L’affiliate marketing è uno strumento con il quale molte aziende che vendono beni o servizi si avvalgono di siti web esterni, affiliati, per ampliare la propria rete di vendita. I siti web, in cambio ottengono una provvigione. Si tratta di un compenso che varia in percentuale sulle vendite ottenute dalla società mandante.
Negli ultimi anni le affiliazioni hanno registrato un notevole incremento. Questo grazie anche alla facilità di utilizzo di questo strumento da parte di tanti gestori di siti internet e blog. Gli esempi più comuni sono rappresentati dal programma di affiliazione di Amazon e quello promosso dal portale cinese Aliexpress. Di seguito andiamo ad approfondire la tassazione dei proventi che derivano dalla vendita di prodotti in affiliazione.
Indice degli Argomenti
Che cos’è l’affiliate marketing?
L’affiliate marketing, o marketing di affiliazione, è una strategia di marketing digitale basata sulla performance in cui un’azienda (committente o merchant) remunera un terzo (affiliato o publisher) per generare traffico, vendite o lead attraverso le attività promozionali dell’affiliato. In pratica, l’affiliato promuove un prodotto o un servizio attraverso link, banner o contenuti sponsorizzati e riceve una commissione per ogni azione compiuta dall’utente attraverso il suo link di affiliazione, che può essere un acquisto, una registrazione o qualsiasi altra azione concordata.
Caratteristiche
Questo tipo di attività, conosciuta anche con il termine “affiliazione“, è una particolare strategia di marketing legata al mondo di internet. Si tratta di una strategia di per piuttosto semplice. Si è sviluppata molto però soprattutto negli ultimi 7 anni. In questo tipo di strategia di marketing sono coinvolti tre soggetti:
- Il retailer. L’azienda che ha prodotti o servizi da promuovere sul mercato, che utilizza il webmaster per promuovere la propria rete di vendita;
- Il webmaster. Gestore del sito web, che si avvale dell’affiliazione con il retailer, per promuovere prodotti o servizi, tramite appositi articoli, o tramite appositi banner presenti nel sito web;
- Il customer. Il cliente finale che acquista il prodotto o il servizio cliccando sul link contenente l’affiliazione, presente sul sito del webmaster.
In pratica, il webmaster funge da motore dell’operazione di marketing. La riuscita dell’operazione dipende dal numero di click ottenuti sull’affiliazione da parte dell’utente finale. In pratica tutto dipende dalla capacità di attrarre l’utente verso determinati prodotti o servizi da promuovere. Maggiore è la capacità di invogliare l’utente all’acquisto maggiori sono i risultati che si possono ottenere.
Il sistema di provvigioni
Il retailer riconosce al webmaster una percentuale (di solito dal 10% al 30%), sul prezzo del prodotto o del servizio. Mensilmente viene fatta una rendicontazione delle vendite effettuate. Quindi, al superamento di determinate soglie di provvigioni avviene il pagamento (mediante bonifico o Paypal).
Caratteristica peculiare delle affiliazioni è che, a differenza del rapporto tra i grossisti e chi vende al dettaglio, il webmaster l’affiliato non ha nessun tipo di obbligo nei confronti del retailer. Se il webmaster genera vendite, tutti i soggetti realizzano un loro guadagno le cui percentuali vengono stabilite all’inizio rapporto.
L’affiliate marketing è diventato popolare proprio in quanto l’affiliato gode della massima libertà nello scegliere i prodotti o servizi da promuovere, il tempo da dedicare e le strategie da seguire.
Tassazione dei redditi derivanti dall’affiliate marketing
Per quanto riguarda la disciplina fiscale legata ai guadagni derivanti dall’attività di affiliate marketing, deve essere evidenziato che ogni singolo contratto di affiliazione deve essere analizzato in dettaglio (condizioni contrattuali, durata e numero di siti web utilizzati, ecc).
Questo, in quanto non esiste una disciplina fiscale valida per tutte le fattispecie di affiliazione attualmente utilizzabili. Infatti, questa attività presenta delle caratteristiche affini sia:
- All’attività di procacciamento di affari degli agenti (legata alle provvigioni);
- All’attività commerciale legata ai servizi pubblicitari.
Per questo motivo l’analisi del contratto non può che essere il punto di partenza per l’analisi del regime fiscale da applicare ai guadagni derivanti da questa attività sul web. Naturalmente per fare questo ti servirà un commercialista esperto in questo ambito. Se non ne hai ancora uno, contattami!
L’apertura della partita IVA
L’apertura della partita IVA è un adempimento obbligatorio quando si esercita in forma abituale un’attività economica. In questo caso l’attività economica è legata alla promozione online di beni e servizi prodotti da aziende terze. L’abitualità dell’attività, in questo caso, non è dato dal numero di contratti firmati ma dall’esercizio abituale dell’attività di promozione online dei prodotti.
L’Agenzia delle Entrate considera questa attività come abituale (tranne rare eccezioni). Questo perché le campagne di affiliazione hanno generalmente una durata costante nel tempo. Non esistono parametri oggetti per definire un’attività abituale. Pertanto, occorre valutare sempre in modo accurato la propria situazione personale.
La possibilità di dichiarare, all’inizio della propria attività (nel primo anno di attività commerciale) e se l’importo dei guadagni ottenuti è veramente esiguo (poche centinaia di euro all’anno), attraverso le prestazioni di lavoro autonomo occasionale deve essere esclusa. Questo, in quanto, l’esercizio di attività commerciale di tipo continuativo deve essere gestita obbligatoriamente con partita IVA ed autorizzazioni conseguenti. Una posizione diversa da questa potrebbe non metterti al riparo da eventuali contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate in caso di accertamento.
Pertanto, l’obbligo di operare con una partita IVA si rende necessario quando:
- I guadagni ottenuti iniziano ad essere di entità rilevante;
- L’attività è già iniziata da qualche tempo (sei al secondo anno).
Insomma, in tutti i casi in cui l’attività diventa abituale e continuativa nel tempo è obbligatoria la partita IVA.
Regime forfettario
La principale soluzione per gestire i guadagni dall’affiliate marketing, almeno per le nuove attività, è sicuramente il regime forfettario. Si tratta di un regime fiscale semplificato, regime naturale per le partite IVA individuali. Il regime prevede un fatturato massimo di 85.000 euro annue. Il reddito imponibile fiscalmente è determinato applicando un coefficiente di redditività (del 40% per le attività commerciali). Questo significa che ogni 100 euro fatturati il reddito imponibile è soltanto di 40. Non male vero!
L’aliquota di tassazione del reddito è del 5%, per i primi cinque anni di attività. Successivamente passa a regime al 15%. Altro vantaggio del regime riguarda la non applicazione dell’IVA, l’IRAP e degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA).
Codice ATECO
Esistono vari codici ATECO che potrebbero essere utilizzati per descrivere un’attività di affiliate marketing, a seconda della specifica natura dell’attività svolta. Ecco i codici ATECO più comuni che possono essere applicati:
73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari
Questo codice ATECO è adatto per chi si occupa di attività promozionali online, comprese le campagne pubblicitarie e il marketing tramite affiliazioni. Include anche l’attività di gestione delle campagne di marketing per conto di terzi, inclusa la gestione di affiliazioni.
73.12.00 – Attività delle concessionarie di pubblicità
Questo codice è utilizzato per chi gestisce spazi pubblicitari online e offline, il che potrebbe essere pertinente per chi svolge attività di affiliazione, specialmente se l’attività include anche la gestione e la vendita di spazi pubblicitari.
63.12.00 – Portali web
Se l’attività legata alle affiliazioni commerciali si svolge principalmente attraverso la gestione di un portale web o di un blog che genera entrate tramite affiliazioni, questo codice potrebbe essere più appropriato. Include la gestione di portali web che utilizzano un motore di ricerca per generare e mantenere grandi basi di dati e contenuti di affiliazione.
62.02.00 – Consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica
Questo codice può essere pertinente se l’attività di affiliazione include anche la consulenza in ambito IT, come la creazione di siti web o piattaforme di affiliazione.
73.11.01 – Ideazione di campagne pubblicitarie
Ideale per chi si occupa dell’ideazione e della gestione di campagne pubblicitarie online, comprese le campagne di affiliazione.
Come scegliere il Codice ATECO corretto
La scelta del codice ATECO dipende dalla specifica natura dell’attività. Se l’attività di affiliate marketing è combinata con altre attività (ad esempio, gestione di portali web o consulenza IT), potrebbe essere necessario adottare più di un codice ATECO. È anche possibile che un codice ATECO principale sia affiancato da codici secondari per descrivere meglio l’intera gamma di attività svolte.
Fatturazione delle operazioni
I guadagni percepiti con l’attività devono essere dichiarati all’Erario. Questo avviene tramite l’emissione di una fattura. La fatturazione delle operazioni è un aspetto cruciale per chi svolge questa attività, poiché implica il rispetto delle normative fiscali italiane, la corretta gestione delle imposte, e la trasparenza nei confronti dei partner commerciali.
Attraverso l’emissione della fattura l’impresa certifica il compenso percepito per l’attività. Particolare attenzione deve essere prestata sotto due ordini di profili:
- Il regime IVA utilizzato: in particolare possiamo avere due casistiche:
- Regime ordinario: Se l’attività è soggetta a IVA (regime ordinario), è necessario applicare l’aliquota IVA corretta, che per le commissioni è solitamente quella ordinaria del 22%;
- Regime forfettario: Con il regime forfettario, non si applica l’IVA sulla fattura. Tuttavia, è necessario indicare in fattura la dicitura specifica per l’esenzione, come “Operazione non soggetta a IVA ai sensi dell’art. 1, commi 54-89, L. 190/2014“;
- La fatturazione internazionale: questa nel caso in cui l’azienda sia estera:
- Clienti UE: Se l’attività è svolta con aziende UE, la fattura deve essere emessa senza IVA, utilizzando il meccanismo del reverse charge. È necessario indicare il numero di partita IVA del cliente estero e la dicitura “Inversione contabile ai sensi dell’art. 7-ter DPR 633/72”. Deve essere evidenziato, inoltre, che è necessaria anche la presentazione degli elenchi Intrastat.
- Clienti Extra-UE: Se il cliente è fuori dall’UE, l’operazione è considerata non imponibile ai fini IVA, e si dovrà riportare in fattura la dicitura “Operazione non soggetta a IVA ai sensi dell’art. 7-ter DPR 633/72”.
Leggi anche: “Come fatturare a Google Adsense“.
Dichiarazione dei redditi
I guadagni derivanti dall’attività, devono essere obbligatoriamente inseriti in dichiarazione dei redditi. In particolare, dovrà essere compilato l’apposito quadro del modello Redditi PF relativo al regime fiscale di appartenenza. L’aspetto da ricordare è che, in ogni caso, i guadagni derivanti da questa attività devono essere assoggettati ad imposte dirette, indipendentemente dal reddito generato dall’attività.
Consulenza fiscale online
In questo articolo ho cercato di fornirti molte informazioni di base sull’affiliate marketing in generale. Ma soprattutto sulla tassazione dei guadagni dell’affiliazione Amazon. Si tratta di informazioni relativamente generiche che possano essere di ausilio per tutti i lettori. Tuttavia, se vuoi avere maggiori info o se vuoi parlarmi dell’attività di affiliate che vuoi intraprendere, contattami!
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