Il tema dell’evasione fiscale non è nuovo, e risulta attuale anche alla luce delle notizie che riguardano da vicino la lista Dubai. Lo stato negli ultimi anni ha ingaggiato una vera e propria lotta all’evasione fiscale, per arginare un problema italiano che ha acquisito proporzioni rilevanti. Le tasse evase in Italia continuano ad essere molte, e spesso gli illeciti assumono proporzioni estese.

Lo stato da tempo propone iniziative contro l’evasione fiscale, da un lato per incentivare i cittadini ad una comunicazione trasparente, dall’altro per limitare l’insorgere di nuove situazioni di illeciti. Con la legge di bilancio 2020 sono state introdotte misure volte a contrastare il fenomeno dell’evasione, mettendo al centro l’Agenzia delle Entrate e gli enti di controllo.

Sempre nel 2020 sono stati almeno 3.546 gli evasori fiscali che hanno completamente nascosto al fisco la propria attività, relativa a imprese o lavoro autonomo, e sono circa 20.000 i lavoratori irregolari o in nero secondo i dati. Uno dei problemi inoltre è quello dei paradisi fiscali: grandi evasori che esportano all’estero ingenti quantità di denaro, per cui negli ultimi giorni si parla in proposito di lista Dubai. Vediamo di che cosa si tratta, come il fisco applica una lotta più serrata all’evasione fiscale, e le prospettive per il futuro.


Evasione fiscale e iniziative dello stato

L’evasione fiscale è uno dei problemi che maggiormente ha rilevanza in questi anni, e lo stato in questo senso ha promosso diverse iniziative per una maggiore trasparenza tra stato e cittadini stessi. La digitalizzazione in questo caso diventa un aiuto importante a supporto delle iniziative.

Una novità degli ultimi anni per esempio è l’applicazione “Io”, che mette in diretto contatto i cittadini con l’amministrazione pubblica. Attraverso questa applicazione, i cittadini possono visionare comunicazioni, accedere ai bonus statali e partecipare ad alcune iniziative come il cashback di stato.

Iniziative come il cashback e la lotteria degli scontrini sono state introdotte per promuovere gli acquisti presso negozi fisici, attraverso pagamenti tracciabili. L’obiettivo generale è quello di limitare l’utilizzo del contante, promuovendo sistemi di pagamento elettronici che rendono tracciabili le transizioni. Nel dettaglio:

  • Il cashback di stato: è un’iniziativa che prevede un rimborso del 10% sui pagamenti che il cittadino presenta attraverso transazioni elettroniche, con un minimo di 50 acquisti. L’iniziativa promuove l’utilizzo di metodi di pagamento tracciabili, e prevede un montepremi finale di 1.500 euro al termine di ogni semestre;
  • Lotteria degli scontrini: in questo caso si tratta di un’iniziativa che promuove l’emissione degli scontrini da parte di negozi e enti commerciali, e partecipando il cittadino può accumulare biglietti della lotteria sotto forma di scontrini per vincere alcuni premi in denaro.

Evasione fiscale e agevolazioni

Per lottare contro l’evasione fiscale, lo stato ha proposto altri sistemi per cui si applica maggiore trasparenza tra stato e cittadino. Si tratta di tutti i bonus proposti sotto forma di agevolazioni fiscali, in particolare per i lavori di ristrutturazione di immobili o agevolazioni per la prima abitazione.

In questo caso, quasi sempre è necessario svolgere i lavori pagando con metodi tracciabili, evitando il contante. Utilizzare forme di pagamento come bonifici o carte bancomat spesso è l’unico modo per poter accedere alle particolari agevolazioni proposte dallo stato proprio per le spese sui lavori.

In questo modo si vuole garantire maggiore trasparenza delle transazioni, ed è anche più facile poter dimostrare, da parte del cittadino, gli effettivi lavori svolti. Dal 2020 sono moltissime le agevolazioni fiscali proposte in questo senso: dal superbonus 110% al bonus facciate, dal bonus verde, al sisma bonus.

In quasi tutti questi casi è necessario pagare i fornitori o chi svolge nel dettaglio i lavori attraverso pagamenti con metodi di tipo elettronico, per poter ricevere crediti o detrazioni.

Evasione fiscale e lista Dubai

Negli ultimi giorni è arrivata una notizia interessante che riguarda proprio la lotta all’evasione fiscale, in questo caso a livello internazionale. Uno dei principali problemi dell’evasione è legato ai soggetti non dichiaranti che portano grandi somme di denaro all’estero.

L’economia globale è messa a rischio dai paradisi fiscali, e l’Italia, nella continua lotta all’evasione fiscale, vuole individuare i soggetti interni al territorio nazionale, che depositano ingenti somme all’estero, senza dichiararle, nei paradisi fiscali.

Tra i paradisi fiscali c’è anche Dubai, e secondo le ultime indiscrezioni, la Germania avrebbe acquisito, per vie sconosciute, moltissimi dati relativi a informazioni tenute segrete che riguardano proprio l’evasione fiscale presso paradisi fiscali come Dubai.

L’obiettivo dello stato italiano è quello di individuare i soggetti che portano all’estero una quantità ingente di denaro non dichiarato, per frenare gli illeciti e salvaguardare così l’economia del paese e quella globale. Il problema è che i grandi evasori fiscali non sempre sono rintracciabili, se non attraverso controlli specifici e analisi mirate. In questo senso, i dati della Germania sono stati considerati rilevanti per venire a capo di un problema così complesso.

L’Italia chiede la lista Dubai alla Germania

La così detta “lista Dubai” è stata richiesta recentemente dall’Italia alla Germania, in possesso di informazioni rilevanti su diversi evasori fiscali provenienti da molti paesi europei e non. Si dice che lo stato tedesco abbia pagato ben due milioni di euro per entrare in possesso di questa lista di evasori, in cui emergono informazioni su dati di cittadini tedeschi ma non solo.

Gli evasori da tutto il mondo avrebbero posto negli Emirati Arabi Uniti grandi somme di denaro, e la Germania sta facendo chiarezza sulle situazioni di illecito fiscale.

L’Italia, che prosegue la lotta all’evasione fiscale, si è dimostrata interessata alle informazioni contenute nella lista Dubai, e ha richiesto esplicitamente alla Germania di potervi accedere. Secondo accordi precisi a livello europeo, è consentito trasmettere dati di natura fiscale da un paese all’altro, se i paesi lo richiedono.

Grazie a queste regole, è possibile che l’Italia, con l’Agenzia delle Entrate, venga a conoscenza delle importanti informazioni contenute nella lista Dubai, che sono state acquisite tramite acquisto, da parte della Germania, di un CD contenenti le informazioni proveniente da anonimi.

Un’operazione simile era già avvenuta in passato per quanto riguarda ingenti somme di denaro stabilite in Svizzera da parte di grandi evasori fiscali, che avevano scelto questo paese per occultare la situazione. Va tenuto in considerazione che i cittadini in linea generale possono scegliere di avvalersi di una risposta legale anche contro il fisco, e la situazione in questo caso può diventare complessa.

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