Un sollecito di pagamento è una comunicazione formale inviata da un creditore a un debitore con l’obiettivo di richiedere il pagamento di una somma di denaro dovuta. Questo strumento è spesso utilizzato come primo passo nel processo di recupero del credito e serve a ricordare al debitore l’obbligo di pagamento non ancora adempiuto. Di seguito le info per il sollecito di pagamento di una fattura.
Il sollecito di pagamento è il primo passo da effettuare per il recupero di un credito, permettendo al creditore di richiedere al suo debitore il pagamento di un debito scaduto. Si ricorre all’invio di un sollecito di pagamento ogni qual volta il creditore, intende ricordare al debitore il proprio obbligo di pagamento prima di agire per via legali (una causa ordinaria, decreto ingiuntivo, etc).
Le imprese e i lavoratori autonomi con partita IVA affrontano una serie di rischi durante lo svolgimento della propria attività, e uno di questi è il mancato pagamento di una o più fatture. Per legge le fatture devono essere pagate da un cliente, che acquista un determinato bene o servizio, entro una certa scadenza, in base al tipo di prodotto o servizio acquistato, o ulteriori disposizioni e accordi.
Se questo non avviene, quindi il credito rimane non saldato, è possibile per il lavoratore autonomo o per l’impresa agire per inviare un sollecito di pagamento, e richiedere il saldo del debito. Un sollecito di questo tipo può essere prima di tutto inviato tramite metodi di comunicazione bonari, ovvero si può richiedere al cliente di saldare ciò che deve pagare tramite metodi di comunicazione ordinari.
Una lettera con un sollecito di pagamento è una richiesta con cui il creditore ricorda al debitore l’obbligo del pagamento di un debito (già scaduto) invitandolo ad adempiere. Il tono della lettera è collaborativo. Tuttavia se ancora questo pagamento non avviene, si può anche optare per le vie legali, inviando prima una comunicazione ufficiale, come vedremo tra poco, e successivamente anche ricorrere ad un avvocato o ad un giudice. Vediamo in questo articolo come è possibile inviare un sollecito di pagamento per il recupero di un credito.
Quando scade il pagamento di una fattura
Bisogna prendere in considerazione prima di tutto come funzionano i termini per il pagamento di una fattura, secondo la normativa italiana. Generalmente, se vi è in attivo un contratto tra due soggetti, il cliente deve provvedere al pagamento della fattura sulla base delle tempistiche indicate dal contratto.
Questo può essere valido nel caso per esempio di un contratto di collaborazione tra un’azienda un lavoratore freelance con partita IVA, ma anche in base agli accordi presi tra azienda e fornitori, o per altri casi specifici. Il mancato pagamento entro i termini stabiliti può comportare diverse conseguenze, soprattutto perché vi è un contratto tra le parti che attesta esattamente quali sono termini e modalità di pagamento.
Ma cosa accade se non è previsto un contratto di questo tipo? Generalmente, sia con un contratto che senza contratto, le tempistiche previste per il saldo di una fattura si aggirano intorno ai 30 giorni, che possono anche diventare 60 in particolari casi.
In alcuni casi invece il cliente o acquirente deve pagare subito ciò che ha acquistato, che si tratti di un bene o di un servizio, all’azienda che lo eroga. Secondo le norme italiane queste scadenze vanno rispettate anche se l’accordo è solamente di tipo verbale, ovvero non è presente un contratto scritto. Tuttavia in fattura è possibile indicare al momento dell’emissione qual è il termine per il pagamento.
Lettera di sollecito di pagamento
Cos’è un sollecito di pagamento? |
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Un sollecito di pagamento è una comunicazione formale inviata da un creditore a un debitore con l’obiettivo di richiedere il pagamento di una somma di denaro dovuta. Questo strumento è spesso utilizzato come primo passo nel processo di recupero del credito e serve a ricordare al debitore l’obbligo di pagamento non ancora adempiuto. |
Quando una fattura non viene saldata entro i termini stabiliti, può essere necessario inviare un sollecito per richiedere il pagamento. Si può procedere prima a voce, tramite canali di comunicazione tradizionali, tuttavia per rendere il messaggio più ufficiale è possibile scrivere una lettera di sollecito di pagamento.
Obiettivo di recuperare un credito |
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L’obiettivo principale del sollecito di pagamento è recuperare un credito che non è stato saldato entro i termini concordati. Il sollecito può essere inviato dopo che una fattura è rimasta impagata oltre la sua scadenza e generalmente precede ulteriori azioni legali o di recupero crediti. |
Elementi tipici di un sollecito di pagamento
Generalmente, trattandosi ancora di una comunicazione bonaria, non è necessario inserire in questa lettera una data di scadenza dei termini per provvedere al pagamento del debito. Ecco quali informazioni o caratteristiche non possono mancare in una lettera di questo tipo:
- L’invio ufficiale tramite raccomandata o posta elettronica certificata PEC;
- L’indicazione dell’importo da pagare;
- Il riferimento preciso alla fattura che non è stata saldata;
- I soggetti coinvolti;
- L’eventuale contratto in essere tra le parti;
- La data della fattura di riferimento e dell’invio della lettera;
- La firma del creditore;
- Modalità di pagamento (ad esempio l’IBAN).
al punto di vista giuridico il sollecito di pagamento ha gli stessi effetti della diffida se viene inviata con raccomandata A.R. o con posta elettronica certificata (PEC), indichi espressamente l’importo da pagare e la specifica fonte di tale obbligo.
Va ricordato che questo genere di comunicazione dal punto di vista giudiziario ha un valore legale, per cui se si passerà ad una causa giudiziaria o ad un decreto ingiuntivo, possono essere calcolati gli interessi di mora a partire dal momento in cui è stata inviata la lettera di sollecito. Inoltre, inviando questo tipo di comunicazione, i termini per un’eventuale prescrizione si interrompono, ricominciando il calcolo del periodo dal momento dell’invio della lettera. Per un soggetto che non ha ricevuto il pagamento di una fattura, procedere in questo modo garantisce quindi una certa quantità di tutele nel caso in cui ancora una volta il soggetto in debito non saldi la fattura. Risulta quindi importante conservare questa documentazione, che attesta l’invio di una comunicazione di sollecito.
Modello lettera di sollecito di pagamento
Modello lettera di sollecito di pagamento |
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Spett.le società……… Via……, Città….. P.IVA…….. Data….. Raccomandata A.R. Oggetto: Primo sollecito per il pagamento di fattura scaduta Spett.le società ________. Da un nostro riscontro, risulta che la fattura n. ____ del __/__/__ scaduta in data __/__/___ non è ancora stata da voi pagata. Pertanto, vi invitiamo a provvedere quanto prima all’adempimento di quanto indicato sopra, mediante bonifico bancario sul nostro conto corrente, ai seguenti codici IBAN _____________________, intestato a _________ Filiale di _________ Qualora il pagamento dovesse essere stato da Voi già eseguito, Vi preghiamo di non tenere conto della presente comunicazione e, possibilmente, di fornirci la documentazione di riscontro. Cordiali saluti, Timbro e Firma del responsabile amministrativo o dell’Amministratore Unico. |
Serve un avvocato per inviare la comunicazione?
Anche se generalmente si pensa che potrebbe servire un avvocato per inviare questo tipo di comunicazione, non è così. La valenza legale della comunicazione sussiste sia se si ricorre ad un avvocato per farsi assistere nell’invio della lettera di sollecito, sia se si proceda in modo autonomo.
Tuttavia, inviare una lettera tramite uno studio legale può essere più vantaggioso in termini di ufficialità, e può portare il soggetto a debito a saldare con maggiore rapidità la somma dovuta. Va ricordato comunque che per essere ufficiale una comunicazione deve passare attraverso una raccomandata oppure una lettera tramite PEC, altrimenti si può parlare solo di richiesta bonaria.
Se la comunicazione di sollecito non basta
Se la prima comunicazione tramite lettera non basta, è possibile agire in diversi modi. Si può per esempio scegliere di inviare una seconda lettera di sollecito, simile alla prima, ma in cui si dichiara la volontà di procedere con le vie legali successive nel caso di mancato saldo del debito. Si può parlare quindi di seconda lettera di sollecito, ma anche di terza lettera. Se ancora il debito non viene saldato, è possibile a questo punto rivolgersi ad un avvocato o ad uno specialista di recupero dei crediti.
Successivamente, si passa al decreto ingiuntivo: la procedura permette di fare richiesta direttamente ad un giudice, presentando tutti i documenti che attestano la sussistenza del debito non saldato. Se l’importo del debito supera i 1.100 euro, è necessario chiedere il supporto di un avvocato.
Bisogna sapere che il mancato pagamento di una fattura già di per sé garantisce il diritto di recuperare il credito, perché è una prova concreta del debito. Tramite ingiunzione di pagamento, si obbliga il soggetto a versare l’importo dovuto entro un periodo piuttosto breve, di 40 giorni. Il soggetto che riceve questa ingiunzione può comunque difendersi se non ritiene di dover pagare la somma.
Quali sono i termini di prescrizione di un credito
Va ricordato che, se il soggetto coinvolto non agisce per recuperare le somme spettanti entro certi termini, è possibile che questo diritto cada in prescrizione. Nello specifico esistono dei termini di cui tenere conto quando si parla di fatture non pagate:
- 10 anni nel caso di contratti terminati con aziende;
- 3 anni per fatture di professionisti come medici, avvocati, notai e così via;
- 5 anni per pagamenti a saldo periodico, come le bollette.
Tenendo presente che una lettera di diffida garantisce il ricalcolo di questo periodo partendo da zero, l’interessato deve comunque valutare quando procedere, per evitare che i termini per poter richiedere il pagamento vadano in prescrizione.
L’atto di pignoramento dei beni
Se, arrivati a questo punto, ancora il soggetto a debito non corrisponde le somme dovute, è possibile agire con un atto di pignoramento, per cui tramite Anagrafe Tributaria è possibile valutare quali sono i beni posseduti dal soggetto che si trova in una situazione di debito.
A questo punto è necessario, garantendo ancora un periodo di 10 giorni di tempo per il saldo del pagamento, avvertire il soggetto che sarà effettuata un’azione forzata. Questa soluzione si utilizza come ultimo passaggio, e soprattutto se le cifre del debito sono piuttosto elevate.
Il creditore può decidere se procedere con un pignoramento di diverso tipo: presso terzi, mobiliare, immobiliare e così via. Questa soluzione è applicata se anche il decreto ingiuntivo non viene rispettato dal debitore, e si vanno a colpire i beni a lui intestati.
Domande frequenti
Generalmente, un sollecito di pagamento è inviato dopo che una fattura è scaduta e non è stata pagata.
Il tono della prima lettera di sollecito è collaborativo, potrebbero esserci diverse ragioni per il quale il debitore non ha adempiuto immediatamente al suo obbligo. Pertanto, non occorre utilizzare, nella prima lettera, un tono perentorio e formale. L’obiettivo è rendere il debitore a conoscenza del suo debito, il quale dovrà essere indicato, insieme alla fonte da cui deriva, nella lettera. Occorre indicare il numero della fattura e la sua data di scadenza. La lettera di sollecito deve essere precisa e completa, in tal modo ci sono molte più probabilità che il debitore adempia al suo obbligo. Un altro aspetto importante riguarda l’indicazione del termine entro cui deve essere pagato il termine.
Si è possibile inviare più lettere di sollecito di pagamento. Il tono della prima lettera è pacifico e cordiale, palesando al debitore l’avvenuta scadenza del debito. La sua funzione è attestare l’esistenza di un debito non pagato. Potrebbe essere necessario inviare anche un secondo sollecito di pagamento. Se i tentativi cordiali non hanno provocato nessun effetto, si invia un ultimo sollecito di pagamento. Si effettua cioè la costituzione in mora, comunicando che, in caso di mancato pagamento, si avvieranno le procedure di recupero crediti senza ulteriore avviso. Sarà l’avvocato a questo punto ad inviare un’altra diffida di pagamento, in carta intestata, procedendo con l’invito alla negoziazione assistita oppure depositando direttamente un ricorso per decreto ingiuntivo all’autorità competente.
Ignorare un sollecito di pagamento può portare a ulteriori azioni di recupero crediti, inclusi interessi di mora, costi legali e potenzialmente azioni giudiziarie.
Se il pagamento viene effettuato, il processo di recupero del credito si conclude. In caso contrario, il creditore può decidere di intraprendere ulteriori azioni, come l’invio di un avvocato o l’inizio di una procedura legale.
Dipende dai termini del contratto e dalla legge applicabile, ma generalmente si consiglia di attendere un periodo ragionevole e di tentare più di un metodo di recupero prima di intraprendere azioni legali.
Sì, ma è più complicato e costoso. Le leggi sul recupero del credito variano da paese a paese, e potrebbe essere necessario intraprendere azioni legali nel paese del debitore.