Guida alla fiscalità degli influencer su Instagram: aspetti fiscali legati alla dichiarazione dei redditi percepiti nelle varie forme possibili, tra vendita diretta, sponsorizzazioni o affiliazioni commerciali.
Il modo in cui le persone si guadagnano da vivere sta cambiando in modo sempre più rapido. Sempre più persone stanno cercando un lavoro da remoto a discapito delle tradizionali opportunità lavorative in sede. Il mondo del web ha permesso negli ultimi anni una crescita esponenziale delle opportunità di lavoro: tra questi, uno dei più diffusi è quello dell’Influencer.
Negli ultimi anni è cresciuto a dismisura il numero delle persone che vogliono diventare influencer e guadagnare con Instagram. Instagram è una piattaforma in grande crescita, utilizzata da molti brand per promuovere i loro prodotti tramite gli influencer.
L’influencer, come suggerisce la parola, è una persona in grado di influenzare scelte d’acquisto, o decisionali di altre persone, in quanto dotata di autorevolezza su un determinato argomento. La parola influencer si è diffusa molto negli ultimi anni nel web, ad oggi si parla anche di influencer marketing.
Gli “Instagrammer”,ma anche gli youtuber ed i blogger, riescono a guadagnare online grazie ai propri contenuti riuscendo ad influenzare un vasto pubblico di follower, che seguono quotidianamente gli aggiornamenti. Per riuscirci occorre un impegno costante altrimenti resterà molto difficile oggi riuscire a guadagnare con Instagram. Molte persone che sono riuscite, nel tempo, a guadagnare ingenti cifre ed altre che riescono, molto più semplicemente, ad ottenere un’entrata extra e magari qualche prodotto gratis fornito da qualche sponsor.
Di seguito vediamo quali sono i principali adempimenti amministrativi e fiscali al fine di poter avviare l’attività di Influencer.
Chi è l’Influencer e come ci si diventa?
Negli ultimi anni è cresciuto a dismisura il numero delle persone che vogliono diventare influencer e guadagnare con Instagram. Instagram è una piattaforma in grande crescita, utilizzata da molti brand per promuovere i loro prodotti tramite gli influencer.
L’influencer è una persona in grado di influenzare scelte d’acquisto, o decisionali di altre persone, in quanto dotata di autorevolezza su un determinato argomento. La parola influencer si è diffusa molto negli ultimi anni nel web, ad oggi si parla anche di Influencer Marketing. Per diventare influencer, è preliminarmente necessario trovare un proprio tema specifico al fine di reperire una propria nicchia. Affermarsi come influencer richiede un incremento dei propri followers. Pertanto, la prima cosa da fare per diventare un influencer è trovare una propria nicchia, qualcosa che ti piaccia e di cui ti ritieni esperto. Di qualunque tema si tratti è necessario tu abbia abbastanza conoscenza e interesse. Di temi su cui puoi concentrarti ce ne sono molti, musica, libri, animali, lifestyle, cucina, fitness ecc. Inoltre, diventa fondamentale a questo punto pubblicare foto di qualità e didascalie, stories e video live e anche interagire con la propria community mediante una presenza costante sul canale.
Altra cosa fondamentale, è di individuare uno stile narrativo ed applicarlo ad ogni scatto, ogni didascalia, chi guarda un tuo post o una storia deve riuscire subito a capire che sei tu. Lo storytelling su Instagram è fondamentale per diventare influencer.
Uno dei metodi per riuscire a guadagnare con Instagram è quello di ricevere offerte dai brand, questo è il miglior modo per monetizzare su Instagram ed anche il più efficace. Tuttavia, per essere presi in considerazione dai brand per ricevere le offerte, devi migliorare i tuoi numeri da un punto di vista qualitativo e quantitativo. Occorre avere tanti follower attivi e reali, è necessario avere tanta interazione.
L’algoritmo di Instagram è sempre più a quello dei motori di ricerca come Google, pertanto, la pubblicazione di post frequentemente sarà premiata rispetto a chi pubblica meno spesso. E ancora, devi avere tante visualizzazioni a video e stories di Instagram: questo è un requisito fondamentale.
Come guadagnare su Instagram?
Gli “instagrammer“,ma anche gli youtuber ed i blogger, riescono a guadagnare online grazie ai propri contenuti riuscendo ad influenzare un vasto pubblico di follower, che seguono quotidianamente gli aggiornamenti. Per riuscirci occorre un impegno costante altrimenti resterà molto difficile oggi riuscire a guadagnare con Instagram. Molte persone che sono riuscite, nel tempo, a guadagnare ingenti cifre ed altre che riescono, molto più semplicemente, ad ottenere un’entrata extra e magari qualche prodotto gratis fornito da qualche sponsor. Ci sono diversi modi per poter guadagnare su Instagram, tra questi:
- Le sponsorizzazioni dei prodotti dei brand;
- Partecipare a programmi di affiliazione;
- Vendita dei prodotti, fisici, digitali o anche dei servizi;
- Portando traffico su altre piattaforme.
Post sponsorizzati
I brand di quasi tutti i settori (dall’abbigliamento, ai gioielli, al settore della cucina) si rivolgono sempre più spesso agli influencer sponsorizzare i loro prodotti. I follower vedono gli influencer come dei trendsetter, anche grazie al meccanismo di fiducia che si instaura, riuscendo a modificare ed influenzare le scelte di acquisto del pubblico. Ogni post sponsorizzato può essere pagato da qualche centinaia di auto a migliaia di euro. La differenza la fa la quantità dei follower, ma soprattutto il livello di fiducia e di engagement del pubblico.
Solitamente, gli accordi stipulati dagli influencer con i vari brand includono la creazione di contenuti — foto, video e storie su Instagram. A volte, consentono all’azienda di utilizzare questi contenuti sul proprio sito o nelle inserzioni pubblicitarie, altre volte i post rimangono esclusivamente nell’account dell’influencer. Queste condizioni sono generalmente negoziabili ed in relazione alla negoziazione viene a determinarsi anche il compenso.
Il brand è attratto dagli influencer per la possibilità di poter attrarre un pubblico che difficilmente potrebbe raggiungere da sola e per questo motivo le aziende sono disposte a pagare gli Instagrammer. Per rispondere alla domanda su quanto vengono fatti pagare i post sponsorizzati, secondo www.webfx.com puoi mettere in preventivo un guadagno di circa 10 dollari per 1.000 follower.
Affiliazioni commerciali
L’affiliate marketing è uno fra strumenti più utilizzati per guadagnare online. L’affiliate marketing, conosciuto anche con il termine affiliazione, è una particolare strategia di marketing legata al mondo di internet. Sono coinvolti tre soggetti:
- Il ratailer. L’azienda che ha prodotti o servizi da promuovere sul mercato, che utilizza il webmaster per promuovere la propria rete di vendita;
- Il webmaster. Gestore del sito web, che si avvale dell’affiliazione con il retailer, per promuovere prodotti o servizi, tramite appositi articoli, o tramite appositi banner presenti nel sito web;
- Il customer. Il cliente finale che acquista il prodotto o il servizio cliccando sul link contenente l’affiliazione, presente sul sito del webmaster.
In pratica, il webmaster funge da motore dell’operazione di marketing. La riuscita dell’operazione dipende dal numero di click ottenuti sull’affiliazione da parte dell’utente finale. In pratica tutto dipende dalla capacità di attrarre l’utente verso determinati prodotti o servizi da promuovere. Maggiore è la capacità di invogliare l’utente all’acquisto maggiori sono i risultati che si possono ottenere.
Ci sono due modi principali in cui la maggior parte delle persone fa marketing di affiliazione:
- Prodotti informativi. Promuovi prodotti come ebook, siti di abbonamento, serie di video, ecc.
- Partner di Amazon.
Per sapere come funziona l’affiliazione Amazon: “Affiliazione Amazon: come funziona?”
Vendita di prodotti
Un’altra possibilità per monetizzare con Instagram è vendere direttamente prodotti o servizi attraverso un proprio canale di E-commerce. Si possono vendere beni fisici, servizi, o prodotti digitali. In questo caso, l’E-commerce deve essere visto come un’estensione del proprio brand costruendo un business intorno ai propri follower. In questo caso occorre investire tempo e risorse, al fine di creare il tuo marchio e venderlo direttamente con guadagni sicuramente più elevati rispetto agli altri modelli di business che abbiamo analizzato. Tuttavia, questa strada è anche quella che richiede gli investimenti maggiori per essere attuata.
Disciplina fiscale dei guadagni degli influencer su Instagram
La domanda che molti instagrammer si pongono e se e come devono dichiarare i proventi che percepiscono al Fisco italiano. Quello che c’è da sapere è che al momento in Italia non esiste ancora una vera e propria regolamentazione giuridica o fiscale che definisca come devono essere dichiarati i guadagni on-line.
Per l’Amministrazione finanziaria l’attività di gestione di E-commerce, di affiliazione commerciale o di vendita di post a pagamento, all’interno di un sito web o di un social network è considerata un’attività economica di tipo abituale, pertanto è necessario l’apertura di una partita IVA.
Leggi: “Guadagnare con Instagram: modelli di business ed aspetti fiscali”.
Non sempre è possibile ovviare all’apertura della partita IVA con la prestazione occasionale, difatti, i guadagni legati alle affiliazioni con i brand sponsorizzati la prestazione occasionale non è mai utilizzabile. Questo tipo di accordi, infatti, difficilmente rispettano i requisiti dell’occasionalità. Inoltre, il mancato rispetto di queste disposizioni potresti essere passibile di sanzioni amministrative molto pesanti in materia di IVA.
Quali gli adempimenti fiscali ed amministrativi?
Se hai deciso di operare come uno Instagrammer professionista devi sapere quali sono i passi da compiere per essere in regola. Proviamo a schematizzarli:
- Effettuare l’apertura della partita IVA, per l’esercizio di attività di impresa;
- Iscrizione in Camera di Commercio (costo circa 120,00 euro annue);
- Iscrizione alla Gestione commercianti dell’Inps (€. 4.000 annue, dovuti indipendentemente dai guadagni percepiti);
- Verificare eventuali obblighi di presentazione della SCIA al Comune ove è situata la sede dell’attività.
Proviamo ad analizzare questi adempimenti di seguito, con maggiore dettaglio.
Apertura della partita IVA per instagrammer
Una volta arrivato a questo punto, il passo successivo è quello di rivolgerti al tuo dottore Commercialista di fiducia. In ogni caso, sei chiamato a comunicare l’avvio di questo tipo di attività all’Agenzia delle Entrate. L’indicazione avviene attraverso l’iscrizione di un codice attività legato alla promozione di spazi pubblicitari in internet. I codici attività da utilizzare possono essere, alternativamente, i seguenti:
CODICE ATECO PER INSTAGRAMMER | DESCRIZIONE |
---|---|
73.11.02 | “Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari” |
74.90.99 | “Altre attività professionali nca” |
Inoltre, è obbligatoria anche l’iscrizione al Registro delle Imprese, tenuto presso la Camera di Commercio. Il costo dell’iscrizione al Registro ammonta ad 37,00 euro per diritti e bolli. Oltre al costo del diritto annuale per circa 88,00 euro (per le ditte individuali), oppure di 200,00 euro per le imprese iscritte nella sezione ordinaria. Dopo aver aperto partita IVA è necessario scegliere il regime fiscale. Per poter rientrare nel regime forfettario, ovvero un regime fiscale di vantaggio che:
- Determina il reddito di impresa esclusivamente in base al criterio di cassa. Ovvero sulla base dei ricavi o dei compensi percepiti nel periodo d’imposta, su cui è applicato un coefficiente di redditività;
- Le spese per l’esercizio dell’attività non possono essere dedotte dal reddito. Fanno eccezione dei contributi previdenziali versati nell’anno di imposta;
- Il reddito imponibile così determinato è soggetto ad imposta sostitutiva del 15% (ridotta al 5% nei primi cinque anni di attività);
- Ai fini IVA il soggetto che applica il regime è considerato alla stregua di un consumatore finale (salvo alcune tipologie di operazioni internazionali);
- È esclusa l’applicazione di studi di settore e degli Indicatori di Affidabilità Fiscale (ISA);
- Gli esercenti attività d’impresa hanno la facoltà di applicare, ai fini contributivi, un regime agevolato che consente la riduzione dei contributi minimi da versare.
Tuttavia, nel caso in cui per te non si renda applicabile il regime forfettario, l’alternativa è l’applicazione del regime ordinario dell’IRPEF, con una partita IVA individuale. In alternativa alla partita IVA individuale, in alcuni casi, può essere conveniente pensare anche ad una società di persone o una società di capitali.
Obblighi fiscali legati alla partita IVA
Aprire la partita IVA come influencer determina particolari obblighi contabili e fiscali da rispettare, che variano a seconda del regime fiscale adottato. In linea generale, gli obblighi previsti possono essere così schematizzati:
- Fatturazione elettronica: obbligatoria per tutte le operazioni attive effettuate, anche se con committente non residente;
- Dichiarazione dei redditi: è l’adempimento fiscale principale dei lavoratori autonomi dove si determinano annualmente imposte e contributi previdenziali da versare;
- Versamento delle imposte e dei contributi: calcolati sul reddito imponibile IRPEF o forfettario, questo deve essere versato (con modello F24) entro le scadenze previste.
I contributi previdenziali per un instagrammer
Per gli esercenti attività commerciale, oltre agli adempimenti amministrativi è anche obbligatoria l’iscrizione a una forma previdenziale. Se l’attività svolta è al 100% di affiliazione commerciale o di E-commerce, allora è obbligatoria la scelta della Gestione Commercianti dell’INPS. Si tratta di un regime previdenziale che prevede il versamento di 4 rate obbligatorie annue per complessivi 4.200 euro. Il versamento di questi contributi copre un minimale di circa 15.000 euro annue. Superato il quale è necessario versare ulteriori contributi, calcolati in percentuale, con aliquota del 24%. Da tale contribuzione sono esonerati soggetti che sono già iscritti alla gestione previdenziale dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.
Per approfondire: “Gestione commercianti INPS: aliquote e contributi“.
Conclusioni
Riassunto partita IVA influencer
In questo articolo abbiamo cercato di riassumere tutto quello che devi sapere sulla partita IVA per influencer: cos’è un influencer e come guadagna, quando serve aprire la partita IVA per influencer e gli adempimenti fiscali collegati. Particolarmente importante è la scelta del regime fiscale da adottare. Questo, infatti, determina la tassazione dovuta annualmente. Per questo motivo è importante valutare attentamente la propria situazione e valutare il regime fiscale migliore. Inoltre, tieni presente che un commercialista specializzato in fiscalità internazionale può esserti utile anche per valutare opzioni diverse legate ad altri paesi del mondo. Tuttavia, si tratta di opzioni legate ad un trasferimento di residenza fiscale all’estero.
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Domande frequenti
Sì, gli influencer sono tenuti a dichiarare tutti i guadagni derivanti dalle loro attività su Instagram e su altre piattaforme, proprio come qualsiasi altro reddito professionale o d’impresa. Questo include pagamenti in denaro, ma anche eventuali benefici in natura che hanno un valore monetario.
Gli influencer, a seconda del paese e del regime fiscale, potrebbero essere tassati come lavoratori autonomi o come imprenditori. Ciò significa che dovranno pagare le imposte sul reddito basate sui loro guadagni netti (dopo la deduzione delle spese ammissibili) e potrebbero anche dover versare contributi previdenziali.
Generalmente sì. Le spese direttamente correlate all’attività di influencer, come l’acquisto di attrezzature, software, spese di viaggio per eventi o shooting, e altri costi operativi, possono essere dedotte dal reddito imponibile. Tuttavia, è essenziale conservare tutte le ricevute e i documenti relativi a tali spese. La deduzione delle spese è legato al regime fiscale prescelto.
La ricezione di prodotti gratuitamente può avere implicazioni fiscali. In molti ordinamenti, se un prodotto viene ricevuto in cambio di una promozione o di un post, il valore di mercato di quel prodotto potrebbe essere considerato come reddito imponibile e, pertanto, soggetto a tassazione.
Gli influencer che ricevono pagamenti da fonti estere o che operano su piattaforme internazionali potrebbero dover affrontare questioni di doppia imposizione. È essenziale essere a conoscenza delle convenzioni fiscali tra i paesi e consultare un esperto fiscale per garantire una corretta dichiarazione e tassazione dei redditi in più giurisdizioni. Per questo può aiutarti un commercialista specializzato in fiscalità internazionale.
Il valore dei prodotti o servizi ricevuti dovrebbe generalmente corrispondere al valore di mercato. Questo può essere il prezzo al dettaglio del prodotto o il costo che un consumatore medio pagherebbe per quel servizio. Conservare la documentazione relativa al valore può aiutare in caso di eventuali controlli fiscali.
La dichiarazione dei redditi dovrebbe avvenire nel paese di residenza fiscale dell’influencer. Tuttavia, se si ricevono significativi guadagni da un paese estero, potrebbero sorgere questioni di doppia imposizione. È fondamentale consultare un esperto per comprendere le convenzioni fiscali internazionali e assicurarsi di rispettare le leggi di entrambi i paesi.
Sì, le spese direttamente correlate alla produzione di contenuti, come l’acquisto di attrezzature, software, servizi di editing o costi di studio, sono generalmente deducibili. Tuttavia, è essenziale che queste spese siano strettamente legate all’attività di influencer e non a scopi personali.
Le donazioni ricevute tramite queste piattaforme sono generalmente considerate reddito e, pertanto, soggette a tassazione. Gli influencer dovrebbero fornire una dichiarazione dettagliata di tali entrate e assicurarsi di pagare le relative imposte.
Gestire l’attività attraverso una società può offrire vantaggi in termini di responsabilità limitata e ottimizzazione fiscale. Tuttavia, comporta anche obblighi aggiuntivi, come la tenuta della contabilità, la presentazione di bilanci e la tassazione a livello societario. La scelta di operare come individuo o attraverso una società dovrebbe essere basata su una valutazione accurata delle esigenze e dei potenziali benefici e svantaggi.
I pagamenti ricevuti in valuta estera devono essere convertiti in euro (o nella valuta del paese di residenza fiscale) utilizzando il tasso di cambio applicabile alla data di ricevimento del pagamento. È importante conservare una documentazione della conversione per eventuali controlli fiscali.
In molti paesi, gli influencer che operano come professionisti o imprenditori sono tenuti a emettere fatture per le collaborazioni retribuite. Questo aiuta a tenere traccia dei guadagni e a fornire una documentazione ufficiale delle transazioni.
Le commissioni guadagnate attraverso piattaforme di affiliazione sono considerate reddito e devono essere dichiarate. È importante tenere traccia di tutte le commissioni ricevute e delle relative tasse ritenute alla fonte, se applicabili.
Sì, i guadagni derivanti dalla vendita di merci sono considerati reddito e sono soggetti a tassazione. Gli influencer dovrebbero anche considerare eventuali obblighi IVA o altre tasse sulle vendite.
I guadagni derivanti da servizi di consulenza, corsi online o altre attività simili sono tassati come reddito professionale. È essenziale tenere traccia di tutti i pagamenti ricevuti e delle relative spese per determinare il reddito netto imponibile.
I guadagni da pubblicità o sponsorizzazioni sono considerati reddito e sono soggetti a tassazione. Gli influencer dovrebbero dichiarare questi guadagni come farebbero con qualsiasi altra fonte di reddito.
Anche se un pagamento viene etichettato come “regalo”, se è ricevuto in cambio di servizi o promozioni, potrebbe essere considerato reddito e, pertanto, soggetto a tassazione. È sempre meglio consultare un esperto fiscale in caso di dubbi.