La strada del ritocco del tetto al contante sta per essere formalizzata e, proprio in queste ore, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta cercando di mediare tra le diverse parti dell’esecutivo al fine di trovare una sintesi che possa soddisfare tutti.

La via della mediazione, suggerita dai collaboratori del presidente, sembra essere stata un successo: da quanto trapela in queste ultime ore, infatti, la Lega (che avrebbe voluto alzare il tetto all’uso del contante a 10.000 euro) sembra essersi ricondotta su più prudenziali consigli e, probabilmente, accettare una soluzione che anche Forza Italia (che invece non considera il ritocco del tetto al contante come una priorità di governo) dovrebbe supportare. Dunque, quale sarà l’intesa raggiunta?

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Il tetto salirà, ma meno del previsto

Le notizie di oggi suggeriscono che il tetto al contante sarà portato in aumento a 5.000 euro ma, sempre secondo quanto emerge da alcune indiscrezioni, non è nemmeno escluso che questa soglia possa essere considerata come un cap su cui instaurare nuove mediazioni.

Insomma, se le parti del governo che avrebbero voluto un tetto ancora superiore non cederanno, si chiuderà probabilmente per una nuova soglia a 5.000 euro. Se invece ci sarà qualche concessione, non è nemmeno escluso che si possa scendere a 3.000 o 4.000 euro, ben lontani dunque da quanto era stato inizialmente previsto.

Cosa ne pensano gli italiani?

Intanto, emergono i risultati di una ricerca condotta da mUp Resarch e Norstat, commissionata da Facile.it, utile per scoprire quale sia la soglia ritenuta preferibile dagli italiani in merito al tetto al contante.

Da quanto è stato rilevato, il 62% degli italiani si dichiara favorevole al tetto, con il 24,2% dei rispondenti che afferma che i 2.000 euro sarebbero il punto su cui porre un limite. Prevalentemente, comunque, la maggior parte delle risposte si concentra nel range tra i 2.000 e i 3.000 euro, dimostrando così che, in fondo, gli italiani non avvertono un innalzamento a 5.000 euro o 10.000 euro come un aspetto preminente della politica nazionale.

Sempre in relazione alla ricerca di cui abbiamo compiuto un riferimento, a dichiararsi favorevoli sono soprattutto i giovani (64,2%  degli italiani tra i 25 e i 34 anni) e gli anziani (63,8% tra chi ha più di 65 anni), principalmente in possesso di un titolo di studio elevato (65%) e residenti in comuni medio-piccoli, con un numero di abitanti tra 10.000 e 30.000 (64%).

Se invece ci si sposta nel recinto dei contrari al tetto al contante, si può scorgere come si tratti prevalentemente di persone di età compresa tra i 55 e i 64 anni (44,7%). Rilevante è anche la quota di coloro che hanno un titolo di studio fino al primo grado (46,9%) e una residenza nel Nord Est (tra il 38,5% e il 44,7%), oltre che nei comuni più piccoli, sotto i 10.000 abitanti (38,9%).

Alzare il tetto al contante: ultime news tra chi è favorevole

Sempre in relazione alle ultime ricerche in materia, chi è favorevole all’innalzamento del tetto al contante citerà sicuramente la recente analisi del Centro studi di Unimpresa, secondo cui non è possibile individuare alcuna correlazione diretta tra l’andamento dell’evasione fiscale e l’evoluzione del tetto al contante.

Per Unimpresa, incrementare a 5.000 euro l’uso del denaro contante “restituirebbe un senso di libertà alle imprese e ai cittadini, favorirebbe il commercio e quindi i consumi, con effetti positivi per la crescita economica e per il Prodotto Interno Lordo”.

Secondo la ricerca in riferimento, in Europa l’87% degli intervistati afferma di usare ancora il contante presso i piccoli commercianti e il 72% nei distributori automatici. L’83%  degli intervistati si dichiara inoltre preoccupato per la scomparsa del contante, con un sentimento condiviso sia da coloro che usano tutti i giorni questo metodo di pagamento (87%) sia da coloro che preferiscono i pagamenti dematerializzati (73%).

Alzare il tetto al contante: ultime news tra chi è contrario

Tra gli oppositori all’incremento del tetto al contante si registra invece la presa di posizione si registra la dichiarazione del segretario della Cgil Maurizio Landini, che si è detto contrario all’aumento del tetto del contante, ritenendo che l’obiettivo del governo dovrebbe essere quello di aumentare il contante in tasca alla gente, “non il contante in senso generale a chi ne ha già tanto”.

Tra pro e contro, comunque, la strada verso l’innalzamento del tetto al contante sembra essere tracciata e, tra i prossimi provvedimenti del governo Meloni, dovrebbe dunque esserci anche quello che porterà la nuova soglia a 5.000 euro o, qualora si arrivasse a una nuova mediazione più favorevole all’approccio più prudente, a 3.000 o 4.000 euro.

Ancora qualche giorno e, probabilmente, le ipotesi troveranno finalmente coerenza all’interno di un provvedimento formale che potrebbe entrare in vigore nelle prossime settimane, cambiando parzialmente il rapporto tra gli italiani e l’utilizzo del denaro contante per le operazioni di acquisto di beni e servizi.

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