Spesso quando si nomina l’indennità di disoccupazione, la Naspi, viene anche citata la Dis-coll, come indennità alternativa. Per chi non la conoscesse, questa indennità funziona allo stesso modo della Naspi, ma è rivolta a soggetti differenti.
La Dis-coll è una indennità di disoccupazione erogata mese per mese dall’ente previdenziale INPS, e funziona in modo molto similare all’indennità di disoccupazione per i lavoratori dipendenti Naspi.
A differenza della Naspi però, la Dis-coll è rivolta ai soggetti che lavorano come collaboratori coordinati e continuativi, o a giovani dottorandi che, lavorando tramite borsa di studio, hanno perso il lavoro in modo involontario.
La Dis-coll è rivolta quindi a chi è iscritto a gestione separata, ma non è rivolta ai lavoratori autonomi con Partita Iva.
La Dis-coll può essere erogata per un periodo massimo di sei mesi, e funziona all’incirca come l’indennità di disoccupazione Naspi, con qualche differenza.
Come accade per la Naspi, il soggetto beneficiario di Dis-coll può perdere il beneficio dell’indennità nel momento in cui inizia un nuovo lavoro, perdendo quindi lo stato di disoccupazione, e sono previste sanzioni nel caso in cui si percepisca questa indennità pur lavorando regolarmente. Vediamo nell’articolo come funziona la Dis-coll e quali sono le differenze con la Naspi.
Cos’è l’indennità Dis-coll
L’indennità Dis-coll viene garantita nel caso in cui il soggetto beneficiario abbia perso il lavoro in modo involontario. Questo vuol dire che le cause della perdita del lavoro sono esterne al lavoratore: può trattarsi di una riorganizzazione aziendale, di un fallimento dell’attività o di un evento esterno che ha impedito il lavoro del lavoratore.
L’indennità Dis-coll, come la Naspi, viene erogata mensilmente dall’ente previdenziale INPS, tramite pagamento postale o sul conto bancario. L’indennità Dis-coll è stata erogata insieme alla Naspi in tutti i casi in cui i cittadini hanno perso il lavoro in modo involontario anche a seguito del periodo di emergenza sanitaria che ha coinvolto il paese.
Come spiega l’INPS, la Dis-coll è una indennità di disoccupazione:
“L’indennità di disoccupazione mensile “DIS-COLL” è una prestazione a sostegno dei collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, assegnisti di ricerca e dottorandi di ricerca con borsa di studio che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.”
Questa definizione fornita dall’ente previdenziale chiarisce che la Dis-coll non è un’indennità erogata universalmente a tutti i tipi di lavoratori, ma a precise categorie. Va ricordato che per i lavoratori dipendenti subordinati esiste la Naspi, ovvero l’indennità di disoccupazione che si può richiedere per una durata massima di due anni.
A chi è rivolta la disoccupazione Dis-coll
L’indennità prevista con la Dis-coll è rivolta a precise categorie di lavoratori: si tratta dei lavoratori che sono di fatto esclusi dalla Naspi, e che svolgono attività di tipo continuativo. In questo caso i soggetti beneficiari svolgono un lavoro come collaboratori coordinati continuativi, e sono ammessi anche i lavoratori a progetto che perdono il proprio posto di lavoro.
In questa categoria rientrano anche gli assegnisti di ricerca e i dottorandi che lavorano con borsa di studio, purché abbiano perso il lavoro in modo involontario. Per poter accedere alla Dis-coll è necessario essere iscritti alla Gestione Separata INPS, a partire dall’ottavo giorno per cui si è perso il lavoro. Come spiega l’INPS l’erogazione è mensile come la Naspi, e dura per un massimo di sei mesi.
Viene erogata al soggetto richiedente una cifra mensile che equivale al 75% del reddito medio, e come la Naspi, in condizioni normali subisce una diminuzione del 3% ogni mese. Anche in questo caso l’obiettivo è quello del reinserimento nel mondo del lavoro, a questo si deve la scelta della diminuzione dell’importo mese per mese.
Come funziona l’indennità
Abbiamo visto che la Dis-coll può essere erogata per un massimo di sei mensilità, questo perché l’indennità ha un funzionamento che determina l’erogazione in base alla metà dei mesi contributivi effettivi. Questo significa che l’erogazione può variare di molto in base al caso specifico. Per poter accedere a questa prestazione dell’INPS, è necessario rispettare alcuni requisiti:
- Risultare in stato di disoccupazione, successivamente alla perdita involontaria del lavoro;
- Far parte delle categorie di lavoratori che ne possono beneficiare;
- Aver presentato almeno un mese di contribuzione INPS;
- Essere iscritti a Gestione Separata INPS;
- Chi ha Partita Iva è escluso dalla Dis-coll.
Questa particolare indennità copre le esigenze economiche di chi si trova involontariamente senza lavoro a partire dall’ottavo giorno dalla perdita del lavoro o dal giorno successivo a quando si presenta domanda all’INPS. Per poter accedere a questa forma di sostegno, è necessario comunque presentare una domanda all’INPS entro 68 giorni dalla perdita effettiva dell’attività lavorativa.
Come per altri tipi di sostegni economici, per ricevere la Dis-coll è necessario presentare la richiesta al portale ufficiale dell’ente previdenziale, oppure rivolgersi ad un ufficio o al numero verde abilitato.
Quando si rischia di perdere l’indennità Dis-coll
Come per la Naspi, anche per la Dis-coll ci sono casi in cui si rischia di perdere l’indennità. In linea generale, i sostegni alla disoccupazione si perdono tutte le volte che si risulta nuovamente occupati, anche se ci sono delle eccezioni in questo senso, che riguardano casi particolari.
Tuttavia, si può perdere il beneficio della Dis-coll in queste situazioni:
- Quando non si è più in stato di disoccupazione;
- Inizio di un lavoro in forma autonoma, o di impresa, se non avviene la comunicazione all’INPS entro 30 giorni dall’avvio dell’attività;
- Nuovo lavoro subordinato svolto per più di 5 giorni;
- Nel caso in cui si riceva una pensione diretta;
- Se si riceve assegno ordinario di invalidità;
- Se non si partecipa regolarmente alle iniziative per l’inserimento lavorativo.
L’indennità Dis-coll è di fatto una copertura economica successiva alla perdita del lavoro, ma non si sostituisce al salario percepito dal lavoro. Per questo motivo il soggetto interessato si deve rendere disponibile a svolgere attività di formazione o volte all’inserimento, in caso di mancata adesione si rischia di perdere l’indennità, anche in forma intera.
Differenze tra Naspi e Dis-coll
Come abbiamo visto, l’indennità Dis-coll presenta molte caratteristiche comuni alla Naspi, anche se si differenzia per molti aspetti. La Naspi è un’indennità di disoccupazione che viene erogata nel caso di perdita involontaria del lavoro da parte di un lavoratore subordinato dipendente, e viene applicata per un tempo superiore.
In base al caso specifico, la Naspi viene erogata anche per un periodo che arriva a 24 mesi, mentre la Dis-coll non può superare i sei mesi. In ogni caso entrambe le indennità hanno come obiettivo l’inserimento nel mondo lavorativo, per questo sono previste delle attività di formazione aggiuntive o di inserimento volte a favorire il soggetto nella ripresa di un lavoro.
Anche per le incompatibilità, Naspi e Dis-coll sono simili: in entrambi i casi le indennità non sono compatibili con le pensioni, e con gli assegni di invalidità. In questo caso si può optare per un assegno di invalidità oppure per la Naspi oppure per la Dis-coll.
Infine, nel caso in cui un soggetto recepisca indebitamente la Naspi oppure l’indennità Dis-coll, può subire sanzioni di diverso tipo: dalla sospensione dell’indennità fino alle multe nel caso in cui il soggetto svolga un lavoro in parallelo alla ricezione del sostegno economico INPS. Anche il datore di lavoro in questo caso può essere sanzionato, soprattutto nel momento in cui il lavoro non è contrattualizzato.
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