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Installare impianto fotovoltaico: i bonus 2024

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Gli strumenti per incentivare l'adozione dei pannelli fotovoltaici sono il bonus ristrutturazione al 50% oppure in particolari casistiche il Superbonus al 90% e l'IVA agevolata al 10%.

L‘installazione di impianti fotovoltaici rappresenta un’opzione sempre più attraente per le famiglie e le imprese italiane che desiderano ridurre i costi energetici e contribuire alla sostenibilità ambientale. A tal proposito, il governo italiano offre una serie di bonus e incentivi per agevolare l’adozione di queste tecnologie, rendendo l’investimento più accessibile e conveniente.

Cosa si intende per installare un impianto fotovoltaico?

L’installazione di un impianto fotovoltaico è un sistema che prevede l’utilizzo di piccole celle fotovoltaiche, con la caratteristica striscia argentata sulla superficie. Sono in genere realizzate in silicio amorfo, mono o policristallo, e grazie ad una serie di reagenti chimici si instaura una connessione tra le varie celle che formano il modulo fotovoltaico.

L’installazione è poi determinata dall’unione di più moduli, il più delle volte posizionati diagonalmente sui tetti delle palazzine. Ad oggi, sono spesso anche camuffati con l’impiego di piastrelle su tono. Con l’aumento del prezzo dell’energia sempre più persone cerano di correre ai ripari con l’istallazione dei pannelli solari per produrre energia. 

Tale impianto consente di produrre energia elettrica, partendo dalla luce solare. Il sistema dei pannelli genera una corrente elettrica continua con il c.d. “sistema fotovoltaico“.

Le componenti dell’impianto

Installare un impianto fotovoltaico significa dotare un edificio, sia esso una casa, un’azienda o un altro tipo di struttura, di un sistema tecnologico in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica. Questa installazione coinvolge diversi componenti e fasi, ciascuna delle quali è essenziale per il corretto funzionamento del sistema.

  1. Pannelli fotovoltaici: Sono il cuore del sistema. Questi pannelli, generalmente installati sul tetto, catturano l’energia del sole e la trasformano in corrente elettrica continua (DC);
  2. Inverter: Questo dispositivo converte la corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata (AC), che è il tipo di corrente utilizzata dalla maggior parte degli apparecchi elettrici nelle case e negli edifici;
  3. Sistema di montaggio: Include le strutture e i supporti necessari per fissare i pannelli fotovoltaici al tetto o a terra, garantendo la loro stabilità e l’orientamento ottimale verso il sole;
  4. Contatore di energia: Misura la quantità di energia prodotta dall’impianto e, se previsto, quella immessa in rete;
  5. Sistema di monitoraggio: Permette di tenere sotto controllo le prestazioni dell’impianto in tempo reale, verificando la produzione di energia e individuando eventuali problemi di funzionamento.

Principali bonus disponibili per l’installazione di impianti fotovoltaici

I principali bonus disponibili fiscali e non, vengono riepilogati di seguito in modo schematico.

Bonus ristrutturazione 50%

Proprio al fine di incentivare l’adozione di un’installazione fotovoltaico, sono stati previsti alcuni benefici per chi decide di impiegarli nel proprio immobile. Innanzitutto, per tutto 2024 è in vigore il bonus ristrutturazione, il quale prevede una detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute (da ripartire in 10 anni), applicabile anche per la fornitura e l’installazione dell’impianto fotovoltaico, in quanto la posa in opera dei pannelli fotovoltaici è un’operazione che ricade nella manutenzione straordinaria.

Il bonus ristrutturazione copre una considerevole parte della spesa, è tuttavia previsto un tetto massimo. L’incentivo non può coprire una somma superiore ai 96.000 euro. Il bonus deve essere scontato in dieci anni, sempre per un valore equivalente al 50% delle spese.

Quindi, facendo alcuni esempi, su una spesa di 20.000 euro, potrai ricevere una somma pari a 10.000 come sussidio da parte dello Stato. Questa somma, laddove si scelga il metodo della detrazione IRPEF, è scontata sull’importo che deve essere versato per la presente imposta. Quindi, sempre seguendo l’esempio, si provvederà a spalmare la somma in 10 anni, al fine di ottenere lo sconto IRPEF, che sarà equivalente a 1.000 euro l’anno.

Chiarimenti utili

Esso è volto a incentivare l’istallazione fotovoltaico, conseguentemente può coprire diversi interventi edilizi nella tua abitazione, come conseguenza dell’istallazione. Non necessariamente, quindi, deve coprire solo i lavori diretti per l’istallazione, purché sia rispettata la cifra.

L’importo massimo è, inoltre, riconosciuto per la singola unità abitativa, anche con riferimento a condomini. Ovviamente in quest’ultimo caso è possibile moltiplicare la somma a disposizione per il numero di unità di cui è composto l’edificio e le detrazioni saranno calcolate in base alla quota millesimale di ciascuno dei condomini, che singolarmente beneficerà della detrazione.

È possibile portare in detrazione le spese sostenute per la manodopera, la progettazione le spese sostenute per l’impianto fotovoltaico, il compenso per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti, le spese per perizie e sopralluoghi, l’IVA, l’imposta di bollo, le autorizzazioni.

Da chi può essere richiesto?

L’agevolazione è riservata ai titolari di diritti reali di godimento su un bene immobile. Questo, se può essere ristrutturato, al fine di ottenere anche la riqualificazione energetica, mediante installazione fotovoltaico, comporta la possibilità di ottenere l’incentivo per questa forma di ristrutturazione.

Dunque, potranno beneficiare del bonus:

  • Proprietario o il nudo proprietario;
  • Titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • Inquilino o il comodatario;
  • Soci di cooperative divise e indivise;
  • I soci delle società semplici;
  • Gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Hanno diritto alla detrazione, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:

  • Familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile;
  • Coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • Convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

I pagamenti dovranno avvenire attraverso bonifico parlante. La detrazione IRPEF del 50% per le spese di ristrutturazione edilizia spetta a chi effettua il pagamento.

Alla data della richiesta di detrazione, l’immobile deve essere esistente, accatastato o con richiesta di accatastamento in corso e in regola con il pagamento di eventuali tributi. Entro 90 giorni dalla data di fine lavori, bisogna comunicare all’Enea la spesa sostenuta e le caratteristiche dell’impianto. 

Conseguenze in caso di cessione dell’immobile

Potrebbe accadere che il soggetto beneficiario del bonus decida, poi, di procedere ad alienare l’immobile, eventualmente prima di aver recuperato il bonus per intero. In tale ipotesi, si verifica una cessione anche del credito di imposta. L’acquirente potrà avvantaggiarsi della detrazione fiscale, che viene scontato dal cedente nel prezzo di vendita. Quindi, in sostanza aumenta il prezzo di vendita dell’immobile per ottenere la reintegrazione del bonus, che l’acquirente sconta poi in via di detrazione. Le parti potrebbero anche decidere di scegliere una diversa modalità di regolazione del rapporto.

Per approfondire: “Cambio possesso immobile: a chi spettano i bonus?

Superbonus 70% per installazione fotovoltaico

Ti ricordiamo che anche il Superbonus 70%, può essere impiegato al fine di ottenere un beneficio per l’installazione del fotovoltaico. L’installazione del solo impianto fotovoltaico non ti permette di accedere al Superbonus.

Lo scopo del Superbonus, infatti, è proprio quello di consentire un miglioramento della classe energetica degli immobili, consentendo una riduzione dell’impiego di energie non sostenibili. Dunque, anche mediante tale incentivo è possibile finanziare l’installazione di impianti a energia solare.

Anche in tal caso, l’incentivo è concesso mediante detrazione IRPEF, come nel caso precedente. Tuttavia, l’attività è finanziabile solo se accompagnata ad altri lavori di ristrutturazione. Infatti, come ormai è noto ai più prevede l’incentivo sia per lavori trainanti, che sono i principali, che i trainati, che sono secondari e consequenziali ai primi. In quest’ottica, l’installazione fotovoltaico è considerato un lavoro di ristrutturazione trainato, quindi deve necessariamente accompagnarsi ad altre attività edilizie.

Inoltre, l’installazione fotovoltaico deve avere potenza inferiore a 20 kW, essere installato su un edificio Ricordiamo anche che il Superbonus può essere richiesto solo per lavori che riguardano l’intero immobile. Il Superbonus 70% resta in vigore fino al 31 dicembre 2024, poi l’aliquota si abbassa al 65%.

Inoltre, il credito d’imposta IRPEF deve essere portato in detrazioni in 5 quote annuali, e non in 10 come nel bonus ristrutturazione. Infine, è stato introdotto, per le abitazioni unifamiliari, il cosiddetto quoziente familiare reddituale, che consente solo alle famiglie con reddito fino a 15.000 euro/anno di accedere a tale incentivo.

IVA agevolata al 10%

Per coloro che acquistano e installano un impianto fotovoltaico è prevista la riduzione dell’aliquota IVA dal 22% al 10%. La riduzione si applica sia ai costi del materiale che alle spese di progettazione e installazione dell’impianto a condizione che l’impianto venga installato da una persona fisica su immobili ad uso abitativo.

L’aliquota IVA ridotta si applica a prescindere dalle eventuali detrazioni fiscali. Per approfondire: “IVA agevolata al 10% per le ristrutturazioni“.

I contributi del Reddito energetico

Un’ulteriore incentivo legato all’installazione di un impianto fotovoltaico domestico riguarda il c.d. Reddito energetico. Si tratta di un’iniziativa promossa dal governo italiano con l’obiettivo di sostenere la diffusione delle energie rinnovabili, in particolare l’installazione di impianti fotovoltaici, tra le famiglie meno abbienti. L’idea alla base di questo progetto è quella di creare un fondo pubblico che permetta di finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici a costo zero per i cittadini che ne beneficiano, riducendo così la loro spesa energetica e promuovendo al contempo la transizione energetica del paese.

Il funzionamento del Reddito Energetico si basa su un meccanismo di finanziamento pubblico che viene utilizzato per installare impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni dei cittadini aventi diritto. Una volta installati, gli impianti iniziano a produrre energia elettrica che viene autoconsumata dai beneficiari, permettendo loro di ridurre drasticamente, o addirittura azzerare, la bolletta elettrica.

La particolarità di questo sistema è che l’energia in eccesso, cioè quella non autoconsumata dai beneficiari, viene immessa nella rete elettrica nazionale. I proventi derivanti dalla vendita di questa energia, tramite il meccanismo dello scambio sul posto o altre forme di compensazione economica, vengono reinvestiti nel fondo pubblico, permettendo di finanziare ulteriori impianti per altre famiglie.

Requisiti dell’impianto

Sono oggetto di agevolazione gli impianti fotovoltaici residenziali su superfici di edifici con taglia compresa tra 2 e 6 kWp. Il contributo è legato all’erogazione di una quota fissa massima di 2.000 euro oltre ad una quota variabile di 1.500 euro per ogni Kw di potenza prevista. Il bonus non è cumulabile con altri.

Requisiti richiesti

Per accedere al reddito energetico, i beneficiari devono rispettare determinati requisiti socio-economici, che generalmente includono:

  • Un reddito familiare ISEE al di sotto della soglia di 15.000 euro, oppure 30.000 euro ma con almeno 4 figli a carico;
  • La proprietà o l’uso di un immobile idoneo all’installazione di un impianto fotovoltaico;
  • La residenza nell’abitazione su cui verrà installato l’impianto.

L’accesso al programma avviene generalmente attraverso bandi regionali o comunali, con le amministrazioni locali che stabiliscono le modalità di adesione e gestione.

Presentazione della domanda

La domanda per ottenere l’incentivo può essere presentata fino al 31 dicembre 2024, o fino ad esaurimento dei fondi governativi a disposizione. Occorre procedere attraverso la piattaforma dedicata del Gestore dei Servizi energetici (GSE), con accesso tramite SPID.

Scambio sul posto

Lo scambio sul posto è un meccanismo che consente di “scambiare” l’energia elettrica prodotta in eccesso con quella prelevata dalla rete nei momenti in cui l’impianto non produce. L’incentivo consiste in un contributo economico, erogato dal GSE, che rappresenta una forma di rimborso parziale per l’energia immessa in rete.

Le caratteristiche principali sono le seguenti:

  • Modalità di funzionamento: Scambio tra energia immessa e prelevata;
  • Beneficiari: Utenti domestici e imprese;
  • Vantaggi economici: Riduzione della bolletta energetica e ritorno economico sull’energia prodotta.

Procedure per l’accesso agli incentivi

Per accedere ai bonus e agli incentivi sopra descritti, è necessario seguire una serie di passaggi burocratici:

  1. Progettazione e preventivo: Affidarsi a un tecnico qualificato per la progettazione dell’impianto e la stima dei costi;
  2. Asseverazione e documentazione: Per il Superbonus, è necessaria l’asseverazione di un tecnico che attesti la congruità delle spese e l’effettivo miglioramento energetico;
  3. Comunicazione all’ENEA: Invio della documentazione all’ENEA per gli interventi di efficientamento energetico;
  4. Presentazione della domanda: Compilare e presentare la domanda di accesso agli incentivi tramite i canali previsti (ad esempio, l’Agenzia delle Entrate per le detrazioni fiscali);
  5. Fruizione del bonus: Utilizzare la detrazione fiscale.

Quali documenti sono necessari per ottenere gli incentivi fiscali per il fotovoltaico?

Per accedere agli incentivi fiscali per l’installazione di un impianto fotovoltaico, è necessario fornire una serie di documenti, tra cui: il progetto tecnico dell’impianto, la certificazione energetica dell’edificio (APE), le fatture relative alle spese sostenute, e l’asseverazione tecnica nel caso del Superbonus 110%. È importante conservare tutta la documentazione per eventuali controlli futuri.

Conclusioni

Installare un impianto fotovoltaico oggi rappresenta non solo una scelta ecologica, ma anche una decisione economicamente vantaggiosa grazie agli incentivi statali. La combinazione di Ecobonus, Superbonus, e altri meccanismi di supporto rende l’investimento particolarmente interessante per chi desidera ridurre i costi energetici e contribuire alla transizione verso un futuro più sostenibile.

Domande frequenti

Posso cumulare diversi tipi di incentivi?

In generale, non è possibile cumulare più incentivi statali per lo stesso intervento. Tuttavia, potrebbe essere possibile combinare incentivi statali con quelli regionali o locali, a seconda delle normative specifiche.

Cosa si intende per “scambio sul posto”?

Lo scambio sul posto è un meccanismo che consente di immettere in rete l’energia prodotta e non immediatamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento successivo. Questo sistema permette di ottenere una compensazione economica.

Ci sono limiti di potenza per accedere agli incentivi?

Sì, i limiti variano in base al tipo di incentivo.

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    Elisa Migliorini
    Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
    Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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