La compensazione del credito Iva deve sottostare a determinate condizioni, legate a determinate soglie di utilizzo, al superare delle quali è necessario prestare garanzie maggiori. Utilizzo libero in compensazione fino a 5.000 euro oltre i quali è necessaria la presentazione del visto di conformità sulla dichiarazione.
Tutti contribuenti titolari di partita Iva sono tenuti a presentare la dichiarazione annuale. La dichiarazione Iva deve essere trasmessa telematicamente all’Agenzia delle Entrate dal 1° febbraio al 30 aprile in forma autonoma. Nel caso in cui dalla dichiarazione Iva emerga un’eccedenza a credito è possibile richiedere la stessa:
- A rimborso o
- In compensazione orizzontale, al verificarsi di determinate condizioni.
La compensazione del credito Iva, mediante utilizzo con modello F24, deve sottostare a determinate condizioni. Le condizioni di utilizzo del credito Iva sono legate al superamento di soglie di importo utilizzato. Di fatto, non vengono posti limiti alla compensazione verticale Iva da Iva direttamente nelle liquidazioni periodiche o in F24. Al contrario, per la liquidazione orizzontale sono previste diverse soglie di utilizzo. Vediamo, quindi, il funzionamento della compensazione del credito Iva.
Indice degli Argomenti
- Tipologie di compensazione del credito
- Qual è il credito Iva compensabile?
- Compensazione del credito Iva da dichiarazione annuale
- Il visto di conformità in dichiarazione Iva annuale
- Credito Iva residuo e la sua rigenerazione
- Rimborso del credito Iva
- Compensazioni e liquidazioni periodiche Iva
- Conclusioni
- Domande frequenti
Tipologie di compensazione del credito
VERTICALE | Utilizzo del credito Iva annuale in detrazione nelle liquidazioni Iva periodiche dell’anno successivo. |
ORIZZONTALE | “I contribuenti eseguono versamenti unitari delle imposte, dei contributi dovuti all’INPS e delle altre somme a favore dello Stato, delle regioni e degli enti previdenziali, con eventuale compensazione dei crediti, dello stesso periodo, nei confronti dei medesimi soggetti, risultanti dalle dichiarazioni e dalle denunce periodiche presentate successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto” (art. 17 D.Lgs. n. 241/97) |
Qual è il credito Iva compensabile?
Le tipologie di crediti Iva che si possono utilizzare in compensazione sono le seguenti:
- Credito risultante dalla dichiarazione Iva annuale;
- Credito trimestrale in presenza di requisiti per rimborso infrannuale con presentazione del Modello TR.
Compensazione del credito Iva da dichiarazione annuale
Il credito Iva derivante dalla dichiarazione annuale può essere utilizzato dal contribuente in compensazione. La compensazione con modello F24 può essere effettuata con modalità differenti a seconda della quantità di credito utilizzabile. In particolare possiamo avere le seguenti tre fattispecie.
Compensazione del credito Iva fino a 5.000 euro
Gli importi derivanti dal credito Iva annuale (codice tributo 6099) possono essere compensati liberamente con il modello F24. Questa operazione può essere effettuata a partire dal 1° giorno del periodo successivo a quello in cui la dichiarazione si riferisce il credito Iva. Fino alla soglia di 5.000 euro il credito può essere liberamente utilizzato. Gli interessati già dal primo gennaio hanno potuto utilizzare con il modello F24 il credito Iva, di importo inferiore a 5.000 euro, dell’anno precedente. Il primo versamento utile è ad esempio quello del 16 gennaio, per il versamento di Iva e ritenute. La compensazione del credito Iva annuale deve necessariamente passare attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Compensazione del credito Iva superiore a 5.000 euro
Nel caso in cui l’ammontare del credito Iva annuale superi al soglia di 5.000 euro vi è un vincolo alla compensazione. In questo caso, infatti, la compensazione orizzontale del credito Iva può avvenire soltanto:
- Dopo aver apposto il visto di conformità (articolo 10, comma 7, D.L. n. 78/09);
- A partire dal decimo giorno successivo alla presentazione della dichiarazione (articolo 3 del D.L. n. 50/17).
Proviamo a chiarire meglio con un esempio. Il contribuente ha la possibilità di recuperare il credito Iva annuale già a partire dal 16 febbraio. Questa possibilità si avvera nel caso in cui egli presenti la dichiarazione annuale Iva già il 5 febbraio. Dal 5 al 15 febbraio, trascorrono i 10 giorni previsti dalla norma e dal 16 febbraio può essere presentato il primo modello F24 in compensazione. Anche in questo caso la compensazione deve obbligatoriamente passare attraverso i canali telematici. Si tratta dei canali Entratel e Fisconline messi a disposizione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Crediti Iva senza visto fino a 50.000 euro per le start-up innovative
Il limite per l’apposizione del visto di conformità ai crediti IVA sale da 5.000 euro ad 50.000 euro per le start-up innovative. Il limite riguarda le società definite start-up innovative, di cui all’articolo 4, comma 11-novies del D.L. n. 3/15. Tale limite maggiorato rimane per tutto il periodo di iscrizione della società nella sezione speciale del Registro delle imprese. Questo significa che una start-up innovativa può utilizzare credito Iva annuale in compensazione libera sino a 50.000 euro. Anche in questo caso la compensazione deve passare dai servizi online dell’Agenzia delle Entrate.
Il visto di conformità in dichiarazione Iva annuale
Con l’apposizione del visto di conformità viene attestata l’esecuzione dei controlli indicati dall’articolo 2 del D.M. n. 164/1999. Il visto di conformità, che può essere apposto sulle dichiarazioni annuali, si rilascia mediante:
- L’indicazione del codice fiscale e
- L’apposizione della firma del professionista (dottore commercialista, etc)
nell’apposito spazio del modello di dichiarazione Iva.
Chi può apporre il visto di conformità sulla dichiarazione Iva?
Il visto di conformità, di cui all’articolo 35, comma 1, lettera a), D.Lgs. n. 241/1997, può essere rilasciato esclusivamente dai soggetti abilitati. Si tratta di soggetti dotati di una specifica copertura assicurativa e iscritti in un apposito elenco dei soggetti abilitati presso la Direzione Regionale delle Entrate. Il professionista assevera:
- La conformità dei dati delle dichiarazioni, nonché
- La regolare tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligatorie ai fini dell’Imposta sul valore aggiunto.
In alternativa all’apposizione del visto di conformità è possibile far sottoscrivere la dichiarazione dall’organo di controllo. Si tratta dell’organo incaricato ad effettuare il controllo contabile. Opzione possibile per le SPA e per le SRL che superano determinati requisiti dimensionali. In linea generale, il visto di conformità è rilasciato se le dichiarazioni e le scritture contabili sono state predisposte e tenute dal professionista che rilascia il visto. Oppure, in alternativa da una società di servizi sotto il loro diretto controllo e responsabilità.
Che cosa accade se le scritture contabili sono tenute da un soggetto che non può rilasciare il visto?
Nessun problema. Il contribuente può comunque rivolgersi ad un professionista abilitato all’apposizione del visto. In questo caso il contribuente deve consegnare al professionista tutta la documentazione per consentire la verifica della conformità dei dati. Dopo l’apposizione del visto è possibile la compensazione del credito IVA.
Credito Iva residuo e la sua rigenerazione
Che cosa accade ai crediti Iva residui dell’anno precedente? Come avviene la compensazione del credito IVA precedente?
Con il termine crediti Iva residui faccio riferimento:
- Ai crediti dei primi tre trimestri, non completamente utilizzati in compensazione (codici tributo 6036, 6037, 6038);
- Al credito Iva annuale dell’anno precedente a quello oggetto di dichiarazione (codice tributo 6099).
Ebbene, tali somme possono essere ancora utilizzate in compensazione fino al momento di presentazione della dichiarazione Iva annuale. Al momento della presentazione della dichiarazione IVA il credito residuo precedente deve essere riportato in dichiarazione. In questo modo il credito si “rigenera“. In pratica il credito precedente si cumula con l’eventuale credito dell’anno dichiarato. Da quel momento in poi, nel modello F24 si utilizza il nuovo anno di riferimento del credito. Sul punto vedasi la Circolare n. 29/E/2010.
La compensazione orizzontale ha un limite generale che è pari ad euro 2.000.000 (ex art. 1 co. 72 Legge n. 234/2021). In pratica, con la presentazione della dichiarazione Iva i crediti precedenti si rigenerano nel credito dell’annualità dichiarata, nel modo seguente:
Codice tributo 6099, anno “di riferimento della dichiarazione“
A questo punto si seguono le regole ordinari di compensazione del credito Iva. L’importo del credito Iva che si intende riportare in detrazione nell’anno successivo, o che si intende compensare va esposto nel rigo VX5.
Rimborso del credito Iva
I contribuenti che, invece, intendono chiedere a rimborso il credito emergente dalla dichiarazione annuale devono compilare il rigo VX4, colonna 1, della dichiarazione Iva.
Il rigo VX4 (importo di cui si chiede il rimborso) è riservato ai contribuenti Iva che intendono chiedere il rimborso del credito d’imposta emergente dalla dichiarazione annuale relativa al periodo d’imposta. |
Il rimborso, nelle ipotesi previste dal comma 2, dell’articolo 30 o dal comma 9, dell’articolo 34 del DPR IVA compete solo nel caso in cui:
L’eccedenza di credito risultante dalla dichiarazione annuale è pari o superiore a € 2.582,28. |
In caso di cessazione di attività, il rimborso del credito Iva compete senza limiti di importo. Oltre alle predette ipotesi, il contribuente può comunque richiedere il rimborso qualora:
- Dalla dichiarazione relativa al periodo d’imposta risulti un’eccedenza d’imposta detraibile e
- Dalle dichiarazioni relative ai 2 anni immediatamente precedenti risultino eccedenze d’imposta detraibili riportate in detrazione nell’anno successivo.
In tal caso, il rimborso compete per il minore degli importi delle predette eccedenze, anche se inferiori al suindicato limite di 2.582,28 euro.
Compensazioni e liquidazioni periodiche Iva
L’ultimo aspetto che voglio portare alla tua attenzione è la correlazione tra dichiarazione Iva annuale e liquidazioni periodiche (LIPE). Le liquidazioni Iva periodiche certificano il credito o il debito Iva maturato nel periodo. I valori delle liquidazioni Iva non devono essere riportati nella dichiarazione Iva annuale. Infatti, il quadro VH della dichiarazione Iva, relativo alle liquidazioni Iva deve essere compilato esclusivamente se si intende:
- Modificare;
- Integrare, o
- Correggere
I dati omessi incompleti o errati contenuti nelle comunicazioni delle liquidazioni periodiche Iva. Sul punto vedi la Risoluzione n. 104/E/2017.
Conclusioni
Sino a questo punto abbiamo riepilogato le principali informazioni che ti servono per effettuare correttamente la compensazione del credito Iva. Particolare attenzione su questo tema deve essere tenuto:
- Alle compensazioni del credito Iva effettuate, per non sforare il limite delle compensazioni “libere“. Allo stesso tempo attenzione anche all’effettuazione delle compensazioni con F24 tramite servizi online delle Entrate;
- All’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione Iva qualora si superi il valore del credito da utilizzare in compensazione.
Sul punto, può essere opportuno capire in che modo suddividere il credito Iva, tra parte utilizzabile in compensazione, rispetto alla parte da chiedere a rimborso. Modulare questi due aspetti può fare la differenza, per questo è utile prestare la massima attenzione al momento della predisposizione della dichiarazione Iva.
Domande frequenti
La compensazione del credito Iva è il processo mediante il quale un contribuente utilizza l’eccedenza di Iva a suo favore per estinguere o ridurre altri debiti tributari.
Per compensare il credito Iva, il contribuente deve compilare il modello F24, indicando l’importo del credito Iva da utilizzare nella sezione dedicata. Questo importo sarà utilizzato per saldare, totalmente o parzialmente, i debiti tributari indicati nelle altre sezioni del modello.
Gli errori nella compensazione possono portare a sanzioni e interessi. Se l’errore è nella quantificazione del credito o nella destinazione del pagamento, il contribuente potrebbe dover affrontare procedure di rettifica e pagare eventuali differenze dovute.
Il credito Iva può essere utilizzato per compensare la maggior parte dei debiti tributari, ma ci sono alcune eccezioni. È consigliabile verificare le norme specifiche per assicurarsi della possibilità di compensare determinati debiti.
Vorrei un chiarimento in merito al punto 1 dell’articolo. Esempio: siamo al 16 maggio dell’anno X, la liquidazione del trimestre Gen-Feb-Mar si chiude a credito, non c’è credito iva relativo all’anno X-1. Posso utilizzare il suddetto credito per compensare (in tutto o in parte) il contributo fisso Inps, in scadenza sempre al 16 Maggio?
Salve,
è possibile compensare orizzontalmente il credito Iva che deriva dalla dichiarazione Iva annuale dell’anno precedente. Per poter compensare l’Iva del primo trimestre che finisce a credito è necessario aver presentato il modello Iva TR, per la richiesta di rimborso o di compensazione del credito Iva trimestrale.
E’ possibile la compensazione verticale iva ( 4 trim.2018 con 1 trim.2019) in presenza di rateizzazione avviso bonario iva II trim. 2018?
Salve Francesca, la possibilità di utilizzare il credito trimestrale vi è solo in presenza di modello IVA TR del primo trimestre.