Il nostro codice penale, all’art. 640 c.p., stabilisce che:

“Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 309 a euro 1.549:1) se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o dell'Unione europea o col pretesto di far esonerare taluno dal servizio militare; 2) se il fatto è commesso ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o l'erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell'Autorità;2-bis) se il fatto è commesso in presenza della circostanza di cui all’articolo 61, numero 5…”

La truffa così come originariamente intesa ha avuto un’ampia diffusione anche online, con l’avvento di internet e dell’intensificarsi dei “rapporti commerciali” in rete. Questo reato quindi è stato capace nel corso degli anni di “adattarsi” al mutare delle situazioni e degli stili di vita delle persone e recentemente sono iniziate a comparire le prime truffe perpetrate attraverso gli NFT.

Nel presente articolo analizzeremo come funzionano le principali truffe con gli NFT e quali sono i problemi e i rischi del settore.

Cosa sono gli NFT?

Gli NFT (non fungible token) sono oggetti digitali insostituibili, unici e indivisibili, che vengono utilizzati nell’universo della finanza decentralizzata (DeFi) e delle blockchain per lo scambio di diritti di proprietà e opere d’arte (la cosiddetta cryptoart). Proprio come una criptomoneta si muovono sulla Blockchain, possono essere trasferiti, comprati e venduti senza un intermediario. Ma (a differenza di una criptomoneta) sono unici.

Sono quindi, di fatto, dei certificati che conferiscono a chi li detiene la titolarità di un'opera digitale. Conferiscono quindi unicità e verificabilità in un mondo di repliche. Le potenzialità sono enormi: l'op...

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