Il professionista può portare a scomputo della sua IRPEF dovuta, la ritenuta d'acconto subita, da parte dei committenti che assumono lo status di sostituto di imposta. Vediamo come funziona il calcolo della ritenuta d'acconto e lo scomputo in dichiarazione.
La ritenuta di acconto è una trattenuta fiscale valida ai fini IRPEF. La ritenuta d'acconto viene effettuata sulle somme di denaro che il professionista percepisce dai propri clienti. Questa ritenuta è applicata sul compenso lordo del professionista da parte del soggetto committente che assume la funzione di sostituto di imposta. Il professionista, in dichiarazione dei redditi, ha la possibilità di portare a scomputo delle imposte dovute l'importo delle ritenute di acconto. In questo articolo vediamo insieme come avviene questa procedura sia per il professionista (prestatore) che per il proprio cliente (committente).
Ritenuta di acconto e sostituto di imposta
Da un punto di vista normativo, l’articolo 25 del DPR n. 600/73 obbliga il committente (sostituto d'imposta) a trattenere il 20% del compenso spettante al professionista (sostituito). Il committente ha poi l'obbligo di versare la ritenuta d'acconto all'Erario a titolo di acconto ai fini IRPEF, del soggetto sostituito. In pratica, il committente del professionista, soggetto passivo ai fini Iva, è chiamato a trattenere e anticipare le imposte dovute dal professionista, operando da sostituto di imposta.
Chi è il sostituto di imposta?
Il sostituto d'imposta è il soggetto che deve operare le ritenute fiscali previste dalla norma. Rientrano nella figura del sostituto d'imposta imprenditori, lavoratori autonomi e gli enti, sia pubblici che economici, non aventi carattere commerciali (ad esempio, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli opera secondo quest'istituto quando, nell'erogare le vincite derivanti dal gioco d'azzardo o dalle scommesse sportive, versa le ritenute alla fonte). Non sono sostituti d'imposta, invece, le persone fisiche che non svolgono attività economiche. Questo è anche perché, oltre ad essere inutile, si porrebbe in contrasto con il principio della soggettività del rapporto tributario.
Come si calcola la ritenuta di acconto?
In linea generale il calcolo della ritenuta di acconto è relativamente semplice. Il punto di partenza è sempre quello di individuare il reddito della prestazione professionale. Su tale reddito deve essere applicata la ritenuta di acconto.
In alcuni casi concorrono alla determinazione della base imponibile della ritenuta elementi con Iva, decurtazioni forfettarie (vedi il diritto di autore), ma anche marche da bollo.
Come ottenere il compenso netto partendo dal lordo
Molto spesso capita che si voglia individuare subito il compenso al netto della ritenuta partendo dal compenso lordo. In questo caso il conto è molto semplice. Vediamo come avviene: in pratica l'importo netto è l’80% del lordo, quindi la ritenuta il 20%. Il metodo più semplice per ottenere i valori è usare una moltiplicazione: per ottenere l’...
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