Pensionati: i 7 migliori Paesi in cui espatriare nel 2025

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Pensionati italiani all'estero: quali sono i 7 migliori Paesi in cui espatriare? In questo report troverai l'indicazione dei tre migliori Paesi che offrono il più basso livello di tassazione per i pensionati.

In questo report ti farò scoprire quali sono i migliori 7 Paesi in cui andare a vivere se sei un pensionato, per ottenere una pensione con tassazione ridotta. Se stai pensando di lasciare l’Italia per andare a vivere altrove una volta raggiunta la pensione questo report ti sarà di grande aiuto.

La scelta del Paese di emigrazione è sicuramente uno degli aspetti principali da prendere in considerazione. Oltre agli aspetti legati al tenore di vita, alle aspettative e al costo della vita, è opportuno tenere presenti anche altri aspetti. In particolare mi riferisco ai vantaggi fiscali che uno Stato può offrire. In questo report troverai quelli che secondo la mia esperienza sono i 7 migliori Paesi in cui espatriare da pensionato. Non troverai il Portogallo, che ha deciso di chiudere le proprie agevolazioni dal 2024.

La scelta di questi Paesi è effettuata prendendo in considerazione il regime fiscale che applicano ai redditi percepiti da parte di pensionati. Si tratta di particolari regimi fiscali volti ad attrarre in questi stati pensionati provenienti da altre parti del mondo. Per questo motivo se stai valutando un trasferimento di residenza all’estero da pensionato questi tre Paesi sono i migliori che puoi trovare. Attenzione però, bisogna sempre rispettare la normativa fiscale nazionale e convenzionale (ove esistente) legata al trasferimento di residenza fiscale all’estero, in modo da farsi trovare preparati in caso di possibile accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.


Residenza fiscale dei pensionati

Trasferirsi all’estero comporta delle conseguenze fiscali importanti. In particolare, l’articolo 3 del DPR n. 917/86 (TUIR), definisce, infatti, quelle che sono le regole di tassazione dei soggetti residenti e non residenti in Italia. I soggetti fiscalmente residenti in Italia, sono tenuti a dichiarare in Italia tutti i loro redditi, ovunque prodotti, secondo la c.d. “worldwide taxation“, mentre i soggetti non residenti fiscalmente sono tenuti a dichiarare in Italia solo i redditi ivi prodotti (salvo quanto indicato nelle varie Convezioni bilaterali stipulate dall’Italia con i vari Paesi esteri).

Avrai capito, quindi, che è importante capire come fare ad essere considerati fiscalmente residenti all’estero. Per essere considerati residenti fiscalmente all’estero, devono sussistere le seguenti condizioni:

  • Non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili), con contestuale iscrizione all’A.I.R.E.;
  • Di non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno, inteso come il luogo in cui si sviluppano principalmente le relazioni personali e familiari;
  • Non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno (ex art. 43 c.c.);
  • Non avere presenza fisica in Italia per oltre 183 giorni.

Devi tenere presente che qualora venga a mancare anche una sola di queste condizioni si è considerati residenti fiscalmente in Italia. Si è, inoltre, considerati residenti in Italia, ai sensi della legislazione italiana, salvo prova contraria, se si è cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente ed emigrati in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato (ex art. 2, co. 2-bis del TUIR). Si tratta, in particolare, dei territori individuati con decreto del Ministro delle Finanze 4 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni (“Lista paesi black list“).

Pensione: tassazione dei residenti all’estero

Trasferirsi all’estero, ed effettuare il corretto trasferimento da un punto di vista fiscale è il punto di partenza per poter godere del beneficio più grande, perfettamente legale. Sto parlando del fatto di vedersi tassare la propria pensione esclusivamente all’estero. Quindi ricevere la pensione italiana al lordo delle trattenute fiscali. Non voglio entrare in questo contributo nel merito di come applicare questa procedura. Ne ho già parlato in questo articolo: Pensione all’estero: il regime fiscale di tassazione. Pertanto, se vuoi approfondire questo aspetto ti rimando al contributo.

Tieni presente però, che tale esenzione è valida soltanto per i pensionati italiani che ricevono pensioni per attività lavorativa svolta nel settore privato. Al contrario, le pensioni che derivano da attività lavorativa prestata nel settore pubblico, non possono godere di questa agevolazione. Il consiglio che posso darti è di verificare con attenzione questo aspetto per evitare di incorrere in inconvenienti dopo il trasferimento di residenza all’estero.

Inoltre, non deve essere sottovalutata l’attività di accertamento dell’Agenzia delle Entrate nei confronti dei pensionati espatriati. La creazione di liste selettive di contribuenti da sottoporre a controllo effettuata attraverso l’analisi delle banche dati e lo scambio automatico di informazioni porta all’individuazione dei soggetti da sottoporre a controllo ogni anno. Per questo è fondamentale analizzare la propria situazione personale con l’ausilio di un commercialista esperto.

Detto questo, vediamo quali sono 7 migliori Paesi dove espatriare per i pensionati italiani.


1) Tunisia: imponibile il 20% della pensione aliquota 7%

Tunisia

Sono sicuro che non avresti mai pensato di trovare la Tunisia in questa lista di Paesi. Tuttavia, il Paese offre un regime fiscale particolarmente favorevole ed una semplicità legata all’ottenimento del permesso di soggiorno.

Permesso di soggiorno

Per ottenere il permesso di soggiorno, la domanda deve essere presentata presso la stazione di polizia competente nell’area di residenza prescelta, fornendo i seguenti documenti:

  • Fotocopia del passaporto
  • Contratto di locazione
  • 4 fototessere
  • Documento che provi la capacità di mantenersi (es. estratto conto bancario o altre entrate)

Agevolazioni fiscali per pensionati

La Tunisia offre uno dei regimi fiscali più vantaggiosi al mondo per i pensionati europei, inclusi quelli italiani. In sintesi, i benefici ottenibili sono riassunti di seguito:

  • 80% della pensione completamente esente da tasse;
  • Solo il 20% della pensione è soggetto a tassazione tunisina;
  • Tassazione complessiva massima del 5% sul lordo della pensione;
  • Agevolazioni valide anche per ex dipendenti pubblici (ex INPDAP), a differenza di molti altri paesi.

Lo status di residente fiscale non abituale, necessario per fruire dell’agevolazione, deve essere richiesto entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui l’attribuzione dello statuto dovrà produrre effetto. Il regime “res non dom” dipende dalla valutazione e approvazione previa da parte delle autorità fiscali locali. La valutazione di ogni richiesta e la conseguente valutazione avviene, in media, entro sei mesi. Fino a quel momento non si potrà godere del regime di esenzione parziale, di cui stiamo parlando.

Requisiti per ottenere le agevolazioni

Per beneficiare del regime fiscale agevolato, è necessario soddisfare le seguenti condizioni:

  • Trasferire la residenza fiscale in Tunisia, non essendo stato ivi residente nei 5 anni precedenti;
  • Risiedere effettivamente almeno 183 giorni all’anno in territorio tunisino (anche non continuativi). Nel caso in cui il periodo di permanenza sia inferiore ai 183 giorni, disponga in territorio tunisino di abitazione in condizioni che permettano di supporre l’intenzione di mantenerla e occuparla come residenza abituale;
  • Iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero).

La documentazione richiesta è la seguente:

  • Contratto di affitto di lunga durata;
  • Apertura di un conto corrente in Tunisia con deposito di almeno 4.000 euro circa;
  • Dimostrare l’esistenza in vita periodicamente.

Se vuoi approfondire: Italiani in Tunisia: detassazione della pensione.


2) Cipro: tassazione del 5% sui redditi da pensione provenienti dall’estero

Cipro è il terzo Paese che ho scelto per il regime fiscale offerto ai pensionati esteri. Va detto che Cipro è un Paese White list, quindi non vi sono problematiche legate al trasferimento di residenza.

Permesso di residenza

Come cittadino italiano (UE), si ha diritto a un processo semplificato per trasferirsi a Cipro:

  • Primi 3 mesi: Ingresso libero senza visto;
  • Oltre 3 mesi: Necessario ottenere il Certificato di Registrazione;
  • Registrazione: Presso le autorità locali al momento dell’arrivo.

Per pensionati con reddito estero, Cipro offre il “Permesso di Visita” specificamente progettato per questa categoria:

Requisiti di Reddito:

  • € 2.000 mensili netti (€ 24.000 annui) da fonti estere;
  • Fonti accettabili: pensioni, dividendi, interessi, redditi da locazione esteri.

Caratteristiche del permesso:

  • Durata: 1 anno, rinnovabile indefinitamente;
  • Limitazione: Massimo 3 mesi consecutivi di assenza da Cipro;
  • Lavoro: Vietato il lavoro locale, consentito lavoro online per clienti esteri.

Regime fiscale con aliquota 5% sulle pensioni

Cipro offre uno dei regimi fiscali più vantaggiosi d’Europa per i pensionati:

Aliquota e franchigia:

  • 5% di tassa fissa sui redditi da pensione superiori a € 3.420 annui;
  • Esenzione totale sui primi € 3.420 di pensione (no tax area);
  • Nessuna limitazione temporale per l’agevolazione.

Vantaggi fiscali aggiuntivi:

  • Zero imposta di successione sui beni trasferiti agli eredi;
  • Zero imposta sulle plusvalenze da titoli o proprietà estere;
  • Defiscalizzazione della pensione italiana grazie alla Convenzione contro le doppie imposizioni.

Anche in questo caso, il presupposto fondamentale per ottenere il regime fiscale è l’aver effettuato correttamente il trasferimento di residenza a Cipro. Solo dopo aver ottenuto residenza fiscale nello Stato sarà possibile ottenere questa agevolazione.

Requisiti

Per beneficiare della tassazione al 5% è necessario:

  • Almeno 183 giorni all’anno a Cipro (anche non continuativi) di presenza fisica;
  • Effettivo trasferimento del centro degli interessi economici e affettivi

Documentazione richiesta:

  • Contratto di affitto a lungo termine o acquisto immobile;
  • Conto corrente locale;
  • Iscrizione AIRE tramite Consolato italiano;
  • Assistenza sanitaria come residente cipriota;
  • Utenze intestate nell’alloggio.

3) Grecia: tassazione aliquota 10% sui redditi da pensione per 10 anni

Grecia

La Grecia offre un regime fiscale agevolato del 7% su tutti i redditi di fonte estera per i pensionati stranieri che trasferiscono la loro residenza fiscale nel paese. Questa agevolazione, valida per 15 anni, è soggetta al rispetto di specifici requisiti.

Requisiti principali

Per ottenere la pensione defiscalizzata e vivere in Grecia da pensionato è necessario soddisfare alcune condizioni specifiche. Sono interessati al regime dei pensionati esteri le persone fisiche, titolari di redditi di pensione di fonte estera, che soddisfano i seguenti requisiti:

  • Trasferimento di residenza fiscale in Grecia – Soggetti che trasferiscono la residenza fiscale da uno Stato con il quale è in vigore un accordo di cooperazione amministrativa in materia fiscale con la Grecia;
  • Residenza fiscale estera pregressa – Non erano residenti fiscali in Grecia nei cinque dei sei anni precedenti il trasferimento della residenza fiscale in Grecia;
  • Soggetti titolari di redditi da pensione di fonte estera (non greca).

Infine bisogna essere iscritti all’AIRE e compilare tutta la modulistica per l’accredito della pensione sul proprio conto corrente estero.

I pensionati italiani devono inoltre:

  • Essere iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero);
  • Aver compilato tutta la modulistica per l’accredito della pensione in un conto corrente estero.

4) Montenegro: tassazione pensioni aliquote tra il 9% ed il 15%

Portogallo

In Montenegro, la tassazione dei pensionati segue le stesse linee guida generali applicate a tutti i residenti e non residenti riguardo il reddito personale. Se un pensionato è residente in Montenegro, è soggetto alla tassazione sul reddito mondiale, il che significa che tutti i suoi redditi, inclusi quelli da pensione, sono tassabili in Montenegro​​.

Il sistema fiscale montenegrino prevede diverse aliquote fiscali basate sull’ammontare del reddito:

  • I redditi fino a 700 euro al mese sono esenti da imposta;
  • I redditi mensili da 701 a 1,000 euro sono tassati al 9%;
  • I redditi oltre 1.000 euro al mese sono tassati al 15%​.

Oltre all’imposta sul reddito, esiste un’imposta comunale aggiuntiva (surtax) che varia dal 13% al 15% a seconda del comune di residenza​​. Questa imposta è calcolata sull’ammontare dell’imposta sul reddito personale dovuta.

Visto per soggiorni di lunga durata

Per permanenze superiori ai 90 giorni, i pensionati italiani devono richiedere presso l’ufficio diplomatico montenegrino:

  • Visto per soggiorno di lunga durata (visto D);
  • Residenza temporanea (per soggiorni da 90 giorni fino a 5 anni);
  • Residenza permanente (dopo 5 anni di residenza continuativa).

All’arrivo è obbligatorio registrarsi presso una stazione di polizia entro 48 ore.

Requisiti per la residenza fiscale

Per essere considerati residenti fiscali in Montenegro e beneficiare del sistema fiscale locale, i pensionati devono:

  • Risiedere continuativamente in Montenegro;
  • Trasferire il centro degli interessi economici e personali nel paese;
  • Ottenere lo status di residente temporaneo o permanente.

5) Romania: tassazione aliquota 10% sui redditi da pensione

Per i pensionati è in vigore una aliquota speciale al 10%, un terzo di quella media italiana. Motivo per il quale molti si trasferiscono a vivere in Romania. Rispetto agli altri stati occorre tenere in considerazione che non si tratta di una agevolazione particolare. Infatti, in genere è in vigore un’aliquota fissa dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (PIT) del 10%. Anche i pensionati esteri che trasferiscono la propria residenza fiscale in Romania, quindi, possono andare a beneficiare dell’ordinaria aliquota fiscale del 10%. Questo può rappresentare un’opportunità interessante per coloro che cercano un paese con una pressione fiscale contenuta.

Soggiorni di lunga durata

Per permanenze superiori ai 3 mesi, i pensionati italiani devono:

  • Richiedere la registrazione della residenza presso le autorità rumene;
  • Ottenere la certificazione d’iscrizione anagrafica tramite commissariato di Polizia o Comune;
  • Presentare documento d’identità e dimostrazione di capacità di mantenersi nel paese.

Aliquota fiscale vantaggiosa

La Romania offre significativi vantaggi fiscali per i pensionati italiani:

  • Aliquota fissa del 10% sui redditi da pensione estera;
  • Confronto con l’Italia: contro il 43% dell’aliquota massima italiana;
  • Soglia di esenzione: i primi 2.000 RON mensili sono esenti da tassazione;
  • Tassazione progressiva: solo la parte eccedente i 4.000 RON è soggetta a imposizione.

Adempimenti

I pensionati devono:

  • Risiedere fisicamente in Romania per almeno 183 giorni all’anno;
  • Dimostrare di non avere più legami significativi con l’Italia (immobili, attività commerciali, conti correnti, veicoli);
  • Stabilire in Romania il centro degli interessi vitali;
  • Iscrizione all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero);
  • Apertura di un conto corrente rumeno per ricevere l’accredito della pensione;
  • Ottenimento della certificazione fiscale dall’Agenzia delle Entrate Rumena.

6) Slovacchia: esenzione da tassazione per i pensionati

In Slovacchia il reddito da pensione è esente da tassazione. Questo significa che per un pensionato trasferirsi nel Paese significa non subire alcuna tassazione sulla pensione di fonte italiana percepita. La Repubblica Slovacca è una repubblica parlamentare dell’Europa centro-orientale. Fa parte dell’Unione Europea, aspetto che semplifica gli spostamenti dall’Italia, ed ha una Convenzione contro le doppie imposizioni siglata con l’Italia.

Permessi di soggiorno a lungo termine

Per permanenze superiori ai 90 giorni, i pensionati italiani devono:

  • Registrarsi presso la Polizia per Stranieri (Policia pre Cudzincov) entro tre giorni dal proprio arrivo;
  • Verificare che i documenti (passaporto o carta d’identità) siano validi per l’intero periodo del soggiorno;
  • Ottenere un permesso di soggiorno tramite contratto di affitto annuale o di ospitalità.

Documentazione richiesta

La documentazione utile comprende:

  • Passaporto o carta d’identità in corso di validità;
  • Contratto di affitto o ospitalità (può essere anche solo una stanza, per esempio € 100/mese);
  • Dimostrazione di capacità di sostentamento economico.

Tassazione zero sulla pensione

La Slovacchia offre il vantaggio fiscale più significativo d’Europa per i pensionati italiani:

  • Tassazione 0% per sempre sulla pensione italiana;
  • Nessun limite temporale per l’esenzione fiscale;
  • Il pensionato percepisce dall’INPS la pensione lorda senza alcuna tassazione slovacca;
  • L’assegno mensile resta tutto a disposizione del pensionato.

Il regime agevolato si basa su:

  • Convenzione bilaterale Italia-Slovacchia contro la doppia imposizione fiscale;
  • Esenzione fiscale slovacca: le pensioni sono esenti da imposta sul reddito nel paese;
  • Appartenenza all’Unione Europea che facilita gli spostamenti senza obbligo di passaporto.

7) Albania: esenzione da tassazione per i pensionati

L’Albania offre un regime fiscale favorevole per i pensionati stranieri. I residenti fiscalmente in Albania pagano le tasse solo sui redditi guadagnati nel paese, il che significa che le pensioni estere non sono tassate. Inoltre, il paese ha anche sottoscritto accordi fiscali bilaterali con molti altri paesi, il che significa che i pensionati possono evitare la doppia imposizione.

Permesso di soggiorno per pensionati

Dal 2020 è stato introdotto uno specifico permesso di soggiorno per pensionati stranieri, che facilita il trasferimento definitivo per chi intende beneficiare delle agevolazioni fiscali.

Agevolazioni fiscali per pensionati italiani

L’Albania offre il regime fiscale più vantaggioso d’Europa per i pensionati italiani:

  • Tassazione allo 0% per sempre sulla pensione italiana;
  • Esenzione fiscale totale sui redditi da pensione per i pensionati stranieri;
  • Nessun limite temporale per l’agevolazione fiscale;
  • Il pensionato riceve dall’INPS la pensione lorda completa senza tassazione locale.

Il regime agevolato si basa su:

  • Modifica della legge n. 8438 del 28.12.1998 sull’imposta sul reddito;
  • Accordi bilaterali Italia-Albania contro la doppia imposizione;
  • Legge dell’11 marzo 2025, n. 29 che ratifica l’intesa in materia di previdenza sociale.

Tabella riepilogativa: migliori Stati dove trasferirsi per pensionati

PaeseRegime di tassazione delle pensioni
TunisiaPossibilità di esenzione da imposte sul 80% della pensione con aliquota max. del 7%
GreciaPossibilità di usufruire di una flat tax al 7% per un periodo di 10 anni
CiproAliquota d’imposta max. pari al 5%
RomaniaAliquota di imposta del 10%
BulgariaEsenzione da imposte (ma legata alla cittadinanza bulgara risposta all’interpello n. 244/2023 dell’8 marzo 2023 dell’Agenzia delle Entrate, che ha dichiarato che «Ai fini dell’applicazione delle disposizioni convenzionali, una persona fisica può essere considerata residente in Bulgaria solo se risulta in possesso della cittadinanza di tale Stato»)
SlovacchiaEsenzione da imposte
AlbaniaEsenzione da imposte
Spagna (Isole Canarie)Aliquote fiscali inferiori a quelle italiane, tuttavia la convenienza si riduce all’aumentare del reddito. È prevista una detrazione d’imposta pari a 6.500 euro per i soggetti con più di 65 anni, che arriva a 7.000 per i soggetti con più di 75 anni
San MarinoResidenza atipica per pensionati, a numero chiuso. Aliquota 6%, requisiti: pensione < 50.000 euro o patrimonio < 300.000 euro.

Pensionati italiani all’estero: cosa scegliere?

In questo report ho voluto indicarti tre diverse opzioni per il tuo trasferimento di residenza all’estero da pensionato. Ognuna di queste opzioni ha vantaggi e svantaggi e non tutte possono essere indicate per te. Individuare la migliore dipende da una serie di variabili ulteriori come la possibilità di poter sfruttare correttamente l’agevolazione fiscale. Senza considerare il tenore di vita e lo stile di vita a cui si ambisce dopo il trasferimento di residenza. Inutile andare in un Paese che ha un tenore di vita più alto di quello che ci si può permettere. In questo modo anche il vantaggio fiscale andrebbe sprecato.

Per questo motivo, se stai pensando di trasferirti all’estero devi confrontarti con un esperto in questo ambito per prendere la decisione migliore per te! Accanto a questa lista di Paesi ne esistono altri in Europa in grado di garantire altri vantaggi. Anche se questi tre che ti ho indicato offrono sicuramente i vantaggi fiscali maggiori.

Il consiglio che posso darti è quello di stare lontano dai pacchetti preconfezionati legati al trasferimento. Non ci sono regole valide per tutti. La scelta deve essere fatta in relazione alla tua situazione personale. Non sottovalutare il trasferimento. Ogni anno centinaia di contribuenti vengono sottoposti a controllo proprio sul loro trasferimento all’estero.


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Ricorda che un trasferimento di residenza effettuato non in compliance con la normativa fiscale italiana può portare gravi conseguenze. Oltre a non poter godere delle agevolazioni indicate nel report sarai chiamato a versare sanzioni ed interessi in Italia.

Non te lo consiglio! Potresti mettere a repentaglio i tuoi progetti futuri e i tuoi risparmi.

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Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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