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Incentivi per internazionalizzazione delle imprese 2021

Raccolta dei principali incentivi per l'internazionalizzazione delle imprese nel 2021 da parte del Governo e delle Regioni. Il ruolo fondamentale dei contributi a fondo perduto di SACE SIMEST.

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Raccolta dei principali incentivi per l’internazionalizzazione delle imprese nel 2021 da parte del Governo e delle Regioni. Il ruolo fondamentale dei contributi a fondo perduto di SACE SIMEST.

Il contesto economico italiano nella fase post emergenziale da Covid-19, ha sicuramente bisogno di incentivi per la ripartenza. In questo ambito il Governo a partire dal decreto Cura Italia (D.L. n. 18/2020) ha introdotto una serie di provvedimenti per rilanciare l’export ed il processo di internazionalizzazione delle imprese.

Questi provvedimenti assumono, inevitabilmente, un ruolo ed un’importanza strategica fondamentale per permettere alle imprese di affrontare le criticità generate dall’emergenza epidemiologica.

Per questo motivo, in questo contributo, ho deciso di raccogliere e schematizzare tutti i principali incentivi per l’internazionalizzazione delle imprese promossi dal Governo o dalle Regioni.

Incentivi per internazionalizzazione

Incentivi per l’internazionalizzazione: il “Patto per l’Export

Il primo incentivo per l’internazionalizzazione da segnalare è promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Si tratta del “Patto per l’export“, un’azione promozionale per il rilancio del Made in Italy.

Sostanzialmente, questa iniziativa è frutto di un confronto tra le associazioni di categoria rappresentative di tutti i settori produttivi e la Cabina di regia per l’internazionalizzazione in Italia. Hanno partecipato anche tutti gli Enti nazionali preposti al sostegno pubblico all’internazionalizzazione delle imprese.

Puoi consultare il Patto per l’export al link sottostante:

Senza voler entrare nel dettaglio di questa iniziativa, a cui si rimanda ai link di approfondimento, questa individua alcune linee di azione per il rilancio economico delle imprese in Italia. L’obiettivo è stimolare la crescita dell’export di Made in Italy nei mercati internazionali attraverso l’utilizzo di strategie commerciali e modelli di vendita innovativi.

Le linee di intervento del Patto per l’export

Il Patto per l’export prevede alcune linee di intervento prioritarie, che possono essere così schematizzate:

  • Comunicazione: realizzare campagne di comunicazione strategica in favore del made in italy e di tutte le filiere per promuovere le eccellenze del territorio.L’obiettivo è quello di rilanciare l’immagine internazionale dell’Italia;
  • Promozione Integrata: specifiche iniziative di promozione per i settori arte contemporanea, cinema e audiovisivo, spettacoli dal vivo, editoria, cucina, design, scienza ed innovazione. L’obiettivo è valorizzare le eccellenze italiane nei settori innovativi e ad alto contenuto tecnologico (industria aerospaziale, meccanica avanzata e green economy e a tutti i settori produttivi adiacenti (tessile e moda, legno e design, automotive e settore agroalimentare);
  • Formazione/informazione: strumenti formativi e informativi per sostenere l’accesso ai mercati internazionali da parte delle imprese. L’obiettivo è potenziare le competenze delle figure del TEM “Temporary Export Manager” e DEM “Digital Export Manager” (figure professionali che affiancano le imprese nei processi di innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione);
  • Sistema Fieristico: strumenti e programmi per rafforzare la partecipazione a fiere in Italia e digitalizzazione delle fiere, attraverso piattaforme per incontri B2B virtuali;
  • Commercio Digitale (e-commerce): accordi con le principali piattaforme di e-commerce internazionali e altre piattaforme “marketplace minori” popolari in mercati prioritari;
  • Finanza Agevolata: agevolazioni, contributi e sistemi di garanzia a favore delle strategie di crescita e internazionalizzazione di imprese e start-up.

La dotazione finanziaria per l’attuazione dei pilastri strategici ammonta a 1,4 miliardi di euro.

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) ha pubblicato un e-book “Export: una guida per partire – strumenti e servizi pubblici a portata di PMI” per fornire in maniera semplice e immediata l’accesso alle informazioni sui servizi per l’internazionalizzazione, che il sistema pubblico offre alle imprese. Documento che ti invito a consultare per verificare lo stato di avanzamento di questo progetto.

Incentivi per l’internazionalizzazione: contributi a fondo perduto di SACE SIMEST

A livello nazionale, Sace Simest promuove diverse misure per sostenere le imprese sui mercati esteri. Sono previsti sette diversi piani finanziabili e la possibilità, fino al termine del 2020, di non richiedere alcun tipo di garanzia.

Sostanzialmente, per tutte le attività ammissibili è possibile convertire una quota di finanziamento agevolato in fondo perduto (il 50%). Si tratta di una possibilità molto importante che si adatta ad essere usufruita da un numero di imprese sempre maggiore.

Vediamo, a questo punto, quali sono i sette diversi piani di incentivo all’internazionalizzazione finanziabili:

  • Patrimonializzazione;
  • Partecipare a fiere internazionali, mostre e missioni di Sistema;
  • Inserimento mercati esteri;
  • Temporary Export Manager (TEM);
  • E-commerce;
  • Studi di fattibilità;
  • Programmi di assistenza tecnica.

Gli incentivi all’internazionalizzazione previsti da Sace Simest consistono in un finanziamento a tasso agevolato pari al 10% del tasso di riferimento UE (0,078%) e prevedono:

  • La possibilità di promuovere con migliore efficacia i propri prodotti,
  • Una valutazione preliminare delle opportunità offerte da un mercato;
  • La formazione del personale locale collegato ad un investimento estero.

Inoltre, fino al 31 dicembre 2020, l’impresa può accedere al finanziamenti Sace Simest senza presentare la garanzia ed ottenere fino al 50% del finanziamento a fondo perduto – il 20% per lo strumento inserimento mercati esteri – per un contributo massimo € 800.000.

Analizziamo più nel dettaglio le vari opzioni finanziabili: 

Patrimonializzazione delle PMI esportatrici 

E’ una misura dedicata alle PMI in forma di società di capitali che nell’ultimo triennio abbiano realizzato almeno il 35% del fatturato all’estero

L’obiettivo è sostenere e/o migliorare la solidità patrimoniale rispetto un certo “livello soglia”. 

L’importo massimo finanziabile è pari a 800.000 euro, fino al 40% del valore del patrimonio netto dell’azienda.

Partecipazione a fiere internazionali

Si rivolge a tutte le PMI garantendo un finanziamento a tasso agevolato per coprire le spese legate alla partecipazione a fiere internazionali in paesi extra UE. Le voci di spesa sono le seguenti: 

  • Area espositiva;
  • Spese logistiche;
  • Spese promozionali; 
  • Infine, spese per consulenze. 

Il finanziamento può coprire fino al 100% delle spese preventivate, fino a un massimo del 15% dei ricavi dell’ultimo esercizio. L’importo massimo finanziabile è pari a € 150.000. 

Programmi di inserimento sui mercati extra UE 

Si tratta di una misura strettamente collegata alla realizzazione di strutture commerciali, per le PMI che abbiano depositato almeno due bilanci

In questo caso è previsto un finanziamento agevolato delle spese per: 

  • Realizzazione di un ufficio, show room, negozio o corner o centro di assistenza post vendita in un Paese extra UE;
  • Relative attività promozionali. 

L’importo massimo finanziabile può raggiungere il 100% del totale preventivato e non può superare il 25% del fatturato medio dell’ultimo biennio, da un minimo di 50 mila euro fino a 4 milioni di euro. 

TEM (Temporary Export Manager) 

Per questa misura Simest eroga un finanziamo a tasso agevolato, in regime “de minimis“, per lì’inserimento temporaneo in azienda di figure professionali specializzate. Il ruolo del TEM è la realizzazione di progetti di internazionalizzazione in Paesi extra UE. 

Possono fare domanda tutte le società di capitali che abbiano depositato almeno due bilanci. 

Il finanziamento può coprire fino al 100% delle spese preventivate, fino a un massimo del 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati. L’importo massimo finanziabile è pari a 150.000,00 euro mentre l’importo minimo è di 25.000,00 euro.  

E-commerce 

Con la misura “e-commerce” Simest finanzia lo sviluppo di soluzioni e-trading nei paesi esteri, attraverso l’utilizzo di un Market Place o la realizzazione di una piattaforma informatica sviluppata in proprio per la diffusione di beni e/o servizi prodotti in Italia o distribuiti con marchio italiano. 

Il servizio è dedicato a tutte le società di capitali che abbiano depositato almeno due bilanci. 

Sace Simest eroga un finanziamento agevolato a copertura delle spese relative a soluzioni da realizzare secondo due modalità alternative: 

  • Realizzare direttamente la piattaforma informatica finalizzata al commercio elettronico; 
  • Utilizzare un market place finalizzato al commercio elettronico fornito da soggetti terzi. 

L’importo massimo finanziabile è di 450.000,00 euro per la realizzazione di una piattaforma propria e di 300.000,00 euro per l’utilizzo di un market place fornito da soggetti terzi. L’importo minimo finanziabile è invece pari a 25.000,00 euro in entrambe le casistiche. 

Studi di fattibilità 

Il finanziamento in questo caso finanzia gli studi di fattibilità finalizzati a valutare l’opportunità di effettuare un investimento commerciale o produttivo in Paesi extra UE. Sono sempre richiesti due bilanci depositati. 

Il finanziamento, a tasso agevolato, coprirà le spese sostenute per: 

  • Personale (interno e esterno);
  • Viaggi e soggiorni per la redazione di studi di fattibilità collegati a investimenti produttivi o commerciali in Paesi extra UE. 

L’importo massimo finanziabile è pari a 200.000 euro per studi collegati a investimenti commerciali e 350.000 euro per studi collegati a investimenti produttivi. 

Programmi di assistenza tecnica 

Il finanziamento supporta la formazione del personale in loco nelle iniziative di investimento in Paesi extra UE. Requisito fondamentale è che la formazione venga effettuata dopo la realizzazione dell’investimento. 

Il finanziamento agevolato potrà essere utilizzato per coprire le spese per personale, viaggi, soggiorni e consulenze, sostenute per l’avviamento di un programma di formazione del personale operativo all’estero. 

Il finanziamento può coprire fino al 100% dell’importo delle spese preventivate, fino al 15% dei ricavi medi dell’ultimo biennio. L’importo massimo finanziabile è di 300.000 euro. 

L’erogazione dei finanziamenti

I finanziamenti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla vigente normativa europea in materia di aiuti di Stato di importanza minore (de minimis).

Nell’ambito della misura, sono finanziati studi di fattibilità per valutare l’ingresso in un mercato extra-UE, tramite finanziamento delle spese di personale, viaggi e soggiorni per la redazione di studi di fattibilità collegati a investimenti produttivi o commerciali, oltre che programmi di inserimento sui mercati extra-UE, tramite finanziamento delle spese sostenute per la realizzazione di un ufficio, show room, negozio o corner, comprese le spese di personale e quelle relative alle attività promozionali.

Sono finanziabili anche programmi di assistenza tecnica, attraverso il finanziamento delle spese sostenute per la formazione del personale operativo nelle iniziative di investimento in Paesi extra-UE (comprende costi per personale, viaggi, soggiorni e consulenze), ma anche la partecipazione a fiere, mostre e missioni di sistema in mercati extra UE, mediante il finanziamento delle spese per spazi espositivi, allestimenti, personale esterno, attività promozionali e consulenze.

Uno specifico strumento finanzia la patrimonializzazione delle PMI esportatrici, attraverso un finanziamento finalizzato a rafforzare la solidità delle imprese italiane per accrescerne la competitività internazionale.

I finanziamenti si rivolgono generalmente alle imprese di qualsiasi dimensione, ad eccezione degli strumenti dedicati alla partecipazione a fiere e mostre e alla patrimonializzazione, destinati esclusivamente alle PMI.

Incentivi per l’internazionalizzazione a livello regionale

Nel loro piccolo anche le Regioni si stanno muovendo per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese presenti nel loro territorio, pubblicando specifici bandi a sostegno dell’export. In particolare, in questo contributo, segnaliamo tre iniziative degne di nota. In particolare quelle promosse dalle regioni:

  • Lombardia;
  • Emilia Romagna;
  • Marche.

Vediamole in dettaglio.

In Lombardia è di prossima pubblicazione il Bando E-Commerce: contributi a fondo perduto pari al 70% (massimo € 10.000) per le spese sostenute dalle PMI, relative all’apertura e/o al consolidamento di un canale commerciale per l’export, tramite piattaforme di vendita online B2B e/o B2C (sia proprietarie che di terze parti).

La Regione Emilia-Romagna ha reso operativo il Bando Digital Export. Dal 22 giugno le imprese possono richiedere un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese sostenute, fino ad un massimo  20.000. Questo, per progetti di internazionalizzazione anche in ambito digitale: formazione specialistica a distanza, TEM e DEM, protezione del marchio, certificazioni estere, incontri B2B, partecipazione a fiere e convegni in modalità virtuale, digital marketing, sito web e materiali promozionali.

Il Bando B2B Digital Markets sostiene le MPMI della regione Marche che hanno avviato processi di internazionalizzazione digitale. Questo, con particolare riferimento all’accesso a mercati digitali B2B, nuove forme di commercializzazione e l’apertura verso nuovi mercati tramite piattaforme digitali e software. L’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto del 50% delle spese ammissibili, fino ad un importo massimo pari € 7.000.

Qualora vi fossero altre iniziative interessanti segnalatecele nei commenti, approfondiremo ed aggiorneremo costantemente questo articolo.

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