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Aprire partita IVA per formatore: come fare?

Fisco NazionaleProfessioniAprire partita IVA per formatore: come fare?

Per diventare coach o formatore e svolgere l'attività in modo abituale è necessario operare con partita IVA utilizzando il codice ATECO 85.59.20 "corsi di formazione e corsi di aggiornamento professionale" effettuando apposita comunicazione in Camera di commercio.

Aprire una partita IVA come formatore rappresenta un passo cruciale per coloro che desiderano intraprendere un’attività professionale autonoma nel campo della formazione. Questo articolo si propone di fornire una guida dettagliata su come avviare questa procedura, evidenziando gli aspetti normativi, fiscali e pratici che ogni formatore deve considerare.

Chi è il coach o formatore?

Il formatore, anche detto mental coach o personal coach, è una figura professionale nata negli ultimi decenni, diffusasi in Italia intorno agli anni ’70 per rispondere alle esigenze di aggiornamento e riconversione delle professionalità nelle grandi aziende. Negli ultimi anni, la figura del formatore ha acquisito sempre più rilevanza, grazie all’evoluzione delle tecnologie e alla crescente domanda di formazione continua. I formatori possono operare in vari ambiti, dall’istruzione tradizionale a corsi online, e la loro professionalità deve essere supportata da un adeguato bagaglio esperienziale e formativo.

Il mental coach non è uno psicoterapeuta o uno psichiatra, pertanto, non tratta questioni cliniche, tuttavia, tratta di comunicazione e formazione, di gestione delle emozioni, operando sulla formazione personalizzata sia di una squadra sia di un singolo atleta o di un manager.

Il formatore o mental coach solitamente è un libero professionista che presta la propria consulenza a privati, imprenditori, aziende, atleti. La sua attività spazia dai meeting, ai corsi di formazione, alla vendita di libri, pubblicazione di video ecc.

Per quanto riguarda i requisiti professionali, per diventare formatori non ne esistono di particolari. Tuttavia, è necessario avere un bagaglio di esperienze, per cui è necessario essere formati. Tuttavia, come tutti i lavoratori autonomi, nel caso in cui, il formatore svolga la propria attività in modo continuativo e abituale nel tempo, è necessario aprire partita IVA.

Obbligo di apertura della partita IVA

L’apertura della partita IVA diventa obbligatoria nel momento in cui si inizia a svolgere un’attività in modo continuativo e abituale. Come indichiamo sempre nei nostri articoli il momento di operare con partita IVA non è una scelta ma deriva dal rispetto di precisi indici, come la professionalità e l’abitualità dell’attività svolta, senza tenere in considerazione il volume dei compensi percepiti. Non vi sono, infatti, soglie fiscali al superamento delle quali diventa obbligatoria la partita Iva.

Il fatto di avere introiti fissi e regolari, appuntamenti costanti nel corso delle settimane e dei clienti che tornano rappresentano il presupposto per operare come un “professionista“, con tutti gli adempimenti del caso. L’aspetto più importante da valutare è l’impatto che ha l’avvio di queste pratiche come costi sia amministrativi, fiscali ed amministrativi. Per questo, di seguito puoi trovare molte informazioni. Se poi tutto questo non dovesse essere sufficiente al termine dell’articolo puoi trovare il modulo per contattarci e ricevere la nostra consulenza utile all’avvio di questo tipo di attività.

Presentazione del modello AA9/12 come formatore

L’apertura della partita IVA per l’esercizio di un’attività professionale è relativamente semplice. Il modo più diretto è quello di recarsi sul sito dell’Agenzia delle Entrate è seguire la procedura online legata all’avvio di un’attività. Tieni presente che l’apertura è gratuita (non vi sono costi vivi da sostenere), tuttavia, per non commettere errori il consiglio che possiamo darti è di farti affiancare da un dottore commercialista esperto.

La procedura per l’ottenimento della partita Iva richiede la compilazione e l’invio telematico del modello AA9/12 messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Nell’arco di 24 ore dall’invio del modulo viene assegnato il numero di partita IVA (codice numerico composto da 11 cifre). Tieni presente che, comunque, la procedura di compilazione del modulo richiede di prestare particolare attenzione ad alcuni passaggi importanti. Aprire partita IVA, infatti, non è così semplice come appare, possono essere commessi alcuni errori in sede di apertura come la scelta del regime fiscale o nella scelta del codice ATECO.

Codice ATECO per formatore

Il formatore non ha un Albo professionale o una disciplina di riferimento, pertanto, ha la possibilità di adottare diversi Codici ATECO, a seconda delle specifiche prestazioni erogate. I codici maggiormente utilizzati per l’esercizio di questa attività sono riepilogati nella tabella seguente.

Codice ATECO per formatoreDescrizione
85.59.90Altri servizi di istruzione NCA – codice generico che racchiude vari servizi di istruzione
85.52.09Altra formazione culturale – quando l’attività è incentrata sull’ambito artistico/culturale
85.59.20Corsi di formazione e aggiornamento professionale – per coloro che operano con aziende e professionisti
85.51.00Corsi sportivi e ricreativi – per coloro che operano in ambito sportivo, etc.

Ricordiamo che è possibile utilizzare un codice ATECO per formatore come attività principale ed utilizzare, contemporaneamente, anche altri codici correlati. In questo modo possono essere svolte anche più attività secondarie in ambito diversi, in modo da ampliare la varietà dei servizi offerti.

I vantaggi del regime forfettario per il formatore

Con l’apertura della partita IVA è necessario anche scegliere il regime fiscale da applicare. Per i professionisti può essere vantaggioso, se si possiedono i requisiti aderire al c.d. Regime forfettario, disciplinato dalla Legge n. 190/2014, così come modificata dalla Legge n. 208/2015. Si tratta di regime fiscale di favore che rappresenta il regime naturale per tutte le piccole attività, che rispettano specifici requisiti di accesso e permanenza nel regime.

Con questo regime il reddito del professionista viene determinato esclusivamente in base al criterio di cassa. Ovvero sulla base dei ricavi o compensi percepiti nel periodo di imposta. A questo reddito è applicato un coefficiente di redditività, che tiene conto delle spese applicate in modo forfettario. Al reddito imponibile così determinato è applicata un imposta sostitutiva del 5% (per i primi cinque anni), che poi a regime passa al 15%. Il pagamento delle imposte avviene con la dichiarazione dei redditi. L’utilizzo di questo regime consente di essere esentati dall’applicazione dell’IVA, e degli ISA.

Il regime forfettario è un regime fiscale esente da IVA. Ciò significa che, nelle fatture del formatore non è presente l’IVA. L’esenzione, di fatto, consente al formatore di poter applicare prezzi più bassi per le proprie prestazioni. Inoltre, un altro dei vantaggi del regime forfettario è la presenza di un’imposta sostitutiva con un’aliquota molto bassa del 5% o 15%. Pertanto, non si pagheranno né IRPEF, IRAP o altre imposte addizionali. Al reddito imponibile così determinato è applicata un imposta sostitutiva del 5% (per i primi cinque anni), che poi a regime passa al 15%. Inoltre, questo regime è esente anche dalla ritenuta d’acconto.

Regime previdenziale: la gestione separata INPS

Il formatore essendo un professionista sprovvisto di cassa di previdenza, il suo trattamento previdenziale obbligatorio è in capo alla gestione separata INPS. Questo regime previdenziale dell’INPS è dedicato ai c.d. “professionisti senza cassa“. Il soggetto chiamato ad iscriversi può farlo direttamente online attraverso il proprio cassetto previdenziale, accedendo all’apposita sezione dedicata. Per l’iscrizione occorre essere in possesso del numero di partita IVA e del codice attività utilizzato.

La gestione separata prevede il versamento di contributi previdenziali calcolati sul reddito del professionista (non ci sono contributi fissi da versare). Questo significa che se il professionista non ha redditi, non vi saranno contributi da versare. Il calcolo dei contributi dovuti avviene in dichiarazione dei redditi ed i versamenti si effettuano nei termini previsti per il versamento delle imposte sui redditi. L’unico aspetto da tenere in considerazione è che le aliquote per la gestione separata si attestano attorno al 26,23% del reddito professionale. Tuttavia, i contributi versati ogni anno possono essere dedotti dal reddito professionale.

Conclusioni e consulenza fiscale online

Se vuoi saperne di più sui guadagni legati all’attività di formatore o coach, oppure se vuoi approfondire ed avere maggiori informazioni sull’apertura della partita IVA, o degli adempimenti fiscali, contattaci. Attraverso la consulenza potrai trovare risposta alle tue domande, risolvere i tuoi problemi di natura fiscale e pianificare al meglio l’apertura della tua attività.

Quando si inizia una nuova attività è importante conoscere e pianificare le uscite fiscali e contributive in modo da saper stimare la redditività della propria attività. Inoltre, può essere importante effettuare una valutazione tra le varie forme giuridiche per valutare la più conveniente nella tua situazione. Infine, potrai effettuare una simulazione numerica dell’impatto della tua attività.

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    Elisa Migliorini
    Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
    Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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