Quali sono i rischi ed i vantaggi legati ad aprire una LTD nel Regno Unito? Scopriamo insieme quali sono i vantaggi legati all’apertura di una società in Inghilterra. Senza dimenticare i rischi che è meglio evitare.

Aprire una società all’estero è il sogno di molti. Il problema è che in pochi riescono a farlo nel modo giusto. Online ogni giorno si trovano servizi di costituzione di società all’estero che promettono di tutto, in poco tempo e a costi irrisori. Il tutto senza mettere al corrente i potenziali imprenditori dei rischi legati all’apertura di una società estera avendo residenza fiscale in Italia.

In questo articolo voglio spiegarti quali sono i vantaggi che puoi ottenere aprendo una Limited Liability Company (LTD) nel Regno Unito (UK) restando al riparo da contestazioni fiscali. Ti spiegherò come evitare di correre rischi e gestire la sua società estera nel migliore dei modi. Aprire una LTD può garantirti molti vantaggi, a patto però, che l’unico scopo con cui apri la società non sia quello di evitare di pagare imposte in Italia. Se questo è il tuo obiettivo, puoi benissimo evitare di proseguire nella lettura di questo articolo. Altrimenti, fai bene attenzione ai vantaggi che sto per elencarti. Di seguito voglio cercare di spiegarti, in modo semplice:

  • Quali possono essere i vantaggi legati ad aprire una LTD in UK;
  • Quali sono gli accorgimenti da prendere nel caso in cui tu voglia operare in Italia con la tua LTD.

Naturalmente, questo articolo non può essere esaustivo e non può sostituire l’assistenza di un dottore Commercialista esperto (per quello trovi il link per contattarmi al termine dell’articolo). Tuttavia, questo contributo può essere il primo passo per prendere consapevolezza verso l’apertura della tua LTD nel Regno Unito.

Cominciamo!

aprire una LTD
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Vantaggi di aprire una LTD in UK

L’imprenditore che apre una LTD in UK può godere di una serie di vantaggi amministrativi e fiscali che in Italia non esistono.

E’ vero che aprire una LTD mi permette di pagare meno tasse?

Questa è la domanda che maggiormente mi viene posta sull’argomento, ovvero quello che si crede in apparenza. Posso rivelarti, invece, che un imprenditore italiano che vuole aprire una LTD nel Regno Unito non è attratto solo dal profilo fiscale. Bensì, soprattutto da altri aspetti.

Il fatto che nel Regno Unito le imposte sul reddito delle società siano ridotte rispetto all’Italia è cosa nota. Tuttavia, i punti forti del sistema anglosassone sono altri. La burocrazia più leggera e l’efficienza del sistema amministrativo su tutte. Andiamo ad analizzare, quindi i vantaggi che può offrire una LTD nel Regno Unito.

Facilità di apertura di una LTD

La società LTD può essere aperta anche in un solo giorno ed in modo del tutto telematico. Non è necessaria la presenza di un notaio. È possibile avere atto costitutivo (memorandum of association) e lo statuto (articles of association) digitalizzati, direttamente per posta elettronica. Il tutto assieme alla copia delle azioni detenute “certificates of shares. Il director (amministratore) della società può essere un soggetto residente o non residente nel Regno Unito.

Per aprire una LTD occorre:

  • Individuare un indirizzo fisico da registrare come sede legale della società nel Regno Unito;
  • La presenza di un intermediario che registri l’atto costitutivo e lo statuto. Allo stesso tempo l’intermediario deve occuparsi dei vari aspetti che riguardano la Company House (Camera di Commercio) e la HM Revenue & Customs (Agenzia delle Entrate). Questo per effettuare le varie registrazioni obbligatorie;
  • Un istituto bancario per aprire un conto corrente bancario;
  • Un accountant (commercialista) per gli aspetti contabili e la dichiarazione dei redditi;
  • Un professionista che possa tenere e aggiornare i libri sociali (statutory book) e che vi assisti nella redazione dei contratti necessari a gestire l’impresa.

Certezza normativa

Nel Regno Unito vi è un regime di certezza normativa. La norma è basata sul precedente giurisprudenziale (“common law“). Ovvero sulle sentenze che i giudici hanno emesso in relazione ad un caso trattato precedentemente. Questo significa minori possibilità di essere sanzionati per aver applicato una normativa tributaria. Meno sanzioni significa avere maggior tempo a disposizione da dedicare al business. Se pensi al tempo che ogni impresa italiana dedica ad adempiere oneri amministrativi ed accertamenti fiscali, puoi comprendere il vantaggio.

Costi di apertura di una LTD

Al di la di quello che sembra, è necessario investire denaro per avere una LTD che operi regolarmente. La soluzione più economica per trovare un ufficio presso cui localizzare la sede di una società LTD è quella di acquistare un ufficio virtuale a Londra. Tieni conto che un ufficio virtuale ha un costo medio di 100 sterline all’anno (oltre ad un deposito fisso). Tuttavia, la sola disponibilità di un ufficio virtuale potrebbe non è sufficiente. È infatti proprio questo uno degli errori che devi evitare nella costituzione di una LTD.

L’imprenditore deve essere in grado di dimostrare alle autorità fiscali di aver la disponibilità di un ufficio. Un luogo in cui tutta o parte dell’attività aziendale viene gestita e svolta. Per questo motivo è opportuno prendere in affitto anche un ufficio vero e proprio. Oppure, un spazio di co-working al fine di dimostrare al Fisco italiano di avere anche una minima struttura organizzativa in Inghilterra. Considera che il prezzo di un ufficio in un spazio condiviso varia dalle 50 £ alle 100 £ al mese.

Tassazione societaria in UK per una LTD

Una volta visto perché può essere conveniente aprire una LTD in Inghilterra vediamo il sistema di tassazione societario. Le società residenti in UK sono soggette ad un’imposta societaria (Corporation tax) sui redditi ovunque prodotti.

Le società non residenti sono soggetti a Corporation tax se esercitano un’attività d’impresa per il tramite di una stabile organizzazione. Ovvero una struttura caratterizzata dalla presenza di un luogo fisso dove viene svolta l’attività o da un agente che ha pieni poteri di rappresentare la società estera.

Una società è residente se è costituita in UK o se la direzione effettiva è ivi esercitata. Peraltro, conformemente ai parametri internazionali, se una società inglese non ha la direzione effettiva in UK, la stessa non sarà considerata residente, anche ai fini domestici. Questo significa che è possibile che vi sia una società inglese, formalmente costituita in UK, che non è ivi fiscalmente residente (derivandone quindi che gli eventuali utili realizzati non sono ad essa fiscalmente attribuibili e quindi tassabili). Questo concetto assume una particolare rilevanza in alcune tipiche forme contrattuali di commercio internazionale (quali ad esempio i contratti di agenzia, particolarmente diffusi in UK).

L’aliquota principale è pari al 25% dall’esercizio che inizia ad aprile 2023. Inoltre, sempre dallo stesso periodo è stata introdotta un’aliquota dell’imposta sulle società del 19% sui piccoli profitti per le società i cui profitti non superano le 50.000 sterline. Tieni conto che, a differenza di quanto avviene in Italia, nel Regno Unito non si pagano acconti di imposta!

Agevolazione per le “small private limited company

Tieni conto anche che esiste una particolarità che rende appetibile fiscalmente aprire una LTD. Le società LTD che hanno un volume d’affari non superiore a 85.000 sterline (circa 96.000 Euro) l’anno, non sono obbligate a richiedere una partita IVA (VAT Number).

La costituzione di una LTD inglese senza partita IVA è una particolare agevolazione che consente all’attività di non dover addebitare IVA sulla propria attività. Possiamo fare un paragone (anche se non è totalmente corretto) con il Regime Forfettario (italiano). Tutte le fatture, in questo caso, vengono emesse senza addebitare l’IVA (VAT) del 20%. Così come un’impresa in regime forfettario, l’imprenditore, che avvia una “small Private Limited Company, non può scaricare costi ai fini IVA.

E se nel corso dell’anno dovessi superare la soglia di 85.000 sterline?

È necessario registrarsi se, entro la fine di ogni mese, il fatturato totale imponibile IVA degli ultimi 12 mesi è stato superiore a 85.000 sterline. In questo caso è necessario effettuare la registrazione entro 30 giorni dalla fine del mese in cui è stata superata la soglia. La data effettiva di registrazione è il primo giorno del secondo mese successivo al superamento della soglia.

Imposte sui redditi e brexit

L’apertura di una LTD nel Regno Unito, a seguito della brexit determina alcuni effetti nei rapporti con l’Italia. Questo, in quanto non risultano più applicabili:

  • Il regime di esenzione sui dividendi previsto dalla Direttiva 2011/96/UE (c.d. “Direttiva madre-figlia”);
  • La ritenuta sui dividendi che sono distribuiti alle società residenti in Stati dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo;
  • Del regime di esenzione degli interessi e royalties prevista dalla Direttiva n. 2003/49/CE (c.d. “Direttiva interessi-canoni”).

Resta, viceversa, confermata la possibilità di applicare le minori aliquote di tassazione previste dalla Convenzione contro le doppie imposizioni sottoscritta tra l’Italia e il Regno Unito.

LTD nel Regno Unito come holding

L’ubicazione di una holding è una considerazione importante in qualsiasi struttura internazionale in cui si desideri ridurre al minimo l’imposta addebitata sul flusso di reddito. Idealmente la società dovrebbe essere residente in una giurisdizione che:

  • Ha una buona rete di convenzioni contro la doppia imposizione, riducendo così al minimo le ritenute alla fonte sui dividendi ricevuti;
  • Esenta dalla tassazione il reddito da dividendi;
  • Non applica l’imposta sulle plusvalenze sulla cessione di società controllate;
  • Non impone ritenute alla fonte sulle distribuzioni dalla holding alla sua controllante o agli azionisti;
  • Non impone l’imposta sulle plusvalenze sugli utili derivanti dalla vendita di azioni della holding da parte di azionisti non residenti
  • Non impone imposte sui conferimenti sul capitale sociale
  • Non ha un capitale sociale minimo versato

Una holding britannica può beneficiare di tutti i requisiti di cui sopra. Il Regno Unito ha la più grande rete di convenzioni contro le doppie imposizioni al mondo. Nella maggior parte delle situazioni in cui una società del Regno Unito possiede più del 10% del capitale azionario emesso di una controllata estera, l’aliquota della ritenuta alla fonte sui dividendi è ridotta al 5%.

Devi considerare, inoltre, che nel Regno Unito sono considerate piccole imprese le società con meno di 50 dipendenti che soddisfano uno o entrambi i criteri finanziari seguenti:

  • Fatturato inferiore a 10 milioni di euro di bilancio;
  • Totale inferiore a 10 milioni di euro.

Le piccole imprese possono godere di un’esenzione totale dalla tassazione dei dividendi provenienti da controllate estere se questi sono ricevuti da un territorio che ha un accordo sulla doppia imposizione con il Regno Unito che contiene un articolo di non discriminazione. Un’esenzione totale dalla tassazione dei dividendi esteri si applica se il dividendo rientra in una delle diverse classi di dividendi esenti. Le classe più rilevante è quella dei dvidendi pagati da una società controllata dalla società beneficiaria del Regno Unito.


In quali casi non devi aprire una LTD nel Regno Unito

Una volta individuati gli elementi che possono darti un valore aggiunto nell’aprire una LTD nel Regno Unito vediamo adesso i casi in cui non devi aprire Limited Company.

Vediamoli insieme!

Operare in Italia con una LTD inglese, avendo un business locale

Deve essere chiaro che gestire un business fisico in Italia determina la necessità di operare con una filiale italiana della LTD (una stabile organizzazione o una società controllata). Il punto di partenza è che costituire una LTD nel Regno Unito per operare sul territorio italiano è possibile, tuttavia, è necessario tenere in considerazione che l’Italia pretenderà il pagamento delle imposte sui reddito relativi ai redditi prodotti sul territorio nazionale.

Tanto per fare un semplice esempio, prendiamo in considerazione il caso di un negozio, un’attività artigianale o un ufficio. In questi casi è necessario operare attraverso una filiale italiana della società estera. La Limited Company in questi casi deve operare con una stabile organizzazione. La necessità di dare questa struttura comporta la rinuncia ad una significativa quota dei vantaggi fiscali legati alla tassazione UK. La stabile organizzazione comporta il pagamento delle imposte sul reddito generato dalla stessa all’Amministrazione finanziaria italiana. Infatti, in questo caso, l’attività e l’oggetto sociale dell’impresa, sono situate indiscutibilmente in Italia. Per questo non è possibile evitare la tassazione italiana.

Per quanto possiamo riassumere che trovarsi nella casistiche di avere un business fisico in Italia ed una LTD inglese non è una soluzione vantaggiosa. I costi da affrontare, se pur minimi, non giustificano poi la tassazione italiana. La situazione cambia radicalmente in tutti quei casi in cui la LTD rappresenta il presupposto per ampliare la propria attività in più mercati diversa e diventa anche lo Stato di residenza fiscale dell’imprenditore (per evitare quanto diremo di seguito). In questo caso la Limited Company inglese può rivelarsi una scelta vantaggiosa.

Amministrare la società dall’Italia (esterovestizione)

Arrivato a questo punto può essere opportuno capire il motivo per gestire la propria LTD dall’Italia ti porterà a pagare le imposte sul reddito in Italia. La normativa antielusiva italiana, infatti, prevede precisi requisiti che determinano la residenza fiscale in Italia delle società. Tali requisiti sono individuati dall’art. 73 del TUIR. Il mancato rispetto di tali requisiti comporta una fattispecie rilevante, come l’esterovestizione societaria.

Con il termine esterovestizione si intende la fittizia residenza fiscale di un’impresa in una Paese estero, in questo caso la Gran Bretagna, quando invece soddisfa i requisiti per essere considerata fiscalmente residente in Italia. Ai sensi del citato art. 73 del TUIR una società è considerata residente quanto ha la sua sede, l’oggetto sociale o è gestita direttamente dall’Italia. Di fatto, quindi, una società Inglese che viene gestita dall’Italia, che ha l’oggetto sociale in Italia, si può considerare soltanto formalmente Inglese. Questa ha cioè soltanto la sede legale in Inghilterra, ma non ha amministratori, dipendenti, operai in Inghilterra, non ha uffici operativi e nessuna attività in Inghilterra. Quando una società non può dimostrare lo svolgimento di una concreta attività economica all’estero, può trovarsi in problematiche fiscali importanti. Questo tipo di problematica, inevitabilmente, si accentua quando la società estera che viene costituita è una holding. Queste società, per natura, sono molto spesso “passive“, detengono assets e non esercitano attività economica. Per questo motivo può rivelarsi molto complesso dimostrare la valida ragione economica per cui è stata costituita all’estero (e non nello Stato di residenza fiscale dei soci).

Ai sensi dell’articolo 73 del TUIR al verificarsi di questi presupposti l’Agenzia delle Entrate italiana può far sì che la residenza fiscale della società venga coattivamente riportata in Italia con tutte le conseguenze del caso: sanzioni amministrative pecuniarie rilevanti, e possibilità di contestare sino ad otto anni. Quello che voglio dire è che, prima di andare a costituire una società all’estero è opportuno valutare attentamente il proprio progetto in relazione a questo tipo di normativa antielusiva per valutare se vi sono rischi e poterli ponderare in anticipo. Oggi andare a costituire società che non svolgono attività in loco, può portare a problematiche importanti. Per questo è importante comprendere prima le problematiche in modo da valutare se e come poterle superare (prima di procedere).

Rimango 6 mesi nel Regno Unito per non essere residente in Italia

Il discorso della residenza fiscale è molto complesso. I non addetti ai lavori spesso credono che sia sufficiente passare 6 mesi all’estero per perdere “automaticamente” la residenza fiscale italiana. Non è così semplice.

Sul punto ti invito a leggere il mio articolo sulla residenza fiscale delle persone fisiche (“Residenza fiscale delle persone fisiche: la guida“). Quello che voglio dirti in questa sede è che devi prestare molta attenzione, passare del tempo all’estero, non è sufficiente a spostare li la tua residenza fiscale. La residenza fiscale di un soggetto, infatti, è legata al c.d. “centro degli interessi vitali“, ovvero ai principali interessi di natura familiare, economica, patrimoniale e sociale di un soggetto. Inoltre, è importante effettuare anche il principale requisito formale del trasferimento di residenza, ovvero l’iscrizione AIRE (la quale rappresenta una condizione necessaria ma da sola non sufficiente allo spostamento della propria residenza fiscale all’estero).

Tanto per fare qualche esempio banale, trasferirsi all’estero e lasciare parte della famiglia in Italia può essere problematico, così come lasciare parte dei propri interessi economici in Italia. Lo spostamento della residenza è una procedura da valutare con attenzione, anche per evitare possibili accertamenti. In caso di fattispecie ritenute fraudolente, l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di disconoscere il trasferimento e lo considera fittizio, applicando sanzioni amministrative pecuniarie importanti (in alcuni casi, quando viene ravvisato il dolo è ed il superamento di soglie di imposta evasa è possibile anche il riconoscimento di fattispecie penalmente rilevanti). Per questi motivi è importante valutare attentamente la propria situazione personale prima del trasferimento.

Alti costi della manodopera

Come avrai compreso una società inglese non è sempre e comunque la soluzione perfetta a tutti i problemi degli imprenditori italiani. Se la tua azienda è caratterizzata da una forte preponderanza di costi di manodopera, perché la produzione richiede necessariamente la presenza di molto personale, probabilmente la soluzione ideale non sarà rappresentata dalla LTD inglese. 

Ci sono molte altre giurisdizioni che potrebbero essere prese in considerazione. Tanto per fare alcuni esempi è possibile citare l’Albania, la Romania o la Slovenia. Punto dolente potrebbe essere rappresentato dalla difficoltà di reperire in loco manodopera specializzata, per questo motivo è una scelta da valutare con molta cautela e dopo un accurato studio del paese di destinazione prescelto. 


Aprire le LTD a basso costo: attenzione alle truffe!

Molti potenziali imprenditori, per aprire una LTD in UK, sono attratti dai prezzi ridicoli offerti dal molti consulenti. Quello che molto spesso non viene detto è che dietro a queste offerte c’è soltanto la consegna del Certificato di Incorporazione della società presso la Company House. Il tutto, con la promessa che il potenziale imprenditore potrà continuare a lavorare dall’Italia non pagando le tasse in nessuno Stato.

Niente di più sbagliato!

Se pensi che affidarti a chi ti offre il semplice Certificato di Incorporazione possa aiutarti, ti stai sbagliando. Solo con questo certificato, molto probabilmente, non riuscirai nemmeno ad aprire un conto corrente in UK. Avere soltanto questo certificato ti porterà a problemi fiscali, sia in UK che in Italia. Quello che ancora sento da tantissimi lettori è che se ho un’attività online e ho una LTD inglese non pago le tasse da nessuna parte. Magari perché la società è gestita da un “amministratore segreto“.

Le “società anonime” non esistono in UK, questo devi saperlo!

Ricevo tantissime richieste come queste ogni settimana. Vedo imprenditori che una volta aperta la LTD sono stati abbandonati da chi ha proposto loro di aprire la società, e con questa non sono al riparo dal Fisco italiano (la società non è mai anonima), e soprattutto si deve fare attenzione al rischio esterovestizione!

Acquistare un immobile attraverso la LTD inglese

Molti si chiedono se sia possibile evitare di pagare l’IMU sugli immobili in Italia se si fanno acquistare da una LTD inglese. Questa affermazione non può considerarsi corretta. Infatti, l’immobile è soggetto ad IMU per il solo fatto di trovarsi sul solo italiano, con conta la proprietà. Questo significa che un immobile posto su suolo italiano, a prescindere dalla sua proprietà, è soggetto al pagamento di tutte le imposte patrimoniali dovute. Stessa cosa vale per le imposte indirette (registro, IVA, etc).

I vantaggi legati ad acquistare immobili con una LTD inglese sono altri. Ad esempio l’acquisto di immobili in Italia con società estere lo si fa per riconfigurare assets societari, oppure per diversificare o migliorare gli investimenti. Tuttavia, la scelta principale per cui una società estera acquista immobili in Italia è per scopi di protezione del patrimonio. Sostanzialmente, la tutela del proprio patrimonio è la prima motivazione che spinge all’acquisto di immobili attraverso società poste all’estero. Tuttavia, si tratta di un argomento molto delicato, che non tratterò in questo articolo.

Aprire una LTD in UK: cosa non fare

Molto spesso intervenire a cose fatte è molto difficile, non si può fare praticamente niente, se non invitare l’imprenditore a chiudere il prima possibile quella società, che magari non ha nemmeno mai operato, perché senza un conto corrente.

Il consiglio migliore che posso darti è quello di affidarti sempre a consulenti preparati. Prima di acquistare qualsiasi cosa, chiedimi una consulenza personalizzata ed insieme verificheremo la bontà dell’idea di business che hai avuto e di come poterla concretamente realizzare.

Il rischio che corri è che per recuperare una situazione già avviata in modo sbagliato tu debba spendere molto più tempo e denaro di quanto avresti speso facendo tutto in regola fin dall’inizio. Altro gravissimo errore che commette chi apre una LTD negli UK è quello di creare la società solo come schermo per non pagare imposte in Italia.

Molte persone credono che gestire un business online nel mercato italiano, gestendolo da casa propria con una LTD inglese sia il modo migliore per non pagare le imposte. In realtà non è così, ma posso assicurarti che ci sono consulenti, o presunti tali, che fanno affermazioni di questo tipo.

Il rischio, in questi casi è quello di ricevere un doppio accertamento fiscale. Uno dagli UK perché magari l’autorità fiscale inglese verifica la non residenza UK dell’imprenditore, con la conseguenza che si incorre in sanzione sia personalmente sia a livello societario. Inoltre, le autorità UK informano quelle italiane. A questo punto parte il secondo controllo dall’Italia, e questa volta ci sono conseguenze peggiori, come l’esterovestizione societaria. Non è mia intenzione spaventarti, ma soltanto farti capire che aprire una LTD in UK è molto vantaggioso ma il tutto deve essere gestito nel modo giusto.

Una LTD inglese può avere una stabile organizzazione in Italia?

Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) definisce all’art. 162 il concetto di stabile organizzazione, come:

Una organizzazione di persone, beni e attività con autonomia organizzativa rispetto alla casa madre, ovvero atta alla realizzazione di un programma imprenditoriale autonomo

In questi termini una LTD nel Regno Unito può dotarsi di una stabile organizzazione in Italia o anche negli altri paesi del mondo. Dotarsi di una stabile organizzazione significa, in linea pratica, dotarsi di una sede secondaria, che sarà soggetta alla normativa civilistica e fiscale del Paese ove è situata. Oltre a questo, fiscalmente, la stabile organizzazione è tenuta alla tassazione dei suoi redditi anche nel Regno Unito, ove potrà poi evitare l’ipotesi di doppia imposizione giuridica del reddito secondo quanto previsto dalla disciplina convenzionale applicabile.

Gli obblighi burocratici che una stabile organizzazione di LTD inglese richiede nel territorio italiano sono:

  • Iscrizione al Registro delle Imprese, tenuto presso la Camera di Commercio competente;
  • Ottenimento del codice fiscale e della partita IVA italiana;
  • Deposito del fondo di dotazione che dovrà versare la LTD;
  • Assoggettamento alla normativa civilistica e fiscale italiana in materia di: fatturazione, contabilità e pratiche amministrative.

Questo significa che se la stabile organizzazione italiana della LTD deve assumere un lavoratore dipendente dovrà farlo secondo la normativa civilistica, fiscale e previdenziale italiana.

Questo vuol dire che la LTD, a quel punto, sarà titolare di un contratto di lavoro redatto secondo la normativa italiana. Questo, ad esempio, potrebbe permettere al lavoratore estero che acquisirà residenza fiscale italiana di poter beneficiare (nel rispetto degli altri requisiti richiesti) dell’agevolazione legata ai lavoratori impatriati in Italia.

Aprire una LTD in UK: consulenza fiscale

Quello che ho cercato di farti capire in questo articolo è di come sia necessario affidarti a professionisti per aprire la tua società in UK. Il mio Studio professionale è in grado di aiutarti sia a capire le potenzialità della tua idea di business, ma soprattutto è in grado di affiancarti uno Studio commerciale che opera in UK, a Londra, per gestire assieme ad esso tutte le pratiche legate alla costituzione della tua società nel Regno Unito.

L’obiettivo dell’apertura di una società all’estero deve essere legato a delle vere esigenze di business e sono queste che andremo a valutare e verificare insieme. Solo successivamente parleremo di quale tipo societario è per te il migliore. Infine, collaboreremo con il nostro partner a Londra per tutte le pratiche di apertura, ma soprattutto potrai affidare a loro tutti gli adempimenti fiscali societari in UK.

Il mio Studio, invece, si occuperà della tua fiscalità in Italia, se deciderai di rimanervi, perché vi sono obblighi legati alla disciplina sul monitoraggio fiscale da rispettare. Il nostro obiettivo è quello di lavorare in team per permetterti di sviluppare al meglio il tuo business in UK. Tieni presente che non accettiamo tutte le richieste che ci arrivano. Soltanto ove riscontriamo i requisiti legati al superamento delle ipotesi esterovestizioni e simili, prenderemo in carico la richiesta. Per questo motivo è di fondamentale importanza capire bene gli obiettivi che vuoi raggiungere e quali strumenti intendi utilizzare per raggiungerli.

Approfittane! Contattami al link seguente e mettiti in contatto con me per ricevere una consulenza personalizzata.

FAQ su come aprire una LTD nel Regno Unito

E’ legale aprire una LTD nel Regno Unito?

Un soggetto fiscalmente residente in Italia ha la possibilità di aprire legalmente una LTD nel Regno Unito. Tuttavia, occorre operare nel modo corretto per evitare possibili contestazioni da parte dell’Amministrazione finanziaria.

Ci sono vantaggi nell’aprire una LTD in UK se ho un business in Italia?

Se hai un business fisico in Italia aprire una LTD in UK non è la scelta migliore. Questo perché se vuoi continuare ad operare in Italia devi aprire una sede in Italia della tua società. Sede che rimane soggetta, comunque, alla tassazione Italia.

Quando è conveniente aprire una LTD in UK?

Aprire una LTD è vantaggioso in tutti quei casi in cui ti trovi a dover gestire business online legati ad attività immateriali, a consulenze, oppure a business non fisici. In tutti questi casi operare con una società estera è utile, specialmente se decidi di spostare all’estero anche la tua residenza fiscale personale.

Comprare immobili in Italia con una LTD è vantaggioso?

Se una LTD acquista immobili in Italia è soggetta comunque al pagamento dell’IMU e delle imposte indirette italiane. Non ci sono, quindi, particolari vantaggi. Questo a meno che il tuo obiettivo non sia quello di protezione del tuo patrimonio personale.

Posso aprire una LTD restando nel Regno Unito solo 6 mesi?

In questo caso aprire una LTD è deleterio. Se resti all’estero solo 6 mesi all’anno sei a rischio di importanti contestazioni da parte dell’Amministrazione finanziaria italiana. Non è consigliabile operare in questo modo e ti consiglio di affidarti subito a consulenti esperti per risolvere questa problematica, prima che sia troppo tardi.

Qual’è la tassazione di una LTD in UK?

La tassazione di una LTD è del 19% nel Regno Unito. Oltre a questo devi considerare che l’IVA (VAT) in UK è del 20%. I vantaggi rispetto alla tassazione italiana sono evidenti.

Cosa vuol dire LTD?

Il termine Limited (generalmente abbreviato in Ltd) sta ad indicare, nel sistema di diritto societario anglosassone, una Private Limited Company, ovverosia una società di capitali di tipo privato le cui azioni non possono essere offerte al pubblico.

Quanto costa aprire una LTD a Londra?

I costi per aprire un LTD a Londra o nel Regno Unito possono variare partendo dalla soglia minima di 800£ fino a £ 1500/2000 per i servizi base.

24 COMMENTI

  1. Condividiamo il consiglio di affidarsi a diversi professionisti sia lato UK che Lato Italia, quando si voglia considerare la costituzione di una LTD in UK. Oltre agli aspetti affrontati dall’autore, ci sono molte altre adempienze burocratiche-amministrative, come la gestione delle buste anche per un dolo Director. In quanto all’efficacia amministrativa del Regno Unito, posso assolutamente confermare che non è proprio efficacie, tutt’altro. Inoltre per la legge inglese un director di una LTD UK che opera dall’estero, è soggetto anche ai tributi da impiegato secondo le norme del paese da cui opera in remoto. Inoltre molte recenti sentenze hanno condannato i Director a risarcire eventuali inadempienze con la confisca di beni personali, anche detenuti all’estero.
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  2. Salve, mi complimento per l’articolo. Gentilmente vorrei sapere se una ltd può acquistare strumenti finanziari quotati a londra quali azioni societarie ed etf. In caso affermativo la tassazione dei dividendi dovrebbe essere zero? e sul gain delle azioni? grazie

  3. Ma per una società che opera nel mondo Virtuale tipo marketing digitale, non ha niente di fisico, in cosa incappa?

  4. Le problematiche sono indicate nell’articolo, se vuole approfondire siamo a disposizione in consulenza. Posso dirle che per i beni non fisici difendersi da contestazioni diventa ancora più difficile.

  5. Salve,
    apprezzo la sua capacita’ professionale a scrivere un articolo davvero interessante.
    Intendo avviare l’attivita’ commerciale LTD in UK come numismatica in quanto la normativa inglese e’ molto migliore rispetto a quella italiana.
    E’ possibile fare la domiciliazione nella sede legale? Credo che alcune cose sono cambiate ultimamente quindi mi affido a lei per una consulenza dettagliata.

  6. Per l’analisi di situazioni personali per le quali è richiesto maggiore dettaglio, come nel suo caso, se vuole ci scriva in privato per una consulenza. La aiuteremo a risolvere i suoi dubbi.

  7. ciao sono un collega dottore commercialista in napoli. ho esigenza per alcuni clienti di aprire societa’ in londra. possiamo condividere la progettualita’?
    ciao
    vincenzo palumbo

  8. Buongiorno, se per motivi di prestigio decidessi di utilizzare la LTD in Italia fatturando da una succursale italiana e pagando le imposte in Italia, qualcuno avrebbe da contestare qualcosa? Grazie

  9. Per l’analisi di situazioni personali per le quali è richiesto maggiore dettaglio, come nel suo caso, se vuole ci scriva in privato per una consulenza. La aiuteremo a risolvere i suoi dubbi.

  10. Buongiorno.
    Vivo nel Regno Unito da molti anni e ho un’attività da sole trader online. Io e il mio compagno (Britannico) ci trasferiremo in Italia l’anno prossimo. Tutte e due abbiamo un digital business, quindi mi chiedevo se nel mio caso, dopo aver cambiato la mia attivita’ da sole trader a Limited Company, devo mantenere la mia residenza personale in Inghilterra o la posso trasferire in Italia e se questo coincide con la residenza fiscale? Grazie mille

  11. Grazie di questo articolo. Ho letto con molto interesse. Volevo chiedere se ci sono rischi per una Ltd che opera dall’italia MA che non ha profitti di cui parlare perche all’apertura della Ltd molti anni fa ha fatto un prestito alla società stessa (director’s loan) quindi anche se ha sempre un “turnover” non fa mai un profitto dovuto al prestito. In questo caso non ci sarebbe un’evasione fiscale nel senso del reato ma comunque l’esterovestizione , se supera il tempo di 183 giorni previsti nel’art. 73 del TUIR?

  12. Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione quando si opera dall’Italia con una società estera. Se desidera approfondire la sua situazione personale ci contatti in privato per una consulenza, la aiuteremo a sciogliere i suoi dubbi.

  13. Salve Federico, innanzitutto grazie per l’articolo, molto chiaro ed interessante.
    Vorrei chiederle una piccola info: se io, libero professionista forfettario, volessi aprire una LLP (quindi una partnership, non ltd) in UK con un mio socio professionista, entrambi residenti in Italia e con clienti per il 90% italiani, come funziona la dichiarazione? Cioè dobbiamo fare una doppia dichiarazione? Al fisco inglese e a quello Italiano?
    In UK non pago il VAT (perché reddito prodotto al di fuori di UK) ma l’Irpef in italia la paghiamo? E soprattutto: dobbiamo avere una p.iva forfettaria, oltre alla LLP? Non riesco a capire come funziona.
    Grazie mille!

  14. Francesco è molto complicato quello che intende effettuare, vedo problematiche fiscali importanti da risolvere per voi residenti in Italia e per operare nel mercato italiano. Se vuole approfondire ci contatti in privato per una consulenza, la aiuteremo a risolvere i suoi dubbi.

  15. Salve federico grazie per e informazioni utili, io insieme ad un mio collaboratore avremmo la necessità di aprire una LTD per interfacciarci con una piattaforma di trading (sia per gestire i costi che per operare tutti e due sul conto di trading) e quindi evitare di interfacciarci da persone fisiche, ha senso in questo caso utilizzare una società? è solamente per facilitare la nostra join venture.
    grazie

  16. Aprire una società all’estero ed operare dall’Italia, come indicato nell’articolo, è fattibile solo a determinate condizioni, altrimenti si rischiano sanzioni importanti. Dovete valutare bene la situazione con il vostro commercialista, altrimenti potete contattarci in privato per una consulenza, vi aiuteremo a valutare la situazione.

  17. Salve Federico, io abito in Italia, posso aprire la società LTD in Inghilterra – come un produttore delle borse e accessori e vendere la merce esclusivamente all’estero ( non in Italia)?

  18. Consiglio molta attenzione, ci sono regole precise da rispettare per non incorrere in problematiche fiscali importanti. Le occorre sicuramente un investimento finanziario ma soprattutto in personale, che è rilevante. Se vuole approfondire mi contatti in privato per una consulenza per chiarire questi aspetti.

  19. Salve sono un libero professionista in ambito programmazione web ed online adv. Lavoro con un semplice pc da dove capita: casa, bar, treno, ecc. Posso avere una Small LTC in UK e fatturare con essa? Per percepire poi lo stipendio vivendo in Italia da tale società, avrei problemi? Grazie

  20. salve se si ha una ltd in uk è possibile richiedere la cittadinanza uk , ora che c’è la brexit?

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