La Legge di Bilancio 2025 ha confermato, rendendole strutturali, le aliquote e gli scaglioni previsti per l’IRPEF. Pertanto, non si riscontrano variazioni di rilievo rispetto all’anno precedente. Le uniche novitร riguardano le detrazioni fiscali.
Vediamo, in questo articolo, come funziona, quali sono le regole di calcolo della principale imposta sul reddito per le persone fisiche.
Indice degli Argomenti
- IRPEF 2025: guida
- IRPEF 2025 tre aliquote e scaglioni
- Categorie reddituali imponibili
- Detrazioni sul lavoro sui redditi di lavoro dipendente: le novitร
- Periodo d’imposta
- Passaggi operativi di calcolo
- Che cos’รจ aliquota media
- Che cos’รจ aliquota marginale
- La no tax area
- Valutazioni di convenienza tra regime ordinario e forfettario per le partite IVA
- Valutazione di convenienza in merito al regime di trasparenza fiscale
- Consulenza fiscale online
IRPEF 2025: guida
L’IRPEF รจ l’imposta sul reddito delle persone fisiche, ovvero la principale imposta del nostro sistema tributario, che รจ improntato secondo il principio di progressivitร (ex art. 53 Cost. “il sistema tributario รจ informato criteri di progressivitร “). Per il 2025 (a livello strutturale) l’IRPEF presenta 3 diverse aliquote per ogni scaglione di reddito.
Viene calcolata in base a una serie di scaglioni di reddito, ognuno dei quali ha un’aliquota progressiva. Ciรฒ significa che, all’aumentare del reddito, l’aliquota applicata diventa piรน elevata.
L’aliquota รจ applicata sul reddito imponibile, ottenuto sottraendo dal reddito complessivo le detrazioni fiscali previste dalla legge. Le detrazioni includono, ad esempio, quelle per carichi di famiglia, spese mediche, interessi sul mutuo e altre spese deducibili. ร importante sottolineare che l’IRPEF รจ solo una delle imposte sul reddito in Italia. Altre imposte sul reddito includono l’addizionale regionale e comunale, che variano a seconda della regione e del comune di residenza del contribuente.
Si tratta di una delle principali fonti di entrate per lo Stato italiano e viene utilizzata per finanziare le spese pubbliche, come l’istruzione, la sanitร , l’assistenza sociale e altre attivitร governative.
IRPEF 2025 tre aliquote e scaglioni
Ai sensi dell’art. 11ย co. 1 del TUIR, le aliquoteย IRPEFย (per lavoro dipendente, autonomo, redditi diversi, etc), per il 2024, sono le seguenti:
Scaglioni di reddito | Aliquote IRPEF 2025 |
---|---|
Fino a 28.000 euro di reddito | 23% |
Da 28.000 euro a 50.000 euro di reddito | 35% |
Oltre 50.000 euro di reddito | 43% |
Le aliquote indicate sono applicabili nell’anno 2025 (modello 730/2026 o Redditi P.F. 2026). Tuttavia, occorre tenere conto del principio di cassa “allargato” di cui all’art. 51, co. 1 e 52 del TUIR, secondo il quale i compensi da lavoro dipendente relativi all’anno precedente ed incassati entro il 12 gennaio dell’anno successivo rientrano nel reddito dell’anno precedente. In questa modulazione degli scaglioni occorre tenere in considerazione anche la rimodulazione della detrazioni di imposta, che hanno un’incidenza proporzionalmente superiore per i redditi piรน bassi e diminuiscono progressivamente all’aumentare del reddito.
Categorie reddituali imponibili
L’imposta รจ dovuta dalle persone fisiche per il percepimento dei seguenti redditi (ex art. 6 del TUIR):
- Redditi fondiari (artt. 25ย – 43 del TUIR);
- Redditi di capitale (artt. 44ย – 48 del TUIR);
- Redditi di lavoro dipendente (artt. 49ย – 52 del TUIR);
- Redditi di lavoro autonomo (artt. 53ย – 54 del TUIR);
- Redditi d’impresa (artt. 55ย – 66 del TUIR);
- Redditi diversi (artt. 67ย – 71 del TUIR).
Sono soggetti passivi dellโIRPEF le persone fisiche residenti e non residenti nel territorio dello Stato. Le persone fisiche residenti sono soggette all’imposta su tutti i proprio redditi, ovunque prodotti. Le persone fisiche non residenti, invece, sono soggette a tassazione soltanto per i redditi prodotti in Italia. A prevedere questo รจ l’art. 3 del TUIR. Per l’individuazione dei redditi prodotti in Italia รจ necessario fare riferimento all’art. 23 del TUIR.
La no tax area
La norma prevede unaย no tax areaย IRPEF, soglia al di sotto della quale non sono dovute imposte, in quanto sono coperte della detrazioni. Soglia che per i lavoratori dipendenti e i pensionati รจ pari a 8.500 euro. Per i lavoratori autonomi, invece, la soglia di non tassazione รจ fissata a 5.500 euro.
Residenza fiscale
Secondo quanto previsto dall’art. 2, co. 2 del TUIR (dal 2024) si considera residente in Italia ai fini delle imposte sui redditi chi, per la maggior parte dellโanno (almeno 183 giorni lโanno, 184 in quelli bisestili), considerando anche le frazioni di giorno:
- Ha il proprio domicilio o la residenza in Italia, ovvero รจ ivi presente. Per domicilio si intende il luogo in cui si sviluppano, in via principale, le relazioni personali e familiari della persona;
- Si presumono altresรฌ residenti le persone iscritte per la maggior parte del periodo di imposta nelle anagrafi della popolazione residente.
Sono, inoltre, considerati residenti in Italia i cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente ed emigrati in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato, individuati con il decreto del Ministro delle Finanze 4 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni.
In caso di trasferimenti in corso dโanno, se il soggetto risiede in Italia per meno di 183 giorni (184 per anni bisestili), la suddivisione in due parti del periodo dโimposta (c.d. “split year“) รจ riconosciuta solo nelle Convenzioni internazionali contro la doppia imposizione:
- Con la Svizzera (articolo 4, Convenzione tra Italia e Confederazione svizzera, firmata a Roma il 9 marzo 1976, e ratificata con la Legge n. 943/1978) e
- Con la Germania (punto 3 del Protocollo alla Convenzione tra Italia e Repubblica federale di Germania, firmata a Bonn il 18 ottobre 1989, e ratificata con la Legge n. 459/1992),
Per maggiori approfondimenti vedasi la Risoluzione n. 471/E del 03/12/2008 – pdf.
Detrazioni sul lavoro sui redditi di lavoro dipendente: le novitร
Lโimposta lorda perรฒ non รจ quella che effettivamente viene pagata dal lavoratore dipendente. Infatti, la legge stabilisce che al verificarsi di alcune situazioni personali del soggetto spettino alcune detrazioni che vanno ad abbattere lโimposta lorda.
Detrazioni per familiari a carico
Sono previste, detrazioni legate al lavoro dipendente, detrazioni per coniuge a carico e/o detrazioni per familiari a carico, (ricordiamo che un familiare si considera a carico se nel corso del periodo dโimposta (anno solare) percepisce redditi non superiori a โฌ. 2.840,51). Laย detrazione per coniuge a caricoย รจ riproporzionata in base ai mesi di carico (ad esempio matrimonio celebrato a aprile: mesi di carico 9), mentre la detrazione per figli a carico va rapportata a mese (compete dal mese in cui si sono verificate a quello in cui sono cessate le condizioni richieste).
Detrazioni per figli a carico
In questo contesto occorre tenere in considerazione che le modifiche che riguardano la disciplina delle detrazioni per figli a carico, di cui all’art. 12 del TUIR, a seguito dell’entrata in vigore dell’assegno unico e universale per i figli. Secondo quanto previsto dall’art. 3 della Legge n. 46/2021 l’introduzione dell’assegno unito determina la soppressione di alcune misure a sostegno delle famiglie:
- Assegni per il nucleo familiare;
- Assegni per il nucleo familiare con almeno tre figli minori;
- Bonus bebรจ;
- Premio alla nascita;
- Detrazioni di cui all’art. 12 del TUIR.
L’assegno unico e universale per i figli รจ applicabile dal 1ยฐ marzo 2022 ed รจ erogato dall’INPS dietro presentazione di specifica istanza. Per approfondimenti: “Assegno unico per i figli: domanda e importi“. Detto questo, in relazione all’introduzione dell’assegno unico per i figli:
- Le detrazioni per figli a carico, di cui all’art. 12 del TUIR, sono applicabili solo con riferimento ai figli a carico di etร pari o superiore a 21 anni;
- Le detrazioni per figli a carico, di cui all’art. 12 del TUIR, che siano disabili, sono applicabili in aggiunta all’assegno unico per figli di etร pari o superiore ai 21 anni. Tuttavia sono abrogate le maggiori detrazioni previste per figli a carico disabili.
Lavoro dipendente
Per quanto riguarda, invece, la detrazione per lavoro dipendente, lโimporto della detrazione spettante va riproporzionato in base al numero di giorni di durata del rapporto di lavoro (bisogna dividere per 365 e moltiplicare per il numero di giorni di durata del rapporto, compresi sabati e domeniche). Infine vi ricordiamo, che la somma delle buste paga di ogni anno, sarร poi riepilogata nella Certificazione Unica (c.d. โModello CUโ) che ogni anno deve obbligatoriamente essere rilasciata al dipendente, per permettere al lavoratore dipendente la compilazione del 730 o anche del modello ISEE. Ricordiamo, inoltre, che nella busta paga vedrete transitare a credito o a debito anche lโeventuale conguaglio, ovvero il saldo derivante dalla dichiarazione dei redditi dellโanno precedente, che viene attribuito al lavoratore dipendente nel mese di luglio.
Calcolo delle detrazioni sul lavoro dipendente
Leย detrazioni sui redditi da lavoro dipendenteย sono disciplinate dall’art. 13 comma 1 lett a), b) e c) TUIR e sono riconosciute secondo i seguenti importi:
- 1.955 euro, se il reddito complessivo non superaย 15.000 euroย (lโimporto minimo della detrazione riconosciuta รจ pari a 690 euro. In caso di lavoro a tempo determinato, non puรฒ essere inferiore a 1.380 euro);
- 1.910 euro, aumentata del prodotto tra 1.190 euro e lโimporto corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 13.000 euro, se lโammontare del reddito complessivo รจ superiore a 15.000 euro ma non aย 28.000 euro;
- 1.910 euro, se il reddito complessivo รจ superiore a 28.000 euro ma non aย 50.000 euroย (la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra lโimporto di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e lโimporto di 22.000 euro).
Per chi percepisce un reddito compreso tra i 25.000 e i 35.000 euro รจ riconosciuto un importo aggiuntivo di 65 euro. Per i redditi sopra i 50.000 euro non รจ prevista alcuna detrazione.
Detrazione aggiuntiva
Oltre alle detrazioni IRPEF ordinarie, sarร riconosciuta una detrazione aggiuntiva, secondo i seguenti importi:
- Per chi non supera la soglia dei 20.000 euro viene riconosciuta una somma che non concorre alla formazione del reddito calcolata in base a diverse percentuali:
- 7,1 per cento fino a 8.500 euro;
- 5,3 per cento tra 8.500 e 15.000 euro;
- 4,8 per cento tra i 15.000 e i 20.000;
- Oltre questa soglia diventerร una ulteriore detrazione fiscale:
- Che sarร pari a 1.000 euro tra i 20.000 e i 32.000 euro;
- Per poi ridursi fino ad azzerarsi tra i 32.000 e i 40.000 euro.
Resta, comunque, confermato anche nel 2025 ilย trattamento integrativo, fino ad un massimo di 1.200 euro allโanno. Per maggiori informazioni sulla dichiarazione dei redditi potete consultare questo contributo:ย Casi di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Detrazioni IRPEF 2025 anche per i lavoratori autonomi
Tra le novitร di quest’anno vi รจ l’introduzione delle detrazioni per i lavoratori autonomi. Questi, infatti, possono beneficiare di uno sgravio pari aย 1.265 euro fino a 5.500 euro di reddito.
Superata tale soglia, lโimporto spettante diminuisce e bisognerร tener presenti le istruzioni specifiche di calcolo previste per il proprio scaglione di reddito.
Reddito complessivo annuo | Detrazione annua autonomi e modalitร di calcolo |
---|---|
Fino a 5.500 euro | 1.265 euro |
Da 5.500,01 euro e fino a 28.000,00 euro | 500 + 765 x [(28.000-reddito)/(22.500)] |
Da 28.000,01 euro e fino a 50.000,00 euro | 500 x [(50.000-reddito)/(22.000)] |
Da 50.000,01 | nessuna detrazione |
In aggiunta, รจ prevista una ulteriore detrazione di 50 euro per i lavoratori autonomi con redditi annui compresi tra 11.000 e 17.000 euro.
Periodo d’imposta
Per le persone fisiche, l’imposta รจ dovuta per anno solare (art. 7 del TUIR). Pertanto, in linea generale, ogni anno sorge un’obbligazione tributaria autonoma, salvo quanto avviene in caso di riporto delle perdite derivanti dall’esercizio di imprese commerciali individuali o di societร in nome collettivo o in accomandita semplice (art. 8 co. 3 del TUIR) e nel caso in cui l’ammontare dei crediti d’imposta e di alcune detrazioni sia superiore a quello dell’imposta netta (art. 11 co. 4 secondo periodo del TUIR). L’imputazione dei redditi al periodo d’imposta รจ regolata dalle norme relative alla categoria nella quale rientrano, vale a dire secondo il principio di cassa o di competenza a seconda della categoria reddituale.
Passaggi operativi di calcolo
L’IRPEF viene determinata secondo la seguente procedura:
- Si determina la base imponibile prendendo in considerazione le categorie di reddito previste dal citato art. 6 del TUIR. I redditi delle varie categorie si sommano tra loro, determinando l’imponibile complessivo;
- Dall’imponibile complessivo si tolgono gli oneri deducibili (es. contributi previdenziali) per determinare il reddito imponibile netto;
- Si determina l’imposta lorda, applicando alla base imponibile le aliquote per ogni scaglione di reddito;
- Si scomputano dall’imposta lorda le detrazioni, ottenendo l’imposta netta;
- Si scomputano quindi le ritenute, i crediti d’imposta, le eccedenze pregresse e gli acconti versati, ottenendo l’imposta da versare effettivamente all’Erario (o a credito).
Che cos’รจ aliquota media
Lโaliquota media effettiva dell’imposta si calcola come rapporto percentuale tra imposta netta e reddito imponibile. Proviamo a chiarire con un esempio. Prendiamo un lavoratore dipendente con reddito di 20.000 euro lโimposta lorda dovuta รจ pari a 2.792 euro, ovvero il 17 per cento: questa รจ lโaliquota media, che quindi risulta piรน bassa dellโaliquota piรน alta applicata, ovvero il 25 per cento.
Che cos’รจ aliquota marginale
Lโaliquota marginale รจ quella che riguarda lโultima porzione di reddito legata allo scaglione piรน elevato. Di fatto, l’aliquota marginale รจ quella con cui verrebbe tassato un incremento di reddito imponibile. Ad esempio, per un reddito di 20.000 euro, l’aliquota marginale รจ il 25%. Se il reddito aumentasse di 100 euro, il 25% sarebbe assorbito dalla tassazione.
La no tax area
Il Italia non esiste una vera e propria โNo tax areaโ come in altri paesi. Nel nostro sistema fiscale esiste, invece, una soglia entro la quale l’imposta dovuta รจ zero, per effetto di detrazioni d’imposta. Di fatto, quindi, non รจ una soglia di esenzione fissata per legge, ma risultante dall’applicazione delle diverse detrazioni per lavoro dipendente o pensione o da lavoro autonomo, che sono decrescenti al crescere del reddito. In pratica, quindi, nel nostro sistema la no tax area varia a seconda delle diverse categorie di reddito percepito. In numeri, la no tax area รจ pari a circa 8.500 euro per i lavoratori dipendenti e pensionati, mentre di 5.500 per i lavoratori autonomi.
ร importante notare che la no tax area non si applica automaticamente: le persone che rientrano in questa soglia devono presentare la dichiarazione dei redditi per poter beneficiare dell’esenzione dall’IRPEF. Inoltre, la no tax area non si applica alle altre imposte, come l’imposta sul reddito delle societร (IRES).
Valutazioni di convenienza tra regime ordinario e forfettario per le partite IVA
Uno dei quesiti che maggiormente ci stanno arrivano in questi giorni riguarda la valutazione di convenienza per i soggetti titolari di partita IVA in relazione al regime forfettario o all’utilizzo del regime ordinario IRPEF di tassazione.
La prima considerazione da fare รจ che il reddito soggetto ad imposta sostitutiva (da regime forfettario) รจ escluso dalla base imponibile IRPPEF. Pertanto, in caso di assenza di altri redditi, il contribuente non puรฒ beneficiare di deduzioni o detrazioni IRPEF. Pertanto, il primo suggerimento รจ che la convenienza verso il regime agevolato puรฒ essere modesta in ogni caso in cui vi รจ elevata incidenza delle detrazioni che riducono l’IRPEF effettivamente dovuta. Naturalmente, questa considerazione di carattere generale deve essere seguita da una valutazione caso per caso per tenere conto di ulteriori variabili:
- L’applicazione di deduzioni o detrazioni (spese mediche, interessi su mutui, interventi sul recupero del patrimonio edilizio, etc);
- L’incidenza dei costi sostenuti inerenti l’attivitร di impresa o lavoro autonomo esercitata;
- La possibilitร di usufruire nel regime forfettario della riduzione di aliquota al 5% dell’imposta sostitutiva, per i primi cinque anni di attivitร ;
- La possibilitร di accedere alla riduzione dei contributi INPS dovuti alla gestione artigiani e commercianti del 35%;
- La semplificazione degli adempimenti amministrativi e contabili connessi al regime forfettario (esenzione da IVA, ritenute di acconto, e sugli adempimenti contabili e fiscali annuali).
Valutazione di convenienza in merito al regime di trasparenza fiscale
Il regime della trasparenza fiscale nelle societร di capitali di cui all’art. 116 del TUIR รจ un regime opzionale che prevede l’attribuzione del reddito prodotto dalla societร ai soci persone fisiche. Questo, indipendentemente dall’effettiva percezione, cosรฌ come avviene per le societร di persone. Questo regime fiscale รจ da valutare positivamente quando il reddito della societร puรฒ essere distribuito tra i propri soci, potendo beneficiare singolarmente di aliquote IRPEF, inferiori all’aliquota IRES del 24%.
Pertanto, la modifica gli scaglioni IRPEF va, inevitabilmente, ad incidere sulle valutazioni di convenienza su questo regime. Anche in questo caso giocano un ruolo importante le detrazioni e le deduzioni che i soci persone fisiche possono beneficiare da confrontare con l’imposizione complessiva (socio piรน societร ) in caso di applicazione del regime ordinario di tassazione del 24%. Anche in questo caso รจ importante effettuare una valutazione specifica sulla singola situazione per verificare eventuali ipotesi di risparmio fiscale.
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