Pianificare la pensione richiede una comprensione dettagliata del proprio estratto conto contributivo INPS, il documento chiave per calcolare l’importo e la data di decorrenza della pensione. I requisiti pensionistici, legati all’età e agli anni di contributi, variano a seconda della categoria lavorativa e del fondo previdenziale.
Il calcolo dell’anzianità contributiva dipende dalla tipologia lavorativa. Infine, sono riportati i requisiti anagrafici per richiedere la pensione di vecchiaia con 5 anni di contributi versati. Per la pensione anticipata ordinaria, sono indicati i requisiti di età e contributi, con una finestra mobile di tre mesi tra maturazione del requisito e decorrenza dell’assegno, come previsto dal DL 4/2019.
Se stai pianificando il tuo futuro pensionistico, comprenderne i dettagli è essenziale.
Un passo fondamentale è l’analisi dell’estratto conto contributivo, il documento chiave per calcolare l’importo e la data di decorrenza della tua pensione. In questa guida, esploreremo come accedere all’estratto conto contributivo INPS, cosa contiene e come interpretarlo per una pianificazione pensionistica accurata.
Indice degli Argomenti
Che cos’è l’anzianità contributiva del lavoratore?
L’anzianità contributiva di un lavoratore si riferisce al periodo di tempo in cui il lavoratore ha effettivamente versato contributi previdenziali. È un fattore importante nel calcolo delle pensioni e indica il numero di anni, mesi e giorni di lavoro per i quali sono stati pagati i contributi alla previdenza sociale. Questo periodo contributivo è essenziale per determinare i diritti pensionistici del lavoratore, inclusi l’età di pensionamento e l’ammontare della pensione. |
L’anzianità contributiva è di fatto la somma degli anni, mesi o giorni, per cui un soggetto è iscritto ad una cassa di previdenza sociale obbligatoria, come l’INPS.
Cos’è l’estratto conto contributivo e perché è importante?
L’estratto conto contributivo è il documento che elenca tutti gli accrediti previdenziali, fornendo una panoramica completa dei contributi previdenziali del lavoratore. Essenziale per calcolare la pensione, questo documento include contributi obbligatori, volontari, riscatti di periodi specifici e altro ancora.
Per visualizzare l’estratto conto, è necessario disporre delle credenziali di accesso al sito INPS, come SPID, CIE o CNS. Attraverso il portale web dell’INPS o tramite il patronato, è possibile ottenere informazioni dettagliate sui versamenti accreditati presso diverse gestioni.
Dopo l’accesso al sito INPS, la funzione “Estratto Conto Contributivo” nel Fascicolo previdenziale del cittadino consente di verificare i versamenti accreditati presso le varie gestioni. Questo è cruciale per comprendere i requisiti specifici legati alla tipologia di pensione desiderata.
Contenuto dell’estratto conto contributivo
L’estratto conto previdenziale contiene dati anagrafici del lavoratore e una tabella dettagliata dei versamenti, inclusi periodo di riferimento, tipologia di contributi, contributi utili in giorni, settimane o mesi, retribuzione o reddito, riferimenti del datore di lavoro e note aggiuntive.
A seconda della categoria lavorativa e del fondo previdenziale, vengono stabiliti diversi requisiti per il diritto al trattamento pensionistico, che possono riguardare sia l’età che gli anni di contributi.
Nell’estratto conto INPS regime generale, i contributi sono distinti tra “al diritto” e “al calcolo“. Questa sezione spiega le differenze e sottolinea l’importanza dell’ammontare dei versamenti rispetto alla quantità di contributi per determinare l’entità dell’assegno pensionistico.
La colonna “Retribuzione o reddito” nell’estratto conto riporta i dati essenziali, inclusi i dettagli sulla retribuzione percepita dai lavoratori dipendenti, il reddito per titolari d’impresa e iscritti alla gestione separata. Si discute anche di come gestire situazioni in cui la retribuzione è inferiore o eccedente ai limiti legali.
Una precisazione: prestazioni dirette e indirette
Per parlare di pensioni, prepensionamento e contributi, bisogna tenere conto di due differenze. Esistono prestazioni dirette e prestazioni indirette, ed entrambe possono essere erogate dallo stesso ente di previdenza sociale. Versare i contributi ai fini pensionistici ricordiamo che non è facoltativo, ma in Italia è un obbligo.
La normativa italiana prevede un’obbligatorietà in questo tipo di contribuzione, secondo due tipi di prestazione:
- Prestazioni dirette: qui rientrano le pensioni di anzianità lavorativa, di vecchiaia, di privilegio e quelle di inabilità. In questo caso la pensione è erogata a chi ha precisi requisiti minimi per potervi accedere, e l’ente previdenziale si occupa di versare una somma al soggetto interessato;
- Prestazioni indirette: in questo caso le pensioni sono ricevute in modo indiretto. Si tratta di pensioni spettanti ai coniugi superstiti, nel caso di coniuge deceduto. Rientrano qui anche le pensioni dei deceduti in servizio, erogate alla famiglia, o la pensione di reversibilità. In questa circostanza viene versata una percentuale della pensione dell’ex coniuge ai parenti più prossimi.
Tipologie di calcolo del sistema pensionistico
Se sei alle prese con il calcolo della tua pensione, è fondamentale comprendere quale sistema di calcolo si applica alle gestioni amministrate dall’INPS. In dettaglio, i seguenti sistemi vengono adottati per il calcolo dei trattamenti pensionistici:
- Lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
Fino al 31 dicembre 2011, si applica il calcolo retributivo.
Dal 1° gennaio 2012, è in vigore il metodo contributivo.
- Lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
Fino al 31 dicembre 1995, si applica il calcolo retributivo.
Dal 1° gennaio 1996, entra in vigore il metodo contributivo (calcolo misto).
- Lavoratori senza contributi al 31 dicembre 1995 o con opzioni specifiche;
Nel caso di lavoratori privi di contributi al 31 dicembre 1995 o che hanno optato per specifiche opzioni (come l’opzione al contributivo di cui all’art. 1 co. 23 L. 335/1995, il computo presso la gestione Separata di cui all’art. 3 DM 282/1996, la totalizzazione nazionale D.Lgs. 42/2006, l’opzione donna di cui all’art. 16 D.L. n. 4/2019), si applica il calcolo integralmente contributivo.
Come si effettua il calcolo dell’anzianità contributiva?
Inizialmente è fondamentale comprendere che, nonostante in precedenza si sia parlato di anni di anzianità contributiva per l’accesso alle pensioni, il calcolo dell’anzianità contributiva si basa sull’utilizzo delle settimane lavorative come unità di misura. Per determinare tale anzianità, è necessario sommare tutte le settimane lavorate e successivamente dividerle per 52, il numero totale di settimane presenti in un anno.
ESEMPIO: |
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Supponiamo, ad esempio, che si desideri andare in pensione di vecchiaia a 67 anni con un minimo di 20 anni di contributi. In questo caso, sarà necessario accumulare un totale di 1.040 settimane, che, divise per 52, equivalgono appunto a 20 anni. |
Tuttavia, questo metodo di calcolo non si applica universalmente a tutti i lavoratori. La procedura di calcolo attraverso il conteggio delle settimane riguarda principalmente i lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), come il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) e le gestioni speciali dei lavoratori autonomi, quali artigiani e commercianti.
Per i fondi esclusivi dell’Assicurazione Generale Obbligatoria, come nel caso dei dipendenti pubblici, e per i fondi sostitutivi dell’Assicurazione Generale Obbligatoria, come ad esempio gli ex fondo elettrici, ex-INPDAI, ecc., l’anzianità contributiva viene determinata considerando i giorni di servizio calcolati seguendo l’anno commerciale, composto convenzionalmente da 30 giorni per ciascun mese, per un totale di 360 giorni all’anno.
Per gli iscritti alla gestione separata dell’INPS e generalmente per coloro iscritti alle casse professionali, l’anzianità si calcola considerando i mesi interi, dove un anno corrisponde a 12 mesi.
Infine, per i lavoratori agricoli e per i lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti, l’anzianità contributiva si calcola prendendo in considerazione i giorni dell’anno solare.
Requisiti per la pensione di vecchiaia
Riportiamo di seguito i requisiti anagrafici per richiedere la pensione di vecchiaia contributiva con soli 5 anni di contributi versati
requisito contributivo 5 anni (solo contributi versati dopo il 1995):
- Uomini: 2020-2025: 71 anni
- Donne: 2020-2025: 71 anni
Pensione anticipata ordinaria
Per poter richiedere la pensione anticipata ordinaria, il lavoratore deve aver maturato i seguenti requisiti. L’accesso è concesso ai lavoratori di qualsiasi età iscritti alla gestione INPS purche siano maturati:
- 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini (2227 settimane);
- 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne (2175 settimane).
Va ricordato che il D.L. n. 4 2019 ha previsto una finestra mobile di tre mesi tra il momento della maturazione del requisito e la decorrenza, ovvero il momento in cui si percepisce effettivamente l’assegno di pensione.
Conclusioni
Concludendo, l’anzianità contributiva è un elemento fondamentale nel sistema previdenziale, poiché determina i diritti pensionistici di un lavoratore. La comprensione accurata dell’anzianità contributiva è essenziale per pianificare una pensione adeguata e per assicurare i benefici maturati durante la vita lavorativa. È importante per i lavoratori essere informati e aggiornati sul proprio stato contributivo per fare scelte informate riguardo alla propria carriera e al proprio futuro pensionistico.
Domande frequenti
L’estratto conto contributivo è un documento che elenca tutti gli accrediti previdenziali, fornendo una panoramica completa dei contributi previdenziali del lavoratore. È essenziale per calcolare la pensione e include contributi obbligatori, volontari, riscatti di periodi specifici e altro ancora.
L’anzianità contributiva si calcola sommando le settimane lavorate e dividendo il totale per 52, che rappresenta il numero di settimane in un anno. Il metodo varia a seconda del tipo di lavoratore e del fondo previdenziale, includendo il conteggio delle settimane, il calcolo in base all’anno commerciale o solare, o la considerazione dei mesi interi.
Puoi accedere all’estratto conto contributivo INPS utilizzando le credenziali di accesso al sito, come SPID, CIE o CNS. Attraverso il portale web dell’INPS o tramite il patronato, puoi ottenere informazioni dettagliate sui versamenti accreditati presso diverse gestioni.
L’estratto conto contributivo contiene dati anagrafici del lavoratore, una tabella dettagliata dei versamenti con periodo di riferimento, tipologia di contributi, contributi utili in giorni, settimane o mesi, retribuzione o reddito, riferimenti del datore di lavoro e note aggiuntive.
I sistemi di calcolo variano a seconda della categoria lavorativa e includono il calcolo retributivo, il metodo contributivo e il calcolo misto, a seconda dell’anno di maturazione dei contributi.