Decidere di avviare un’edicola che vende riviste, libri e giornali può ancora essere un’opzione redditizia, nonostante i cambiamenti che il mondo dell’editoria hanno attraversato negli ultimi anni. Prima di avviare un’edicola, o un negozio che vende libri e giornali di vario tipo, è necessario pianificare diversi aspetti, come il luogo in cui collocare l’attività di vendita, e la scelta tra l’apertura di una vera e propria libreria o di una edicola per la vendita di giornali. Il primo consiglio per avviare un’attività di questo tipo è quello di trovare una zona in cui non sono presenti altri negozi di vendita di libri o giornali: è consigliato individuare una zona completamente priva di questo genere di negozi.
Indice degli Argomenti
- Disciplina giuridica dell’attività
- Avviare un’edicola o una libreria: pro e contro
- Requisiti per l’esercizio dell’attività
- Aspetti specifici dell’attività
- Come aprire una libreria: requisiti
- Come aprire una edicola: requisiti
- Partita IVA per il commercio di libri e giornali
- Il regime IVA editoria
- Quanto guadagna una libreria
- Avviare attività di commercio online di libri
Disciplina giuridica dell’attività
Da un punto di vista giuridico l’attività di commercio di libri e giornali è disciplinata dalle regole che seguono:
- Librerie – Dal punto di vista civilistico ed amministrativo, l’attività delle librerie non presenta sostanziali differenze rispetto a qualsiasi altra attività di vendita al minuto. Peculiare risulta invece il trattamento fiscale della vendita di libri, con particolare riguardo alla disciplina dell’imposta sul valore aggiunto che è assolta direttamente dall’editore;
- Edicole – La rivendita di giornali e riviste è soggetta, invece, a particolari disposizioni, sia sul piano civilistico (accesso alle sole persone fisiche), sia sul piano amministrativo (autorizzazioni comunali e orari di apertura), sia dal punto di vista fiscale, in analogia a quanto disposto per il commercio dei libri.
Avviare un’edicola o una libreria: pro e contro
Prima di tutto è necessario sapere che è possibile avviare un’attività di rivendita di libri o riviste in diversi modi: si può scegliere se aprire una vera e propria libreria, anche adottando il metodo del franchising, oppure una edicola in cui vendere giornali e riviste, o rilevare un’attività già avviata. Anche per l’apertura di una edicola è possibile avviare l’attività in autonomia oppure avvalersi di un franchising.
Rispetto al passato, oggi è più complesso avviare un’attività in questo settore, perché la concorrenza è piuttosto vasta. Tuttavia può essere un investimento molto fruttuoso, se si decide di aprire questo genere di impresa in una zona in cui ancora non sussistono attività similari.
Per esempio è possibile individuare paesi, quartieri o zone particolari in cui questo genere di negozio ancora non è presente. In questo modo ci si rivolgerà a un pubblico molto vasto e sarà piuttosto semplice cumulare fatturato già da subito.
Un altro consiglio per iniziare è quello di valutare la possibilità di aprire un negozio di libri o giornali in franchising. Questa modalità di apertura dell’attività garantisce alcune basi solide da cui iniziare.
Questo perché il franchising consente all’imprenditore di ricevere assistenza fin da subito, da una catena di negozi più vasta, che utilizza un format già testato e funzionante. Aprire in franchising è una soluzione valida quando si desidera avviare un’attività di questo tipo, ma con l’aiuto di una importante azienda.
Un’altra idea fruttuosa è quella di aprire una libreria indipendente, rivolgendosi per esempio a una nicchia precisa di mercato per distinguersi dalla concorrenza. Specializzandosi in un settore particolare è possibile infatti rivolgersi ad un pubblico più preciso, come può essere quello degli studenti universitari In caso di vendita di libri scolastici.
Requisiti per l’esercizio dell’attività
Il titolare di impresa individuale o il legale rappresentante, i soci e il preposto della società devono essere in possesso dei requisiti morali definiti nell’articolo 4, comma 1 della Legge Regionale n. 16/2011.
Soggetti esclusi dall’attività
Più precisamente non possono esercitare l’attività commerciale di vendita della stampa quotidiana e periodica:
- Coloro che sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, salvo che abbiano ottenuto la riabilitazione;
- Coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna a pena detentiva non inferiore nel minimo a tre anni per delitto non colposo;
- Tutti coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna a pena detentiva per uno dei delitti di cui al libro II, titolo VIII, capo II, del codice penale, oppure per ricettazione, riciclaggio, insolvenza fraudolenta, bancarotta fraudolenta, usura, rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione;
- Coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna per reati contro l’igiene e la sanità pubblica, compresi i delitti di cui al libro II, titolo VI, capo II, del codice penale;
- Coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, due o più condanne, nel quinquennio precedente all’inizio dell’esercizio dell’attività, per delitti di frode nella preparazione o nel commercio degli alimenti, previsti da leggi speciali;
- Infine, coloro che sono sottoposti ad una delle misure di prevenzione di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423 (Misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità), o nei cui confronti è stata applicata una delle misure previste dalla legge 31 maggio 1965, n. 575 (Disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso, anche straniere), ovvero a misure di sicurezza.
Il divieto di esercizio dell’attività, di cui alle lettere b), c), d), ed e), permane per la durata di cinque anni a decorrere dal giorno in cui la pena è stata scontata. Qualora la pena si sia estinta in altro modo, il termine di cinque anni decorre dal giorno del passaggio in giudicato della sentenza, salvo riabilitazione.
Iter
Come per l’avvio di qualsiasi attività economica, anche per il commercio di libri e gioranli è necessario seguire un preciso iter di adempimenti. Si tratta di una procedura che permette di essere in regola sia da un punto di vista civilistico, fiscale, previdenziale e assistenziale. Vediamone insieme i passaggi temporali necessari per l’apertura di un’attività di commercio di libri e giornali.
Aspetti specifici dell’attività
Vediamo adesso schematicamente quali sono i principali aspetti specifici dell’attività di commercio di libri e giornali.
- Liberalizzazione dell’attività – L’articolo 39 del D.L. n. 1/2012, convertito dalla Legge n. 27/2012, ha introdotto nel settore della vendita dei giornali alcune importanti novità, in vigore dal 25 marzo 2012. In particolare, i soggetti interessati possono:
- vendere presso la propria sede qualunque altro prodotto secondo la vigente normativa;
- praticare sconti sulla merce venduta.
- Chioschi – Con la risoluzione n. 146930/2013 il Ministero dello Sviluppo Economico ha affermato che alle attività artigianali di produzione e vendita di alimento, e per la vendita di giornali, esercitate in chioschi su area pubblica, si applicano le disposizioni comunitarie in materia di procedure di selezione previste dal D.Lgs. n. 59/2010, che escludono il rinnovo automatico. Comunque, il Comune può optare per criteri analoghi a quelli previsti per il commercio su aree pubbliche o individuarne di nuovi;
- Sconti – L’articolo 34, comma 41 del D.L. n. 179/2012 ha previsto che gli edicolanti possano praticare sconti sulla merce venduta e defalcare il valore del materiale fornito in conto vendita e restituito, nel rispetto del periodo di permanenza in vendita stabilità dall’editore, a compensazione delle successive anticipazioni al distributore.
Come aprire una libreria: requisiti
Riassumiamo qui i principali step necessari per procedere all’apertura di una libreria:
- Apertura di una Partita IVA con relativo codice Ateco;
- Richiesta di autorizzazione e presentazione della comunicazione di inizio attività al Comune di riferimento, con almeno 30 giorni di anticipo rispetto all’apertura;
- Iscrizione al Registro delle Imprese e alla Camera di Commercio;
- Apertura di una posizione INPS e INAIL;
- Richiesta del permesso di esporre l’insegna;
- Pagamento dei diritti SIAE per diffondere il materiale audio-video, dov’è necessario;
- Messa a norma del locale e dei relativi impianti, e in alcuni casi è necessaria la valutazione antincendio da parte dei Vigili del Fuoco.
Aprire una libreria può essere piuttosto dispendioso, per cui potrebbe essere necessario investire un budget molto levato almeno inizialmente, per coprire i costi per il locale, in base alla metratura specifica, e per la fornitura dei libri.
Si parla, per una libreria di medie dimensioni, di un investimento di circa 100.000 euro per cominciare, per poter allestire il negozio con i materiali, i prodotti e gli arredi necessari alla vendita.
In ogni caso il franchising è un buon metodo per abbattere i costi, per cui ci si avvale di una collaborazione con una catena già esistente, affiliandosi a marchi molto conosciuti che possono quindi attirare l’attenzione di molti clienti. In questo caso gli investimenti iniziali possono essere anche molto ridotti, a partire da 10.000 euro.
Come aprire una edicola: requisiti
Gli step per poter aprire una edicola sono molto simili a quelli di ogni altra attività commerciale, in quanto anche in questi casi è necessario procedere con:
- L’apertura della Partita IVA con codice Ateco corretto;
- L’iscrizione all’INPS e all’INAIL;
- La richiesta di autorizzazione per avviare l’attività al Comune di riferimento;
- L’iscrizione alla Camera di Commercio locale;
- Eventuale richiesta di esporre l’insegna.
- Contattare la Federazione Italiana Editori Giornali per ricevere la fornitura di quotidiani riviste e altri prodotti similari.
L’ultima operazione è obbligatoria solo nel momento in cui nel proprio negozio vengono venduti quotidiani, periodici e riviste di diverso tipo. Secondo le ultime normative in materia, gli edicolanti sono autorizzati a vendere qualsiasi prodotto alternativo presso le proprie attività, e possono applicare sconti particolari.
L’edicolante tuttavia ha alcuni obblighi da rispettare che riguardano la garanzia del pluralismo di informazione, per cui è necessario fornire il negozio di diversi prodotti informativi. Risulta importante stabilire dei precisi contratti di fornitura tra distributori e edicolanti.
Se si desidera affiancare l’attività di edicola a un negozio già esistente, come uno di vendita di libri, è necessario aggiungere alla propria Partita Partita IVA il codice ATECO corretto.
Partita IVA per il commercio di libri e giornali
Per poter aprire una libreria o avviare un’edicola, è necessario compiere alcuni passi burocratici come ad esempio l’apertura di una partita IVA. I codici ATECO da considerare sono i seguenti:
Per il commercio al dettaglio di libri:
- 47.61.00 – Commercio al dettaglio di libri
- Include: commercio al dettaglio di libri, inclusi audiolibri, su supporti fisici.
- Esclude: commercio al dettaglio di supporti registrabili (47.40), commercio al dettaglio di supporti registrati diversi dagli audiolibri su supporti fisici (47.69), commercio al dettaglio di libri antichi/di antiquariato (47.79), commercio al dettaglio di libri di seconda mano (47.79), distribuzione di e-book e audiolibri in streaming o download da parte degli editori stessi (58.11).
Per il commercio al dettaglio di giornali, altre pubblicazioni periodiche e articoli di cancelleria:
- 47.62 – Commercio al dettaglio di giornali, altre pubblicazioni periodiche e articoli di cancelleria
- Questo codice si suddivide ulteriorano in:
- 47.62.10 – Commercio al dettaglio di giornali e altre pubblicazioni periodiche
- Include: commercio al dettaglio di giornali, periodici e riviste.
- 47.62.20 – Commercio al dettaglio di articoli di cancelleria
- Include: commercio al dettaglio di articoli di cancelleria.
- 47.62.10 – Commercio al dettaglio di giornali e altre pubblicazioni periodiche
- Questo codice si suddivide ulteriorano in:
Il regime IVA editoria
Per quanto riguarda il trattamento fiscale, in questo settore è possibile accedere ad un regime speciale IVA per l’editoria. Questo vuol dire nella pratica che il regime è monofase, con un’aliquota unica del 4%, che tiene in considerazione tutti i rischi collegati alla vendita, in particolare la possibilità di cumulare giacenze di libri e giornali.
Il regime fiscale monofase consente di applicare l’IVA ridotta al 4% unicamente per prodotti come libri, cartacei e giornali. Non è possibile applicare la stessa Iva su prodotti alternativi come CD, DVD o altri beni. Si può dire quindi che l’agevolazione avviene unicamente sui prodotti che riportano la sigla ISBN.
Per applicare l’IVA il requisito essenziale è il prezzo della copertina, tuttavia questa tassa viene calcolata anche sulla base del numero effettivo di copie vendute e consegnate. Per questo motivo un editore deve avere con sé e aggiornare il Registro degli Editori, dove vengono riportati tutti i dati relativi agli acquisti effettuati di prodotti come giornali e libri, e le relative vendite.
Inoltre esiste anche un particolare regime forfettario, quando il costo del libro supera il prezzo della vendita. Per tutelare questo settore infatti è possibile applicare un’ulteriore agevolazione. Al fine di determinare la base imponibile su cui applicare l’IVA, si fa riferimento sia al numero di copie vendute effettivamente, sia al numero di copie vendute in modo forfettario, con base imponibile così suddivisa:
- sul 70% per le cessioni di libri;
- sull’80% per le cessioni di giornali, quotidiani e periodici.
Per approfondire: Prodotti editoriali: requisiti per l’Iva al 4%.
Il Comune può negare l’autorizzazione per avviare un’edicola?
Per avviare un’attività di questo genere il soggetto deve presentare un’apposita richiesta al Comune in cui verrà aperta l’attività. Rimane facoltà del Comune stesso valutare la possibilità di erogare questo tipo di permesso, sulla base della densità di abitanti specifica e il numero di negozi similari già presenti nel territorio.
Il Comune può infatti negare l’accesso a questa possibilità nel caso in cui sul territorio siano già presenti più edicole, per evitare concorrenza sleale. In questo caso il consiglio è quello di cercare un’altra zona in cui avviare la propria attività.
Quanto guadagna una libreria
Per quanto riguarda il fatturato di una edicola o una libreria, gli introiti derivano dal guadagno aggiuntivo rispetto al prezzo di copertina. Questo significa che l’edicola, o la libreria, guadagnano sulla differenza di prezzo tra quanto acquistano dai fornitori e quanto rivendono. Solitamente si tratta di un 20% in aggiunta rispetto al prezzo di copertina.
Tuttavia il guadagno è molto variabile per questo tipo di realtà, in base a diversi fattori, e perché cambia in base alla quantità di prodotti venduti. Nonostante sussista un regime fiscale agevolato, è necessario valutare con cautela la possibilità di aprire un’attività di questo tipo, analizzando nel dettaglio come procedere in modo preventivo.
Avviare attività di commercio online di libri
Avviare il commercio online di libri e riviste comporta specifici adempimenti fiscali e amministrativi, la cui corretta esecuzione è imprescindibile per operare in conformità con la normativa vigente. In primo luogo, è necessario procedere con l’apertura della partita IVA, individuando il codice ATECO più appropriato per l’attività di commercio al dettaglio di libri e pubblicazioni periodiche, operazione da effettuare presso l’Agenzia delle Entrate.
Contestualmente, si richiede l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di riferimento, adempimento che conferisce piena legalità all’attività imprenditoriale. Per quanto concerne gli aspetti previdenziali, è obbligatoria l’iscrizione alla gestione commercianti dell’INPS, assicurando così la copertura contributiva per il titolare dell’attività. Inoltre, è fondamentale considerare la corretta applicazione dell’IVA sulle vendite, distinguendo tra il regime ordinario e, ove applicabile, il regime forfettario, valutando attentamente i requisiti di accesso e le implicazioni fiscali di ciascuno. Infine, la gestione documentale e la tenuta della contabilità, in osservanza delle disposizioni del Testo Unico delle Imposte sui Redditi e delle norme sulla fatturazione elettronica, costituiscono pilastri fondamentali per una corretta operatività e per evitare sanzioni.