Nell’ultima Legge di Bilancio 2022 compaiono numerose misure dedicate alle imprese italiane. Principalmente si tratta di misure volte sia a sostenere le imprese durante questi mesi di emergenza sanitaria, sia per limitare la delocalizzazione delle aziende in paesi esteri.
Secondo gli ultimi interventi, arrivano nuovi fondi per alcune di queste misure, come ad esempio i contratti di sviluppo, oppure il fondo di garanzia. Un altro degli obiettivi della manovra è quella di assicurare una transizione industriale verso il digitale e l’ecosostenibile.
Oltre a nuovi sostegni per le imprese che si trovano in crisi, specialmente in alcuni settori, vengono erogati investimenti specifici per alcuni obiettivi che coinvolgono da vicino le imprese. Per le aziende nel concreto si tratta anche di interventi che riguardano le misure fiscali, in particolare sull’IRAP. L’obiettivo è quello di sostenere nuovamente le imprese nel 2022, ma anche negli anni successivi.
Vediamo in questo articolo quali sono le ultime novità della manovra 2022 a proposito di sostegni alle aziende italiane, sia in materia fiscale che di incentivi, che di possibilità di decontribuzione.
Misure per le imprese: iniziative fiscali
Tra le iniziative fiscali per le imprese spicca prima di tutto la riforma del fisco, che include la modifica delle aliquote IRPEF, e un taglio delle tasse riguardanti l’IRAP. Questa tassa, l’imposta regionale sulle attività produttive, viene di fatto abolita per diversi soggetti.
Con la nuova riforma fiscale infatti viene eliminata questa tassa per le persone fisiche, che esercitano attività di tipo commerciale, arte o professione. La manovra infatti garantisce il taglio dell’IRAP per il 2022 per alcune imprese, ovvero per molte attività produttive.
Professionisti e imprese individuali quindi vengono esclusi dal pagamento di questa imposta, che rimane attiva invece per le altri tipi di imprese. Questa è una delle più importanti misure che riguarda da vicino sistema fiscale italiano, insieme alla modifica degli scaglioni IRPEF per i lavoratori dipendenti.
Il taglio dell’IRAP prevede che questa imposta non sia più dovuta neanche da chi lavora con regimi particolarmente vantaggiosi come il regime forfettario, che svolgono attività di impresa o di arte, o di professione. Questa imposta continua a essere dovuta nel caso di società di capitali, società cooperative, enti commerciali o società in nome collettivo, società semplici o enti privati non commerciali, amministrazioni pubbliche.
Misure per le imprese: incentivi anti delocalizzazione
Un’altra iniziativa presa con la manovra riguarda uno dei problemi che il tessuto imprenditoriale italiano sta affrontando in questo periodo, ovvero la delocalizzazione delle imprese. Si tratta dello spostamento delle sedi di aziende italiane all’estero, che ha come diretta conseguenza anche la perdita di lavoro da parte di molti cittadini.
La delocalizzazione delle imprese la maggior parte delle volte è una scelta di natura economica, ovvero l’azienda decide di aprirsi a nuovi mercati esteri e spostare le proprie sedi di produzione all’infuori dell’Italia.
Tuttavia secondo le decisioni dell’ultima manovra vengono introdotte misure per contrastare questa situazione. Come spiega il sito ufficiale del MISE, le aziende dovranno comunicare almeno con tre mesi di preavviso la decisione di chiudere una sede:
Queste misure sono prese per evitare fenomeni di licenziamento collettivo inaspettato, che può causare la disoccupazione di molti italiani. Per questo motivo è una misura presa per tutte le aziende considerate di grandi dimensioni.
Insieme a queste misure, vengono presi in considerazione nuovi incentivi per tutte le imprese che intendono assumere cittadini che arrivano da imprese in crisi. In questo caso si parla di decontribuzione totale per le aziende che assumono a tempo indeterminato questi cittadini. Un altro sostegno viene garantito a tutte le aziende che assumono cittadini che stanno ricevendo il reddito di cittadinanza, che risultano disoccupati oppure in situazioni di crisi.
Contratti di sviluppo e nuovi fondi
Per le imprese italiane la recente manovra introduce anche nuovi contratti di sviluppo: si tratta di sostenere programmi di investimento di grandi dimensioni, per garantire una crescita e una ripresa economica in questi mesi. Si tratta di programmi specifici di sviluppo che secondo l’ultima manovra vengono rifinanziati con 450 milioni di euro per la politica industriale.
Uno dei problemi infatti che le attuali industrie italiane stanno affrontando riguarda il passaggio al digitale oppure alla produzione sostenibile, per cui è necessario innovarsi per rimanere competitivi sul mercato.
Tuttavia per questo tipo di sviluppo sono necessari investimenti specifici, soprattutto in un periodo storico come quello attuale in cui la crisi economica ha colpito moltissime aziende. Sostenere le imprese sembra essere l’obiettivo comune anche per il 2022, grazie a nuovi fondi fino al 2026.
In particolare viene rifinanziata la Nuova Sabatini, che riguarda incentivi alle piccole medie imprese che devono rinnovarsi. Si tratta di un fondo che permette alle imprese di aggiornarsi con nuovi macchinari oppure attrezzature all’avanguardia. In questo caso le risorse stanziate sono di 900 milioni di euro da impiegare fino al 2026.
Per quanto riguarda un fondo specifico per la transizione industriale, si parla di 150 milioni di euro per il 2022, per adeguare la produzione alle misure europee per la sostenibilità ambientale, favorendo l’utilizzo di materie prime sostenibili e riciclate.
Misure per le imprese: contratti di apprendistato
Una interessante novità riguarda da vicino i contratti di apprendistato. Viene previsto uno sgravio contributivo al 100% per un periodo di 3 anni per tutte quelle piccole imprese che assumono giovani sotto i 25 anni in contratto di apprendistato.
Si tratta di una possibilità di esenzione dalla contribuzione obbligatoria per le imprese di piccole dimensioni, che non superano i 9 dipendenti. Lo sgravio contributivo in questo caso è molto simile a quello già previsto per l’assunzione di cittadini provenienti da aziende in crisi, oppure per l’assunzione di lavoratrici donne all’interno dell’azienda.
L’esenzione è interessante perché può essere applicata per 3 anni per tutti i dipendenti in apprendistato. La soluzione di introdurre sgravi contributivi viene estesa a diversi soggetti, con l’obiettivo di promuovere le assunzioni all’interno delle aziende.
Altre misure con la manovra
Altre misure vengono intraprese per limitare l’aumento del prezzo delle bollette. Vengono impiegati 3,8 miliardi di euro per limitare gli aumenti per le famiglie italiane, e viene garantita la possibilità di rateizzazione del pagamento delle bollette fino a una durata di 10 mesi. Il problema dell’ aumento dei prezzi delle materie prime è andato infatti direttamente a influire sul pagamento delle bollette per l’energia e per il gas ad uso domestico, ed è andato a pesare anche sull’economia delle imprese italiane.
Oltre a questi incentivi, vengono impiegati altri 68 milioni di euro per il bonus TV e decoder. Si tratta di un sostegno che garantisce uno sconto tutti i cittadini che provvedono all’acquisto di un nuovo apparecchio televisivo rottamando quello vecchio, oppure acquistandolo senza rottamazione.
In questo caso viene introdotta anche una importante novità che riguarda i cittadini anziani, oltre 70 anni con reddito inferiore a 20.000 euro. In questo caso questi soggetti possono richiedere il decoder direttamente a casa, grazie a un particolare accordo con le Poste Italiane.
Altra misura interessante riguarda il patent box: si tratta del regime fiscale relativo alle imprese che si attivano per la ricerca e lo sviluppo, e per la creazione di nuovi brevetti. In questi casi l’incentivo sale dal 90% al 110%, escludendo però i marchi di impresa. Infine le nuove misure prese in considerazione della manovra vanno a rinviare anche una serie di normative previste in precedenza:
- Rinvio al 2023 della Sugar Tax e della Plastic Tax per le imprese;
- Rinvio della tassazione IVA per il terzo settore e lo spettacolo;
- Rinvio fino a 6 mesi del pagamento delle cartelle esattoriali che sono state notificate nei primi mesi del 2022, fino a marzo, per la durata dell’ emergenza sanitaria.