Le cartelle di pagamento non riscosse dopo 5 anni subiranno il discarico automatico. Inoltre, la rateazione delle cartelle passerà gradualmente dalle attuali 72 rate fino a 120 rate mensili. Lo scorso 11 marzo 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Decreto sulla riscossione, che contiene un’interessante novità per i carichi affidati dal 1° gennaio 2025 all’Agente della riscossione.
Per la rateazione la novità consiste in un aggiunta di 12 tranches in più ogni anno fino ad arrivare nel 2031 alle 120 rate con le quali permettere ai debitori di spalmare il pagamento delle tasse in 10 anni. Nel testo del decreto si consolida un meccanismo progressivo, destinato ad attivarsi a partire dal prossimo anno.
Il percorso per raggiungere l’intento del Governo sarà però lungo, soprattutto per poter riuscire a bilanciare l’aiuto ai contribuenti e, al tempo stesso, tutelare i saldi di finanza pubblica. Si tratta di misure prese per favorire il pagamento delle cartelle esattoriali ed eliminare le cartelle dove non vi sono possibilità di riscossione.
Vediamo di seguito i dettagli.
Indice degli Argomenti
Decreto riscossione
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, il Decreto riscossione 2024. Si tratta di un altro tassello della riforma fiscale, che introduce importanti disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione. Il testo del decreto legislativo interviene in modo organico per assicurare al sistema maggiore efficacia, imparzialità ed efficienza.
Le principali novità contenute nel decreto sono le seguenti:
- Pianificazione annuale delle attività per l’Agenzia delle entrate-Riscossione;
- Salvaguardare i crediti tributari affidati dai vari Enti;
- Rateizzazione delle cartelle fino a un piano di 120 rate e, nel caso di comprovato peggioramento della situazione economica del debitore, il periodo potrà essere ulteriormente prorogato, ma di una sola volta, per un periodo di pari durata;
- Possibilità di compensazione tra rimborsi e somme iscritte a ruolo di importi superiori a 500 euro, comprensivo di interessi;
- Dal 1° gennaio 2025, discarico automatico dei ruoli affidati ad AdeR che ritornano nelle mani dell’Ente creditore, dopo cinque anni;
- Istituzione di una Commissione per adottare strategie capaci di ridurre il magazzino dei ruoli affidati all’AdeR negli ultimi 24 anni;
- Introduzione di una specifica disciplina che non prevede il discarico automatico e la reiscrizione a ruolo, per le risorse proprie tradizionali dell’Unione Europea e per le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato.
Rateazione delle cartelle di pagamento fino a 120 rate mensili dal 2025
Nel testo del decreto delegato sulla riscossione si sta studiando un meccanismo progressivo per ampliare il numero delle rate in cui è possibile pagare le cartelle.
I calendari della rateazione allungheranno a quota 84 per il 2025 e 2026, per salire a 96 tappe nel 2027-2028, a 18 nel 2029-2030 per e approdare al traguardo decennale delle 120 tranches nel 2031. Il meccanismo progressivo nasce infatti dalle difficoltà di conciliare gli obiettivi della delega con le possibilità dei conti, travolti fra l’altro dall’ennesimo rigonfiamento del Superbonus a quota 150 miliardi che si traduce m un’ipoteca nell’ordine dei 30 miliardi all’anno per il 2024-2026. Tutto questo senza trascurare il debito pubblico.
L’impatto sulle casse dello Stato
L’allungamento dei piani di pagamento ha infatti un impatto inevitabile cui flussi di cassa. perché riduce le quote annuali da versare l’impatto è solo parzialmente attenuato dagli interessi, che di fatto cancellano ogni sconto per il contribuente ma impongono alla finanza pubblica un’attesa più lunga per gli incassi.
Di qui il calendario in più tappe, e la clausola che lo accompagna: perché ogni passaggio biennale verso un programma di versamenti più distesi sarà preceduto da una verifico sulle ricadute finanziarie prodotte dal sistema che si chiude. Numeri e regole del decreto chiamato a riformare li sistema della riscossione. I prossimi mesi saranno quindi fondamentali per cambiare la situazione dei contribuenti italiani e il loro rapporto con la fiscalità.
Discarico automatico delle cartelle di pagamento
Una delle novità più importanti introdotte dal Decreto riscossione riguarda il discarico automatico delle cartelle esattoriali non riscosse entro cinque anni.
Lo stralcio automatico delle cartelle debutterà dal 1° gennaio 2025. Come funziona? Dopo cinque anni dalla data di affidamento del credito all’Agenzia delle Entrate Riscossione partirà il procedimento di discarico automatico.
In ogni caso, gli enti potranno affidare le attività di recupero a privati o chiedere nuovamente l’intervento dell’AdeR. Il discarico non comporta automaticamente l’estinzione del debito. Quindi, l’Ente creditore può provvedere autonomamente alla riscossione del credito non prescritto oppure, in presenza di nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore, riaffidarlo nuovamente all’Agenzia delle entrate-Riscossione.
Sull’azione di recupero dei crediti affidati ad AdeR e su quella di discarico automatico è previsto sia il controllo del Ministero dell’economia e delle finanze che quello dell’Ente creditore, che può contestare all’agente della riscossione l’intervenuta decadenza o prescrizione del diritto di credito.
Stralcio delle cartelle dopo 5 anni
Il cosiddetto stralcio automatico delle cartelle esattoriali non riscosse dopo cinque anni non sarà una misura straordinaria come quelle previste nell’ambito della tregua fiscale, bensì un nuovo criterio per la cancellazione dei crediti non riscossi.
Per quanto riguarda le quote affidate dal 1° gennaio 2025, la misura prevede il discarico automatico entro il 31 dicembre del quinto anno successivo.
L’Agenzia delle entrate-Riscossione può trasmettere comunque all’ente titolare del credito la comunicazione di discarico anticipato delle quote che sono state affidate dal 1° gennaio 2025, per le quali ha rilevato:
- La chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale;
- L’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti.
Qual è l’obiettivo della misura? Sfoltire il magazzino fiscale dell’arretrato che ammonta a 1.200 miliardi. Infatti, come abbiamo anche anticipato è prevista anche l’istituzione di una Commissione per trovare le soluzioni migliori per ridurre il magazzino delle cartelle non riscosse.
Cartelle escluse dal discarico automatico
Non sarà previsto il discarico automatico per alcune tipologie di debiti. L’istituto del discarico non sarà applicato per le quote affidate all’Agenzia delle entrate-Riscossione, a decorrere dal 1° gennaio 2025, per le quali:
- Al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento risulta sospesa la riscossione;
- Tra la data di affidamento e il 31 dicembre del quinto anno a esso successivo sono conclusi accordi ai sensi del codice della crisi di impresa e dell’insolvenza.
L’arretrato
Sul fronte della riscossione un altro aspetto delicato per i conti pubblici è quello del cosiddetto magazzino. Per svuotarlo dei crediti non recuperati l’idea è quella di mettere in atto un’operazione chirurgica per cominciare a cancellare i debiti ormai impossibili da incassare senza pesare troppo sulla finanza pubblica. Dovrà essere una commissione tecnica a decidere come agire. Al suo interno sarà costituita da rappresentanti del dipartimento finanze, ragioneria generale e Corte dei conti.
L’arretrato da recuperare ammonta a 1.2026,6 miliardi di euro.
Conclusioni
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo Decreto, contenente importanti novità sulla riscossione delle cartelle esattoriali.
Introdotte procedure svuota magazzino delle cartelle esattoriali, applicabili alle quote consegnate al riscossore dal 1° gennaio 2025, ovvero il discarico automatico.
Le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento saranno automaticamente discaricate.
L’Agenzia delle entrate-Riscossione avrà la possibilità di inviare all’ente creditore, in qualsiasi momento, una comunicazione di discarico anticipato a causa della chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale e l’assenza di beni da aggredire.
Domande frequenti
A partire dal 2025, viene introdotto l’istituto del discarico automatico dei ruoli affidati all’agente della riscossione, decorsi cinque anni dal loro affidamento.
Sono procedure strumentali a garantire la tutela del credito affidato ad Agenzia delle entrate-Riscossione.
Se rileva la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale o l’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti.
Procede all’analisi del magazzino e successivamente relaziona il ministro dell’Economia proponendo le possibili soluzioni, da attuare con successivi provvedimenti legislativi, per conseguire il discarico di tutto o parte del magazzino.
Dalle attuali 72 rate si passa a un massimo di 120 rate mensili.