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Come funzionano i prestiti tra privati?

Fisco NazionaleCome funzionano i prestiti tra privati?

Il prestito tra privati è un tipologia di prestito che avviene senza l'intervento di un istituto di credito o bancario. Sono accordi finanziari in cui un privato concede una somma di denaro ad un altro privato, con l'aspettativa che tale somma venga restituita entro un periodo di tempo prestabilito, con o senza interessi.

Il prestito tra privati sono un’alternativa alle forme tradizionali di finanziamento, come i prestiti bancari. Il prestito tra privati è consentito dalla legge se si tratta di attività occasionale e temporanea, pensiamo ai prestiti effettuati dai genitori o da amici. Non si può prestare denaro in modo continuativo o professionale altrimenti si potrebbe incorrere nell’esercizio abusivo del credito.

I prestiti tra privati sono molto comuni. Un altro aspetto da tenere in considerazione affinché prestito sia legale è che il saggio di interesse non superi la soglia dell’usura. A stabilire il tasso di usura è un decreto periodicamente emesso dal ministero dell’Economia. Pertanto, alla luce di queste ragioni è importante capire come funzionano, quali sono i vantaggi e i rischi per evitare qualsiasi problema legale.

Cos’è un prestito?

Un prestito di denaro è un contratto attraverso il quale un soggetto, detto creditore, mette a disposizione una somma di denaro per un altro soggetto, chiamato debitore, con l’obbligo per quest’ultimo di restituire l’importo ricevuto entro un certo periodo di tempo, insieme agli interessi stabiliti. Questo meccanismo rappresenta una delle forme di finanziamento più comuni, utilizzata per soddisfare necessità personali, aziendali o per specifici progetti.

Elementi fondamentali del prestito

I prestiti di denaro sono regolati da diverse norme giuridiche e devono includere alcuni elementi fondamentali:

  1. Somma prestata: Il capitale iniziale messo a disposizione dal creditore;
  2. Interessi: Una somma aggiuntiva che il debitore paga come compenso per l’uso del denaro. Gli interessi possono essere fissi o variabili a seconda delle condizioni del contratto;
  3. Scadenza e rate: La durata del prestito e le modalità di rimborso. I rimborsi possono avvenire in rate mensili, trimestrali o in un’unica soluzione a scadenza;
  4. Garanzie: In alcuni casi, il creditore può richiedere delle garanzie (ad esempio, un’ipoteca su un immobile o una fideiussione) per tutelarsi dal rischio di insolvenza del debitore.

Tabella: tipologie di prestiti di denaro

Tipologia di PrestitoFinalitàGaranzia NecessariaEsempio di Utilizzo
Prestito PersonaleNecessità genericheNoViaggio, acquisto elettronica
Prestito FinalizzatoAcquisto di un bene specificoNoAuto, mobili
Prestito con GaranziaQualsiasiSì (es. ipoteca)Grandi somme per progetti
MutuoAcquisto di beni immobiliSì (ipoteca)Acquisto casa

Prestito tra privati

Il prestito tra privati è un tipologia di prestito che avviene senza l’intervento di un istituto bancario o di credito. In pratica, sono accordi finanziari in cui un privato concede una somma di denaro ad un altro privato senza passare attraverso un’istituzione finanziaria come una banca o un’agenzia di credito, con l’aspettativa che tale somma venga restituita entro un periodo di tempo prestabilito, con o senza interessi.

È spesso utilizzato per ottenere velocemente una somma di denaro a causa di una spesa imprevista, un investimento o perché si ha difficoltà ad accedere a prestiti. Questa tipologia di contratto può essere concluso tra familiari, conviventi, amici o conoscenti. Inoltre, anche una società può erogare o ottenere un prestito da chiunque, socio o non socio.

Il prestito tra privati è regolato dal Codice Civile, in particolare dagli articoli che riguardano i contratti di mutuo (articoli 1813 e seguenti). Il contratto di mutuo rappresenta infatti l’accordo tra le parti in cui il creditore consegna una somma di denaro al debitore, e quest’ultimo si obbliga a restituirla alle condizioni concordate.

Spesso, l’accordo è soltanto verbale perché l’importo non è elevato oppure perché si presta il denaro ad amici o parenti. Tuttavia, è sempre consigliato un accordo scritto. Innanzitutto, perché in caso di inadempimento, si può ottenere un decreto ingiuntivo contro il debitore, non viene concesso se non c’è una prova scritta del credito. Inoltre, il contratto ha data certa (ad esempio, con la registrazione all’Agenzia delle Entrate) in tal modo è possibile evitare problemi con il Fisco. Infine, il contratto permette di disciplinare la modalità di restituzione, le garanzie a tutela di chi presta il denaro e gli interessi dovuti, se previsti.

Per tali ragioni, considerando che questa tipologia di accordo non è sottoposto al controllo di enti regolatori come nel caso dei prestiti bancari, il prestito tra privati richiede cautela sia da parte del prestatore sia del prestatario.

Abusivismo finanziario

Un aspetto importante da tenere in considerazione è il reato di abusiva attività finanziaria. Questo reato si configura quando una persona svolge attività di intermediazione finanziaria senza le autorizzazioni da parte delle autorità di vigilanza competenti.

In particolare, l’art. 132 del Testo Unico Bancario (TUB) prevede l’irrogazione di sanzioni per coloro che esercitano abusivamente attività finanziarie riservate agli intermediari autorizzati. Il concetto di “esercizio abusivo” si riferisce alla natura professionale e all’esercizio continuativo. Non è necessario che ci sia un fine di lucro per configurare il reato.

Tipologie di prestiti tra privati

Esistono due principali modalità con cui possono avvenire i prestiti tra privati:

Prestito diretto e informale

In questa modalità, il prestito avviene direttamente tra due persone senza alcun tipo di intermediazione o supporto formale. Solitamente è basato su un rapporto di fiducia, come quello tra amici o parenti.

  • Scrittura privata: È buona norma formalizzare il prestito tramite una scrittura privata, anche quando il prestito è tra persone di fiducia. Questo documento dovrebbe includere dettagli come la somma prestata, il tasso di interesse (se applicabile), la modalità e la scadenza di rimborso;
  • Interessi applicati: Il prestatore può decidere se applicare un tasso di interesse. È importante sottolineare che il tasso di interesse non può superare il tasso soglia usura stabilito periodicamente da Banca d’Italia, per evitare il reato di usura.

Prestito Peer-to-Peer (P2P)

Il prestito peer-to-peer (P2P) è una forma più strutturata di prestito tra privati, resa possibile attraverso piattaforme online specializzate che facilitano l’incontro tra prestatori e richiedenti. Queste piattaforme agiscono come intermediari, ma senza assumere il ruolo di istituto finanziario.

  • Piattaforme online: Piattaforme come Prestiamoci, Smartika e altre similari in Italia permettono agli utenti di richiedere e offrire prestiti. Questi portali si occupano di gestire i processi amministrativi, incluse le verifiche di affidabilità creditizia e il calcolo del rischio;
  • Interessi e rischi: Gli interessi applicati sono solitamente più bassi rispetto ai tassi bancari, poiché i costi sono ridotti. Tuttavia, il prestatore si assume un rischio maggiore rispetto a un deposito in banca, poiché non esistono garanzie in caso di insolvenza del debitore.

Quanti soldi si possono prestare tra privati?

La Legge non disciplina il quantum. Non esiste una norma specifica che stabilisca un tetto massimo per la somma di denaro che si può prestare tra privati. Teoricamente, la somma può essere molto elevata, a patto che il prestito sia debitamente giustificato e tracciato, e che rispetti determinate formalità contrattuali e fiscali.

Restano valide tutte le regole sull’usura e sulla tracciabilità dei movimenti bancari.

Tracciabilità delle transazioni

Per evitare che il prestito possa essere considerato sospetto dall’Agenzia delle Entrate, è indispensabile che la transazione avvenga tramite metodi di pagamento tracciabili, come:

La tracciabilità è cruciale perché, in caso di controllo fiscale, l’Agenzia delle Entrate potrebbe voler verificare la provenienza del denaro e le motivazioni che hanno portato al trasferimento. Non rispettare questa regola potrebbe far scattare accertamenti volti a verificare la correttezza fiscale e patrimoniale delle persone coinvolte.

Per quanto riguarda i soldi in contanti, è possibile concedere il prestito e restituire la stessa somma in contanti solo se si tratta di importi inferiori a 5.000 euro.

Dove richiedere i prestiti tra privati?

I prestiti tra privati possono essere richiesti direttamente ad amici e parenti, oppure possono essere richiesti anche online, chiamato anche social lending, conosciuto come prestito sociale. Nato in Gran Bretagna nel 2005 è un sistema organizzato di prestiti tra privati che avvengono attraverso appositi siti web. 

Le piattaforme autorizzate a concedere prestiti tra privati chiedono delle garanzie reddituali o patrimoniali a chi richiede il prestito. Difatti, l’accesso al prestito è rivolto soltanto a coloro che hanno un contratto di lavoro dipendente, oppure ai lavoratori autonomi o pensionati. Le società di prestiti prima di concedere il finanziamento, verificano che l’impegno finanziario non superi una quota pari a circa il 35% del reddito lordo.

Questo tipo di prestito è sicuro e conveniente, sia per il Richiedente sia per il Prestatore perché sono soggetti alla supervisione dalla Banca d’Italia e sono convenienti perché rispetto alla banca hanno minori costi di gestione.

Le piattaforme autorizzate a gestire i prestiti tra privati offrono alcune garanzie, come:

  • Rischio minore che il debitore non restituisca il prestito. Gli intermediari consultano le centrali rischi, per verificare se la persona che ha richiesto il prestito abbia avuto problemi con il rimborso dei finanziamenti richiesti in precedenza;
  • Chi offre il denaro può scegliere la tipologia di livello di rischio vuole accettare. Più alto è il rischio, maggiore è il rendimento e viceversa.

Per il richiedente:

  • I prestiti tra privati sono convenienti per tasso di interesse inferiore rispetto a quello proposto da banche e finanziarie;
  • Il rimborso avviene mensilmente, mediante l’addebito diretto nel conto corrente delle rate, di importo costante e comprensive di una quota di capitale e di una quota di interessi;
  • Permettono di avere un prestito in tempi ridotti.
  • Periodo di rimborso è inferiore rispetto ai prestiti bancari che possono arrivare anche fino a 10 anni.

Prestito tra privati: contratto scritto

Come abbiamo detto sopra, anche nel caso di un prestito tra privati è sempre opportuno redigere un contratto. Il contratto deve prevedere:

  • L’identità delle parti (prestatore e prestatario);
  • Somma di denaro prestata;
  • Tasso di interesse applicato, se previsto;
  • Durata;
  • Modalità di restituzione;
  • Data.

In assenza di un contratto scritto, in caso di controversie, è molto difficile per il prestatore dimostrare l’esistenza del prestito. Infatti, effettuando un bonifico, se nel suo oggetto non si indica che si tratta di un prestito, è difficile dimostrare che si tratta di un prestito.

La forma scritta permette di tutelarsi anche nei confronti dell’Agenzia delle Entrate che potrebbe avere sospetti di fronte ai movimenti di denaro che transitano sui conti correnti. La scrittura privata costituisce una prova che può essere presentata in caso di chiarimenti da parte del Fisco.

Nella scrittura dovrà anche essere aggiunto: contratto di mutuo redatto secondo le norme di cui all’art. 1813 cc e seguenti, in cui devono essere specificate le eventuali garanzie scelte dalle parti e l’eventuale finalità per la quale è stato concesso il prestito.

Prestito infruttifero o oneroso

Il prestito tra privati può essere a titolo gratuito oppure oneroso. Nel primo caso, occorre restituire solo la somma ricevuta mentre nel secondo caso occorre anche pagare gli interessi. L’importo degli interessi dovuti dipende dal tasso di interesse concordato tra le parti e dalla durata del finanziamento.

Le parti hanno la libertà di scegliere il tasso di interesse da applicare. Tuttavia, le parti non devono concordare un tasso di interesse troppo elevato per non superare la soglia dell’usura. A stabilire il tasso di usura è un decreto periodicamente emesso dal ministero dell’Economia.

Mancata restituzione del prestito tra privati

E se il debitore non restituisce i soldi dati in prestito? Tale situazione comporta un inadempimento da parte del debitore. Nel caso di prestito tra privati, può capitare che colui che ha ricevuto il prestito non restituisca la somma dovuta entro il termine stabilito. In questi casi, il prestatore può prendere provvedimenti legali per recuperare il denaro.

Se le parti hanno redatto una scrittura privata, il creditore può rivolgersi al proprio avvocato affinché richieda al giudice un decreto ingiuntivo. Una volta notificato il decreto ingiuntivo insieme al cosiddetto atto di precetto (invito ad adempiere entro 10 giorni) è possibile procedere al pignoramento una volta trascorsi 40 giorni. Qualora nel termine dei 40 giorni, il debitore fa opposizione al decreto ingiuntivo si instaura una vera e propria causa nella quale il creditore sarà chiamato a dimostrare il proprio diritto alla restituzione del denaro. La presenza di un documento scritto fornisce una prova dell’esistenza del prestito, dei termini e delle condizioni stabilite.

Nel caso in cui le parti non hanno redatto una scrittura privata, nel caso di inadempimento da parte del debitore, l’unica strada percorribile è l’instaurazione di una causa ordinaria, che richiederà molto più tempo.

Garanzie

Il creditore può chiedere una garanzia al debitore. La garanzia ha lo scopo di tutelare il creditore nel caso in cui l’importo prestato non venga restituito. Esistono diversi tipi di garanzia, tra quelli più comuni troviamo:

  • Fideiussione che consente ad un soggetto diverso dal debitore di garantire per lui. Ad esempio, un genitore o un amico può garantire che nel caso in cui il figlio o l’amica non restituisca la somma, il creditore possa rivolgersi a lui per il pagamento;
  • Cambiale, con la quale il creditore può agire subito per il recupero della somma senza dover passare dal giudice, in quanto la cambiale è considerata titolo esecutivo;
  • Il pegno che consente di dare in garanzia dei beni che il creditore potrà far vendere o farsi assegnare nel caso in cui il debitore non restituisca l’importo dovuto.

Tassazione interessi: implicazioni fiscali

Qualora tu abbia deciso di concedere un prestito con l’applicazione di un tasso di interesse devi conoscere quali ripercussioni fiscali potrai avere. Infatti, gli interessi generati da un prestito tra privati sono considerati come un reddito di capitale, pertanto sono soggetti a tassazione.

Per il prestatore, tali importi devono essere dichiarati nella propria dichiarazione dei redditi. Gli interessi sono classificati come “redditi diversi” e, come tali, sono soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). La tassazione riguarda solo la parte di interessi ricevuti e non l’importo del finanziamento erogato.

Il Fisco può presumere che il prestito sia a titolo oneroso, ossia che il prestito abbia generato degli interessi. Dato che gli interessi vengono tassati in dichiarazione dei redditi, il prestatore potrebbe essere oggetto di un accertamento fiscale. In mancanza di prove del prestito, il Fisco potrebbe presumere che i bonifici ricevuti sul proprio conto siano in realtà pagamenti di prestazioni lavorative o comunque produttive di reddito e, come tali, imponibili. Pertanto, potrebbe essere richiesto il versamento delle imposte, oltre alle sanzioni sull’evasione.

Ecco perché è fondamentale redigere un contratto munito di data certa, con data autenticata dal pubblico ufficiale, in modo che non possa essere contestata. In questo modo è possibile evitare queste spiacevoli sorprese da parte del fisco.

Applicazione di tassi usurari

Nel caso di prestito tra privati, il prestatore può decidere di applicare un certo tasso di interesse al prestito. Alle parti, la legge, concede libertà sulla quantificazione degli interessi. Tuttavia, occorre prestare attenzione, in quanto se il tasso di interesse è troppo alto potrebbe essere considerato usurario. La legge stabilisce dei limiti precisi cui attenersi.

La Banca d’Italia stabilisce trimestralmente i tassi soglia oltre i quali un tasso di interesse è considerato usurario. Questi tassi variano in base al tipo di operazione, es. prestiti personali, acquisto di beni a rate, ecc. e devono essere rispettati sia dagli istituti di credito sia dai privati. Se un tasso di interesse supera il tasso soglia, il contratto può essere considerato nullo e il prestatore può incorrere in sanzioni penali.

Conclusioni

In conclusione, possiamo dire che il prestito tra privati è un’opzione di finanziamento interessante, tuttavia è fondamentale prestare attenzione. Ricapitolando è necessario redigere un contratto munito di data certa.

Un documento scritto, anche se non è obbligatorio, è consigliato per vari motivi tra cui: in caso di inadempimento, è possibile ottenere un decreto ingiuntivo contro il debitore.

Inoltre, un contratto munito di data certa, è possibile evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate, questo perché gli interessi sono soggetti a tassazione.

Infine, il contratto toglie qualsiasi tipo di incomprensione sui tempi di restituzione del prestito e sul tasso di interesse. Ricordo che, se non è stabilito diversamente, col mutuo sono sempre dovuti gli interessi. Pertanto, per poter provare che era a titolo gratuito, infruttifero, è necessaria la forma scritta.

Un aspetto importante da tenere in considerazione è il reato di abusiva attività finanziaria. Questo reato si configura quando una persona svolge attività di intermediazione finanziaria senza le autorizzazioni da parte delle autorità di vigilanza competenti. E’ quindi consigliato consultare il parere di un esperto prima di richiedere o concedere prestiti tra privati.

Domande frequenti

È necessario stipulare un contratto?

No non è obbligatorio ma è fortemente consigliato stipulare un contratto che delinei i termini e le condizioni del prestito.

Posso chiedere un tasso di interesse?

Sì, ma il tasso di interesse deve essere entro i limiti legali per evitare che sia considerato usuraio.

Come posso proteggermi da possibili inadempienze?

Si possono utilizzare varie forme di garanzie come fideiussioni, cambiale o pegno.

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    Elisa Migliorini
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    Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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