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Pensionati italiani in Tunisia: tassazione del 20% della pensione

Fiscalità InternazionalePensionati italiani in Tunisia: tassazione del 20% della pensione

I pensionati italiani che si trasferiscono in Tunisia hanno la possibilità di beneficiare di una particolare agevolazione che consente loro di essere tassati solo sul 20% della propria pensione lorda (con una tassazione effettiva del solo 5%). Tale agevolazione è valida anche per gli ex dipendenti pubblici (con pensione ex Inpdap).

Sono sempre di più i pensionati italiani che stanno pensando di trasferirsi all’estero per godersi i frutti della loro pensione. Il tutto senza disdegnare i vantaggi legati ad una tassazione più favorevole. Mare, caldo, e luoghi d’arte, sono senza dubbio elementi che negli ultimi anni hanno contribuito al successo della Tunisia. Ma non solo. In questo Paese è possibile adottare un particolare regime fiscale che permette l’esenzione dell’80% da tassazione della pensione estera. In pratica, i pensionati che decidono di trasferirsi in Tunisia, possono beneficiare di una tassazione del solo 20% della loro pensione lorda italiana.

Cosa importante da sottolineare è che, rispetto alle agevolazioni fiscali per i pensionati di altri Paesi, la Tunisia offre questo regime anche agli ex lavoratori del pubblico impiego che percepiscono pensioni ex Inpdap. Sono pochissimi, infatti, gli Stati che permettono agevolazioni fiscali anche per gli ex dipendenti pubblici in pensione.

Ad oggi, oltre 5mila italiani tra i 60 e i 65 anni, hanno già deciso di trasferire la propria residenza in Tunisia. Si tratta del terzo Paese con il maggior numero di pensionati italiani, dopo Malta, e Portogallo che detengono i primi due posti. Se anche tu desideri trasferire la tua residenza fiscale in Tunisia per sfruttare la totale detassazione parziale della tua pensione, in questo contributo troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno. Questo, sia per capire in dettaglio come ottenere l’agevolazione, sia per avviare i contatti con le autorità tunisine.

Pensionati italiani in Tunisia: importanza della residenza fiscale

Trasferirsi all’estero, prima di tutto, ha delle conseguenze fiscali importanti. Diffida da chi ti propone un trasferimento di residenza all’estero senza analizzare anche le conseguenze fiscali. Sicuramente non è qualcuno di cui puoi fidarti.

L’articolo 3 del DPR n. 917/86 (TUIR), definisce infatti, quelle che sono le regole di tassazione dei soggetti residenti e non residenti in Italia. I soggetti fiscalmente residenti in Italia, sono tenuti a dichiarare in Italia tutti i loro redditi, ovunque prodotti, secondo la c.d. “worldwide taxation“. Al contrario, i soggetti non residenti fiscalmente sono tenuti a dichiarare in Italia solo i redditi ivi prodotti. Questa regola generale deve essere conciliato con quanto indicato nelle varie Convezioni bilaterali stipulate dall’Italia con i vari Paesi esteri. Avrai sicuramente capito, quindi, che è di fondamentale importanza capire come effettuare un corretto trasferimento di residenza all’estero. Ai sensi dell’articolo 2 del TUIR, per essere considerati residenti fiscalmente all’estero, devono sussistere, congiuntamente, le seguenti condizioni:

  • Non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili), con contestuale iscrizione all’A.I.R.E.;
  • Non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno, ove per domicilio si intende il luogo dove si sviluppano in via principale le relazioni personali e familiari di un soggetto;
  • Di non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno.

Se manca anche una sola di queste condizioni si è considerati residenti fiscalmente in Italia. Si è, inoltre, considerati residenti in Italia, ai sensi della legislazione italiana, salvo prova contraria, se si è cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente ed emigrati in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato. Si tratta di Paesi individuati con decreto del Ministro delle Finanze 4 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni.


Come ottenere l’esenzione fiscale italiana?

Trasferirsi in Tunisia, ed effettuare il corretto trasferimento da un punto di vista fiscale è il punto di partenza per poter godere del beneficio più grande, perfettamente legale. Mi riferisco alla possibilità di non vedersi tassare la propria pensione in Italia per l’80% del suo ammontare. Infatti, solo il 20% di questo reddito è imponibile in Tunisia.

Prima di analizzare se e come è possibile ottenere l’esenzione dall’applicazione delle ritenute italiane sulla pensione corrisposta ad un soggetto residente all’estero è opportuno andare a vedere la regola generale che disciplina la tassazione dei redditi da pensione corrisposti da Enti italiani. La normativa italiana prevede quanto segue:

Le pensioni corrisposte a persone non residenti nello Stato italiano, da enti residenti nel territorio dello Stato o da stabili organizzazioni nel territorio stesso, sono imponibili in linea generale in Italia.
Anche le persone non residenti nel territorio dello Stato italiano sono obbligate al pagamento delle addizionali regionale e comunale all’Irpef se, nell’anno di riferimento, risulta dovuta l’Irpef dopo aver scomputato tutte le detrazioni spettanti e i crediti d’imposta per i redditi prodotti all’estero che hanno subito la ritenuta d’imposta a titolo definitivo.

Per approfondire: “Pensione all’estero: il regime di tassazione“.

Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Tunisia

Per evitare la doppia tassazione del reddito, con alcuni Paesi esteri sono in vigore Convenzioni per evitare le doppie imposizioni, in base alle quali ciascuno Stato contraente individua i propri residenti fiscali. Nelle convenzioni stipulate secondo il modello OCSE, tra cui quella tra Italia e Tunisia, all’articolo 18 viene definita la modalità di tassazione della pensione privata percepita da soggetti residenti fiscalmente all’estero (nel nostro caso in Tunisia). Sul punto, la Convenzione afferma:

Articolo 18 convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Tunisia
Fatte salve le disposizioni del paragrafo 2 dell’art. 19, le pensioni e le altre remunerazioni analoghe, pagate ad un residente di uno Stato contraente in relazione ad un cessato impiego, sono imponibili soltanto in questo Stato

In pratica, viene sancito il fatto che le pensioni dei lavoratori debbano essere assoggettata a tassazione solo nello Stato di residenza fiscale del soggetto percettore (la Tunisia). Questo significa che i titolari di pensione italiana che trasferiscono la propria residenza fiscale in Tunisia possono vedersi tassare la pensione solo in quest’ultimo Stato: sia in caso di pensione privata che di pensione pubblica. Infatti, tale agevolazione (a differenza rispetto ad altre situazioni, come Grecia, Malta e Portogallo), anche i pensionati pubblici (ex Inpdap) possono ottenere l’agevolazione.

Hai capito, quindi, perché ti dicevo che è fondamentale trasferirsi in Tunisia in modo conforme?!


Pensionati Italiani in Tunisia: procedura per l’esenzione dalla tassazione della pensione in Italia

Per ottenere l’esenzione dall’applicazione delle ritenute alla fonte in Italia, percepite sulla pensione, il pensionato che risiede in Tunisia può chiedere all’INPS l’applicazione delle Convenzione per evitare le doppie imposizioni in vigore. In questo modo il pensionato italiano può ottenere, la detassazione della pensione italiana (con tassazione esclusiva nel Paese di residenza).

Aspetto importante da chiarire è che la richiesta di detassazione della pensione italiana è ottenibile soltanto dopo che il pensionato ha ottenuto residenza fiscale estera (in Tunisia). Sostanzialmente il pensionato deve attendere di aver trascorso almeno 183 giorni (anche non consecutivi) in Tunisia prima di poter richiedere l’applicazione della detassazione italiana. Senza questo presupposto qualsiasi richiesta viene respinta dall’INPS.

L’istituto pensionistico italiano di concerto con l’Agenzia delle Entrate prima di accogliere la domanda di detassazione della pensione effettua delle verifiche. In particolare il controllo riguarda la residenza fiscale estera del pensionato. Non sono rari i casi di pensionati italiani che trascorrono in Tunisia soltanto pochi mesi all’anno. In questi casi, ove la presenza in Italia è preminente nell’anno l’INPS non accetta la domanda di detassazione. Per questo motivo, il consiglio che posso darti è quello di presentare la domanda di detassazione all’INPS solo dopo che avrai ottenuto residenza fiscale tunisina.

La domanda di detassazione della pensione italiana

La domanda di detassazione della pensione da parte del pensionato deve essere presentata all’INPS. In particolare, la domanda si presenta alla sede INPS che gestisce la prestazione erogata. Deve essere utilizzato per la domanda, l’apposito modulo disponibile nel sito INPS alla sezione Moduli > Convenzioni Internazionali in 4 versioni:

  • CI531-EP-I/1 modulo italiano-inglese;
  • CI532-EP-I/2 modulo italiano-francese;
  • CI533-EP-I/3 modulo italiano-tedesco;
  • CI534-EP-I/4 modulo italiano-spagnolo.

Si tratta di un modello predisposto unilateralmente dall’Italia ed accettato dalla maggior parte dei Paesi partners dei trattati. Questo costituisce l’unica istanza per chiedere la non effettuazione totale o parziale della ritenuta alla fonte dell’imposta italiana. Ritenuta da operare sulle pensioni e/o altre remunerazioni analoghe, percepite da soggetti residenti in Stati con i quali l’Italia ha stipulato Convenzioni per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito, che lo prevedono espressamente. Il modello deve contenere anche la necessaria attestazione della residenza fiscale estera da parte della competente Autorità straniera e dovrà essere consegnato in modalità cartacea.


Come ottenere la detassazione della pensione e calcolo delle imposte in Tunisia

Effettuare il trasferimento di residenza in Tunisia, restando in linea con la normativa fiscale italiana, ti consente di chiedere l’esenzione da tassazione per il tuo reddito da pensione. Non resta, quindi, che capire come applicare il regime fiscale previsto in Tunisia per i pensionati esteri. Questo regime fiscale, riguarda i c.d. “residenti non domiciliati“. La norma di riferimento è l’art. 35 della Legge n. 85 del 26 dicembre 2006, la quale ha modificato l’art. 37 del Codice delle Imposte tunisino prevedendo la riduzione del reddito imponibile tassabile sulle pensioni di fonte estera pari all’80%. In parole povere, l’80% dell’imponibile della pensione può essere esente dal pagamento di imposte in Tunisia. Il restante 20% deve essere, invece, assoggettato a tassazione. Ecco svelato uno dei principali motivi per cui il trasferimento in Tunisia è particolarmente vantaggioso; infatti, è evidente il risparmio fiscale che si può ottenere trasferendo la propria residenza.

Il regime dei residenti non domiciliati in Tunisia

Il riconoscimento dello stato di residente fiscale non abituale, e quindi la riduzione dell’80% della pensione tassabile, da parte delle autorità fiscali tunisine dipende dal verificarsi di tre condizioni essenziali:

  • Che l’interessato non sia stato tassato come residente fiscale in Tunisia in nessuno dei cinque anni precedenti a quello in cui lo statuto viene richiesto;
  • Che l’interessato possieda le condizioni necessarie per essere considerato residente fiscale in Tunisia. La residenza può essere acquisita nei casi in cui il soggetto :
    • Abbia soggiornato in territorio tunisino per più di 183 giorni, di seguito o interpolati;
    • Nel caso in cui il periodo di permanenza sia inferiore ai 183 giorni, disponga in territorio tunisino di abitazione in condizioni che permettano di supporre l’intenzione di mantenerla e occuparla come residenza abituale;
  • Lo statuto di residente fiscale non abituale sia richiesto entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui l’attribuzione dello statuto dovrà produrre effetto.

Ottenimento dello status di residente non domiciliato in Tunisia

Va ricordato che il conseguimento dello status di residente non domiciliato in Tunisia non è automatico. Esso dipende dalla valutazione e approvazione previa da parte delle autorità fiscali tunisine. La valutazione di ogni richiesta e la conseguente valutazione avviene, in media, entro sei mesi. Fino a quel momento non si potrà godere del regime di esenzione parziale, di cui stiamo parlando. Questo aspetto è molto importante e molto spesso non viene indicato ai soggetti che vogliono arrivare a raggiungere lo status di residente non domiciliato. Per questo motivo prima di partire è consigliabile programmare il trasferimento con un soggetto esperto della materia. Eviterete di incorrere in brutte sorprese! Infatti, soltanto a seguito del riconoscimento da parte delle autorità fiscali tunisine dello status di “Residente non Abituale”, i pensionati di tutta l’Unione Europea acquisiscono il diritto di usufruire della normativa che prevede la parziale detassazione della pensione.

Affinché il pensionato italiano possa ricevere la pensione in Tunisia ed ottenere l’applicazione del regime fiscale tunisino è necessario dimostrare di essere abitualmente dimorante. Per questo motivo è necessario, per soddisfare il requisito dell’abituale dimora, trasferirsi in Tunisia per almeno 183 giorni anche non continuativi nel Paese. Per far questo è necessario:

  • Richiedere la carta di soggiorno e dimostrare di aver effettivamente spostato la propria residenza in Tunisia. Per quanto riguarda la carta di soggiorno, la relativa domanda deve esser presentata presso la stazione di polizia competente nell’aerea di residenza prescelta. Deve essere tenuto presente che il rilascio della carta di soggiorno (provvisoria) avviene a vista e dopo 2/3 mesi è possibile ritirare quella definitiva. La carta di soggiorno è valida per ventiquattro mesi con la possibilità di rinnovarla ogni anno. Per quanto riguarda l’indirizzo di residenza, i funzionari consolari chiedono, oltre la carta di soggiorno, il contratto di locazione annuale;
  • L’apertura di un conto corrente bancario o postale tunisino, ove è possibile chiedere l’accredito della pensione, è richiesta anche per avere la carta di soggiorno ed é necessario effettuare un versamento iniziale di importo non inferiore alla soglia di 5.000 euro. Importante adempimento é la dichiarazione doganale del denaro importato dall’Italia e va fatta all’arrivo se si porta denaro contante

Lo status di residente non domiciliato in Tunisia

Il riconoscimento dello statuto di residente fiscale non abituale permette al pensionato italiano di ottenere vantaggi fiscali relativamente ai seguenti tipi di reddito:

  • Reddito da lavoro dipendente e indipendente. Quando tali redditi sono percepiti in Tunisia e risultano dall’esercizio di attività ad alto valore aggiunto;
  • Reddito da lavoro dipendente o da lavoro indipendente risultanti da attività ad alto valore aggiunto;
  • Pensioni e redditi passivi. Sempre che, in ogni caso, siano percepiti all’estero.

Nel caso di redditi da pensione essi possono essere esentati parzialmente dall’imposta sul reddito tunisino. Sempre che siano effettivamente tassati nello Stato della fonte. Oppure che sia rispettato quanto previsto nella convenzione contro le doppie imposizioni. Questo è quanto previsto dalla Legge tunisina n. 2006-85 del 25 dicembre 2006.

Esempio di tassazione tunisina della pensione italiana

Ipotizziamo un soggetto pensionato con una pensione lorda italiana di 80.000 euro. Vediamo, come la stessa viene assoggettata a tassazione in Tunisia. Ipotizziamo un cambio medio annuo del 2,96 tra euro e dinari tunisini.

I calcoli da effettuare sono esposti di seguito.

Pensione Italiana in Euro 80.000,00
Pensione Italiana convertita in Dinari 236.504,00
Pensione al 20%    47.300,80

Le aliquote fiscali per le persone fisiche in Tunisia

Fascia di redditoAliquotaImposta in Dinari
Da 5.000,001 a 20.000 dinari 26%3.900,00
Da 20.001,001 a 30.000 dinari 28%2.800,00
Da 30.000,001 a 50.000 dinari 32%5.536,26
TOTALE12.236,26

Riepilogando, quindi, su 80.000 euro di pensione lorda italiana, l’imposta da pagare in Tunisia su quel reddito è di circa 4.139,04 euro. Si tratta dell’equivalente di 12.236,26 dinari tunisini. Naturalmente a questa cifra devono essere aggiunte eventuali imposte locali che variano da zona a zona. Però questo può essere sicuramente un calcolo indicativo molto prossimo alla realtà. Consiglio sempre di farvi avvalorare il calcolo effettivo da parte di un consulente fiscale del luogo.


Pensionati italiani in Tunisia: come incassare la pensione lorda all’estero?

Chi opta per andare a vivere in uno Stato extra UE, come la Tunisia, si trova in presenza di modalità di pagamento che avvengono, attualmente, con periodicità mensile (Inps – “Il pagamento della pensione all’estero“). Sul tema lo stesso portale dell’INPS invita ad interfacciarsi con l’Ufficio Pensioni Estero per ottenere i dettagli specifici (Sportello informatico – pensioniestereGDP@inps.it).  

Per il pagamento delle pensioni all’estero, l’INPS si avvale di una banca che viene individuata a seguito dello svolgimento di una gara comunitaria, nel rispetto della normativa italiana ed europea in materia di appalti pubblici. Attualmente, la gestione del servizio di pagamento delle pensioni INPS è affidata a Citibank N.A.

Tempi per vedersi accreditare la pensione lorda all’INPS

I pensionati italiani che vogliono attivare questa procedura, come detto devono presentare la modulistica sopra indicata all’INPS. L’ente previdenziale provvederà, una volta evasa la pratica, a modificare i dati bancari con il tuo nuovo Iban estero ed in seguito lavorerà la richiesta di defiscalizzazione. In questo modo otterrete da subito l’accredito in Tunisia. Mentre per la pensione lorda sarà necessario attendere i tempi di lavorazione necessari alla sede Inps di competenza. Alcune sedi Inps controllano attraverso l’AIRE l’effettiva iscrizione, che arriva entro 180 giorni e solo in seguito accreditano lordo e arretrati.

Quali conseguenze fiscali per il pensionato che si trasferisce all’estero?

Una volta individuati gli elementi principali di un trasferimento di residenza all’estero, in Tunisia, vediamo quali sono le conseguenze legate al pensionato in relazione all’Italia. Abbiamo detto che il trasferimento della residenza fiscale è legato ad adempimenti formali, come l’AIRE, ma anche al trasferimento all’estero dei principali interessi economici, patrimoniali e familiari di un soggetto. Pertanto, vediamo le principali conseguenze legate all’Italia:

  • Pagamento dell’IMU sulle proprietà immobiliari in Italia. Il pensionato che si trasferisce all’estero, iscrivendosi all’AIRE, è tenuto al pagamento dell’IMU su tutte le proprietà immobiliari e sui terreni presenti in Italia;
  • Perdita dell’assistenza sanitaria in Italia. Il pensionato italiano perde l’assistenza sanitaria di base in Italia. Si perde il medico di base. Tuttavia, allo stesso tempo, si acquisisce il medico di base in Tunisia, una volta presa la residenza fiscale nel Paese. L’unico tipo di assistenza sanitaria garantita in Italia è quella legata alle urgenze;
  • Tempo che è possibile trascorrere in Italia. Naturalmente per verificare la residenza fiscale estera è necessario che il tempo trascorso in Italia sia minimo, giustificabile, e per un periodo che possa essere classificabile come “vacanza” (indicativamente un periodo intorno ai 90 giorni all’anno). Trascorrere più tempo in Italia significa avere dei collegamenti con l’Italia che potrebbero mettere a rischio la residenza fiscale estera in caso di accertamento da parte dell’Amministrazione finanziaria.

Consulenza trasferimento di residenza per pensionati italiani in Tunisia

Se sei un pensionato e l’opportunità offerta dalla Tunisia ti sembra interessante, chiedici una consulenza. Analizzeremo la tua posizione e assieme a noi scoprirai come effettuare il corretto trasferimento di residenza all’estero. In questo modo potrai evitare di commettere errori. Possiamo aiutarti a capire come effettuare una corretta procedura di trasferimento di residenza all’estero, per quanto riguarda:

  • L’AIRE e gli elementi formali connessi al trasferimento;
  • Il domicilio ed il centro degli interessi vitali, connessi agli elementi sostanziali di un trasferimento di residenza all’estero.

Questi aspetti devono essere calati sulla tua situazione personale per indicarti quali sono i passaggi da compiere per effettuare un trasferimento di residenza all’estero, ed aiutarti a capire come devi predisporre il tuo fascicolo documentale personale, utile in caso di futuri possibili accertamenti da parte dell’Amministrazione finanziaria sulla residenza fiscale. Preciso, tuttavia, che non ci occupiamo dell’espletamento delle pratiche con l’INPS, o comunque pratiche amministrative connesse al trasferimento, ma possiamo aiutarti ad avere un quadro chiaro della tua situazione personale sotto il profilo fiscale. Saremo a tua disposizione per chiarire tutti i tuoi dubbi e per fornirti i migliori consigli su come procedere.

Contattaci attraverso l’apposito servizio di consulenza fiscale dedicato ai redditi esteri e al trasferimento di residenza all’estero!


Domande frequenti

Trasferendo la residenza fiscale in Tunisia si perde il servizio di assistenza sanitario nazionale?

Dal momento dell’iscrizione all’AIRE, il pensionato italiano perde l’assistenza sanitaria di base in Italia. Si perde il medico di base. Tuttavia, allo stesso tempo, si acquisisce il medico di base in Tunisia, una volta presa la residenza fiscale nel Paese. La tessera sanitaria italiana ti permetterà di ottenere l’assistenza sanitaria in Tunisia. Fino a quando non avrai preso li la residenza. Da quel momento, invece, avrete una nuova tessera sanitaria tunisina. Con la quale potrai avere assistenza anche in Italia.
Per approfondire: “Assistenza sanitaria per gli iscritti all’AIRE“.

I pensionati pubblici possono usufruire delle agevolazioni fiscali in Tunisia, giusto?

Nella Convenzione per evitare le doppie imposizioni sottoscritta tra Italia e Tunisia, come invece, in altre Convenzioni, ad esempio quella famosa con il Portogallo, non si fa differenza tra pensioni pubbliche e private. In questo caso, quindi, anche i pensionati pubblici, possono godere di questa agevolazione fiscale con la Tunisia.

Posso trasferire solo io la residenza fiscale in Tunisia, facendo restare mia moglie in Italia?

Da un punto di vista legare non ci sono vincoli di sorta. La normativa europea prevede che il singolo cittadino possa risiedere liberamente nella comunità europea. Non limitando, di fatto, i diritti di un singolo all’interno di un nucleo familiare. Quindi si, si può, ma con le dovute accortezze. Il problema, infatti, è esclusivamente di natura fiscale. Per essere considerati fiscalmente residenti all’estero, infatti, è necessario che il proprio “centro degli interessi vitali“, sia all’estero. Con centro degli interessi vitali si intende la propria vita lavorativa, ma anche i propri affetti più cari. Lasciando la moglie in Italia, sicuramente non si può affermare che il proprio centro degli interessi vitali sia all’estero. A meno che non si possano dimostrare i motivi di questa separazione tra coniugi, Questo ragionamento, se fatto dall’Agenzia delle Entrate, sarà sufficiente per riportare in Italia la residenza del marito. Anche se vive stabilmente in Tunisia.

Quanti soldi servono per vivere in Tunisia?

Si può programmare di trasferirsi con 3.500/4.000 euro di budget. Questa cifra include: anticipo di due/tre mensilità per la locazione della casa, commissione per agenzia immobiliare, spese d’agenzia per tutte le formalità burocratiche e di sicuro resterà denaro sufficiente per vivere, almeno inizialmente.

Quanto costa vivere in Tunisia da pensionato?

Il costo della vita è estremamente basso, si possono trovare case molto carine ammobiliate dai 200 euro al mese in su (una villa di oltre 400 mq con piscina e giardino non arriva a 1400 euro al mese).

Dove vivono i pensionati italiani?

Hammamet. Una città cosmopolita che ospita già più di 4.000 italiani residenti, Hammamet è la località ideale dove vivere in Tunisia per i pensionati italiani che desiderano trasferirsi in questo paese.

Quanto costa una casa in affitto?

Il costo medio di affitto di una casa in Tunisia è di 170,94 euro (554,07 TND), 541 euro più basso rispetto a quello italiano. Invece, il costo medio per comprare casa in Tunisia è di 528,14 euro (1.711,90 TND) al metro quadro, 2.064 euro al metro quadro più basso rispetto a quello italiano.

Dove possono andare a vivere i pensionati statali?

Le uniche destinazioni possibili dove anche gli ex INPDAP hanno diritto a ricevere la pensione lorda sono: Australia, Senegal, Costa d’Avorio e Tunisia. Naturalmente per gli ex INPDAP non possiamo che consigliare di trasferire la residenza in Tunisia. Ma il consiglio può essere esteso a tutti.

Che imposte pagano i pensionati italiani?

I pensionati italiani si vedranno la pensione tassata per l’80% a zero e per il restante 20% con una aliquota pari al 20%. Il totale, poi, non può superare mai il 5% del totale lordo. Una differenza enorme se si pensa alle tasse che si pagano in Italia.

Come funziona la sanità in Tunisia?

Il sistema sanitario tunisino è impostato sul modello francese e la sanità pubblica è gratuita. La sanità pubblica è gratuita.


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Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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