I bonus partita IVA rappresentano una serie di agevolazioni fiscali e contributive, riservati ai lavoratori autonomi, ai professionisti e alle imprese individuali.
Le agevolazioni messe a disposizione sono diverse e cambiano in base alla tipologia di attività, alla dimensione aziendale e agli obiettivi di crescita. Le imprese possono beneficiare di strumenti come il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, i finanziamenti agevolati per la digitalizzazione e i fondi dedicati alla transizione 5.0. Vediamo di seguito quali sono e come poterne benefiare.
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Misure a sostegno del reddito
Tra le misure a sostegno del reddito del lavoratore autonomo, spiccano l’indennità ISCRO, ovvero l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa che può essere richiesto anche dai possessori di Partita Iva, con determinati requisiti e l’Assegno di inclusione.
ISCRO: come funziona
L’ISCRO è una sorta d’indennità di disoccupazione riservata ai lavoratori in possesso di partiva IVA iscritti alla gestione separata INPS. Possono farne richiesta i titolari di partita IVA e i collaboratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, che hanno registrato una perdita del fatturato.
Requisiti
Per poter beneficiare dell’indennità, è richiesto il possesso di alcuni requisiti e il rispetto di condizioni. Ecco quali sono:
- Non essere titolari di trattamenti pensionistici diretti;
- Non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
- Non essere beneficiari dell’Assegno di Inclusione;
- Aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, durante l’anno precedente la presentazione della domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;
- Aver dichiarato, nell’anno precedente, un reddito non superiore a 12.648 euro, come precisato nella Circolare Inps n. 25 del 29-01-2025;
- Essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
- Avere la partita Iva da almeno tre anni alla data di presentazione della domanda.
Si sottolinea che si suddetti requisiti e condizioni devono essere mantenuti per l’intero periodo della percezione dell’indennità.
Importo e durata
L’indennità viene riconosciuta per 6 mensilità e il suo stesso riconoscimento è subordinato alla partecipazione dei beneficiari ad appositi percorsi di aggiornamento professionale. La somma percepita concorre alla formazione di reddito. L’importo dell’indennità non può essere inferiore a 252,00 euro e non può superare 806,40 euro.
Presentazione della domanda
La domanda va presentata esclusivamente online, nell’area dedicata sul sito dell’Inps, entro il 31 ottobre 2025 e dovrà essere presentata mediante una delle seguenti modalità:
- Accesso al sito dell’INPS mediante le proprie credenziali;
- Contact center INPS;
- Supporto di un intermediario, come il commercialista.
Assegno di inclusione
L’Assegno di inclusione (ADI), che sostituisce il Reddito di Cittadinanza, a seguito dell’introduzione del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). Per potervi accedere, è necessario che almeno uno dei componenti soddisfi una delle seguenti condizioni:
- Presenti una disabilità;
- Sia minorenne;
- Abbia un’età di almeno 60 anni;
- Si trovi in condizione di svantaggio e sia inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali, con certificazione rilasciata dalla pubblica amministrazione.
Una volta che questi prerequisiti sono soddisfatti, vengono innescati i criteri successivi di cittadinanza e residenza per poter beneficiare dell’ADI, come indicato nel comma 2 dell’Art. 2 del Decreto Legislativo n. 48 del 4 maggio 2023. In dettaglio, il richiedente deve:
- Essere cittadino dell’Unione o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente. In alternativa, può essere cittadino di paesi terzi con il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o essere titolare dello status di protezione internazionale, come definito dal decreto legislativo del 19 novembre 2007, n. 251;
- Risiedere in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, al momento della presentazione della domanda;
- Essere residente in Italia. Quest’ultimo requisito si applica anche a tutti i componenti del nucleo familiare che rientrano nel parametro della scala di equivalenza di cui al comma 4.
Per poter accedere a questo contributo si fa riferimento alla situazione complessiva del nucleo familiare, per cui si deve rispettare un ISEE inferiore a 10.140 euro. Il valore del reddito familiare deve essere quindi inferiore 6.000 euro all’anno, sono comunque previste delle limitazioni per ciò che riguarda il patrimonio mobiliare e immobiliare.
Contributi a fondo perduto
Il governo ha previsto diversi contributi a fondo perduto, soprattutto a favore delle microimprese e piccole imprese. L’obiettivo, che si pone, è quello di garantire una liquidità iniziale per avviare o comunque migliorare la propria attività, con particolare attenzione alle regioni del Sud Italia. Ciascuna agevolazione a fondo perduto ha una sua specifica data di presentazione.
Nuova sabatini
La Nuova Sabatini è un’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo. Sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che al momento della presentazione della domanda:
- Sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
- Sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria;
- Non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- Non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
- Sede legale o una unità locale in Italia; per le imprese non residenti nel territorio italiano il possesso di una unità locale in Italia deve essere dimostrato in sede di presentazione della richiesta di erogazione del contributo.
Inoltre, devono essere:
- Costituite in forma di società di capitali;
- Sono impegnate in un processo di capitalizzazione;
- Non annoverano tra gli amministratori o i soci persone condannate con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta.
Resto al Sud
Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali del Sud e Centro Italia. Si tratta di un’agevolazione destinata alle aziende operative nelle seguenti aree:
- Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;
- aree del cratere sismico del Centro Italia, quali Lazio, Marche e Umbria;
- isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.
Il bonus si rivolge a una platea piuttosto ampia, ovvero a coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 55 anni e operano nei settori indicati di seguito:
- Industria;
- Artigianato;
- Trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- Fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- Turismo;
- Commercio.
Il bonus Resto al Sud copre il 100% delle spese ammissibili, come ristrutturazioni, acquisto di macchinari nuovi, programmi informatici e servizi, suddiviso in questo modo:
- Il primo 50% di contributo è a fondo perduto;
- L’altro 50% è finanziato dalla banca.
La domanda può essere effettuata in qualsiasi momento.
Oltre nuove imprese a tasso zero
ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero è l’incentivo che sostiene le micro e piccole imprese composte in prevalenza o totalmente da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età. Incentiva le imprese con progetti di investimento che puntano a realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo.
Le agevolazioni prevedono un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a 3 milioni di euro, che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.
I piani di impresa devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono essere conclusi entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.
L’incentivo è a sportello, pertanto non ci sono graduatorie né scadenze. Le domande sono esaminate in base all’ordine di arrivo.
Fondo nuove competenze
Il Fondo Nuove Competenze sostiene le imprese italiane nell’aggiornamento e nella riqualificazione delle competenze dei lavoratori. Le aziende possono usufruire di finanziamenti per la formazione del personale, coprendo i costi salariali durante il periodo di apprendimento.
Possono beneficiarne le società, incluse quelle a partecipazione pubblica, che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle competenze dei lavoratori.
Bonus pubblicità
Dal 1° al 31 marzo 2025 è possibile presentare la comunicazione per l’accesso al credito d’imposta per investimenti pubblicitari per il 2025. Il bonus pubblicità è un credito di imposta in favore delle imprese, enti non commerciali e lavoratori autonomi che vogliono pianificare degli investimenti per campagne pubblicitarie su supporti cartacei che su giornali digitali.
Il credito d’imposta è concesso nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati con un incremento minimo dell’1% rispetto agli investimenti effettuati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione. Occorre quindi, che l’investimento complessivo del 2025 sia superiore di almeno l’1% rispetto a quanto investito nel 2024.
Il contributo è erogato fino a esaurimento delle risorse messe a disposizione che, per il 2025, sono pari a 30 milioni di euro.
Supporto Formazione e Lavoro e partita IVA
Il Supporto Formazione e Lavoro è un contributo erogato in favore di coloro che sono in possesso di determinati requisiti di cittadinanza, soggiorno, residenza ed economici e hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni.
Anche chi riceve un reddito da lavoro autonomo, e possiede questi requisiti, può beneficiare del sostegno. E’ necessario essere in possesso di:
- ISEE familiare inferiore a 10.140 euro annui;
- Reddito familiare inferiore a 10.140 euro per il valore della scala di equivalenza corrispondente;
- Patrimonio immobiliare in Italia e all’estero inferiore a 30.000 euro;
- Sono stabilite precise soglie dall’INPS per il patrimonio mobiliare.
Occorre iscriversi al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e sottoscrivere un Patto di attivazione digitale (PAD) e il Patto di servizio personalizzato.
Sconto contributivo del 50%
Dal 1° gennaio 2025 è prevista un’agevolazione per i nuovi artigiani e commercianti che aprono partita IVA e si iscrivono alla Gestione INPS.
In particolare, è possibile beneficiare di una riduzione del 50% sui contributi previdenziali obbligatori per i primi tre anni di attività. Questo sconto è rivolto sia ai singoli titolari che ai soci di società, nonché ai collaboratori familiari che si registrano per la prima volta nelle gestioni speciali autonome.
Pertanto, questa agevolazione va a dimezzare i contributi che occorre versare all’INPS durante l’anno. L’agevolazione è accessibile anche per chi aderisce al regime forfettario. Per ottenere questo beneficio, è necessario inviare una domanda telematica tramite il portale dell’INPS.
Sconto contributivo del 35%
In alternativa è possibile accedere allo sconto contributivo del 35% garantito sempre alle partite IVA iscritte alla Gestione Artigiani e Commercianti, ma con regime fiscale forfettario. Questa misura la si può chiedere anche se non si apre la posizione IVA quest’anno, ma è già aperta.
La procedura però prevede una scadenza all’invio della domanda all’INPS con tempi ristretti, ovvero entro il 28 febbraio.