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Come aprire partita IVA senza pagare contributi INPS

Fisco NazionaleProfessioniCome aprire partita IVA senza pagare contributi INPS

L'apertura della partita IVA senza obbligo di versamento dei contributi è possibile solo in determinate casistiche: se si percepiscono anche redditi da lavoro dipendente e si opera come impresa; se si è liberi professionisti senza albo professionale e non si producono redditi o se si versano contributi a casse di previdenza estere.

Uno dei desideri di ogni soggetto che decide di aprire partita IVA è la possibilità di evitare il pagamento dei contributi previdenziali INPS. Questo onere, solitamente obbligatorio, per tutti i lavoratori autonomi rappresenta una spesa rilevante. Tuttavia, vi sono alcuni specifici e limitati casi in cui è possibile aprire partita IVA senza pagare i contributi INPS. Di seguito andiamo ad individuarli ed analizzarli insieme.

Quando è possibile evitare il pagamento dei contributi da lavoratore autonomo?

Il lavoratore autonomo dotato di partita IVA deve necessariamente iscriversi alla cassa di previdenza legata all’attività svolta. Può essere il caso dell’imprenditore che deve iscriversi alla gestione artigiani e commercianti INPS, del professionista iscritto alla propria cassa di previdenza dell’albo di appartenenza o in mancanza alla gestione separata INPS.

Ebbene, possono esserci alcuni specifici e limitati casi in cui il lavoratore autonomo può operare con partita IVA senza essere gravato dal pagamento dei contributi previdenziali. Si tratta delle ipotesi seguenti:

  1. Lavoratore autonomo con attività commerciale o artigianale svolta contemporaneamente ad attività di lavoro dipendente full time;
  2. Professionista (senza albo) iscritto alla gestione separata INPS, che non ha prodotto redditi nell’anno;
  3. Professionista che può sfruttare accordi sulla previdenza ed assistenza sociali con Stati esteri.

Andiamo ad analizzare con maggiore dettaglio queste ipotesi di esenzione dal versamento dei contributi previdenziali INPS.

Per approfondire:
Contributi previdenziali dei professionisti: la deduzione
Professionisti Senza Albo: regolamentazione e fatturazione

Aprire partita IVA senza contributi INPS: il lavoratore dipendente

Il lavoratore dipendente che decide di aprire partita IVA per arrotondare il suo stipendio, è la prima ipotesi in cui è possibile evitare il sostenimento del pagamento della contribuzione INPS. I lavoratori dipendenti con contratto di lavoro full-time, ossia a tempo pieno, beneficiano di una norma che li esonera dal pagamento dei contributi INPS (per l’esercizio di attività commerciali o artigianali), nel caso in cui decidano di aprire partita IVA per esercitare attività di impresa.

Tale possibilità è dovuta alla circostanza che, lo Stato italiano obbliga chiunque lavori a pagare i contributi all’INPS, ed essendo un lavoratore dipendente i contributi li paga il datore di lavoro. Questa particolare esenzione da contribuzione INPS è legata al fatto che vi è una presunzione di svolgimento di attività principale come lavoratore dipendente, con l’attività autonoma che rimane secondaria.

Condizioni per ottenere l’esonero

Pertanto, qualora tu sia un lavoratore dipendente, con contratto full-time, e tu decida di aprire partita IVA, per l’esercizio di attività artigianali o commerciali puoi presentare istanza all’INPS per ottenere l’esonero del versamento dei contributi previdenziali legati ai tuoi guadagni ottenuti con l’attività autonoma (con partita IVA). Tuttavia, per avvalersi di questa possibilità di esonero contributivo occorre che siano rispettate due condizioni, ovvero:

  • L’attività svolta in modo autonomo deve rientrare tra quelle per cui è prevista la contribuzione INPS per gli artigiani ed i commercianti (gestione IVS INPS artigiani e commercianti);
  • Il contratto di lavoro dipendente deve essere full-time e non part-time, anche se, ci sono alcuni casi in cui l’esenzione è stata assicurata anche a lavoratori dipendenti con lavoro part time di 38 ore settimanali. La decisione è rimessa ai diversi uffici territoriali dell’INPS. Sostanzialmente è il singolo ufficio che decide se concedere l’esonero contributivo o meno.
Se decidi di procedere con l’ottenimento di questa particolare esenzione il consiglio è quello di contattare direttamente gli uffici INPS territorialmente competenti al fine di avere informazioni maggiormente dettagliati sulla tua posizione previdenziale personale. In questo modo potrai avere indicazioni su potenziali esoneri contributivi di cui potresti usufruire.

Attenzione al fatto che questa ipotesi di esonero riguarda esclusivamente i lavoratori autonomi che intendono esercitare attività commerciali o artigianali. Sono esclusi da questa casistica i professionisti che, obbligatoriamente, devono iscriversi alla propria cassa professionale di riferimento, oppure alla gestione separata INPS.

Aprire partita IVA senza pagare contributi INPS: attività professionali senza albo di riferimento

La seconda ipotesi in cui è possibile aprire partita IVA senza il pagamento dei contributi INPS riguarda le attività professionali senza un albo di riferimento. Si tratta di tutte quelle attività professionali per le quali non sono previsti albi professionali. Può trattarsi, ad esempio, dell’attività degli amministratori di condominio, dei consulenti informatici, degli esperti di marketing, fotografi professionisti, hostess e promoter, copywriter, personal trainer, etc.

Tutte queste attività professionali, essendo sprovviste di casse previdenziali private ed autonome, sono tenute ad iscriversi ed a versare i contributi previdenziali alla gestione separata INPS. Si tratta, in buona sostanza, di una gestione previdenziale nata per accogliere i contributi previdenziali dei professionisti che non possono versare contributi a casse private.

L’unico caso in cui un professionista dotato di partita IVA non deve versare i contributi INPS, riguarda il caso dei professionisti senza cassa iscritti alla gestione separata INPS che non hanno prodotto redditi nel corso del periodo di imposta. I professionisti iscritti alla gestione separata, infatti, determinano i contributi da versare sulla base del reddito prodotto annualmente (non ci sono contributi fissi minimi come avviene, invece, per artigiani e commercianti). Quando il reddito del professionista è pari a zero, non vi sono contributi previdenziali dovuti alla gestione separata. Ovviamente non si tratta di una ipotesi particolarmente positiva per il professionista, ma è comunque una fattispecie in cui non vi sono contributi previdenziali da versare.

I contributi dei professionisti si calcolano sul reddito prodotto

Attività professionali come quelle sopra indicate, non dispongono di un albo di appartenenza, ed hanno l’obbligo di versare i Contributi previdenziali sulla base delle normative della gestione separata INPS, in cui i contributi vengono calcolati sul reddito lordo personale. In altre parole, i contributi previdenziali vengono calcolati sulla base dei ricavi effettivamente conseguiti, pertanto, se non hai guadagni non paghi nulla.

Aprire partita IVA senza pagare contributi INPS: accordi previdenziali con Stati esteri

Tralasciando quest’ultima ipotesi di esonero, molto residuale, è ovvio che se hai avviato un’attività professionale è sicuramente per trarne un profitto, non certo per fatturare zero, l’ipotesi di esonero in questi casi è legata a possibili accordi previdenziali tra Italia e paesi esteri. Pensa al caso di un professionista che impatria in Italia dall’estero dove svolgeva la sua attività professionale versando i relativi contributi alla previdenza del Paese di residenza. In alcuni casi, a seconda di quanto previsto dagli accordi previdenziali siglati dall’Italia è possibile ottenere l’esenzione dal versamento dei contributi previdenziali in Italia, per poter proseguire al versamento dei contributi previdenziali nella gestione estera, ove si ha maturato già annualità contributive in annualità precedenti.

Voglio precisare che si tratta di un’ipotesi di esonero sicuramente non agevole da ottenere in quanto si deve avere un’accordo previdenziale tra i due Paesi coinvolti, siglato sia dall’ente previdenziale estero che dall’INPS. Comunque, è opportuno essere a conoscenza che ipotesi di questo tipo esistono e dipendono dagli accordi sulla sicurezza e previdenza sociale siglati dall’Italia con paesi esteri.

Anche in questo caso, se decidi di procedere con l’ottenimento di questa particolare esenzione il consiglio è quello di contattare direttamente gli uffici INPS territorialmente competenti al fine di avere informazioni maggiormente dettagliati sulla tua posizione previdenziale personale.

Aprire partita IVA senza pagare contributi INPS: conclusioni e consulenza

In questo articolo hai potuto vedere, in modo molto semplice e schematico quali sono le principali ipotesi di esonero dal versamento dei contributi previdenziali se apri partita IVA. In tutti gli altri casi, quindi, rimane sempre obbligatorio il versamento dei contributi previdenziali legati al reddito prodotto dall’attività di lavoro autonomo esercitata. Se desideri approfondire le gestioni previdenziali INPS ed i relativi obblighi contributivi ti lascio a questi contributi dedicati.

Se hai letto questo articolo e ti stai rendendo conto che necessiti dell’analisi della tua situazione personale, ti invito a contattarci attraverso il form di contatto cui al link seguente. Riceverai il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi sull’argomento. Soltanto in questo modo, infatti, potrai essere sicuro di evitare di commettere errori, che in futuro possono esserti contestati e quindi sanzionati.

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    Elisa Migliorini
    Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
    Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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