Il controllo di gestione come base per la Pianificazione delle scelte strategiche in aziendali, di business e fiscali. Importanza ed influenza delle variabili economiche e fiscali nelle scelte di business dell’imprenditore.
Il post che ti propongo è diverso da solito, voglio parlarti di come molti imprenditori si concentrano su obiettivi sbagliati.
“perché la mia azienda non cresce come vorrei?“
Questa domanda, anche se banale ti assicuro che la ricevo costantemente.
So che sicuramente non è il tuo caso, quindi, non proseguire la lettura, in caso contrario fai attenzione.
L’obiettivo di ogni imprenditore è quello di veder crescere la propria azienda.
L’imprenditore come fa tutto questo. Semplice, si basa sugli aspetti che prima di tutto riesce a controllare. E cosa si può controllare facilmente in azienda?
Si, so che hai risposto correttamente, i costi. Quello che facilmente un imprenditore può controllare è l’andamento dei suoi costi.
Tuttavia, gestire un’azienda concentrandosi sul contenimento dei costi non significa gestire un’azienda nel modo migliore.
Un’azienda sana ed in crescita non pensa al contenimento dei costi.
Per far crescere correttamente la tua azienda devi pensare di effettuare un’attente analisi dei costi e dei ricavi.
Devi monitorare i c.d. “numeri aziendali“, ovvero i Key Performance Indicator. Posso assicurarti che farlo nel modo giusto non è così semplice.
Dopo aver trovato i numeri devi saperli analizzare e capire dov’è la tua area di profitto, e conseguentemente stabilire come gestire costi e ricavi.
Il punto di partenza di ogni analisi aziendale è l’analisi delle proprie procedure di controllo di gestione. Una volta che le procedure sono ottimali, si tracciano obiettivi e si monitorano i risultati ottenuti.
Questo è quello che ti dice la maggior parte dei consulenti aziendali. Ma il processo non è finito. E’ a questo punto che i dati devono trasformarsi in decisioni strategiche.
Le decisioni strategiche aziendali
Mi riferisco a due tipi di strategie aziendali strettamente correlate tra loro:
- La Pianificazione Strategica Aziendale;
- La Pianificazione Fiscale.
In questo contributo voglio analizzare in dettaglio la procedura che deve accompagnare ogni imprenditore nella scelta delle proprie decisioni strategiche aziendali.
Inoltre ti farò due esempi pratici per farti capire come la variabile economica e fiscale sono in grado di influenzare le tue scelte strategiche.
Per questo motivo, quando da imprenditore ti trovi di fronte a delle scelte strategiche da effettuare devi tenere presenti queste due variabili.
Vediamo, quindi, il processo che deve portare un imprenditore a prendere scelte strategiche per il proprio business.
Cominciamo!
Indice degli Argomenti
GLI OBIETTIVI AZIENDALI
Quando un’azienda non cresce significa che l’imprenditore non è stato in grado di portare l’azienda dritta verso i suoi obiettivi.
Questo non significa che l’imprenditore non sia bravo nel suo lavoro. Tuttavia, probabilmente non ha utilizzato i corretti strumenti per il proprio lavoro.
Senza una bussola è facile perdere la rotta.
E’ proprio in situazioni come questa che l’imprenditore finisce per prendere decisioni strategiche errate, o peggio ancora a non prendere proprio decisioni.
In questi casi la cosa migliore è riuscire intanto ad individuare che qualcosa non va, prima che sia troppo tardi per intervenire.
Se ti trovi in una situazione come questa, leggi con attenzione il resto dell’articolo.
Vediamo, quindi, qual’è il punto di partenza di una analisi aziendale.
L’analisi aziendale per la pianificazione strategia
Quanto un imprenditore mi contatta dicendo aiuto su come sta operando la sua azienda, la prima cosa che faccio è parlare con lui.
Solitamente questo tipo di consulenze hanno tutte l’obiettivo di far capire all’imprenditore il punto su cui non ha prestato attenzione.
Di solito un imprenditore che si trova in situazioni simili a quella descritta ha puntato la sua attenzione principalmente su due aspetti:
- La gestione e/o la riduzione dei propri costi;
- La concorrenza, cercando di copiarla o rincorrerla.
Quasi sempre sono questi gli errori principali di un’azienda che non cresce.
Certo non è possibile generalizzare, ma per la mia esperienza gli errori che maggiormente si ripetono sono questi.
Che cosa fare quindi?
Quello che ripeto sempre è che alla base di un’azienda che cresce ci deve essere sempre una attenta analisi della propria gestione.
Ma che cosa voglio dire?
Il controllo di gestione della pianificazione aziendale
L’analisi della gestione azienda è un processo complesso, influenzato da tantissimi fattori.
Ogni impresa è una entità a se stante, non è mai possibile generalizzare, anche quando siamo di fronte ad imprese dello stesso settore.
Questo significa che per capire cosa non va è necessario entrare in azienda e partire dai soggetti apicali di essa, parlare con loro, e capire come funziona l’impresa dal proprio interno.
Quando faccio questo tipo di analisi quello che voglio capire è:
- “Chi fa cosa?“
- “Quali sono le sue responsabilità?“
- “Quali sono i meccanismi di controllo delle sue attività?“
Sono sufficienti tre domande a mettere in crisi molti dei manager che intervisto.
Questo accade in tutte le aziende, principalmente PMI che non adottano un sistema di controllo di gestione al proprio interno.
Il controllo di gestione è una tecnica che consente di monitorare l’andamento dell’azienda, avendo in tempo reale dati aggiornati su voci fondamentali.
Il controllo di gestione è, quindi, un sistema composto da varie procedure in grado di fornire dati attendibili sull’andamento dell’azienda. Per poter avere un valido controllo di gestione è necessario che vi sia una ottimale suddivisione delle funzioni tra i vari reparti aziendali.
Altrimenti la qualità dei dati che si ottengono non sono significativi.
Molte aziende a cui faccio consulenza realizzano semestralmente dei budget nei vari reparti, ma ogni budget serve per chiedere risorse ai top manager, nessun budget è collegato all’altro. Tutto questo non serve a niente.
Solo attraverso l’integrazione delle procedure aziendali si può arrivare a costruire budget che abbiano un senso ed una funzione utile all’imprenditore.
Ma a che cosa serve un budget?
Il budget aziendale è uno strumento utile ai vari reparti per individuare costi fissi e variabili che devono sostenere, per individuare quanto si è pagato di imposte e di IVA, di quante risorse finanziarie ci si deve dotare.
Solo con un budget integrato è possibile avere un’idea chiara di dove quell’impresa sta andando.
Come avrai già capito il budget è il punto di partenza per l’imprenditore per prendere decisioni.
Attraverso il controllo di gestione hai la possibilità di prendere decisioni sia per il presente, ma soprattutto per il futuro.
Il budget, infatti, non è uno strumento statico, ma dinamico.
Alla fine di ogni periodo (trimestrale o semestrale), è necessario è necessario che l’attività di reportistica vada a verificare l’andamento dell’azienda.
Questo significa effettuare una analisi di “reporting” per verificare gli scostamenti tra budget e risultati a consuntivo.
Obiettivi aziendali presenti e futuri
Attraverso il controllo di gestione hai la possibilità di poter fissare gli obiettivi da perseguire, migliorando la competitività e i risultati economici/finanziari dell’azienda.
Per farti capire meglio l’importanza del controllo di gestione ti facco un esempio.
Hai presente una nave?
Come la nave traccia la rotta da seguire, verifica che sia seguita ed in base al cambiamento del mare, questa viene modificata, la stessa cosa succede in azienda.
Vengono stabiliti gli obiettivi da seguire, si verifica che questi siano rispettati e poi, in base al cambiamento dei mercati, questi devono essere modificati, al fine di raggiungere il meglio
Fino a pochi anni fa, la programmazione aziendale era basata sui numeri forniti dalla contabilità generale.
Oggi, questi dati non ti bastano più!
Il cambiamento dei mercati, la globalizzazione, il continuo aumento di competitor, dicono che questi numeri non sono più sufficienti per prendere decisioni o fissare obiettivi da seguire.
Per questo dalla contabilità generale è necessario improntare un sistema aziendale di controllo di gestione.
DAL CONTROLLO DI GESTIONE ALLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Quello che ho cercato di farti capire sino ad ora è che un’azienda per crescere ha bisogno di essere gestita nel modo corretto.
Ogni reparto aziendale deve essere ben coordinato all’interno di uno schema unitario aziendale.
Questo significa che ogni funzione aziendale deve essere esplicitata ed ogni operatore deve sapere esattamente cosa fare, e come può verificare l’eventuale errore commesso da un collega.
Questo sistema di pesi e contrappesi, è quello su cui si basa il controllo interno di un’azienda. Da questo si parte per effettuare budget e reportistica, che sono alla base del controllo di gestione.
Se tutto questo ti sembra già complicato, significa che non hai ancora capito l’importanza di questo strumento per la tua attività aziendale.
Solitamente, nella migliore delle ipotesi passa circa un anno da quando l’impresa capisce il problema a quando riesce ad avere al suo interno un sistema di controllo di gestione produttivo.
A questo punto l’imprenditore, solitamente crede di aver risolto i suoi problemi. Quello che ci si dimentica è che questo è solo il primo passo verso una gestione aziendale efficiente.
L’analisi dei dati aziendali in ottica strategica
Definire la strategia aziendale è certamente un’attività complessa, che richiede analisi e metodo.
La definizione della strategia aziendale è complessa perché richiede la valutazione di molteplici aspetti concatenati, l’analisi di processi differenti che si integrano in forme non sempre chiaramente definite ed ingegnerizzate nella descrizione di processo, il cui successo non è sempre prevedibile in una logica lineare di causa ed effetto.
Attraverso il controllo di gestione ed i software in grado di implementare si arriva a dover gestire una miriade di dati.
Con tutti questi dati, tabulati ed informazioni, elaborare una strategia aziendale elegante, che ti consenta di governare la complessità del mercato, diventa quindi un gioco da ragazzi!
Invece no.
In realtà molte aziende non ci riescono.
Questo perché la lettura dei dati è di per sé un attività complessa che richiede metodo, competenze non sempre presenti..
..ma spesso perché l’approccio d’analisi rischia di essere schiavo di miopie alla base della capacità di lettura dei dati.
Gli imprenditori ed i top manager faticano a leggere correttamente i dati e quindi faticano nel prendere decisioni strategiche.
La Pianificazione Strategica
Il processo strategico, o meglio di pianificazione strategica (strategic planning) si riferisce ad una complessa rete che racchiude:
- Pensieri,
- Idee;
- Intuizioni;
- Esperienze;
- Obiettivi;
- Competenze;
- Ricordi;
- Percezioni e aspettative
che, messi insieme forniscono gli orientamenti generali per la costruzione di azioni specifiche (tattiche) al fine di perseguire specifici risultati.
La strategia è da intendersi come un piano di azioni concepite e disegnate per raggiungere un particolare obiettivo creando un vantaggio competitivo
La strategia aiuta a capire che cosa fai, che cosa vuoi essere e, la cosa più importante, come pianificare per arrivare a raggiungere l’obiettivo prefissato.
In pratica la strategia identifica gli obiettivi e la direzione che i singoli manager devono seguire per poter definire il lavoro a livello di organizzazione.
La costruzione di queste azioni avviene attraverso il business plan, nel quale deve essere inserito il pensiero strategico del planner.
Si tratta di definire il percorso che un’organizzazione deve sviluppare nell’arco di un certo periodo per arrivare a determinati obiettivi, attraverso le opportunità del mercato e gli impegni finanziari che il percorso richiede.
Per concepire questo discorso e mettere in pratica una strategia devono essere affrontati due step tra loro collegati:
- La creazione – Si definisce cosa fare per rendere le organizzazioni vincenti e che è il focus principale del top management e degli imprenditori;
- L’implementazione – Riguarda la capacità di tradurre la creatività in un piano di business per poi eseguirlo con successo.
Come si arriva a prendere una decisione strategica?
La decisione strategica è una decisione di forte impatto per l’impresa perché va ad influenzare il suo futuro.
Tattica e Strategia rappresentano due momenti importanti della governance aziendale, concettualmente distinti ma fortemente interconnessi.
Per Strategia intendiamo un piano d’azione di lungo periodo con il quale impostare e successivamente coordinare le azioni tese a raggiungere uno scopo predeterminato, la visione futura.
La strategia si concretizza individuando un ramificazione di obiettivi che da obiettivi di visione più astratti e temporalmente lontani si scompongono in obiettivi strategici, che a loro volta si scompongono in obiettivi operativi dei vari reparti per i quali verranno definite le attività da svolgere in maniera sinergica.
Per Tattica intendiamo il metodo, gli strumenti e i mezzi utilizzati per conseguire gli obiettivi predefiniti. La tattica a differenza della strategia, riguarda la modalità con la quale un determinato reparto organizzativo o l’organizzazione intera, si coordina e si configura e si muove in relazione all’obiettivo specifico da raggiungere.
Le tattica da applicare è fortemente influenzata dalle strategia di più ampio respiro definita e così la strategia viene rivista e valutata in ragione delle indicazioni rilevate sulle attività di breve e medio periodo nell’operare in vista degli obiettivi operativi.
Senza aver chiari questi due aspetti non è possibile prendere decisioni strategiche. Questo vale per ogni tipo di impresa, dalla più grande alla più piccola.
LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA AZIENDALE
Soltanto attraverso l’attenta analisi dei dati aziendali è possibile per l’imprenditore prendere decisioni strategiche per l’azienda.
Con il termine decisioni strategiche intendo quelle decisioni in grado di far cambiare la gestione aziendale per indirizzarla verso un obiettivo a medio termine.
Questo tipo di decisioni possono essere influenzate da due variabili:
- Gli aspetti economico/aziendali. Si parla di Pianificazione Strategica Aziendale;
- Gli aspetti fiscali. Si parla di Pianificazione Strategica Fiscale.
Vediamo gli effetti di queste due variabili nella pianificazione strategica aziendale.
Pianificazione strategica aziendale
L’imprenditore è chiamato ad assumersi la responsabilità di una serie di scelte gestionali che possono portare alla crescita o al declino di un’azienda.
Quello che porta le imprese a non crescere o a decrescere molto spesso è una “non scelta“. Ovvero situazioni in cui l’imprenditore si accorge di avere un problema ma sceglie di preservare la situazione senza modificarla.
Perché accade questo?
Per due ordini di problemi:
- La mancanza di informazioni attendibili per prendere una decisione;
- La paura di modificare una situazione in peggio rispetto a quella attuale.
L’immobilismo o il prendere decisioni identiche a quelle dei concorrenti è la prima causa di mancata crescita aziendale.
Per farti capire la situazione voglio farti un esempio concreto.
Esempio di pianificazione strategica aziendale
Mesi fa ho fatto consulenza ad una impresa del nord della toscana che produce scarpe per il mercato italiano ed estero. Questa impresa ha ricevuto una commessa da parte di un grossista estero. Questa commessa, tuttavia, andava oltre le possibilità dell’azienda e quindi l’imprenditore si è voluto consultare con me.
Siamo di fronte ad una decisione strategica per questa impresa. Restare con la produzione attuale oppure crescere dimensionalmente, e quindi anche con i costi per aumentare il profitto.
La scelta, come puoi immaginare non è stata frutto di idee o ipotesi, ma è derivata dai dati aziendali.
Quello che abbiamo fatto è stato studiare i dati aziendali ed effettuare un budget per i successivi 5 anni tendendo conto delle due ipotesi. Nell’ipotesi di aumento della produzione abbiamo tenuto condo della c.d. “leva finanziaria“. Si tratta di un particolare fattore a cui fare riferimento in molte scelte aziendali.
Si tratta della possibilità di aumentare l’indebitamento aziendale per aumentare i profitti.
Sono sicuro che mi starai dando del pazzo, ma se i numeri aziendali sono corretti, ed è per questo che ho insistito nella prima parte di questo articolo, è possibile sfruttarla.
Come sfruttare la leva finanziaria in azienda?
Infatti, è possibile “andare a leva“, in tutti quei casi in cui l’aumento dell’investimento determina un surplus di profitto maggiore rispetto agli oneri finanziari legati all’indebitamento.
In pratica occorre capire se produrre di più (aumentare la capacità produttiva) comporta il raggiungimento di maggiori profitti almeno pari o superiori alla copertura degli oneri finanziari.
Questo tipo di analisi è possibile farla solo con dati aziendali con un certo grado di affidabilità. Altrimenti i risultati sarebbero falsati.
Il risultato è stato che l’effetto leva era applicabile, aumentare la produzione avrebbe portato l’impresa ad indebitarsi ma anche ad aumentare la propria redditività su ogni prodotto venduto. In questo modo l’impresa può essere in grado di coprire l’investimento effettuato.
Questo è uno dei tantissimi casi per cui i dati sono fondamentali nella pianificazione strategica aziendale.
Non è tutto la strategia aziendale può essere influenzata anche da variabili fiscali.
Pianificazione strategica fiscale
Anche la variabile fiscale influenza le scelte aziendali, e le possibilità di prendere decisioni da parte dell’imprenditore deve essere basata su dati affidabili.
Prendo un altro esempio concreto.
Mi è capitato di dover fare consulenza ad un gruppo italiano che voleva espandersi in un mercato estero. Si tratta di una azienda italiana, un e-commerce che voleva ampliare la propria attività in Germania.
Con la mia consulenza la scelta è stata quella tra la gestione del mercato tedesco con l’ecommerce italiano oppure quella di avviare una stabile organizzazione in Germania per gestire quella parte di mercato.
Anche in questo caso vi è stata una variabile determinante nella scelta, che è quella fiscale. In questo caso la scelta è ricaduta sull’opzione che poteva permettere una migliore gestione dell’IVA.
Esempi come questo ce ne possono essere tantissimi. Pensa ad un’impresa industriale che vuole scegliere il Paese ove portare la produzione. Oppure ancora alla possibilità di gestire il business attraverso una holding.
La variabile fiscale è importante in qualsiasi business. La cosa importante da ricordare è che la scelta fiscale deve essere sempre una conseguenza della scelta di business e non il contrario.
PIANIFICAZIONE STRATEGICA AZIENDALE: CONSULENZA ONLINE
Come ti sarai accorto in questo articolo ho cercato di mettere a tua disposizione parte della mia esperienza legata alla consulenza strategica aziendale.
Le scelte imprenditoriali sono un aspetto importante per ogni impresa.
Il problema degli imprenditori è che non si assumono come dovrebbero la responsabilità di fare scelte importanti. Si tratta di scelte rischiose è vero, ma oggi è solo attraverso il rischio che si fa impresa.
Solo l’imprenditore che non ha il coraggio di scegliere o che non sceglie perché non ha dati validi su cui prendere decisioni, finirà per non veder crescere la propria azienda.
La mia attività di consulenza strategica per le imprese è fatta proprio in questo senso. Prima di tutto bisogna mettere in condizione l’imprenditore di avere un set di dati affidabili e costantemente aggiornati da analizzare.
Fatto questo è possibile iniziare a simulare le varie opzioni (scelte) disponibili, al fine di arrivare a prendere la decisione migliore per l’impresa.
Tieni presente, al di la di quello che dicono molti consulenti, che non esistono scelte migliori a priori. Si tratta soltanto di simulazioni che possono avere, in ogni caso, un grado intrinseco di errore.
Il vero imprenditore è colui che riesce ad avere un visione che va oltre, e che riesce a vedere business anche dove altri non vedono niente.
Il compito del consulente aziendale è quello di accompagnare l’imprenditore nel prendere correttamente le proprie scelte imprenditoriali.
Consulenza strategica aziendale online: contattami!
Se hai bisogno di un consulente aziendale che possa aiutarti a capire se e che cosa non funziona nella tua azienda, non aspettare, contattami!
Cosa posso prometterti di diverso da tutti gli altri consulenti aziendali?
Beh..niente!
Non sono solito promettere cose che non sono in grado di mantenere.
Non sono solito dichiararmi il migliore o sminuire i concorrenti. So quello che valgo, ma soprattutto conosco la mia esperienza fatta di tantissime consulenze su questo argomento.
Quello che posso offrirti è proprio questo, la mia esperienza nell’ambito della consulenza aziendale.
Sarai tu a valutare il mio operato, come hanno già fatto tanti imprenditori prima di te.
Ti assicuro che non rimarrai deluso.
Segui il link sottostante e vai al modulo di contatto da compilare per informarmi sulla tua situazione e i tuoi problemi. Riceverai al più presto il mio preventivo per la consulenza.