratti distintivi la volontà di reclutare sempre nuovi collaboratori. Le truffe legate a schemi piramidali essere sempre scoperte per tempo. Di seguito qualche consiglio utile per individuare situazioni sospette:

  • Il prodotto è inesistente oppure viene venduto a un prezzo troppo alto per essere competitivo;
  • L’azienda fornisce poche informazioni di sé e comunque non prima di entrare a farne parte (dietro pagamento di una quota consistente);
  • Informazioni sul piano dei compensi e sugli aspetti legali non chiare o contraddittorie;
  • Pressioni psicologiche per fare acquisti ai meeting;
  • Il guadagno aziendale deriva quasi completamente dalle quote di adesione di nuovi distributori;
  • Viene ripetuto molte volte che la società opera nella legalità.

Per approfondire: “Come funziona lo schema di Ponzi?“.

La legislazione in Italia sul divieto di schemi piramidali

La legislazione italiana non definisce esplicitamente il MLM, ma interviene per regolamentare il settore commerciale ponendo norme volte a evitare strutture piramidalicatene di Sant’Antonio prevedendo sanzioni precise.

Sul punto possiamo citare l’articolo 5 della Legge 173 del 17 agosto 2005 rende illegali organizzazioni che “configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone” oppure l’art. 6 che vieta obblighi per il reclutato di corrispondere all’azienda somme di rilevante entità in assenza di una reale controprestazione al momento del reclutamento o per restare a far parte della struttura.

La Corte di cassazione, con la pronuncia n. 37049 del 2012, ha precisato che deve ritenersi irrilevante l’eventuale volontà del soggetto di essere reclutato nella rete, stante il silenzio della normativa. La volontaria adesione non configura quindi fattore di esonero dalla sussunzione, ovvero dal rientrare nella fattispecie vietata.

Gli schemi piramidali sono illegali in molti paesi o regioni, tra cui Albania, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Cina, Colombia, Danimarca, Repubblica Dominicana, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong,Ungheria, Islanda, India, Iran, Irlanda, Italia, Giappone, Malaysia, Maldive, Messico, Nepal, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Perù, Filippine, Polonia, Portogallo, Romania, Federazione russa, Serbia, Sudafrica, Spagna, Sri Lanka, Svezia, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Turchia, Ucraina, Regno Unito e Stati Uniti d’America.

Casi reali di schemi piramidali vietati nel mondo

  • Negli Stati Uniti nel 2003, la Federal Trade Commission (FTC) ha divulgato la notizia di quella che venne definita una “piramide truffa” basata su Internet. La sua denuncia affermava che i clienti avrebbero pagato una quota di iscrizione per aderire a un programma chiamato “internet mall” per acquistare un pacchetto di beni e servizi come la posta elettronica e che la società offriva commissioni significative ai consumatori che acquistavano e rivendevano il pacchetto. La FTC sosteneva che il programma della compagnia era in realtà uno schema piramidale che forniva materiale agli affiliati che permetteva loro di truffare gli altri;
  • In Irlanda nel 2006, si sono rilevati vari casi. Ai partecipanti è stato chiesto di contribuire con € 20 000 ciascuno a uno schema definito “Liberty“. I pagamenti vennero fatti in Germania, per evitare le leggi irlandesi sulle donazioni. Altri schemi simili, denominati “Speedball” e “People in Profit” hanno portato a ripensare la legislazione esistente;
  • Nel Regno Unito nel 2008 e nel 2009, uno schema piramidale da 21 milioni di sterline, denominato “Give and Take” produsse almeno 10 000 vittime in Inghilterra e nel Galles. Le persona a capo dello schema vennero processate e condannate al carcere e al pagamento di un risarcimento;
  • Nell’agosto del 2015, la FTC ha intentato una causa contro la Vemma Nutrition Company, produttrice di un integratore alimentare accusata di gestire uno schema piramidale. Nel dicembre del 2016, la Vemma ha accettato un accordo da 238 milioni di dollari con la FTC;
  • Nel corso del 2010 e del 2011 un certo numero di autorità in tutto il mondo hanno dichiarato che TVI Express era uno schema piramidale. TVI Express, gestito da Tarun Trikha dall’India, ha apparentemente reclutato centinaia di migliaia di “investitori”. Nel 2013, Tarun Trikha è stato arrestato;
  • La società svizzera Lyoness ha dei procedimenti aperti in vari paesi, tra cui l’Italia, poiché sospettata di seguire marketing piramidale.

Cosa posso fare se un amico o un familiare fa parte di un MLM? 

Se un amico o un familiare ti chiede di acquistare i loro prodotti MLM, probabilmente sarà difficile rifiutarli. Anche se pensi che i prodotti siano troppo cari, fatti male o semplicemente non sono qualcosa che normalmente compreresti, sei tentato di comprare ancora qualcosa per supportarli in quella che credono sia un’impresa commerciale legittima. 

Tuttavia, tutto ciò che farai è dare loro false speranze che possano essere una delle rare storie di successo aziendale di MLM. 

Invece di acquistare prodotti, sii favorevole ai motivi per cui il tuo amico ha deciso di unirsi a un MLM.  

Se la loro motivazione è aumentare le loro entrate, indirizzali verso altre possibilità. Incoraggiali anche a sedersi e calcolare esattamente quanti soldi guadagnano dalle vendite ogni mese, ricordandosi di detrarre eventuali spese, inclusi i costi di acquisto dei prodotti da vendere, e qualsiasi tassa che potrebbero dover pagare sui loro profitti. Potrebbero non essere consapevoli del fatto che in realtà stanno realizzando pochissimi profitti o se potrebbero perdere denaro. 

Se pensi che il tuo amico o familiare stia usando un MLM per cercare di sfuggire ai problemi di debito, allora ha davvero bisogno di aiuto.  

La disciplina fiscale del marketing multilivello

Per quanto riguarda la disciplina fiscale legata al multilevel marketing (o marketing multilivello) è legata, in Italia alla normativa legata alle vendite porta a porta. Sostanzialmente è necessario effettuare una distinzione nella disciplina, tra venditore occasionale o abituale a seconda dell’importo degli incassi percepiti dal venditore.

Da un punto di vista pratico, ai sensi dell’art. 3 della Legge n. 173/2005, l’attività di vendita porta a porta è definita:

  • Occasionale, quando l’incasso netto annuo non supera la soglia di € 5.000. Su questa quota deve essere tenuto conto di una deduzione forfettaria del 22%. Per questo la quota di fatturato massimo che può raggiungere il venditore per essere considerato “occasionale” è di € 6.410,26;
  • Professionale, da esercitare con partita Iva in caso di superamento di questo limite di fatturato di € 6.410,26.

Attività occasionale e tassazione dei redditi

La tassazione dei redditi derivanti dall’attività di network marketing (o marketing multilivello) occasionale avviene attraverso una ritenuta alla fonte del 23% che sarà calcolata sempre al netto della deduzione forfettaria e quindi sul 78%.

La ritenuta alla fonte che trattiene l’azienda mandante è a titolo di imposta, ex art. 25-bis comma 6 del DPR n. 600/73. Questo significa che il venditore non è tenuto a sommare altri eventuali redditi ai fini IRPEF. Si assiste, quindi, ad una forma di tassazione separata del reddito.

Chi svolge un’attività economica attraverso il multilevel marketing quindi, non dovrà dichiarare il suo reddito da networker nel modello Redditi Persone Fisiche se di importo minore ai € 6.410,26 lordi. Inoltre, fino al raggiungimento di questo limite il venditore non ha l’obbligo di aprire partita Iva.

Nei confronti dell’impresa mandante il venditore è tenuto ad emettere e rilasciare una ricevuta non fiscale. Sulla base della ricevuta emessa l’azienda mandante effettua la ritenuta fiscale. Ricordo, sul punto, che in caso di azienda mandante residente all’estero non vi è la possibilità di applicazione della ritenuta e quindi la tassazione del venditore avviene direttamente in dichiarazione dei redditi.

Attività professionale del multilevel marketing e tassazione dei redditi

Nel caso in cui il venditore durante l’anno arrivi a superare la soglia di € 5.000 netti (€ 6.400 lordi) attraverso la propria attività, vi è l’obbligo di operare professionalmente.

In questo caso è obbligatorio operare con partita Iva, attraverso l’emissione di fatture elettroniche sulle provvigioni realizzate. Inoltre, a seconda del regime fiscale applicato si renderà necessario anche il versamento dell’Iva.

Anche in questo caso opera il meccanismo legato all’applicazione delle ritenute di acconto sulle provvigioni maturate dal venditore, esattamente come indicato per l’attività occasionale.

A livello contributivo, chi svolge l’attività di network marketing, come per il venditore porta a porta, è tenuto all’iscrizione alla gestione separata INPS ed al relativo versamento dei contributi previdenziali.

Il versamento dei contributi per la gestione separata INPS non segue le regole tradizionali per i professionisti senza cassa. I contributi previdenziali di chi effettua l’attività di network marketing o multilevel marketing, devono essere versati per un terzo dal venditore e per 2/3 dall’azienda mandante.

Il venditore operante in modo professionale deve quindi porre in fattura anche le trattenute per i contributi INPS, del valore di un terzo dei contributi dovuti.

L’art. 44 del D.L. n. 269/2003 afferma che i soggetti incaricati delle vendite sono obbligati all’iscrizione alla gestione separata INPS nel momento del superamento di € 5.000 di provvigioni nette. Possiamo dire quindi che il venditore sarà obbligato all’iscrizione alla gestione separata INPS nel momento in cui scatta anche l’obbligo dell’apertura della partita Iva e la sua attività da occasionale diventa professionale. Da quel momento in poi, i contributi saranno versati sulla parte eccedente sulla parte eccedente i € 5.000 di provvigioni nette.

Codice attività per network marketing

I soggetti che devono esercitare l’attività in modo professionale sono tenuti, quindi, all’apertura della partita Iva, utilizzando il codice attività 46.19.02, “Procacciatori di affari di vari prodotti senza prevalenza di alcuno“.

Venditori di network marketing: impossibilità di aderire al regime forfettario

Ricordiamo che per questi soggetti non sarà possibile accedere a regimi fiscali di vantaggio, come il c.d. “regime forfettario“, in quanto i venditori a domicilio esiste già un particolare regime fiscale.

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10 COMMENTI

  1. La cosa fondamentale che va detta è che questo sistema è l’unico (UNICO) dove la persona è, alle stesso tempo ve dottore e cliente.
    Questo vuol dire che non esiste MAI la necessità di acquistare uno starter kit.
    Ma esiste la necessità di USARE i prodotti, per poterne trarre benefici e poterne parlare con gli altri (Testimoniare).
    Nel Network Marketing i venditori “vendono” i benefici che traggono dai prodotti che usano regolarmente.
    Altrimenti sarebbero dei banali “rappresentanti” di prodotti che potrebbero essere anche conosciuti soltanto teoricamente.
    Questa è la vera differenza fra tutti gli altri sistemi distributivi ed il Network Marketing.

  2. Articolo interessante, forse il primo dopo tanti anni che si avvicina alla realtà. È vero che tratta l’argomento in generale e non il sistema di un’azienda specifica, per cui qualche passaggio sarebbe da rivedere. Io e la mia compagna Federica Gioia viviamo di network marketing da vari anni e collaboriamo con il brand numero 1 al mondo che lo ha creato e che ha chiesto la legge in Italia per tutelare il suo sitema dai sistemi poco seri. Sono pienamente d’accordo che non esistono facili guadagni, ma é anche vero che non ci sono limiti di guadagno e come tutti i lavori seri tutto é raggiungibile in base all’impegno. Se una persona si dedicasse con lo stesso tempo ed impegno di un lavoro tradizionale, anche i risultati sarebbero in proporzione. Molto spesso questo viene confuso e si pretende di guadagnare soldi dedicando qualche ora a spot…allora si tutto diventa solo una illusione. Comunque vi ringrazio per iniziare a fare informazione di un sistema commerciale che sembra strano, nonostante esista da oltre 60 anni, ma è più normale che lavorare una vita intera, per ricevere uno stipendio non proporzionato all’impegno, per ricevere un domani una quota che forse non basta nemmeno per sopravvivere. Ho fatto il dipendente per 20 anni, ma essere liberi economicamente e di tempo è una grande conquista…soprattutto poter scegliere ogni giorno la propria domenica. Vi auguro di valutare e scegliere un buon network marketing, perché si tratta di voi e della vostra vita.

  3. Articolo molto completo e argomento ben trattato. Una sola precisazione quando parliamo di costi di cui tenere conto citate i costi di acquisto dei prodotti da rivendere, tuttavia proprio la legge 173/2005 vieta la rivendita dei prodotti acquistati (destinati ad uso personale).
    L’eventuale cliente acquisterà i prodotti direttamente dall’azienda produttrice, che riconoscerà poi una provvigione al networker per la promozione dei prodotti stessi.

  4. Buona sera. Sto iniziando un attività di network marketing. Mi chiedevo quali spese personali ( es mutuo casa – affitto – auto ecc) si possano dedurre qualora superassi la soglia dei 5000 euro netti all anno e quindi svolgessi l attività in maniera professionale. Grazie per la cortese attenzione e BUON NETWORK MARKETING

  5. Questo tipo di attività deve essere esercitata in forma di impresa con partita Iva, la possibilità di dedurre analiticamente i costi è legata alla scelta del regime fiscale da adottare (tra quelli possibili). Va detto che i costi che si possono dedurre sono solo quelli inerenti l’attività.

  6. Buonasera,
    Guadagno dalle commissioni che mi vengono date per la vendita di un info prodotto. I guadagni sono ancora molto bassi.
    Ho capito che non devo aprire la p.iva ma non ho capito se devo fare qualche altro adempimento fiscale.

  7. Buon pomeriggio,

    azienda con residenza estera, commissioni inferiori a 5.000€ nette, capisco bene che devo comunque dichiarare compensi in quanto non mi viene applicata la ritenuta alla fonte?

    Oppure rimane valida la soglia dei 5.000?

    Grazie

  8. Manuela, fino a 5000€ netti vale la ritenuta d’acconto. Solitamente le aziende emettono le fatture per conto del proprio incaricato e una rendicontazione annuale da consegnare in fase di dichiarazione dei redditi. Trattandosi di tassazione alla fonte, non viene ulteriormente tassata. Dopo i 5000€ netti si apre la partita iva con i privilegi fiscali, le fatture sono uguali, si paga solo in più l’IVA.

    Chiederei a tutti quelli che parlano di Network Marketing, prima di sparare affermazioni così, per sentito dire, fate pratica nel settore. E’ un settore che sta dando opportunità dove la libera professione, il lavoro autonomo, il lavoro dipendente o i sostegni dello stato non fanno un piffero.

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