Una corretta gestione del denaro è fondamentale per vivere serenamente. Tuttavia, molte persone commettono errori finanziari comuni legati a cattive abitudini.
Riconoscere e abbandonare questi errori finanziari comuni è il primo passo fondamentale per migliorare le proprie finanze personali. In questo articolo, analizzeremo nel dettaglio le 5 peggiori abitudini legate ai soldi: dallo spendere una quota eccessiva del proprio reddito, al lasciare i risparmi erodere dall’inflazione su un conto corrente. Esploreremo perché la diversificazione, anche geografica, è cruciale per la sicurezza del patrimonio, come i debiti da carta di credito possono diventare una trappola e perché focalizzarsi unicamente sul risparmio senza cercare di aumentare le entrate è una strategia limitante. Affronteremo infine un rischio sempre attuale: le truffe nel trading online e come difendersi grazie agli strumenti di verifica come la CONSOB
Indice degli Argomenti
- 1 – Spendere più dell’ottanta percento del reddito
- 2 – Smetti di pensare che lasciare i soldi sul conto corrente sia l’opzione migliore
- 3 – Concentrare tutti i risparmi in un solo paese
- 4 – Non accumulare debiti con la carta di credito
- 5. Preoccuparsi solo di risparmiare (e non di guadagnare di più)
- Attenzione alle truffe, soprattutto nel trading online
- Conclusioni
1 – Spendere più dell’ottanta percento del reddito
Uno degli errori più comuni e insidiosi nella gestione delle finanze personali è cadere nell’abitudine di spendere la quasi totalità del proprio reddito mensile. Vivere “alla giornata” o arrivare a fine mese con il conto quasi vuoto può sembrare gestibile nel breve termine, ma nasconde rischi significativi che è fondamentale comprendere e mitigare.
Il rischio di non avere un cuscinetto per imprevisti
La vita è piena di eventi inaspettati, e molti di questi possono avere un impatto economico. Un guasto improvviso all’auto, una riparazione urgente in casa, una spesa medica non preventivata o qualsiasi altra necessità imprevista possono presentarsi senza preavviso. Se ci si è abituati a spendere quasi tutto ciò che si guadagna, non si dispone di un margine di sicurezza, un “cuscinetto” finanziario, per far fronte a queste situazioni. La mancanza di liquidità immediata in caso di emergenza può mettere a serio rischio la propria stabilità finanziaria, costringendo a decisioni affrettate, a ricorrere a prestiti costosi o ad accumulare debiti. Non avere un fondo per gli imprevisti significa vivere costantemente sul filo del rasoio, trasformando un piccolo contrattempo in una potenziale crisi finanziaria.
La regola dell’80/20: come accantonare per il risparmio
Per evitare la trappola dello spendere tutto, è utile adottare una regola pratica come guida. Una delle più efficaci è quella di non spendere più dell’ottanta percento (80%) del proprio reddito netto. Questo significa, di conseguenza, destinare almeno il venti percento (20%) delle proprie entrate al risparmio. Sebbene la percentuale esatta possa variare in base al livello di reddito e alle spese fisse individuali, il principio fondamentale è stabilire a priori una quota da non spendere. L’errore comune è pensare di risparmiare “ciò che resta” a fine mese, ma questo approccio spesso fallisce perché la disponibilità di denaro sul conto corrente principale tende a incoraggiarne l’utilizzo. Adottare la regola dell’80/20 (o una simile, come 70/30) impone invece una disciplina proattiva, trasformando il risparmio in una priorità e non in un’eventualità .
Strategia pratica: il conto dedicato al risparmio
Come mettere in pratica la regola dell’80/20 in modo efficace? Una strategia molto concreta è quella di agire preventivamente separando fisicamente i fondi destinati al risparmio. Nel momento stesso in cui si riceve lo stipendio o il compenso, si può impostare un bonifico automatico verso un conto corrente separato, dedicato esclusivamente al risparmio. Questo conto dovrebbe idealmente essere “scomodo” da utilizzare per le spese quotidiane: è consigliabile che non sia collegato a carte di debito (bancomat) o carte di credito. In questo modo, si crea una barriera psicologica e pratica: il denaro destinato al risparmio viene messo al sicuro e non si ha la tentazione di intaccarlo per acquisti impulsivi o non essenziali. Questa tecnica, spesso definita “paga prima te stesso“, automatizza il processo di risparmio e garantisce che una parte del reddito venga effettivamente messa da parte ogni mese per costruire il proprio cuscinetto di emergenza e per obiettivi futuri.
2 – Smetti di pensare che lasciare i soldi sul conto corrente sia l’opzione migliore
Un’altra abitudine diffusa, ma dannosa per le proprie finanze, è quella di accumulare i risparmi sul conto corrente pensando che sia l’opzione più sicura. Sebbene possa sembrare prudente, questa scelta nasconde un’insidia che erode silenziosamente il valore del tuo denaro.
L’illusione della sicurezza e il vero nemico: l’inflazione
Molti credono che tenere i soldi fermi sul conto corrente sia la scelta più sicura [source: 24], magari facendo affidamento sulla garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che in Italia protegge fino a € 100.000 per depositante per banca. Tuttavia, questa sicurezza è limitata al solo (e raro) caso di fallimento della banca. Il vero rischio, costante e certo, a cui esponi i tuoi risparmi lasciandoli sul conto è l’inflazione. L’inflazione rappresenta l’aumento generale dei prezzi di beni e servizi: ogni anno, il denaro fermo sul conto perde potere d’acquisto, significa che con la stessa somma potrai comprare meno cose. Lasciare i risparmi inutilizzati equivale quindi a vederne diminuire il valore reale anno dopo anno.
L’importanza di investire per proteggere il capitale
Per contrastare l’effetto negativo dell’inflazione, è indispensabile investire periodicamente una parte dei propri risparmi. L’obiettivo primario dell’investimento non è solo cercare un guadagno, ma innanzitutto proteggere il capitale dall’erosione inflattiva. Per mantenere inalterato il potere d’acquisto dei tuoi risparmi, devi puntare a ottenere un rendimento che sia almeno pari al tasso d’inflazione, al netto dei costi bancari e delle tasse. Solo così potrai preservare il valore reale del tuo patrimonio nel tempo e, potenzialmente, vederlo crescere. Naturalmente, è saggio mantenere una quota di liquidità sul conto per le spese impreviste, ma l’eccedenza dovrebbe essere impiegata in forme di investimento adatte al proprio profilo di rischio.
Alternative a basso rischio: i conti vincolati
Se non hai esperienza con gli investimenti finanziari o hai una bassa propensione al rischio, esistono alternative semplici per ottenere un rendimento superiore a quello di un conto corrente tradizionale. Una possibilità concreta è rappresentata dai conti deposito o conti correnti vincolati. Questi strumenti offrono un tasso di interesse attivo garantito a condizione che le somme depositate vengano vincolate, cioè rese non disponibili per prelievi, per un periodo di tempo prestabilito (ad esempio, 6, 12, 24 mesi o più). Rappresentano un’opzione a basso rischio per iniziare a far fruttare i propri risparmi e contrastare, almeno in parte, gli effetti dell’inflazione senza esporsi a mercati finanziari complessi.
3 – Concentrare tutti i risparmi in un solo paese
Un’abitudine finanziaria da riconsiderare è quella di detenere la totalità dei propri risparmi e investimenti nel Paese in cui si risiede. Questa concentrazione, sebbene possa sembrare la scelta più naturale, espone a rischi specifici che possono essere mitigati attraverso la diversificazione geografica.
Il principio della diversificazione geografica (teoria delle bandiere)
Non è sempre la scelta più sicura mantenere tutti i propri risparmi nel Paese in cui si vive. Il principio della diversificazione geografica, talvolta associato alla “Teoria delle bandiere“, suggerisce di separare strategicamente le giurisdizioni che governano i diversi aspetti della propria vita finanziaria. In pratica, si tratta di valutare l’opportunità di detenere una parte significativa dei propri risparmi e investimenti in Paesi diversi da quello di residenza fiscale (in ottica di tax planning e maggiore segregazione patrimoniale). Sebbene molti tendano a concentrare il proprio patrimonio in Italia, questa scelta comporta una dipendenza totale dalle sorti economiche, politiche e normative di un singolo Stato.
Proteggersi da crisi locali e diversificare la valuta
Diversificare geograficamente i risparmi offre una maggiore sicurezza. Ti protegge parzialmente da eventi negativi specifici del tuo Paese di residenza, come crisi finanziarie locali, instabilità politica o l’introduzione di normative sfavorevoli (incluse ipotetiche misure come prelievi forzosi. Detenere asset in giurisdizioni finanziariamente solide riduce l’impatto di tali eventi sul tuo patrimonio complessivo. Inoltre, la diversificazione geografica permette anche una diversificazione valutaria. Investire o detenere liquidità in valute diverse dall’Euro (come Franco Svizzero, Dollaro USA, Sterlina Inglese) può proteggere i tuoi risparmi dal rischio di svalutazione della moneta unica europea.
Attenzione agli obblighi di monitoraggio fiscale
È fondamentale sottolineare che detenere attività finanziarie all’estero comporta precisi obblighi fiscali in Italia per i residenti fiscali italiani. La normativa sul monitoraggio fiscale impone di dichiarare annualmente nel Quadro RW della propria dichiarazione dei redditi tutti i conti correnti, depositi, investimenti finanziari e altri asset detenuti fuori dall’Italia, anche se infruttuosi. L’omessa dichiarazione comporta sanzioni significative. Inoltre, su tali attività sono dovute le imposte patrimoniali IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero). Pertanto, la diversificazione geografica deve sempre essere attuata nel pieno rispetto della normativa fiscale italiana vigente.
4 – Non accumulare debiti con la carta di credito
La carta di credito è senza dubbio uno strumento di pagamento estremamente comodo e diffuso, utile per acquisti sia nei negozi fisici che online. Tuttavia, il suo stesso meccanismo di funzionamento nasconde delle insidie che, se non gestite con attenzione, possono facilmente portare all’accumulo di debiti e alla perdita di controllo sulle proprie finanze.
Come funziona la carta di credito e i suoi rischi nascosti
A differenza delle comuni carte di debito (come il Bancomat), la carta di credito opera su un principio differente. Quando effettui un pagamento, l’importo non viene addebitato immediatamente sul tuo conto corrente. È l’istituto bancario che ti “fa credito“, anticipando la somma al venditore entro un limite massimo prestabilito (il cosiddetto plafond), calcolato in base al tuo reddito e alla tua affidabilità finanziaria. Solo nel mese successivo, solitamente in una data fissa, la banca ti addebiterà sul conto corrente l’importo totale delle spese effettuate nel periodo precedente, talvolta maggiorato di commissioni. Il rischio nascosto risiede proprio in questo sfasamento temporale: stai spendendo denaro che non viene immediatamente sottratto dal tuo saldo disponibile, ma che rappresenta un debito che dovrai onorare in futuro nei confronti della banca. Questo meccanismo può indurre psicologicamente a spendere con più leggerezza rispetto all’uso di denaro contante o di una carta di debito.
Difficoltà nel tracciare le spese e rischio di sforamento budget
La conseguenza diretta del pagamento posticipato è una maggiore difficoltà nel monitorare le proprie uscite in tempo reale all’interno del budget mensile. Non vedendo l’addebito immediato sull’estratto conto, è facile perdere il polso della situazione finanziaria attuale. Questo mancato controllo, se non si tiene traccia meticolosa delle spese effettuate con la carta, può portare a due problemi principali:
- Sforare il budget di spesa mensile: È molto facile superare il limite di spesa che ci si era prefissati, specialmente se il plafond della carta è superiore al proprio budget personale. Ci si rende conto dell’eccesso di spesa solo quando arriva l’estratto conto il mese successivo, a volte troppo tardi per correre ai ripari;
- Non avere una percezione reale delle proprie finanze: Si può avere l’illusione di disporre di più denaro di quanto effettivamente se ne abbia, proprio perché le spese fatte con la carta verranno addebitate solo in futuro. Questo può portare a decisioni finanziarie errate basate su una disponibilità economica sovrastimata.
Alternative più sicure: carte di debito/bancomat
Se ti rendi conto di avere difficoltà a gestire l’uso della carta di credito o temi di cadere nella trappola dell’indebitamento, esistono alternative più sicure e più facili da controllare. Per gli acquisti quotidiani, puoi sempre affidarti alle carte di debito (quelle che operano sui circuiti internazionali come Visa Debit o Mastercard Debit e che spesso vengono chiamate impropriamente “bancomat“) o alla classica carta Bancomat nazionale. Queste carte hanno il vantaggio fondamentale di addebitare l’importo speso direttamente e quasi istantaneamente (o comunque entro brevissimo tempo) sul tuo conto corrente. In questo modo, hai un riscontro immediato della spesa effettuata e della tua disponibilità residua, rendendo molto più semplice rispettare il budget e mantenere il controllo delle tue finanze.
5. Preoccuparsi solo di risparmiare (e non di guadagnare di più)
Un approccio completo alla gestione delle finanze personali non può limitarsi alla sola ottimizzazione delle spese e all’incremento del risparmio. Un errore comune è trascurare l’altro lato dell’equazione: la capacità di aumentare le proprie entrate. Concentrarsi esclusivamente sul risparmio senza cercare attivamente modi per guadagnare di più può limitare significativamente il potenziale di crescita finanziaria e la sicurezza economica nel lungo periodo.
I limiti del dipendere da un’unica fonte di reddito
Affidarsi economicamente a un’unica fonte di reddito, che sia uno stipendio da lavoro dipendente o i proventi di un’attività autonoma, rappresenta una vulnerabilità significativa. La realtà è che nessuna fonte di reddito può essere considerata assolutamente sicura e garantita per sempre. Eventi imprevisti come crisi aziendali, ristrutturazioni, cambiamenti nel mercato del lavoro, problemi di salute personali o semplicemente l’evoluzione del settore in cui si opera possono portare a una riduzione drastica o alla perdita totale di quell’unica entrata. Dipendere da un solo flusso di cassa significa esporre la propria stabilità finanziaria a un rischio elevato: se quella fonte viene meno, anche i piani di risparmio più rigorosi possono essere messi a dura prova o diventare insostenibili.
Certamente, ecco la stesura completa dei paragrafi richiesti per l’Errore 5, basata sulle fonti indicate:
Errore 5: Preoccuparsi Solo di Risparmiare (e Non di Guadagnare di Più)
Un approccio completo alla gestione delle finanze personali non può limitarsi alla sola ottimizzazione delle spese e all’incremento del risparmio. Un errore comune è trascurare l’altro lato dell’equazione: la capacità di aumentare le proprie entrate. Concentrarsi esclusivamente sul risparmio senza cercare attivamente modi per guadagnare di più può limitare significativamente il potenziale di crescita finanziaria e la sicurezza economica nel lungo periodo [source: 56].
I limiti del dipendere da un’unica fonte di reddito [source: 57, 58]
Affidarsi economicamente a un’unica fonte di reddito, che sia uno stipendio da lavoro dipendente o i proventi di un’attività autonoma, rappresenta una vulnerabilità significativa [source: 57]. La realtà è che nessuna fonte di reddito può essere considerata assolutamente sicura e garantita per sempre [source: 58]. Eventi imprevisti come crisi aziendali, ristrutturazioni, cambiamenti nel mercato del lavoro, problemi di salute personali o semplicemente l’evoluzione del settore in cui si opera possono portare a una riduzione drastica o alla perdita totale di quell’unica entrata [source: 58]. Dipendere da un solo flusso di cassa significa esporre la propria stabilità finanziaria a un rischio elevato: se quella fonte viene meno, anche i piani di risparmio più rigorosi possono essere messi a dura prova o diventare insostenibili.
L’importanza di diversificare le entrate
La strategia per mitigare il rischio legato alla dipendenza da un’unica fonte di reddito è la diversificazione delle entrate. Avere più flussi di cassa, provenienti da attività o investimenti diversi, crea una rete di sicurezza finanziaria. Se una delle fonti dovesse diminuire o interrompersi, le altre possono contribuire a compensare la perdita, garantendo maggiore stabilità . Inoltre, riuscire a generare entrate aggiuntive rende l’obiettivo del risparmio molto più agevole e meno gravoso. Anziché basarsi solo su tagli e rinunce, si ha una maggiore capacità economica complessiva da cui attingere per risparmiare e investire. È vero che creare nuove fonti di reddito richiede impegno, tempo e talvolta investimenti iniziali, ma le possibilità esistono e vanno ricercate attivamente, individuando le strade più adatte alle proprie competenze, risorse e propensione al rischio.
Possibili strade: investimenti finanziari, immobiliari, etc
Esistono diverse strade per diversificare le proprie entrate. Alcune opzioni comuni includono:
- Redditi da investimenti finanziari: Si possono generare entrate aggiuntive attraverso dividendi azionari, cedole obbligazionarie o interessi da conti deposito. Alcuni cercano guadagni extra tramite l’attività di trading finanziario, ma è fondamentale sottolineare che questa attività non è per tutti: richiede competenze specifiche, comporta rischi elevati di perdita del capitale e non dovrebbe essere intrapresa senza un’adeguata preparazione;
- Redditi da investimenti immobiliari: L’investimento nel settore immobiliare (“mattone“) per generare reddito da locazione è un’altra possibilità . Tuttavia, la redditività dipende molto dal momento storico del mercato, dai costi di acquisto e gestione, e dalla tassazione. Potrebbe non essere sempre l’investimento ottimale nel breve termine, ma può rappresentare una strategia a lungo termine;
- Altre Attività : Si possono esplorare attività secondarie come avviare un piccolo business online, svolgere lavori freelance basati sulle proprie competenze, monetizzare un hobby, creare contenuti digitali, ecc.
Attenzione alle truffe, soprattutto nel trading online
Un ultimo aspetto che vale la pena affrontare in relazione alle peggiori abitudini legate a denaro e risparmi è la cattiva abitudine ad affidarsi ad operatori di trading online che poi si rivelano essere delle truffe.
Ancora oggi, molti broker finanziari non residenti operano illegalmente anche sul mercato italiano e sono sprovvisti delle necessarie autorizzazioni. Sempre più persone si affacciano al mondo degli investimenti finanziari, spesso attratte da persone che millantano guadagni facili e di rilevante entità . Noi lo vediamo ogni anno dal numero sempre crescente di persone che ci contatta per la dichiarazione dei redditi legata ai proventi del trading online.
Quando si effettua questo tipo di investimento del proprio denaro è necessario conoscere bene:
- I rischi legati all’investimento che stiamo effettuando;
- La scelta dell’intermediario finanziario (“broker“) a cui affidarsi.
Negli ultimi anni si sono affacciate sul mercato italiano molte piattaforme di trading online che hanno sede dichiarata in paesi considerati paradisi fiscali (vedi Malta, Cipro, Isole Marshall, etc). Se si decide di operare avvalendosi di questi operatori occorre effettuare molta attenzione.
L’importanza delle informative CONSOB
Nel mercato finanziario italiano non si deve mai dimenticare il ruolo della CONSOB come ente preposto alla vigilanza e regolamentazione del mercato finanziario. In questo ambito la CONSOB rilascia informative legate a:
- Informare sugli elenchi dei broker esteri autorizzati ad operare in Italia;
- Segnalare i Broker che operano illegalmente.
Sul punto ti lascio il link relativo agli avvisi ai risparmiatori su possibili truffe:
Quello che voglio dirti è che prima di depositare i propri risparmi in un conto trading, soprattutto se all’estero, occorre sempre verificare se l’autorizzazione del broker sia indicata negli elenchi della CONSOB. In difetto, siamo in presenza di un intermediario non autorizzato ad operare in Italia, il quale con tutta probabilità non vi restituirà più il denaro che depositerete.
Negli ultimi anni, aumentano sempre più le segnalazioni di investitori che non sono riusciti a prelevare i soldi depositati nel conto trading: in queste circostanze purtroppo è spesso complicato intervenire con profitto, ragion per cui la prevenzione è fondamentale.
Per approfondire: Richiesta imposte sui guadagni da crypto: attenzione alle truffe.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo riepilogato quelli che per me sono gli errori principali che si commettono nella gestione del denaro e dei propri risparmi. Imparare a gestire il proprio denaro non è un concetto semplice. Ci vuole tempo e comportamenti corretti effettuati con regolarità per gestire davvero nel modo corretto il proprio denaro.
Quello che possiamo aggiungere è che per gestire i propri soldi devi sempre operare per obiettivi, che possono essere a breve o a lungo termine. Porsi degli obiettivi raggiungibili e graduali ti aiuterà a prendere confidenza con la gestione del tuo denaro, e a prendere coraggio su ogni obiettivo raggiunto.
L’aspetto principale da non sottovalutare è la costanza. Solo attraverso comportamenti coerenti e costanti riuscirai a raggiungere i tuoi obiettivi.