Il quadro VQ della dichiarazione Iva è stato istituito per consentire la determinazione del credito maturato a seguito di versamenti di Iva periodica non spontanei ovvero ripresi dopo la sospensione per eventi eccezionali, relativi ad anni d’imposta precedenti quello di riferimento della presente dichiarazione.
In pratica, il quadro in oggetto è stato introdotto al fine di far emergere dalla dichiarazione Iva il credito che deriva dal versamento nel corso dei vari anni della quota parte di debito Iva oggetto di rateazioni a seguito di avvisi bonari o cartelle di pagamento, relativi ad annualità precedenti a quella oggetto di dichiarazione. Infatti, nel calcolo del credito Iva annuale, deve essere tenuto conto esclusivamente dei versamenti realmente effettuati. Di fatto, non è possibile indicare un credito solo potenziale, ovvero quello che si sarebbe generato qualora l’Iva periodica fosse stata interamente versata entro il termine di presentazione della dichiarazione annuale.
A cosa serve e utilizzo
Il quadro VQ rappresenta, sostanzialmente, il quadro di raccordo tra il quadro VL della dichiarazione originaria, trasmessa per l’anno di imposta cui si riferisce il versamento non spontaneo, e la dichiarazione dell’anno in cui il versamento è effettivamente operato. Questo con l’obiettivo di rendere esigibile il credito prima soltanto “potenziale” in quanto emergente da versamenti ancora potenziali (non effettivamente effettuati).
Vediamo, di seguito, le modalità di compilazione del quadro.
Rigo VQ1
Nei righi VQ1 e seguenti i dati da indicare sono:
– colonna 1, l’anno d’imposta cui si riferisce l’Iva periodica non versata;
– colonna 2, la differenza, se positiva, tra l’Iva periodica dovuta e l’Iva periodica versata, pari alla differenza tra il campo 2 e la somma dei campi 3, 4 e 5 del rigo VL30 della dichiarazione annuale relativa all’anno d’imposta di colonna 1. Ovvero del rigo VW30 nel caso di una procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo;
– colonna 3, con riferimento all’anno d’imposta indicato in colonna 1, la differenza, se positiva, tra il credito che si sarebbe generato qualora l’Iva periodica dovuta fosse stata interamente versata entro la data di presentazione della relativa dichiarazione annuale (“credito potenziale”) e il credito effettivamente liquidato nel rigo VL33 della medesima dichiarazione. Il rigo va compilato solo se la predetta differenza è positiva e, in tal caso, va comunque compilato anche in assenza di versamenti non spontanei. Il “credito potenziale” è pari al risultato, se positivo, della somma algebrica dei seguenti campi del quadro VL della dichiarazione relativa all’anno d’imposta di colonna 1: (VL4 + VL11, col. 1 + VL12, col. 1 + VL24 + VL25 + VL26 + VL27 + VL28 + VL29 + VL30, col. 1 + VL31) – (VL3 + VL20 + VL21 + VL22 + VL23).
Nel caso in cui i versamenti da indicare nelle colonne 5, 6 e 7 si riferiscono all’imposta relativa a una procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo, il credito effettivamente liquidato è quello indicato nel rigo VW33 del quadro VW del prospetto IVA 26 PR mentre il credito potenziale è quello che risulta dalla somma algebrica, se positiva, dei seguenti campi del citato quadro VW della dichiarazione relativa all’anno d’imposta di colonna 1: (VW4 + VW25 + VW26 campo 1 + VW26 campo 2 + VW27 + VW28, col. 1 + VW29 + VW30, col. 1, + VW31) – (VW3 + VW20 + VW21 + VW22 + VW23 + VW24);
– colonna 4, l’ammontare dell’IVA periodica relativa all’anno d’imposta di colonna 1 versata, a seguito del ricevimento di comunicazioni d’irregolarità e/o a seguito della notifica di cartelle di pagamento e/o a seguito di versamenti precedentemente sospesi, fino alla data di presentazione della dichiarazione relativa all’anno d’imposta precedente. Tale importo è pari alla somma dei versamenti indicati nelle colonne 4, 5, 6 e 7 del quadro VQ del modello precedente, riferiti al medesimo anno di colonna 1;
– colonna 5, l’ammontare dell’Iva periodica relativa all’anno d’imposta di colonna 1 versata, a seguito del ricevimento di comunicazioni d’irregolarità (quota d’imposta dei versamenti effettuati con codice tributo 9001 e come anno di riferimento quello di colonna 1), nel periodo compreso tra il giorno successivo alla data di presentazione della dichiarazione relativa al 2023 e la data di presentazione della dichiarazione relativa al presente anno d’imposta;
– colonna 6, l’ammontare dell’IVA periodica relativa all’anno d’imposta di colonna 1 versata, a seguito della notifica di cartelle di pagamento, nel periodo compreso tra il giorno successivo alla data di presentazione della dichiarazione relativa al 2023 e la data di presentazione della dichiarazione relativa al presente anno d’imposta;
– colonna 7, l’ammontare dell’Iva periodica relativa all’anno d’imposta di colonna 1 versata, a seguito della ripresa dei versamenti dopo la sospensione per eventi eccezionali nel periodo compreso tra il giorno successivo alla data di presentazione della dichiarazione relativa al 2023 e la data di presentazione della dichiarazione relativa al presente anno d’imposta;
– colonna 8, l’ammontare del credito che matura per effetto dei versamenti esposti nelle precedenti colonne 5, 6 e 7. L’importo del credito è pari al risultato, se positivo, del seguente calcolo: (col. 5 + col. 6 + col. 7) – il maggiore tra (col. 2 – col. 3 – col. 4) e 0;
– colonna 9 il codice fiscale del soggetto cui si riferiscono i versamenti qualora diverso dal soggetto che presenta la dichiarazione (ad esempio, in caso di incorporazione qualora l’Iva periodica non sia stata versata dall’incorporata e i relativi versamenti non spontanei siano effettuati dall’incorporante);
– colonna 10, in presenza di più moduli a seguito di trasformazioni sostanziali soggettive che comportano la compilazione di più sezioni 3 del quadro VL, il numero che individua il primo dei moduli riferiti al soggetto partecipante alla trasformazione (compreso il dichiarante) che ha effettuato i versamenti periodici Iva, a seguito del ricevimento di comunicazioni d’irregolarità e/o a seguito della notifica di cartelle di pagamento, prima dell’operazione straordinaria;
– colonna 11, da barrare da parte della società controllante di una procedura di liquidazione dell’Iva di gruppo qualora i versamenti indicati nelle colonne 5, 6 e 7 si riferiscono all’Iva periodica relativa alla medesima procedura.
Esempio numerico di compilazione
Si considerino i seguenti dati relativi al periodo d’imposta 2023:
- Iva periodica dovuta: euro 45.000
- Iva periodica corrisposta: euro 22.000
- Credito Iva potenziale: euro 38.000
- Credito Iva liquidato (rigo VL33 modello Iva 2024): euro 10.000
- Iva periodica versata, a seguito di comunicazioni di irregolarità, tra la data di presentazione del modello Iva 2024 per il 2023 e la data di presentazione del modello Iva 2025 per il 2024: euro 4.000
- Iva periodica versata, a seguito della notifica di cartelle di pagamento, tra la data di presentazione del modello Iva 2024 per il 2023 e la data di presentazione del modello Iva 2025 per il 2024: euro 6.500
Compilazione del quadro VQ
Rigo | Descrizione | Importo (€) |
---|---|---|
VQ1 | Iva periodica dovuta | 45.000 |
VQ2 | Iva periodica corrisposta | 22.000 |
VQ3 | Credito Iva potenziale | 38.000 |
VQ4 | Credito Iva liquidato (rigo VL33) | 10.000 |
VQ5 | Iva versata dopo la presentazione del modello Iva 2024 a seguito di comunicazioni di irregolarità | 4.000 |
VQ6 | Iva versata dopo la presentazione del modello Iva 2024 a seguito della notifica di cartelle di pagamento | 6.500 |