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Quietanza di pagamento

Fisco NazionaleFiscoQuietanza di pagamento

Costituisce una confessione stragiudiziale proveniente dal creditore e rivolta al debitore, la quale costituisce piena prova dello specifico pagamento di una determinata somma per un determinato titolo.

La quietanza di pagamento è un documento di fondamentale importanza sia per il debitore che per il creditore. Non solo attesta l’avvenuto pagamento di una somma di denaro, ma riveste anche un ruolo cruciale nel contesto fiscale.

Cos’è la quietanza di pagamento?

La quietanza di pagamento è un documento che attesta l’avvenuto pagamento di un importo. Si tratta di un documento scritto che, di fatto, certifica il pagamento del debitore nei confronti del suo creditore. Sotto il profilo giuridico la quietanza rientra nelle dichiarazioni di scienza con funzione di prova documentale precostituita. Questo documento, di fatto, libera il debitore da ogni obbligo nei confronti del creditore.

Aspetto fondamentale è che il documento deve essere firmato mediante firma autografa dal parte del creditore, in modo da poter concretamente fungere da prova dell’esecuzione di un’obbligazione. In ambito fiscale, la quietanza costituisce una prova documentale inconfutabile che può essere utilizzata in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Quando si utilizza?

La quietanza di pagamento viene solitamente utilizzata a fronte del pagamento di un corrispettivo in contanti. Attraverso il rilascio di questo documento è possibile conservare una prova dell’avvenuta effettuazione dell’obbligazione. Di fatto, quindi, il creditore libera il debitore dalla sua obbligazione, liberandolo da qualsiasi altro obbligo.

Nella quotidianità questo documento viene emesso al momento del pagamento di un canone di affitto, dell’incasso di un assegno o di una cambiale, etc.

Quali modalità di quietanza esistono?

Sotto il profilo delle modalità di emissione, possiamo avere:

  • Una quietanza parziale, detta anche ricevuta a fronte di acconto, la quale libera il debitore solo per l’importo dell’acconto erogato;
  • Una quietanza totale, ovvero che interessa l’intero importo previsto. In questo caso, infatti, il documento deve contenere la dichiarazione di aver ricevuto l’intero pagamento spettante.

Quali gli elementi obbligatori?

La quietanza, stante la sua efficacia probatoria dichiarativa, deve avere forma scritta. Questa può assumere anche la forma di atto pubblico o di dichiarazione ricevuta da notaio o da altro pubblico ufficiale che sia autorizzato a conferirle pubblica fede ex art. 2699 c.c.

La quietanza di pagamento deve necessariamente indicare i seguenti elementi obbligatori:

  • Le generalità del creditore e del debitore;
  • L’importo pagato;
  • La fonte del debito (ad esempio un contratto, un ordinativo, un prestito, ecc.);
  • La data del pagamento;
  • La liberazione del debitore da ogni ulteriore obbligo;
  • La firma di colui che ha ricevuto il pagamento;
  • La data in cui la quietanza viene compilata.

La quietanza deve essere rilasciata dal creditore nel caso in cui il debitore ne faccia esplicita richiesta, e nel caso il rilascio è sempre obbligatorio. Le spese sono sempre a carico del soggetto richiedente.

ElementoDescrizione
Data e luogoQuando e dove è stata rilasciata
Parti coinvolteDebitore e creditore
ImportoSomma pagata (in cifre e lettere)
CausaleMotivo del pagamento
FirmaAutografo del creditore

È obbligatorio il rilascio della quietanza?

Solitamente la quietanza deve essere rilasciata ogni volta che il pagamento dell’obbligazione avviene in contanti. Attraverso questo documento il creditore libera il debitore dall’obbligazione attestando l’avvenuto pagamento. Per i pagamenti che, invece, avvengono con mezzi tracciabili, come carta, assegno, bonifico bancario o postale, invece, la quietanza non è obbligatoria.

Esempio di quietanza

Trattasi di un documento da redigere in carta libera, che può essere così composto:

“Con la presente dichiaro di ricevere, in data …., dal sig. Mario Rossi, la somma di euro 1.000, a totale soddisfacimento del mio credito relativo al contratto stipulato in data […] relativo alla seguente operazione […] Null’altro mi è dovuto per la suddetta obbligazione. La presente, pertanto, vale come quietanza liberatoria. Il suddetto pagamento estingue ogni ulteriore debito riferito al predetto contratto, con remissione dell’obbligo di pagamento degli ulteriori importi. Nulla mi è più dovuto”.

La quietanza legata ai pagamenti fiscali: F24 online

La quietanza di pagamento riguarda anche i pagamenti tributari effettuati utilizzando il modello F24. Si tratta di documento elettronico, rilasciato dall’Agenzia delle Entrate o dall’istituto bancario (a seconda dello strumento di pagamento utilizzato). Tale quietanza, viene conservata nel cassetto fiscale del contribuente direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Anche in questo caso la funzione del documento è quello di accertare l’avvenuto pagamento dell’obbligazione tributaria. In questi termini di parla di “F24 quietanzato“.

Quando può essere inefficace il documento?

Un fattore che può determinare l’inefficacia della quietanza è la violenza. Nel caso in cui si verifichi questa ipotesi il creditore deve agire in giudizio per ottenere una dichiarazione di inefficacia del documento.

Conservazione delle quietanze

La conservazione delle quietanze è un obbligo di legge. Il periodo di conservazione varia a seconda del tipo di pagamento e delle normative fiscali vigenti. In generale, si consiglia di conservare le quietanze per i termini previsti per gli accertamenti fiscali.

Giurisprudenza

  • Cassazione, n. 15245/2002;
  • Cassazione, n. 31173/2018;
  • Cassazione, n. 15591/2018;
  • Cassazione, n. 10846/2019;
  • Cassazione, n. 6240/2019;
  • Cassazione, n. 1572/2019.

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