HomeFisco NazionaleFiscalità del lavoroConguaglio di fine anno: come funziona?

Conguaglio di fine anno: come funziona?

Le operazioni di conguaglio sono state previste dalla normativa in modo da rendere definitiva la tassazione operata dal sostituto di imposta. Questo, in modo da evitare al contribuente l’onere della presentazione della dichiarazione dei redditi.


Il conguaglio fiscale è un adempimento che devono effettuare i sostituti di imposta. Può essere il caso del datore di lavoro, ma anche gli enti di previdenza e assistenza che erogano pensioni. Il presupposto è quello di aver corrisposto somme a titolo di redditi da lavoro dipendente o redditi assimilati al lavoro dipendente (art. 49 e 50 del TUIR). Vediamo, di seguito, tutte le informazioni utili per comprendere l’importanza del conguaglio di fine anno per i lavoratori dipendenti.

In cosa consiste il conguaglio fiscale in busta paga?

Durante l’anno, l’IRPEF viene generalmente pagata attraverso trattenute sullo stipendio o pensione, basate su stime del reddito annuale del contribuente. Queste trattenute sono calcolate tenendo conto di vari elementi, come l’aliquota fiscale applicabile, eventuali detrazioni e deduzioni per carichi di famiglia, spese mediche, interessi sui mutui, ecc.

A fine anno, l’entità che eroga lo stipendio o la pensione (datore di lavoro o ente pensionistico) procede a calcolare il conguaglio, che consiste nel confrontare la somma delle tasse già trattenute nel corso dell’anno con l’importo effettivamente dovuto, calcolato sulla base del reddito complessivo annuo del contribuente. Se le trattenute risultano essere state superiori all’importo dovuto, il contribuente riceve un rimborso. Se invece le trattenute sono state inferiori, il contribuente deve pagare la differenza.

Questo processo è cruciale per garantire che ogni persona paghi la corretta quantità di tasse basata sul proprio reddito effettivo. Il calcolo del conguaglio può essere influenzato da vari fattori, come cambiamenti nel reddito annuo, modifiche nelle detrazioni o nelle deduzioni, o aggiustamenti nelle aliquote fiscali.

Quali elementi per il calcolo del conguaglio IRPEF di dicembre?

Il sostituto di imposta è chiamato ad effettuare il conguaglio andando a confrontare le ritenute operate sui redditi corrisposti nel periodo di imposta e l’imposta effettivamente dovuta. Il periodo di imposta si basa sul c.d. “criterio di cassa allargato“: rientrano nel periodo dell’anno anche i valori corrisposti entro il 12 gennaio dell’anno successivo (se relativi a spettanze dell’anno precedente).

Ai fini del calcolo del conguaglio IRPEF, il sostituto d’imposta deve prendere a riferimento i seguenti elementi per il calcolo del reddito annuo del lavoratore:

  • Redditi percepiti: per il calcolo del conguaglio IRPEF di fine anno vengono prese a riferimento le somme corrisposte come reddito per lavoro dipendente, in base a quanto stabilito dall’art. 49 del TUIR e i redditi assimilati, ovvero – a titolo di esempio – quelle relative a compensi di collaborazioni a progetto o borse di studio;
  • Il sostituto d’imposta è chiamato a calcolare anche le somme erogate in favore del lavoratore sotto forma di cassa integrazione, mobilità, malattia, maternità, invalidità temporanea;
  • Lavoro all’estero: per attività svolte all’esterno per un periodo non inferiore a 183 giorni all’anno, se svolta in via continuativa;
  • Benefit: ovvero compensi in denaro ed erogazioni liberali nei confronti del lavoratore;
  • Pensioni: assegni equiparati alle pensioni, interessi e rivalutazioni su crediti da lavoro dipendente.

Tali elementi, ovvero la determinazione del reddito complessivo annuo del lavoratore, saranno utili alla determinazione della base imponibile lorda ai fini della determinazione dell’aliquota IRPEF di riferimento.

Redditi esenti

L’art. 51 del TUIR precisa quali prestazioni e somme non concorrono a formare il reddito. Pertanto, risultano essere redditi esenti IRPEF, i seguenti:

  • Contributi previdenziali a carico del lavoratore;
  • Premi per polizze a copertura dei rischi professionali da infortunio;
  • Indennità esenti (ad esempio per trasferta, rimborsi spese e chilometrici e somme erogate riferite ad anni precedenti alle quali si applica la tassazione separata).

Variazioni del reddito e del carico fiscale

Qualsiasi variazione nel corso dell’anno, come un cambiamento di lavoro, l’ottenimento di un secondo reddito, o modifiche nella situazione personale o familiare (come un matrimonio, un divorzio, la nascita di un figlio), possono influenzare il calcolo del conguaglio.

Trattamento integrativo del reddito

Il trattamento integrativo del reddito è un beneficio spettante ai soggetti titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati a condizione che il reddito complessivo annuale non sia essere superiore a 15.000 euro. Nel caso in cui, invece, il reddito del soggetto si collochi nella fascia compresa tra i 15.000 euro ed i 28.000 euro, il trattamento integrativo spetta in misura ridotta. L’importo è pari alla differenza tra le somma delle detrazioni d’imposta e l’imposta lorda o comunque non superiore a 1.200 euro annue.

Al momento del conguaglio di fine anno, il sostituto di imposta è chiamato a verificare la spettanza del trattamento integrativo e qualora non risulti spettante o in eccesso provvedere la recupero dell’importo. Questo avviene attraverso l’applicazione di una ritenuta in 8 rate di pari ammontare a partire dalla retribuzione che applica gli effetti del conguaglio se l’importo da recuperare è superiore a 60 euro.

Fringe benefit

In sede di conguaglio il sostituto di imposta è chiamato a controllare la valorizzazione dei fringe benefit applicati ai lavoratori dipendenti. Ai sensi del D.L. n. 48/2023 è fissata a 3.000 euro (per il 2023) la soglia di esenzione da tassazione dei fringe benefit che possono essere corrisposti dal datore di lavoro, nei confronti di lavoratori che hanno figli a carico.

Qual è il termine per effettuare il conguaglio fiscale?

Il conguaglio deve essere effettuato entro il 28 febbraio dell’anno successivo. Oppure, alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se questo avviene nell’anno. Si tratta dell’unica eccezione rispetto alla regola generale.

In quali casi è importante il conguaglio?

Il lavoratore dipendente ha la possibilità di chiedere al proprio datore di lavoro di considerare nel computo del conguaglio eventuali ulteriori redditi percepiti nell’anno da altri committenti. Per questo è importante farsi rilasciare dal precedente datore di lavoro la CU provvisoria. Ovvero, il documento con cui vengono calcolati gli effetti fiscali del reddito percepito durante quella parte dell’anno.

La richiesta deve pervenire al datore di lavoro entro il giorno 12 del mese di gennaio dell’anno successivo a quello oggetto di conguaglio.

Il risultato delle operazioni di conguaglio

Il risultato delle operazioni di conguaglio fiscale è la determinazione dell’IRPEF dovuta (determinata al netto dell’ulteriore deduzione spettante). Di fatto, il risultato deriva dalla sottrazione dall’imposta dovuta nell’anno dal contribuente la ritenuta già subita dallo stesso nel corso dell’anno. Da tale operazione può emergere:

  • Un risultato positivo (conguaglio a debito): le maggiori imposte dovute devono essere trattenute. Il datore di lavoro trattiene nella busta paga di dicembre l’importo delle trattenute dovute.
  • Un risultato negativo (conguaglio a credito): le minori imposte operate (sotto forma di ritenuta) devono essere rimborsate. In questo caso il datore di lavoro non applica ritenute nella busta paga di dicembre ma, anzi, rimborsa il lavoratore.

Tabella: esiti del conguaglio di fine anno

La certificazione unica

I risultati ottenuti dalle operazioni di conguaglio devono poi tradursi nella documentazione che il sostituto di imposta deve rilasciare al lavoratore. Il riferimento è alla Certificazione Unica. Questo documento deve riflettere gli esisti del conguaglio ed è propedeutica per capire se il contribuente ha, comunque, obblighi dichiarativi da assolvere.

Dichiarazione dei redditi

Sebbene il conguaglio IRPEF sia effettuato dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, il contribuente è responsabile della correttezza delle informazioni nella propria dichiarazione dei redditi. Qualsiasi discrepanza tra il conguaglio e la dichiarazione dei redditi può portare a controlli e correzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo che il contribuente ha l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi quanto nell’anno riceve più di una Certificazione Unica, senza che si sia stato il conguaglio tra di esse.

Codice tributo 1001

Il codice tributo 1001 è uno dei codici tributo previsti dall’Agenzia delle Entrate per il versamento delle ritenute su retribuzionipensioni, trasferte, mensilità aggiuntive e il relativo conguaglio. Si tratta di un codice tributo che deve utilizzare il datore di lavoro che opera come sostituto di imposta per il versamento delle ritenute fiscali dei lavoratori. Il codice tributo 1001 deve essere utilizzato all’interno del modello F24 per i versamenti periodici, oppure utilizzando il ravvedimento operoso in caso di regolarizzazione di errori o omissioni nei versamenti.

Conclusioni

Il conguaglio IRPEF è un processo essenziale nel sistema fiscale italiano, che assicura l’accuratezza dei pagamenti dell’imposta sul reddito. Richiede un’attenta gestione da parte dei datori di lavoro, degli enti pensionistici e dei contribuenti. La comprensione di questo processo è fondamentale per evitare sorprese e per assicurarsi che ogni individuo contribuisca in modo equo al sistema fiscale, in base al proprio reddito.

Domande frequenti

Cosa succede se il mio conguaglio IRPEF è errato?

Se ci sono errori nel conguaglio, è importante correggerli il prima possibile. Errori nel conguaglio possono portare a sanzioni o a un rimborso minore di quanto dovuto.

Devo fare qualcosa se il conguaglio indica che devo pagare delle tasse aggiuntive?

Sì, se il conguaglio rivela un debito fiscale, devi pagare l’importo dovuto entro le scadenze stabilite per evitare sanzioni.

Il conguaglio IRPEF può influenzare la mia dichiarazione dei redditi?

Assolutamente. La dichiarazione dei redditi deve riflettere accuratamente tutte le informazioni riportate nel conguaglio, inclusi i redditi e le ritenute.

Come posso verificare che il conguaglio IRPEF sia corretto?

È consigliabile confrontare le informazioni riportate nella Certificazione Unica con i propri documenti e registrazioni finanziarie, per assicurarsi che tutti i redditi e le detrazioni siano correttamente rappresentati.

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